mercoledì 11 maggio 2011

Paura, eh?







11 maggio terremoto a Roma: la bufala di Bendandi fa il boom di ferie.
Molti romani hanno preso ferie per l'11 maggio 2011. Non è vacanza, e non siamo nemmeno vicino al weekend. Lo strano 'ponte' è dovuto alla misteriosa profezia, ormai nota, secondo la quale l'11 maggio 2011 la capitale sarebbe stata colpita da un violento terremoto e distrutta.

La profezia di Bendandi gira da tempo in rete, e da tempo è stata bollata come una bufala: protezione civile ed esperti di vulcanologia hanno più volte ripetuto che non c'è motivo di allontanarsi da casa. Ma il tam tam tra social network e tv è stato abbastanza per scatenare il panico, e nonostante le rassicurazioni della protezione civile, in molti hanno deciso di stare a casa dal lavoro per potersi allontanare dalla città. Un insolito boom di ferie nella capitale: rispetto all'11 maggio 2010 si registra un 20% in più di assenze dal lavoro. Una vera psicosi.
Da Yahoo 

È proprio il caso di dire: la paura fa 90

Ma che cosa significa questo ‘detto’. Molto probabilmente che la paura 'ricomprende' tutto (tutti gli altri numeri che, nel caso specifico, alludono ai numeri possibili delle estensioni del gioco del Lotto). Questo è un bellissimo caso di frattale analogico, ossia di ‘piccola’ verità che racchiude ed esprime a ‘raggiera’ le verità più grandi. 

Anche da questa prospettiva si può comprendere il ruolo ‘centrale’ della paura, la grande paura di… vivere. Se al posto del termine ‘vivere’ agganciamo l’allegorico termine di ‘vincere’, ritroviamo ancora il medesimo sentire, ossia la paura di vincere, che ad esempio coglie una squadra di calcio minore allorquando è in vantaggio sulla squadra più blasonata ed il tempo non sembra trascorrere mai e le gambe e la mente diventano come di… gesso.

La paura.

Nel caso sopracitato, paura di morire. Morire… La Grande Sorella che arriva per tutti è ritenuta, giustamente, l’unico ‘effetto’ parificante a cui siamo integralmente sottoposti. La ‘livellatrice’ provvede a ‘cancellarci’ da questo Mondo, a terminarci e ad annullare una ‘casualità’ che, non si sa bene come e perché, ci aveva portati ad affiorare sulla Terra.

Di che cosa si ha, in realtà, paura? 

Di scoprire di essere stati uno ‘scherzo’ di Natura e che la nostra Vita sia l’unica Vita e dunque che non si abbia un senso nell’economia dell’Universo. Questa ‘piccolezza’ conduce l’umanità a vivere come se l’unica chance assegnata fosse proprio questa unica ed eccezionale Vita. Bene. Se fosse davvero così, perché, mi chiedo, la gran parte della gente passa metà della sua Vita, quella ‘migliore’ teoricamente, a lavorare e a formarsi nelle scuole? 

E, quando il paradigma in corso le ‘scarica’ dal Mondo del lavoro, le riduce ad interpretare modelli di Vita basati sulla riduzione e lenta sparizione dal contesto sociale? Allora, se la maggior parte di noi pensa di essere uno ‘scherzo di Natura’, perché non vive in maniera coerente con un simile pensiero? 

Forse, qualcuno potrebbe dire che in realtà succede, ma non è esattamente così, a mio modo di vedere, perché la gran parte della gente vive di lavoro per mancanza di alternativa ma anche per senso di responsabilità verso se stessi e verso i proprio figli.

Usciamo dalla visione impoverente che avvolge ogni dinamica globale.

La comunità umana è più centrata di quanto i ‘luoghi comuni’ possano fare supporre. Si dice ‘meglio un giorno da leone che cento da pecora’, poi il tutto si riduce, mediamente, a tirare tardi nel fine settimana, a bere un po’ di più, a lasciarsi andare quando c’è la possibilità. Togliamoci dalla testa ciò che si vede nei film, come certe ‘esagerazioni’ sociali

Quel modello è basato sul focus di quello che fa una minoranza e non è rappresentativo seppure 'virale'.

La media non è rispecchiata da quei modelli di Vita ai ‘limiti di tutto’. Insomma, siamo stati tutti adolescenti, diciottenni, venticinquenni, trentenni, etc. e lo sappiamo benissimo che il corpo e la mente, dopo un po’, non ce la fanno più a reggere un certo tipo di Vita. Scatta qualcosa dentro che ci fa, per fortuna, cambiare. Perché? A cosa corrisponde questa dinamica? Che cosa è?

È certamente qualcosa che ci fa capire di non essere solo quello che ‘vediamo, pensiamo, sentiamo’ attraverso i sensi. Non è una prova, questa? Basta riflettere, nemmeno meditare. È logica spiccia. Mera considerazione basata sui fatti. Eppure non lo facciamo volutamente ma lo subiamo attraverso le ‘lezioni’ della Vita.

Cosa significa avere paura di morire, allora? Io penso che significhi, in definitiva, anche paura di avere fallito l’appuntamento con quello che ci eravamo prefissati di ‘fare’ in questa Vita. Questa è una verità sottile, nascosta, celata, oscurata dalla più grande paura possibile: soffrire durante l’atto del ‘passaggio’, un po’ come per la donna è la paura del dolore vissuto durante una gravidanza. È come una prova, una iniziazione… a che cosa? Ad un qualcosa che nemmeno riusciamo a comprendere ma che ‘riteniamo anche remotamente possibile’: esistere per sempre

Anche questo fa paura, no? 

E poi c’è la paura di quello che ci potrebbe succedere se le religioni dicessero la verità; ossia? Andare all’Inferno o soffrire nel tempo indefinito del Purgatorio. Ma anche se fosse, le religioni stesse affermano che ‘tutto dipende da noi’, che la 'dannazione o la salvezza' dipendono dal comportamento che abbiamo tenuto in Vita. 

Nel corso del tempo si era diffusa  addirittura la credenza di poter acquistare la ‘salvezza’. Queste dinamiche mettono in evidenza come l’umanità abbia sempre tentato di aggirare ‘l’ostacolo’ invece di puntare diritto su di lui

La paura corrisponde a questa dinamica giroscopica di mantenere l’individuo il più possibile sul proprio ‘asse di rotazione’, tentando di tentarlo a cercare e trovare quel centro grazie al quale poter superare ciò che sembra insuperabile. La ‘cura’ può venire solo da noi stessi

È paradossale, lo so. È come scambiare lucciole per lanterne, invertire il senso di quello che ci hanno insegnato a ‘sentire’. Il bene ed il male alla rovescia. Ma che scrivo? No. Il bene ed il male unificati nel senso di opportunità del vivere. In funzione di ‘come siamo fatti’ avremo necessità di un cocktail diverso di queste due energie: il bastone e la carota, insomma. Le nostre impronte digitali affermano che ognuno di noi è ‘unico’, speciale, Uno

Ciò corrisponde all’archetipo dell’eletto, osservato ad esempio in Matrix. Un ‘modello’ metaforico della nostra unicità inserita nel contesto omnicomprensivo degli ‘altri’. Una sol cosa, in realtà. Facciamo del male a qualcuno e lo capiremo immediatamente. Perché? Perché qualcosa dentro di noi non smetterà più di tormentarci e se non riusciremo a trasmutare questa ‘sensazione’ in atti di pragmatica ‘conversione’, sconteremo questo atto in un ‘futuro’ imprecisato in cui non crediamo ma che sentiamo anche possibile: ancora paura.

Perdonare: una possibilità di terribile efficacia.

Lasciare l’altro in balia delle proprie ‘scimmie’, della incapacità di potersi sfogare e, dunque, di riflettere...

Gli individui sono stati responsabilizzati dall’Antisistema. Il ‘guadagnarsi da vivere’ cosa è, se non prendere atto di questa momentanea separazione dalla condizione divina che ci contraddistingue. Le entità parassite è come se non avessero dimenticato chi noi siamo. È come una parte di noi che ‘sa’ e che ci vieta di fare questo  o quello, perché dice ‘Hey, ma tu sei Dio, come puoi abbassarti a fare questo?’. 

Chiamiamolo Ego o Satana, il risultato non cambia: siamo sempre e solo noi. 

La violenza che fuoriesce dalle maglie della società è una dinamica che sfocia dall’incontro di più forze ‘alleate’ nei due grandi schieramenti che prendono il nome di bene e male, bianco e nero, Yin e Yang, etc. e noi rappresentiamo quel 'punto di incontro'

Tutto è preposto al nostro ultimo e definitivo ‘volere’. L’ultima decisione è sempre la nostra ed è sempre stata la nostra. Chi decideva di schiacciare il grilletto della propria arma, allorquando il superiore ordinava di puntare, mirare e… sparare? Perché si schiaccia quel dispositivo? Perché esiste un esercito che difende un dittatore e un esercito che lo combatte? I due eserciti sono fatti della stessa ‘pasta’, eppure si combattono. Entrambi hanno fattezze simili, hanno le stesse modalità di gioire e di soffrire, hanno famiglie e sentimenti simili, stesse modalità di alimentarsi e di pensare… eppure l’uno combatte l’altro. Cosa c’è nel ‘mezzo’?
 
C’è il ‘dovere’, un giuramento, un senso di fedeltà, un indottrinamento, una ipnosi di base. Simile che combatte simile. Dove succede una cosa analoga nell’ecosistema della Vita sulla Terra, oltre alla sfera umana? Eliminando alcune eccezioni, che certamente esisteranno ma che esprimono solo il nostro riflesso, non mi sembra che una tale dinamica sia stata allargata dai 'flussi' naturali alle altre forme viventi. Ripeto, non esiste un ambito di 'simile che attacca simile' in maniera esponenziale come succede ed è successo all’umanità. Cioè, non mi sembra che esista o sia esistita la prima guerra mondiale delle formiche, per esempio. 

I feroci dinosauri non si sono estinti a causa di una guerra d’indipendenza. È la società umana che ha introdotto il concetto della guerra su questo Pianeta. Le facoltà umane hanno ‘permesso’ di sviluppare questa dinamica aggressiva e fondata sul senso del possesso e del controllo.

Questa immagine, tuttavia, mi sento di poter affermare che non appartenga alla specie umana, ma è stata ‘ereditata’ in qualche maniera da un’altra sfera dimensionale. Anche se intimamente ci riguarda, perché tutto quello che succede ha un senso, non è ‘nostra’. Ora, non voglio tornare sul concetto del controllo ad opera di entità parassite sovrasensibili, ma solo rammentare da quale ‘piano’ giunge la ‘mano che controlla’ e che esprime in continuazione paura di perdere questa situazione dominante silenziosa, sete di energia e, dunque, di controllo sulla specie divina addormentata umana

A cascata tutto si propaga e si sviluppa. Le cause vengono confuse con le conseguenze.

A quale livello della percezione ci poniamo? Da quale quota decidiamo di osservare? Questa è la fonte del giudizio e della separazione. È come dire tutti la stessa cosa senza capire che diciamo tutti la stessa cosa. Davvero pazzesco. L’opera del controllo è totale ed affine, intimamente, a scrollarci di dosso le ‘ragnatele’ che ci hanno caratterizzato dopo la ‘caduta’. Il controllo vive della nostra energia ma sottilmente ci spinge al risveglio. Lo scenario tridimensionale  che ci accoglie, che abbiamo ‘colonizzato’, è neutro per sua Natura; noi lo abbiamo personalizzato attraverso quello che ‘siamo’

L’Antisistema compie solo il proprio dovere.

Tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare, vero? Vero. Infatti il ritenere la dualità superata, osservandola da un piano più ‘elevato’, non è sufficiente al fine di superare i nodi stessi intrecciati nella dualità.

Noi ‘viviamo’ contemporanemente a più livelli. 

Su quale di questi livelli decidiamo di sostare più a lungo? Ecco una bella chiave di lettura di quello che ‘ci succede’. Per capirlo frattalmente è sufficiente osservare se stessi mente si pensa, ad esempio:
  • a sé 
  • agli altri 
  • alla propria famiglia 
  • al lavoro 
  • allo Stato 
  • all’Europa 
  • al Pianeta
In ognuno di questi ‘livelli’ noi abbiamo una nota vibrazionale diversa. Eccoli i 'famosi' livelli o dimensioni. È come amministrare un patrimonio di mille euro e uno di un milione di euro: è diverso, no? Ma in realtà cosa cambia? 

Cambia solo la concezione/percezione che abbiamo e che ci facciamo in termini di ‘consapevolezza’.

Lo posso fare? Sono in grado?

Ogni scenario è possibile ed è già esistente nello ‘spazio delle variabili’ dipinto da Vadim Zeland o anche descritto dalle Guide di cui ci hanno tradotto il sentire i membri del CerchioFirenze77. I coniugi Hicks ci dicono che i nostri desideri sono missili lanciati all’Universo e che la nostra Anima diventa subito quello che desideriamo. La differenza tra ‘noi’ e la nostra Anima è rappresentata dallo spazio vibrazionale che ci separa

La scatola guida delle emozioni ci indica il ‘dove siamo’ rispetto al percorso, ad uno dei percorsi che conducono al ‘luogo’ vibrazionale in cui troveremo quanto desiderato: si dice ‘realizzarsi’ in termini sociali.

Come è possibile che esistano tutti questi scenari allo stesso ‘momento’. Quanta energia e spazio ci vogliono? Osserviamo, a tal proposito, cosa sta succedendo alle memorie dei computer. Nei primi anni 80, il Commodore64 aveva 64 Kb di memoria! Oggi una fotografia della mia macchina Reflex/Digitale Canon ha almeno necessità di 1 Mb di memoria. Cosa è successo? Si ha avuto necessità di spazio e lo si è ottenuto. Gli hard disk arrivano e superano già il Tera byte. Non è un problema questo. 

Lo spazio non è un problema.

Arriviamo agli ‘scenari’ ed alla loro contemporanea esistenza. Esiste un frattale sulla Terra che dimostra questa possibilità: la biodiversità. Rimanendo in ambito umano, è sufficiente che ognuno di noi si trasferisca di nazione e/o continente per trovare condizioni diverse in cui si è letteralmente ‘diversi’. Vivere nella giungla Amazzonica non è esattamente come vivere nel centro di Londra. Questi scenari esistono allo stesso tempo e la nostra figura ‘itinerante’ li può visitare tutti: dipende da noi. Per cui possiamo capire che nemmeno questa possibilità costituisce un problema.

Gli scenari esistono già anche a livello della realtà percepita, ed esistono in maniera ‘ubiqua’.

L’immagine che ho in mente spiega anche come si possa ‘risparmiare’ energia per mantenere tutte le possibilità ‘aperte’. Eccola: corrisponde al modello di autolavaggio delle macchine.


Quando si entra per primi in un moderno ‘tunnel’ per lavare in automatico la vettura, è possibile osservare che è tutto in uno stato ‘silente’, ossia i dispositivi sono solo in stand-by. Appena si entra nel raggio di azione della fotocellula iniziamo a sentire e vedere acqua che cade sulla vettura e sapone che viene cosparso un po’ dappertutto, poi continuando sul rullo trattore, non appena ci avviciamo alle prime spazzole, queste iniziano a mettersi in movimento: solo in quel momento l’energia richiesta aumenta. 

In quel momento noi ci siamo avvicinati ai sensori.

Quella energia è fornita a monte ed il prezzo da pagare è compreso nella somma che abbiamo versato al proprietario, ossia, quell’energia è stata innescata dalla nostra decisione di ‘lavare la macchina’. Allo stesso modo, l’intero ‘spazio delle varianti’ potrebbe reggersi su questo concetto, certo molto più evoluto e raffinato, senza necessità ovvie di nessun tipo di denaro, ma bensì di utilizzo della nostra forza direzionale esistenziale: cosa faremo per raggiungere ciò che desideriamo?

Cosa facciamo per raggiungere i nostri desideri? E di che tipo di desideri ci ammantiamo?

Quest’ultima domanda costituisce un altro ‘capitolo’.

Una delle cose più incredibili che scoprii, mentre lavoravo con i miei clienti, è che tutti noi abbiamo la chiave per tutelare la nostra salute, i nostri corpi e la nostra vitalità.
ThetaHealing - L’eterna giovinezza di corpo mente e spirito VIANNA STIBAL

Nella neo-scienza della cimatica, è stato provato che le onde sonore generano forme geometriche nella materia. Nella futura scienza della realtà multidimensionale, si potrà scolpire delle forme d’onda per entrare nei campi biogenetici e catalizzare processi biochimici, ristabilire la guarigione cellulare ed innescare i campi elettromagnetici codificati all’interno delle funzioni cellulari del Sistema Nervoso Centrale (SNC).
Estratto da: La Musica del Lyricus – Wingmakers

Facciamo un attimo di silenzio dentro di noi e permettiamoci di ‘sentire’: domandiamoci allora ‘che cosa è una malattia?’ alla luce di ciò che abbiamo letto. Quale può essere la sua vera causa? Quale informazione sottile conduce sino a noi? Quale funzione ha? È possibile ritenerla come una sorta di maledizione? È possibile concepire l’esistenza di malattie incurabili? Che cosa sappiamo di noi stessi e della nostra malattia? Quale legame funge da collante tra le due dimensioni della salute e della malattia? Esiste una separazione ‘di fatto’ tra queste due modalità del ‘sentirsi’? In cosa consiste quel motivo di continuità che sentiamo tra gli intervalli di salute e malattia? Cosa ci spinge, quando siamo malati, a guarire? Cosa ci spinge, sottilmente, quando siamo in salute ad ammalarci? 

Esiste la malattia? Esiste la salute? 

Che cosa è e che cosa rappresenta un ipocondriaco, un malato immaginario? Che cosa è e che cosa rappresenta l’effetto placebo?

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011

martedì 10 maggio 2011

Mantenersi stabili nella rotazione...




Negativo attira positivo, positivo attira negativo. La nostra componente magnetica tridimensionale ha proprio lo scopo di permettere l'evoluzione secondo esperienza, attraverso periodi o cicli. È tutto ciclico e, per capirlo, basta solo osservare i fenomeni naturali in cui siamo immersi.

Positivo attira positivo, negativo attira negativo. In ambito ‘sovramagnetico’, ovvero nei processi legati al pensiero, le cose funzionano in altra maniera, ossia la carica polare di cui ci ammantiamo attira altra carica affine. Il famoso detto ‘pensa positivo’ sembra proprio il manifesto di questa vera e propria legge.

In Fisica abbiamo il Principio dei vasi comunicanti, in cui si raggiunge un equilibrio 'nel mezzo', mentre in ambito eterico l'energia va dalla fonte più 'debole' a quella più 'forte', raggiungendo un equilibrio 'nel fine'. Un esempio? Un frattale che lo dimostra? La speculazione attuale o il modello sociale/economico a clessidra che si è ottenuto introducendo l'Euro: le due polarità più forti attirano e si dividono il 'centro'. Non esiste più un 'centro'... 

Dunque? Come ci possiamo orientare in un simile dedalo di diverse fattezze? Mantenendo l’equilibrio

In che modo? Il famoso ‘Uomo Vitruviano’ di Leonardo non è nulla di meno che un giroscopio (osservate la dinamica visibile dal link proposto o da questo video). Un fotogramma che rappresenta un evento in movimento. Un singolo ‘scatto’ di un intero ‘film’. 


L’uomo costituisce il fulcro e i raggi della ruota costituita dal senso delle forze che gli ruotano attorno. È la trasposizione del mito di Atlante, ossia del ‘Gigante’ che tiene sulle proprie spalle e con la propria forza e responsabilità l’intero Globo. 


Sulle spalle di ogni singolo individuo la Vita può divenire un pesante fardello, una Via Crucis, o assumere la leggerezza di una piuma; ciò dipende dal ‘momento’ raggiunto nel microcosmo delle forze che s’emanano e s’irraggiano dalla singolarità intrecciata nella pluralità

La singolarità rappresenta il ‘Conosci Te Stesso’, il propulsore inserito in ognuno di noi, capace di coordinare la sfera energetica delle forze, la loro rotazione attorno al fulcro della nostra essenza immobile. Come lucidamente esposto dall’amico Carlo: la rotazione di figure geometriche ha condotto alcune persone a vedere forme come, ad esempio, l’Aura

Ma che cosa hanno visto? 

Il risultato della loro rotazione, ossia un’illusione. Un’altra illusione. Anche accedendo a quel piano sottile degli eventi, riusciamo ancora a vivere d’illusioni, la cui trasposizione nel piano fisico tridimensionale, risulta pari alle vicissitudini esistenziali che pensiamo di subire o emanare a seconda del nostro punto prospettico. Quando David Wilcock parla di solidi di geometria sacra che ruotano all’interno della Terra, con moto inverso l’uno rispetto all’altro, è di questa verità a cui s’ispira

Figure solide che ruotano creando un effetto che illusoriamente per i sensi significa una ‘realtà’. Etere in movimento. Com'è la vera Natura della Terra, allora? E se riuscissimo a fermare la rotazione, cosa vedremmo? Una sfera immobile? Non lo penso più, ormai. Cosa vedremmo? Enne figure solide ferme? Non penso nemmeno questo. Allora? Ciò che potremmo vedere probabilmente è un qualcosa che sfugge, ma anche se fossimo in grado di catturarne le fattezze, secondo me saremmo assoggettati ancora ad un altro piano dell’illusione, cioè? 

Le figure solide e ferme d’innanzi a noi vestono panni simili a quelli di una barriera corallina, ossia formata da tantissime piccole parti viventi e/o deposte. Da cosa sono costituite queste ‘forme’? Atomi, Prana, Etere, Energia? Non è mai finita. Allora comprendo che non ha senso questo volere scoprire con mente scientifica la Natura intima della Creazione. Lasciamo correre. Accettiamo questo scenario. 

È come interessarsi delle tecniche costruttive del residence che ci ospita, in una località vacanziera magnifica, perdendosi il senso della vacanza stessa. Perché andiamo in ‘vacanza’? Qual’è lo Spirito che soffia in noi quando siamo in vacanza?
 
Dopo la tragedia il Giappone riscopre gli affetti: boom di nozze.
Riscoprire l'importanza dell'amore e di avere una persona accanto: è una delle conseguenze della catastrofe che ha colpito il Giappone. Dopo il terremoto, lo tsunami e l'incidente nucleare di Fukushima il business dei matrimoni è decollato del 30%, per la soddisfazione di wedding planners e agenzie matrimoniali. Yoko ha 49 anni e cerca marito. 'Finora mi dedicavo solo al lavoro, ma è tempo di concentrarmi sulla mia vita. Devo muovermi ora, prima che succeda un altro disastro'

La paura è la spinta per la riscoperta dei sentimenti: un effetto che neanche gli esperti del settore si aspettavano, spiega Miyuki Uekusa, titolare di un'agenzia di incontri. 'Tutti i miei dipendenti hanno lo stesso timore della morte. Vedere le immagini tristi in televisione ha ricordato loro l'importanza di avere un compagno o una compagna'. A beneficiarne sono anche i gioiellieri: le vendite di anelli sono aumentate del 15-20%, le coppie festeggiano così la loro unione.

Maki Maruta si sposerà il mese prossimo: la tragedia ha dato un nuovo significato al grande passo. 'Il disastro mi ha ricordato l'importanza della famiglia, è importante conservare qualcosa di prezioso'. Dal dolore i giapponesi hanno imparato che non si può controllare la propria vita, ma si può cercare conforto e sostegno negli altri.

La tragedia insegna sempre qualcosa, solleva leggermente il 'velo'. Negativo porta positivo. Positivo porta positivo se il giroscopio funziona bene, ossia se la perturbazione delle forze rimane esterna al fulcro dell’essenza e non la ‘contagia’

È come essere in un videogioco e sapere che è solo un gioco. Come vivremmo le ‘cose’ mantenendo fissa questa consapevolezza? Certamente in altra maniera rispetto all’essere coinvolti integralmente dalla simulazione in atto. Senza questa bussola, questa ‘fede’, tutto rimane invariabilmente esposto all’inondazione della trama del videogioco. I ‘mostri’ diventano reali e possono anche interagire con noi in maniera oltremodo programmata. Ossia, a quel punto, iniziamo una interattività, uno scambio energetico che può condurre nel tempo e nell’abitudine del confondersi e smarrirsi nel ‘gioco’.

Il motivo sfugge da sempre. Il motivo per cui siamo stati inseriti nel ‘gioco’. Il motivo per cui ci siamo inseriti nel ‘gioco’. In realtà, il motivo non sfugge da sempre, ma da grande tempo. Il tempo di ogni Vita trascorsa in Terra 3d, all’interno del ‘gioco’. Il ‘velo’ che oltrepassiamo quando nasciamo permette di dimenticare. È un filtro. Un filtro passa-non passa. Secondo quale ‘logica’ esegue la propria funzione? Secondo il grado di consapevolezza raggiunto di Vita in Vita. 

Secondo ciò che una ‘buona’ Morte ci permette di portare con noi oltre all’apparenza di una fine, ancora solo illusoria.

Secondo ciò che una ‘buona’ Vita ci permette di esperimentare con fare solido e duraturo. È come fare un sogno in cui ci vengono detti i segreti dell’Universo e poi, al risveglio, non riuscire più a ricordare nemmeno un singolo costrutto. Che rabbia e che delusione, vero? È successo a tutti noi almeno una volta nel corso del sonno. Il ‘velo’ spoglia di tutto ciò che non è ancora conforme alle maglie, dal momento in cui le ‘maglie’ sono costituite dalla ‘forma/sostanza’ della nostra energia

È una questione di risonanza e polarizzazione. È come sostenere un esame, una Tac, una scannerizzazione legata a quello che ‘siamo’, tradotto nella forma che, poi, ruoterà su se stessa. Forma costituita da energia. Energia pressata e plasmata dal soffio dell’Anima. Anima in evoluzione, per cui manchevole della completezza che, a specchio, riflette il Verbo… il ‘Conosci Te Stesso’, ossia la 'sete' d’evoluzione del Creatore in perenne stato di perno per la rotazione delle proprie ‘immagini’.

Sarebbe meraviglioso scoprire che la figura che origina il ‘tutto’ sia una forma di margherita a sette petali o un fiore di Loto. Wow… Che cosa è, dopotutto, il fiore della Vita? Si parla di una ‘matrice’, no?

Una matrice. Una ‘forma’. Se la facciamo ruotare cosa succede? 

Cosa succede ad una trottola quando la azioniamo? Succede che un Mondo di forze si emana all’istante, alimentato dalla forza della mano e dell’intento che l’ha permesso. La forza che sviluppiamo, se immaginata di proporzioni immani, cosa potrebbe provocare? Avrebbe senso parlare di energia infinita? Di free energy? Sì, ma non nel reame della ciclicità degli eventi, perché prima o poi quella forza, quella carica si esaurirà. Per cui, secondo me, hanno ragione tutti, sia i fisici che i mistici.  

La differenza la fa solo la dimensione ciclica in cui ognuno di noi si inserisce, ossia il punto prospettico da cui si osserva

È la finitezza della nostra osservazione che delimita i limiti, il nostro ‘coraggio’ che scolpisce delle delimitazioni. Ha senso parlare di Libero Arbitrio? Sì e no, ossia dipende da quello che vogliamo esperimentare. Non abbiamo limiti ma abbiamo limiti: è solo una questione di filtraggio delle opportunità. Vogliamo trascorrere del tempo in una certa realtà: ok. Ma poi non confondiamo quella realtà per l’intera sua gamma.

La vibrazione assunta comporta differenze d’ogni tipo.

L’esperimento della sabbia disposta su una superficie, a cui si applicano diverse vibrazioni, è evidente quanto una sassata  in testa. Cosa non ci permette di renderci consapevoli del fenomeno, non riuscendo a vederlo nella nostra stessa Vita? La paura, una vibrazione bassa della concettualizzazione dell’essere. Paura uguale ad energia di un certo tipo e via di seguito… Ricordate? Volador e compagnia bella? È incredibile come nel giro di circa un mese, questo concetto sia emerso e sia già stato dislocato nella sua corretta gestibilità e senso evolutivo...

Castaneda e altri potevano scrivere di questo per una intera Vita, perché era la loro Missione, ma noi non possiamo rimanere ‘fermi’ su un simile concetto, che diverrebbe di conseguenza depotenziante. Dobbiamo ‘andare avanti’, muoverci anche ‘di quello’. Siamo più ‘forti’ dopo avere scoperto le fattezze della resistenza. La nostra vibrazione è diversa, più sottile.

Ecco due news che, lette insieme, danno una direzione alle dinamiche relative alla ‘caduta’ della consapevolezza legata al ‘chi si è’:

Farmaci: Nel 2010 Una Spesa Di Quasi 26 Miliardi Di Euro.
Nel 2010 la spesa per farmaci è stata di 25.961,6 milioni di euro, con un incremento netto di 408,8 milioni di euro nei confronti del 2009. Ne sono stati venduti 2.482,6 milioni di confezioni, di cui 1.515 milioni di pezzi relativi a farmaci con ricetta e 675 milioni di confezioni di prodotti cosiddetti non registrati, mentre i farmaci di autocura venduti sono stati 292,5 milioni di confezioni, in netto calo rispetto ai 305,6 milioni venduti nel 2009. I dati sono stati resi noti in occasione della presentazione, oggi a Milano, di 'Cosmofarma Exhibition', la manifestazione sul mondo e sull'evoluzione delle farmacie la cui 15esima edizione si terrà a Bologna dal 13 al 15 maggio prossimi. 
Da Yahoo 

Ancora più ricchi i mille più ricchi.
Nonostante la crisi, le mille più grandi fortune britanniche hanno visto la loro ricchezza aumentare del 18% rispetto agli ultimi dodici mesi, portandosi a 452 miliardi di euro. 
Da Yahoo 
 
Cosa ci leggo? La nostra momentanea abdicazione a favore di un potere esterno che abbiamo emanato, rilasciato, liberato al fine di essere meglio comprensibile. Un lato oscuro di noi che adesso è interamente dispiegato ‘davanti’ a noi. Adesso lo possiamo ‘misurare’ e trasmutare. È il nostro punto prospettico che fa la differenza. Da noi s’emana il tutto: lo abbiamo dimenticato! 

Subiamo quello che dovremmo padroneggiare.

Il momento è topico: i tanti di noi che si sono prestati ad interpretare parti negative, pretendono che adesso, la massa, noi tutti, facciamo il nostro ‘dovere’. Il Castello oscuro è finalmente emerso ed è stato minato dall’interno, ma il detonatore è nelle nostre mani; nelle mani di coloro che si sono dispersi o hanno fatto finta di disperdersi. Ricordate? È un gioco, una simulazione

La ‘spinta’ prima o poi finirà, così terminerà un’altra ‘mano di carte’. I cicli dell’evoluzione richiedono anche di consolidare l’esperienza acquisita. Il Creatore deve meditare sull’accaduto e calibrare l’equazione tenendo conto di tutta la massa delle informazioni acquisite. Lo ‘sento’...

C’è qualcosa di strano nella percezione delle ‘cose’. Una sorta di perfezione in ogni azione umana, solo celata all’evidenza. L’umanità, o la sua parte più ‘evoluta tecnologicamente’, manda astronavi nello Spazio, secondo una precisione ed una conoscenza consolidata delle leggi che regolano ogni ambito relativo all’impresa. Se osservo un qualsiasi lavoratore all’opera, percepisco una enorme capacità di ottimizzazione dei gesti e della tecnica, utilizzata in maniera conforme al proprio ‘disegno’ interiore.

Sorgono città dal nulla, opere di ingegneria che sembrano estratte da copioni di film di fantascienza, e perfezione legata alle cose più usuali che, con passione ed osservazione, qualcuno si sente di innovare e/o inventare. È vero anche che le ‘cose’ sono fatte con grande approssimazione, oggigiorno, ma ciò corrisponde solo ad un rumore di fondo.

L’opera umana globale funziona molto bene, se non la analizziamo dal punto di separazione del giudizio. 

Si poteva scegliere un’altra strada, certamente, ma la strada scelta è stata percorsa estraendo dal ‘cilindro’ grande competenza e professionalità. Vogliamo metterci a criticare un edificio opulento come un grattacielo? Va bene. Però pensiamo a quali grandi imprese i costruttori si sono dedicati al fine di superare difficoltà raramente immaginate da una persona non avvezza alle tecniche costruttive ed al solo immedesimarsi, che non sia fine a cavalcare un’onda di protesta di qualsiasi tipo. Se notiamo questi ‘progressi’ possiamo comprendere come le facoltà del genere umano siano del tutto preservate in ambito frattale e di potenziale. Non abbiamo perso nulla, nonostante il DNA spazzatura e la ghiandola Pineale 'incrostata' e ridotta di dimensioni. Nulla… 

In questo giorno, la mia personale percezione legata al ‘gioco della Vita’ è ancora più evidente. 
 
L’entità può dimorare simultaneamente in migliaia di strumenti umani sparsi lungo 200.000 anni di tempo lineare. Ad uno strumento umano di un determinato periodo di tempo sembrerà essere l’unica e sola esistenza, ma per l’entità tutte le sue vite stanno accadendo nell’adesso. 

La coscienza d’entità è il 'perno' intorno al quale i suoi vari strumenti umani si collegano come i raggi di una ruota, e nella dimensione di vita planetaria, la circonferenza esterna della ruota è rappresentata come tempo circolare.

Tutti i 'raggi', o vite basate sul tempo, sono collegate insieme alla coscienza d’entità dove convergono nel non-tempo. Dalla coscienza d’entità, attraverso il portale del Navigatore di Totalità, questa stessa esperienza è trasmessa alla Sorgente Primaria, elaborata dalla Sorgente d’Intelligenza, e rimandata alla coscienza d’entità in forma d’energia che allarga la prospettiva dell’entità in termini di destino, esistenza e scopo. 

È di fatto impossibile esprimere questa inter-relazione tra Sorgente Primaria, Sorgente d’Intelligenza, entità, strumento umano e tempo. Il tempo rende possibile segmentare questa conoscenza in frammenti che possono essere condivisi tra i singoli strumenti umani.
Estratto da - Evoluzione e concetto di Tempo - Wingmakers

Le scelte di Vita intraprese non sono casuali, mai. La paura ed il giudizio bloccano gran parte di quello che vorremmo fare 'se fossimo liberi dalla paura e dal giudizio’. È una lama, un peso, un senso di soffocamento, una immagine pressante, un groppo al gola o allo stomaco, un senso di calore o di freddo, etc.

Siamo tutti uguali, solo in fasi diverse del percorso.

Il colore della pelle o le abitudini sono temporanee e danno luogo ai cicli dell’esperienza. Eventalmente avevamo bisogno di vivere le guerre, la violenza, il dolore, la sofferenza, il dramma, la separazione, etc.

Non è una resa, ma una evidenza. 

E questo corrisponde al lavorare su se stessi senza permettere più che accadano certi eventi attorno/dentro di noi. Noi siamo il cancellino e la cura, la mannaia e la mano che si stringe, un abbraccio o la coltellata inferta a tradimento. Siamo solo noi:

Siamo solo noi
che andiamo a letto la mattina presto
e ci svegliamo con il mal di testa
siamo solo noi
che non abbiamo vita regolare
che non ci sappiamo limitare
siamo solo noi
che non abbiamo più rispetto per niente
neanche per la mente
siamo solo noi...
quelli che poi muoiono presto
quelli che però è lo stesso
siamo solo noi
che non abbiamo più niente da dire
dobbiamo solo vomitare
siamo solo noi
che non vi stiamo neanche più ad ascoltare…
Vasco Rossi

Siamo solo noi… chi/che altro?

'Non ritornerò indietro', è una frase che molti di noi hanno detto alla propria famiglia e amici. Alcuni di noi hanno perso il lavoro, la pensione e/o messo fine a un matrimonio o relazione primaria. Tuttavia, non è il lavoro, la casa o la relazione a cui non ritorneremo.  

È lo stile di vita

Finalmente, siamo emersi da molte vite di duro lavoro, fardelli finanziari, solitudine, disperazione e/o disinganno. E non stiamo tornando indietro. Potremmo non sapere esattamente dove stiamo andando, ma sappiamo bene dove non andremo.
Da - Processo di Realizzazione - Suzan Caroll 

Cerco un centro di gravità permanente
che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente
avrei bisogno di…
cerco un centro di gravità permanente
che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente…
Franco Battiato

Ecco la morale che imperversa al giorno d’oggi nel reame occidentale del ritmo televisivo:

Una vecchia bretone
con un cappello e un ombrello
di carta di riso e canna di bambu'
capitani coraggiosi
furbi contrabbandieri macedoni
gesuiti euclidei
vestiti come dei bonzi per entrare a corte
degli imperatori

della dinastia dei Ming
Franco Battiato

È troppo ermetico? Vorreste che riaprissi i commenti per scrivermelo? È strano ma evidente come, da quando ho chiuso i commenti, quasi nessuno abbia scritto alla e-mail che lascio ogni giorno in calce all’articolo. Che cosa significa? Ognuno tragga il proprio insegnamento… Non sono certo, io, in grado di esprimere un simile parere, che rimane sempre e solo un punto di vista. È più opportuno che la domanda e la risposta vengano poste e siano date personalmente.

La Verità è che tutta la Terra di terza dimensione è un’illusione…
Da - Processo di Realizzazione - Suzan Caroll

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011


lunedì 9 maggio 2011

Le apparenze legate anche ai raggi del Sole.




L’intera umanità è ‘aperta’ all’influsso dei raggi solari, ne è ‘colpita’ in ogni maniera possibile ed immaginabile e, ciò, alimenta immagini molto profonde legate alla possibilità della Vita sulla Terra. C’è stato un periodo, nella storia deviata, in cui le ‘elite’ si guardavano bene dal permettere ai raggi solari di abbronzare la loro candida pelle. 

Il fatto, evidente, di mostrare una pelle più bianca possibile era il simbolo del vivere dalla parte dei ‘padroni’. Coloro che avevano una pelle abbronzata recavano in sé il marchio del lavoro, per cui erano chiaramente identificati con la parte dei ‘dipendenti’. Questo luogo comune si è ripetuto più e più volte nel corso del tempo, come un fenomeno del tutto riconducibile ad una moda o tendenza. 

Oggigiorno, il pensiero è cambiato. 

Una pelle abbronzata è invidiabile, proprio per l’esatto motivo: la tintarella rende più attraenti, e non allontana più dal simbolo del ‘padronariato’. Le cose, come al solito, si mischiano e si confondono. I lavoratori, nel frattempo rinchiusi nelle fabbriche, non prendono il Sole per cui rimangono pallidi durante la stagione lavorativa. Coloro che detengono forme di potere, invece, possono permettersi viaggi ed attività anche in periodi dell’anno in cui la massa lavora, per cui il concetto di ‘abbronzatura’ prende proprio un altro ‘colore’. 

Le cose cambiano, i punti prospettici sono semoventi.

 
Che cosa significa questo vero e proprio fenomeno? Secondo il mio sentire applicato all’analogia frattale, che tutto è destinato a cambiare nel tempo, ma secondo quale ‘bussola’? Perché? In che modo? Secondo quali 'spinte'?

Da segnalare una fondamentale concezione: la trasformazione dell’uomo in demonio.

Il concetto agostiniano, ripreso poi da Erasmo da Rotterdam come anche dal pacato e realistico Francesco di Sales (1567-1622), secondo il quale ‘l’uomo diventa ciò che ama’, dal suo significato morale passò, tra i demonologi, ad assumere una valenza fattiva, concretizzata nel famoso ‘patto con il diavolo’ con conseguenze operative fisiche, materiali.
Il demoniaco secondo Federico Borromeo (sulla base del De ecstaticis mulieribus, et illusis)
Attraverso il cambiamento della 'sfera'... 

La Terra è destinata ancora a cambiare polarità. Per vie naturali non siamo mai ‘garantiti’ nei nostri piani a lungo termine. Perché? 

Perché questo scenario 3d è concepito per ‘fare esperienza’. Ora, che tipo di esperienza potremmo mai fare, se l’umanità instaurasse un singolo  ‘impero’ che duri per sempre? Osserviamo la storia. È lì per 'intero' a testimoniarlo. Nulla è per sempre a queste ‘latitudini’. È questa la nostra più grande ‘garanzia’ di imparzialità dell’Universo. Tutto scorre e nulla è per sempre. 

L’umanità diventa quello che più ‘ama’, dove con il termine ‘amare’ s’intende un surrogato del ben più alto costrutto dell’Amore incondizionato, che ad esempio, ogni genitore prova per i propri figli. Come possiamo interpretare il concetto di Amore assoluto da parte del Creatore e, di conseguenza, ritrovarsi a pieno nel concetto dell’Uno? Ossia che tutti noi siamo, alfine, una sola entità con il Creatore? 

Ecco come, a mio modesto sentire:
  • non esiste fine e non esiste inizio 
  • esiste ‘qualcosa’ che costituisce un punto di insieme lungo un tracciato evolutivo senza ‘luogo’, come un potenziale
  • nella ciclicità, che altro non è che l’intento di fare esperienza, questo ‘insieme’ si smembra e si irradia 
  • tralasciando il misticismo e quant’altro, torniamo sulla Terra; è semplice comprendere che una ‘cosa’ che si spacca, come un bicchiere, manifesti tanti singoli pezzetti derivanti dall’intero e che le caratteristiche ‘d’impasto’ dell’intero rimangono inalterate e distribuite nei singoli pezzetti
  • Se uno di questi ingredienti, alziamoci di livello prospettico, è il bene che si prova per sé, ebbene… questo ‘bene’ sarà distribuito in ogni parte frammentata di sé.
Ecco che cos’è l’Amore. Ecco perché siamo una sol ‘cosa’. Ecco cosa significa ‘ama il prossimo tuo come te stesso’. 

La ‘diluizione’ dell’Amore sembra confutare le proprietà olografiche e frattali del ‘tutto’, ma non è così. Ogni ambito di quello che possiamo pensare è ‘da intendersi multidimensionalmente’ e, dunque, la differenza la facciamo noi: da quale punto stiamo ‘osservando’?

Da un punto di vista di ristrettezza o di abbondanza?

Facendo astrazione di noi stessi, riusciremo ad oscillare in maniere diverse e sempre più risonanti con la Sorgente. Per questo motivo è opportuno non permettersi di giudicare, perché è tutto ‘vero e falso’ alle nostre usuali coordinate esistenziali. Non è quella la modalità per unificare, semmai per separare. Domenica sera, una cara amica, tramite una sua osservazione istintiva mi ha permesso di compiere un passo in avanti rispetto alla consapevolezza di essere sulla via risonante. 

Discorrendo velocemente sul fatto che i computer rappresentino il frattale dell’opera di Creazione più alta, e che gli stessi siano intaccati da ‘virus’, asserivo che, allo stesso modo esistono dei 'virus' anche in noi, nel senso di entità vere e proprie che hanno una precisa funzione come, ad esempio, un glubulo rosso o una piastrina. Entità che l’umanità ha descritto da sempre nelle proprie forme di tradizione tramandate in ogni modo. Il fatto di sentirsi in lotta con queste entità è paragonabile al fare la guerra ad un proprio simile, nella realtà tridimensionale. L’obiezione posta è stata che: non è la stessa cosa perché i computer sono stati fatti dall’uomo, ossia che il punto da cui ‘osserva’ l’umanità è ancora imperfetto e non s’identifica con quello ‘supremo’. Vero

Al mio risveglio, la mattina seguente, non appena ho aperto gli occhi ho ricevuto una risposta delicata: questo dimostra che anche il Creatore è ‘imperfetto’. Egli è in evoluzione tanto quanto noi, tanto quanto i ‘cocci’ del bicchiere. Il grado di imperfezione riassuntivo è, nel suo contesto dimensionale, perfetto, ossia opportuno al fine di continuare a procedere, ad evolversi.

I frattali esprimono la ‘verità’ in scala. La ‘scala’ è una diluizione della verità, ma come ci insegnano i due principi dell’Omeopatia, la similitudine e la dose infinitesimale, la presenza o testimonianza della ‘verità intera’ è sempre viva e presente seppure 'frammentata e distribuita'.

Nell’ambito del Libero Arbitrio è la nostra prospettiva o punto esistenziale, che ci permette o meno di afferrare la giusta ‘quantità’ di verità. Il 'dimensionamento' è totale ma certamente superabile in quanto noi esistiamo su più livelli contemporaneamente. Su quale livello decidiamo di trasferire momentaneamente la nostra consapevolezza? 

Penso che questa 'immagine' contribuisca ad una migliore comprensione di quelle modalità di ‘guarigione’ che sfociano nei cosiddetti miracoli. Stabilire il nostro punto prospettico ad una certa ‘altezza’, contribuisce anche al ‘guarire’ all’istante. Per questo motivo dobbiamo prestare la massima attenzione al fatto che possiamo cambiare e anche molto in fretta, ad esempio, attraverso il Theta Healing

Dobbiamo fare attenzione ad un ambito esistenziale non certamente ben evidente: in questa maniera il Mondo potrebbe cambiare nel giro di pochissimo tempo ed una simile guarigione che senso avrebbe? C’è ancora qualcosa che stona, no? Sembra un modo di by-passare eoni di sviluppo sulla Terra nel più ampio bacino della sofferenza, tramite un semplice schiocco delle dita. 

È questa una dinamica che conduce certamente ad una domanda: sarebbe ‘lecito’?

È questa una domanda che racchiude ancora un programma depotenziante molto profondo: un controllo impresso ad un livello inimmaginabile. Persino di fronte alla luce del Paradiso, a porte completamente aperte, riusciamo a titubare…

Questa è, secondo me, la garanzia del marchio più assoluto della libera evoluzione. Ascoltare tutte le ‘voci’ che parlano da ‘dentro’ di noi e percepire che, se anche una sola non è polarizzata all’intento dell’Ascensione, allora non è ancora giunto il nostro tempo. È questa una disamina, una summa del momentum personale, che avviene ad un livello sovrasensibile e al di fuori dalla portata della logica sviluppata in Terra. È il punto di vista della nostra Anima: la sua osservazione. 

Quindi? Quindi esiste una ‘lucidità’ superiore che esula da quello che possiamo pensare o capire, nella nostra dispersione multidimensionale, ma che con grande evidenza è capace di filtrare ogni interferenza e di ricondurla all’unico fine sostenibile: quello della ‘giusta’ percorrenza di un cammino che diventa opportuno nel momento in cui lo è davvero, nel momento in cui ogni nostra singola ‘cellula’ è orientata interamente al perseguimento della ‘tappa’ successiva. 

Ripeto, è una ‘garanzia’ di autenticità; non un Giudizio Universale ma un filtro autosostenibile che non ha altre necessità se non quelle del ‘Guardiano della via del ritorno a Casa’. Quando ‘tutto’ dentro e fuori di noi parla la stessa ‘lingua’, allora siamo pronti…

‘Non facciamo più parte’ di questa dimensione. 

È tempo di trasferire la nostra prospettiva in maniera consolidata. Nel cammino esistono infinite situazioni rimaste come ‘a metà’, appese o incagliate nelle ‘anse’ dell’energia che scorre. Ogni ambito relativo a queste situazioni inframmezzate comporta un appesantimento della situazione generale che sfocia nel grande bacino di raccolta della tridimensionalità, luogo di 'condennsa' e di autoeducazione, confuso con l’Inferno da molti chiaroveggenti e profeti. Chi furono le streghe e gli stregoni bruciati nel Medioevo? Beh, la risposta pù pertinente, secondo me, è questa: chi è, ad esempio, Vianna Stibal, oggi? O Steiner nel XX secolo? O Givaudan o un terapeuta che guarisce utilizzando canoni non riconosciuti dalla scienza Antisistemica? 

Il frattale è sempre all’opera e costitusce sempre la migliore domanda e/o risposta accessibile.

Occorre svincolarsi dai limiti imposti dalla storia deviata, dal paradigma in corso, perché sono tutti depotenzianti, anche se, intimamente, spingono addirittura nella direzione opposta: incatenare per liberare. Dipende dal punto complessivo raggiunto da una specie, comunità, gruppo, etc., e la modalità evolutiva è la quintaessenza stessa del ‘male da curare’, racchiusa nel motto: a mali estremi, estremi rimedi

Lo vediamo molto bene, ad esempio, nell’inizio dei cicli scolastici nelle varie età dell’educazione: ogni classe è diversa dalle altre. La storia delle singole classi conferisce gradazioni del tutto differenti alla percezione dello status quo, vissuto per l’intero anno scolastico da alunni, famiglie ed insegnanti. La storia è singolare e permette il forgiarsi di quelle esperienze che quelle Anime riunite ‘dovevano vivere’. Non importa che il modello scolastico impartito dall’alto, tenti di normalizzare l’educazione: in realtà gli individui caratterizzano quel modello unico, trasformandolo in una sorta di ‘regolo’ autoeducativo anche se in maniera del tutto inconscia. 

Si utilizza quello che la realtà tridimensionale ha messo a disposizione attraverso la storia di tutti gli altri che sono passati prima: non un modello di perfezione certamente ma, bensì, di opportunità. Un modello che si autoregola nel reame del Tempo, all’insegna del flusso del cambiamento che tutto pervade. La concezione della Vita è diversa per ognuno di noi. A livello di Nazioni, per portare un esempio, leggiamo a quali ‘ansie’ incorrono gli abitanti della Thailandia:

In Thailandia servizio militare estratto a sorte.
In Thailandia il servizio militare è una lotteria, nel vero senso della parola. La realtà di quanto afferma la stampa estera è confermata da Anond Naknava che dall'urna ha estratto lo scorso mese un ticket rosso che ha scelto il suo destino: fino a due anni dentro l'arma.

Ogni mese di aprile, infatti, l'arma tailandese reclama il suo lotto di uomini in buona salute, di età compresa tra 21 e 30 anni, e quest'anno circa 100.000 nuove reclute hanno intrapreso la via militare. La maggior parte dei ragazzi sono volontari, ma per tutto il resto i militari hanno pensato a un'estrazione a sorte per far decidere al destino la scelta di questi ragazzi...

Purtroppo i meno fortunati di questa lotteria, saranno impiegati nell'estremo sud della Thailandia, dove una ribellione separatista musulmana ha provocato oltre 4.500 morti per sette anni e dove i militari sono un obiettivo primario.

Questa lotteria è motivo di gioia per i tanti genitori solamente quando il proprio figlio estrae dall'urna un biglietto di colore nero, che indica l'esenzione dal servizio militare. Inoltre, per evitare di ritrovarsi in questa situazione, molti giovani thailandesi o le loro famiglie sono disposti anche a pagare delle mazzette, anche se le autorità assicurano una costante lotta contro la corruzione

Un calciatore, infatti, ha fatto parlare di se scrivendo sulla sua pagina di Facebook di aver pagato circa 700 euro per fuggire dal servizio militare. Poi ha chiesto scusa, assicurando che si trattava di uno scherzo. Ma era realmente uno scherzo?
Da Yahoo 
 
È un Mondo costituito da forme di scelta illusorie.

Possono, svariate milioni di persone sottostare al ‘volere’ di una elite che è il prodotto di forme pensiero trascorse? Regolate da codici di leggi o da libri sacri, dalla sete di potere, dall’avidità di perpetuare un regime o un modello per sempre. No. Non è un punto prospettico sostenibile perché, come scrivo nel mio libro - Prospettiva Vita -, ‘prima o poi un’onda ingloberà tutto…’.

Queste estreme differenze, che hanno dato luogo a 'punti' diversi sul Globo, permettono sempre, se osservate, di maturare un senso diametralmente opposto  o alternativo da quello ‘assorbito’ attraverso i modelli comportamentali inerenti al luogo dove si è nati.

C’è sempre la possibiltà di scelta.

Nel 'mezzo' cosa scorre, tuttavia? Quasi sempre il collante del denaro. Senza denaro, sembra che questo Mondo ragioni sempre alla stessa maniera: non si va da nessuna parte. Ma sarà veramente così? O è possibile trovare zone di realtà dove questo concetto è estremamente diluito? Sarà solo a nostro carico il fatto di scoprirlo. Come? Viaggiando

Ecco il senso del nostro cammino più alto, del nostro ‘viaggiare’: conoscere – soprattutto se stessi attraverso il riflesso che gli ‘altri’ contribuiscono a rendere evidente di noi

Cosa è un dittatore? È l’immagine globale che s’emana dalla media degli abitanti di un Paese. Quella immagine li rappresenta e si rende evidente al solo scopo sottile di renderli partecipi del ‘come essi siano mediamente dentro’. Quando una situazione diventa insostenibile e crolla è perché quella ‘immagine’ non è più rappresentativa della media nazionale. Lo scoppio di una ribellione non è ‘il modo’ più opportuno, perché quasi sempre nasconde una strumentalizzazione dello stesso tipo di potere che s’intende scacciare

La ‘resturazione’ condurrà il Popolo dalla padella alla brace e sarà identificativa di un’immagine non veramente ‘convinta’ dell’intenzione di cambiare realmente. Si passerà da una illusione ad un’altra. Tuttavia gli individui avranno subìto un processo di trasmutazione del loro vecchio livello, perché avranno ‘respirato, seppur per un breve istante, l’inquadratura da un più alto livello della consapevolezza, che seppure breve, effimera e sommersa, avrà condotto i semi eterici del risveglio

Le ribellioni nel Nord Africa e nel Medio Oriente sono organizzate certamente dallo stesso potere Antisistemico che detiene le redini del Globo, ed è globalmente un riverbero di violenza che alimenta le entità parassite, però permette l’apertura delle Coscienze da cui trae ‘riva e deriva’.

Tutto concorre all’evoluzione.

Molti non parlano degli Angeli. Sarebbe invece opportuno ricordarli più spesso come ministri della Provvidenza nel governo del mondo e degli uomini, cercando di vivere, come han fatto i santi da Agostino a Newman in familiarità con essi.  
Papa Giovanni Paolo I

Un Papa viene ricordato per i suoi discorsi di luce, per cui soprattutto quando parla degli Angeli. Ma sono certo che avrà raggiunto una gran ‘conoscenza’ anche dei Demoni. Conoscenza che è opportuna se ricondotta all’unico percorso, che scorre tutt’insieme, dalle Sorgenti sino al Mare. La nostra ‘genetica’ ricomprende ogni caratteristica del ‘terreno’ che ci troviamo a calpestare o a percorrere.

In tutta la mia vita ho sempre avuto una certa idea della Francia: un'idea nutrita ugualmente di sentimento e ragione. La parte di me che è sensibilità affettiva immagina naturalmente la Francia come la principessa delle fiabe, la madonna degli affreschi murali, votata a un destino eccelso e straordinario. D'istinto sento che la Provvidenza l'ha creata per successi compiuti o per sventure esemplari. 
Charles De Gaulle

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011