giovedì 7 aprile 2011

Permettere la 'leva cellulare'.





Osservare senza giudizio i ritenuti ‘altri’, forse è l’atteggiamento migliore per comprendere se stessi o, perlomeno, il Mondo in cui si vive: in definitiva sempre se stessi. Non importa se l’osservazione porta addirittura all’altro emisfero del globo. La visione frattale è sempre valida ad ogni latitudine e rispecchia sempre un riflesso dell’osservatore

Ovunque è ‘casa’. 

Ad esempio, è molto più semplice appurare la situazione di un altro ‘paese’ da forestieri, piuttosto che rendersi conto della situazione in cui versa il proprio ‘paese’. Perché? Proprio per un motivo di ‘lucidità’ e astrazione da se stessi. Evitando un coinvolgimento diretto emozionale è possibile essere molto più ‘senzienti’. È un po’ come la visione dall’alto; ciò che traspare è solo l’essenziale mentre il ‘rumore di fondo’ rimane come filtrato dall’altezza da cui si scruta. 

Con ‘umile’ percezione del senso di globalità, come se fossimo delle rondini o delle aquile, possiamo accettare che quello che vediamo è un nostro riflesso nello specchio di terra, boschi, acque, città, strade, etc. tutto ciò ci ‘appartiene’ allo stesso modo in cui noi apparteniamo al Pianeta. Il termine ‘appartenere’ è da intendersi in senso 'aperto', ossia ‘appartenere per il tempo o le Vite che necessitano per completare l’esperienza tridimensionale’. L’appartenere esula persino dalla superficialità della traduzione moderna del detto dei Nativi Americani, secondo cui ‘non è la Terra che appartiene all’uomo, ma l’uomo che appartiene alla Terra’:

L'appartenenza di un elemento 'a' ad un insieme 'X' è la relazione che stabilisce se 'a' è compreso tra gli elementi di 'X'.
Da Wikipedia 

Noi apparteniamo alla Terra nella misura in cui siamo presenti sulla Terra con una nostra proiezione fisica

In questo senso le apparteniamo, ne siamo compresi

Il verbo non rende molto bene il concetto, in quanto nell’immaginario collettivo è ormai associato ad un fattore egoico, di possesso. I Nativi Americani, ne sono certo, intendevano l’appartenere alla antica maniera: il fare parte di un insieme.

Per questo motivo, l’insieme ci riflette: perché abbiamo contribuito a ‘plasmarlo’ tramite anche la nostra ‘sola’ presenza. Che cosa ricavare dall’osservazione del regime Cinese? Innanzitutto, perché prendo come esempio proprio la Cina: perché sono in tanti! È una questone di… visibilità. Sono certo che anche prendendo come esempio il microscopico Stato del Vaticano, comunque, il riflesso frattale sarebbe lo stesso. Bene. 

Soppesiamo quanticamente lo stato energetico in cui versa l’ombra del ‘Celeste Impero’:

La storia cinese senza Tienanmen.
Il nuovo Museo nazionale della Cina fa più propaganda che storia. A sostenerlo sono molti esperti, perfino nello stesso paese asiatico. E, ironia della sorte, la struttura sorge in quella piazza Tienanmen di Pechino, dove nel 1989 ebbe luogo la rivolta studentesca soffocata dai carri armati. Un episodio che la struttura espositiva ha relegato nell'oblio. E non si può certo parlare di un caso.
 
Altro esempio emblematico è quello della Rivoluzione culturale, che si svolse tra il 1966 e il 1976 e che, secondo diversi storici, provocò milioni di morti. Qui non si è arrivati alla censura completa. Tuttavia, per trovare notizie di questo controverso decennio, bisogna affrontare con determinazione il percorso tentacolare del museo e arrivare, non senza fatica, in un angolo periferico. Qui il visitatore potrà trovare soltanto una fotografia e poche righe di testo.
La struttura, che viene inaugurata ufficialmente questo mese, è sorta dopo dieci anni di lavoro ed è costata circa 400 milioni di dollari (280 mln euro). Un edificio faraonico, con una superficie coperta di 192 mila metri quadrati e un ampio ingresso lungo 260 metri e alto 30 metri.
Il museo unisce i due che sorgevano in precedenza: quello della storia della Cina e quello della Rivoluzione cinese. Sono due i piatti forti, che corrispondono a due mostre permanenti. La prima, che aprirà i battenti il 15 aprile, è dedicata alla Cina antica e passa in rassegna migliaia di anni. Organizzata per dinastie, essa cerca di mostrare come i 56 gruppi etnici attuali abbiano sempre coesistito in armonia. Compreso l'impero mongolo, che conquistò la Cina nel dodicesimo secolo. Ma, sottolinea un archeologo e docente universitario di Pechino che preferisce rimanere anonimo, questa visione ignora i conflitti e, proprio per questo, è lecito parlare più di propaganda che di storia
 
L'altra mostra, chiamata 'La strada del ringiovanimento', racconta la storia più recente che va dalla prima guerra dell'oppio (1839) ai nostri giorni. Un excursus che non sfugge ai luoghi comuni diffusi dalle autorità comuniste, che continuano a sopravvivere e vengono inculcati agli studenti. Il principale dice che la Cina venne umiliata dalle potenze occidentali finché i comunisti, al potere dal 1949, non avviarono il recupero del paese asiatico. Anche qui la lettura è a senso unico.
 
Del resto, afferma senza peli sulla lingua Yang Jisheng, uno storico fuori dal coro, il partito vuole determinare la verità storica ed è preoccupato: se fossero autorizzate versioni alternative, la sua legittimazione sarebbe messa in dubbio. La strategia finora ha funzionato: molti cinesi, per esempio, si meravigliano del fatto che i tibetani siano insoddisfatti del governo di Pechino.
Da Yahoo 
 
È molto semplice per noi, italiani, occidentali, etc. comprendere che, a quella latitudine, la libertà sia solo un optional e anche molto ‘costoso’. Lo capiamo immediatamente paragonandoci a loro, nonostante l’evidente propaganda sottile filoamericana di cui siamo avvolti almeno dai tempi dell’invasione dell’Europa durante il secondo conflitto mondiale. 

Perché riusciamo ad essere obiettivi e a capire che in Cina ‘qualcosa non va’? È solo un problema di mancanza di democrazia? È solo perché quello Cinese è un regime molto duro e ‘severo’? Nossignori, non intendo fare politica! La ‘differenza’ percepita non dipende dalla politica. La differenza non esiste, in realtà. Noi versiamo in una mancanza di libertà pari a quella Cinese: ‘loro’ riflettono solo lo stato addirittura planetario

Quale messaggio migliore ci può essere se non ingigantire una questione in maniera macroscopica?  Ecco. La Cina è l’emblema della mancanza di libertà. Ma non è un problema solo Cinese.  È una denuncia globale ben precisa. Una lente d’ingrandimento colossale. Come non vederla? E infatti la vediamo eccome. 

Osservando con giudizio e/o separazione, la lezione Cinese, non serve a nulla, però. Cosa impariamo dalla ‘visione’? Impariamo a ritenerci diversi da loro, ossia capiamo quello che vogliamo capire. Ci sfugge completamente il senso di coralità del ‘messaggio’. Come ‘guarire’ da questo misero stato di separazione ‘noi/loro’? 

Accettando che quel riflesso è per noi e per loro. 

Loro dipendono anche da quello che faremo noi, e noi dipendiamo dal loro ‘coraggio’: che dimostrano sempre, ogni giorno, accettando di trasformarsi in un esempio immane di ingiustizia amministrata dal Potere Centrale, dall’Antisistema. Ci si 'solleva insieme', non a caso stiamo interessando entrambi gli emsferi della Terra

Ci piace molto sederci con questo gruppo e venire in visita. A volte ci viene voglia di raccontare una storiella per giustificare di essere con voi, invece tratteremo il prossimo punto: si tratta di un punto molto profondo, molto specifico e talmente semplice che determinerà un po’ di lotta perché dovrete riconsiderare i vostri vecchi sistemi di credenze, quelli della consapevolezza umana.

Dovrete riconsiderare i vostri parametri… è molto semplice e vogliamo che lo usiate prima di tutto per voi. Non è ancora il momento di insegnarlo perchè vogliamo che scopriate la semplicità di come opera.
 
Grazie a Saint-Germain la definiamo la Tecnologia Standard. Dalla nostra parte a volte la definiamo come ‘tecnologia specchio’ o ‘tecnologia riflessiva’ e il principio è molto semplice. Prima faremo l'esperienza e poi la descriveremo.
 
Percepite... qui usiamo il termine ‘percepire’ in modo molto specifico. Non si tratta di forzare... percepite una cellula sana presente nel vostro corpo. Una cellula qualsiasi – sceglietene una e poi sentitela, osservatela - non cercate di cambiarla e non scappate da lei. Percepite una cellula sana e basta e  percepitene la risonanza. Forse è stata creata ieri o negli ultimi due giorni: percepitene la vitalità. Qui stiamo parlando... non stiamo cercando di visualizzare... stiamo parlando di sensazioni e usiamo quel termine in modo molto specifico. Non si tratta di un’attività mentale, vi stiamo chiedendo di percepire quella cellula sana nel vostro corpo… lei è piena di energia e di forza vitale. 

Quella cellula sana è qui per servirvi,  davvero… è  una dei miliardi di cellule che esistono per soddisfare le vostre necessità biologiche.
 
Percepitene l’essenza - è qui, ha un compito e sa come farlo, sa come interagire e comunicare dentro di sé - sentite come comunica questa cellula. Non è necessario avere una conoscenza scientifica, comunque… sentite come la cellula comunica con se stessa.
 
Fate un respiro profondo e sentite come questa cellula comunica con le altre cellule contenute negli organi, nel sangue e nei tessuti del corpo. Questa cellula sana è in forma perfetta e al suo interno si trovano tutte le informazioni che riguardano ogni altra cellula nel corpo - ogni atomo, ogni onda energetica. Questa singola cellula contiene le informazioni che riguardano ogni organo, ogni capello e ogni goccia di sangue. È tutto contenuto in questa singola cellula che può comunicare in modo efficace con ogni altra cellula, con ogni altro organo e con ogni altra parte del corpo. Questa singola cellula che percepite proprio ora è sana e felice e sa cosa deve fare. È un parametro, capite? 

È il parametro di riferimento per ogni altra cellula - ogni altra parte della vostra biologia vivente.
 
Se glielo permettete, questa singola cellula che possiede quest’energia vitale e sana può comunicare con ogni altra cellula nel corpo. Può emettere un’energia da Tecnologia Standard radiante che dice: 'Io sono sana, io sono vitale, io qui servo il Maestro' - che siete voi -  'e voi potete fare lo stesso'. In questo modo ogni cellula malata nel vostro corpo può ascoltare tutto ciò - se glielo permettete.
 
Queste cose stanno avvenendo indipendentemente da voi ma voi non permettete che si manifestino: voi stessi create una barriera, un muro che impedisce che avvenga ma se lo vorrete tirerete giù quel muro e farete in modo che quella cellula standard comunichi a ogni altra cellula salute, armonia ed energia della forza vitale che fluisce. Ogni altra cellula, ogni filamento di DNA, ogni parte del vostro essere biologico può ascoltare: lasciate che sia, lasciate che avvenga, lasciate che quella cellula standard comunichi con ogni altra cellula e canti la sua canzone di salute e vita.
 
Questo è per voi Shaumbra, questa è la guarigione

Dimenticatevi qualsiasi altra cosa, a meno che non vogliate rendere le cose complicate: questa è la guarigione. Vedete, noi la definiamo guarigione a specchio o guarigione riflessa perché le altre cellule del corpo possono prendere esempio da una cellula sana - la cellula che sentite in modo così intimo - e possono iniziare a ricevere anche la risonanza della salute.
 
Avete un tumore? Questa tecnica può guarire il tumore del corpo in un periodo molto breve e può farlo in modo naturale, senza subire l’invasione di alcune delle tecniche umane che sono state pensate per uccidere e non per semplificare. In questo caso una cellula standard può guarire tutto il corpo...

Shoud 2: 'Tecnologia Standard' - con Tobias, canalizzato da Geoffrey Hoppe, presentato al Crimson Circle.

Cerchiamo di sentire una cellula sana dentro di noi. C’è certamente, altrimenti saremmo morti. Quella cellula sa e conosce ‘tutto’. Permettiamogli di comunicare con tutte le altre cellule e permettiamo alla nostra interezza di comunicare con tutti gli altri esseri umani. L’Italia, la Cina, il Vaticano, etc. ogni Stato muterà la propria oscillazione separatoria. 

Il nostro stato interiore determina lo Stato in cui pensiamo di abitare, e viceversa. 

È solo con una unione di onde vibrazionali coerenti ‘dentro/fuori’ che potremo fare la differenza.

L’oscillazione della Terra tridimensionale Antisistemica ci permette di fare molto di più rispetto al punto ‘dove siamo oggi’. Molto tempo fa Archimede avrebbe detto “Datemi un punto d'appoggio e solleverò la Terra”.

Eccolo! È sufficiente permettere ad una nostra cellula ‘sana’ di comunicare con noi…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

mercoledì 6 aprile 2011

Il 'caso' oltre l'angolo.




Il mio ‘sentire’ mi ha portato ad una visione quantica e certamente ‘personale’, del senso della Vita e, di conseguenza, del senso del ‘Tutto’. Perché esistiamo? Forse per caso?
 
L'etimologia del termine italiano risale al latino 'casus-us' che vuol dire caduta... Il casus latino si riferisce sia alla grammmatica e sia alla dinamica ontologica, nella seconda accezione indica qualcosa che inaspettatamente accade, che ci cade di fronte.
Da Wikipedia 

Quindi per ‘caso’ dobbiamo intendere un ‘qualcosa che ci cade di fronte’. Che cosa c’entra con il significato più comune che la massa ha memorizzato a livello d’inconscio? Quel ‘qualcosa che ci cade di fronte’ non è detto che sia ‘senza senso’. Facciamo attenzione al linguaggio, perché ogni termine, nell’accezione moderna,  è stato distorto, reso ‘opaco’. 

La smemorizzazione dalle lingue antiche ha contribuito a staccare l’uomo dal significato dei ‘primi suoni’. Per analisi frattale deduco che il modello del sistema educativo attuale è l’opera di un fitto intreccio di oscuramento delle nostre origini, ritenute primitive e ‘lontane’, perché inserite in un contesto ‘sequenziale’ del Tempo. La ‘caduta’ e ‘ciò che ci cade in fronte’, descrivono un fatto che deve le sue cause ad un qualcosa di ben preciso ma che, non sempre, ha una evidenza ‘palpabile’: 

Per 'caso' in filosofia s'intende ciò che contraddistingue un evento accaduto per cause che certamente vi sono ma non sono conosciute ovvero ‘non-lineari’, sconnesse, che non presentando una sequenza causalità-effettualità necessitata, cioè deterministica, tale da permettere l'identificazione di esse e predicibili gli effetti.
Da Wikipedia 

Ecco il fulcro del discorso: le cause ‘non-lineari’ non sono identificate dall’attuale modello di ‘pensiero’. Perché? Perché ufficialmente non si crede che esista un ambito dimensionale 'diverso', relativo al mondo invisibile dal quale si sviscerano tutti i fenomeni densi relativi alla realtà percepita

Non avendo questo riconoscimento ufficiale della Scienza Antisistemica, la massa non ritiene esistente il Mondo dell’invisibile. Eppure la Scienza stessa ha dimostrato che il Mondo invisibile esiste, tramite microscopi ed apparecchiature fantascientifiche. Ma non basta, perché il Mondo invisibile al quale mi riferisco è stato bollato come ‘esoterico’, termine che mette i brividi alla massa, al solo pensiero. Insomma abbiamo, semplificando, due Mondi non percepibili ad occhio nudo:
  1. quello rivelato dalla Scienza Antisistemica
  2. quello rivelato dalla Scienza Esoterica
Il secondo, ovviamente, è inerente ad un ambito ridicolizzato, minimizzato, etc. Coloro che affermano che questo Mondo esista e che sia estremamente importante ai fini del ‘conosci te stesso’, sono ridicolizzati anch’essi. Si parla di superstizione del popolo, ed in questo modo, si ridimensiona persino quel ‘sentire’ intuitivo che ‘chiama ad avvicinarsi’ senza quasi un perché. 

L’umanità è naturalmente attratta dal ‘mistero’. 

È lo stesso effetto che si genera ‘artificialmente’ vietando un qualcosa, come ben sappiamo, analizzando ad esempio gli effetti del protezionismo americano degli anni 30 del secolo scorso.  

Vietare significa rafforzare 'prima' esotericamente, 'poi' praticamente: a cascata...

Il Controllo conosce, ha memoria ed utilizza tutto quello che ha cancellato dal tessuto sociale. È sempre tutto alla rovescia in questa versione della realtà percepita. Si è creata una intera economia di scambio basata sul concetto della ristrettezza e, per questo motivo, della preziosità acquisita come per magia. Cosa è una pepita d’oro? Perché è così preziosa? 

Forse perché ricorda frattalmente e mnemonicamente un riflesso ancestrale e/o genetico a carattere Anunnaki? Coloro che fecero una parte dell’umanità a loro ‘immagine e somiglianza’? 

È così ‘casuale’ che proprio l’oro sia divenuto il bene principe, segno di duratura preziosità e valore? C’è certamente una causa non-lineare che ha imposto questa verità al Mondo odierno. Una causa ‘sigillo’ che ha realizzato nel visibile, quell’ombra del ricordo inserita in ogni essere originato in quel Tempo. 

L’oro era, infatti, il ‘materiale’ ricercato da quegli esseri; un materiale importantissimo perché poteva salvare il loro Pianeta nativo dalla distruzione e dalla rarefazione dell’atmosfera respirabile

A livello inconscio è rimasta questa grande preziosità, sfociata, poi, addirittura come pietra angolare di un intero modello economico e dunque 'vitale'. Raccogliendo oro e custodendolo avidamente, si continua a svolgere l’antica missione assegnata dal ‘Dio Anu’ in persona. Questo è il caso? Questo è ciò che ‘ci è caduto in fronte’. Le cause non-lineari sfuggono certamente a coloro che non hanno più ‘occhi’ per vedere. Questo è l’esempio lampante di come ci sfuggano tutti i veri significati di ciò che ‘ci accade’ tutto intorno

Il nostro ‘tutt’attorno’ è ormai concretamente popolato da fantasmi di spot pubblicitari famosi, come quelli a marchio Vodafone e Banca Mediolanum: tutto intorno a te.

Perché esistiamo, dunque? Certamente non per caso. 

E allora, quali sono le cause non-lineari, non evidenti ai nostri sensi irretiti e confusi? Noi siamo esseri meravigliosi ma fragili se inseriti in un contesto di privazione della ‘memoria’. Fragili, ma spinti da una ‘sete’ naturale di ‘emersione’ e di evoluzione. C’è un Potere che ci ha accolti sulla Terra: l’Antisistema. Egli è una Madre ed una Matrigna allo stesso Tempo. Egli è un Padre ed un Patrigno allo stesso Tempo. 

Egli rappresenta il frattale della Mente: non dovrebbe essere lui a 'condurci', ma esattamente il contrario. È come vedere passeggiare un cane che porta a spasso il suo ‘padrone’.

Cosa è una orchestra? È un insieme di musicisti, certamente. Se li osserviamo da più ‘vicino’, questi musicisti sono capaci, appunto, di suonare. Hanno imparato e molto spesso sono dei Maestri. Se non avessero imparato a suonare così bene, l’orchestra non ci sarebbe stata. Chi è il Direttore d’orchestra? Colui che detta il Tempo. Tutti guardano a lui, al momento opportuno. Egli è necessario? Se c’è non è per caso. 

Tutti insieme sono Uno. Chiediamoci, allora:
  • chi sono i musicisti?
  • chi è il Direttore?
  • cosa è l’orchestra?
Il linguaggio dei frattali ‘parla chiaro’, seppur ‘tra le righe’. Occorre comprenderlo secondo un linguaggio codificato in noi, un linguaggio che può solo essere oscurato ma non cancellato, perché è un modello codificato divino: ci appartiene così come noi apparteniamo a lui. 

Il piccolo che ha dentro il grande e viceversa…

La co-creazione non è una pluralità, ma piuttosto l’esplorazione del mondo terrestre come un uno. Dio e voi siete uno, e man mano che attraversate l’esperienza della vita, Dio vede e ascolta attraverso il vostro strumento umano, spingendovi su questa o quella via perché voi avete invitato la Sua presenza nel vostro cuore. Ora, ricordate, prima ho suggerito che il cuore, o il sistema emozionale umano, è l’organo primario di percezione per le frequenze ultra-sottili delle dimensioni superiori. Se invitate Dio nel vostro cuore, se sentite fiorire questa presenza, allora man mano che sperimentate la vostra vita, riuscite a percepire che viene vissuta creativamente nel momento insieme a Dio, e non perchè state sperimentando la vita e poi fate rapporto a Dio con la preghiera o la meditazione in cui cercate un consiglio su questa o quella decisione

Questo è il modo in cui sapete di essere sul giusto sentiero.
Wingmakers - estratto da: Intervista a James, Sessione 1
 
Alla luce del linguaggio dei frattali, come dovremmo analizzare/comprendere questa notizia?

Verso la connessione cervello-macchina.
Robocop, l'ibrido uomo-macchina, potrebbe presto fare la sua comparsa tra noi: un team di ricercartori dell'Università del Michigan è infatto riuscito a far crescere delle cellule nervose animali all'interno di sottili tubi di materiale semiconduttore. Secondo gli scienziati è il primo passo vero la messa a punto di interfacce cervello-computer che potranno essere impiegate per il controllo cerebrale di arti artificiali e altri tipi di protesi.
Minrui Yu e suoi colleghi hanno creato dei microscopici tubi in silicio e germanio, materiali che possono isolare il segnale elettrico trasmesso da una cellula nervosa. I tubi, di varie forme e misure, erano abbastanza grandi da permettere alle terminazioni nervose di crescere al loro interno, ma abbastanza piccoli da non far passare la cellula.
I ricercatori hanno poi seminato la zona attorno a questi micro condotti con cellule nervose di topo: le terminazioni nervose, nel giro di qualche tempo, hanno colonizzato i tubi crescendo al loro interno e seguendone le forme, anche le più contorte.
'Questo ci permette di costruire reti nervose con precise geometrie' spiega Justin Williams, uno dei ricercatori. Non è ancora chiaro però se questi nervi 'cablati' siano in grado di trasmettere l'impulso nervoso come fanno nel corpo umano. Proprio per questo gli scienziati vogliono ora riuscire a inserire all'interno dei nanotubi dei sensori in grado di registrare i passaggi di corrente. Lo studio di Yu e dei suoi colleghi, in apparenza teorico e speculativo, apre in realtà la strada allo studio di nuove terapie anche per malattie neurologiche come il morbo di Parkinson o la sclerosi multipla.
Da Yahoo 
 
Lascio a voi ogni deduzione del ‘caso’. In aggiunta vorrei proporvi questa altra notizia, che certamente contiene un importante frattale relativo a ciò che è ‘caduto in fronte’ ad una grossa fetta dell’umanità, forse tutta se allarghiamo il contesto della notizia:

Una divinità femminile nascosta nella Bibbia?
I recenti studi di una ricercatrice di Oxford aprono un nuovo, e probabilmente aspro, dibattito sul ruolo della donna nelle tre grandi religioni monoteiste: islam, cristianesimo ed ebraismo.
Francesca Stavrakopoulou, della facoltà di Teologia e Religione del blasonato ateneo britannico, avrebbe trovato, nell'Antico Testamento, alcuni riferimenti ad Asherah, una divinità femminile della fertilità che nel corso dei secoli sarebbe scomparsa dal testo sacro. Forse cancellata da mani maschili e maschiliste?  
Secondo alcune iscrizioni rinvenute su reperti archelogici trovati nel Sinai, Yahweh (nome di Dio in ebraico) e Asherah sarebbero stati adorati in coppia, e, secondo un versetto del Libro dei Re, nello stesso tempio.
J.Edward Wright, presidente dell'Arizona Center for Judaic Studies, conferma i risultati dello studio della Stavrakopoulou, affermando che in molte iscrizioni ebraiche antiche si fa cenno a 'Yahweh e la sua Asherah'.
Secondo quanto ha dichiarato a Discovery News, il ruolo di Asherah era particolarmente rilevante in alcune antiche religioni sudorientali: era una divinità potente legata ai culti della fertilità e della terra

Era conosciuta con nomi diversi tra cui Astarte e Istar, che in italiano può essere tradotto come "albero sacro".

Aaron Brody, biblista presso la Pacific School of Religion, spiega che gli antichi ebrei erano politeisti e solo una piccola minoranza monoteista. La situazione è poi cambiata radicalmente nel 586 a.C., con la distruzione del Tempio di Gerusalemme, quando ha inziato ad imporsi universalmente una visione monoteista.
Da Yahoo 
 
Nulla è per caso e tutto è opportuno.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

martedì 5 aprile 2011

Il virus del cambiamento.





Mentre la Terra trema ogni giorno in maniera evidente, torna alla mente l’espressione ‘Tutto scorre come un fiume’, ossia tutto è in cambiamento continuo. Cosa è questo cambiamento? Viviamo di luoghi comuni anche a queste ‘latitudini’ dello Spirito. Il cambiamento è evidente se ci fermiamo un attimo ad osservare la nostra scia globale e personale. Si cambia quando la nostra vibrazione interiore muta d’intensità

Quali sono i fattori che permettono il cambiamento? 
 
Wayne Dyer afferma che il cambiamento può iniziare fin da subito e che è possibile sprigionare tutte le energie, i talenti, i desideri che risiedono in noi e che normalmente non siamo consci di possedere. Dyer ci invita a coltivare due atteggiamenti fondamentali per poter crescere ed evolvere: abbandonare le vecchie convinzioni e bandire il dubbio.
 
‘Abbandonare le vecchie convinzioni e bandire il dubbio’: ognuno propone la propria ‘ricetta’ per uscire dal pantano in cui ci si trova. Ma nella biodiversità che ci contraddistinuge non è semplice copiare una ricetta altrui pensando che sortisca gli stessi effetti anche su di noi. I cosiddetti ‘guru’ riescono ad avere presa sulla massa, perché vengono ufficialmente riconosciuti come degli esempi viventi del cambiamento.

Il Dr. Wayne Dyer viene affettuosamente chiamato il 'padre della motivazione' dai suoi fan. Nonostante la sua infanzia trascorsa in orfanotrofi e case-famiglia, il Dr. Dyer ha superato molti ostacoli per realizzare i suoi sogni. Oggi dedica molto del suo tempo per mostrare agli altri come ottenere il meglio dalla propria vita.
 
Queste persone hanno ‘vinto’ delle grosse sfide con se stesse e probabilmente hanno superato dei grandi esami Karmici nella loro  Vita; per questo motivo si sentono di poter realizzare un modello esistenziale personale basato sullo ‘sfruttamento’ di questa modalità di ‘guarigione’ delle condizioni di Vita, nonché sul non secondario fatto di voler aiutare il prossimo a ‘potercela fare’ a sua volta

Insieme all’ardente desiderio di stare bene in prima persona, esiste un parallelo e complementare desiderio di aiutare tutti coloro che sono in risonanza, tutti coloro che acquistano le proprie opere o partecipano ai propri seminari, etc. Insomma, questa dinamica conduce una persona che versava in grandi difficoltà d’ogni tipo, a recuperare la propria condizione di centralità in meno di una sola Vita: ciò costituisce un cambiamento molto evidente che è possibile ‘misurare’ alla luce del Sole

Il loro esempio coraggioso, che si espone alla pubblica gogna del giudizio e dell'invidia, influenza le persone affini per energia e timbro personale. Il loro esempio rappresenta l’evidenziazione massima e concreta di famosi pensieri:
  • sii il cambiamento che vuoi vedere accadere nel Mondo (Gandi)
  • C'è una rivoluzione che dobbiamo fare se vogliamo sottrarci all'angoscia, ai conflitti e alle frustrazioni in cui siamo afferrati. Questa rivoluzione deve cominciare non con le teorie e le ideologie, ma con una radicale trasformazione della nostra mente. (J. Krishnamurti, Di fronte alla vita)
  • Conosci te stesso (iscrizione sul tempio dell'Oracolo di Delfi)
Il cambiamento spirituale ci tocca in profondità ed il suo innesco può anche essere ‘respirato’ dall’ambiente in cui si vive, proprio come respiriamo gli ‘atomi’ di Prana, provenienti dal Sole, attraverso il sistema dei Chakra

Il cambiamento materiale è solo una conseguenza. 

Questi ‘atomi’ di innesco del cambiamento sono rilasciati nell’atmosfera sia dal comportamento che dal pensiero e dall'Arte umani, sia dal 'respiro' della Natura. Coloro che pensano e respirano come dei risvegliati, riescono ad  immettere in circolazione il ‘virus’ del cambiamento, come l'amico Hacker insegna. Chi non vorrebbe prendere una bella influenza di questo tipo? 

La viralità del cambiamento è rappresentata molto bene dal frattale del mondo invisibile dei microorganismi: esseri viventi che oscillano ad una vibrazione diametralmente diversa rispetto a quella degli esseri umani, la cui Vita è paragonabile a quella di una montagna per lunghezza. Eppure queste forme di Vita minuscole, alla loro velocità, 'scorrono' tanto quanto noi. La loro capacità di prolificarsi rispecchia proprio il concetto di viralità del cambiamento e non solo di conservazione della specie. È un grande dono il poter osservare le dinamiche della Vita da noi a loro, dal grande al piccolo, perché in questa maniera si può sviluppare una scienza frattale della consapevolezza. 

Le colonie batteriche si sviluppano in maniera velocissima solo perché le studiamo da una dimensione differente, tuttavie sono rappresentative dei fenomeni più grandi che interessano anche la società umana. Dallo Spazio, l’intero genere umano è molto simile alla colonia batterica disposta sul vetrino del microscopio. Non c’è differenza. E sbaglieremmo a sostenere che noi siamo ‘migliori’ dei batteri, perché ci siamo comportati proprio come un ceppo virale per l’equilibrio del Pianeta che ci accoglie

La comunicatività umana, per vari scopi e fini, è da sempre alla ricerca del consenso della massa. Le religioni stesse ne sono un esempio molto evidente. Le Nazioni hanno strutturato forme di controllo mimetizzate da consenso popolare, e le 'genti' sono state veicolate attraverso sistemi di codici pubblici come le Leggi ed i Regolamenti. In ogni campo si manifesta una ricerca del contatto massivo, perché è proprio nell’elevato numero di una ‘famiglia’ che sussiste la maggiore ‘ricchezza’, il maggiore potenziale: 

Il marketing virale è un tipo di marketing non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio ad un numero elevato di utenti finali. La modalità di diffusione del messaggio segue un profilo tipico che presenta un andamento esponenziale. È un'evoluzione del passaparola, ma se ne distingue per il fatto di avere un'intenzione volontaria da parte dei promotori della campagna.
Da Wikipedia 

La televisione, i giornali, internet, le mode, le tendenze, le lingue, la storia, i grandi Movimenti, etc. ogni ambito tenta di rivolgersi alla massa. La massa è sempre il collettore finale. Gli Dei avevano necessità dell’interesse della massa. Il Bene ed il Male a chi si riferiscono nelle proprie ‘dinamiche virali’? Gli Attori siamo noi. Tutto ruota attorno a noi. Noi siamo la massa anche se ci pensiamo unici, elevati, diversi… 

Noi siamo la massa, siamo nella massa. 

Il cambiamento è di specie, alla fine. Il concetto di ‘eletto’ è una misera illusione 'erogata' per creare dissapore, separazione, bassa autostima, etc. L’eletto è colui che, semmai, anticipa il cambiamento globale

Neo è un precursore, non una eccezione. 

È vero che ‘il raccolto non matura tutto insieme’, ma questo meccanismo è una chiave difensiva messa in atto dalla Natura, in ottica di preservazione del senso evolutivo. Guai se l’intero raccolto maturasse tutto insieme: di fronte ad una avversità senza precedenti cosa ne sarebbe di quella interezza?
 
C’è tutto un ‘codice’ non più divulgato, il quale permette di comprendere ogni ambito dell’esistenza. Oggi occorre sviluppare una propria capacità di codificare la realtà, rimanendo liberi di co-creare secondo il proprio sentire. Sono talmente tanti gli input sensoriali a cui l’Antisistema ci sottopone, che rimanere liberi, rimanere se stessi è divenuto molto difficile. In questa gabbia perdiamo le giornate, il tempo, l’energia, la centratura, il senso, lo Spirito, l’Unità… il senso del cambiamento.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com