mercoledì 23 marzo 2011

Stevia e Diabete: a tutto c'è rimedio.




A tutto c'è rimedio fuorché alla morte’ – proverbio italiano.
I proverbi sono veri e propri ‘pezzi’ di saggezza staccatisi dalla grande 'banchisa polare' della conoscenza. Si possono mettere in discussione i proverbi? Certo, lo possiamo fare come possiamo mettere sotto osservazione qualsiasi cosa, il tutto ed il contrario del tutto: fa parte delle regole del gioco. 

Tuttavia c’è qualcosa nei proverbi al quale ci si appella sempre nel momento in cui meditiamo sul da farsi o ci lasciamo andare coi pensieri o nella comunicazione con gli altri. I proverbi semplicemente vengono in mente, sorgono come vortici nel bel mezzo di un oceano, sono perle che contribuiscono a guidare i processi interpretativi della realtà percepita
 
Cosa significa che ‘a tutto c’è rimedio’? Da dove scaturisce questo vero e proprio ‘motto’? A quali espisodi dobbiamo questa massima? Cito il pensiero quantico di Padre Lino Pedron:
 
Di tutti i limiti a cui l'uomo è sottomesso, la morte è quello che ha l'aspetto pauroso della definitività. Contro la malattia si può combattere e vincere; contro le disgrazie si può sempre tentare qualcosa, ricostruirsi una vita dopo il fallimento, e si è soliti dire: "Finché c'è vita, c'è speranza!". Ma di fronte alla morte si constata: "A tutto c'è rimedio, fuorché alla morte!".

E questa è proprio la convinzione che sta dietro al nostro racconto: "Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?" (v.35). In altre parole: ormai è troppo tardi; contro la morte non c'è rimedio. Di fronte alla morte, l'impotenza umana è totale.

Avere fede vuol dire costruire la propria speranza su un Altro più forte della morte. Dal punto di vista umano, la vita è provvisoria e la morte è definitiva. Dal punto di vista cristiano, la morte è provvisoria (come il sonno: cfr Mc 5,39; Gv 11,11) e la vita è definitiva ed eterna.

La conversione che Gesù ci ha chiesto fin dall'inizio del vangelo (cfr Mc 1,5) comprende anche, e soprattutto, questo cambiamento di ottica e di valutazione riguardo alla vita e alla morte.
Da www.qumran2.net 
   
Come è mio solito faccio notare, ancora una volta, come tutto sia ribaltato rispetto alla vera valenza dell’essenza: è il punto prospettico che fa la differenza nella percezione

Non esiste buono o cattivo, ma esiste una differenza di potenziale dovuta al punto da cui osserviamo. Ecco l’esempio più assoluto che ci possa essere, a proposito dell’utilizzo nel Mondo della Stevia Rebaudiana:


Si direbbe che il Giappone sia su un altro Pianeta, rispetto all’Europa. Ma se è vero che gli esseri umani sono identici dal punto di vista biologico, come mai a quelle coordinate è permesso utilizzare questa preziosa pianta naturale ed in Europa no? Forse perché le multinazionali dello zucchero&Co. europee sono riuscite meglio ad imbavagliare il raggio d’azione della politica? 

Un passo alla volta.

Torniamo al nostro proverbio - ‘A tutto c'è rimedio fuorché alla morte’. Se a tutto c’è rimedio, mi chiedo, come mai esistono malattie definite come incurabili? Ovvio che il proverbio non costituisce una verità scientifica ma ‘solamente’ una verità per chi lo voglia applicare credendoci senza dubbio alcuno. È ancora una questione di punti di vista, una traccia sensata.  Così come l’elettrone non sempre salta di livello a fronte di un nuovo apporto di energia, anche le ‘cose’ della Vita non sempre vanno come si pensa che dovrebbero andare, ossia il libero arbitrio spinge tutti gli attori a recitare la propria parte, compresi gli atomi ed il mondo invisibile dei quanti. Le credenze del genere umano hanno la grande forza di ingabbiare per molto tempo le dinamiche naturali della Vita; per  molto tempo ma non per sempre. 

Se a tutto c’è rimedio, se un proverbio ce lo ricorda, se una saggezza antica è giunta sino a noi, per me significa che davvero a tutto c’è rimedio, per cui anche alla malattia che, dunque, non può essere incurabile. È 'solo' una questione di prospettiva inquadrata nel flusso del tempo. Ciò che una volta uccideva inesorabilmente, oggi non lo fa più! Dunque? Non è una prova sufficientemente valida? L’osservare il passato persino con logica è una valida argomentazione.

Prendiamo il caso del Diabete; che cosa è?

Diabete è un termine derivato dal greco διαβαίνειν, che significa 'passare attraverso' e identifica alcune malattie caratterizzate da poliuria (abbondante produzione di urina) e polidipsia (abbondante ingestione di acqua).
Si è universalmente accettato che il termine greco sia stato utilizzato in idraulica, indicando principalmente il sifone attraverso cui passa l'acqua. Quindi il termine medico alluderebbe al frequente passaggio di urina provocato dalla malattia.
A questa spiegazione si è opposto Émile Benveniste, facendo osservare come il verbo greco significhi, sì, attraversare, ma non è stato mai riferito ai liquidi, perché ha il senso proprio di tenere le gambe allargate, divaricate, tanto è vero che con 'diabetes' si indicano anche vari strumenti: compasso, livella perpendicolare, il sifone stesso, fatto appunto a U.
E da quest'ultima accezione si è tratto il metaforico malattia, perché, come lo strumento che, applicato ad un vaso, quando il recipiente è pieno fino all'orlo, fa colare il liquido, così il diabete causa l'impulso intrattenibile ad urinare: metafora spiegata in questi termini dal medico greco Sorano d'Efeso, quando la voce entrò nel vocabolario greco (sec. II d.C.).
•   Diabete mellito - le urine contengono grandi quantità di zucchero.
•   Diabete insipido - viene eliminata con le urine non solo acqua, ma pochissimi soluti.
Da Wikipedia 
 
Viviamo in un mondo che sa sempre sorprendere per la sua ampia creatività e fantasia. La parola ‘fine’ sembra non essere mai presa in considerazione dalla Natura. Persino dove sono avvenuti disastri immani, la Vita trova il modo di nuovamente farsi largo. Mai dire mai. Nulla è impossibile.  Si parla di trasformazione...

Ecco allora che numerosi studiosi diffondono metodi per la cura del Diabete. Ma come? Perché la medicina tradizionale non li prende in considerazione? Perché la gente non pretende che sia fatta una volta per tutte chiarezza? Perché le Istituzioni che devono proteggere la comunità non lavorano completamente alla luce del Sole?

Soluzione al Diabete e all'ipoglicemia (Herbert Shelton).
Come prevenirle e disfarsene naturalmente senza ricorrere a medicine o chirurgia ma adottando un sistema di vita corretto. Vivere in salute è naturale com’è naturale la Vita!
Il diabete avviene per sovralimentazione, vita ad alto livello, il bere, le preoccupazioni, ed altre cause di indebolimento e tossiemia...
Questo libro non contiene teorie fantascientifiche ma pratiche con risultati infallibili.
Da www.disinformazione.it 
 
Si direbbe che certe dinamiche oscuranti siano sempre esisitite. Di chi ci si può fidare? Chi dice la verità? È in noi il raggio di luce capace di condurre alla nitida visione della realtà ‘preferita’, quella più naturale possibile che conduce alla certa guarigione. Guarigione che dipende da un cambiamento che il ‘genio’ ci richiede

Cambiamento che occorre per raddrizzare la pianta che cresce 'fallace'. Ma attenzione al piano illusorio dello scenario 3D. La pianta segue la luce del Sole per via naturale, e la segue anche se è nata in una posizione in ombra. Semplicemente seguirà la luce addirittura storpiando il proprio piano fisico pur di raggiungerla. Ma se coloro che ‘giudicano’, concludono che la pianta sta crescendo ‘storta’ e decidono un intervento per raddrizzarla, che cosa stanno in realtà commettendo? Stanno interrompendo un processo di elevazione alla luce che non dipende dalla fisicità dimostrata; è un po’ come la favola del ‘Brutto anatroccolo’. Per questo motivo non bisona mai giudicare. 

Diversamente, è la consapevolezza della ‘pianta’ che la dovrebbe preservare dal giudizio altrui e dalla proiezione d’ombra che la avvolge e persino dalle proprie mancanze di fiducia in quello che sta accadendo. Alla fine è tutto demandato a noi stessi, persino quando accettiamo delle verità imposte dall’Antisistema, perché l’Antisistema è fatto da noi tutti, siamo noi, siamo ancora noi.

Vediamo questo altro esempio:

Non meno emblematica ed inquietante la storia del Dr.Fico, che nel lontano 1968 ipotizzò che il diabete mellito tipo due fosse addirittura guaribile con un semplice intervento ambulatoriale al fegato. Nonostante altri ricercatori internazionali, nel corso degli anni abbiano involontariamente dimostrato la fondatezza delle sue affermazioni, il suo lavoro non è stato mai preso in considerazione, se non per fargli terra bruciata attorno.
Da www.luogocomune.net 
 
Cosa ci dice il Dottor Hamer a proposito del Diabete? Leggiamo:

Il diabete: causa, terapia, guarigione.
Per comprendere dettagliatamente quanto segue è necessario occuparsi prima del sistema della Nuova Medicina Germanica®.
Secondo le 5 legge biologiche della natura della Nuova Medicina Germanica® ogni cosiddetta malattia dell’intera medicina è un processo bifasico, se avviene la soluzione del conflitto. In passato erano descritti nei libri di testo di medicina alcune centinaia di "malattie fredde" ed alcune centinaia di evidenti "malattie calde".
Le "malattie fredde" erano quelle nelle quali il paziente aveva la cute esterna fredda, le estremità fredde, era sotto stress permanente, perdeva peso, aveva disturbi del sonno o nell’addormentarsi o nella continuità del sonno. Un esempio ne sono il cancro, la sclerosi multipla, l’angina pectoris, la neurodermite, le malattie mentali o psichiche ed anche il diabete.
 
L’altro tipo di "malattie" erano quelle alle quali appartenevano anche tutte le cosiddette malattie infettive, come pure le "allergie" reumatiche, gli esantemi ecc..
Le "mappe topografiche del cervello" che ho composto per la prima volta nell’agosto/settembre del 1983, contengono per ogni zona del cervello l’organo corrispondente ed il contenuto del conflitto corrispondente ad ogni organo.
La "regola ferrea del cancro" e "la legge della bifasicità di tutte le malattie", in caso di soluzione del conflitto, sono stati i presupposti per trovare la 3° legge della natura, "il sistema ontogenetico dei tumori e degli oncoequivalenti". Essa non si limita solo alle malattie di cancro ma è valida anche per tutte le cosiddette malattie oncoequivalenti (simili al cancro: cioè tutte le altre "malattie").
 
Per gli organi governati dal cervello antico non esistono oncoequivalenti ma solo cancro ed, in caso di conflittolisi, la fase di guarigione dopo la soluzione del conflitto.
 
Anche per gli organi mesodermali governati dal neoencefalo (ossa, tessuto connettivo, linfonodi ecc.) non esistono oncoequivalenti ma solo "cancro" sotto forma di necrosi, osteolisi, buchi nei tessuti, in breve diminuzione di cellule così come, in caso positivo di conflittolisi, la fase di guarigione con riempimento del difetto di sostanza.
Oncoequivalenti sono malattie governate dall’ectoderma, dalla corteccia cerebrale, che al posto del difetto di sostanza cellulare o parenchimale o della diminuzione di cellule mostrano invece un difetto di funzionalità. Ad essi appartengono paralisi motorie, difetti visivi ed uditivi, anche il diabete e l’insufficienza di glucagone con i conflitti corrispondenti ed i cosiddetti focolai di Hamer nel cervello.
 
Nonostante le alterazioni, queste cellule sembrano, anche dopo molti anni di attività conflittuale, essere ripristinabili funzionalmente, dopo la soluzione del conflitto, a determinate condizioni.
 
Con la conoscenza delle 5 leggi biologiche della natura e la conoscenza dei sintomi tipici del processo su tutti i tre i livelli (psiche, cervello ed organo) finalmente si può lavorare in modo causale e quasi riproducibile nella medicina, anche nel caso del diabete.
Per prima cosa guardiamo le categorie della medicina ufficiale per il tipo ed i sintomi del diabete: diabete di tipo I, II a e II b, detto grossolanamente, sono categorie del tutto arbitrarie.
Vengono elencati come sintomi del diabete mellito:
- polidipsia (molta sete)
- poliuria (escrezione di molta urina)
- stanchezza
- spossatezza
- diminuzione di resa
- diminuzione di peso
- disturbi della vista
- ipoglicemia con sensazione di fame
- iperglicemia
- sudorazione fredda
- tachicardia
- crampi muscolari (ipoglicemici)
- nausea e vomito
complicazioni:
- choc ipoglicemico
- chetoacidosi diabetica (iperacidosi)
- coma iperglicemico iperosmolare.
 
Guardiamo questo miscuglio di sintomi secondo il quale la medicina ufficiale appella le sue cosiddette "malattie": nessuno dotato di buon senso riesce a capire questo non senso, in quanto quasi tutti i sintomi sono l’esatto contrario del diabete, cioè ipoglicemia!
 
La Nuova Medicina Germanica® ha fortunatamente risposte chiare a quasi tutte queste domande.
 
Nella biforcazione dei ventricoli cerebrali frontalmente si trovano due centri per gli zuccheri:
- nell’emisfero sinistro il centro per il glucagone (= centro per l’ipoglicemia) = cellule insulari Alfa
- nell’emisfero destro il centro per l’insulina (= centro per l’iperglicemia) = cellule insulari Beta.
 
Esempio:
Una donna sessualmente matura, destrimane (cioè prima della menopausa) senza conflitti precedenti, subisce in caso di conflitto di paura/schifo un’ipoglicemia, fatto che la porta a mangiare molto (diminuita produzione delle cellule insulari Alfa del pancreas e del fegato).
Se la stessa donna con lo stesso conflitto di paura/schifo si trova in menopausa, reagisce l’emisfero destro del cervello, non più come prima l’emisfero sinistro. Dall’ipoglicemia si sviluppa adesso più o meno velocemente un’iperglicemia (con diminuita produzione di insulina), cioè un diabete del tipo II a o b, cioè un "diabete senile".
Spesso però succede che la paziente vaga "fra due mondi" per mesi o anche per anni, cioè a volte è ipoglicemica, fatto che più delle volte non viene rilevato, a volte è iperglicemica (= diabete), o entrambi i centri reagiscono contemporaneamente con "ancora" conflitto e "già" conflitto, che porta summa summarum ad una compensazione.
Se le donne giovani destrimani prendono la pillola, il conflitto di paura/schifo si sposta pure sull’emisfero destro e crea diabete.
Nella donna giovane mancina il conflitto paura/schifo crea immediatamente diabete, ma in caso di somministrazione della pillola o in menopausa invece crea ipoglicemia.
 
Queste elaborazioni non sono teorie ma si possono dimostrare con precisione in ogni singolo caso.
Ma in più esistono altre possibilità, che hanno pure una loro logica: una destrimane per esempio può subire per primo un conflitto di paura/schifo e in un secondo tempo anche un conflitto maschile dell’opporsi.
La paziente si trova adesso in una posizione che potrebbe essere definita come costellazione schizofrenica degli zuccheri, fa continuamente sogni di schifo e dell’opporsi. A seconda se sia accentuato il conflitto cerebralmente a sinistra (ipoglicemia) o cerebralmente a destra (diabete), il valore del glucosio nel siero è più basso o più alto.
L’uomo destrimane può subire con il 1° conflitto solo un conflitto dell’opporsi, cioè a livello organico una diminuzione dei valori dell’insulina, cioè un diabete con i valori del glucosio nel siero ematico aumentati. Durante il climax virile, o per esempio in una pseudoterapia che blocca il testosterone, il diabete cambierebbe in ipoglicemia, cioè con i valori del glucagone diminuiti. Allora i medici credono erroneamente che il diabete sia scomparso a causa di una qualsiasi terapia (antidiabetica).
L’uomo mancino subisce naturalmente con lo stesso conflitto (maschile) dell’opporsi un focolaio di Hamer cerebralmente a sinistra con ipoglicemia. Durante il climax virile l’uomo mancino svilupperebbe improvvisamente (per la medicina ufficiale senza causa evidente) un diabete (diabete senile), se il conflitto resta attivo.
Anche in questo caso se si attivano i due conflitti contemporaneamente si tratta di nuovo di due conflitti singoli (= costellazione schizofrenica dei conflitti degli zuccheri).
Adesso la faccenda diventa ancora un po’ più complicata ma rimane logica.
La costellazione corticale, "la costellazione del conflitto degli zuccheri", l’abbiamo già brevemente nominata, ma un paziente (maschio o femmina) può avere anche un altro conflitto corticale nella cosiddetta zona di territorio a destra o a sinistra.
Da allora in poi reagisce:
- la donna destrimane sull’emisfero destro (ancora libero)
- la donna mancina sull’emisfero sinistro (ancora libero)
- l’uomo destrimane sull’emisfero sinistro (ancora libero)
- l’uomo mancino sull’emisfero destro(ancora libero).
 
Naturalmente reagisce anche con il relè degli zuccheri correlato.
 
Esempio:
Un uomo destrimane subisce un conflitto di disputa di territorio (ulcera gastrica o ulcera del dotto biliare), ed in seguito reagisce in modo femminile, sviluppa un conflitto di paura/schifo con ipoglicemia. L’intero processo lo chiamiamo bulimia.
Una tale bulimia può essere sviluppata da un uomo mancino solo in una sequenza differente e con un altro conflitto;
a) conflitto dell’opporsi con ipoglicemia
b) conflitto di disputa di territorio con ulcera gastrica o ulcera dei dotti biliari.
 
La donna destrimane sviluppa una bulimia nel seguente modo:
a) conflitto di paura/schifo con ipoglicemia
b) conflitto di disputa di territorio con ulcera gastrica o ulcera dei dotti biliari.
 
La donna mancina sviluppa una bulimia nel seguente modo:
a) conflitto d’identità con ulcera gastrica o ulcera dei dotti biliari
b) conflitto di paura/schifo con ipoglicemia.
 
Questo principio è valido per tutti i conflitti e le costellazioni conflittuali nella zona del territorio.
Prima di arrivare al cosiddetto "tipo II" o il "tipo II b" con adiposità, bisogna chiarire una cosa fondamentale: il senso biologico del diabete e dell’ipoglicemia.
 
Come sappiamo, tutti i programmi speciali biologici sensati (SBS) hanno un senso biologico, questo vale anche per il diabete e l’ipoglicemia. Per quanto possa sembrare strano questi SBS, apparentemente opposti, mirano ad un risultato simile: lo scopo è apportare glucosio per i muscoli, più precisamente, per il tremore muscolare nella sensazione di schifo o dell’opporsi a qualcuno o qualcosa.
Nel caso dell’ipoglicemia l’individuo ingurgita rapidamente cibo che causa in breve tempo un aumento di glucosio nel siero e apporto di glucosio per la muscolatura.
Nel caso del diabete il glucosio presente viene offerto maggiormente alla muscolatura abbassando il livello di insulina.
 
L’adiposità (sovrappeso).
Nel caso dell’ipoglicemia, nella quale l’individuo consuma una grande quantità di cibo per avere sufficientemente glucosio a causa della sensazione di schifo, l’individuo logicamente aumenta di peso, nonostante il conflitto attivo, cioè la simpaticotonia, e si tratta di peso vero, di sostanza!
Un’alternativa importante nel caso di aumento di peso, circa il 90%, è dato naturalmente dalla sindrome con SBS attivo dei tubuli collettori renali, cioè conflitto di ritenzione idrica. Naturalmente la medicina ufficiale non lo prende minimamente in considerazione, in quanto la ritenzione idrica (carcinoma del tubuli collettori renali) in fondo non è collegata con il conflitto degli zuccheri. 
 
Vediamo chiaramente quanti sintomi differenti sono considerati "tipici" per il diabete, mentre l’ipoglicemia non viene neanche considerata una vera malattia ("si può sempre mangiare qualcosa velocemente").
Perciò tutte le cosiddette "ricerche sul diabete" erano palesemente senza senso, e lo resteranno fino a quando si crederà di poter ignorare la conoscenza della Nuova Medicina Germanica®.
 
Il diabete nei bambini.
Il diabete nei bambini è altrettanto diffuso come l’ipoglicemia infantile. L’ultima non viene considerata grave, quei bambini sono considerati solo golosi. I conflitti sono identici come negli adulti:
 
Conflitto di paura/schifo e conflitto dell’opporsi.
Il diabete mellito nei bambini e negli adolescenti viene considerato incurabile poiché l’adulto riesce più facilmente ad evitare i binari. L’adulto può dire: "Questo mi fa schifo, non me lo faccio più fare. Il bambino invece tante volte viene messo di nuovo sullo stesso binario, senza essere interpellato, senza essere preso in considerazione ("Non fare tante storie!").
 
Terapie del diabete:
Naturalmente bisogna trovare il conflitto o il meccanismo del conflitto ("prima della terapia gli dei hanno posto la diagnosi") per risolvere il conflitto e poter evitare i binari.
Fondamentalmente vale la regola: ogni diabete si può curare in questo modo.
La durata del conflitto determina la variazione dei valori di glucosio nel siero. Con ciò non è un dramma se il glucosio nel sangue a digiuno per esempio rimane a 130 mg %. Un valore così permette a chiunque di vivere.
Per rendere sensata la terapia maneggiando in modo responsabile l’insulina, bisogna sapere che in caso di dubbio il troppo di insulina è molto più pericoloso (choc ipoglicemico, a volte con conseguenze mortali!!) del troppo poca insulina. Perfino con 500 mg % di glucosio nel siero non succede normalmente niente. Naturalmente bisogna sondare il terreno per bene all’inizio, riguardo alla situazione del conflitto, dei valori nel siero, dell’assunzione della pillola ecc, per evitare sorprese. E’ altrettanto importante valutare la possibilità di eventuali recidive di conflitto, in quanto non viviamo sotto una campana di vetro. In particolare il terapeuta non deve perdere il coraggio, quando il paziente, dopo un dialogo particolarmente intenso sul suo conflitto, dimostra valori di zucchero più alti invece che più bassi. Il dialogo spesso ha l’effetto di una forte recidiva
 
Come in tutti i campi della Nuova Medicina Germanica® non si tratta di trovare il trucco per "eliminare ogni diabete". Non avrebbe senso. Sono necessari sensibilità e buon senso ed anche la cooperazione dei membri della famiglia coinvolti.
Evitiamo accuratamente di fare da poliziotti del pensiero. Non dobbiamo abusare della fiducia del paziente. Che ci siano sempre dei limiti, ogni terapeuta lo sa bene.
 
Quando il paziente si rende conto che c’è un maestro all’opera, professionalmente ed umanamente, porterà la fiducia necessaria a questo maestro (che secondo il mio desiderio dovrebbe agire sempre disinteressatamente).
Accanto agli arnesi del mestiere per una momentanea regolazione del diabete secondo la Nuova Medicina Germanica® troviamo anche altri strumenti, per esempio la somministrazione mirata di ormoni (pillola) in una donna mancina si può smantellare il diabete in modo sintomatico, accettando momentaneamente un’ipoglicemia, che forse è più facile da gestire con un assunzione di cibo più frequente.
Nota bene, tutti gli strumenti ausiliari sono di utilizzo passeggero, fino a quando non sia risolta la causa del diabete.
 
"Il sapere strumentale", vecchia insulina, deposito di insulina, unità di pane, demolizione degli zuccheri attraverso il movimento, restano naturalmente presupposti. Ripeto, questa terapia sintomatica è nella Nuova Medicina Germanica® solo passeggera, in quanto alla fine il diabete di solito scompare.
Anche se i miei ex colleghi mi hanno tolto l’abilitazione e mi hanno chiuso in prigione per la mia scoperta, in futuro tutti dovranno rispettare i fatti, volenti o nolenti, poiché si sono dimostrati semplicemente corretti.
Copyright by Dr. med. Ryke Geerd Hamer.
Da www.nuovamedicinagermanica.it 
  
Ho voluto appositamente citare l’intero articolo per coloro  che ancora non conoscono questo ‘modo di procedere’ e per coloro che avranno la pazienza di leggerlo e che, dunque, saranno in risonanza con lo spirito che alberga in SacroProfanoSacro, ed in ultima analisi che si troveranno in coerenza con se stessi. Al sito www.progettodiabete.org  si parla della Stevia

Ancora oggi a Rio De Janeiro si sta continuando a studiare l'uso della Stevia che viene considerata il dolcificante del futuro. Nella città di Bilingui la pianta è talmente popolare che in tutti i bar si può trovare il il the di Stevia; inoltre questa pianta è usata per dolcificare i succhi di frutta, i frappè, il latte ed il caffè.
Tuttavia, attualmente i derivati della Stevia, non sono in vendita come gli altri dolcificanti nell'Unione Europea e neppure in U.S.A. e in Canada, perché, sostengono gli esperti: "Non ci sono abbastanza dati per concludere che il suo uso sia sicuro". Mentre in Giappone dagli anni '70, quando furono messi in discussione molti dolcificanti, la Stevia e i suoi derivati vengono utilizzati per edulcorare alimenti e fin'ora non sono stati segnalati effetti avversi.
 
Contrariamente allo zucchero i principi attivi non hanno alcun potere nutrizionale (zero calorie), ed essendo prodotti naturali sono relativamente stabili nel tempo ed alle alte temperature, per cui conservano perfettamente le loro caratteristiche anche in prodotti da forno o in bevande calde, diversamente da altri dolcificanti come l'Aspartame che subisce degradazione… La Coca Cola in Giappone la usa come dolcificante per la Coca Cola Light (Diet Coke). Ne è approvato ufficialmente l'uso in 10 paesi, inclusi Svizzera, Giappone, Paraguay, e Brasile.
Viene coltivata estensivamente e consumata in Thailandia, Israele e Cina, ed in genere in tutta l'America meridionale, dove è usata da secoli come dolcificante ma soprattutto da pianta medicinale.

In Brasile è utilizzata come rimedio della medicina popolare per il diabete.
Da
www.freedomyoga.it 
  
Zero calorie
Contrariamente allo zucchero, i principi attivi non hanno alcun potere nutrizionale (zero calorie)... Gli estratti di erba Stevia rappresentano una naturale alternativa ai dolcificanti di sintesi, attualmente utilizzati nei prodotti senza zucchero.

La pianta è attualmente coltivata e commercializzata in Paraguay, Messico, Brasile, Cina, Malesia, Corea del Sud e Giappone. Nel 1970 il Giappone ha bandito l'uso degli edulcoranti artificiali (aspartame e saccarina) per motivi sanitari e nello stesso momento un consorzio giapponese ha messo a punto un metodo per l'estrazione dei glucosidi della Stevia. Lo Stato giapponese ha allora autorizzato l'estratto di stevia come dolcificante alimentare e in questo paese l'estratto di stevia rappresenta ora il 50% dei prodotti dolcificanti ed è presente in una grande quantità di prodotti agro-alimentarí: dalla salsa di soia alle bevande gassate, dalla gomma da masticare alle focacce e ai dolci di riso.

Sprite Green, la bevanda a base di stelvia della Coca Cola.
Negli Stati Uniti la Fda ha accettato nel 1995 di autorizzare la vendita della Stevia solo a titolo di complemento alimentare e supplemento dietetico, ma con il nuovo riconoscimento la Stevia potrà essere ora liberamente commercializzata e utilizzata negli Usa come dolcificante naturale in tutte le preparazioni alimentari e di bevande. Il gigante americano Cargill, il più grande fornitore internazionale di prodotti e servizi alimentari, ha già sviluppato, in collaborazione con Coca Cola, il prodotto Truvia, un dolcificante naturale a base di stevia. 

Di recente Coca Cola ha già annunciato il lancio della Sprite Green, naturalmente dolcificata con Truvia.
Contestualmente anche la Whole Earth Sweetener Company ha sviluppato, in collaborazione con Pepsico, il dolcificante PureVia. Il marchio PureVia debutterà con l’inizio 2009 sulle seguenti bevande del gruppo Pepsico: Zero-calorie-SoBe Lifewater (acqua arricchita con estratti di frutta) e Trop50 (il nuovo Orange Juice light della famiglia Tropicana)

In Europa ancora porte chiuse.
La Stevia, tuttavia, non può essere ancora commercializzata nella Comunità Europa, dal momento che le decisioni della Commissione Europea sono state finora decisamente proibizioniste: secondo la commissione la Stevia , "pianta e foglie secche", non può essere messa sul mercato europeo come alimento o ingrediente alimentare o come edulcorante; è possibile però coltivarla come pianta ornamentale.

La posizione alquanto oscurantista della commissione europea deriva, secondo le malelingue, dalle pressioni dell’industria saccarifera e dei dolcificanti di sintesi che con la legalizzazione della stevia intravedono un pericolo reale per le vendite dei loro prodotti. Ma a questo punto, dopo il pieno riconoscimento dell’Fda americano, è difficile che la commissione europea possa ancora trincerarsi su una posizione di chiusura. Si ricorda, tra l’altro, che nella civilissima Svizzera il commercio e l’utilizzo della stevia nelle preparazioni alimentari sono regolarmente autorizzati da tempo.
Da
www.italiaatavola.net 
 
Chi è che ci vuole ‘bene’? Perché si comporta in maniera ‘non sense’? Quali sono le dinamiche che portano ad avere malattie definite incurabili? Ricordo che siamo nell’era degli abbonamenti, delle rendite assicurate, del business ad oltranza, delle filiere e dei casi collaterali che anche Kiyosaki narra di giungere al quadrante ‘I’, nel quale il denaro lavora per noi mentre noi siamo in spiaggia a goderci la bella giornata di Sole. Dunque?

Cosa c'è di meglio di un 'abbonamento' a Vita ad un farmaco, magari da prendersi a dosi sempre più elevate?

Chiediamoci sempre chi ci guadagna da tutto ciò? Perché allo stato dei fatti e del tempo, stiamone certi, è tutta una questione di soldi e di potere. Per cui non è difficile capire chi ci guadagna e chi ci perde. Dulcis in fondo, per rimanere in tema, manteniamo sempre viva l’osservazione saggia che ‘a tutto c’è rimedio’. Per la Morte ne discuteremo un’altra volta. Per oggi basta così…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

martedì 22 marzo 2011

Trasformazione in movimento: Kundalini e sesso.





In questi giorni di mutamento marcato in me e nel Mondo, l’atto della trasformazione si riflette dal Mondo in me e da me nel Mondo. È come un dialogo innescato dall’energia in movimento. Avendo fatto il punto ieri dei motivi d’innesco trasformazionali attuali, per oggi vorrei soffermarmi sul processo Kundalini, o meglio, vorrei continuare un ‘vecchio’ discorso relativo all’energia ‘Serpente’ che avevo iniziato tempo fa

Ecco allora la nuova tappa, la sesta, sempre tratta dal libro di Genevieve Lewis PaulsonKundalini e Chakras’, che ringrazio di cuore. Questa volta vedremo il capitolo relativo al ‘Sesso e la Kundalini’:

L’energia sessuale è un’ottava inferiore dell’energia divina. Chi accentua la propria crescita spirituale noterà con piacere che anche i suoi impulsi sessuali risultano accentuati. Secondo alcuni, Dio sta ‘mettendo alla prova’ la loro sincerità nel desiderare la crescita spirituale. Si tratta di un fenomeno normale: l’apertura dell’energia di un’ottava coinvolge, per effetto di risonanza, tutte le altre ottave. Peraltro, invece di mettersi alla disperata ricerca di un partner qualsiasi, sarebbe più saggio trasformare parte dell’energia sessuale in una forma elevata di energia attraverso la meditazione, oppure, diffondendola in tutto il corpo, convertirla in energia curativa, forza emotiva, creatività, gioia, beatitudine, devozione o illuminazione.

Talvolta si aspira al celibato, nel corso dell’Ascensione o della purificazione di Kundalini, quale metodo per elevare l’energia sesuale a livelli superiori; tuttavia ritengo che ognuno sia libero di fare le sue scelte che spesso cambiano con grande facilità. L’Età dell’Acquario è accompagnata da energie abbastanza intense da permettere di vivere contemporaneamente sia il sesso sia la crescita individuale. Nel caso non ci si trovi a proprio agio con la decisione presa, si ricerchino alternative.

Nel corso di una notevole crescita spirituale o di un processo di purificazione è probabile che affiorino alla superificie ricordi delle Vite precedenti, a causa dei quali ci si sente attratti da persone a cui, in una esistenza passata, si era sessualmente legati. È opinione di alcuni che i rapporti sessuali delle Vite trascorse vadano continuati nella Vita attuale. Non è necessariamente così! È necessario invece gestire le proprie energie con discrezione e responsabilità, per evitare di esaurirle e di rimanere coinvolti in relazioni difficili. Se ciò accade a noi o al nostro consorte, non c’è motivo di spaventarsi!  Si prenda piena coscienza dei nuovi influssi e si lasci passare qualche tempo prima di promuovere cambiamenti radicali, in modo tale da valutare la direzione imboccata dall’energia. 
 
Spesso le relazioni iniziate durante un processo accelerato di crescita sono di breve durata. Certo possono essere molto intense, ma, come dice la canzone, ‘fa troppo caldo per non fare una doccia fredda’ (dal testo della canzone ‘Just one of those things’ di Cole Porter). In senso positivo, il riequilibrio delle polarità di tali relazioni (sessuali o meno) può accelerare il processo evolutivo. Non è necessario che un matrimonio abbia fine perché una persona sta crescendo e l’altra, apparentemente, no; forse lo sviluppo del compagno è più lento o va in una direzione diversa. In un buon matrimonio o una buona relazione si è liberi di evolvere e di imparare, per raggiungere il percorso del partner. Non possono mancare il rispetto e l’affetto reciproci; certo, anche la comprensione è utile, ma è anche vero che talvolta non si riesce nemmeno a comprendere se stessi.

La tensione che accompagna un’esperienza Kundalini spesso affretta la fine di un matrimonio o di una relazione che non avevano ragione d’essere. In tal caso, la coppia dovrebbe trascorrere un periodo di analisi prima del divorzio, analogo al corteggiamento che precede il matrimonio: il divorzio deve essere preparato con amore. È sempre meglio terminare bene una relazione, poiché è probabile che ci si incontri nuovamente in una Vita futura.
 
Kundalini esercita vari influssi sulla Vita sessuale. Possono verificarsi periodi brevi o prolungati caratterizzati da apatia e da apparente inettitudine, oppure addirittura da frigidità, impotenza, o dalla completa assenza di piacere. Tuttavia, quando l’intera sessualità è stata purificata, l’energia sessuale può essere trasformata e riutilizzata per favorire l’ulteriore purificazione e la guarigione del sistema

Infatti l’energia sessuale può servire a scopi diversi dall’atto sessuale: la creatività, le accentuate facoltà mentali, l’illuminazione, la forza emotiva e la gioia di vivere. Libero dalle necessità sessuali e dai blocchi, l’individuo riscopre il sesso quale espressione di Vita, una delle tante in cui ci manifestiamo.  Nel corso della purificazione Kundalini bisogna accettarsi in qualità di essere sessuato e ammettere l’importanza dell’energia sessuale per la propria evoluzione spirituale.
 
Talvolta, a seguito dello stato androgino provocato dall’energia Kundalini, compaiono l’omosessualità o il lesbismo. Infatti, Kundalini costringe l’individuo ad affrontare entrambe le sue polarità, quella maschile, individuabile nel lato destro del corpo e collegata alle funzioni logiche e mentali, e quella femminile, che coincide col lato sinistro del corpo ed è riconducibile all’emotività e all’intuitività. L’androginismo, ovvero l’unione delle due polarità (lo sviluppo di entrambi i lati), favorisce il flusso nell’organismo di energie molto creative e spirituali; ne consegue che talvolta la persona in questione tende, per brevi periodi, all’omosessualità o al lesbismo: si tratta di pensieri, sensazioni e tendenze che non trovano realizzazione nella pratica. Questo stato può durare mesi, anni, addirittura per tutta la Vita. Va ricordato, comunque, che l’omosessualità sia maschile che femminile può derivare anche da cause indipendenti da Kundalini.
 
Il processo Kundalini scatena numerosi fenomeni alquanto strani e apparentemente inspiegabili. Talvolta può essere utile descriverli in un diario e non pensarci più; talaltra, ovvero nel caso dovessero essere una fonte di preoccupazioni, è meglio parlarne con un assistente spirituale o con una persona qualificata in materia. In casi estremi, può capitare che l’individuo creda di perdere la ragione, anche se di solito si tratta di una reazione esagerata. In fondo, ci sono momenti nei quali non ha importanza sapere se si è in grado di ragionare o meno. Se la tensione è insopportabile, occorre assolutamente abbandonare il lavoro e la routine quotidiana, dedicandosi piuttosto alla lettura, alle passeggiate all’aperto, a qualsiasi attività possa essere d’aiuto. Si possono chiarire le proprie difficoltà con l’aiuto di un assistente disponibile, tenendo presente, comunque, che una volta risolto un problema se ne scopriranno molti altri, e che questo processo può durare molto a lungo. Può essere utile considerarlo quale un corso di umanità di base

Durante questo periodo, bisogna sapersi incoraggiare. 

Chiunque attraversi un’intensa purificazione Kundalini cambia completamente la propria filosofia di Vita e il modo di affrontare l’esistenza.

Talvolta capita che, dopo essere stati attraversati da numerose ondate di Kundalini e avere subito un processo di purificazione, si verifichi una nuova liberazione che riinnesca l’intero processo. La purificazione iniziale è la più ardua, mentre quelle successive sono più facilmente superabili, sebbene Kundalini penetri a livello più profondo".
 
Possiamo osservare come l’Antisistema ‘tratti’ i cosiddetti ‘diversi’ e come abbia trasformato il sesso, in una vera e propria industria e motivo di ossessione. Di pari passo anche il concetto di matrimonio è stato 'estremizzato' anche tramite la pratica sempre più ‘soft’ del divorzio, all’insegna della praticità e della propria libertà personale. Non che il ‘lasciarsi’ sia sbagliato, anzi a volte è necessario per il bene comune, però l’uso che l’umanità fa di queste pratiche ‘unenti e disunenti’ è quantomeno superficiale

Sfuggono sempre le vere cause, le cause eteriche, esoteriche, invisibili, che dai piani superiori si riversano a cascata sulle individualità incarnate e senza ‘memoria’. È sempre la solita storia.
Le cose ci accadono e noi ci difendiamo dal riflesso delle azioni superiori attraverso l’uso della strumentazione logica di cui siamo forniti: armi spuntate dall’esito incerto.

Invecchiando, la saggezza acquisita ci suggerisce qualcosa di nuovo: una nuova prospettiva grazie alla quale ‘misurare’ il passato con occhi nuovi e comprendere, per questo motivo, il presente e scoprire la tendenza del futuro.

Il comportamento diventa l’interpretazione del motto: ‘cosa posso fare per gli altri?'.

La persona anziana che ancora persevera nelle pratiche di divisione, rimanda tutto alla propria Vita successiva; Vita che la vedrà nuovamente ripartire da basi arretrate per tornare a calcare ancora gli stessi scenari del passato, per cercare di consolidare una visuale diversa e sostenibile sia spiritualmente che evolutivamente. 

È il ‘complesso’ nella sua interezza che deve superare l’ostacolo…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com 

lunedì 21 marzo 2011

Una primavera convergente: onde e musica.





È iniziata la primavera. Quest’anno è dal 20 marzo per questioni ‘astronomiche’. Cosa è successo in questo scorcio di marzo, in realtà? Abbiamo la concatenazione di molti fenomeni convergenti, come:
  • Luna piena al suo perigeo, ossia 50000 km più vicina alla Terra rispetto al suo apogeo
  • cambio stagionale
  • terremoto Giappone
Non metto in relazione il terremoto con gli altri fattori, per carità; voglio fare notare la concomitanza degli eventi. E poi? Dovremmo osservare il Sole e gli allineamenti planetari, etc. E poi? 

E poi c’è la mia situazione personale, da almeno quattro giorni è in estremo ‘ribasso’. Dunque? Dunque, per ‘caso’, ho letto un mio articolo di un anno fa in cui, guarda caso, versavo in una situazione molto simile a quella di oggi. Eccolo: Ballando alla luce della Vita.
 
A questo articolo ne fece seguito un altro, nel quale avevo compreso cosa era successo a me in qualità di individualità inserita in un contesto unitario a livello planetario. Eccolo: Ley lines, post terremoto, come causa di crollo energetico.

Leggendolo tutto d’un fiato mi sono reso conto della mia ciclicità inserita nella ciclicità degli eventi che accadono sulla Terra, infatti proprio qualche giorno prima della mia crisi individuale del marzo 2010, era accaduto il fortissimo sisma del Cile. Guarda caso. 

Stesse modalità, stessa crisi

In quell’articolo ebbi l’intuizione di approfondire il discorso relativo alle Ley Lines ed alla loro veicolazione emozionale degli accaduti umani planetari. Non importa dove succede un evento significativo, saremo ugualmente raggiunti dall’onda di propagazione energetica lungo gli assi energetici della Terra. Proprio in Vigevano, o nelle sue immediate vicinanze, passa una importante ‘linea’ energetica planetaria, per cui le emozioni di paura e morte relative al Giappone transitano lungo questo canale coinvolgendo nella loro corsa le individualità umane impegnate a vivere

Certamente esistono individualità più o meno ‘sensibili’, per cui le crisi personali possono essere di differente intensità. Ma stiamone certi che, mediamente, questo periodo non è stato dei migliori in fatto di serenità. Questo è un fatto importantissimo al fine di aumentare la nostra consapevolezza. Quando stiamo male non bisogna fermarsi ad una sterile analisi ‘locale’ delle ritenute ‘cause’, ma occorre allargare il proprio raggio d’azione all’intero pianeta. La sofferenza altrui e la sofferenza ritenuta ad estrema distanza, non deve mai lasciare indifferenti, perché è come una marea che si sposta tramite i vincoli energetici naturali, come le nuvole, l’acqua, un palloncino che sembra disperso nell’aria… ma che si muove in maniera del tutto 'sensata'. 

Se non siamo in grado di provare compassione per la situazione in cui versa una parte del Pianeta, è la dinamica stessa della Natura della Vita che ce lo ricorda in continuazione. In che modo? Coinvolgendoci in mondo ‘sottile’, in termini di malessere, dolore, angoscia, ansia, etc. Emozioni che sembrano immotivate, quando ci assalgono, eppure evidentemente motivate se analizzate e percepite su una più vasta scala ‘panoramica’. Siamo tutti Uno.

La cosa pazzesca è che me ne ero scordato anche io. La mia attuale crisi che ha toccato punti davvero ‘amari’, a prima vista 'senza senso', irraggiata da questa luce cambia aspetto e rientra in un piano diverso della concezione degli eventi. Caspita. A livello globale la massa è veramente mantenuta estranea a questo tipo di conoscenza. Esistono libri ed informazioni valide?

Io penso che tutto sia valido se ‘chi cerca’ lo fa con cuore e passione, perché a quel punto la legge d’attrazione ‘deve rispondere’. 

Il sapere ufficiale è tenuto nascosto perché la massa non è ancora pronta e la massa non è ancora pronta perché il sapere ufficiale è ancora nascosto. Come a dire classicamente, è nato prima l’uovo o la gallina? Quando e come cambia una tendenza? Certamente nel tempo, per cui è nel tempo che avvengono i cambiamenti o i balzi quantici. Un occhio al tempo permette di poter meglio comprendere. 

Ma a quale tempo dobbiamo prestare attenzione? Diciamo che il ‘caos’ che confonde il genere umano, l’Antisistema, ha operato davvero efficaciamente al fine di ‘schiacciare’ l’umanità in maniera propedeutica al suo risveglio: è un mastino davvero ostinato e fedele alla sua programmazione.  Quale tempo o che tempo va allora monitorato? Non certo il nostro tempo artificiale fatto di ore e minuti e secondi. 

Forse è meglio osservare cosa facevano gli Antichi. Cosa facevano? Scrutavano il cielo, gli astri vicini e lontani. In che modo? Non intendo il modo tecnologico che usavano, ma il modo ‘mentale’. La loro mentalità era diversa da quella attuale. Tramite i modelli mentali attuali, il loro status è paragonabile a quello del bimbo che crede di poter scoprire i segreti dell’Universo esclusivamente su un rapporto basato sulla ‘fiducia’, su quello che sente e che crede. In parte è vero e in parte è oscurante il processo di comprensione di quello che ‘erano’ in realtà gli Antichi.

In quel tempo la tecnologia era di diversa 'fattura'.
 
Basti dire questo. Non aspettiamoci di vedere apparati tecnologici simili ai nostri. Quella tecnologia era l’ombra di un’altra tecnologia giunta sulla Terra in qualche modo. Un’ombra che permetteva di utilizzare le facoltà umane al fine di trasformazione diretta nelle apparecchiature tecnologiche stesse, come a dire che l’umano diveniva osservatore e strumentazione nello stesso tempo. Dei macigni accumulati e squadrati erano come degli accumulatori d’energia e un appoggio concreto all’atto dell’osservazione: meccanica e dinamica allo stesso tempo, quantistica e fisica agganciate ad autosostegno in maniera ‘uni-ficante’.

Il tempo da osservare era quello scritto nelle stelle, nei loro movimenti, nelle loro congiunzioni e separazioni, nei  movimenti in fase ed in quelli contrari, nei cicli del Sole e della Luna, etc. Era un tempo ciclico a cui si poteva direttamente accedere per leggere ciò che sarebbe accaduto nel futuro. Il termine probabilistico della ‘lettura’ non deve lasciare stupefatti o limitati, come succede ad una mente logica odierna, la quale pretende di elaborare l’equazione uni-versale che spiega ogni fenomeno. La probabilità è una legge quantica: è una legge

Nella scatola il gatto è vivo o è morto? Dipende!

Sino a che non ci avvicineremo agli Antichi con una mentalità simile a quella di cui erano ‘avvolti’, non sarà possibile uscire dai labirinti della logica infranta ed il loro mondo rimarrà per sempre confinato nei limiti della faciloneria in cui li abbiamo relegati attraverso la stesura di libri di storia deviata

Nel portico dell'Accademia di Atene, dove Platone impartiva le sue lezioni, si trovava scritto un avvertimento: "Non entri chi non conosca la Geometria". Il significato originario del termine geometria - come indica il suo prefisso 'Geo' - si riferiva allo studio delle misure della Terra, soltanto in seguito passò a designare la parte delle Scienze Matematiche che attualmente conosciamo”.
www.expianetadidio.blogspot.com 

Geo - lo studio delle misure della Terra. Il conoscere la Terra, inteso come un corpo fisico e vivente caratterizzato da un reticolo energetico molto simile alla mappa dei meridiani energetici dell'uomo svelata dalla medicina tradizionale cinese. La rete Ley Lines, la rete Curry, la rete Hartmann, etc. Lo starci sopra o il non starci sopra fa una grossa differenza in termini di salute. equilibrio, consapevolezza.
 
Osserviamo cosa aveva da dire l’oracolo Tremonti durante il fine settimana:

Crisi: Tremonti, Per 2-3 Anni Applicare 10 Comandamenti e Non i Codici.
Cernobbio, 19 mar - ''Nei prossimi 2-3 anni si dovrebbero applicare i 10 comandamenti e disapplicare tutti i codici''. Cosi ' il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, parlando al workshop Confcommercio a Cernobbio. ''Purtroppo non dipende solo da me'', aggiunge…
Da Yahoo 

Tremonti parla di Comandamenti, come per fare comprendere che è necessario fare un passo indietro, rivedere il tempo trascorso con occhi nuovi. Parla di 'codici' come se il 'tutto' fosse stato programmato: gran frattale inerente il controllo dell'inconscio umano ad opera dell'Antisistema.
 
Leggiamo l’articolo seguente: 5 modi per non lasciare sempre tutto a metà. Per scrivere questo titolo, significa che ‘il problema sussiste’, no?

5 modi per non lasciare sempre tutto a metà.
Come non gettare la spugna prima di raggiungere un obiettivo. E liberarsi per sempre dell’etichetta di inconcludenti.
La scena è sempre la stessa. L’entusiasmo iniziale non manca, si gettano in una nuova impresa con lo spirito necessario, per un bel po’ di tempo quasi non fanno altro e non parlano di altro. Poi, a un certo punto, mollano tutto per dedicarsi ad altro. E quello che fino a quel momento sembrava la principale fonte di interesse finisce nel dimenticatoio. Destino che avrà anche la "nuova" passione e quella successiva, e quella dopo ancora. Sono quelli che lasciano sempre tutto a metà, gli inconcludenti. Vi riconoscete in questo profilo? Sappiate che un modo per contrastare questa cattiva abitudine, sbagliata e infruttuosa, esiste.

Le regole per non perdere lo stimolo iniziale.
Ecco allora cinque modi per liberarsi della scomoda etichetta di inconcludenti.

1) Segui dei modelli. Se il vicino di casa, la domenica, riesce a fare sport, lavare l’auto, giocare con i figli, andare al cinema con la moglie e tanto altro ancora, evidentemente sa come gestire bene il tempo. Osservatelo e studiatene il comportamento: se vi impadronirete dei suoi "trucchi", avrete qualche chance in più di cavarvela anche voi.

2) Chiarisciti le idee. Prima di cominciare una nuova attività (lavoro, hobby o altro), cercate bene di capire quali sono i tuoi obiettivi. Una volta individuati, procedete per gradi, fissando piccole tappe intermedie. Stabilite priorità, partendo dagli impegni più facili.

3) Impara a delegare. Non pretendete di fare tutto da soli: alla prima difficoltà, cederete.

4) Valuta le chance di riuscita. Se non volete restare delusi, e lasciare quindi tutto a metà, cercate di capire prima se il compito che state per intraprendere è realisticamente alla vostra portata.

5) Fatti un regalo. Ogni volta che riuscirete a conquistare qualche "tappa" intermedia, verso l’obiettivo finale, premiatevi con qualche piccolo regalo. Il piacere della gratificazione vi aiuterà a essere meno inconcludenti.
Da Yahoo 

Nessuno che parla di legge d’ottava. Gurdjieff potrebbe dire molto a tal proposito. Ecco una serie di articoli inerenti al grande sapiente:
  1. Una sinfonica influenza
  2. L’autunno che vediamo 
  3. La preghiera: una tecnologia molto costosa
  4. Ecco perchè è tutto girato al contrario
  5. 2012, upgrade del sistema operativo umano
Voglio terminare, per oggi, evidenziando il pensiero di Giovanni Allevi, relativo alla sua ultima opera intitolata ‘Alien’. Osserviamo come la sua mente sia espansa oltre all'evidenza, come sia aperta e consapevole:

Alien è il disco più dolce, impetuoso e passionale che sia mai uscito dalle mie dita. Ho lasciato che la musica fluisse senza alcuna limitazione, verso una costruzione complessa, dove la tecnica compositiva è sempre a servizio dell'espressività. La creazione musicale mi porta in luoghi talmente lontani dalla quotidianità, astratti e al tempo stesso emotivi, che ogni volta mi ritrovo a guardare il mondo con occhi nuovi, tanto da sentirmi un alieno circondato da alieni

Alien è un lavoro sperimentale, dove la ricerca musicale è tesa verso la dilatazione delle forme e il raggiungimento di una purezza maniacale del suono, volti ad esaltare le sonorità e i ritmi della contemporaneità. Le composizioni del mio nuovo album sono nate nell'arco di diversi anni da idee ritmiche o melodiche che circolavano nella mia testa senza darmi pace

Avevo bisogno di dare una forma a questa musica che aleggiava in ogni momento della mia vita, dalla quotidiana routine dei pochi giorni a casa alla movimentata e alterata condizione emotiva vissuta durante le performance nelle lunghe tournèe. Ogni frammento aveva però una sua identità precisa che mi ha richiesto di confrontarmi con la sua natura per poter essere strutturato nel tempo

Ne è derivato forse il mio disco più complesso... In particolare ho sentito il bisogno di usare la forma sonata, una forma musicale storicizzata ma assolutamente attuale, in grado di organizzare in maniera più estesa contenuti ritmici e melodici mutuati però dalla contemporaneità.

Ho voluto chiamarlo Alien questo nuovo progetto musicale, nato lontano dalle richieste del mercato, lontano dalle esigenze discografiche, ma vicino a tutte quelle persone che vogliono vedere oltre la realtà che ci raccontano, oltre quell’universo sconsiderato e infelice che sembra crollarci addosso ad ogni istante

Solo con gli occhi della Musica si riesce a svelare la realtà, a 'vedere oltre'. E così Alien è un disco carico di energia, di appassionata vitalità, denso e impetuoso come è la vita che dobbiamo andarci a prendere, e che possiamo afferrare se solo riusciamo a spogliarci dei nostri pregiudizi e di quelli che gli altri ci impongono; se guardiamo all’essenza delle cose, se impariamo a ri-conoscere chi ci è intorno come qualcuno di speciale, se impariamo ad osservare il mondo che ci circonda senza dare nulla di scontato.

Alien è un gesto d’amore nei confronti del reale, non la ricerca di un mondo parallelo, non la volontà di fuggire dalle difficoltà del presente, ma la convinzione che qui e ora è l’unico e il migliore dei mondi possibili e che gran parte di quello che viviamo nella nostra vita dipende da noi e dalle nostre scelte.

Alien mi rappresenta in questo momento più di ogni altro aggettivo, nel descrivere l’assoluta esigenza di voler rimanere uguale a me stesso. Paradossalmente, essere se stessi e volere con tutte le proprie forze continuare ad esserlo può sembrare un gesto "alieno", in questo mondo pieno di presupposti e pregiudizi, sovraccarico di definizioni e informazioni. Per questo ho sentito l’esigenza di ribadire che, a volte, sentirsi inadeguato, deriso da una realtà performante e potente, può rappresentare un’irrinunciabile desiderio di rimanere legati alla propria essenza: fragile, delicata, leggera ma coerente a sé stessa e per questo inattaccabile."
Da www.giovanniallevi.com 
 
Gli Alieni siamo noi che con la nostra sensibilità, cerchiamo lampi di poesia tra le pieghe dell’esistenza quotidiana. Rifiutando l’omologazione, affermiamo con delicatezza la nostra unicità, facendo della vita un’opera d’arte. E’ la musica che ci permette di guardare il mondo con occhi nuovi, tanto da riscoprire l’incanto in ciò che ci circonda, fino a sentirci alieni circondati da alieni.

La musica è un linguaggio universale, tocca tutti e tutto, tocca dentro, tocca i cuori, tocca il tempo e l’intenzione, l’immaginazione, il sentire ed il sentirsi… e molto è lasciato al nostro libero arbitrio, proprio come la lettura di questo articolo lascia al lettore il ‘tempo che trova’.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com