venerdì 13 agosto 2010

Il miracolo quotidiano della Vita.





Credete nei miracoli? Ne avete mai visto personalmente uno? Se si, cosa ritenete di avere imparato nell’assistervi? Quale lezione conteneva per voi quella “scena”?

Gli “specchi” sono sempre all’opera, ricordate? È in realtà di voi, di ognuno di noi, che si "parla"!

Ognuno di noi che lancia segnali prospettici, vivendo, e che riceve segnali di ritorno, continuando a vivere; facendo esperienza. Le nostre individualità incarnate soggiornano in Terra a causa di solidi motivi: evolvere comprendendo ciò che accade e che facciamo accadere.

Evolvere ricordando il "chi si è" anche in Terra.

Ciò che accade non è mai frutto del caos, se manteniamo la “testa” alta e fuori dal pelo della “superficie” delle vicissitudini, perché tutto è opportuno. Esistono “regioni” della creazione in cui vigono leggi anche del paradosso, per cui non è possibile determinare un “ruolino di marcia” valido per sempre e per tutti. Ciò che è valido per me può non esserlo per altri e viceversa.

Ci muoviamo in una giungla che nasconde ogni traccia evidente del nostro cammino; questa “giungla” però non può cancellare i miracoli accaduti alle persone, tanto che questi camminano ancora oggi per le vie della memoria e della tradizione popolare. Pensateci bene e processerete che è proprio così! I miracoli non si cancellano mai anche se possono rimanere circoscritti nell’ambito di un gruppo, di una comunità, di una famiglia, etc.

Le differenze costruite attorno a noi, a partire dalla diversificazione del linguaggio e dalle demarcazioni geografiche, servono anche a questo. Si delimita il campo energetico d’azione dei miracoli, attenuandone la spinta, la forza propulsiva dell’atto compiuto, delle persone che hanno assistito, dell’eco e della propagazione della sua narrazione.

I più grandi miracoli si ricordano ancora oggi, miscelati ed annacquati nelle scritture religiose. Ma quanti altri vivono solo come potenziale attorno alle zone che li hanno visti accadere? Ognuno di noi lascia dietro di sé, la scia energetica di quello che fa e nei registri Akasici rimane persino la “trascrittura” indelebile ed eterna. Ma chi ha accesso a una simile visione o chi è in possesso delle “chiavi” per avere accesso ad una simile biblioteca del “sapere”?

Domande lecite per coloro che credono in quella parte più eterna di sé.

Quando, un paio di Natali fa, regalammo, io e mia moglie, un libro di Roy Martina intitolato “L’anello mancante del segreto” ad una nostra carissima Amica, rimanemmo letteralmente e positivamente sconvolti nell’assistere al miracolo che accadde nel “breve” volgere di un solo anno. La nostra Amica cambiò Vita, attirando a sé, in maniera perfettamente lucida, ogni tipo di circostanza utile ad abbeverare la propria causa in evidente corso d’opera. In 365 giorni esatti la sua Vita si rovesciò a 180 gradi (mezzo grado al giorno :-) ). Uscì da una situazione che sembrava ai più, un vicolo cieco.

Fu eccezionale assistere a come i tasselli che componevano il suo sogno si incastrarono l’uno nell’altro senza mai manifestare segni di attrito o di perdita di velocità d’esecuzione. Il denaro per compiere l’impresa, giunse per vie insospettabili. Le persone si allinearono in maniera tale da aiutare il flusso d’energia irradiato con tanta capacità e forza. Fu subito chiaro che, per lei, quel libro costitutiva parte stessa del “miracolo”. Il sincrodestino era all’opera ancora prima che noi pensassimo di regalarglielo. Noi stessi eravamo parte del suo sogno.

Guardando indietro, adesso è tutto chiaro!

E io sento la necessità di manifestare a tutti, ciò a cui ho assistito, anzi ciò a cui ho contribuito a fare accadere. Perché? Perché sia di buon auspicio a far si che altri miracoli possano accadere. Perché quando si respira l’aria, l’energia di un miracolo, si respira anche la possibilità che accada anche a noi. Un miracolo è contagioso, è un campo d’energia ad alta vibrazione che può essere allargato quanto si  vuole se il “testimone” posto ai confini accetta di veicolare la trasmissione. I testimoni siamo noi tutti. quanto decideremo di fare espandere la sua eco?

Chi semina vento raccoglie tempesta; evitiamo il giudizio e l’irradiazione di fenomeni deleteri come l’invidia. Se accetteremo di rimanere prigionieri delle nostre paure, dei nostri timori, questi ci costruiranno attorno una gabbia di contenimento sempre più spessa e funzionale, nella quale i segnali dal “cielo” non potranno più entrare. Crediamo in noi e facciamo “leva” sui miracoli che accadono sempre più spesso attorno a noi; utilizziamoli come propellente per entrare nell’orbita dei nostri desideri. Dobbiamo avere fede in noi stessi. Non serve pregare nessuno.

Serve credere, desiderare, lasciare andare con fiducia. Facile e difficile allo stesso tempo, no?

Come viene definito un miracolo? Utilizziamo la canonica fonte Wikipedia:

"Si definisce miracolo (dal latino «miraculum», cosa meravigliosa) un evento a volte attestato, a volte asserito, difficilmente spiegabile secondo cause conosciute, e quindi attribuito a qualche causa paranormale, e specificamente ad un intervento soprannaturale o divino, e che appare svolgersi in contrasto con le leggi naturali. Nel linguaggio comune, per estensione, il temine miracolo indica anche un evento straordinario, che desta meraviglia".

Capite? È una cosa meravigliosa! Di qualsiasi tipo. Per me è meraviglioso anche svegliarmi tutte le mattine e poter respirare: il miracolo della Vita.

Il resto della definizione è paradossale, è Antisistema puro: “… che appare svolgersi in contrasto con le leggi naturali…”. Leviamoci di dosso questa visione banalizzante ed impoverente delle nostre facoltà divine, solo assopite.

Un miracolo è il succedere di una cosa meravigliosa!  

Quali altre parole servono per aggiungere altro significato? Nessuna. La Vita è meravigliosa; i miracoli sono la testimonianza frattale della sua “altezza”. I miracoli sono quotidiani, sono fenomeni normali dello svolgersi della Vita. Sono l’ossigeno, la luce, l’erba, la terra, il cielo, il Sole, la Luna, le persone, l’Amore del Creatore.

Basta dipingerli come fenomeni inspiegabili e una tantum.

“Negli ultimi due anni ho parlato con centinaia di persone che hanno letto il libro “The Secret” o visto il DVD ma, nonostante gli enormi sforzi, non sono riuscite a manifestare i loro sogni. Quasi sempre sono riuscito a scovare ciò che li bloccava in pochi minuti: una delle ragioni è che si concentrano sul "come" le cose devono andare. Molti di loro non lo capiscono sebbene il libro sia molto chiaro al riguardo e finiscono con lo sprecare tempo prezioso sulla parte sbagliata.

Quindi, come tralasciare la domanda: “Si, ma come?”.
La maggior parte delle persone cancella il proprio ordine dopo avere detto: “Voglio…” e si chiede: “Si, ma come? Come faccio a ottenerlo?”. In questo modo distrugge l’ordine bello e chiaro che aveva creato con la visualizzazione del “Voglio…”.

Il modo più semplice per risolvere il problema è usare la Tecnica del Segreto: punta l’indice destro sul cuore, metti la mano sinistra sulla fronte e di’ la seguente frase:
“Anche se non so come, e non ci credo, sono sicuro che otterrò quello che voglio; se dovessi confessare ciò che veramente voglio più di ogni altra cosa al mondo, cosa chiederei?”. È importante inspirare ed espirare lentamente almeno tre volte.

Se parli a te stesso in questo modo, rimuovi gli ostacoli che hai messo sul tuo cammino, dando al tuo desiderio bello e puro la possibilità di presentarsi: quando lo farà puoi registrarlo e iniziare a caricarti ogni giorno con emozioni positive. Questo è il primo ostacolo importante da superare, solo così riuscirai a rilassarti creando sincronismo con l’Universo per fare in modo che tutto ti arrivi nel modo e al momento migliore”.
Fonte: L’anello mancante del SegretoRoy Martina - Pagine 75 e 76

Occorre una visione chiara di quello che si vuole. Il più delle persone è già persa o confusa a questo livello. 

Meditiamoci sopra…
   
* L'opera di testa è "Over Soul" di Alex Gray -1997  

 

giovedì 12 agosto 2010

Il respiro frattale della creazione.





L’India potrebbe decidere domani la sorte del BlackBerry.
L'India potrebbe decidere di chiudere temporaneamente i servizi di BlackBerry Messenger ed email se Research In Motion non offrirà soluzioni adeguate alle preoccupazioni riguardanti la sicurezza, nel corso dell'incontro in programma domani tra governo e operatori. Lo hanno riferito funzionari governativi.
Il ministero degli Interni dell'India farà pressioni per fissare delle scadenza per imporre a Rim di condividere dettagli dei codici criptati quando domani funzionari governativi incontreranno gli operatori.
L'India sostiene che i servizi del produttore canadese dello smartphone BlackBerry potrebbero essere utilizzati impropriamente dai militanti poichè le agenzie di sicurezza non hanno accesso ai messaggi inviati con questi servizi.
Fonte: Yahoo

Gli Stati e le forme organizzate di controllo hanno sempre "sete" di sicurezza; ma di quale sicurezza stiamo parlando? A nome di chi essi parlano? Dei soli cittadini “racchiusi” entro i confini geografici?
 
Chi controlla chi?

In questo caso, il caso sopraesposto relativo all’India, si parla di militanti come capro espiatorio ed in funzione di ciò si reclama una mancata capacità di controllo sull’intera popolazione.
… le agenzie di sicurezza non hanno accesso ai messaggi inviati con questi servizi…”.

Ecco la definizione di “controllo sociale” espressa in Wikipedia:

"Il controllo sociale è l’insieme delle attività dirette ad uniformare la condotta degli individui facendo rispettare le norme e le aspettative del gruppo.
In ogni società il controllo sociale opera sull’individuo su due livelli:
1) Il controllo informale, o interno, corrisponde al processo di socializzazione. Questa è distinta in:
  • Primaria. Viene condotta dalla famiglia, comporta una prima elementare assimilazione delle norme sociali.
  • Secondaria. Viene condotta dagli altri gruppi di appartenenza quali ad es. il gruppo dei pari o le istituzioni scolastiche.
2) Il controllo formale, o esterno, è il controllo attuato dalle istituzioni, dalle norme penali e dalle sanzioni, ossia da agenti esterni che sorvegliano la condotta dell’individuo.
 
Analizzando le statistiche ufficiali è possibile notare il fatto che questo secondo tipo di controllo è relativamente inefficiente. In Italia, ad esempio, per ogni 100 reati commessi solo in 30 casi si giunge all’identificazione del reo e solo in 10 casi viene comminata una condanna definitiva; in altre parole, spetta solo a un numero esiguo di colpevoli scontare realmente la pena".
 
Prima cosa che mi colpisce di questa breve definizione è la frase “spetta solo a un numero esiguo di colpevoli scontare realmente la pena”; ciò esprime solo ed esclusivamente il frattale che nel mondo regna l’ingiustizia e che i veri “colpevoli” riescono a prosperare ad “altezze” diverse rispetto all’aleggiare delle leggi predisposte dall’uomo o controllo formale

Cerchiamo di notare come il piccolo rispecchi sempre il grande e viceversa, perché in questo modo avremo accesso ad una forma di “investigazione” relativamente semplice ed immediata di come siano schierate le “forze” in campo. Non si tratta di minimizzare o di fare di tutta l’erba un fascio, bensì solo di applicare una delle leggi che sottintendono alla creazione espressa nella proprietà dell’energia condensata di replicare olograficamente ed in maniera frattale ogni piano della realtà percepita.
La proprietà frattale è alla base della compressione dei dati, ad esempio:

“La compressione dati è una tecnica utilizzata in ambito informatico e telecomunicazionistico per la riduzione della quantità di bit necessari alla rappresentazione in forma digitale di un'informazione.
La compressione dati viene utilizzata sia per ridurre le dimensioni di un file, e quindi lo spazio necessario per la sua memorizzazione, sia per ridurre l'occupazione di banda necessaria in una generica trasmissione dati digitale come ad esempio una trasmissione televisiva digitale... Le varie tecniche di compressione organizzano in modo più efficiente i dati, spesso perdendo una parte dell'informazione originale, al fine di ottenere una rappresentazione dell'informazione più compatta quindi comportante minori risorse per la sua memorizzazione e trasmissione. Come controparte la compressione dati necessita però di potenza di calcolo per le operazioni di compressione e decompressione, spesso anche elevata se tali operazioni devono essere eseguite in tempo reale”.
Fonte: Wikipedia

Lo sviluppo di una tecnologia a base frattale ha permesso, e permetterà sempre di più, la riduzione delle dimensioni e dunque proprio la compressione anche dell'hardware. Avere un nanocomputer che elabora le stesse informazioni dei giganteschi mainframe in possesso alle multinazionali o a enti governativi civili come la Nasa o a entità nazionali, ad esempio per la gestione delle anagrafiche di una intera nazione, equivale ad affermare e credere nelle proprietà frattali ed olografiche della creazione.

Ossia, se il piccolo fa le stesse cose del grande è anche quella una espressione frattale, per cui, anche inconsciamente, l’uomo persegue certe direzioni tecnologiche cavalcando l’onda lunga di una legge universale che è impressa in ogni ambito e dimensione direttamente osservabile. 

Da ciò traggo l’idea di investigazione nei frattali.

Riassumere un libro nel classico bigino è anch’esso applicare meccanicamente la legge dei frattali; questa operazione viene fatta "meccanicamente" senza pensare a quello che, in realtà, si "utilizza" al fine di ottenere una compressione vera e propria del “contenitore” più grande nello spazio più piccolo. Nelle operazioni umane di “riduzione” a vario livello la qualità della compressione è frutto di proprietà appartenenti alla sfera personale dell’individualità che “opera”, per cui la qualità e la perdita di dati ritenuti non rappresentativi del risultato finale, è soggettiva e direttamente proporzionale alle “qualità” di chi esegue l’attività. In una macchina la qualità sarà in funzione dell’analisi effettuata al fine di sviluppare un software più o meno ottimale e dai continui aggiornamenti apportati, ossia al continuo perfezionamento del lavoro già svolto

In Natura invece l’attività è pressoché perfetta.

Per questo motivo l’analisi frattale su base naturale è sempre valida, mentre quella effettuata su base artificiale umana e su capacità umana media, può riservare anche delle “sorprese”, a causa dell’imperfezione della “base” operativa.

La maggiore energia richiesta dal processo in real time delle informazioni di compressione e decompressione, viene equilibrata in qualche modo nel processo “vivo” dipinto in Natura; ossia la Natura ha trovato il modo addirittura di trovare un processo virtuoso, economico, anche in questa attività di riflesso e miniaturizzazione

In poche parole il processo di “compressione” naturale “costa” meno, alla Natura stessa, che il mantenere integra una sola ed immane rappresentazione della creazione.

Come al solito è tutto invertito nei piani “originali” dell'esistenza.

Se l’uomo non ha ancora “ammesso” l’esistenza e la libera fruizione dell’energia che scorre in ogni singola particella di Vita, non potrà mai ammettere che i processi legati all’energia stessa, possano scorrere in maniera diversa da quella espressa dalle leggi imperfette scoperte sino ad ora, o meglio dalle leggi imperfette “scelte” per rappresentare la società umana globale attuale

Ancora una volta troviamo l’impronta, la sete di controllo dell’Antisistema ad imbavagliare il vasto ed inesorabile cammino dell’umanità verso la sua naturale evoluzione in una “forma” frattale sempre più compressa e perfetta della creazione. Il tutto disegna una legge e non un mistero. Il mistero è dovuto ai fattori frenanti del moto umano e sono solo temporanei e transitori come una non buona prospettiva dell’orizzonte mentre si è in viaggio. 
    
“Si ritiene che in qualche modo i frattali abbiano delle corrispondenze con la struttura della mente umana, è per questo che la gente li trova così familiari. Questa familiarità è ancora un mistero e più si approfondisce l'argomento più il mistero aumenta”. (Benoit Mandelbrot)

 
   

mercoledì 11 agosto 2010

Le ragioni dell'Antisistema.





Che dire di questo “governo” internazionale che tiene così tanto a noi tutti? Così zelante e responsabile nei confronti dei cittadini del mondo; capace di allertare l’intero pianeta di fronte al possibile pericolo di una pandemia potenzialmente disastrosa. Capace di rimescolare i ricordi depositati insieme alla polvere, relativi a ciò che era successo nel passato sempre in casi analoghi, ossia capace di rimescolare la paura!

Non è forse questa la prova, dunque, che già esiste il nuovo ordine mondiale?

Un simile coordinamento globale quando si era mai visto? Durante le guerre mondiali, forse, avevano iniziato a fare i primi test. Alt! Questo “piano”, in realtà, ha memoria lunga.

Non facciamoci ingannare da ciò che percepiamo o che ci insegnano attraverso la scuola e il racconto della storia manipolata. Ciò che succede e che è successo sulla Terra, almeno nell’ultimo “ciclo”, è il risultato di una “attenta” macchina pianificatrice programmata dall’Antisistema, un’energia di controllo nata e autorizzata dall’uomo stesso, o meglio, dalle proprie paure.

Come può un uomo creare energia provando paura? E come può questa energia avere Vita? E soprattutto, come può questa nuova forma di Vita rivelarsi addirittura un carceriere per l’uomo stesso, ossia il suo creatore nonché "padre" naturale?

È semplicemente impossibile. Vero?

L’energia ha molte forme “espressive” e ciò che ho appena scritto, prevede che l’uomo sia davvero una particella del Creatore e, in quanto tale, anch’egli sia capace di creare ad “immagine e somiglianza”. L’uomo crea in continuazione il suo futuro, disegnando cerchi concentrici via via crescenti, ed  è anche parte di altri “cerchi” concentrici molto più estesi. Ogni uomo lo fa in ogni istante della propria Vita. Esistono però cerchi che si “fissano” molto più tenacemente nel costrutto fisico dimensionale, perché sono alimentati in continuazione da una gran mole di uomini, ossia di “matite magiche”. Queste “matite” sono portate tutte a credere ad una “verità” imposta, atta a mantenere lo status quo, perché fa comodo a qualcuno o a qualcosa che ci "vive e vegeta". Il frattale in Natura sono le forme parassitarie. 

Come è nato tutto ciò? Dalle paure ancestrali sviluppate dall’uomo mentre era incarnato, ossia mentre faceva esperienza di Vita densa sulla Terra; paure “comprensibili” come:
  • separazione
  • isolamento
  • dolore
  • malattia

Insomma tutte le asperità della Vita di sopravvivenza. Ma siamo proprio sicuri che sia andata così? Credo ci sia molto altro! Come si spiega allora il discorso metaforico relativo all’Eden perduto? Da questo punto di vista sembra che l’uomo sia “disceso” in Terra, direttamente emanato dalle profondità dell’Anima: disceso in Terra, dunque e non gettato in Terra.

L’Eden è il ricordo ancestrale di una condizione di perfezione in cui l’uomo stesso doveva vivere e fare esperienza nel migliore dei modi, un po’ come possono fare dei "miliardari" che fanno le vacanze in luoghi pericolosi e primitivi ma racchiusi in Hotel a sei stelle dai quali non escono mai, se non per delle veloci esplorazioni in comodi mezzi di protezione, con viveri e tanta acqua al loro seguito e mezzi di comunicazione altamente efficienti.

Se dovessimo fare un disegno di questo moto umano, dalla discesa al momento attuale, la forma più confacente a ciò che penso è una stilizzazione a “U”. Ossia discesa e salita, cioè discesa e ascesa o "ascensione"!  Questo termine non è nuovo, vero? 

Per cui la condizione originaria umana non era di disperazione assoluta come la scienza ufficiale ci vuole fare credere. Le “prove” sono disperse in ogni forma di religione planetaria. La discesa di esseri extraterrestri sul pianeta e la loro intromissione nei piani della creazione in loco, è un qualcosa che viene dopo la “prima fase”. La Vita sulla Terra ha già trascorso interi cicli di nascita crescita e distruzione, probabilmente tra il corso e decorso delle ere glaciali, che esprimono una sorta di respiro planetario. Dobbiamo pensare dunque che la Vita umana abbia conosciuto fasi molto diverse nel corso del suo stazionamento su Gaia

L’Antisistema è nato tra un ansa e l’altra di questi cicli, o meglio, ha preso vigore in questo modo, conquistando la “fiducia” delle masse attraverso l’incarnazione di principi protettivi ingannatori e illusori: proprio ciò che la massa stessa chiedeva di trovare, avendo perso in sé il senso del divino, ossia sentendosi di fatto abbandonata a se stessa su un pianeta ritenuto ostile. Scrivo che l’Antisistema ha preso vigore, perché la sua ragion d’essere è prevista nel Piano Divino e la sua forma energetica di base corrisponde a quella parte del Creatore che il Creatore stesso vuole conoscere meglio, ossia quell’ombra di potenziale teorico posseduta nell’Assoluto che necessita di trasmutazione.
  
Altrimenti dove starebbe il senso di questo "gioco"?

Questa energia oscura era già potenzialmente attiva nel momento della creazione primigenia, sapeva di come sarebbero andate le “cose”, di come la Vita avrebbe popolato miliardi di pianeti, e di come essa poteva approfittare della situazione per seguire il proprio “carattere” o “destino”. Quindi pazientemente attese e seguì la discesa dell’Anima sui piani densi della manifestazione. Quando la situazione e le circostanze furono “gravide”, iniziò la sua opera di conquista delle individualità incarnate

Sapeva tutto. 

Sapeva alla perfezione cosa gli umani, generazione dopo generazione, avrebbero sviluppato nelle condizioni difficili sulla Terra. Pur vivendo essi in una base logistica preparata e assolutamente perfetta, l’Eden, questa energia confidò nelle proprie doti di sabotaggio, inganno e pazienza; oggi la si ricorda ancestralmente attraverso la figura sinuosa del serpente. Con il tempo l’uomo venne staccato dalla propria parte divina e precipitò ulteriormente, questa volta senza preparazione e, dunque, non trovò nessun “materasso” ad alleggerire la sua caduta. Sentendosi disperso, immemore ed impaurito espresse tramite la preghiera verso questa stessa energia oscura, "trasfigurata" in altri panni, l’intento di trovare protezione e di non volere morire, in quanto la morte divenne la sua più grande nemica, il suo incubo da cui sfuggire per tutta la Vita, per tutta la sua ritenuta unica Vita.

In questo modo rinvigorì l’energia oscura, che era sempre stata presente come una regia nascosta, permettendo la nascita dell’Antisistema attuale. Perché il Creatore non si oppone? Perché siamo nel regno del libero arbitrio. Perché egli ha necessità di conoscere a pieno questa sua parte oscura e per questo motivo la deve fare sviluppare alla “luce del Sole”.

È un gioco dentro al gioco, proprio come una Matrioska.

Nell’Antisistema si annidano tutti i meccanismi di controllo, governati da una fittissima rete di organizzazioni umane e non umane. Coloro che partecipano al ruolo di controllori sono tutti gli umani che vivono sulla Terra, ovviamente in maniera inconscia, cedendo alle loro debolezze relative a denaro, potere, sesso, etc. La presenza aliena contribuisce ad infittire la "trama" in corso.

È un gioco che punta a ripulire se stesso, ma con il tempo.

Ecco perché, ad esempio, possiamo leggere ed assistere allo scempio in atto, come in questo caso: 

Influenza A (H1N1).
5 giugno 2010
L'Organizzazione mondiale della sanità sotto il tiro incrociato dei parlamentari europei e della stampa specializzata britannica.
Pandemia gonfiata, spreco di denaro pubblico e ingiustificato allarmismo. Lo afferma un rapporto approvato ieri dalla Commissione Salute dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.
Sotto accusa in particolare la gestione dell’allarme, attivato l'11 giugno 2009, e la conseguente produzione di miliardi di antivirali e di vaccini.
Vaccini rimasti poi per lo più inutilizzati e acquistati in blocco dai governi, dice un’inchiesta del British medical journal, dietro i consigli di esperti legati alle stesse aziende farmaceutiche.
L’Oms nega, anzi ribadisce: l’influenza c‘è ancora, le persone a rischio devono vaccinarsi.
Fonte:  www.
it.euronews.net


Influenza H1N1, Oms dichiara conclusa la pandemia.
10 agosto 2010
Lo ha detto oggi il capo dell'Organizzazione mondiale della Sanità.
"Ora ci stiamo spostando verso il periodo post-pandemico", ha spiegato il direttore generale dell'Oms Margaret Chan in una teleconference, aggiungendo che il virus H1N1 "ha ampiamente fatto il suo corso".
Il downgrade segue le raccomandazioni fatte da esperti che hanno rivisto il suo status in mattinata.
Fonte:  Yahoo


Ma chi sono questi esperti?