giovedì 8 luglio 2010

Coltiviamo i talenti.




Non è affatto semplice affacciarsi al mondo spirituale con cuore puro; mi rendo conto che, oltre alla preghiera o alla meditazione c’è sempre quell’aspetto duale relativo all’avere. È come una rete o una ragnatela che in qualche modo avvolge, costipando. Nel relazionarsi alla nostra parte divina, al Creatore, al Grande Spirito, al nostro sé superiore, al nostro Angelo custode o a quell’aspetto immateriale che si intende trascendere, trovare le “parole” che meglio rappresentano il nostro intento è davvero arduo. È come dialogare con un estraneo o con estrema timidezza. Se la consapevolezza è sufficientemente “vasta” e “attiva”, ci accorgeremo che ogni parola non è appropriata, perché cela oltre al suono apparente, un significato opposto o “torbido”. Infatti non è con le parole che dovremmo avvicinarci a Dio. È forse più appropriata una “immagine” o lo sviluppo di un talento o di una passione.

“Tu hai sia una dimensione biologica che spirituale”, replicò la Maestra. “Non rinunciare alla tua biologia per la ricerca dello spirituale, perché è attraverso la biologia che manifesti lo spirituale - creando la verità vivente nella tua forma umana. E questa verità vivente potrebbe essere la musica o il talento di coltivare l’orto, la capacità di ispirare le persone, oppure il sogno di comprendere alcuni aspetti della scienza celati all’occhio umano.
 
Quale che sia la forma che prende in te, non disconoscerla come qualcosa che ti impedisce di abbracciare i mondi spirituali dentro di te.
 
E' piuttosto l’opposto: essa è il tuo abbraccio ai mondi dello Spirito.”

Estratto da:  La Verità Vivente
  
  

mercoledì 7 luglio 2010

Auto-aggiornamento = auto-educazione.





Eccoci in piena estate. L’orto è un tripudio di verde e di vita ed è fantastico scendere le scale di casa e … fare la spesa fresca!!!
Il caldo poi non aiuta ad avere idee “pratiche”, perciò ho dato un’occhiata ad altri blogs e ne ho trovati di splendidi; sono tutti di mamme che praticano l’homeschooling , ispirandosi alla pedagogia waldorf-steineriana:
Insomma il mio ideale di educazione per i bambini… Già! Peccato che fare la mamma con Nahele sia più difficile di quanto avessi mai pensato!!!

Come insegnante dico sempre che “è più semplice educare i figli degli altri che i propri…” e ne sono convinta: Nahele è un guerriero, uno spirito libero… A soli quasi 6 anni ha già la caparbietà (e a volte l’irriverenza) di un adolescente. È sicuro di sé, deciso, testardo…
Riconosco in lui il mio cucciolo solo quando dorme oppure quando è così stanco da sentire ancora il bisogno di accoccolarsi a me per sentirsi rassicurato per qualche paura improvvisa…
Ogni volta che guardo le sue foto da piccolo, mi prende la nostalgia di quando ogni problema si poteva risolvere con “la popi” (così chiamavamo il seno!)
Oggi lo vedo giocare ai giardinetti con altri bambini, anche più grandi di lui (solo nell’età!) e capisco che non si è mai abbastanza pronti per i cambiamenti dei propri figli, perché spesso ci sembrano repentini e sempre inaspettati.

Se come insegnante spesso faccio dei corsi di aggiornamento su argomenti o discipline o tecniche diverse, come mamma devo aggiornarmi ogni giorno per far fronte al difficile “lavoro” di genitore/educatore.

Un auto-aggiornamento/auto-educazione continui e incessanti, che richiedono un’energia costante e instancabile… da quando vengono concepiti a… quando si hanno pensieri per pensare!!!
I figli non ci appartengono, ma fanno parte di noi, molto più di quanto noi facciamo parte di loro: è incredibile quanto poco mi senta legata a mia madre e quanto invece sia forte il legame con mio figlio, con tutte le difficoltà e le meraviglie del caso…

Ogni istante non ritorna più… ogni attimo vissuto è prezioso per imparare e ogni giorno non è mai abbastanza per tutto… Ma in fondo sono queste le regole del “crescere insieme”!  

Complice di questa riflessione è anche il nuovo numero ricevuto oggi di “Da Mamma a Mamma”, rivista trimestrale de La Leche League ( Lega per l’allattamento materno, anche se la denominazione italiana è un po’ riduttiva…), cui sono abbonata e di cui sono sostenitrice (www.lllitalia.org).

Il mio stile genitoriale deve molto ai libri che ho letto grazie a questa associazione/organizzazione assolutamente a-politica, a-religiosa, senza scopo di lucro, che aiuta le mamme (e i papà!) di tutto il mondo, sostenendo nel loro percorso di genitori, anche nei problemi più pratici, come quelli che riguardano l’allattamento naturale:
  • L’arte dell’allattamento materno
  • Genitori di giorno e… di notte
  • Crescerli con amore: l’avventura della disciplina dolce
E molti altri, tutti editi da La Leche League.

Tutti libri di “auto-aggiornamento” quotidiano, da leggere e rileggere… all’infinito… per aiutarci ad educare i nostri figli, ma soprattutto noi stessi.

  

Grande Spirito.




Tra le spire del vento e i gorgoglii dell’acqua sotterranea che guadagna la superficie, proprio da sotto i miei piedi, alimentando la rongia per le risaie, l’orzo, il frumento… percepisco come un linguaggio ancora estraneo ma lontanamente familiare. Un segnale di risonanza con il mio mondo interiore. Chiudo gli occhi per amalgamarmi a lui, in lui. Mi lascio compenetrare. Tutto osserva muto, nel rispetto di un incontro che si rinnova ogni giorno nella sempre meno indifferenza, con grande pazienza e lavoro di “ricamo” da parte di chi “non ha tempo”. Lo Spirito della creazione attende come un padre ed una madre che il proprio figlio si desti dal sonno.




"O Grande Spirito, la cui voce sento nei venti ed il cui respiro dà vita a tutto il mondo, ascoltami. Vengo davanti a Te, uno dei tuoi tanti figli.
Sono piccolo e debole. Ho bisogno della tua forza e della tua saggezza.
Lasciami camminare tra le cose belle e fà che i miei occhi ammirino il tramonto rosso e oro.
Fà che le mie mani rispettino ciò che Tu hai creato, e le mie orecchie siano acute nell'udire la Tua voce.
Fammi saggio, così che io conosca le lezioni che hai nascosto in ogni foglia, in ogni roccia.
Cerco forza, non per essere superiore ai miei fratelli, ma per essere abile a combattere il mio più grande nemico: me stesso.
Fà che io sia sempre pronto a venire da Te, con mani pulite ed occhi diritti, così che quando la vita svanisce, come la luce al tramonto, il mio spirito possa venire a te senza vergogna".

Preghiera di Yellow Lark, capo indiano Sioux.