domenica 4 luglio 2010

Il "nulla" è un punto di vista.




Gettare un sasso in uno stagno equivale a “creare” dal nulla un evento. Il “nulla”, in realtà, è la nostra volontà di eseguire l’azione; non è "il nulla", dunque. Dal punto prospettico dello stagno è un vero e proprio nulla, perché non c’è consapevolezza della nostra interattiva presenza. I cerchi che si creano sulla superficie d’acqua avranno un tempo, una velocità e del movimento. Portando in verticale questo fenomeno avremo una serie di onde che formano una sola onda costituente un ciclo maggiore. Abbiamo così creato un modello dinamico ed in scala dell’Universo o un modello frattale della Vita in ogni dimensione del Creato. Meditiamoci sopra in occasione del prossimo “lancio”.


   

sabato 3 luglio 2010

Sorridi! Sei su Candid Camera.




All’Universo non manca proprio il senso dell’umorismo; pensateci bene e, sono certo, che comprenderete cosa io intenda (?). Ciò che “ci succede” molto spesso ha risvolti degni del miglior Totò. A volte è sarcasmo puro, altre volte umorismo quasi irriverente come può fare solo un incosciente o un bimbo molto ardito. Se si riuscisse ad “osservare” una simile e divertita regia, anche i momenti più bui risulterebbero “rimpiccioliti”, come se un grande amico ci desse una pacca d’incoraggiamento sulla schiena. “Forza!”.  “Dai!”. ”Non ti arrendere!”. “Sei sulla strada giusta!”. Oggi è successo a me e a mia moglie. Abbiamo ringraziato il “Creatore” per questo e per non abbandonarci mai, nonostante tutta la nostra “cecità”. Ridere è liberatorio…
  
   

venerdì 2 luglio 2010

Le stagioni del "raccolto".




Ognuno di noi ha i propri tempi, non solo in termini di “lunghezza” di Vita ma anche di “scatti” evolutivi. L’Anima si “augura” che la propria esperienza incarnata dia i “frutti” nella giusta “stagione”; tale opportuna tempistica è la sintesi di “tutto” nel “tutto”. Maturare “prima” sarebbe una scorciatoia fine a se stessa, farlo “dopo” non avrebbe senso perché quando “si è pronti” il flusso esistenziale conduce “logicamente” all’apertura verso il proprio sé superiore. Non esistendo il prima ed il dopo, tutto è solo opportuno: una sincronia “filoguidata” nell’eterno “adesso”. I frutti non maturano tutti allo stesso tempo.