lunedì 10 maggio 2010

Considerare la mitologia è "ascoltare" se stessi.





Non dovreste respingere troppo rapidamente le visioni infantili e le superstizioni primitive predominanti tra i “meno istruiti” della vostra razza. Perché, sebbene tali semplici concetti non rappresentino certamente il fenomeno che sta per avvenire nella sua interezza, ne incarnano tuttavia le caratteristiche archetipe, alcune delle quali si esprimeranno a vostro beneficio. In troppi di voi esiste uno snobismo intellettuale che impedisce l’espressione disinibita dello Spirito. Il riportare in Vita alcune delle vostre mitologie abbandonate, sarà per voi la cura più rapida.
Fonte: Trasmissioni stellari di K.Karey

Chiediamoci cosa siano, nella loro essenza originaria, quell’insieme di “contenuti” che, l’uomo attuale, censisce e definisce con alcuni termini, frutto della combinazione del suo alfabeto duale, come: mitologia, leggenda, antichi racconti. Spesso questi contenuti sono stati messi in relazione, per similitudine, alle più moderne favole o racconti per fanciulli; infatti tra i due “concetti” non sembra esservi troppa sostanziale differenza, se non il fatto che alla mitologia viene conferita una valenza originaria che affonda nel tempo e in una parziale “verità” scomposta, confusa, non più chiara, indirizzata ad un pubblico “adulto”, mentre una favola è un’opera di pura fantasia che cerca di metaforizzare fasi della Vita “calpestate” dagli uomini moderni, per un pubblico di bambini.

Tirando una somma, veloce, di ciò che una leggenda “colora”, per la mente logica di un uomo indaffarato a vivere oggi, possiamo dire che, quest’ultimo è stato portato a considerare gli uomini del “passato” come dei teneri e patetici esempi di beata ignoranza e idiozia. Tutto ciò che è stato manipolato e racchiuso da metafore incomprensibili, vale oggi, in termini assoluti, quanto una fiaba per bambini. Questi “poveretti”, nostri avi, vengono fatti percepire come degli sconclusionati alla ricerca di comprendere da che parte "fossero girati". La nostra cognizione di un tempo antico che nemmeno riusciamo ad immaginare, ci porta a confondere cause con conseguenze e ad immaginare l’uomo primitivo che cerca di “tirare sera”, evitando la furia omicida di enormi bestioni affrontandoli con clava ed enorme coraggio. Tutto qua.

Cerchiamo di intuire, se ne sentiamo l’esigenza, e di andare oltre alla storia deformata, descritta nei libri; ad esempio, se pensiamo che la Terra ha 4,5 miliardi di anni e l’uomo sembra essere comparso da “pochissimo” in confronto, non potrebbe essere vero quello che si sostiene, praticamente, in tutte le leggende del pianeta, che siamo passati attraverso immani cataclismi, che possono avere cancellato l’esistenza dei nostri precedenti “cicli” evolutivi? Le ere glaciali, ad esempio, sono delle gigantesche “barriere” temporali, che descrivono compartimenti stagni della storia del pianeta. Chi è in grado di andare a “vedere”, tra un’era glaciale e l’altra, quali civiltà popolassero la Terra? Possibile che esistessero solo flora e fauna? No signori, non ci credo! Perché? Perché “sento” che la nostra “vicenda” è molto antica; la “caduta” del genere umano ha necessitato di tempi immemorabili per realizzarsi: dall’energia animica all’energia "condensata" di oggi.

I nostri fratelli del passato che probabilmente, eravamo ancora noi, avevano grande conoscenza e doti di chiaroveggenza, mentre peccavano di senso dell’equilibrio, proprio come oggi. Queste popolazioni antiche, che hanno “fallito”, ma fallito in un’ottica relativa al Piano divino, ossia di conoscenza del “buio” per apprezzare la “luce”, hanno poi cercato di pensare ai loro discendenti, perché era come pensare ancora a se stessi; per cui hanno ideato dei messaggi capaci di superare le pieghe del tempo e dell’opera della "confusione". Ecco, secondo me, spiegata la vera natura del mito e della leggenda. L’opera dell’Antisistema si è inserita, cancellando, confondendo, deviando, ma certi “messaggi” sono comunque giunti sino a noi, attraverso la pietra, i disegni rupestri, i codici, i megaliti, sopravvivendo agli “scalpelli” di Stato.

Oggi, solo la logica dell’uomo che si ritiene “superiore” ai suoi avi, non permette nemmeno di prendere in lontana considerazione, certi “contenuti”. Però si continuano a raccontare favole ai bambini, prima di dargli il bacetto della buonanotte.

 

domenica 9 maggio 2010

Nulla è perduto.





Scorro con il tempo
scendendo
lungo i leggeri declivi,
seguo
le anse della terra
gli spazi
a me riservati,
offro
tutto me stesso
come tempera
per il pittore.
Nei ricordi
mi è testimone il cielo
le battaglie
gli amori
il lavoro di mille generazioni
nulla
è andato perduto.
In me si specchia
il mondo intero
lasciandosi andare…
(Confidenza)

Tanti auguri a tutte le mamme della Terra, Madre Terra compresa :)

 

sabato 8 maggio 2010

Amare scioglie la paura di apparire.





Il mondo si regge sulla menzogna. Le sorti del mondo sono appese al senso di responsabilità di una classe “governativa” che non riesce ad “aprire gli occhi” al nuovo che giunge dal Cosmo aperto; il cambiamento è annunciato dalle “crepe” che si propagano ed allargano nelle falle del mondo. Dai terremoti fisici a quelli economici, assistiamo ai modelli frattali del cambio d’era “scritto” nelle carte astronomiche dei cieli.

Un operatore si distrae e Wall Street crolla.
Venerdì, 7 maggio 2010
Il panico a Wall Street si è scatenato tra le 20.40 e le 21 ore italiane. Un operatore (secondo alcuni di Citigroup) avrebbe commesso un errore nell'immettere un ordine (secondo la Cnbc avrebbe digitato la b di billion anziché la m di million), scatenando il panico tra gli operatori, resi ipersensibili dalle notizie in arrivo dall'Europa.
Fonte: Yahoo

Vi chiedo: “È plausibile una motivazione del genere?”. Stiamo parlando dei mercati economici più all’avanguardia in fatto di automazione ed efficienza a livello globale. È possibile che un uomo solo possa abbattere gli indici americani e, a catena quelli internazionali se non fosse che gran parte in Europa fossero già chiusi? Non esistono “meccanismi” di controllo e “sicurezza”? 

Può essere che un operatore digiti un “tasto sbagliato” e inneschi la fine dei mercati mondiali

Se fosse così, ecco il modo per far finire questo abominio che procede indisturbato da tempo immemorabile. Altro che guerre, bombe “intelligenti”, testate nucleari, etc. Ma no! Mettete me davanti alla “tastiera” di una sala operativa di Borsa e ci penso io. Non mi limiterei a digitare la “b” ma la “t” di Tera. Scherzi a parte, non ci si burla della tecnologia a questo livello, in cui nulla è lasciato al caso. 

Pensiamo solo al “trading ad alta frequenza” che è emerso alla luce pubblica solo da qualche mese a questa parte. Meccanismi tanto perfetti e veloci che intervengono nelle situazioni di mercato più propizie, che “scrivono”, a fine giornata, grafici rasenti la perfezione dell’analisi tecnica; che scambiano milioni di contratti in contemporanea su indici, valute, materie prime, cowered warrant, futures, indici obbligazionari, etc. in poche frazioni di secondo, incamerando milioni di dollari e mantenendo “tutto” livellato secondo pesi e misure

La perfezione pura applicata alla tecnologia; tecnologia che, dunque, non può poi comportarsi in maniera tanto “misera”, quando un operatore digita cifre secondo logiche inarrivabili. Ci sono sicuramente blocchi!
E dunque cosa è invece successo? È successo il frattale di quello che è successo al mondo intero, da migliaia di anni a questa parte: la continuazione dell’illusione, dell’abbaglio, dell’ipnosi, dell’inganno, della menzogna.

“Solo” questo.

Sono stufo di passare per un idiota senza intuito! Sinceramente provo addirittura compassione per queste persone; non odio o rabbia. Preferirei che venissero allo scoperto, un giorno di questi, e ci dicessero che hanno perso il controllo. Perché stiamo andando verso quella situazione. Perché in questo modo, tutti noi insieme, potremmo dire: “Bene. Adesso deve cambiare tutto e subito”. Queste persone hanno anche le competenze per fare molto bene, visto quello che hanno saputo progettare e portare avanti. Il loro know how è basilare per mutare il mondo. Abbiamo bisogno di loro. Non sarà un nuovo piazzale Loreto a cambiare la situazione. 

Non serve vedere cadaveri che penzolano dagli amici alberi. 

Se uno di voi fosse un abile Hacker, che ha appena violato gli archivi segreti del Pentagono, beh… avreste appena trovato “lavoro” e anche ben pagato; infatti verreste immediatamente rintracciati dalla perfezione tecnologica in loro possesso e “assunti” alle loro dipendenze, perché riconoscono in voi un “asso”, un grande potenziale utile per i loro scopi. Essi si avvalgono delle migliori menti e, voi, non potreste mancare. 

Ecco come si dovrebbe fare, come dovremmo fare anche noi, se non fossimo "persi" nelle pieghe dell'ego.

Ecco perché “loro” non mollano anche se il “soffitto” inizia a crollargli in testa. Perché hanno paura! Paura del popolo, di noi. Essi ci temono per il gran numero e per il gran potere che è nella logica dei numeri e nella nostra "origine". Essi si difendono da noi da sempre, con gli eserciti, i corpi di “sicurezza”, etc. Hanno preparato intere città sotterranee per scappare, bunker segreti, scorte di ogni ben di Dio anche in termini di sementi e bio diversità varie. Ed in questo, stanno facendo un gran favore al mondo intero, alla Madre Terra stessa.

Stanno preservando la diversità mentre la distruggono pubblicamente in “superficie”.

Li dobbiamo amare. Li dobbiamo perdonare, perché siamo ancora in tempo per non sprofondare nelle crisi internazionali in cui le “cose” potrebbero veramente sfociare in un dramma di vecchio stampo. Benediciamoli. Illuminiamoli della nostra luce, perché sono nostri fratelli che hanno smarrito più di noi la “rotta” e la “retta” via. 

Leggete queste parole con una buona musica, tipo Climbing up iknimaya – the path to heaven, dalla colonna sonora di Avatar; le note che hanno ispirato queste parole… o  quello che volete voi, nel pieno rispetto della vostra divina presenza. A cosa porterebbe una marea di pubblico odio? A rafforzare quello che si odierebbe. No, cerchiamo di fare bene questa volta. Noi siamo eterni, noi siamo scintille del Creatore…

“Ama il prossimo tuo come te stesso”.