giovedì 15 aprile 2010

Bolle in testa e controllo mediatico: gli Angela.





“La questione cruciale più urgente che il genere umano deve affrontare, sia  a livello individuale che di massa, è riconoscere il potere del pensiero e delle convinzioni… Una espansione di coscienza sta investendo il globo con un impeto stupefacente, stimolando l’umanità a livello cellulare affinché si risvegli e riscopra il proprio potere”.
La via del risveglio planetario – di Barbara Marciniak

Questa espansione è in corso e, ovviamente, anche la Madre Terra ne è compresa; infatti l’espansione è anche fisica. Il globo sta aumentando le sue dimensioni e i terremoti, sempre più frequenti, lo stanno a testimoniare. Il numero dei terremoti e la loro sempre maggiore intensità media, non sono abbastanza resi noti al grande pubblico, ma se seguite questo link potrete notare come tutti i giorni la Terra tremi con scosse molto “evidenti”.

Ovviamente la sensibilizzazione dell’umanità da parte di chi detiene le informazioni è fortemente bloccata; quando si sa qualcosa dei terremoti è perché la scossa è stata talmente forte da non poter passare inosservata.

Perché questo? Per mantenerci nel solito stato di drogaggio perenne; stato nel quale versiamo da tempo immemorabile e che ci vede fermi sostenitori delle “verità” della famiglia Angela, per rimanere in Italia. Piero Angela e figlio hanno il monopolio delle informazioni scientifiche televisive in Italia da quanto? 40/50 anni? E chi mette in dubbio il loro ruolo informativo, condotto brillantemente in tutti questi anni? Si intravede la linea di discendenza familiare in corso d’opera. Tale padre, tale figlio. Ma dove? Ormai questa “pratica” è andata fuori corso da anni; i figli non ne vogliono proprio sapere di portare avanti quello che i propri padri hanno “costruito” anche per loro. 

È diventata quasi una regola questa. 

I figli hanno caratteristiche diverse dai padri. E solo nel passato erano costretti a fare quello che facevano storicamente le loro famiglie. Ovvio, io parlo mediamente. Ma lascio fuori da questo discorso le famiglie di “illuminati” e di allineati, solitamente benestanti. Ossia quelle famiglie che detengono un certo potere, conoscenza, missione. Nel caso degli Angela, la missione assegnata a loro, è quella di mantenere sotto stretto controllo il ruolo del paranormale, della storia e delle scoperte scientifiche. Un esempio è il Cicap, oppure tramite trasmissioni ultra rodate e piacevoli come Quark, Ulisse o Passaggio a Nord Ovest.

Io stesso mi sono formato, o sono stato formato, in tenera età dalle svariate serie televisive di Quark; ricordo che, con mio padre, ci abbeveravamo di tutto quello che il mitico Piero Angela ci “trasmetteva”. Molte nozioni che in definitiva mantengono legati al piano fisico, concreto, dove tutto è spiegabile con formule precise. Nessuna evidenza di quello che sta veramente succedendo, di quello che "siamo", o che gli scienziati russi hanno scoperto nell’ultimo secolo. Nulla! Come tramortire un addormentato sprofondato sulla poltrona di casa.

Stop. Mi fermo qua… anche perché ho letto proprio ora della morte di un grande uomo, esempio di simpatia ed umanità per tutti noi: il grande Raimondo Vianello.

Ora c’è un Anima in più che “tifa” per noi…


mercoledì 14 aprile 2010

Twitter e l'Anima del commercio.





Twitter, svolta commerciale
Martedì, 13 aprile 2010 - 20:15
(ANSA) - ROMA, 13 APR - Grandi cambiamenti per Twitter, i cui vertici hanno annunciato oggi un nuovo piano commerciale per ottenere ricavi con la pubblicità. Sul blog di Twitter è da poco comparsa una lunga nota che spiega le ragioni della "svolta commerciale". Secondo quanto scritto nel blog, il nuovo piano commerciale prevede l'inserimento nel flusso dei tweet, di messaggi brevi di 140 caratteri pubblicati dagli utenti, anche di "cinguettii" sponsorizzati, denominati "Promoted Tweets".
Fonte: Yahoo

Non c’è che dire! La pubblicità è l’Anima del commercio. Infatti questa “svolta commerciale” del popolare “cinguettio” della rete lo dimostra ancora una volta a tutti gli effetti. A volte mi viene da pensare che se una mattina ci si alzasse e si trovasse una mail del nostro, ormai abituale, “gestore di posta elettronica”, inerente una imposizione di un “piccolo” canone per continuare ad usufruire del servizio, ebbene… sarebbe un “dilemma”. 
 
Ormai il servizio di posta elettronica è divenuto "indispensabile" nella Vita quotidiana. Facciamo “tutto” con questa e-mail. Ora, persino le pubbliche amministrazioni la stanno richiedendo, facendo affidamento sulla comodità, usufruibilità, economicità, di una simile opportunità al silicio. La posta elettronica è diventata ormai necessaria. Il suo “peso”, la sua valenza si è installata dentro di noi, nei nostri inconsci. Pensiamo a quanta “pazienza” hanno certe aziende o dinamiche; è almeno dal 1999 che io uso questo servizio, sempre in maniera gratuita. Adesso, dopo 11 anni se lo mettessero a pagamento, tutti i prestatori di servizi insieme, alla maniera del solito “cartello”, che potremmo fare se non adeguarci? Magari anche “solo” 2 o 3 euro al mese, o un abbonamento di 25 euro annuali. 
 
Quali profitti farebbero le aziende, visto il gran numero di “clienti” in circolazione? 
 
Clienti “dipendenti” da un tale servizio. Un mercato "maturo", consolidato nel tempo. E quale sarebbe l’alternativa per coloro che non vorrebbero pagare nulla? Diciamo che ci sono strade informatiche infinite, però la posta elettronica è ormai penetrata nel tessuto sociale. Se ora, un servizio popolare tra i giovanissimi e non solo come Twitter, “tenta” la via del profitto utilizzando la pubblicità, potrebbe instaurarsi un adeguamento collettivo di ogni servizio di connessione sociale.
Leggiamo ancora su “Il Sole 24 Ore”:

Un messaggio promozionale più breve di un sms: appena 140 caratteri. È la pubblicità che apparirà presto su Twitter, un social network dove le persone scrivono in poche parole opinioni, idee, emozioni.

Da anni Twitter sperimenta progetti per finanziarsi. Ma ha scelto di avanzare con cautela. E di capire l'interesse del pubblico. Nella prima fase, infatti, le inserzioni commerciali saranno pubblicate tra i risultati delle ricerche. Se, per esempio, una persona vuole informazioni su un film appena arrivato nelle sale oppure su un modello di cellulare riceverà anche un “promoted tweet”, un messaggio sponsorizzato da un'azienda. Per adesso, hanno aderito all'iniziativa quattro partner: la catena di caffé Starbucks, la compagnia aerea Virgin America, la casa cinematografica Sony Pictures e i negozi di Best Buy. Il cofondatore di Twitter, Biz Stone, ha promesso che apparirà soltanto un'inserzione commerciale per ogni ricerca. Ma la pubblicità “haiku” (le poesie di tre versi del Giappone medievale) è una sorta di test per capire le risposte del pubblico. In passato Facebook ha affrontato la reazione negativa degli iscritti dopo il lancio di una piattaforma pubblicitaria, Beacon: i commenti degli iscritti hanno convinto Facebook a chiudere l'esperimento dopo pochi giorni.

Che Twitter possa essere un mezzo per guadagnare lo ha pensato anche l'imprenditore Bill Gross intenzionato a lanciare una sorta di asta per le parole chiave. Il secondo passo per Twitter sarà l'invio dei messaggi promozionali all'interno della pagina che raccoglie gli aggiornamenti di status pubblicati da amici, colleghi, star e altre persone nella rete sociale online. È una sorta di bacheca collettiva aperta ai commenti e alle conversazioni. Ogni utente riceverà un “consiglio per gli acquisti” (di 140 caratteri) legato alle sue preferenze: gli interessi sono rilevati attraverso un'analisi dei messaggi inviati e delle risposte. E non a caso due anni fa Twitter ha comprato Summize, motore di ricerca specializzato nell'esame delle opinioni espresse online. Biz Stone, poi, ha sottolineato sul blog ufficiale dell'azienda che ogni inserzione commerciale scomparirà dopo poco tempo se il pubblico non interagisce. Come? Per esempio, inoltrandola agli amici come avviene con la posta elettronica.

In seguito i “promoted tweet” saranno estesi alle applicazioni esterne: sono software o servizi web che facilitano l'utilizzo del social network. Per esempio, aiutano a selezionare le notizie più interessanti all'interno di un flusso continuo di informazioni. Negli ultimi anni i programmatori esterni hanno contribuito al successo del social network con i loro progetti. Tanto che, secondo alcune stime, tra il 60% e l'80% del pubblico accede a Twitter attraverso le applicazioni. Il progetto di Twitter (che verrà discusso anche durante la conferenza Chirp a San Francisco) è di condividere il ricavato dei messaggi promozionali con gli sviluppatori software.
Fonte: Il Sole 24 Ore

Dunque? Riflessioni istantanee:
  • La pubblicità è un motore inarrestabile
  • L’interesse del pubblico determina le scelte, le dinamiche sociali
  • Il profitto è il fine ultimo
Questa breve “fotografia” determina il fondo sul quale ci muoviamo: una realtà che dipende da noi al fine di delinearsi nella concretezza che, poi, ci sembrerà di “subire” ma che in realtà “nasce” da noi.

A quando il balzo quantico della consapevolezza?

 

martedì 13 aprile 2010

Europa7: Cenerentola di speranza.





Partiamo da questa news:

Titolo: Europa7: Di Stefano; vinta battaglia, a giugno parte tv nazionale.
Ora: 08/04/2010 14:07
Testo:
ROMA (MF-DJ)--"Volevo fare la televisione a 46 anni e invece la faccio a 57 anni". Con queste parole, il patron di Europa7, Francesco Di Stefano, commenta la conclusione di 11 anni di contenzioso con lo Stato e la firma posta sull'accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico che prevede l''assegnazione a Europa7 di frequenze integrative per raggiungere la copertura di almeno l''80% del territorio nazionale.

"Pensiamo di partire con le trasmissioni a giugno" ha spiegato Di Stefano, senza fornire ulteriori dettagli sul piano industriale. "In tanti anni abbiamo più volte dovuto cambiare il nostro progetto, ha spiegato. Ora vi chiediamo un po' di pazienza, perchè abbiamo bisogno di tempo per adeguarlo alla nuova situazione. Non posso essere del tutto soddisfatto, perchè in 11 anni tanti ministri non ci ricevevano e non ci volevano parlare, da Cardinale a Gasparri, da Landolfi a Gentiloni, e probabilmente un accordo si sarebbe potuto trovare già prima se ci fosse stata la volontà. Però si chiude un incubo, si chiude una brutta vicenda in cui nessuno che avesse un ruolo, dalle istituzioni nazionali alla Commissione Ue, ha fatto il proprio dovere".

 A chi gli chiedeva se fosse contento della soluzione trovata, Di Stefano si è detto "abbastanza soddisfatto", ma ha spiegato che "saremo incazzati per i prossimi 20 anni", anche perchè in base alle sentenze doveva essere Mediaset a cedere le frequenze ad Europa7, "Rete4 doveva essere spenta e invece è accesa".

 Sul fronte del contenzioso economico, Di Stefano ha ricordato che "quello si è chiuso con la sentenza del Consiglio di Stato, con una decisione che non accetteremo mai", perchè a fronte di danni economici stimati dall''azienda in 3,5 miliardi, è stato riconosciuto un risarcimento di poco superiore al milione di euro.

Di Stefano è pronto a lanciarsi nel mercato, ma è consapevole che "nel 1999 c'erano uno spazio e possibilità enormemente superiori" rispetto ad oggi di sviluppo nel settore televisivo italiano. "Ora ci dobbiamo inventare qualcosa, pensiamo di averlo individuato e ci stiamo lavorando. Sarà sicuramente una novità" ha spiegato l'imprenditore, che già a maggio confida di poter fornire i dettagli sul nuovo canale.
carlo.renda@mfdowjones.it
Fonte: Yahoo

Esiste una vasta documentazione in “rete” su questa triste e losca vicenda. E non starò qui, adesso io, a tracciarne tutti i contorni ed i contenuti. Per chi volesse c’è anche questo estratto da un libro di Marco Travaglio

A me preme segnalare che, finalmente, una brutta faccenda sta per giungere in “porto”. Vorrei proprio sottolineare questo aspetto positivo, segno del cambiamento dei tempi. In Italia, come nel resto del pianeta, ma soprattutto in Italia, per quanto ne so io, un certo modo di “fare” le cose è divenuto quantomai significativo dello stato “vibrazionale” nel quale, noi tutti, versiamo in maniera esplosiva. Uno straniero che veda le nostre faccende da “fuori” se ne accorge subito. È come entrare in una casa ed essere subito pervasi dall’odore di cibo stagnante, che i proprietari, completamente avvolti, avvizziti ed abituati, non sentono più. Un po’ il principio della rana bollita

Se mi metto nei panni di Di Stefano percepisco una posizione di rabbia impulsiva ma anche di speranza rinnovata dalla decisione del ministero. Se mi metto nei panni dei ministri che per 11 anni hanno fatto finta di nulla, comprendo la loro paura di non inimicarsi il “Cavaliere”. Se mi metto nei panni di Emilio Fede percepisco una gran capacità di “navigazione” tra i marosi della Vita. Nei panni del “Cavaliere” mi è difficile entrare perché quel suo “mondo” è tanto piegato su se stesso, come le antiche spade giapponesi dei Samurai, da risultare talmente intricato, per la mia “logica sensitiva”, che è meglio rinunciare a comprenderlo. È solo un uomo dall’ego immenso che occorre comprendere guardando dal “di fuori”, attendendolo tramite un atto di compassione. Ha tutto e vuole di più. L’equazione che lo sorregge è perlomeno squilibrata. So che Anime come la sua sono definite “coraggiose”, per la scelta che hanno intrapreso al fine di sottolineare un modo paradossale di intendere la Vita, e questo dinnanzi agli occhi di tutti. È come prendere un caso anomalo e mostrarlo alla massa, per dissacrarlo ed utilizzarlo come esempio negativo, di sconcerto, da non imitare, ed invece vedere la reazione della massa che rimane soggiogata dal “fare” sapientemente mellifluo dell’esempio da evitare; un caso ulteriore di ribaltamento dei piani. Un caso che misura la temperatura del grado di consapevolezza sociale.

“È inutile piangere sul latte versato” si dice. Per cui Di Stefano dovrebbe solo ripartire di slancio, trasmutando tutto il negativo accumulato in gioia e determinazione tali da contraddistinguerlo nettamente sul piano delle televisioni nazionali, e non solo; anche e soprattutto sul piano umano. Senza cadere nel vittimismo, tipico italiano, ma partendo da un simile “effetto leva” con una capacità nuova di intendere il rapporto televisivo con la gente

Quello che mi piacerebbe vedere è la nascita di un nuovo polo tv diverso dagli altri; moderno, allineato con il cambiamento ancora invisibile in atto. Un modello “sano”, morale, etico, persino spirituale. Chiedo troppo?

Saremo al cospetto di un nuovo “lupo” affamato ed arrabbiato? Oppure saremo al cospetto di un “animale” saggio che ha compreso la vera “lezione” che la Vita gli ha impartito? Questo imprenditore non è morto di fame in questi 11 anni. Non lo conosco e non so nemmeno quale sia il business che gli ha fatto guadagnare tutti i soldi che occorrono per aprire un network; non consoco nulla di lui. So solo che il sito http://www.europa7.it/ è completamente bianco e ciò mi mette tristezza. Hanno parlato “tutti” di lui, eppure la gente non sa quasi nulla. Ovviamente il suo caso non è stato dibattuto a pieno in televisione, proprio a testimoniare il modello in corso del “branco di lupi” o delle “sorelle di Cenerentola”.

Caro Di Stefano, ho grande fiducia nella tua televisione. Confido che ci sia spazio anche per quella energia di “rinnovamento” spirituale che ha portato la tua “idea” a navigare le difficoltà karmiche che ti contraddistinguono. Ringrazia l’Universo per tutto ciò. Benedici tutti coloro che ti hanno ostacolato, perché ti hanno solo reso più forte. Sono stati “opportuni”. Mi auguro di assistere alla nascita di un modello televisivo “vegetariano” e non “cannibale”; che non si adatti ma che diffonda nuovo vigore. Che faccia aprire gli occhi e le menti e non che occluda i sensi. Ciò che è successo è stato solo un modo di sancire “Ecco, guarda dove ti trovi! Vuoi contribuire anche tu ad alimentare questo modello fuori giri? Lo hai provato sulla tua pelle, ora che tocca a te, come ti comporterai?”.

Ti suggerisco di guardare in internet il fenomeno spirituale che sta elevando l’energia del globo. Ti suggerisco di sondare quello che vuole, in cuor suo, la gente: non veline e gossip ma  valori umani sanciti dall’esempio. Mi auguro di vedere programmi a potenziale “rischio” di basso audience ma che invece possono rivelarsi il palcoscenico di un nuovo modo di “vedere e pensare”. Sonda per favore cosa significa vivere dal cuore, sviluppare compassione, Amore, gratitudine verso tutto e tutti. Non parlo di religione ma di spiritualità. Ci sono ampi contenuti che possono essere sviluppati e che, ora, sono solo "cibo" per mosche bianche

Cerca in internet la “verità” che sta emergendo nel tessuto sociale

Spero che quelle novità annunciate dalle tue parole nella breve intervista riportata anche in  questo articolo, vadano proprio nel senso che mi auguro, che tutti ci auguriamo. C’è già troppo Grande Fratello e compagnia bella in giro, troppi telegiornali allineati, troppo mimetismo, troppa vergogna, troppa superficialità. Lo so che è la gente che “comanda” per inverso, è la gente che “chiede” la tv spazzatura, ma per favore tieni duro e cerca di “innovare”. La gente cambierà, seguirà a ruota. Ma non dimenticare che c’è un grande pubblico silente che ha spento la televisione, che la usa come “fioriera”, che non vede più nessun canale. Sono tante persone. Un pubblico che nessuno prende in considerazione. Se avessi iniziato nel 1999, probabilmente, saresti stato “uno dei tanti”, un robot, oggi invece hai la possibilità di evidenziarti in maniera strepitosa. 

Non pensare ai mancati guadagni, al danno,  ma all’opportunità che hai di fronte a te. 

Ci sono milioni di individui “silenti”, nuovi, diversi, preparati, aperti, che contano su di te. La televisione è importante: l’educazione dei nostri figli passa anche da quei “lidi”. Non usiamola solo per pratiche commerciali o per inquinare il fisico, la mente, lo spirito dei nostri piccoli grandi uomini in fase di crescita.

Confido in te!
Con tutto il mio essere: in bocca al lupo!

Sarebbe bello ricevere un “segnale” da te o dalla tua segreteria, una conferma, un commento a questo mio articolo ricco di speranza. La “rete” è una giungla dove il “tam tam” funziona ancora…