Tutti i bambini del mondo “commerciale” attendono l’arrivo di Babbo Natale perché, per il loro mondo spensierato, significa l’arrivo di tanti giochi ed il culmine, insieme al compleanno, delle attenzioni di tutti verso la loro piccola/grande presenza. Oramai il mitico “omone” viene raffigurato e vestito ricordando il layout di una lattina di Coca Cola, anche se in origine vestiva con un mantello verde lungo fino ai piedi e ornato di pelliccia. Wow! Quando l’ho scoperto, qualche anno fa, è stato come rivivere lo shock della “rivelazione”, ad opera dei genitori, che Babbo Natale non esiste. Ma come? Vestiva di verde? Mah… Decisi di approfondire le mie informazioni sul grosso signore “colorato”. E scoprii che “studiare” Babbo Natale significava tornare alle origini dell’umanità. La tradizione lo riportava colorato di verde perché era un colore della natura, dei boschi e delle foreste che ricoprivano il globo migliaia di anni fa. Il mito si perde tra figure di elfi, gnomi, spiriti di natura ma, forse l’archetipo che meglio lo raffigura è la figura sottile dello sciamano, da sempre il ponte di collegamento tra dimensione fisica e “aerea”. La diffusione di questa figura è a carattere globale e non solo relativa al mondo “commerciale” made in “usaegetta”, pertanto si prestava molto bene a fungere da messaggero o testimonial pubblicitario. Con l’invasione dell’Europa del 1945 ( impariamo a chiamarla così, no? ) ad opera di USA ed URSS, le multinazionali americane ebbero terreno libero a 360 gradi per inradicarsi nella parte di territori conquistati, e di schiacciare con il loro enorme peso specifico persino le tradizioni ancora vegete in molti luoghi del vecchio continente. Giunsero così con i carri armati i prodotti perniciosi in linea con le tematiche dell’Antisistema. Questa linea di prodotti era stata studiata e concepita per “annullare dentro”, ossia con il solito criterio legato all’apparenza, al gusto, al sapore, alla fragilità dell’anima incarnata sotto forma umanoide. Un flash relativo allo stato attuale della società USA ci da immediatamente l’idea di cosa significhi, ad esempio, nutrirsi nella patria di Mac Donalds ( che attira i bimbi con i giocattoli, gli fa mangiare buonissimi prodotti zuccherati all’inverosimile che li rendono come dei vitelloni lascivi ). Dicevamo che Babbo Natale oggi è divenuto un marchio dedicato al consumismo più diffuso; non solo… alla fine del 1800 la Coca Cola era meglio conosciuta in campo farmacologico e veniva venduta come una sorta di medicinale iperattivante ( d'altronde nel nome non nasconde affatto la sua origine ed associazione di idee ). Quando si accorsero che era meglio venderla come bibita, dovettero aggirare l’ostacolo legato alla classificazione medicinale del prodotto. Come poterla vendere alle famiglie intere? Come poterla suggerire nei consigli per gli acquisti anche ai bambini ed a tutto il “parco buoi”? Serviva una idea e, presto fatto! Occorreva un testimonial d’eccezione già conosciuto e facilmente aggirabile… Babbo Natale. In questa maniera l’Antisistema iniziava a distruggere le vere radici che filtravano dai secoli, dalla cultura e dalle tradizioni di molti popoli, svuotando con il tempo il “segno” con il “sogno” di un bel giocattolo. Sminuendone e levigandone l’importanza, che manteneva il contatto con il mondo superiore della natura ( o con la “terra di mezzo” modello Signore degli anelli ) e con il mondo degli antichi ( che significava conoscenza andata quasi perduta ma ancora legata ad esili fili sopravissuti all’opera delle energie oscure ). Gli uomini che guadagnano approfittando di tutto ciò non sono colpevoli di nulla; le loro anime coraggiose si sono prestate ad interpretare “scomodi” ruoli. Quello che non deve mai mancare nel punto di osservazione vigile dell’essere incarnato è il punto di riflesso… ossia cosa significa che oggi nel mondo esistono modelli come la Coca Cola? Solo leggendo in questa maniera la realtà comprendiamo il significato degli eventi, delle mode, delle tendenze, di tutto. L’esistenza di questa bevanda irresistibile colora la debolezza delle persone. Non che la vita dovrebbe essere come quella prevista e raccontata dalla Chiesa più monacale, anzi; però la Coca Cola non rappresenta nulla nella scala evolutiva se non un mezzo per superare una certa empasse momentanea. Quando saremo in grado di provare la vera gioia, il vero amore… comprenderemo quanto quella bibita fosse amara e disgustosa al confronto. Insomma il Babbo Natale di oggi è un vettore pubblicitario ed il fantasma della vera essenza che rappresenta ( non a caso, forse, per questo è stato utilizzato per rappresentare il “fantasma/spirito del Natale presente” nella relativa opera di Charles Dickens ). Il 25 dicembre rappresenta una moltitudine di feste e ricorrenze fondamentali per l'umanità antica, mentre noi oggi festeggiamo in questa data la festa del consumismo mondiale. L’opera dell’Antisistema è totale, perfetta, ma da ogni punto di vista scintilla di una luce sinistra – basta solo avere occhi per notarne la duplice essenza biforcuta. Babbo Natale poi ci dicono anche che non esiste per chiudere il cerchio, e a dircelo sono le persona alle quali crediamo di più: mamma e papà! Ma per favore…
Facciamo così allora; raccontiamo ai nostri figli la vera storia di Babbo Natale ( la si trova in rete, basta cercarla ). Facciamo vedere loro come vestiva in origine. Confessiamo loro che l’omone esiste veramente ma non come ce lo rappresenta la tv… E soprattutto spieghiamo loro il significato vero, la simbologia, la connessione con il mondo elementale e con la tradizione passata… è un vero e proprio lavoro che i genitori devono prima fare su di loro dandosi la conoscenza poi, con il tempo e l’età più matura riversandola sui propri figli, secondo i ritmi e le attitudini personali… senza fretta.
La lettera a Babbo Natale non è una sciocchezza… i bimbi dovrebbero esprimere ben altri desideri.