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venerdì 26 settembre 2014

Autorazzismo eterodiretto.


L’uomo che salva una nazione, non viola nessuna legge…
Napoleone (nel film “Waterloo”)
Che cosa “sai”?
Sai quello che "sei”?
Sei quello che "sai”?
Che cosa “sei”?


Domande… senza risposte univoche, perché… non (ri)cordi chi/cosa “sei” ma… “sai ciò che sai” o, meglio, “sai quello che pensi di sapere”. Cioè:
ciò che, per abitudine, hai “respirato” in te.
Ossia? Ciò che ti ha “ispirato” (segnale im-portante).

Ora, questa “imbeccata continua”… come la puoi meglio (ri)comprendere? Come puoi "fare più vicina" la tua più autentica situazione di (s)fondo? 

Come puoi andare al di là del semplice e (ri)tenuto:
è (im)possibile! Io sono libero. Nessuno può decidere per me…” etc., etc., etc. …
Suvvia, ci sono miliardi di “caratteri/suoni”, ordinatamente messi insieme in libri e video, che te lo dimostrano ma, in maniera (in)diretta, a livello di “finzione letteraria”. Sì, perché… “via legge” una simile (con)fidenza non ti arriva mai.
È come se ci fosse qualcosa/qualcuno che ti stimola, mediante invio di segnali “spronanti” ma mai all’altezza del tuo livello di superficie, ove (ri)tieni essere per "intero", nella maggior parte della "tua" giornata nel reale 3d.
Perché la messaggistica “altra” non ti raggiunge direttamente nel “reale 3d”? Intendo dire:
perché non esiste nulla, apparentemente, che ti (ri)chiama ad un ordine concreto/reale, diametralmente diverso da tutto ciò in cui sei portato a credere? Un film, un libro, una “morale”, etc. sono sempre opere (ri)entranti nel filone della “fiction”, ossia, in quell’ambito che (ri)conosci solo in quanto opera di intrattenimento, anche quando la trama è inerente ad un evento storico importante e i relativi personaggi sono realmente esistiti.
Su questa via è difficile per te “credere autenticamente” in quello che hai visto/sentito o solo percepito, per qualche istante o per qualche minuto dopo la fine della rappresentazione/lettura.
Su questa via ti si può dare di tutto, tanto... il suo effetto in te dura poco...