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mercoledì 5 giugno 2013

Questioni ininfluenti di facciata e labirinto.



La bellezza del creato è l'entrata del labirinto...
Simone Weil

Non sono né vivo né sano, né morto né malato; allora soltanto comincerò a vivere e a star bene, quando troverò l'uscita di questo labirinto. A tal fine tutto son rivolto, a questo solo mi adopro.
Francesco Petrarca

Esiste, nell’aria, una strana ma consistente impressione… Lo svolgimento spaziotemporale del Sè (Conosci Te Stesso) rileva una caratteristica di "non idoneità" a lasciare questo Mondo: la realtà 3d emersa come unica…
La Vita mette “pulci nelle orecchie”; lo svolgimento si estende all’individuo "che individua" e si confonde nell’insieme.

Questa "acerbità" spiegherebbe anche i movimenti speculativi di Borsa, che vanno in direzione opposta rispetto alla “prassi” che induce a prendere decisioni. Incapacità o controllo ferreo?

Il “Controllo”; sentito ed espresso anche in Prospettiva Vita.

Una “semplice paranoia”?

Tutto ciò che coinvolge anche gli “altri”, difficilmente funzionerà, perché frutto di un cammino individuale ben circoscritto dalla “storia personale”, secondo una certa modalità in ‘chiaroscuro’, come quella utilizzata in questo momento.

Colui che costituisce un esempio troppo pericoloso, difficilmente emerge; dimostrare di far rendere un piccolo capitale, trasmutandolo in una “cifra sostanziosa”, seguendo un cammino esatto – ritagliato da comportamenti raggiungibili da chiunque – è “roba da urlo”.

Cambierebbe il Mondo. Lo capisci?
Questo ‘modello’ teme l’effetto virale, che lo porterebbe ad inabissarsi.

L’impressione, dunque, è quella di non essere ancora sufficientemente “dentro alle cose”, seppure contenuto. Certe ‘tecnologie’ sfuggono come la notte al giorno e viceversa; sarebbe anche troppo comodo “trovarle” proprio in questo momento…

Non funziona certamente in questo modo a livello Celeste.
Funziona a livello Antisistemico ma solo se fai parte del sottopotere del Nucleo Primo.

Tuttavia, esiste anche una versione “hacker” del livello Celeste, che funziona da frattale secondo biodiversità. In Matrix, i nostri "eroi" sono di fatto paragonabili ad hacker. E sono al di fuori del Matrix. 

Ma dove si trova questo ‘di fuori’? Quando ne sei davvero al di fuori?

Dicesi: farsi ‘riassorbire’, pur non essendo mai stati al di fuori… un paradosso che riduce le “speranze al lumicino”. Ma, ognuno si muove coi propri Tempi e compatibilmente con lo stato della propria “salute”.

La polvere è in cenere.
L’avventura volge al termine? Quale “termine”… quel “termine” molto convincente designato per interrompere la tua corsa. Quel “termine” a cui tu accetterai di fermarti, perché imposto secondo consuetudine.

Quando va via il segnale ad Internet ti fermi? Soffri della stessa reazione con il segnale tv, radio, etc.?

Sono anni che vai “avanti così”. O meglio, che vai “indietro così”.
È troppo diabolico per definirti solo un “incapace”. C’è dell’altro certamente… ma che sfugge in continuazione.

Conosci Te Stesso, no?

Anche a “fari spenti”, per ogni ‘riflesso’ sei qua…

Un caro saluto e “buona guida”.

Record di auto in Italia, 61 ogni 100 abitanti.
Da uno studio dell'Osservatorio Autopromotec arriva un'altra conferma di quanto l'auto sia il mezzo preferito dagli italiani

a livello europeo, infatti, siamo al terzo posto assoluto nella densità media di vetture, con un livello ben superiore a quello dei paesi del Vecchio Continente.

Dal rapporto dell'Osservatorio vediamo perciò quanto sia elevato il dato del nostro paese, che, con una densità di ben 61 auto ogni cento abitanti, è superato solo da Islanda (64 ogni 100) e Lussemburgo (66 su 100); il livello italiano è quindi superiore alla media europea (51 vetture ogni 100 abitanti), ma anche ai dati dei maggiori paesi del nostro continente: meno "affezionati" all'auto sono infatti la Germania (52 vetture ogni 100 abitanti) e la Gran Bretagna (50), ma anche la Spagna e la Francia (48).

I motivi di questa situazione, secondo Autopromotec, vanno cercati nella scarsità delle offerte riguardanti i mezzi pubblici:

il rapporto afferma infatti che l'alta densità di vetture in Italia è da ricercarsi nel basso sviluppo del trasporto pubblico e nell'insufficienza delle metropolitane, che costringono molti a ritenere l'auto come unico mezzo valido per recarsi al lavoro...

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Riflessione:
in quale misura, il potere della lobby automobilistica in Italia, in Europa e nel Mondo, ha potuto influire su certe carenze del sistema dei trasporti pubblici in Italia?
Può, una presenza come Fiat Auto, ad esempio, risultare un’azienda che produce e crea posti di lavoro ed, allo stesso Tempo, che frena lo sviluppo di alternative al proprio core business?

Può, un “gigante”, essere il responsabile del mantenimento di un certo “ordine prestabilito” nella propria zona di giurisdizione?

Un “gigante” ha molta più forza di ogni singolo essere dotato di altezza “normale”, altrimenti non sarebbe definito come un gigante. Ma, nel caso di aziende “troppo grandi per fallire”, la dimensione non emerge del tutto alla luce del Sole, vista la parte “sotterranea” che la alimenta attraverso una fitta ragnatela di accordi trasversali con ogni sorta di potere esistente e mutaforma.

Uscire dall'Euro, i Trattati lo prevedono?
Si può uscire dall'Euro? Legalmente?  È un'ipotesi che diventa sempre più ricorrente e viene vista come il "male minore" rispetto a quella di perseguire le politiche economiche comunitarie, causa di austerità e recessione in molti Paesi europei. Alla domanda ha provato a rispondere Pietro Manzini, docente di Diritto Internazionale, ospite al Festival dell'Economia di Trento  che si è svolto qualche giorno fa. 

L'opinione comune, secondo Manzini, sostiene che non si può uscire dalla moneta unica senza una previa modifica dei Trattati

In realtà, ci sono altri aspetti da esaminare e soprattutto, tre differenti ipotesi che sono: l'espulsione dall’Euro di uno o più paesi in default; il recesso volontario di questi stessi paesi e l’abbandono volontario dell’Euro da parte dei paesi virtuosi per costituire un “super euro”. Analizziamo attentamente e separatamente le tre ipotesi…
Link 
 
Oh. Oh. Sorpresa. Sorpresona

Ma dove sei andato a cacciarti? In un labirinto, come al solito. Questo modello di paradigma si nutre di labirinti, nei quali tu puoi tranquillamente perderti e sorseggiare la tua Vita sino ad avvizzirla per mancanza di nutrimento spirituale.

Si può uscire dall'euro? Legalmente?

La “legalità” è un punto prospettico convenzionale. A quale legalità ci si riferisce? A quella legalità che ha portato una classe dominante ad essersi auto eletta a tutrice della libertà, sicurezza e tutela di oltre trecento milioni di Anime?
La "rete" si sta rafforzando sempre di più attorno alla tua persona, al tuo reticolo energetico sottile, che non sai nemmeno di avere. È un piano perfetto per soffocare la tua spinta evolutiva inerziale…

Un piano a cui “tutti” hanno dato il proprio assenso. Anche tu; ma… quando eri “altro” rispetto ad ora. È per il tuo “bene”, vero?

Armiamoci e partite.

Che cosa è successo? Che cosa hai dimenticato?

Sei nella più grande storia e sei al cospetto della “sveglia”, che non ti abbandona mai.

Ma, il passo autentico, lo devi e puoi fare solo tu.

In SPS trovi quella “pazzia” che abbonda anche nel Mondo a te circostante, tuttavia, SPS ti sprona a fare qualcosa da te. SPS non affonda la “lama”. Si limita ad incidere la “carne”. Il resto dell’attività lo devi fare tu. Un po’ di “sangue” che esce da te, ti mantiene vivo e sul pezzo.
Hai necessità di essere pungolato, pena la tua “notte eterna”, quell’oblio tanto piacevole quanto “terminale”.

Ecco un esempio di “entrata per l’inferno”.

Gioco e dipendenze, Ministro Lorenzin annuncia misure di contrasto.
Lotta al fumo, al gioco d'azzardo, all'alcol, alle tossicodipendenze e ai disturbi alimentari. Sono le linee programmatiche del Ministero della Salute, annunciate oggi dal Ministro Beatrice Lorenzin, in commissione Affari sociali alla Camera… 

L'impegno sarà rivolto a contrastare tutti i comportamenti a rischio, come, ha spiegato Lorenzin, "tutte le forme nuove di dipendenza, quali i consumi fuori pasto, le ubriacature e il binge-drinking tra i giovani".

A proposito della dipendenza dal gioco… ricorda che il gioco d’azzardo tra minori sta assumendo proporzioni preoccupanti: si parla infatti di un 8% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni che gioca a soldi online

Il 15,3% scommette soldi offline: 

solo il 74,1% dichiara di non averlo mai fatto. Giocano a soldi online e offline anche, rispettivamente, il 12% e il 27% dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni…
Link 
 
Le lobby dei “giochi” se ne fregano di quello che potrebbe decidere il Ministro. Perché? Perché è stato dimostrato che il Mondo della politica è una emanazione del Mondo degli interessi economici di parte. Per cui, il Ministro compie il proprio lavoro in termini di “facciata”, ma ha le mani legate allorquando deve focalizzare la propria azione in termini concreti.

Semplicemente, “non può fare niente”!

Tutta una facciata, allo stesso modo delle “maschere” che ogni individuo porta con sé, allorquando cambia scenografia, compagnia o situazione.
I veri rapporti di potere si estendono al di là della soglia d’apparenza. Sono “non manifesti”.

La stessa storia deviata, che ti hanno insegnato a scuola, è una facciata di comodo scritta dai “vincitori”. Ormai, la condensazione di potere Antisistemico è talmente presente, che faresti certamente bene a prendere decisioni “contrarian”, rispetto a quello a cui sei portato per abitudine a compiere/scegliere. 

Una “non scelta” in funzione di una programmazione indotta in ogni modo e latitudine.

Nel precedente post, intitolato “Copia e incolla”, avevo evidenziato la similitudine assoluta, persino impressionante, tra l’andamento dell’S&P500 durante la precedente recessione (anni ’70) che, poi, portò alla fine del Gold Standard, e quella attuale, che ha generato l’interventismo assoluto delle Banche Centrali, specie occidentali.

È chiaro quindi che come all’epoca il Gold standard liberò le Banche centrali e le sue possibili azioni di espansione monetaria, consegnandogli lo scettro, e dando l’inizio a un mercato rialzista 30nnale, insieme a un incredibile sviluppo del debito sotto le più svariate e persino fantascientifiche forme, così ora il mercato crede che ci si trovi davanti a uno scenario simile, ovvero uguale, e che l’azione delle banche centrali di creare ponte nel vuoto andando oltre l’economia e oltre i debiti accumulati sia nel settore privato che Statale, in questi 30 anni, rappresenti di fatto un evento simile all’eliminazione del Gold standard negli anni’70, ovvero un allargarsi del campo a disposizione per coltivare e raccogliere frutti; una nuova frontiera fruttuosa creatasi dal nulla

Link 

Tu “non scegli” ma vieni utilizzato per “scegliere”:

la tua è, quindi, una “non scelta mirata”.

Chi ha eletto i membri delle varie branche societarie dell’Azienda “Europa Unita”?

Tu? See…

Magari ne sei anche convinto, tuttavia, tu sei come quell’ingranaggio che gira, scambiando il movimento per leggi della Natura.

Ti adatti ad ogni circostanza.

La strategia, adottata con te, è quella di non farti mancare da mangiare, esattamente come si fa con gli animali dello zoo

La loro presenza è attrattiva ed è, alfine, solo un business per altri.

La mano che li sfama è anche quella, sempre pronta, ad eliminarli qualora delle loro reazioni inconsulte, iniziassero ad essere scambiate per un “pericolo”, se raffrontate all’edificio dell’interesse che si muove oltre all’apparente circolo chiuso dello zoo visitabile.

Chi sono questi “visitatori”? Chi viene a vederti allo zoo, mentre sei rinchiuso nella tua gabbia?

C’è un altro ordine di “osservatori” ed ogni esempio frattale te lo fa chiaramente capire.

Ma, il “capire”, non è regolato da sequenze o formule matematiche. 

Il capire è una tua attività e, più in generale:

dipende da te.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2013
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 3 febbraio 2011

Nel labirinto per trovare il "centro".





Mi è congeniale, ormai, cercare di osservare le abitudini. Anche quella più scontata che ci sia. Quella più generalizzata, automatizzata, somatizzata. 

Il perché è presto detto: è tutto alla rovescia

Pur non negando il senso profondo dell’evoluzione, queste “abitudini” riportano frattalmente ogni nostra pena individuale e collettiva. "Noi" abbiamo costruito questo mondo. È inutile assegnare colpe ad altri… Anche se ci sono:

“Il plurale maiestatis o plurale maiestatico (dal latino pluralis maiestatis, plurale di maestà) si ha, nella lingua parlata o scritta, quando chi scrive si riferisce a se stesso usando la prima persona plurale anziché singolare.
Quest'uso, già diffuso nell'antica Roma… È rimasto nella tradizione di molti paesi come modo d'espressione formale soprattutto di sovrani e papi (da cui il nome "maiestatico"), in quanto adatto all'immagine istituzionale, e quindi anche astratta e corale, associata a questi ruoli”.
Da Wikipedia 

Questa è una chiave di verità: permette di comprendere frattalmente le leggi celesti che regolano il tutto. La particella “noi”, usata rappresentativamente dal potere imperante, testimonia sempre e comunque una volontà comune, globale

È logico che gli effetti della politica manifesta siano diversi tra le parti, ma è pur sempre una scelta d’una intera società. Una “scelta” può essere anche il rinunciare all’espressione della propria “importanza” o l’essere indotti a farlo da “altro”

La realtà manifesta è sempre e comunque la migliore delle immagini che possa ritrarre la media sociale in un determinato periodo di tempo.

In una sola massima: abbiamo quello che meritiamo.

A che serve lamentarsi? Incolpare gli altri. Sentirsi vittime. Sminuirsi di fronte ad un ritenuto potere manifestatosi all’esterno di noi. Giudicare…
Il senso intimo delle “cose”, come noi lo possiamo osservare in questo scenario 3D, è invertito. Pezzo dopo pezzo SacroProfanoSacro affronta ogni possibilità dell’inversione, ogni capovolgimento dello stato originale o utopico. Certo. 

Perché credere all’utopia, nel senso illusivo ed impossibile del termine, è screditare il “luogo di arrivo e di partenza” della nostra Anima.  

È screditare il Paradiso il non credere di poterlo “realizzare”. 

Sappiamo molto bene che se non crediamo ad una “cosa”, questa, non si realizzerà. Per cui automaticamente terremo il Paradiso lontano da noi. Il Paradiso non è un “luogo” religioso ma una Dimensione a-religiosa: una vibrazione dell’Essere, una frequenza di oscillazione dell’Energia

Perché in questo caso, non credendo, non accade?
Perché in molti altri casi, non volendo, invece accade? 

Abbiamo che:
  • Positivo attira Positivo – Negativo attira Negativo
Ma anche:
  • Positivo attira Negativo – Negativo attira Positivo
Il primo caso è, superficialmente, lo stato d’animo, mentre il secondo caso è, concretamente, la polarità magnetica

Una polarità magnetica + e – è utile al fine di “creare un movimento”. Una polarità d’animo è inutile ai fini dell’equilibrio, ma forse fa "crescere" ciò che ancora deve crescere, seppur tra alti e bassi.

Entrambe coesistono in noi, a diversi “livelli”. Ogni livello funziona, per ora, in maniera diversa e con priorità diverse. Se non allineiamo la polarità conscia a quella inconscia non otterremo nulla di più di quello che è scritto nell’inconscio, alias, la volontà non può avere la meglio sull’immaginazione

Altra verità ribaltata.

Per cui, il detto "volere è potere" è perlomeno incompleto; forse "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare" rende meglio l'idea. Cosa sarà mai questo "mare"?
  
Per questo c’è un bombardamento mediatico basato sulle immagini

È interessante osservare la figura del labirinto

“Il labirinto è una struttura, solitamente di vaste dimensioni, costruita in modo tale che risulti difficile per chi vi entra trovare l'uscita.
Anticamente per lo più univiario (o unicursale), ovvero costituito da un unico, involuto percorso che conduceva inesorabilmente al suo centro, il labirinto è oggi sinonimo di tracciato multiviario (o multicursale).  

Nel linguaggio comune è pertanto divenuto sinonimo di rompicapo. 

Il termine "labirinto" indicava sempre soltanto un labirinto unicursale, con una sola entrata e un unico vicolo cieco in fondo al percorso, di forma quadrata o più spesso circolare; questo tipo di labirinto è conosciuto come labirinto classico. 
 
“Giunti all'arte di regnare ed esaminandola a fondo, per vedere se fosse quella a offrire e a produrre la felicità, caduti allora come in un labirinto, mentre credevamo di essere ormai alla fine risultò che eravamo ritornati come all'inizio della ricerca, e avevamo bisogno della stessa cosa che ci occorreva quando avevamo incominciato a cercare”.
   
Risulta evidente da queste righe come Platone parli di un labirinto unicursale, in cui le uniche due possibilità sono di giungere alla meta o di ritrovarsi al punto di partenza, cioè all'entrata.

Durante il dodicesimo e il tredicesimo secolo, un tracciato a forma di labirinto (sempre unicursale) iniziò a essere raffigurato nella pavimentazione interna delle cattedrali gotiche, come nel caso del duomo di Siena e delle cattedrali di Chartres, Reims e Amiens in Francia. Questi labirinti rappresentano il cammino simbolico dell'uomo verso Dio, e spesso il centro del labirinto rappresentava la "città di Dio"... Con il passare del tempo, questa originale funzione andò perduta, e il labirinto sulla pavimentazione iniziò a essere visto sempre più spesso come "un gioco senza senso, una perdita di tempo", e molti di essi vennero distrutti.

"Tutte le parti della casa si ripetono, qualunque luogo di essa è un altro luogo. Non ci sono una cisterna, un cortile, una fontana, una stalla; sono infinite le stalle, le fontane, i cortili, le cisterne. La casa è grande come il mondo".
J.L.Borges, La casa di Asterione

In un labirinto unicursale sarebbe stato impossibile perdersi; i primi labirinti multicursali nacquero infatti intorno alla metà del sedicesimo secolo, disegnati dall'architetto italiano Francesco Segala.
Da Wikipedia
 
Riporto: In un labirinto unicursale sarebbe stato impossibile perdersi.

Ecco la vera funzione del labirinto originale: non perdersi praticando un percorso anche ostico ed imperscrutabile, con fiducia nel senso ultimo di quel “viaggio” che non conduceva all'esterno ma al centro.
 
Ossia una verità diametralmente opposta alla simbologia moderna, all’immagine moderna del labirinto. L’effetto unidirezionale è sfruttato per fini commerciali e di indottrinamento sottile. Ecco a cosa siamo giunti, oggi, ribaltando i piani ma non l’intima funzione di ogni “cosa”:

In negozi-labirinto tipo Ikea si compra più del necessario.
A funzionare è “l'effetto labirinto”: una volta entrati in un centro commerciale è difficile trovare la via d'uscita e, bombardati di cose da comprare, si finisce per mettere mano al portafoglio anche per oggetti di cui non si ha bisogno.
È quanto emerge da uno studio realizzato dai ricercatori dell'University College di Londra - e riportato dal DailyMail - che si sono concentrati, in particolare, sulle strategie di marketing dei magazzini Ikea: simili a quelli dei grandi centri commerciali, il fine è quello di mantenere i clienti tra corridoi ed espositori il più a lungo possibile, mettendo in evidenza le diverse modalità in cui i loro mobili minimalisti, perlopiù componibili e a buon prezzo, possono essere abbinati tra loro. 
 
I corridoi realizzati tipo labirinto unidirezionale, dall'entrata all'uscita, rendono difficile tornare indietro: "L'organizzazione del negozio è così confusa che il cliente non sa se sarà in grado di tornare indietro. Così mette l'oggetto nel carrello e tira avanti", spiega Alan Penn, che ha guidato la ricerca. "I nostri negozi sono progettati per dare ai clienti diverse idee su come arredare la propria casa, dalla cucina alla stanza da letto - ribatte Carole Reddish, vice direttore delegato di Ikea per Gran Bretagna e Irlanda -. Mentre molti clienti vengono in negozio per ispirarsi, molti altri arrivano con una precisa lista degli acquisti realizzata dopo aver consultato i nostri cataloghi cartacei e online".
Da Yahoo
 
Una questione di prospettive tra chi ci lavora e chi compra...
Iniziamo a fare lavorare anche l’emisfero destro del nostro cervello: ragioniamo con la fantasia. Eleviamo il nostro punto prospettico e osserviamo in maniera diversa il piano del labirinto, magari dall’alto.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011