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martedì 11 settembre 2012

La controparte ispiratrice.



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Raccogliendo informazioni, in maniera sincronica con qualcosa che pulsa in profondità nell’essere, è facile rimanere sorpresi da quello che ‘viene a formarsi di fronte ai nostri occhi’. È come se ci si trasformasse, ogni volta, in un archeologo o in uno scienziato di frontiera o in un esploratore alla Indiana Jones. Giungono puntuali filamenti di informazione, porzioni di codice, lembi di stringhe, tutti componenti di quel tessuto energetico che ci contiene. 

Provate a cercare in 'Rete' espressioni che colpiscono, magari dopo esservi focalizzati su qualche tema specifico, come per semplice curiosità. 

Insomma: chiedete.

Sarà curioso constatare come le informazioni giungeranno a voi, mentre voi vi muoverete a cercare loro, in realtà, ‘stando fermi’. La ricerca ed il movimento sono fatti ad un altro livello della percezione e dello spostamento di energia fisica, come siamo abituati a pensare/vedere/sentire.

Ciò fa immaginare ad una sorta di relatività dell'osservato.

Infatti, i vari ‘Principi’ su cui si basano veri e propri capisaldi del paradigma sono, per loro definizione, delle supposizioni, che ‘sperabilmente, spieghino il Mondo’:

si parla di 'principio'... perché esso è un'affermazione filosofica, di natura essenzialmente metafisica, perciò non dimostrabile, né falsificabile: 

una richiesta arbitraria che definisce la base concettuale attraverso cui la fisica classica descrive e, sperabilmente, spiega il mondo, almeno per quanto riguarda la meccanica, cioè per quanto riguarda il movimento…
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Viviamo, insomma, in una gigantesca giostra attualizzata

Come se avessimo fermato un fotogramma di un film (della Vita) e l’avessimo elevato a scenario fisso sul quale esperimentare la fluidità. Un apparente paradosso:

come si può fermare il Tempo, al nostro livello? È come se vivessimo sulla locandina di un film, piuttosto che scorrere lungo la direzione della pellicola, dei fotogrammi in costante avanzamento

Nella 'Teoria della Relatività', si parla di sistema di riferimento inerziale:

un sistema di riferimento inerziale è un sistema di riferimento caratterizzato dalla seguente condizione: 

se un punto materiale libero, cioè non sottoposto a forze oppure sottoposto ad una risultante nulla di forze, viene posto in esso in condizioni di quiete, esso rimarrà in condizioni di quiete

Con un'accettabile approssimazione è considerato inerziale il sistema solidale con il Sole e le stelle (il cosiddetto sistema delle stelle fisse), ed ogni altro sistema che si muova di moto rettilineo uniforme rispetto ad esso (e che quindi né acceleri né ruoti): 

in questo modo si viene a definire una classe di equivalenza per questi sistemi…
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Un sistema, come quello appena abbozzato, è 'ideale', perché si regge su presupposti ideali, come scelti su misura.

Vedremo dopo il perché, anche se è già intuibile. La particella ‘accettabile approssimazione’ cela un particolare molto importante, che se liberato, potrebbe far crollare tutte le certezze a cui ci siamo fissati.

Alcuni principi (chiamati impropriamente) di relatività (sono , infatti, principi di invarianza) sono onnipresenti in molte discipline; i più importanti stabiliscono che ogni legge naturale sia immutabile nel tempo e sia indipendente dalla persona che la misura. Questi principi sono stati inglobati nella stessa ricerca scientifica, della quale costituiscono un importante fondamento.

Nella fisica teorica, per esempio, un importante teorema chiamato 'Teorema di Noether' stabilisce che:

'le leggi che governano le forze sono le stesse in ogni tempo, sono cioè invarianti (simmetriche) per una trasformazione (inversione) temporale'.

Esso è equivalente al principio della conservazione dell'energia; un altro principio molto importante afferma che:

'le leggi che governano le forze sono le stesse in ogni luogo. Cioè sono invarianti (simmetriche) rispetto a una traslazione spaziale.

Ciò è equivalente alla legge della conservazione della quantità di moto. In tali contesti, i principi di invarianza (simmetria) sono veramente efficaci per descrivere la Natura.

Il principio speciale di relatività.

Il principio speciale di relatività, stabilisce che:

le leggi fisiche sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali.

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È pazzesco, come tutte queste definizioni, producano nel lettore una sorta di giramento di testa. Questo movimento illusorio è il frutto di ‘attriti’ tra parti diverse di noi, anche se ci limitiamo al solo contesto cerebrale. Sembra che ‘qualcuno’ si sia sentito in dovere di fissare dei punti a terra, al fine di fermare temporalmente il movimento in una fissità, pur mantenendo libera l’idea del movimento stesso

Ossia, non viene negato che la Terra si muova e che tutto, anche il modello sociale sviluppato, si muova e cambi, tuttavia nulla sembra cambiare veramente. 

È come osservare contemporaneamente variazioni sul tema dello stesso scenario (la stessa cosa ma mutata), dal medesimo punto prospettico; ciò risuona tanto di paradosso e di attrito tra le parti, non ché di mal di testa.

Frattalmente, questo movimento/non movimento, ricorda molto la procedura di fissare un palloncino a terra, oppure di fissare un sistema virtuale di coordinate spaziali al fine di orientare o dare orientamento. Per quale scopo? Certamente per esperimentare lo scenario 3d. Senza questo appesantimento non sarebbe stato possibile vivere densamente sulla Terra 3d. 

Allora, questo luogo è una prigione, oppure una scuola? È l’Inferno, oppure un luogo di passaggio, che polarizziamo attraverso il nostro punto prospettico dominante?

Logicamente, l’energia, sotto ogni forma, nativa delle 3d è una certezza e costituirà una barriera con la quale confrontarsi/misurarsi. Questa energia è paragonabile alla forma di docente presente in una scuola:

un docente è tale, ma allo stesso Tempo è anche, a sua volta, un’entità fisica in cammino esperienziale.

Tutto è relativo e dipende dal punto da cui si osserva. Quel punto di osservazione, a sua volta, risente del proprio livello di consapevolezza, perché ognuno di noi ‘colora il Mondo osservato coi propri colori’. La figura che riassume per eccellenza questa immagine mentale, deriva da una sorta di filmato, che viene proiettato in continuazione nel/dal Tutto, del quale noi scegliamo di vedere solo un singolo fotogramma, scambiandolo per l'intero 'film':

il punto, che diventa una linea, che diventa un cubo, che diventa una sfera.

O, da un altro punto di vista:
i punti/sfera, che diventano dei cerchi contenuti in altri cerchi, contenuti in altri cerchi.

O, da un altro punto di vista:
i punti/cerchio, che diventano loop.

Oppure:
i punti/cerchio/loop, che descrivono spirali…

E, alla via così. Dipende da noi.

Il peso di un corpo non è sempre costante sulla superficie della Terra ma cambia in base alla sua posizione, alla latitudine e all'altezza, oltre che al materiale sottostante

L'affermazione, ormai consolidata, che tutti i corpi attirano gli altri verso il loro centro di massa, è in realtà inesatta, essi infatti interagiscono fra loro e diventano di fatto un'unica massa in equilibrio dinamico con il loro comune centro di massa o baricentro

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Ecco una immagine, seppure ‘timida’, del concetto dell’Uno. L’osservazione si interrompe lì, ma il processo intuito procede oltre, molto oltre. Il Creatore è in questo ‘baricentro’, è questo ‘baricentro’? Lo scopriremo per gradi e secondo un orientamento temporale, come anche la 'storia deviata' ci insegna indirettamente:

gli Imperi sono nati e caduti regolarmente (e succederà anche a quello attuale), come se previsto dall’orientamento ciclico presente, ma in realtà insufflato anche da ‘venti esterni’, come la presenza dei Pianeti e di ogni Corpo Celeste. Perché se è vero l’uno (unica massa in equilibrio dinamico con un unico centro di massa), allora deve esserlo anche l’altro (l’unica massa è il Tutto).

Ogni atto è frutto di un punto di vista ‘proprio’?

Crisi, Merkel: convinti che Esm non violi la Costituzione.
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Questa ‘convinzione’ è estremamente di 'parte'. Ciò significa che, frattalmente, deve esistere la controparte ispiratrice. Ricordo che siamo dentro ad un’opera multimediale interattiva multidimensionale, dall'interno della quale non è facile sciogliere tutti i nodi relativi alle forze in gioco allo stesso Tempo e al di fuori dal Tempo. 

Limitiamoci ad intuire in funzione del meccanismo dell’Analogia Frattale, descritto ieri.

Dal nostro punto prospettico è possibile comprendere ogni verità, perché è tutto disponibile o a focus, a prescindere dal nostro livello. L’informazione non manca, ma è da decodificare e questo lavoro spetta solo a noi: 

 a ciascuno di noi.

Agganciamo, per un momento, la sfera di Castaneda ed il concetto di Voladores, al fine di identificare una delle ‘controparti’ in questione, senza giudizio né vittimismo. La verità è multifaccia eppure univoca: 

I predatori ci hanno dato la loro mente che è la nostra… Le nostre meschinità e le nostre contraddizioni sono il risultato di un conflitto trascendentale che affligge tutti noi, ma di cui solo gli sciamani sono dolorosamente e disperatamente consapevoli: 

si tratta del conflitto delle nostre due menti

Una è la nostra vera mente, il prodotto delle nostre esperienze di vita, quella che parla di rado perché è stata sconfitta e relegata nell’oscurità. L’altra, quella che usiamo ogni giorno per qualunque attività quotidiana, è una installazione estranea

Non c’è nulla che tu e io possiamo fare se non esercitare l’autodisciplina fino a renderci inaccessibili. Ma pensi forse di poter convincere i tuoi simili ad affrontare tali rigori? Si metterebbero a ridere e si farebbero beffe di te, e i più aggressivi ti picchierebbero a morte. Non perché non ti credano. Nel profondo di ogni essere umano c’è una consapevolezza ancestrale, viscerale, dell’esistenza dei predatori.

I pensieri che attraversano la nostra mente sono certamente 'nostri', ma la mente, attraverso la socializzazione, ne dirige il percorso in modo tale che essi sono 'liberi' non più di quanto lo sia un treno su delle rotaie

I dati sensoriali sono i nostri, ma il software che guida il pensiero è estraneo…

Il pensiero ricrea costantemente il mondo così come lo vediamo (o meglio, così come ci è stato insegnato a vederlo). Fermare il pensiero per gli sciamani toltechi significa 'fermare il mondo' e vedere le cose come sono veramente:

pura energia…

Don Juan spiega che gli sciamani possono sconfiggere l’installazione estranea attraverso una vita di impeccabilità (uso strategico dell’energia) perché la disciplina strema in modo incommensurabile la mente aliena

La disciplina e la sobrietà sono qualità della consapevolezza, che rendono la patina di splendore dell’uovo luminoso sgradevole al gusto dei Voladores. Ogni volta che si interrompe il dialogo interiore e si entra nel silenzio interiore si affatica la mente del predatore in modo così insostenibile che l’Installazione Estranea fugge. Successivamente essa ritorna, ma indebolita. Attraverso ripetuti stati di silenzio interiore l’Installazione Estranea prima o poi viene sconfitta e non torna.
Carlos Castaneda, Il Lato Attivo dell'Infinito 
  
Che cos’è il carattere o la personalità, riferiti all’individuo in carne ed ossa? Un qualcosa di assodato, ma che può anche cambiare nel Tempo, anzi, che cambia nel Tempo. Le personalità possono anche essere multiple, come assodato dalla Psicologia classica. Esistono ‘disturbi del comportamento’...

 Ora, se tracciamo una mappa costituita da questi punti caposaldo:
  • disturbi = onde o vibrazioni esterne ed interagenti con noi
  • comportamento = paradigma, orizzonte degli eventi, oceano
Avremo la seguente composizione deduttiva:
  • interazioni diverse con l’attuale paradigma, ossia ‘onde che spazzano l’oceano’.
Così risuona meglio, non trovate?

Esiste qualcosa di ‘esterno’ ad ogni nostra convenzione e convinzione, essendo lo schemino ricavato (il paradigma attuale) troppo riduttivo. L’Installazione Estranea è parte di questo ‘esterno’. L’umanità, muovendosi con la Terra ed ogni altra forma di Vita, nello spazio universale, visita zone dell’energia di tipo diverso

Il ‘Baricentro dell’Universo’ come comunica con le sue parti? 

Deve esistere un ‘mezzo naturale’ in grado di unire senza sforzo apparente le varie parti. Dall’osservazione di quello che ci circonda, si evidenzia un modello basato sull’immersione totale in esso, come quello ad esempio riferibile:
  • all’aria
  • all’acqua.
La controparte, il riflesso naturale, potrebbe essere l’Etere, ossia un mezzo ubiquo in grado di permettere la comunicazione, a vari livelli, del Tutto scisso nelle varie parti ed allo stesso Tempo ancora e sempre unito ed in costante ascolto dopo avere ispirato.
 
Un filo conduttore universale. Un bus informativo talmente totale da essere costantemente scambiato per altro.

Leggiamo, a tal proposito e concludendo per oggi, questa interessante citazione dal lavoro di Wilcock:
 
rivediamo come la definizione di 'amore' indichi semplicemente un grado superiore di movimento vibrazionale nell’energia eterica di una data area, niente di più, niente di meno

Se l’amore è semplicemente un movimento vibrazionale di energia eterica, allora ci devono anche essere forze esterne alla coscienza umana di gruppo che possono modificare queste vibrazioni.

Queste forze devono esistere, perché tutto l’Universo è in moto costante; tutti i movimenti si propagherebbero attraverso il 'mare' di energia eterica…

Due anni fa, passato quasi inosservato in Occidente, il biofisico russo S.E. Shnoll ha pubblicato un documento sull’eminente giornale russo di fisica Uspekhi Fisicheskikh Nauk, che riassume i risultati di più di tre decadi di indagini su anomale regolarità statistiche in un’ampia gamma di processi fisici, chimici e biologici, dal decadimento radioattivo alla velocità delle reazioni biochimiche.

Le prove puntano senza ambiguità all’esistenza di una relazione precedentemente sconosciuta tra fluttuazioni nelle velocità dei processi radioattivi e di altro tipo in laboratorio, e i cicli astronomici maggiori, compresi il giorno, il mese e l’anno.

L’implicazione è che molti fenomeni, che fino ad ora abbiamo ritenuto puramente statistici (come la distribuzione delle fluttuazioni nelle velocità istantanee della radioattività misurate in un campione) vengono in qualche modo controllati o almeno fortemente influenzati da un fattore astrofisico, che varia nel tempo in maniera eguale in tutti i luoghi della Terra...

L’istogramma, creato da più di due giorni da quattro serie successive di misurazioni da 12 ore, mostrano un altro fenomeno tipico scoperto da Shnoll:

le forme degli istogrammi variano nel tempo.

Questi istogrammi non dovrebbero variare nel tempo se il decadimento radioattivo fosse davvero un processo casuale, come credono i fisici quantici. Dovrebbero apparire come sottili curve a forma di campana e non dovrebbero avere nessuno dei picchi bizzarri che osserviamo.

Altrove il prof. Shnoll ci dice che quasi tutti gli scienziati lo definiscono 'brusìo nei dati' e lo ignorano, dal momento che non hanno alcuna ragione di pensare diversamente.

In modo molto rimarchevole, le forme degli istogrammi per misurazioni indipendenti (ed apparentemente non correlate) perse nello stesso periodo di tempo, tendono ad essere molto simili... In altre parole, c’è una similarità nella velocità di reazione di composti biologici, di composti chimici e del decadimento radioattivo, semplicemente perché le misurazioni venivano prese nello stesso attimo di tempo

Nel modello convenzionale, questo non dovrebbe esistere!

Le onde strutturate negli istogrammi... si suppone siano semplicemente un 'brusìo nei dati'. Non dovremmo vedere un identico 'brusio' in processi assolutamente non correlati! In qualche modo, tutta la materia fisica sulla Terra risponde allo stesso modo a movimenti esterni...

Esaminando la distribuzione degli intervalli di tempo fra istogrammi simili, hanno trovato forti picchi all’ora 0 (cioè, istogrammi creati indipendentemente alla stessa ora tendono ad essere simili), approssimativamente all’ora 24, a 27,28 giorni (probabilmente corrispondente alla rotazione sinodica del Sole), e a tre intervalli di tempo vicini all’anno: 364,4, 365,2 e 366,6 giorni…

E così, se volessimo ricevere i fatti puri, le idee convenzionali della fisica subatomica sono in guai seri. Il dott. Shnoll ci sta chiaramente dicendo che i movimenti dei pianeti creano interferenze energetiche estremamente precise nello spazio e nel tempo che influiscono su ogni singolo atomo, molecola e processo energetico nell’area circostante.

Se guardiamo attentamente gli istogrammi di questi vari processi, possiamo vedere che hanno dei 'picchi' laddove non ve se ne aspetta alcuno. Moltissimi scienziati dismettono automaticamente questi dati come non importanti, solo il prof. Shnoll, dopo più di 30 anni di ricerca, ha avuto l’intuizione di comparare l’un con l’altro i diagrammi e vedere se si potevano trovare delle connessioni.

Lui poi ha visto che tutti i processi biologici, chimici e radioattivi mostrano le stesse minute variazioni energetiche negli istogrammi utilizzati per misurarli in un determinato 'punto' nel tempo del movimento terrestre attraverso il sistema solare e la galassia.

Il lavoro di Shnoll 'punta senza ambiguità su un fattore universale ... che varia nel tempo'. Il modello eterico... spiega esattamente cosa sia questo fattore universale. Ci dev’essere un conduttore nello spazio libero che viene disturbato da moti celesti, e questo stesso conduttore deve anche essere responsabile della creazione dei processi biologici, chimici ed atomici istante per istante

Comunque, se il nostro modello è corretto, le influenze di questi moti planetari non possono fermarsi semplicemente ai procesi fisici; devono influenzare l’umana coscienza.

Per determinare come questo possa essere possibile, avremmo bisogno di un modo semplice per misurare lo stato collettivo della coscienza umana; un genere di dati che siano stati raccolti molto rigorosamente, molto attentamente e senza ambiguità, per lunghi periodi di tempo. Si può trovare questa semplice 'barra misuratrice' nei movimenti dei mercati finanziari.

Chiunque lavori in Borsa vi dirà che tutto si basa su amore e paura. Quando le persone sono felici e fiduciose, sale, e quando le persone sono depresse e impaurite, crolla; da qui il termine 'Grande Depressione'.

Il lavoro di Bradley Cowan, introdotto nel nostro libro precedente, ci mostra che:

i movimenti dei mercati finanziari, e quindi del comportamento umano collettivo, possono essere modellati precisamente, in anticipo, calcolando l’interazione geometrica di vari cicli planetari...

La nostra posizione relativa nella Galassia ha un effetto anche sui processi biologici, chimici e radioattivi

La Scienza dell'Uno - Capitolo Tre - Il Contesto Cosmico, David Wilcock

Mi occorre troppo Tempo, per oggi, per continuare questa analisi e trarre le dovute implicazioni frattali. Mi limito a questa similitudine emersa:
  • quasi tutti gli scienziati lo definiscono 'brusìo nei dati' e lo ignorano, dal momento che non hanno alcuna ragione di pensare diversamente... E così, se volessimo ricevere i fatti puri, le idee convenzionali della fisica subatomica sono in guai seri
  • Con un'accettabile approssimazione è considerato inerziale il sistema solidale con il Sole e le stelle (il cosiddetto sistema delle stelle fisse), ed ogni altro sistema che si muova di moto rettilineo uniforme rispetto ad esso (e che quindi né acceleri né ruoti). 
Notiamo come si escluda da una parte e si includa dall'altra parte: 

se non è relativismo questo, come un'ombra della controparte che crea attrito e non rende disponibile, ad esempio, la free energy proprio attraverso questo drenaggio di energia sottile.

Ognuno tragga da sé, come è giusto che sia, le proprie conclusioni, ognuno decida se rimanere impigliato, come un pesce nella rete, nell’attuale forma di paradigma. Ognuno coi propri Tempi e la propria disponibilità energetica, mai, comunque, frutto del caso.

Siamo davvero in viaggio: infatti la Terra si muove e noi con lei e con il Tutto si cambia.

Dipende anche da noi.


10092012 S 28,2 – 254 S. Nicola da Tolentino (Famosi sono i suoi ‘Panini anti Karma’) ++

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 19 agosto 2011

Sparire da questo piano per 'fede'.




Se accettiamo di ‘lasciarci andare’, le informazioni che attireremo vivendo, saranno armonizzate con un simile stato d’animo. Ovviamente, per ‘lasciarci andare’ intendo ‘avere fiducia o fede’. In che cosa? Nel più alto principio esistente: quello relativo ad una intelligenza primeva, al di sopra di ogni aspetto relativo al senso illusorio dimensionale fine a se stesso. 

La caratteristica di ‘fede’ è, infatti, stata disintegrata dal dogma religioso contabile e globale

La ‘fede’ è, oggi, riconducibile ad un significato che è molto simile all’afferrare un frutto per assaggiarne solo la buccia, ossia il suo strato più superficiale. L’opera Antisistemica è ‘lungimirante’. Il gigantesco teatro delle religioni può essere un immane 'trucco' al fine di stravolgere il significato del termine ‘fede’

Oggi chi non risente dell’influsso inquinante delle religioni, quando si accenna ad un simile termine? È, come dire, stato inflazionato dopo millenni di utilizzo storpiato della sua venatura più adatta a rappresentarlo nelle 3d. Ricordiamo sempre che il ‘significato’ e la ‘verità’ brillano a ‘temperature diverse’ in funzione della vibrazione che caratterizza l’osservatore o la massa osservante.

Il piano duale è la quintessenza di questo concetto.

Scoprire una legge fisica, all’interno di un mezzo sottile come l’etere, non riconosciuto, comporta ‘lo scoprire una mezza verità’, come appunto la conclusione affrettata che la velocità della luce sia insuperabile. È insuperabile a ‘bocce ferme’, ma è questa una condizione non definibile in un contesto ‘vivo’ come quello della struttura Universale.

Diciamo che le conclusioni di uno studio, effettuato da un essere vivente ad un certo livello evolutivo, sono fini/figli di quel livello evolutivo: nient’altro.

In ogni secolo gli esseri umani hanno pensato di aver capito definitivamente l'universo e, in ogni secolo, si è capito che avevano sbagliato. Da ciò segue che l'unica cosa certa che possiamo dire oggi sulle nostre attuali conoscenze è che sono sbagliate.
Isaac Asimov tramite Saggezza&Consapevolezza

Invece che usare il termine ‘sbagliate’, utilizzerei ‘temporanee’, ossia relative al livello di comprensione evolutiva inerente all’entità che intende chiedersi il perché di taluni fenomeni che lo circondano.

Esistono, o sono esistiti, esseri umani innestati in una struttura temporale difforme dal proprio livello conoscitivo; persone più ‘avanti’ rispetto alla massa e persino rispetto al livello scientifico affermato in un dato ‘presente’. Queste individualità non hanno mai avuto Vita facile in un ‘luogo 3d’ in cui si teme il ‘diverso’, perché il reame instaurato sulle note della paura è sempre un ‘luogo chiuso’ e poco ricettivo. 

Una di queste individualità è il poco noto John Keely. Leggiamo qualche nota su di lui e su come è 'andato a finire' nella sua particolare incarnazione:

Nella seconda metà dell’ottocento vi è da registrare la storia di un certo John Worrel Keely, inventore di una serie di apparecchiature in grado di sollevare in aria gli oggetti e disintegrare la pietra. Keely utilizzava il suono prodotto da strumenti simili a canne d’organo, o da corni di ottone, propagato attraverso un filo metallico composto da oro, argento e platino (come alcuni gong tibetani), o da un semplice filo di seta e sollevava sfere, composte dai tre metalli, al solo suono di una nota…
 
Inventò anche uno strumento che doveva divenire l'elemento principale di un nuovo motore meccanico: l'arcolaio. Centinaia di sfere, tamburi e ruote, che producevano una potenza inaudita che impressionava le persone che assistevano ai suoi esperimenti

Ridusse le dimensioni del suo Liberatore, rendendolo grande quanto un orologio da taschino, ma era il procedimento che complicava la realizzazione fuori del suo laboratorio. Era necessario trovare l'accordo di massa, ossia trovare la giusta intonazione fra le vibrazioni corporee di Keely, di risonanza della stanza, degli apparecchi e quelle emesse da eventuali visitatori. Quindi tutto doveva essere preventivamente sintonizzato.
 
Scoprì anche che le vibrazioni per simpatia erano in grado di disintegrare il quarzo e altri tipi di roccia dura usando la nota giusta. L'accordo di massa sulla prima ottava produce 42.800 vibrazioni al secondo sufficienti allo scopo.
 
Ideò quindi un disintegratore che poteva venire impiegato nell'industria mineraria. Gli imprenditori minerari dell'epoca finanziarono ulteriori ricerche e Keely modificò di nuovo il Liberatore. Rifiutò comunque di rivelare la natura della forza 'eterea' utilizzata e il conflitto che si venne a creare con i suoi finanziatori, lo spinse, in preda all'ira, a distruggere parte di quanto aveva scoperto e creato. Morì povero e dimenticato.
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Il ritornello è sempre quello, no? Keely nasce quasi vent’anni prima di Tesla e rappresenta quel filo di continuità che unisce la ricerca e la comprensione evolutiva portata avanti in maniera sottile da una certa categoria di individui, al di fuori di ogni dogma imposto dal modello imperante globalmente. È la Vita che pulsa e che non può essere mantenuta in ‘cattività’ per troppo tempo.

Ed ora una lunga citazione tratta dallo splendido lavoro di David Wilcock, trovabile su Stazione Celeste a questo link.

Dopo aver stabilito che tutti i campi come la forza gravitazionale e quella elettromagnetica sono semplicemente differenti forme di etere/ZPE in movimento, abbiamo una sorgente attiva per la gravità, e una semplice e chiara ragione per la quale essa dovrebbe esistere. Osserviamo che ogni molecola di un intero corpo planetario deve essere sostenuta da un continuo flusso interno di energia eterica

La stessa energia che interviene nella creazione della Terra crea e fluttua dentro di noi. Allora, noi restiamo impigliati nella corrente gigante del fiume di energia che scorre all’interno della Terra, così come le zanzare restano incastrate in una zanzariera mentre l’aria continua a fluire attraverso la retina. I nostri corpi non possono spostarsi attraverso la materia solida, ma ciò è certamente possibile ad una corrente di energia eterica – e questa è una delle molteplici cose che Keely, Tesla, Kozyrev e altri hanno dimostrato. 

Un stella o un pianeta deve continuamente ricavare energia dal suo ambiente per riuscire a mantenersi in vita

Kozyrev ha fatto le stesse osservazioni a proposito del Sole negli anni ’50, concludendo che le stelle agiscono come 'macchine che convertono il flusso del tempo in calore e luce'.
 
Quasi tutti gli scienziati occidentali ritengono che le teorie della relatività di Einstein, la generale e la ristretta, eliminino la necessità di fare riferimento all’etere – e, invece, Einstein sosteneva il rifiuto dell’etere nel 1910, che è l’anno in cui la scienza ufficiale ritiene conclusa la riflessione di Einstein sull’argomento. Tuttavia, nel 1920 Einstein afferma in realtà che 'l’ipotesi dell’esistenza dell’etere non contraddice la teoria della relatività ristretta'. E nel 1924, scrive:
 
... nella fisica teoretica, non andiamo da nessuna parte senza l’etere, cioè un continuum di proprietà fisiche definite, in quanto la teoria generale della relatività (…) esclude un’azione diretta a lungo raggio; e ogni teoria a breve raggio assume la presenza di campi continui, e, conseguentemente, l’esistenza dell’'etere'.
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Un stella o un pianeta deve continuamente ricavare energia dal suo ambiente per riuscire a mantenersi in vita, ossia frattalmente ogni ‘entità vivente’ sfrutta l’ambiente che 'emerge' da lei e, che a sua volta, è sfruttata dal livello successivo nella scala evolutiva. Questa ‘scala alimentare’ è un ritornello esistenziale. 

Persino quando parliamo di free energy stiamo dimenticando che esiste ‘qualcosa’ che in cambio esige dell’energia di altro tipo da noi. È il caso delle entità parassite che ‘ci hanno’, di cui il virus è l’esemplificazione più nitida espressa in chiave naturale. 

La free energy esiste ma estrae energia da movimenti colossali che esistono e che noi non siamo ancora in grado di ‘osservare e registrare’

È come agganciare un altro tipo di moto naturale sfruttandone le dinamiche superficiali che emergono non appena si entra in risonanza con l’effetto. È come se ci agganciassimo allo spostamento d’aria che si registra in prossimità di una autostrada: l’aria viene smossa dal moto dei veicoli (che non vediamo perché vibrano a differenti frequenze dalla nostra, ossia procedono a velocità troppo elevate). Potremmo sfruttare quella ‘energia libera’ per incanalarla e fare muovere le pale di un mulino, ad esempio.

Ma quell’energia è davvero ‘libera’? No, perché viene procurata ed alimentata dal moto dei veicoli che non possiamo vedere, veicoli che per funzionare hanno necessità di altre fonti energetiche, anche più raffinate ed evolute…

Il termine 'latente' vuol dire 'lasciato in sospeso', e Kozyrev osservò certi effetti che si manifestavano per un certo periodo di tempo dopo aver interrotto la formazione di onde torsionali e/o disturbi agli oggetti misurati. Si ricordi che Kozyrev dimostrò come il semplice scuotimento di un corpo su di una striscia di gomma ne avrebbe incrementato il peso, e che esso sarebbe lentamente tornato alla normale massa a riposo dopo averlo sistemato sulla bilancia a gioghi

Il tempo che il corpo impiega a ritornare al suo peso normale equivale a misurare la 'forza latente' che esso è in grado di sostenere.
 
In questi esperimenti certi oggetti aumentano e diminuiscono di peso più velocemente di altri. Kozyrev concluse che la percentuale alla quale un oggetto aumenta o diminuisce di peso si basa sulla sua densità, o spessore, e non sul suo peso complessivo. Egli mostrò che la perdita di peso si verifica ad indice esponenziale, e che più è elevata la densità del materiale, più velocemente le forze residue scompaiono. Ecco alcuni esempi:
 
• Il piombo, densità 11, perderà le forze latenti in 14 secondi;
• L’alluminio, densità 2.7, in 28 secondi;
• Il legno, densità 0.5, in 70 secondi.
 
L’effetto Aspden.
Un altro esempio di forze latenti presenti in un sistema si trova nel cosiddetto effetto Aspden, scoperto dal dott. Harold Aspden della Cambridge University. Questo esperimento si basa su un giroscopio il cui ingranaggio centrale viene attratto da un potente magnete. Il normale quantitativo di energia richiesta per rotare il giroscopio ad una velocità massima data è di 1.000 joule. Come un bicchiere d’acqua che viene agitato con una spugna, la rotazione del giroscopio fa sì che l’energia eterica contenuta nell’ingranaggio centrale inizi a muoversi a spirale, e questo movimento agitatorio continui nell’oggetto anche dopo aver arrestato il giroscopio.
 
Sorprendentemente, fino a 60 secondi dopo che il giroscopio finisce di ruotare, basta un’energia dieci volte inferiore affinché esso ritorni alla stessa velocità ottenuta la prima volta, ossia solo 100 joule

Questo è un altro effetto riproducibile che è stato semplicemente ignorato dalla corrente principale scientifica, in quanto 'viola le leggi della fisica'… Questo è dovuto al fatto che l’energia extra torsionale/eterica viene attratta dal potente magnete permanente che compone il centro del giroscopio; in Convergence III abbiamo dimostrato in che modo questa proprietà basilare dei magneti rotanti è stata usata per creare molte fonti differenti di 'energia libera'.
 
La nuova visione della relatività in Ginzburg.
I primi concetti chiave che desideriamo esplorare sono da collegarsi all’opera del dott. Vladimir Ginzburg, nato a Mosca e trasferitosi negli USA con la famiglia nel 1974. Dopo la laurea in scienze tecniche nel 1968, egli si trovava certamente nella migliore posizione per conoscere le scoperte di Kozyrev, uno dei maggiori astrofisici russi. Come detto, nell’ex-Unione Sovietica esisteva un forte desiderio del regime di stendere un velo di segretezza su questi argomenti, infatti Ginzburg stesso non menziona Kozyrev nelle sue opere

Nondimeno, Ginzburg scoprì che potevano essere effettuate poche semplici modifiche alle comuni equazioni facenti parte della teoria della relatività senza creare discordanze con le osservazioni note e, per di più, riuscendo a spiegare le anomalie di modificazione del peso della materia che già Kozyrev aveva notato. 
 
La teoria della relatività afferma che un oggetto aumenta gradualmente la sua massa una volta che è stato sottoposto ad accelerazione. Secondo il pensiero scientifico convenzionale, nessun oggetto può superare la velocità della luce, perché appena esso raggiunge tale velocità, secondo le equazioni l’oggetto diventerebbe infinitamente grande. Allora, in termini approssimativi, Ginzberg trovò che era possibile invertire completamente queste equazioni senza violare alcuna regola scientifica.

Questo significa che invece di diventare più grande, un oggetto avrebbe addirittura rilasciato energia verso l’etere nel momento in cui fosse stato spostato, provocando così la perdita graduale di tutte le sue caratteristiche profonde di massa gravitazionale, massa inerziale e polarità elettrica qualora avesse raggiunto la velocità della luce. Ginzberg presenta questi nuovi concetti nei seguenti termini. Le caratteristiche principali di queste nuove equazioni sono: 
 
- Sia la massa gravitazionale che quella inerziale di una particella decrescono quando la sua velocità aumenta.
- La polarità elettrica di una particella decresce allo stesso modo quando la sua velocità aumenta… 
 
Come si vede, la massa (peso) complessiva di un oggetto è rappresentata sia dalla massa gravitazionale che da quella inerziale, le quali sono semplicemente misure del comportamento della gravità e dell’inerzia su di un oggetto. Curiosamente, sia la gravità che l’inerzia manifestano essenzialmente effetti identici sulla materia; ciò è noto come il 'Principio di Equivalenza' di Einstein. Tale principio ci mostra che la gravità e l’inerzia sono due forme della stessa energia di uguale forza, una (la gravità) che si muove verso giù, e l’altra (l’inerzia) che provoca la resistenza al movimento nello spazio. 

Questo è uno dei modi più semplici per capire che deve allora esistere un ‘etere’ o ‘vacuum fisico’, che risiede dietro queste forze, come aveva già notato Kozyrev. Così, dopo aver iniziato ad accelerare un oggetto (che abbiamo già detto essere simile ad una spugna immersa nell’acqua in questo nuovo modello), la pressione aggiunta comprimerà atomi e molecole dell’oggetto causando con sempre maggior evidenza il rilascio del suo etere.
 
Ginzburg poi continua:
 
Potreste non essere preparati ad abbandonare subito le vecchie equazioni relativistiche. Ma quando lo sarete, scoprirete molte cose interessanti: 
 
- Solo quando una particella è a riposo può essere considerata come materia ‘pura’. Appena la particella comincia a muoversi, la sua massa gravitazionale e la polarità elettrica inizieranno a decrescere, in accordo con le nuove equazioni relativistiche, così che una parte della sua materia sarà convertita in un campo. Quando la velocità della particella diventa uguale all’ultima velocità di campo  a spirale 'C', la sua massa gravitazionale e polarità elettrica diverranno uguali allo zero. A quel punto, la materia sarà completamente convertita in un campo ‘puro’
 
'L’ultima velocità di campo a spirale ‘C'' menzionata da Ginzburg è leggermente più alta della normale velocità della luce, a causa del percorso a spirale che egli ritiene ogni energia debba seguire. Questo semplice cambio nelle equazioni della relatività base porta quindi ad una nuova fisica quantica della trasmutazione, contenente il concetto che un oggetto può sparire completamente dalla nostra realtà fisica conosciuta. E questo conduce dritto ad un nuovo interrogativo: 'Sparisce per andare dove?' .
 
Ginzburg asserisce che un oggetto diviene ‘campo puro’ quando la sua velocità si avvicina a quella della luce

In ogni caso, risulta piuttosto evidente che ci sono differenti livelli vibratori dell’etere, e perciò possiamo dedurre che quando un oggetto viene accelerato verso la velocità della luce, sia per mezzo di moto lineare, che per vibrazione interna o per azione energetica correlata, l’energia mancante e la massa vengono semplicemente spostate in un livello vibratorio di etere più elevato

In questo libro ci riferiremo a questi livelli chiamandoli ‘densità’. Ad esempio, facendo pressione su un pallone per mezzo della sua immersione nell’acqua, è possibile spostarlo gradualmente facendolo passare da ‘aria interna’ ad ‘acqua interna’, la quale è peraltro più densa. Rilasciando la pressione, la più elevata pressione dell’acqua provocherà uno scoppiettìo del pallone che si ritrova di nuovo nell’atmosfera.

Si noterà che nulla della forma base del pallone è cambiato. Anche se si tratta di un’analogia piuttosto rudimentale, è senz’altro la migliore per spiegare molte anomalie di cui discuteremo nel libro.
 
Alcuni scienziati come Mishin, Aspden, Tesla e Keely hanno scoperto, indipendentemente gli uni dagli altri, che l’etere è suddiviso in differenti livelli di densità. Apprendiamo da queste scoperte che le qualità della materia e dell’energia saranno differenti secondo la densità, cosa che comporta un cambiamento nelle leggi-base della fisica per ogni livello di densità raggiunto. Parleremo brevemente delle loro scoperte per inserire le loro argomentazioni nel giusto contesto.
 
Prima di tutto, il dott. A.M. Miskin di S. Pietroburgo, Russia, ha condotto misurazioni molto approfondite per lunghi periodi di tempo nel suo laboratorio, ed ha dimostrato che l’etere esiste simultaneamente in diversi stati, e che lo stato che si rileverà dipende dal tipo di turbolenza disturbante che si crea

Queste scoperte sono state fatte con misurazioni prese per mezzo di sistemi elettromeccanici auto-oscillanti, simili ad alcuni schizzi di Kozyrev, con in più un celato ‘componente nascosto’, più adatto a rilevare onde di torsione da sistemi biologici che da sistemi inorganici. Con questo tipo di misurazioni, Mishin ha potuto rilevare quanto segue:
 
- La ‘temperatura’ dell’etere, ossia la quantità di disturbo vibratorio contenuto in esso;
- La direzione e la polarizzazione dell’etere;
- I movimenti fluenti, o ‘flussi’ dell’etere.
 
Mishin ha numerato le differenti densità dell’etere come segue:
 
- Ether-1 che funziona come un corpo solido;
- Ether-2 che funziona come un denso liquido superfluido;
- Ether-3 che funziona come un corpo gassoso, connesso con il moto molecolare;
- Ether-4 che è lo stato osservabile a livello di energia del plasma stellare;
- Ether-5 che corrisponde ai processi galattici.
 
Come possiamo vedere, ogni livello di etere scoperto da Mishin possiede un differente livello di densità rispetto agli altri, più chiaramente visibile nei primi tre, che sono ovviamente in ordine decrescente di densità. Dobbiamo ricordare che Mishin non è l’unico scienziato ad avere scoperto le diverse densità dell’etere

Fin dagli anni ’50, il dott. Harold Aspden ha documentato scoperte simili, e in questo caso queste scoperte sono state confermate da equazioni estensive. Per di più, tutte le argomentazioni principali del lavoro di Aspden hanno successivamente superato processi di revisione accademica e sono quindi stati pubblicati in prestigiose riviste scientifiche; di questo materiale daremo conto negli ultimi capitoli. Ancora, il fisico del XIX secolo John Keely aveva già classificato sette differenti densità di etere, probabilmente per mezzo di una scoperta simile a quella del dott. Mishin.
 
Tutte queste ricerche ci permettono di introdurre il concetto che questi differenti livelli di densità di energia eterica corrispondono a differenti ‘dimensioni’ o piani di esistenza.

Molti insegnamenti di antiche scuole misteriche sembrano accordarsi sul fatto che esista un Ottava di sette maggiori densità che corrisponde ai sette colori dell’arcobaleno e alle sette note della scala diatonica; di ciò si è parlato nei nostri volumi precedenti. 

Una soluzione ai bizzarri problemi matematici delle ‘dimensioni superiori’ così splendida ed elegante è esattamente ciò che aspettiamo di incontrare in un Cosmo Divino. Le più pure e armoniche vibrazioni della luce visibile e del suono udibile sono entrambe convenientemente organizzate in un sistema di Ottave, e appare chiaro che le vibrazioni dell’etere non possano essere diverse.
Link 
 
Ho lasciato intenzionalmente tutto questo materiale citato in maniera continua, perché apre davvero gli occhi. L’etere è diviso in ‘frazioni’ come ogni altro aspetto della creazione. In Italia Zamperini ha creato il suo Cleanergy anche e proprio su questo principio di differenze eteriche. 

Lo studio inerente è un qualcosa che sfugge perché i limiti della scienza attuale mediamente diffusa operano un filtro oscurante sulla massa, che si aspetta la classica ‘pappa pronta’.

Tutte queste ricerche ci permettono di introdurre il concetto che questi differenti livelli di densità di energia eterica corrispondono a differenti ‘dimensioni’ o piani di esistenza.

È sempre più chiara l’impronta Antisistemica di veicolazione e controllo delle ‘informazioni’, al fine di poter sopravvivere all’evidente cambiamento che intercorrerebbe se l’umanità fosse lasciata libera di… ‘andare avanti’. È solo una questione di tempo e di… frequenza vibrazionale. 

Ricordiamo, a tal proposito, il significato del meccanismo che conduce le cellule a riprodursi: andare avanti. Un ‘movimento’ inarrestabile, dunque.

L’ascensione è la chiave per ‘rinascere’ liberi dal 'peso' di un ‘Mondo’ non più in linea con il proprio livello esistenziale

Questa è una chiave per comprendere come la ‘fede’ sia un valore aggiunto da riconquistare, molto simile a quel ‘Conosci Te Stesso’ che dovrebbe permetterci di vivere secondo Natura. 

Fede in noi stessi, che frattalmente significa fede nella propria ‘origine’ che riconduce all’Uno ed alla via per il ritorno a ‘casa’.

Oltre ad ogni sbarramento, oltre le stelle e via…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 15 settembre 2010

La contro rotazione a vari livelli.






Ecco una breve storiella molto curiosa. Dopo citerò la fonte e il motivo:

“Una volpe aveva inghiottito una zampa di lepre che si era incastrata alla bocca del duodeno e non poteva più mangiare; non poteva nemmeno restare troppo tempo senza alimentarsi, né espellere il boccone e neppure digerirlo.
Dopo avere elaborato tutti questi dati, il computer cerebrale gli inviò una risposta perfetta ed esatta per quel problema: era necessario aumentare le secrezioni gastriche e moltiplicarle per agire più in fretta nel punto del blocco. Quindi cosa di più semplice della creazione di un nuovo organo? Un cancro non è nient’altro che una moltiplicazione cellulare che permette di agire più in fretta. Appena compiuta la digestione, il cervello deve solamente invertire il processo. Ciò che prima ha aggiunto ora deve essere corroso e, con una semplice inversione d’ordine, deve eliminare il tumore per vie naturali. Questo processo è naturale. Poiché l’animale opera solo nel principio della realtà, ha unicamente problemi di questo tipo. L’essere umano è invece molto più complesso, perché vive nel reale, nell’immaginario e nel simbolico. Così, quando un individuo non ha digerito un conflitto a causa di un elevato livello di stress, il cervello invia questa sovra-fisiologia per far fronte all’indigestione psichica: il cancro, l’organo corrispondente”.
Fonte: “Le radici familiari della malattia” di Gérard Athias

È sempre più facile “imbattersi” in uomini di “scienza” di questo tipo, per fortuna. Il Dottor Athias è un medico allopatico, o meglio, lo è stato nel senso più stretto della specifica. Dopo qualche anno di praticantato ha deciso di seguire quella vocina interiore che in continuazione gli sussurrava qualcosa. Che cosa? Che la professione che stava svolgendo con zelo e tanta cura, in realtà, non collimava perfettamente con l’idea radicale che trovava sede presso una qualche parte del proprio sé. Come se qualcosa lo costringesse a deviare, modificare la propria perfetta "immaginazione". In breve si accorse di non essere libero nel manifestare quella forza che sentiva animarlo. Si accorse che qualcosa d’altro prendeva le decisioni al suo posto, in virtù di tutta una serie di condizionamenti ricevuti in ampi ambiti della propria esistenza.

“Vedi, la triangolazione si articola così, di cellula in cellula, e il cervello presiede a tutto ciò che l’individuo fa, a tutto ciò che gli accade, a tutto ciò che pensa. Tu non pensi; sei pensato dal tuo cervello. In questi termini, questa trinità è di per sé l’operazione vitale dell’essere umano”.

Ci sono tanti pezzi del puzzle che sono in via di allocazione. Ad esempio il Dottor Hamer e le sue leggi biologiche, testimoniano proprio questo aspetto della “malattia”, ritenuta come solo una risposta biologica “perfetta” di un corpo perfetto, sotto l’azione di un cervello perfetto; questa risposta è una conseguenza di livelli di “stress” interni tanto elevati da necessitare di uno “stop”.

Come vengono considerate queste “cose”, questo approccio alla condizione di malattia, dalla gente in generale? Con estrema sufficienza, con diffidenza, con scetticismo. Perché? Perché non si è mai fatto così a memoria d’uomo. 

Ecco il punto: la memoria

Ed ecco l’effetto dell’azione dell’Antisistema nel corso del passato: un taglio netto e preciso con la tradizione alias con la "conoscenza". Ma come? Ma di quale tradizione parli, se veniamo da un epoca in cui si moriva per un taglio che si infettava? In cui la metà dei bimbi nati moriva di stenti! Esatto. Non lo si può negare. Come non si può negare che oggi si vive molto più a lungo di una volta. Ma quanti anni vivevano le persone ai tempi di cui si narra nella Bibbia? Centinaia di anni. Ma no! Quelle sono delle allegorie sulla lunghezza della Vita! Ah si? Fa sempre comodo rigirare la “frittata” come meglio si crede, no?

La memoria dell’uomo è divenuta “corta” come la coperta di Linus. La tradizione popolare, la saggezza delle piccole comunità è stata cancellata dall’opera di lento convincimento sociale a cui ci siamo volontariamente esposti senza parola proferire. Le "comodità" dei tempi moderni mal digerite da esseri non pronti a "disporsi", ha portato all’impoverimento del tessuto “mnemonico” e, con esso, dell’intero “palazzo” di vetro umano.

È stata una allucinazione collettiva ben orchestrata. L’innesto di un paradigma a “cuore” aperto. A cui è seguita poi una radicale sutura dei sensi superiori.

All’uomo manca qualcosa di quello che aveva nel passato; qualcosa che adesso può essere ripristinato. È semplice capirlo. Basta lasciarsi andare qualche secondo e percepire il mondo che ci circonda: com’è? La risposta è solo vostra…

Quando un essere umano non risolve un conflitto sul piano fisico o psichico, il cervello biologico crea e identifica una soluzione che chiamiamo “patologia”… Questa creazione, come tutte le creazioni e come quella dell’Universo stesso, avviene in un movimento a spirale, e dal conflitto psicologico acutissimo permanente nasce dal cervello una risposta: la malattia. Il giudizio umano vive questa necessità vitale in maniera negativa, mentre nella realtà biologica è l’unica risposta di sopravvivenza, perché questo computer ha innanzitutto un programma prioritario di base: la sopravvivenza della specie, la sopravvivenza dell’individuo.

La malattia avviene per salvarci momentaneamente la Vita.

Il terapeuta non deve quindi cambiare la malattia, ma l’atteggiamento del suo paziente nei confronti di essa. La malattia ha dunque una ragione d’essere: risolvere il conflitto. Più è grande il conflitto, più grandi sono le malattie. Esiste una corrispondenza perfetta tra ogni conflitto e ogni malattia da una parte , e tra l’intensità del conflitto e la gravità della malattia dall’altra. La biologia è logica e precisa addirittura a livello cellulare; è totale”.

Questo è un libro meraviglioso! Si “lascia” leggere come scorrendo via. E non sto facendo nessuna pubblicità lucrativa. Non ho nemmeno programmi di affiliazione con chicchessia. È semplicemente il mio semplice contributo alla causa comune. Perché è una via per alzare il nostro grado prospettico e, dunque, il nostro livello di consapevolezza.

Confesso che non conoscevo per nulla altri Dottori che erano giunti alle medesime conclusioni che credevo appartenere solo ed esclusivamente al Dottor Hamer. Ma non è così! Lo dovevo intuire, in quanto l’analogia frattale parla chiaro: quante invenzioni sono giunte ala momento del loro “parto” in concomitanza, in contemporanea fra più gruppi di lavoro? È sempre stato così. Se pensate bene a cosa intendo lo comprenderete molto bene, ne sono certo. Perché le “informazioni” sono in un “bacino” di energia universale, alla portata di tutti. Quando qualcuno apre una via, un canale, una porta in questa area di “memoria” del Creato, non è mai da solo, perché dietro di lui ci sono altri che navigano in scia. E ciò non descrive un movimento negativo o sbagliato. È semplicemente che, come in una comunità di formiche o di api esistono le sotto varietà specializzate nel fare qualcosa, anche a livello umano succede la stessa cosa. 

Coloro che aprono e coloro che colonizzano

Non sempre coloro che aprono vivono di gloria per questo. Dipende. Ma il fenomeno è quantomeno necessario per permettere agli altri di penetrare in nuovi livelli della conoscenza e consolidare. Il “lavoro” della globalità è uno solo: evolvere. La fase di sopravvivenza è implicita.

Ora dobbiamo mutare alcuni programmi nel cervello che sono obsoleti. Questo aggiornamento del nostro sistema operativo è in corso proprio in questi tempi. Un modo per aggiornarci è anche questo: colpire la nostra attenzione con esempi anche drammatici, con accostamenti di Sacro e Profano, come questo. Il Dottor Athias in una certa fase della propria Vita, decise di ri-formarsi presso un “Sapiente”, il quale è la fonte della sua stessa trasformazione:

“Lasciando da parte le grandi dimostrazioni teoriche, paragonò lo sviluppo di un feto a quello di un cancro. Commentò il parallelo tra la moltiplicazione cellulare dell’embrione, che arrivano a diventare delle cellule molto differenziate, con la moltiplicazione cellulare del cancro in cui ogni cancro ha una funzione molto perfezionata. Com’è possibile che colui che è in grado di creare un bambino , con un concepimento così magico, possa sbagliarsi nella nascita di un cancro?

La malattia non è un errore di programma, è nel programma”.

È sufficiente leggere ed informarsi per giungere a conclusioni sensate intuitive personali. Facendo però attenzione all’eccesso di informazione che ci avvolge totalmente. È questa un’altra tattica dell’Antisistema per confondere e bloccare in un altro ambito. È stato Rudolf Steiner stesso a mettere in guardia l’umanità dal pericolo derivante dalla diffusione di “sapere” tramite carta stampata. Come al solito è una questione di equilibrio. Un sottile gioco di compromesso, fiducia, senso intimo di essere, un pizzico di concretezza, tanta immaginazione e creatività come un bimbo.

Nei libri, a ben cercare, c’è la risposta a tutto. A ben cercare! Ad esempio:

“Eravamo ben lontani da Ippocrate e dalla sua visione dell’essere globale. Il nostro era un ritagliare la persona facendone un puzzle umano, dal quale mancava del tutto l’aspetto emozionale. Il colmo è che è stata la gerarchia medica a inventare il termine “psicosomatico”. Quando non sappiamo cos’è, diciamo così; mi avrebbe spiegato un giorno un primario”.

Si dice che la scienza proceda a balzi dopo ogni funerale. Cioè che le “eminenze” che hanno fatto la storia di quel ramo della scienza, si sono poi fermate sugli “allori”, bloccando di fatto con la loro opulenza il continuum, il fluire delle scoperte, del sapere, dell’innovazione. Perché si sono bloccate? Per supponenza? Perché hanno raggiunto un grado di benessere e di potere? Forse! Ma non solo… secondo me perché hanno dovuto fermarsi! Perché qualcosa di estremamente potente li ha convinti che era più “appropriato” fare così. Siamo tutti padri e madri di famiglia, no?

Smettiamola di distribuire colpe e giudizi. Doveva andare così. In quel modo la “spinta” accumulata dalla corrente lungo le sponde ha raggiunto livelli insostenibili per qualsiasi controllo, per cui c’è stato il ”balzo”, la rottura degli argini e delle menti interfacciate a diga. Tutto è opportuno al fine.

“La salute è la presenza di un’immagine ideale, dell’essere in equilibrio perfetto. La malattia è lo scordarsi questo modello. La vera guarigione è ritrovare il sé”.

Questa azione dello scordarsi non è mai fine a se stessa. Athias mette in relazione la malattia anche con cause inerenti al retaggio familiare, ma questo è un ulteriore approfondimento. Per oggi mi interessa fermarmi qua, perché confonderei troppo le idee.

Mi sovviene il parallelo con il super computer Hall 9000 e il nostro cervello; secondo me gli autori dei due famosi film di cui ieri ho proprio scritto qua, hanno idealizzato il funzionamento del nostro organo di controllo per eccellenza, trasmutandolo in evidenza attraverso l’immagine di un super computer che ha l’intero controllo della situazione di una gigantesca nave spaziale lanciata nel Cosmo “aperto”. La sua ritenuta “pazzia” non è fine a se stessa ma provocata da ordini in controtendenza, come viene dimostrato nel secondo film, 2010 L’anno del contatto.

Proprio ciò che è successo al genere umano intero. Ordini in controtendenza. Vortici di energia in contro rotazione, capaci di destabilizzare coloro che non sono pronti nel padroneggiarli. E ciò dimostra ancora una volta come l’analogia frattale sia sempre valida e all’opera, infatti è proprio David Wilcock ha portare alla nostra evidenza che nell’Universo, e dunque anche in noi, operano almeno due forme di Etere in contro rotazione:

"Quello precedente è solo uno dei tanti pezzi del puzzle che suggerisce che due principali forme di "etere" (materia oscura) siano all'opera nell'Universo. Ancora, il nostro punto cruciale di partenza, qui, è che abbiamo una Sfera Universale che si è divisa in A1 e A2 al suo interno. Questi eteri hanno velocità di vibrazione leggermente differenti, espresse nel paragrafo precedente come "caldo" e "freddo".
 
6.2 - A1 e A2 ruotano in senso contrario l'una dentro l'altra.
 
Subito dopo, e soprattutto, dobbiamo osservare che i corpi universali di etere 1 ed etere 2 possono ruotare in senso contrario l'uno rispetto all'altro, o roteare in direzioni opposte, senza causarsi interferenze a vicenda:
•    A1 ruota in senso orario, mentre A2 ruota in senso antiorario allo stesso tempo, ed essi in genere si passano attraverso nella Sfera, mentre continua il movimento.
•    Poiché A1 vibra leggermente più in fretta di A2, A1 ruoterà anche leggermente più in fretta di A2 nella Sfera. Questo sarà un punto molto importante più avanti. 
 
I corpi di A1 e A2 sono simili ai fluidi, nel senso che hanno "campi bolla" sferici che hanno la capacità di fluire. Questo è sostenuto dal lavoro di Kozyrev, Mishin e altri, che dimostrarono l'attività simile ai fluidi e le "correnti" nell'etere. Tuttavia questi "campi bolla" hanno anche una geometria interna dei Solidi Platonici che li fa rimanere legati in una struttura matrice relativamente stabile con i loro vicini. A1 si lega a se stesso come un'unica entità sferica e A2 si lega a se stesso come un'entità sferica separata. Perciò questa caratteristica geometrica di cristallo fluido di A1 e A2, impedisce loro di fondersi l'uno con l'altro (omogeneizzazione) tutto in una volta e di perdere la loro energia di rotazione contraria. E mentre essi ruotano in senso opposto, i loro "campi bolla" riescono a scivolarsi oltre a vicenda, come un super-fluido, anche se si trovano esposti ad un'altissima compressione. In un certo senso, questo è simile al modo in cui le persone si oltrepassano lungo le affollate strade cittadine, mentre camminano in direzioni opposte...

Dopo che A1 e A2 si sono formati ed è iniziato il loro movimento di rotazione contraria, il momento in cui si verifica per la prima volta questa collisione di vortici nel centro, è quello che la maggioranza degli scienziati chiamerebbe "Big Bang".  La pressione diretta verso sud di A1 entra in collisione con la pressione diretta a nord di A2 e moltissimi dei campi bolla di A1 e A2 cominciano a fondersi in questa zona più che in altre. Essi si dispongono formando una sfera nel centro, dato che c'è pressione che spinge da ogni parte. Si crea dell'energia elettromagnetica, secondo il modello di fisica di Johnson, generando luce e materia visibili. Questa sfera di energia comincia a crescere dapprincipio, man mano che assorbe in sé sempre più particelle di energia di tipo fluido di A1 e A2. Possiamo anche pensare a questo evento come la nascita della prima stella nell'Universo".
Fonte: “The Divine Cosmos” - Capitolo Sei - Il battito universale di David Wilcock

Siamo passati a scrivere dalla malattia che, nell’immaginario collettivo conduce alla Morte, alla Nascita dell’Universo… Proprio ad evidenziare un cerchio perfetto che descrive solo perfezione in itinere.