venerdì 15 giugno 2012

La controparte.



 
Too big to fail (in italiano Troppo grande per fallire) è un'espressione entrata nell'uso comune nel linguaggio politico durante la crisi economica globale scoppiata nel 2008 a proposito di banche, istituti creditizi o aziende considerate troppo grandi all'interno delle rispettive economie perché possano essere privati dell'intervento pubblico in caso di rischio di bancarotta.
 
Storia.
La logica del too big to fail tornò di stringente attualità nel 2008 quando il governo americano all'epoca della seconda presidenza di George W. Bush intervenne con il sottosegretario all'economia Henry Paulson, attraverso il 'Piano Paulson', approvato il 3 ottobre dello stesso anno, in soccorso dei grandi istituti di credito e delle banche americane ridotte al rischio di fallimento dall'esplosione della bolla dei mutui subprime (crisi dei subprime).
 
Uso nel linguaggio comune.
L'espressione, benché sia maggiormente nota nel linguaggio economico e politico, è attestata come locuzione aggettivale nell'uso comune già nel 1991 quando su La Repubblica si faceva riferimento a un 'ragionamento too big to fail'. È stata usata anche per la prima volta come locuzione avverbiale nel 1999 sempre su La Repubblica ('pensare too big to fail') e sul Corriere della sera nel 2003 come locuzione sostantivale ('il too big to fail è una realtà').
Link 
  
Il 'too big to fail' è una realtà

IIF: l'Europa ha bisogno di unione bancaria e sorveglianza centralizzata.
L'Institute of International Finance pressa l'Europa e i Paesi del G20 a trovare in fretta una soluzione alla crisi mondiale. Lo riporta il Financial Times citando una lettera inviata proprio al G20 prima del meeting del 18-19 giugno. ‘Abbiamo bisogno di un piano di gioco e di un'agenda che ci mostri dove sta andando l'Europa’, ha detto Charles Dallara, direttore del gruppo che rappresenta le maggiori banche del mondo. 

Tra le misure suggerite dall'Iif un allentamento monetario generale da parte delle banche centrali di tutto il mondo, e in particolare un fondo di redenzione del debito per l'Eurozona

L'Europa, secondo Dallara, ha bisogno di un'unione bancaria e un'autorità di sorveglianza centralizzata
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Il too big to fail è una realtà… è la spinta inerziale che conduce sempre di più verso questa realtà.

Sulle ‘orme’ dell’Uno, ci muoviamo in questo piano degli eventi dove nulla sfugge al senso ultimo dell’esperienza e della possibilità, alla luce di un intento superiore d’intelligenza d’Amore; una energia, un campo esistenziale dal quale scaturisce la nostra esperienza: 

la ‘polvere’ della Bussola d’Oro.

Amore, energia, vibrazioni, onde, particelle, esperienza…

Scrivere di ‘onde’ è un aggancio perfetto per riferirsi al concetto di ‘Legge d’Ottava’, e ogni volta che abbiniamo questa legge ad una forma di conoscenza, viene sempre naturale richiamare alla memoria gli insegnamenti di Gurdjieff. Ai seguenti due link avevo scritto, tempo fa, di questo argomento:
  1. http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2010/07/ecco-perche-e-tutto-girato-al-contrario.html
  2. http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2010/07/la-preghiera-una-tecnologia-molto.html
Il too big to fail è una realtà… è la spinta inerziale che conduce sempre di più verso questa realtà, e frattalmente questa verità conferma proprio il concetto di ‘Ottava Massima’, ossia di quell’Onda che non può fallire:

‘Soltanto nelle ottave di ordine cosmico, ascendenti o discendenti, le vibrazioni si sviluppano in maniera conseguente e ordinata, mantenendo sempre la direzione presa all’inizio’.
Frammenti di un insegnamento sconosciuto - P.D.Ouspensky

Il ‘Piano Divino’ è l’Ottava Massima’, per cui non è mai stata in dubbio la sua ‘riuscita’: la ‘meta’ è certamente ed alla conclusione del Tempo, raggiungibile. 

Tuttavia ciò non basta per conferir ‘Fede’ permanente alle individualità incarnate, perché semplicemente lo ignorano o ritengono un simile ‘concetto’ troppo distante dal proprio senso d’essere, ossia, non è sufficiente, a questa vibrazione, per divenire un ‘propulsore’ di consapevolezza.

Quello che ‘serve’ ad un umano del giorno d’oggi, al fine di risevgliarsi, è di essere schiacciato al muro da una mano tanto forte da ridurlo al silenzio/ascolto meditativo, oppure di essere coccolato dalla stessa mano?
 
Dipende, perché la biodiversità è sempre all’opera, per fortuna o per sagace intuizione superiore.

Anche sapendo consciamente che ‘non possiamo fallire’, è sufficiente questa insuperabile verità al fine di renderci immediatamente ‘migliori’? Il nostro grado di auto conoscenza ne risente in misura direttamente proporzionale? Io penso di no, perché è stato troppo grande lo ‘strappo’, allorquando abbiamo scelto di ‘lasciare tutto’ al fine di nascere ogni volta ‘nudi’ sulla Terra 3d.

Occorre riconquistare tutto, ogni volta e ogni volta e ogni volta… sino a quando ‘qualcosa’ rimane agganciato nel nostro campo energetico, possibilità dopo possibilità. E questo ‘qualcosa’ lo dobbiamo proprio alla ‘mano’ che ci ha ispirati in ogni modo in questa dimensione tanto densa e ‘spigolosa’. Questa ‘mano’, di  volta in volta, ha vestito gli abiti dei Santi e dei Dittatori, del Bene e del Male, del sensato e dell’insensato per i nostri ‘occhi’

Reagendo, ci siamo sempre mossi di conseguenza. Reagendo abbiamo sempre trovato la forza di rialzare la china e di continuare ad andare avanti anche durante il Tempo più buio e quasi senza speranza. L’istinto di sopravvivenza ci ha permesso di non ‘toglierci la Vita ogni volta che nascevamo’, la nostra ‘nudità’ d’infanti serve anche a questo

a non suicidarci subito, non appena constatiamo la differenza iniziale tra il ‘dentro e il fuori’: un’abissale differenza in termini di ‘coccole esistenziali naturali’.

La reazione va bene sino ad un certo punto, poi si deve accedere ad un'altra modalità: quella 'proattiva'.

È un viaggio. Un transitare lungo uno spettro d’energia consolidata in uno Scenario particolarmente adatto per ospitare l’esperienza, progettata in un’altra dimensione per questa dimensione. Perché è solo osservando da un altro ‘luogo’ che è possibile comprendere l’osservazione, ossia senza essere circondati dallo Scenario che non lascia mai completamente ‘abili’ d’intendere e volere.

È un concetto Quantistico: l’osservatore che osserva attraverso se stesso e per questo ‘personalizza’ l’osservazione tramite il proprio filtro. Ma è anche vero il contrario, ossia che l’osservato plasma, anche in piccola parte, l’osservatore.

Impariamo sempre a ribaltare la prospettiva.

È l’equivalente del detto ‘Indiano d’America’ di ‘mettersi nei mocassini degli altri’.

Il Tempo ci insegna che il ‘giudizio’ è proprio questa modalità Quantistica di osservazione biunivoca: giudica e sarai giudicato, lanci la prima pietra chi è senza peccato, etc.

Stiamo vivendo, come dicevano anche i Maya, un periodo tra due Ere, ossia l’umanità è costituita da esseri che ‘stanno camminando tra due dimensioni differenti allo stesso momento’. È logico che non sia semplice vivere in questa maniera, rimanendo all’oscuro dei processi naturali evolutivi in corso; processi che certamente l’Antisistema non ci viene a dire in maniera aperta, ma che comunque è chiamato a rendere noti nella maniera e nella possibilità per lui più conservative del proprio potere di controllo.

Le informazioni sono rese note, in qualche modo. 

Spetta ai più ‘risonanti’ coglierle, comprenderle e farle proprie. È un’informativa che non può mancare, in virtù della legge del Libero Arbitrio. Tuttavia il Libero Arbitrio esiste da entrambe le ‘fazioni’ all’opera nelle 3d:
  • Docenti
  • Allievi.
Facciamo attenzione: 

Docenti e Allievi - non - Male e Bene

E ancora: 

Docenti e Allievi - un concetto biunivoco, biodiverso, che attesta la contemporanea co esistenza di queste due ‘polarità’:

Docenti e Allievi allo stesso Tempo.

Campi in rotazione su se stessi, in compensazione con gli altri, proprio grazie agli effetti di questa ‘rotazione’ attorno al fulcro della sua emanazione.

Nella terra di mezzo è sempre un po’ noioso. Quando le persone stanno transitando da un lavoro ad un altro, da una situazione ad un'altra... funziona così. Come in ogni viaggio c'è una partenza. E poi c'è il tempo del viaggio, che disorienta un po'
 
E poi c'è l'arrivo.
 
Il tempo tra la fine di un lavoro e l'inizio del nuovo è una specie di 'zona neutra', un non-luogo dove non sei né qui né lì. Un luogo psicologico dove le persone non percepiscono più la propria identità e sembra loro di aver perso la terra sotto i piedi. Essere in un momento di transizione è proprio questo

stai cambiando da qualcosa che è ancora presente muovendoti verso l'ignoto. E dato che ti stai muovendo verso l'ignoto non sai ancora cosa ti aspetta. Può essere un periodo molto bello. E sicuramente è un periodo in cui scopri tantissime cose nuove su di te, mentre ricostruisci la tua identità...
 
È un periodo in cui oscilli continuamente tra il 'tenere' ed il 'lasciare andare', tra il desiderio di stringere e fermare il passato e la voglia di tuffarti nel futuro ed in quello che ti aspetta.

Ed è proprio quando oscilli tra andare avanti e tornare indietro che stai facendo i passi più grandi.

Questo è esattamente il segno che ti stai in realtà muovendo nella tua direzione.
Link

Quando oscilli tra andare avanti e tornare indietro che stai facendo i passi più grandi…
 
Ringrazio Simone Pacchiele, che non conosco personalmente, per il suo enorme lavoro propedeutico all’affioramento della consapevolezza di chi entra in risonanza con quanto scritto. Grazie davvero.

La Terra di Mezzo… non è una terra che non c'è, senza relazione col mondo in cui viviamo… Deriva solo dall'uso del termine dell'antico inglese mid-del-erde (o erthe), modificazioni del termine dell'antico inglese middangeard: 

il nome per le terre abitate dagli uomini ‘in mezzo al mare’

E benché non abbia cercato di far coincidere la forma delle montagne... con le ipotesi dei geologi riguardo al passato, questa 'storia' è ambientata su questo pianeta, in una certa epoca del vecchio continente...
Dall'Antologia di J.R.R. Tolkien

Il nome per le terre abitate dagli uomini ‘in mezzo al mare’:

ossia il termine ‘buca’ il velo del Tempo, un Tempo in cui il sapere giungeva da una Terra in mezzo al Mare. Tutto ciò riporta alla Mente, un tempo ‘costellato’ dall’esistenza di Atlantide.

I due concetti di ‘Terra di Mezzo’ sono entrambi validi e ‘veri’:
  1. luogo fisico sulla Terra
  2. dimensione.
Dove, in realtà, il termine ‘dimensione’ permette un altro ‘bivio’ nella possibilità della interpretazione:
  1. dimensione legata ad un cambio vibrazionale
  2. dimensione legata ad un cambio temporale.
Altro concetto simile alle sabbie mobili, perché capace di trattenere fisicamente sulla Terra 3d, in luogo di procedere ad una vera e propria Ascensione.

Si torna, dunque, alla duplice possibilità espressa da questa breve distinzione:
  1. livello tridimensionale
  2. livello sovradimensionale.
Occorrono le idee chiare, in un contesto proprio legato all’estrema confusione creatasi nello stanziamento temporale, che aumenta sia la possibilità di fare esperienza, sia la possibilità di rimanere incastrati nel vortice esperienziale. Siamo sempre alle prese con questa duplice verità. Sempre… Siamo noi il ‘Terzo Stato Quantico’

Noi incarniamo la possibilità di ri comprendere ed unificare la polarità, che ormai chiamerei ‘compensazione’…

Non esistono verità, ma solo mezze verità, alla luce della nostra osservazione e consapevolezza dell’unica realtà. Più o meno recita così il Kybalion. Una grande conferma di talune 'verità' intuite da SPS.

Questa è la Biodiversità ed il Libero Arbitrio, sancito dal Karma e dalla Legge d’Ottava e da tante altre peculiarità dello ‘stare sulla Terra 3d’, come ad esempio la ‘circuizione sensoriale’ legata alla Gravità:

un Globo terracqueo che gira su se stesso senza mai disperdere ciò che ospita ed accoglie. Un grande abbraccio d’Amore al limite dalla possessività.

La Terra non è dell’umanità, ma nemmeno l’umanità è della Terra.

Si potrebbe andare avanti così per sempre. 

Troveremmo sempre la possibilità di confutare tutto, perché tutto è un punto di vista e al Mondo esistono miliardi di punti di vista. In assenza della capacità consapevole di amministrarsi da Sé, ‘qualcosa’ è stato incaricato di questo onere, di questa responsabilità e che, per contraltare, ha chiesto ed ottenuto anche una serie di privilegi in cambio dell’attività immane a cui si è autonomamente designato.

Quali ‘privilegi’?
 
Quelli che abbiamo da sempre sotto agli occhi, per quanto riguarda la sua parte ‘umana’, e quelli relativi ad una ‘alimentazione energetica’ per quanto riguarda la sua parte ‘sottile’.

È più semplice, forse, adesso constatare quanto sia effimero e debole ogni giudizio emesso da tutti coloro che si ritengono vittime, solo perché è più semplice e preferibile in luogo dell’accettazione del significato più profondo dell’accogliere il feedback di Sé, che torna dall’opera del cosiddetto ‘oppressore di turno’.

Il ‘gioco’ è portato avanti con grande Maestria da parte di tutti. I Docenti che sono Allievi che sono Docenti/Allievi, hanno solo da imparare.

La guerra tra ‘poveri’ è una messa in scena dei ‘ricchi’, ossia delle nostre parti Animiche in osservazione più o meno silente: 

un’altra forma di Docenti direttamente interessati a seguire il comportamento dei propri ‘figli’, impegnati alla ‘Scuola della Vita’ sulla Terra 3d.

Padri/Madri ed allo stesso Tempo anche Figli.

Per finire, pensiamo un attimo al gioco del Calcio in una ‘evoluta’ e moderna consolle di videogiochi:

gli uomini della propria squadra e della squadra avversaria, si muovono da soli con grande sapienza e capacità. A che cosa sono interessati veramente? Al possesso della palla e alla partecipazione collettiva al gioco. Ma che cosa ‘seguono’ in realtà? Che cosa è la ‘palla’ nell’Universo di loro competenza?

Un codice, un pixel, un Bit… la ‘palla’ non esiste, così come il campo da gioco e come essi stessi. Eppure la loro realtà è emersa nelle 3d ed è interattiva con le 3d e gli umani.

Il videogioco è Magia, Miracolo, e risponde ad una programmazione specifica, ad una richiesta del ‘Mercato’, al Desiderio di gioco degli umani, alla facoltà di progettare, ideare, conoscere ed avere denaro di alcuni umani: 

ossia risponde ad una ‘possibilità concretizzata dall’intento di unione di – domanda ed offerta’.

In definitiva disegna una nostra 'controparte', che esperimenta e riflette sempre e comunque la 'parte', le 'parti' e ogni sfaccettature da monte a valle dell'opera Creativa.

Sacro e Profano… ad immagine e somiglianza dell’Uno che tutto ri comprende e che tutto ri elabora alla ricerca, di perfezione in perfezione, di quel ‘valore aggiunto’ capace di armonizzare l’equazione. 

Questo è il punto a cui giunge SPS. 

‘Oltre’, potrebbe esserci ancora dell’altro loop, un altro ‘giro di spirale’, così come il 'Tutto' potrebbe sfociare nella nascita di un bimbo, di una nota musicale nuova.

‘Nuova’ in maniera ‘nuova’, ossia non rientrante in nessuna ‘configurazione’ conosciuta attraverso questa forma umana, qualsiasi sia il Tempo a cui ci riferiamo.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com