giovedì 25 gennaio 2018

Una dima perfetta.



C’èquesta “fiction”:
Damnation
Ovvero, dell’auto intrattenimento inserito nel contesto quotidiano della “tua” vita “qua (così)”. 
Qualsiasi opera è una derivata della App “intelligenza”, situata all’interno del corpo umano, così come un “moderno” Pc ti insegna indirettamente
Qualsiasi infrastruttura, analogamente, è una esternazione, una riproiezione esterna dell’interno “moda (dima, capacità, elaborazione)”. 
Quindi, viene da pensare che l’esterno raffiguri l’interno, dando – così – luogo ad un loop, che ti prevede sempre come “sia causa che effetto”. 
Ma (ma) questa “equazione” è parte di una “massima”, alias, manca qualcosa (realmente… qualcun3), di modo che… il loop “motore” possa continuare a funzionare attraverso (di) te che, nel durante, ti sei auto trasformat3 (secondo abitudine alias riprogrammazione) nella versione (di) “te”. 

mercoledì 24 gennaio 2018

Una sola ragione: quella fondamentale.



Si dice, poiché lo hai già ritrovato descritto, che “il tempo è galantuomo”. 
Già
Forse perché “(prima o poi) tutti i nodi vengono al pettine”?
Ma (ma) esiste un lungo termine nel quale “saremo tutt3 mort3”...
Del resto, “chi semina vento raccoglie tempesta”. No?
Quale è il significato di questi modi di dire (che hanno, comunque, una base di verità sostanziale)? 
Non ti sembra che piuttosto di essere galantuomo, il “tempo” è – di più – un riflesso, un effetto collaterale dell’ordine “azione – reazione”? 
O, meglio ancora, del contrasto (strategia) “ragione fondamentale – re/azione”? 
“Qua (così)” è tutt3 interesse, prospettiva, parte, privat3, ego “cattivo”, etc. 
Per cui, in tale “tempo”, se (se) la forma sociale e quella umana è diventata così (oppure lo è sempre stata) deve pur significare qualcosa (qualcun3), poiché “nulla succede per caso (quando non lasci nulla al caso)”. 

martedì 23 gennaio 2018

Una certa convenienza.



Perché puoi parlare fisicamente di una nave
Perché esiste l’acqua e, di più, perché c’è un suo accumulo “magnifico” che puoi chiamare, per abitudine, convenzione e “necessità (comunicazione, intesa, riferimento comune)”, fiume, lago, mare, oceano, etc. Qualcosa che sostiene
Perché puoi parlare di un'automobile? 
Perché esiste, analogamente, la terra “calpestabile”. Non solo una superficie
Perché puoi parlare di un aereo? 
Perché può volare, dal momento in cui esiste l’aria (il cielo, l’atmosfera), etc. L'essere dentro a qualcosa.
Insomma, qualsiasi sia l’ambito che prendi in questione, esiste sempre (sempre) il relativo, funzionale, “sfondo (scena portante e centrale, sostanza, contenitore, etc.)”. 
Quella struttura della “materia” che permette di… anche quando la materia non sembra nemmeno esserci, dato che per materia sei abituat3 a concepire qualcosa di solid3
Espandendo tale concetto, però, materia “è” tutt3 ciò che esiste (nonostante, la materia non esiste), anche se nel/sul piano della non manifestazione (alla “lungimiranza” della capacità organica del corpo umano) e non solo sul piano del giudizio umano.
La diatriba sulla esistenza, o meno, dell’eterequindi, a cosa ammonta?
Di più, sostanzialmente, che cosa significa.