venerdì 6 novembre 2015

La prospettiva: dal Dominio all'artista a te.



Se quello che fai "serve"... avrà successo.
La regola:
state all’interno
Succede spesso? Così spesso che lo noti appena
Robot overlords
Succede, così spesso, che lo noti appena = abitudine.
Un dato di fatto (1) da ricreare ogni volta, (2) da sfruttare e (3) da non dimenticare (dalla prospettiva di chi/cosa può mettere in atto il punto 1, per arrivare al punto 2).
Ora, chi/cosa è in grado di mettere in atto un simile meccanismo, sicuro al cento per cento?
Tu? Tu pensi che, è così... solo se entri a far parte di “qualcosa”.
Ma... in quel qualcosa, quale ruolo avrai? Quale potere incarnerai? Quali fattori ti manterranno nelle regole. Regole scritte da chi/cosa? Etc. etc. etc.
La struttura di comando piega tutto il resto a forme piramidali di “ricezione/ascolto (delegazione)”. Non importa a quale livello ti ritrovi, funziona sempre così “qua, così”. Una sola realtà manifesta (una ed una sola) che lascia fuori, ciò che è riuscita a farti dimenticare
 
Esiste? Non esiste? Solo una questione di "prospettiva".
L’Uno, dunque, che cosa è? Un riflusso di qualcosa di più grande, che non riesci più a far tuo. L’uno, nello status quo, diventa – tuttavia – solo ed esclusivamente lo… status quo, che difende se stesso alterando ogni termine disallineato (disallineato per via della funzione di memoria della frattalità espansa, che è nella sua sostanza neutrale).
L’Uno “qua, così” è tutto, matutto ciò che appare, ossia, ciò che deriva dalla non apparenza apparente del Dominio.
Ergo:
non ti sembra più di avere nessuna via di “riuscita”.
Per cui, ti adegui perché consegui.
L’alternativa sostanziale diventa sempre meno visibile, annichilendo nel campo del possibile e condensandosi nell’impossibile (prima) ed infine scomparendo del tutto anche da lì.
Se tu non pensi a qualcosa, significa che non la immagini nemmeno e se non la riesci ad immaginare, per te, significa che “non esiste, anche se c’è”.
   

giovedì 5 novembre 2015

Chi decide in assenza tua?



L’analisi “sociale (frattale espansa)” di/in SPS deriva da una prospettiva “non accademica” e, anche solo per questo, è obiettiva. Ossia, visto che SPS non ha “interesse alcuno, qua, così”, la relativa messa a fuoco di ciò che “vede e percepisce” va al di là di ogni singola contesa (*).
SPS non ha nulla da difendere né da proteggere, al fine di perpetuare qualsiasi tipo di status quo.
In questo, SPS incarna le caratteristiche della legge, strumento e memoria… della frattalità espansa, con particolare focus sulla sua funzione originale/nativa sostanzialmente neutrale:
un "sistema operativo"
senza interesse alcuno
oltre a quello di permettere
non il funzionamento
ma
l’esperienza in ogni grado e qualsiasi ordine
è... nella sostanza, neutro
rispetto a ciò che, poi, accade
anche se, a monte, ha sempre una ragione (*), che è oltre ad ogni tipo di controllo.
  
È questa una “proprietà molto spesso attribuita a Dio”. E, nella realtà manifesta e potenziale, invece… un luogo comune agganciato alla “porta aperta della frattalità espansa”:
una tecnologia, a sua volta
che non pone fine alle domande irrisolte
ma “così” non più irrisolvibili
perché, ad un certo punto, ammettendo l’esistenza di una simile “funzione”, riesci ad esaurire anche quel gap, che ti mantiene sempre distante relativamente a “quello che succede e perché succede”.
Alla piramide di Cheope manca il "vertice"... 
Il Dominio ritorna evidente. Riemerge dal “luogo” che aveva strategicamente ideato, ritagliandosi fuori dalla “tua” mente, nella "tua" mente.
Se tu non “vedi”… allora “non lo vedi più”.
In una ragione tale da non prenderlo più in considerazione, dimenticando in altri termini. In una regione dove tutto viene confinato ed in una... dove tutto viene “rieditato” ad hoc.
Il “vedere è, quindi, dominio della memoria e di ogni singolo ricordo”.
Vedi quello che rimane relativamente al “non vedere”.
La genetica, l’organicità, la fisica, la scienza, etc. vengono, dunque e di conseguenza, solo “dopo”.
La “complessità” diventa, allora, tutto quello che non ricordi più ed al quale non riesci a dare un orientamento nativo, un senso, una ragione fondamentale.
   

mercoledì 4 novembre 2015

Parlè?


In tutto quel che devi far
il lato bello puoi trovar
lo troverai e... hop il gioco vien.

Ed ogni compito divien
più semplice e seren
dovrai capir che il trucco è tutto qui...

Con un poco di zucchero - Mary Poppins
Italia, tassi negativi su Bot, Ctz indicano fiducia mercati...
I tassi negativi sui titoli di Stato italiani sono il segno che i mercati hanno fiducia, ha detto stamani il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.
"Per la prima volta sul segmento biennale il Tesoro si è finanziato a tassi negativi, vuol dire che i mercati pagano l'Italia per poterla finanziare.
Questo è un segnale di fiducia", ha detto Padoan in occasione di un'audizione in Senato sulla manovra.
La scorsa settimana il Tesoro ha piazzato Bot e Ctz con tassi negativi...
Link
Chi/cosa sono "i mercati"? Perchè hanno un così alto interesse a "pagare l'Italia"? Perchè, in un simil modo, mantengono lo status quo invariato, perchè anche in Italia ci sono "i loro più autentici investimenti".
 
Il giogo vale la candela.
Riassumi tutto ciò, invece di un finanziamento, come un... "pizzino". Una tangente, un ricatto nel ricatto, una mansione lavorativa nella gerarchica Globale, la propria parte, il proprio ruolo, ciò che devono fare perchè "serve".
In tutto quello che fai o "devi far", puoi sempre mettere tutto quello che “vedi” e che, in un certo senso, “sei”. Ad esempio, se sei “ottimista” allora puoi sempre vedere tutto da una simile prospettiva o il contrario, ovvio.
È la tua “dima” attraverso la quale inquadri il Mondo intero.
È qualcosa che si avvicina al concetto soffuso di “tuo” carattere (genetica) ma molto più coerente rispetto a ciò che l’educazione ricombina in te, nel tempo abitudinario dello status quo.
Insomma, se sai intagliare il legno (ad esempio) lo sai fare sempre e comunque, anche se cambi idee relativamente alla politica, alla religione, a qualsiasi “fede”. Punto e stop.
Il muratore batterista, talento nascosto in cantiere.
Un operaio ha sfruttato assi di legno e secchi di vernice come percussioni, dimostrando di avere un gran senso del ritmo.
Link
Il carattere è qualcosa di nativo? Se lo credi, va "bene". Ma… certe tue caratteristiche (abilità, talenti) hanno una base/sede più radicata e meno propensa al “cambiamento (di qualsiasi natura si tratti)”.
Il carattere è, piuttosto, un “orientamento”.
Il talento è, di più, un dato di fatto coerente, sul quale puoi sempre contare (non essendo soggetto alle dipendenze che, invece, il carattere può subire allorquando il complesso umano, nel quale è integrato, risulta preda di compressioni esterne agenti sull’interno).
  
Se pensi che anche il talento va e viene o lo puoi anche dispedere, nel tempo, probabilmente non stai intendendo nel miglior modo, ciò che SPS "intaglia quest'oggi anche per te".
Quando tu sei “uno/a con te stesso/a”, allora, “vedi sempre nella stessa maniera, lungo la medesima lunghezza d’onda”:
  • sei come un perfetto cristallino
  • che filtra le apparenze del reale manifesto
  • in maniera tale da non alterare, in primis, te stesso/a
  • sei accorto/a e saggio/a (coerente).
Coerenza = in ottica si chiama coerenza (o coerenza di fase) la proprietà di un'onda elettromagnetica di mantenere una certa relazione di fase con se stessa durante la sua propagazione
Link 
  • mantenere (memoria)
  • una certa relazione di fase (ricordare)
  • con se stessa (te stesso/a)
  • durante la… propagazione (vivere).
Ricordati di te. Riconosciti.