venerdì 25 dicembre 2009

Identità.







Sono l’onda
         che s’infrange sulla roccia umida
                    e, che tocca il cielo
                               attraverso la temporanea
                               vaporosa
                               bruma.
Come pulviscolo
         affronto paure verticali
         secolari,
         carico dell’energia
                    di miliardi di esseri marini.
Sono gli occhi ed il braccio
         il cuore e le idee,
                    le gambe di grandi aspettative.
Carico la roccia
         per cambiare prospettiva
                    per giungere alle nubi
                               ed, alfine,
                               ricongiungermi.
Sono l’aria
         che vortica evocata dai moti opposti delle vetture
                    e, che sogna turbini
                               inesauribili
                               attraversando i grandi spazi.
Come forza nuova
         mi consumo,
                    bruciando ogni volontà
                               in un fazzoletto di mondo
                               in un battito di ciglia
                                           in una esplosione di speranza.
Sono il segno dei tempi
          l’invisibile presenza
                    lo spiritello di vento
                              un conflitto di direzioni.
Carico lo spazio
         per meglio manifestarmi
                   per guadagnare un significato
                             ed, infine,
                                           disperdermi soddisfatto.
Esistiamo,
         entrambi,
                  nel sogno di un Burattino
                                           che non vuole crescere mai.

 

giovedì 24 dicembre 2009

Un limpido augurio.






“Oggi ho avuto numerosi sogni. La cosa strana è che me li ricordo ancora; come se fossero porzioni d’altre vite che ho staccato, raschiato via, dalla memoria di chissà chi. La cosa più strana è che, questi sogni, li ho fatti ad occhi aperti; forse è per questo che li ricordo così bene. Non riuscivo più a chiudere le palpebre. Li ricordo anche perché li ho scritti sulla parete bianca. Anche se in realtà ho solo apparentemente scritto, in quanto i caratteri erano già impressi nell’intonaco; li ho solo liberati da uno strato di vernice di troppo. Infine li ho solo letti…”
(Prospettiva Vita)

Ciò che liberiamo dal registro della “Vita” è una nostra scelta…
     Possa il 2010 aiutarci a sciogliere i nodi che ancora ci vincolano…
          E che la serenità illumini la via per il nostro cuore…

          Tanti Cari Auguri all’Umanità Intera…


          Buone feste e Buon Natale Vero...





mercoledì 23 dicembre 2009

Una "lucida" ed ammortizzata realtà.








Vorrei soffermarmi su un aspetto che sempre con maggiore intensità, si sta facendo largo in me; una vera e propria forza che dall’interno spinge verso il cambiamento, persino nell’aspetto della “realtà” che percepisco, fuori di me, come solida ma inequivocabilmente legata al mondo dei sensi, delle percezioni soggettive. Sembra che osservando ciò che ci sta intorno, ognuno di noi veda la stessa manifestazione densa dell’energia costituente il “tutto”. Invece ognuno di noi, essendo un vero e proprio centro di “potere”, ognuno un Re a "casa" propria, “vede” le cose alla propria maniera. Ognuno di noi infatti pensa sempre di avere “ragione”. Ma come è possibile conciliare due aspetti tanto diversi? Come è possibile essere tutti d’accordo sul fatto che davanti a noi c’è il Duomo di Milano eppure intendere questa “costruzione” in maniere talmente differenti da risultare anche diametralmente opposte? Questo è un esempio che descrive una più ampia struttura del pensiero e dell’impero dei sensi. L’uomo “colora” ciò che gli sta attorno con le proprie tonalità, tuttavia la propria capacità “decorativa” è, nel tempo, stata molto limitata dall’abitudine. I modelli abitudinari legati soprattutto alla vita cittadina, hanno impoverito la mano artistica dell’uomo, la sua capacità di leggere tra le trame, tra le "righe" della manifestazione fisica. E ciò che ha preso il sopravvento è stata l’immagine subliminale che l’Antisistema ha trasferito dal proprio campo energetico a quello della famiglia umana. Ecco che dunque hanno iniziato, nel tempo, ad emergere delle linee guida, delle figure concrete, ben visibili a tutti, certe, uniche, vere. Le istituzioni, gli Stati, la famiglia, il dottore, le automobili, i supermercati, etc. Chi non crede in queste “cose”? E con il termine “credo” non intendo il fatto di “essere convinti o essere rappresentati da questi “valori””, bensì intendo sostenere che queste “cose” esistono a prescindere dal nostro “volere”. Insomma un potere, una energia sovrastante li ha resi manifesti grazie all’opera “ammaliante” alla quale ci hanno sottoposti nel tempo. Non esistono molti fenomeni storici che sono sfuggiti a questo controllo epocale, a questo “antisistema adattivo”, ossia capace di auto regolarsi in funzione anche degli “imprevisti”. So di essere, come dire, un po’ fumoso, ma vi prego di “piegare” il vostro punto di osservazione, anche momentaneamente, al fine di cambiare prospettiva. E allora pensiamo per un attimo a questo aspetto: e se la “città” nella quale vivo, avesse degli interessi a nascondermi un certo "aspetto" di quello che considero invece normale? Se invece di vivere sempre meglio e tutelati dagli organi di polizia, vivessi sempre peggio e la vigilanza fosse presente solo per controllare me? Se iniziassi a notare che le forze dell’ordine esistono per difendere il “potere” dalla massa e non la massa dal sopruso? Se scoprissi che tutto il cibo è adulterato al fine di trasformarlo in una droga capace di tenermi in uno stato “ipnotico”? Che tutto intorno a me esiste una fitta trama di fili invisibili, come una ragnatela, che mi tiene all’oscuro di quale sia l’entità del mio “ruolo” in questa vita? Provate a farlo anche solo come un gioco o come se foste degli attori professionisti. Ebbene, tutto cambierebbe improvvisamente ai vostri “occhi”… e quando dico tutto intendo dire tutto, tutto, tutto, tutto, tutto…nessun particolare escluso. La “prova” è costituita dal fatto che la gran parte della massa vede le “cose” allo stesso modo (e non mi riferisco in questo caso alla prossima formazione della nazionale di calcio). Il globo intero sembra convergere verso lo stesso paradigma “radioattivo” e ciò non è normale, non sta nelle “statistiche” relative alla bio diversità. Siamo immersi nella finzione e, la cosa fantastica o drammatica, è che alcuni aspetti della “finzione” sono veramente paradossali come, ad esempio, l’attentato al Pentagono del 11 settembre 2001 (non voglio parlare delle Torri), infatti mi chiedo “dove sono i resti del Boing”? Un mostro del genere non può sparire nel nulla. Eppure è passata questa versione della realtà. Perché chi l’ha proposta è alla “regia” e può disporre della conoscenza “perduta”. Vedo troppi complotti? Allora mi spiegate perché gran parte della gente percepisce questa forma di “regime” a livello sensitivo? Senza spiegarselo lo “sente”. Come quando qualcosa vi avverte della presenza di un’altra persona alle spalle (quello che per Ben Parker è il “senso di ragno”). La gente non si fida di chi la comanda, anche se il voto politico lo esprime la gente stessa. Io credo che questo modello di vita sia destinato a mutare in fretta, perché altrimenti lo scopo educativo di questo teatro o scuola non avrebbero senso. I tempi li decidiamo noi, ma il cosmo, tramite una energia di risveglio, sta dandoci una mano a smuovere le acque stantie della palude nella quale versiamo da troppo tempo.
Ecco il pensiero illuminato di Gurdjieff a tal proposito:

“G. cominciò un'altra riunione parlando del fatto che dimentichiamo costantemente le difficoltà della nostra situazione. "Voi pensate sovente in un modo molto ingenuo, diceva. Voi già credete di poter 'fare'. È vero che sbarazzarsi di questa convinzione è la cosa più difficile per un uomo; ma non comprendete tutta la complessità della vostra struttura interiore, e non vi rendete conto che ogni sforzo, oltre ai risultati desiderati, supposto che ve ne siano, produce migliaia di risultati inattesi, sovente indesiderabili. Infine, dimenticate costantemente (ed è questo l'errore più grave), che non cominciate dal principio, con una bella macchina pulita e nuova. Dietro ognuno di voi vi sono anni di vita falsa o stupida. Avete sempre ceduto alle vostre debolezze, avete sempre chiuso gli occhi sui vostri errori, cercando di evitare tutte le verità sgradevoli, mentendo costantemente a voi stessi, giustificandovi, biasimando gli altri, e così di seguito. Tutto ciò non ha potuto che nuocere alla vostra macchina. La macchina è sporca, arrugginita in molti punti e il suo cattivo  funzionamento ha fatto sorgere dei dispositivi artificiali. "Questi dispositivi artificiali interferiscono ad ogni istante con le vostre buone intenzioni. "Essi vengono detti 'ammortizzatori'. " 'Ammortizzatori' è un termine che richiede una spiegazione speciale. Ognuno sa che cosa sono i respingenti dei vagoni ferroviari: degli apparecchi che ammortizzano gli urti. Nell'assenza di questi ammortizzatori, i minimi urti di un vagone contro un altro potrebbero essere molto sgradevoli e pericolosi. Gli ammortizzatori attenuano gli effetti di questi urti e li rendono impercettibili. "Dispositivi esattamente analoghi esistono nell'uomo. Essi non sono creati dalla natura, ma dall'uomo stesso, benché in modo involontario. La causa della loro apparizione è l'esistenza nell'uomo di molteplici contraddizioni; contraddizioni nelle sue opinioni, nei suoi sentimenti, nelle sue simpatie, in ciò che dice, in ciò che fa. Se un uomo dovesse sentire, durante la sua intera vita tutte le contraddizioni che sono in lui, non potrebbe agire né vivere così tranquillamente. Continuamente si produrrebbero degli attriti in lui, e le sue inquietudini non gli darebbero pace. Noi non sappiamo vedere quanto i differenti 'io' che compongono la nostra personalità sono contraddittori e ostili gli uni agli altri. Se un uomo potesse sentire tutte queste contraddizioni, sentirebbe ciò che è realmente. Sentirebbe che è pazzo. E non è gradevole per nessuno sentirsi pazzo. In più, un tale pensiero priva l'uomo della fiducia in sé stesso e indebolisce la sua energia, esso lo frustra nel 'rispetto di sé stesso'. In un modo o in un altro, bisogna dunque che egli controlli questo pensiero o lo bandisca. Egli deve, o distruggere le sue contraddizioni, o cessare di vederle e di sentirle. L'uomo non può distruggere le sue contraddizioni. Ma se gli 'ammortizzatori' si formano in lui, può smettere di sentirle; non sentirà più gli urti che risultano da punti di vista contraddittori, da emozioni e parole contraddittorie. "Gli 'ammortizzatori' si formano per gradi, lentamente. Un gran numero di essi sono creati artificialmente dall'educazione. Altri devono la loro esistenza all'influenza ipnotica dell'ambiente. L'uomo è circondato da persone che parlano, pensano, sentono, vivono tramite i loro 'ammortizzatori'. Imitandoli nelle loro opinioni, nelle loro azioni e nelle loro parole, crea involontariamente in sé stesso degli "ammortizzatori" analoghi, che gli rendono la vita più facile. Perché è molto duro vivere senza 'ammortizzatori'. Ma essi gli impediscono ogni possibilità di sviluppo interiore, sono fatti per smorzare i colpi, ma i colpi, e solo i colpi, possono tirar fuori un uomo dallo stato nel quale vive, cioè svegliarlo; gli  'ammortizzatori' cullano il sonno dell'uomo, e gli danno la gradevole e pacifica sensazione che tutto va bene, che le contraddizioni non esistono, e che può dormire in pace. Gli 'ammortizzatori' sono dei dispositivi che permettono all’uomo di avere sempre ragione; essi gli impediscono di sentire la sua coscienza”.
Da: “Frammenti di un insegnamento sconosciuto” di P.D.Ouspensky