Incipit:
la vita dei Coso non è così felice: Michele è in debito con un usuraio per dare a Cristina un tenore di vita che il suo stipendio da grafico pubblicitario non può permettersi, mentre Cristina è frustrata perché non riesce a entrare nell'élite della città. Vittorio invece ha un pessimo rendimento scolastico, è tormentato dai bulli e preso di mira dal preside della prestigiosa scuola privata che lui e Fortuna frequentano…
Epilogo:
tutti tornano quindi a disprezzare e maltrattare i Coso più di prima, ma i due fratelli fanno pace e Cristina finalmente accetta le sue origini napoletane facendosi chiamare col suo vero nome, Carmela Cimmaruta.
Un boss in salotto
Ricordo, ai tempi dei subprime o giù di lì, chiamare i clienti di Goldman Sachs “muppets (pupazzi)”. Un dipendente scrive al New York Times: in banca l'ambiente mai stato più tossico e distruttivo come ora. Unico scopo: fare soldi… (2012). Bè, è l’Internet delle “Cose”, dei Cosi. O pupazzi che dir si voglia. Ancora, il famoso carro buoi. Il popolo bue. Le pecore. Il gregge.
Che altro serve per risvegliare qualcosa di sostanziale, che non sia sete di ribalta (ancora “fare soldi”)? Al max, se un individuo vuole vendicarsi, che fa? Finisce in galera. Oppure si mette “a fare soldi a palate”, così poi “gliela farò vedere io!”.
Il nulla con la mente attorno.
Lo s-vuoto. I “Cosi” sono… così. Come? Andati. S-perduti. Patetici. Ingranaggi o granelli di sabbia sulla spiaggia, come dichiarava Gurdjieff. In-utili. Da sfruttare oltremodo. Sempre. Ovunque. Comunque sia. Olé.