Sé… non è, “se (condizionale)”. Ok?
Non si tratta con nessuno. Sé è Sé: basta così, anche se qua.
A “militare” correva voce che mettevano il bromuro nel cibo. Per farti stare “tranquillo”. Vero o “vero” che fosse, era quello che circolava. Allora, perchè la società non dovrebbe essere “trattata” nello stesso modo?
Dimostrerebbe e spiegherebbe un “sacco di amenità” de noantri.
Si “diceva”, ieri, che ci sarà pure anche chi si nutre del “bene”, oltre a tutto ciò che rientra nei termini del “Voladores”, che si alimenta (e dunque fomenta o educa o coltiva ad hoc la società) del “male”. No?
Ebbene, lo sai che è sufficiente trovare anche dei “dettagli”, al fine di elevare a potenza, sostanzialmente, l’intera scena-scenografia, essendo tutto ad auto caratteristica frattale espansa.
C’è chi si nutre del “bene”:
ad esempio, i gatti…
Quando strusciano per avere le coccole, una strofinata di pelo, un’appassionata “grattatina” sotto al mento, sulla testa, abbassando le orecchie sempre attente e “mormorando” in quel loro tenero modo.
Sì: il gatto si nutre (ambisce) anche di questo.
Mentre, se lo spaventi scappa via a più non posso. Ergo, rifugge il “male” e preferisce il “bene”. Sarà anche il suo bene ma, tant’è… ecco il segnale portante sostanziale “bene, che nutre alcune creature”.
“Fare…” del bene è qualcosa che “Fa…” bene:
indubbiamente.
Ti basti anche aiutare la classica “vecchietta” a portare le borse della spesa, sino a casa. È una soddisfazione, di solito. Magari all’inizio “avevi qualcosa di meglio da fare”, tuttavia, poi… è sempre un successo di endorfine, di interiorità, di auto compiacimento.
Sei stato utile a qualcuno: bello.
È anche una terapia, per la verità.