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mercoledì 19 gennaio 2022

Le impronte.



Giustizia è fatta: sarebbe la frase finale di questa storia. Ma che cos’è davvero la giustizia? Ho sempre pensato che la vita non sia una bilancia, che pesa i torti e le ragioni. Il giusto e l’ingiusto sono territorio del relativo. E noi siamo soltanto puntini dispersi nel nulla, che cercano di capire quale strada prendere. Io ho perso il mio amico, Enrico. E certo: può essere considerato un fallimento. Però continuo a coltivare la speranza che alla fine nulla di ciò che facciamo per gli altri, si disperda completamente come polvere al vento. Che ogni piccolo gesto, ogni frase, ogni pensiero, fatto con amore, lasci un’impronta. Magari piccola ma che sia rintracciabile a lungo. E ora mi chiedo, quante e quali impronte siamo riusciti a lasciare nel corso del nostro cammino. E siamo sicuri di agire sempre in buona fede e con senso di responsabilità? Boh”.

Bruno Palmieri (Gigi Proietti)

Un mito:
il “nostro” Gandalf. 

Vedendolo ancora operare ne’ “Una pallottola nel cuore”, viene da commuoversi, perché… bè: 

con quella voce. 

E con quella sua dinoccolata andatura. Con quella simpatia innata. E con quella trama, poi. : giustizia è fatta (sarebbe la frase finale di questa storia). Ma… i suoi “dubbi” devono essere anche i nostri o, perlomeno, sono anche i Miei.  

Che cos’è davvero la giustizia...? Relatività (relativ3 a...).

Di certo, non quella che amministrano nelle aule della “giustizia”, come puoi perfettamente “vedere”, dal 2020 in poi (e non che prima fosse sostanzialmente diverso perché, semplicemente, questo potere si manteneva un passo dietro, nel backstage; mentre ora è perfettamente on air, teatralmente). 

L’accenno alle “impronte”, poi, è del tutto allineato con il Mio discorso relativo alla frattalità espansa (memoria ambientale o auto caratteristica motivo per cui tutto è verità e la verità è solo una)

Come descritto anche in Prospettiva Vita, seppure attraverso altro tipo di narrazione. Il “Boh” finale, poi, è la ciliegina sulla torta, nonché il momento finale.

Lo ricorderò per sempre, a prescindere da tutto, per la sua voce “prestata” allo Stregone Bianco nonché al famoso “Genio” ed al leggendario “Drago”, nonché ai due simpatici Devon e Cornelius. 

La sua voce è, ancora, magica: a tutto tondo, sferica

Un vero dono per tutti noi.
Più che una pallottola nel cuore, un Proietti(le) nella memoria.

martedì 3 novembre 2020

Applausi



Gigi Proietti era simpatico. Lasciamo perdere la bravura e tutto il resto. Era simpatico. E poi, wow, ma che voce aveva? Come dimenticare il tuttotondo conferito a Gandalf, Draco, Devon e Cornelius e al… Genio (della Lampada)? Un vero e proprio, drago. Verrà ricordato. 

E questo fa la differenza. Come ci insegna il “film” Le cinque leggende. È in questo che occorre mutare d’esperienza. Ovvero, ricordare di ricordare. 

Proietti permette di agganciare il più ampio discorso collegato alla memoria di sé e non solo. Infatti, quando “decede” una persona, è la tristezza che coglie con le mani in pasta. La profondità dell’emozione è tale da ridurre l’individuo “sopravvissuto”, al pari di un cencio usato e strizzato oltremodo. Qualcosa che dura finché dura. E che a volte dura per sempre

Eppure, tutto questo verrebbe meno qualora il “credo” fosse differente.