Attraverso il “tenore (cronaca del sentire)” dei Bollettini, hai potuto seguire l’iter proposto dal “Governo”, sia della “Italia” che del resto del mondo (coerenza). Ho impilato, in questo diario online condiviso, il momentum reso evidente dall’auto decodifica sostanziale delle “news”. Qualcosa che ha contras-segnato il “tempo”, oramai.
Sì, ora che sei passato dal “ricordo del nazismo” al viverlo alla luce solare o, meglio, alla “luce” o rivelazione dei Media che, figurarsi, se lo possono ammettere chiaramente.
Quando sei in guerra, anche se è una “guerra”, il mondo del giornalismo è un macilento ripetitore seriale dell’ordine preposto e precostituito = ?
Di ciò (chi-cosa) che si avvale del megafono della gerarchia.
Altro che Bruno Palmieri (Luigi Proietti) del Messaggero...
Ergo, se sei stato invaso da un in-certo potere, allora i Media racconteranno la n-orma ufficiale. Ma se sei stato liberato, di conseguenza i Media (sempre loro) diffonderanno ad immagine e somiglianza le “grida” finalmente della libertà ritrovata.
Così... come puoi af-fidarti a tale settore o, meglio, della stessa “informazione”, che viene sempre dopo. Dunque, se per decidere o almeno per orientarti ti agganci a tale mezzo vettore, bè… “che ne sarà del tuo destino” , diventa un ritornello già conosciuto, sul modello de’ “la storia rivelata”.
In questi decenni, dopo la “liberazione”, l’individuo si è potuto “formare”:
ed ora conosce come vanno le “cose”, qua.
Eppure… Eppure? Eppure, “niente” = va da sé.
Sembra automatico.