giovedì 22 aprile 2021

La verità sta nel mezzo?



In medio stat virtus… è una locuzione latina, il cui significato letterale in italiano è: “la virtù sta nel mezzo”. La locuzione invita a ricercare l'equilibrio, che si pone sempre tra due estremi, pertanto al di fuori di ogni esagerazione… L'espressione risale ai filosofi scolastici medievali, anche se già Aristotele nell'Etica Nicomachea (… il mezzo è la cosa migliore), Orazio nelle Satire (…c’è una misura nelle cose) e Ovidio nelle Metamorfosi (… seguendo la via di mezzo, camminerai sicurissimo…) avevano espresso un concetto similare…

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Gli antichi, al solito, erano piuttosto pratici

Dunque? 

Mentre, la “traduzione delle traduzioni proposte” sembra, piuttosto, una “via” interpretata o codificata Anti-Sistemica-Mente. Il percorso che com-porta la creazione della figura del “giudice”, che sta “di mezzo” in una posizione che media tra gli estremi del “caso”, pur essendone “al di sopra” in ogni senso, non da ultimo gerarchicamente

Ma ciò che “sente” SPS_IO, attraverso la propria Arte o Grande Opera, è per così dire, di più rispetto a quello che sembra, a quello che vai ad “ingaggiare”, a quello che ti dicono e dunque “sai” e poi diventi o “sei”, etc.

Sempre “non a caso”, infatti, nell’Anti-Sistema tu sei “tu”, non visto che “serve”, a cosa/chi non immagini più. 

E se non l’immagini nemmeno, allora figurati la mente com’è messa

intelligenza, logica, calcolo, etc. vengono sempre dopo, se non hai quell’apertura necessaria per espandere tutto ciò che percepisci, e che in assenza di tale esercizio di conseguenza diviene come molto volatile per alfine depositarsi in ferma auto convenzione da cui ogni convinzione

Nel mezzo, allora, che cosa c’è, chi c’è e quale azione avviene come se fosse “norma”? 

 

mercoledì 21 aprile 2021

L’avvizzire che fa impazzire.



Se chiusi “dentro” a qualcosa, l’aria diventa sempre più “viziata”. Il cervello sfoca tutto, prendendo comunque posizione. Alias

la “normalità”. 

Laddove, tutto “serve” essendo causale quello che continua a succedere. Dunque: cosa “è già successo”? Qual è la “dima”? Di chi si tratta

Reggeresti mai con lo sguardo se qualche figura mitica narrata dalla storia si manifestasse “live”? 

L’industria cinematografica rende tutto così “reale”: 

per quale sostanziale motivo? 

Per abituarti a ritenere tutto una “fake”, oppure per prepararti a qualcosa? O, ancora: per abituarti e dunque preparandoti ad hoc. Come forse puoi “vedere”, il discorso non è mai chiaro. Allora, perché dovrebbe esserlo il “warning” che arriva da SPS_IO? Se le chiare intenzioni non sono manifeste e soprattutto comprovate, di conseguenza ogni “accusa” sembrerà sempre lasciare il “tempo che ritrova”

E, dal punto prospettico di chi non esiste ma c’è, non è quindi il top della gamma del risultato, corrente interesse privato? Già.

 

martedì 20 aprile 2021

La collana è un filo di perle.



Cosa viene prima? E cosa, dopo. E perché? Chi lo può dire? In assenza di risposte certe (= direttamente ricordate), l’esperienza passa al livello successivo (= memoria comune) che può essere di due “tipi di sostanza”:

naturale o “naturale (artificiale)”. 

Nel senso che il banco di memoria (esperienza) che si f-orma ambientalmente, viene sempre “prima” rispetto a qualsiasi altro tipo di “supporto”. Ad esempio, quando si fa carotaggio dei ghiacci “eterni”, il tipo di informazione che se ne ricava è naturale = registra fedelmente tutto quello che “è già successo” + tutto quello che continua a succedere. Invece, se ti rivolgi ad un libro, una biblioteca, Internet, etc. quel tipo disapereè come un collo di bottiglia, nell’Anti-Sistema. 

Allora, la fonte più autorevole - in quanto registro dell’informazione come dovrebbe essere – è sempre l’ambiente. Infatti, ti sei auto distaccato da tale sfericità della verità. Sei confluito nelle città, laddove il verde è diventato “verde”: 

con la natura che viene smorzata in tutto e per tutto, non potendo “crescere” come farebbe se… non ci fossero regole ed abitudini massive.