martedì 13 ottobre 2020

Prima che sia troppo tardi.


Non si dice così

Dunque, mentire o… dare speranza? Cosa è più lecito, morale, autentico, giusto, etc.? Se poni “caso”, alcuni di questi termini possono andare in antitesi fra loro, altri possono prestarsi a varie interpretazioni di sorta, altro può succedere se sei tu a “cambiare” prospettiva o a sbagliarti (errore di parallasse), così come succede che prendi lucciole per lanterne o sei accecato da interessi particolari, da promesse da marinaio, da illusioni non solo ottiche, da truffe, inganni, raggiri o mancata pianificazione, coerenza, lungimiranza, ignoranza, cecità, etc. etc. etc. 

In Interstellar, ad un certo punto si esprime tale pensiero, “non appena diventi genitore, è subito chiaro che ai tuoi figli non puoi raccontare che il mondo sta finendo…”. Ergo? Devi dare loro “speranza”. Vero? Altrimenti, il rischio qual è

Che si suicidino prima del tempo? Che si deprimano? Che si diano all’alcol? Che si droghino o si lascino “andare” per la disperazione? Tutto può essere. Appunto. Quindi

Perché mentire o “dare speranza”. Come possono, costoro, dare una mano alla causa comune se… vengono trattati da perfetti imbecilli

lunedì 12 ottobre 2020

Le ferme intenzioni.


Giro girotondo

Il mare è fondo,

tonda è la terra,

tutti giù per terra…”.

C’è questo sito Web e c’è soprattutto una ferma intenzione.

Si parta con qualche “immagine”; del tipo, costa desertica che si affaccia sull’oceano = “rumore” come di digrignare di denti o di gessetto sulla lavagna. Nemmeno la vicinanza dell’acqua rende “verde” il deserto? Il significato, qual è. 

Poi, è possibile che una situazione sostanzialmente rimanga inalterata, seppure si “elimini” la figura del Direttore rimpiazzandola con la “democrazia” o con il voto di tutti? Sì. È ildi fatto” (apparenza consolidata) che “elimina” il sostanziale, attraverso sempre il sostanziale che coincide con il “disegno” di chi “di fatto” lo mantiene sempre in auge. Se sfugge la “cosa”, è perché inquadri tutto con una “luce” inadatta, ovvero, lo fai e non lo “Fai…” = una situazione di atteggiamento.

venerdì 9 ottobre 2020

A catena.


Il processo del “pensare” descrive una catena di re-azioni, capaci di essere sia lineari che non lineari. La mente dunque dribbla o salta continuamente qua e là, non rientrando potenzialmente in alcuna restrizione

Come un elettrone? No. 

A meno che dell’elettrone non ne sai sostanzialmente nulla, non visto che la “catena” non finisce nel processo mentale, da cui - per inciso - nemmeno parte. 

Come puoi “trovare” l’origine di ciò che chiami abitualmente “fiume”? Credendo che prenda inizio dalla sorgente? Suvvia. È il convenzionale ciò che ti ha e che dunque ti soffermi a prendere in considerazione. 

Per dirla in parole semplici, “non ricordando dalla propria esperienza diretta, non sai praticamente niente” = sei alla mercé di chiunque se ne approfitti

Allora, tale auto dimenticanza non è, piuttosto, come… procurata? Perché? Bè... perché c’è chi se ne approfitta?