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“In verità vi dico…”, è un famoso ed apprezzat3 monito® di servizio.
Qualcosa da corso e ricorso storico; però, con chi ascolta che è come in-capace di intendere e volere, poiché esattamente e proprio (nel) “qua (così)”, laddove ognun3 istupidisce sostanzialmente, ovvero, in-dimostrabilmente.
Vale a dire, insomma, “tant’è”…
Azione e re-azione.
Sì. È ver3. Ma… che cosa te ne “Fai…”, sostanzialmente?
Oltre che ad applicare tale “legge”, che è di più un3 constatazione (indicante il funzionamento ambientale o una su3 caratteristica), come puoi servirti di ess3 sino al punto di sospensione?
Accorgendoti del potenziale che auto incorpora, ovvero, che concerne sempre 3l livello funzionamento, funzione, funzionalità, etc.
Qualcosa che non c’entra nulla con luoghi comuni del tipo, “energia, lavoro o ‘Dio’”. L’ambiente funziona, così come – ad esempio – sai, relativamente a qualsiasi dispositivo tecnologico (ma non sol3), seppure ancorat3 (nel) “qua (così)” all3 “necessità” energia elettrica e, dunque, a tale forma di “dipendenza da…”.
L’analisi che puoi (e devi) “Fare…” è, quindi, del tipo “formulare”. Ergo:
“Chi rompe paga, e… i cocci sono suoi”.
Senza auto decodifica “formulare”, senza tale forma di atteggiamento, che cosa desumi ambientalmente, dat3 l’eco (memoria, riflesso, verità) che caratterizza tutt3?
Lucciole per lanterne, ovvero… “giustizia uguale per tutti”:
sulla “carta” e nell3 realtà “di carta” (nel) “qua (così)”.
Dove sopravvivi sempre “meglio”. Cioè, senza metterne in dubbio l3 provenienza né tale destinazione d’uso.
Del resto, sei come un dispositiv3 che si auto de/ri-programma, prendendo spunto dal segnale portante “ambiente sociale”, che altr3 non è che “progetto industriale”, avente natura auto sprofondante nel divide et impera, però, di estrazione sottoDomin3, rispetto a ciò (cosa/chi) ch’è “a monte” di tale forma gerarchica di appartenenza, attraverso l3 polarizzazione/saturazione di ogni sottostante.
Altro che… tutt3 ciò che ti passa per l3 testa.