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“Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata…”.
Albert Einstein
“Troverai di più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le pietre ti insegneranno ciò che non si può imparare da maestri…”.
San Bernardo
Tutt3 ciò… perché?
Voglio dire:
sono “espressioni” condivisibili. Vero? Ma… che te ne “Fai…”? Nulla.
Se non, al limite, pavoneggiarti, esibirti, professando saggezza, cultura, savoir-faire, prosopopea, etc.
Perché “in natura” dovrebbe già esistere tutt3?
Perché ci puoi trovare “libri”?
Perché, si tratta di… memoria (ambientale), ovvero, eco auto ridondanza, riflesso, significato, “è già success3” (e, indovina indovinello, continua a…).
In ciò ritrovi (ricordi) il nesso – con tanto di anello di congiunzione, non più, mancante) tra forme frattali (che scambi per “arte”) e fatti (ma non nel senso di “storia deviata”, bensì, di continua a succedere poiché “è già success3”).
Ovvero rintracci chi nè in-direttamente responsabile.
Il mondo versa, causalmente, in una forma di sfruttamento epocale, senza fine di continuità.
Qualcosa di assolutamente “certificat3”.
Per quale motivo è sempre stat3 “così (qua)”?
Ora, dare una “risposta” sembra più opera di sbruffoneria, che altr3, poiché – nel “tempo” che sembra “natura” – fior fiore di espert3 ci hanno provato, senza per/con ciò ri-cavare il classico ragno dal buco. Ma, comunque, auto intortando(ti).
Il copione segue le orme di ogni “studio scientifico”, che indaga sulle cause del tal potenziale pericolo (ad esempio, ma causalmente, il pericolo delle onde che ogni cellulare emana, mentre continua a funzionare), senza potersi auto esprimere liberamente, non visto che 1- ogni studio dipende da chi l’ha commissionat3, 2- ogni studio dipende da chi finanzia ed investe e 3- ogni persona che è “al lavoro” dipende da chi permette che esista tale “lavoro”.
Conte riconosce rischio recessione: “Il dato positivo è che non dipende da noi…”.
Laura Naka Antonelli Finanza.com 31 gennaio 2019 Link
Allora: gaudeamus igitur (godiamo or dunque, mentre siam giovani…)…
Link
O, se preferisci:
daje a ride.
Va bene vedere sempre positivo, ma, l’essere in ciò che sembra solamente “struttura sociale”, comporta – se (se) sostanzialmente sempre (nel) “qua (così)” – s-vantaggio, in funzione di quale “gradino” occupi della/nella scala sociale, ch’è gerarchia e, dunque, apporta e comporta conseguenze tra coloro che sono e rimangono “a valle” oppure “a Massa”.
E viceversa, per coloro che si piazzano più “a monte”; nonostante tutt3 ciò sia indimostrabile, poiché… “fa parte del sopravvivere, del concorrere, del competere, delle regole del giogo, etc.”.
Quindi, non indaghi mai in tal senso, profondamente, perché non sembra esserci mai alcuno “spazio” per fartene qualcosa.