giovedì 28 giugno 2018

Schiavi di un algoritmo sino ad un certo punto.



Un algoritmo è un procedimento che risolve un determinato problema attraverso un numero finito di passi elementari in un tempo ragionevole…
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Quale è il “problema, nella realtà manifesta “qua (così)”?
E… quale tipo di “risoluzione è già stat3 adottat3 e si continua ad adottare?
Ritenere l’algoritmo qualcosa di recente, poiché esiste l’associazione d'idee all’informatica (che fa pensare alla “modernità”), è una deviazione rispetto a ciò che sostanzia, ovvero:
una strategia auto implementat3 a livello non/locale
qualcosa che valeva anche, ad esempio, per l’Impero Romano (dove l’informatica era semplicemente inimmaginabile).

mercoledì 27 giugno 2018

Il dizionario non contiene contrari di “gerarchia”.



Ci sono delle sostanze che - seppure in un certo stato d’assoluta indifferenza (immanifestazione, miscelazione, non apparenza) - non appena aggiungi qualche altro ingrediente più liquido (e termini, in tal modo, la ricetta), la colorazione del tutt3 assume proprio quello caratteristico di tali sostanze. 
Se non è chiara una simile situazione, allora, prova ad aggiungere (e mescolare), ad esempio, della polvere di alga spirulina (verde) ad un mix secco di semi, cereali, etc. e poi della frutta (frullata e, dunque, liquida).
A quel punto, la tua colazione diverrà “verde”, anche se prima di miscelare la parte liquida della ricetta, tale polvere colorata era del tutt3 invisibile (ossia, non sembrava nemmeno esserci) se mescolata d’assieme.
Tale quadretto... piuttosto che avere un valore diretto, ne ha soprattutt3 in termini significativi. Cioè:
a quale altr3 situazione, fondamentale, si rifà?

martedì 26 giugno 2018

Non è mezza misura la realtà sostanziale.



Il riso uccide la paura, e senza la paura non ci può essere la fede…”.
Jorge da Burgos
Chiediti perchè, significativamente, ti comporti in un certo modo
Se non ti prendi troppo seriamente, che cosa fai?
La tua vita è, forse, (in) un gioco? 
Del resto, ti piace considerare di te... che “pensi positivo”, che “vedi il bicchiere mezzo pieno”, che “il gioco deve valere la candela”, etc. 
E quando il bicchiere è mezzo pieno/vuoto, significa che c’è differenza di potenziale, ossia, che il tuo potenziale – per qualche motivo, da qualche parte, in qualche modo – s’infrange su un muro e ciò che rimane è quella differenza che “qua (così)” ti auto identifica in quanto a… “te”, laddove il “mondo non è perfett3”. 
Il filtro che agisce in tal senso, ti illude a pensare (credere) che il potenziale singolare sia ciò che corrisponde al sopravvivere (AntiSistema). 
Ma (ma), nel tuo “caso”, è proprio la differenza di potenziale ad auto decretare per te il “tuo” stile di vita, dato che il potenziale è sempre tale, essendo – appunto – potenziale, ovvero, essendo come un luogo comune inalterabile (ad esempio, proprio come tendi ad immaginare la morte, che non è soggett3 all’obsolescenza programmata, essendone in un certo senso la parte che usufruisce esclusivamente del risultato, scivolando tutt3 in ess3, come in un Buco Nero prepost3 a…).