lunedì 12 settembre 2016

Nella stessa sostanza.



Viaggia veloce. Sii come una scimmia, che si lancia tra gli alberi, approfittando di ogni appiglio, forma, leva, unitamente alla propria “prontezza”.
Si può percorrere il tragitto anche in questa maniera, senza perdere tempo ed il più agilmente possibile.
Puoi ancora procedere a "piedi", ma tra gli alberi fitti e secolari, la foresta non ti risulterà tanto agevole, se non sai come – addirittura – sfruttarla, “metterla a fuoco”…. dove, l’unico incendio che divampa, è quello dentro di/a te.
Correre veloce è l’anticamera del "volo". È da lì, infatti, che tutto ha preso inizio:
  • andando sempre più forte e, poi, “decollando”.

 
Progressivamente, il corpo ha risposto in termini di “preparazione”, di logistica e funzionalità, ma sempre e solo in seguito da una sollecitazione (necessità, desiderio, intento), così come una intelligenza artificiale si mette a disposizione degli utenti, permettendo la creazione di nuovi servizi, quando – sostanzialmente – l’industria ne interpreta i relativi “bisogni” o, di più, li innesca, provoca, evoca, manifesta, etc. in maniera tale che, in seguito, l’utenza li richieda, l’intelligenza artificiale li permetta e l’industria li rilasci
Il loop non è propriamente solo un loop, avendo una ragione fondamentale all’origine del classico “né capo, né coda:
un mix causale, fra
ignoranza
dimenticanza
inosservanza
non curanza
lontananza, etc.
La legge, strumento, memoria, frattale espansa è… il tramite, che permette tutto. È, anche, ragione fondamentale, maneutra. Ed è, alfine – ed allo stesso tempo – sede della memoria di tutto ciò che succede (realtà manifesta) e non succede (potenziale).
  

venerdì 9 settembre 2016

Nel rito, il simbolismo, e viceversa.


"Dal buio della mente" alla luce della notte, illuminata dalla "mente"...
Ci sono due aspetti, “interessanti”, che emergono grazie all’attività delle sottodominanti, “qua, così”:
  • il rito e il simbolismo. 
Due “tendenze consolidate” e una modalità di celare qualcosa che è stato, via via, drenato dalla Massa. Massa, che è stata come “isolata”, in/da qualcosa che, ad esempio, puoi ricordare anche attraverso la “normale” tri-unità, rappresentata dai “fili elettrici, che attraversano case, luoghi, città, persone, etc.:
  1. neutro (circuito primario o sistema frattale espanso original/neutrale)
  2. fase (circuito secondario o avvolgimento, in proiezione sul primario)
  3. massa (circuito terziario, realtà manifesta "qua, così")...
Il filo neutro… rappresenta uno dei due componenti della linea elettrica, in cui passa la corrente di "ritorno" dalle utenze e prosegue verso il contatore
La fase è il secondo filo della linea e trasporta l'energia elettrica verso tutte le utenze
Il conduttore di protezione, noto come "filo di terra"… raggiunge tutte le utenze senza nessuna interruzione.
Per quanto riguarda le prese, è quasi sempre collegato allo spinotto centrale… L'impianto di messa a terra è obbligatorio ed evita pericolose folgorazioni provocate da un contatto diretto
In tutto questo, ritrovi – come sempre – sia il rito che il simbolismo (la frattalità espansa). 
Perché, l’infrastruttura riflettente tutto (nonché “superficie” adatta per l’emersione di realtà manifesta + realtà potenziale) è a caratteristica frattale espansa (un “modo di fare”, in leva, che permette di trasportare, comodamente, “attraverso le qualità attribuite simbolicamente a Dio”, praticamente, tutto… dalla “posizione fisica ed intenzionale” dominante, a quella – altrettanto fisica e ricevente – massiva), ergo:
serve, proprio, per “edificare sogni (realtà manifestabile)”
trasformandoli (elevandoli) in realtà manifesta.
  

giovedì 8 settembre 2016

“Per virtù del grande demone (che è l'amore)...”: nel codice.


 
C’è, come, un codice
Ed, esiste, anche “non solo ‘qua così’”.
È un collo di bottiglia. Di più, un “senso di percorrenza, inscritto e trascritto (trascrivibile, portatile e portabile, in maniera tale da rigenerare sempre se stesso, in ogni “lingua” codificata) ovunque ed in ogni ‘caso’”
Alla fine, tutto lascia una traccia…”.
Billions
SPS (Io) mi sono accorto di questa “comune caratteristica” e, come conseguenza, ho preso a seguirne la connotazione geografica, allo stesso modo del percorrere il letto del fiume, dal punto in cui lo si “scopre”, sino ai due punti di delimitazione convenzionale “qua, così”:
  1. la sorgente (o nascita apparente, ma di più… una manifestazione)
  2. la confluenza in un bacino più grande (o morte apparente, ma di più… un assorbimento).
Ti può servire, anche, una vita intera (e oltre) per risalire all’intero disegno della “vita di un fiume”, poiché le devi dedicare la tua, attentamente, coerentemente, degnamente, passionalmente, puntualmente, etc.
E se pensi che, nel frattempo, puoi “staccare” – ad esempio – per condurre anche una vita sentimentale o una cattedratica, lavorativa… o per giungere a concederti brevi periodi di “vacanza”, allora tutto questo non fa per te, poiché… nel disinnesco, il disinnesco.
La perpetuazione dell’osservazione, ti rende sempre più “accort3”.
Ogni sosta, anche la più breve, corrisponde a “lasciar perdere (reset) e, così, ad aprire “feritoie” utili all’evoluzione del disinnesco, ossia, alla sua “routine”... costituita da ciclica ed impressionante compresenza, non manifesta (non rintracciabile con senso ordinario delle “cose”).