giovedì 18 febbraio 2016

Tu e “Tu” (3)


Illuminazione artificiale e... "tutto quello che serve".
La chiave sta nella presentazione”.
Uncanny
La “presentazione” è, apparenza. Dunque:
la chiave è apparenza, oppure, gioca sull’apparenza?
La “chiave” è sostanziale, anche se “apparente” o se “gioca sull’apparenza”, perché – in ogni casogenera un risultato preciso, esatto, inteso ed intenso.
Sia che “ciò che sai, perché ti viene presentato”, è apparente o meno, per la mente non cambia nulla, in termini di efficacia della presentazione, di realismo rappresentativo, di scenografia seducente.
E ciò, dimostra che 1) tu fai tutto per auto suggestione “direttamente ma indirettamente e/o viceversa”, 2) tu fai tutto per auto suggestione indotta da 3) una fonte esterna, che 4) si presenta a te “nella migliore delle vesti, auspicate per mezzo della ragione d’insieme dominante (moda)”.
La “tua” mente funziona per luoghi comuni.
Ora, trova il modo di accorgerti che “questi luoghi comuni, si formano per sensibilizzazione della Massa, da parte di una fonte non meglio precisabile, perché non precisata (dimenticata)”.
La ragione fondamentale della forma del reale manifesto “qua, così”: il Dominio.
Il Dominio è come un agente virale:
si trasmette da individuo ad individuo, sopravvivendo nello stesso ambiente di riferimento (l’unico contesto che sembra, a tutti, possibile poiché immaginabile).
In termini di loop, ti pieghi ad incurvare anche l’orizzonte, che ti trasmette sempre segnali di feedback, relativi ad una chiusura dello spazio, piuttosto che il contrario… come se, per mezzo del tuo sguardo, andassi a sbattere contro una parete di contenimento, piuttosto che penetrare quel limite, andando oltre, dentro a ciò che circonda il pianeta.
   

mercoledì 17 febbraio 2016

Tu e “Tu” (2)

    
 
Se ci sei “tu, uno stagno e un sasso” e 1) tu tiri il 2) sasso, nello 3) stagno, succede che dal punto d’incontro tra sasso e stagno (superficie e massa acquea), prende “vita” un fulcro di attività che, in breve, si espande in ogni direzione, dando luogo – sulla superficie apparente – ad una serie di cerchi concentrici, in espansione, dovuti al fatto che il sasso scende, in profondità, liberando/smuovendo “energia” - facendo da centro - oltre all'oscillazione dell'acqua, dovuta allo scontro tra superfici).
Ergo, andando a fondo, il sasso genera una sorta di “ipocentro (vortice)”, che per le leggi in vigore – frutto della conseguenza – creano una serie di “onde di ritorno in/alla superficie”, che – a loro volta – alimentano nuova attività centrale, dalla quale si diparte un nuovo anello della figura concentrica complessiva, che ha attività temporale direttamente proporzionale alla quantità di energia posseduta e rilasciata dai corpi, post impatto.
  

Qualcosa che ha a che fare con le masse in gioco, con l’altezza dalla quale è piombato il sasso, con la sua velocità di crociera, etc.
Cadendo sulla terraferma, il meccanismo è lo stesso, però il risultato è funzione di un diverso tipo di impatto ed assorbimento, da parte del suolo. 
  
Ora, le onde concentriche si espandono, in teoria, in ogni direzione ma, usualmente, alla società umana interessano, soprattutto, quelle che 1) riesce a vedere (nello/sullo specchio d’acqua), 2) riesce a rilevare (strumentazione) e 3) quelle che la vanno ad interessare direttamente (effetti materiali, distruttivi, dannosi e/o positivi).
  

Nel fare questo, l’umano – mediamente - tralascia quelle onde che si espandono verso il cielo e lo Spazio, e quelle che proseguono in profondità, perché rientranti in un ambito meno diretto e meno visibile, rispetto alla manifestazione fisica che colpisce i sensi e l’orientamento sociale d’insieme.
Quindi, tu – abitudinariamente – tendi ad ignorare una buona parte di quello che accade, ergo ogni azione che porti a termine è sempre parziale, anche perché ti muovi in un ambito che la scienza deviata ha ristretto, rispetto alla sua più vasta portata “naturale”. 
   

martedì 16 febbraio 2016

Tu e “Tu” (1)


Sistema - AntiSistema.
Ci sono cose a portata di mano che tuttavia ci sfuggono. E quando ce ne accorgiamo sorge spontanea la domanda:
perché ci ho messo tanto a capire?
Perché evidentemente, prima, non era il momento giusto.
E la stessa “logica” vale per qualunque scoperta, grande o piccina che sia
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Perché ci ho messo tanto a capire? Perchè non sei tu, a decidere.
 
Chi decide, anche per te, quando è “il momento giusto”?
Chi ha deciso di “aprire le tratte commerciali per il continente pre colombiano”? Chi/cosa agisce, non osservato “qua, così”, in maniera totale e dominante, deviando – ad hoc – il corso originale della tua orbita/destino?
  • ci sono cose a portata di mano che tuttavia ci sfuggono (come il Dominio)
  • e quando ce ne accorgiamo sorge spontanea la domanda: perché ci ho messo tanto a capire? (perché il Dominio non lo intende)
  • perché evidentemente, prima, non era il momento giusto (quando ti accorgerai, evidentemente, del Dominio, dunque? Quando sarà il momento se, questo momento... non è permesso dal Dominio?) 
  • e la stessa “logica” vale per qualunque scoperta, grande o piccina che sia (certamente, è così, perché il Dominio domina indisturbato, limitandosi ad ispirare e ad “agire per delegazione frattale espansa”, ossia, anche per mezzo di ciò che – da qualche giorno – la scienza ufficiale afferma di avere “scoperto/intercettato/rilevato strumentalmente”: le onde gravitazionali, che sono una parte misurabile dell'effettiva legge, strumento, memoria, frattale espansa).