venerdì 7 agosto 2015

Se ricordi, "vedi".


  
Cosa è (in)visibile? Quello che non percepisci in alcun modo.

Un “paradosso” se (ri)agganci la frattalità espansa, che tende a raggiungerti ovunque e comunque (lasciando evidenti “tracce”… se ricordi come la puoi “leggere”).
È morta "lady Bmw", la miliardaria tedesca Johanna Quandt.
È morta a 89 anni Johanna Quandt, la miliardaria tedesca principale azionista della Bmw…
Complessivamente la famiglia Quandt detiene il 46,8% dell'azienda grazie alle quote in mano ai due figli Stefan e Susanne…
Lo stile di Johanna Quandt… è sempre stato improntato alla discrezione:
poche le dichiarazioni alla stampa e le apparizioni pubbliche.
"Mi rivolgo alle persone della mia azienda e non al grande pubblico", dichiarò nel 2012 al quotidiano Frankenpost.
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Il Dominio è, a Filtro di Semplificazione attivo, costituito da persone come te. Perché non te ne accorgi più? Perché è la sua strategia, che lo (pre)vede.

L’essere non manifesti (com)porta grandi vantaggi
Per analogia frattale puoi capire, anche dallo "stile" della Quandt, che più sali nei livelli della gerarchia, e più la “discrezione” aumenta. Questo è un buon punto prospettico sul Dominio:
mi rivolgo alle persone della mia azienda e non al grande pubblico”…
L’azienda “D(omin)io” è, nel caso del reale manifesto “qua, così”… non esistente per “nessun essere vivente. 
 
“Le persone di una simile azienda” sono:
  • potenzial(mente) tutti quanti
  • concreta(mente) solo i membri del Dominio stesso.
La gerarchia appare dai primi sotto livelli in “giù”. Ergo:
le infrastrutture d’ogni tipo e “carattere”, sono sempre e solo “grande pubblico”.
Da “qua” la “scomparsa” del Dominio anche dalla memoria della “storia”, che risulta “deviata” in (con)seguenza.
Il Dominio è auto referente, vortica in un proprio “motore di (ri)composizione”, che a cascata (man)tiene possibile il loop “a valle”, nel quale “vivi tu”.
   

giovedì 6 agosto 2015

Verso la rottamazione (e oltre).



Spesso SPS “muove” in ambito economico/finanziario (speculativo), perché… la frattalità spira molto forte a quel livello (un po’ come nell’ambito informatico).
Ci sono settori del "sociale" che, meglio di altri, rendono immediata(mente) l’idea del “cosa ci sia che non va e del come accorgersi”, in quanto che:
  • l’analogia settoriale “a valle”, con quella totale “a monte”
  • è molto ma molto marcata.
È il famoso “ad immagine e somiglianza” di…
Il nesso non lineare (ragione wireless) che esiste tra:
  • la fonte radioattiva (non manifesta, origine)
  • la radioattività (con)seguente (il vettore “mezzo” portante, la frattalità espansa)
e
  • lo stato di “malattia” (status quo), registrato/abitato dagli esseri viventi giurisdizional(mente) “(ri)coperti/interessati” (gli effetti collaterali relativi all’origine “insabbiata”).

Da "cosa" (s)fuggi?
Quando insegneranno “frattalità espansa” nelle scuole, e una simile “seconda vista” sarà naturale come la gravità, allora sarà impossibile continuare a “non vedere” la causa, che sprigiona se stessa per tutto l’ambiente.

È il "problema" che (ri)circola virual(mente)...
Il pesce puzza dalla testa”, sì… ma, esatta(mente), dove si trova questa “testa” (che marcisce)?
   

mercoledì 5 agosto 2015

Nella direzione nativa: all'e(mittente).



Durante gli esercizi, vi accorgerete che all’interno del corpo esiste una parte violenta e una non violenta. Una parte è deliberatamente violenta perché le cellule lavorano troppo, mentre l’altra definita non violenta ha una violenza non deliberata, perché le cellule stanno morendo, come bambini nati morti.
Toccando leggermente laddove le cellule sono immobili, è come se si creasse impulso di vita e le cellule tornano a pulsare.
Grazie a questo accorgimento di toccare il mio allievo io stimolo la vita in quelle cellule. Ma alcuni l’hanno considerata una violenza, e per questo sono stato definito un maestro violento o aggressivo!
Questo tocco leggero del maestro sul corpo è ben diverso da quello del massaggio; è più del massaggio; è un’auto-correzione che il massaggio non può produrre...
Nello Yoga l’effetto di questo tocco è duraturo perché per suo mezzo riusciamo a far comprendere all’allievo cosa sta avvenendo nel suo corpo.
Con il massaggio invece non si ottiene lo stesso risultato, perché dovendoci servire della forza il suo effetto è solo temporaneo...
Il principio è lo stesso ma l’effetto è diverso
L’albero dello Yoga – B.K.S. Iyengar
Lo Yoga è, al pari di qualsiasi altra disciplina (nello status quo sempre verde):
qualcosa che “sembra, ma non è”.
Nel “qua, così” (con il diretto responsabile, non manifesto, di un simile “binomio” = reale manifesto) il (f)attore dominante è, dunque, (in)diretto.
Non lo “vedi”.
Dunque, tutto quello che puoi “pensare/fare” – senza accorgerti di un simile “vuoto” – risulta come disinnescato:
una parte è deliberatamente violenta perché le cellule lavorano troppo, mentre l’altra definita non violenta ha una violenza non deliberata, perché le cellule stanno morendo, come bambini nati morti… (sei, insomma, senza alternativa sostanziale).
Tu, “qua, così”, non nasci vivo ma “nasci morto”. Svuotato (d)entro.
Ti sei accorto/a? Di cosa? Di… questa “tua” non vitalità.
Come una banale strategia, non essendo il Dominio manifesto alla tua “latitudine”, tu risulti altro rispetto a quello che “già sei, perché lo sei fonda(mental)mente”.
Registrando, comunque, un certo stato di malessere Globale (senza cause precise indagabili a livello allopatico, psicologico, religioso o spirituale… perché, in ogni caso, ciò che ti viene detto dagli “esperti” è sempre e solo qualcosa “che non viene da te”) una (p)arte di te si accorge di quella stranezza, che (ri)avvolge il tutto (ri)emerso “ad immagine e somiglianza” di chi non (ri)esci mai ben “mettere a fuoco”.
Ergo:
  • qualcosa di/in te è “conscio”
  • altro è, (in)vece, “(in)coscio”.
Nel ribaltamento dell’asse dei valori, “qua, così”, è tutta(via) la prospettiva “altra” (by Dominio) che ha la meglio su tutto il resto, per cui:
  1. l’(in)conscio si carica di una valenza superiore
  2. rispetto al (conscio).
Ciò per(mette) di (ri)generare quel “vuoto”, che qualcosa prov(vede) sempre a riempire “con la propria immagine”.
Tu sei reso (di)pendente, in questo modo.
Per, poi, essere in grado di sentirti in dovere di:
ricevere una “soluzione”, che è pari all’entità stessa che ha (ri)creato il “problema da risolvere”.
Senza fare “nulla”, il Dominio… impera.