martedì 21 agosto 2012

Nonostante le apparenze.




SPS decide cosa scrivere ogni giorno, scegliendo tra le notizie riportate sul sito Yahoo. Quindi? Si può dire che SPS sia controllato indirettamente, perlomeno nella scelta del ‘parco notizie’, da quello che Yahoo decide di evidenziare giorno dopo giorno. In realtà, SPS utilizza l’Analogia Frattale come ‘testa di ponte’ per approfondire l’argomento del giorno, per cui il cosiddetto ‘parco notizie’ diventa secondario rispetto alla verità frattale che emerge da ogni notizia d’ogni tipo disponibile, a prescindere dalla fonte che ha deciso il palinsesto

Lo Sciamano legge i segni che lo circondano, ma in maniera sottile. E, da quel contesto, estrae un'altra prospettiva della verità/realtà. L'Analogia Frattale è in questo senso una forma di neo-Sciamanesimo 'moderno':

usa quello che trova, che c'è, al fine di comprendere quello che verrà e la tendenza relativa alla 'sorgente', che veicola silenziosamente messaggi unitamente a concretezza. Una 'forma di divinazione', simile alle svariate che compongono il selciato del cammino umano...

SPS segue l’onda delle notizie proposte da Yahoo, ma legge le medesime in maniera trasversale rispetto alla loro funzione maggioritaria di ‘lobotomizzazione’ della Massa e di mantenimento dell’Anello di Contenimento e Controllo della Massa

In pratica, ogni notizia è buona se la si legge a livello ‘frattale’. È come tastare il polso dell’Antisistema, perché è lui che decide cosa ‘raccontare’, ma il ‘come lo racconta’ fa la differenza a livello sottile nel  processo di decodifica dell’organismo stesso e di ogni organismo interessato da/ad un simile riflesso nel Mondo 3d.

La 'verità' emerge ad ogni latitudine per modelli biodiversi.

Le ‘orme’ vengono lasciate in ogni circostanza, anche a livello di scelta del tipo di notizie da ‘dare in pasto’ alla comunità, ormai necessitante di una simile alimentazione. E, ricordiamolo sempre, non esiste verità ma solo mezze verità, per cui la creazione di loop asfissianti è la logica conseguenza di un modello basato sulla piallatura del punto prospettico in funzione di un paradigma arido e sterile, impoverente il bacino che contiene l’urto delle informazioni.

La polarità si crea quando si cancella una delle due facce della medaglia: 

noi viviamo in uno scenario 3d di Natura Antisistemica auto educativa, polarizzato negativamente. Ossia, quanto c’è di meglio per maturare esperienza e, infine, giungere a ‘Conoscersi Meglio’…

Ognuno è docente e allievo allo stesso Tempo.

Come funziona il modello di veicolazione delle informazioni a livello globale? Ossia, come si diffondono le notizie quotidianamente nel Mondo, sempre più collegato a livello informatico? Chi decide il ‘palinsesto’? Ci siamo accorti che le news giornaliere sono tutte uguali, cioè che esiste una fonte ‘ufficiale che decide’ e che poi ‘gli altri’ si accodano per recitarle a pappagallo? Anche i moderni 'Bloggers' hanno l'abitudine di fare in questo modo, contribuendo alla diffusione sempre più capillare di un volere imposto.

I contenuti sono sempre più aridi e il 'copia/incolla' regna sovrano. Manca, mediamente, la capacità di 'rilettura e di interlacciatura' delle notizie...

Le fonti dell’informazione
Che cos’è il giornalismo? La definizione più appropriata dice che il giornalismo è una mediazione tra la fonte e il destinatario dell’informazione.

Tre sono dunque, necessariamente, i protagonisti del processo informativo:
  1. la fonte
  2. il mediatore, cioè il giornalista e l’organo di mediazione, cioè il giornale
  3. il destinatario dell’informazione, cioè il lettore o radioascoltatore o telespettatore o lettore di informazione telematica su pc o tv.
Non c’è giornalismo se manca la mediazione; non c’è giornalismo se il lettore viene ignorato o viene considerato come mezzo e non come fine, come una figura astratta e non come persona; non c’è giornalismo, ovviamente, se manca la fonte.
 
A rigore, la fonte dell’informazione è il mondo, è la realtà che ci circonda, è la vita quotidiana nel suo incessante corso di avvenimenti. E il giornalismo è proprio questo: 

l’individuazione, negli accadimenti, dell’evento meritevole di diventare notizia; ossia l’accertamento di quale di quegli accadimenti e di che cosa in quell’accadimento può coinvolgere il cittadino lettore, soddisfarne gli interessi, i bisogni, le curiosità, metterlo in condizione, anche, di formare i suoi giudizi o di verificare le sue verità.  
 
Fonti primarie e fonti secondarie.
Oggi, tuttavia, sono soltanto pochi, relativamente, i casi in cui il fatto è la fonte diretta della notizia. Tra il giornalista e la fonte primaria (ossia l’insieme degli accadimenti) l’industrializzazione del processo produttivo dell’informazione ha frapposto una rete organizzata di strutture, che istituzionalmente intervengono su quegli avvenimenti, offrendo al giornalista il fatto già selezionato e codificato.
 
Queste strutture, nelle quali si riflette la realtà politica, economica e sociale del paese, sono le istituzioni, che si esprimono attraverso i loro rappresentanti, e le agenzie di stampa
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Le grandi agenzie di stampa, come Reuters e Ansa, decidono il bello ed il brutto Tempo, nonostante le ‘apparenze’, come l’etica che sorregge, ad esempio, la Thomson Reuters:

Stephen Jukes, redattore per le notizie internazionali, ha spiegato che ‘ciò che per un uomo è un terrorista, per un altro uomo è un combattente per la libertà’ e Reuters non usa la parola terrorista per principio…
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Questo è perchè esiste un processo evolutivo. Ciò indica che gli ‘attori umani’, posti a livello di ‘ingranaggi’ nella società
moderna del lavoro, seguono un processo di affinamento sensoriale o evolutivo. La ‘sensibilità’ sociale è in aumento nonostante le apparenze e le singole conclusioni che ognuno di noi può trarre nei vari momenti che ci caratterizzano in funzione del nostro livello di benessere istantaneo; infatti siamo capaci di cambiare stato d’animo alla velocità della Luce in base a fattori estremamente aleatori e controllabili artificialmente.

Il Controllo o ‘Corpo Docente’ esegue un ‘tiro alla fune’ con il processo umano di emersione della consapevolezza: un tira e molla ragionato.

Quando la Massa spinge, cioè ‘tira’, è irresistibile e il Controllo deve assecondare, pena una sua emersione prima del Tempo. Il ‘teatro’ deve rimanere ancora integro, perché la ‘scuola’ non ha ancora terminato il proprio programma di studi.

Esiste, dunque, un affinamento sensibile della modalità con la quale si ‘agganciano gli umani’, ma molto spesso è solo apparente. In realtà, la sostanza non cambia: 

il Controllo è ferreo e l’Incantesimo sempre molto intenso.

Ciò che pensiamo, da cosa è influenzato? Da quello che leggiamo e sentiamo, per esempio. Queste aziende globali, come le Agenzie di Stampa ad esempio, hanno da Tempo stretto unioni di fatto tra di loro, perché esse si rivolgono allo stesso pubblico numeroso, il quale può farle crescere e mantenerle tutte quante

lo hanno capito smettendo di competere e unendosi ‘tra le righe’. 

La concorrenza è un’altra apparenza da dare in pasto alla Massa, secondo uno dei precetti storici di questo paradigma. Leggiamo cosa succedeva nel 'lontano' 1996:

Reuters e Ansa alleate.
Reuters, uno dei maggiori fornitori di informazioni del mondo, ha deciso di dare l'attacco anche in Italia a uno dei business potenzialmente più ricchi dei prossimi anni. Attraverso un accordo che sta per firmare con l'Agenzia Ansa, la società britannica entrerà in concorrenza nel settore delle banche dati economiche e finanziarie con il gruppo Sole 24 Ore, finora di gran lunga il protagonista del settore

Si tratta di un mercato che ha oggi circa ottomila utenti e vale 220 miliardi: le previsioni dicono però che nei prossimi anni la crescita sarà rapidissima

L' accordo, che verrà firmato nei prossimi giorni, prevede che Reuters possa prelevare ogni giorno 200 notizie sulla politica e sull'economia dal database Ansa per immetterle nella propria banca dati, Reuter Business Briefing (Rbb)

Il vantaggio, per il gruppo inglese (che in Italia l'anno scorso ha fatturato 237 miliardi) è quello di potersi presentare in Italia con una serie di informazioni in lingua locale

finora, Rbb è stato infatti distribuito per lo più in inglese. 

L'Ansa, in compenso, fa un passo verso l'internazionalizzazione dei propri prodotti: a essa, Reuters verserà commissioni di utilizzo delle informazioni

Rbb è una delle banche dati più ricche del mondo. A livello mondiale, dispone di quasi 2.200 fonti d' informazione: al momento ha in memoria 19 milioni di notizie e fornisce informazioni su 300 mila aziende quotate e non.
Pagina 20 (20 luglio 1996) - Corriere della Sera
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La concorrenza è un pretesto illusorio per perseguire, attraverso il proprio cammino, l’unione tra tutti gli attori in gioco. Lo si vede molto bene mentre passa il Tempo, ma non altrettanto bene assumendo come punto prospettico la piattezza sociale diffusa dai Media.

Le previsioni meteo sono giunte al punto di assegnare nomi anche alle onde di calore e alle depressioni, sul modello Statunitense di identificazione degli uragani. Chi decide questi nomi? È un esempio, ovviamente. Ma un valido esempio per capire come poi si diffondano certe informazioni a livello globale:

il cuore di ‘Lucifero’: fino a 40°C. Da Giovedì primi temporali al nord.
Sta per arrivare il cuore di ‘Lucifero’, settimo e ultimo e più forte anticiclone subtropicale sahariano di quest'estate infinita. Caldo ovunque. Giovedì e venerdì temporali sulle Alpi e in Piemonte, verso Lombardia e Veronese.  

Caldo ad oltranza al centrosud fino a Domenica, mentre al nord in arrivo forti temporali da Sabato sera con grandine e raffiche di vento: la cosiddetta Burrasca di Fine Agosto che chiameremo ‘Beatrice’. Domenica qualche pioggia fin sulla Toscana, temporali sul Triveneto. Lunedì sole e fresco (max 28-30°C) e venti da nord grazie a Beatrice.
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Siamo dentro alle infrastrutture di un qualcosa che ci contiene e ne subiamo ogni ‘chiaro di Luna’

Ecco come negli ultimi giorni le Borse hanno macinato strada, speculando sulle ‘voci’, come se fossero Giovanna d’Arco prima del rogo finale.

Il ritracciamento (dello Spread Btp/Bund) è da ascriversi alle dichiarazioni della Bce, che ha smentito le indiscrezioni fatte circolare dal giornale Der Spiegel secondo cui l'Eurotower starebbe valutando l'introduzione di limiti alle oscillazioni dei tassi d'interesse dei titoli di Stato dei paesi della zona euro’, commenta un operatore, che prosegue ‘questo è bastato a raffreddare l'ottimismo di inizio mattinata, e a riportare lo spread su livelli della fine della scorsa settimana’…
 
Si continua a scontare l'effetto delle dichiarazioni di Draghi…’, commenta un trader.
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'Indiscrezioni' fatte circolare da un giornale. Capite? A che punto è giunta l’informazione, l’etica, il modello di comportamento circolare. Eppure, qualcosa scatta sempre ‘dopo’ a ripristinare la situazione. Ciò comporta uno stato di confusione nella Massa, la quale non capisce più se sta trattando 'notizie da bar' piuttosto che relative ad al proprio concreto futuro:

Bce: sbagliato speculare su decisioni non ancora prese.
È sbagliato speculare sui futuri interventi della Bce e dare notizia di decisioni che non sono ancora state prese. Lo ha affermato la Banca centrale europea, in riferimento a quanto riportato nel fine settimana da Der Spiegel, secondo cui Francoforte starebbe valutando specifiche soglie per i tassi di interesse dei singoli paesi della zona euro, con la possibilità di intervenire qualora gli spread sui Bund tedeschi eccedessero tali livelli.
 
È assolutamente fuorviante dare notizie su decisioni che non sono ancora state prese e anche su posizioni individuali non ancora discusse dal Consiglio Bce, che agirà strettamente nei limiti del proprio mandato’ ha affermato un portavoce dell'istituto centrale. ‘Riguardo ai recenti commenti di esponenti politici, è inoltre sbagliato speculare sulle caratteristiche dei futuri interventi della Bce. La politica monetaria è indipendente e strettamente condotta all'interno del mandato della Bce’.
 
A seguito delle precisazioni della Bce l'euro ha esteso la propria flessione giornaliera sul dollaro toccando un nuovo minimo intraday di 1,2294.
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Ma va? Questo è il modello imperante dello 'sbatti il mostro in prima pagina', non è vero? Allora perché è sempre più di moda ‘anticipare’ le decisioni ufficiali utilizzando la strombazzante struttura mediatica che avvolge il Pianeta?  Semplice: proprio per questo motivo. Non esiste differenza alcuna tra le parti in gioco; esse disegnano trame diverse sotto alla stessa intenzione, che funge da raggio traente. 

La separazione della Massa, che replica quella dell’individuo, è il nocciolo duro della questione ai fini del Controllo e dell’Amministrazione della stessa. I livelli da tenere monitorati sono i ‘soliti’ tre:
  1. livello 3d
  2. livello sovradimensionale
  3. Piano Divino.
Facile? Per niente, al nostro livello, ma attraverso l’Analogia Frattale è possibile rendere l’osservazione più fedele al proprio punto prospettico, irrigidito da tanto Tempo speso sull’isola di Circe nell’oblio e nell’assenza di sé. La pantomima tra Media e Bce non è finita:

Crisi, Bundesbank: significativi rischi da piano acquisti Bce.
L'acquisto di bond dei Paesi dell'eurozona colpiti dalla crisi del debito da parte della Bce comporterebbe ‘rischi significativi per la stabilità’. Lo scrive la Bundesbank nel suo Bollettino mensile. La Banca centrale tedesca precisa che ‘mantiene la sua posizione’ critica sul tema e aggiunge che ‘è responsabilità’ dei governi e dei parlamenti dell'eurozona ‘decidere eventuali allargamenti notevoli della mutualizzazione dei rischi di solvibilità’, ma ‘questi passi non dovrebbero essere compiuti utilizzando il bilancio della banca centrale’, ovvero la Bce.
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Certamente: quando mai una banca ha utilizzato qualcosa di suo per la comunità?

Il fatto strabiliante è che 'tutto' è nato da una indiscrezione fatta circolare nel fine settimana. E, ricordiamolo ancora, che non stiamo parlando di corse di cavalli, ma di Organismi che regolano l'ordinamento sociale, imposto alfine come scelta senza alternativa (ricatto sottile), poi, all’intera comunità. Le infrastrutture si muovono e si evolvono, proprio come visto in ‘Dark City’:

la città che 'muta forma' e che cambia le esperienze di Vita delle persone mentre ‘dormono’.

La società viene regolata da 'numeri apparenti':

Frazioni apparenti: il numeratore è multiplo del denominatore (21 fratto 7 = 3) di conseguenza ogni frazione apparente è equivalente ad un numero intero
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La ‘frazione’, separazione, è un multiplo… di un numero intero (unione). La separazione è illusoria, essendo frattale del tutto. L’illusione del reame 3d, che ci accoglie, è totale, tuttavia allo stesso Tempo ha senso e continuità di usufruizione da parte dei ‘lapis magici’, noi, co-creanti costantemente il loop che mantiene in Vita questo paradigma, polarizzante lo scenario 3d sul quale ci siamo auto installati

I numeri e la statistica non sono sufficienti per definire il quadro di una situazione in maniera complessa e congrua: bisogna anche contestualizzarli, descriverli e parlare delle condizioni al contorno e della situazione generale. E paragonarli ad altri numeri…
 
Insomma, se togliamo anche gli stranieri scopriremo che in Italia il lavoro ce l'ha solamente una persona su tre
 
Dietro a quel 10% di disoccupazione, come si può vedere da questa breve analisi, c'è un intero mondo sommerso e dimenticato dalle statistiche, dagli economisti, dalla politica

è il mondo reale, che si racconta con le cifre assolute e non con quelle percentuali.
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Illusioni che celano Mondi e significati nascosti. Come le decodifichiamo? Non di certo attraverso la conduzione abitudinaria Massiva, evidenziata dalla ‘gran cassa mediatica’… un vero e proprio Incantesimo al quale soggiaciamo senza memoria e senza apparente alternativa. Non seguendo i 'binari infrastrutturali' che troviamo lungo il cammino, credendo che siano naturali e ‘veri’, invece di destare la nostra più autentica prospettiva. Ma evidentemente è 'corretto' anche fare così, visto che abbiamo bisogno di una forte scossa, ormai, per risvegliarci ad un diverso livello della consapevolezza.

- ‘La teoria neoclassica crede che i mercati siano capaci di autoregolarsi e che la migliore politica economica sia il 'laissez faire', il non far niente. Si lasciassero liberi i mercati di sviluppare le loro energie vivremmo in un mondo in cui ci sarebbero la massima produzione, la piena occupazione e un’equa distribuzione del redditi. Non ci sarebbero conflitti, crisi, incertezza
 
- Scrive che le premesse politiche sono quelle che mancano per risolvere il grande problema attuale: troppe merci e poco lavoro. Ma esistono le premesse economiche e tecnologiche. Ma perché sono assenti quelle politiche? Una forma di consapevole miopia?
 
- ‘Non c’è dubbio ed è un fatto notato da molti, il primo a notarlo è stato il genero di Marx, Paul Lafargue, il secondo è lo stesso Keynes

avevano notato che il progresso tecnico e le conoscenze tecniche scientifiche erano tali che ormai si poteva provvedere alla produzione di tutto quanto occorre a una vita decorosa e piacevole con una giornata lavorativa di tre ore.

Il punto è chiaro: 

le conoscenze tecniche e scientifiche sono tali che basterebbero anche meno ore di lavoro, purché distribuite su tutti, per produrre tutto ciò che occorre’.

- Perché non avviene?
  
- ‘La disoccupazione è terribile, ma è nella natura del capitalismo il non desiderare la piena occupazione. Perché se c’è disoccupazione c’è disciplina in fabbrica, è un modo per mantenere i lavoratori sotto ricatto. E in Italia, ci sono stati esempi di studi di comportamenti di sedicenti imprenditori in questo senso. Questa credo sia la risposta principale, poi ce ne sono molte altre. Non c’è la volontà politica, forse per miopia, forse anche per interesse'…
Giorgio Lunghini - Conflitto Crisi Incertezza. La teoria economica dominante e le teorie alternative.
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Se c’è disoccupazione c’è disciplina in fabbrica, è un modo per mantenere i lavoratori sotto ricatto. Capite come tutto sia apparente? Come la lamentela dell’imprenditore e del lavoratore siano una parte recitata inconsciamente dal copione non scritto su carta ma dentro gli individui? Siamo liberi? Suvvia… Vogliamo parlare del ‘debito’? 

Diciamo che ce n’è per tutti i gusti, del resto la Tv non partorisce canali d’intrattenimento? 

Veniamo in-trattenuti in una ‘rete’. A livello frattale cosa significa? Che siamo agganciati ad una qualche struttura intelligente che ci ‘intrattiene’:

magari proprio il meccanismo Nascita/Morte. No? Ma il senso quale è? Perché siamo intrattenuti? Per maturare esperienza e auto conoscerci. Ossia, siamo come in una scuola o in campo di addestramento. 

Ecco il ‘livello successivo’. 

Cosa si cela oltre a tutta la letteratura spirituale che conosciamo? La ‘Natura’? In un certo senso, sì: una Naturale estensione frattale dell’innervazione umana all’interno di un più vasto contenitore. Forse, il ‘Corpo/Mente del Creatore’?
 
Di certo, l’esperienza umana non ‘finisce sulla Terra 3d’, visto che non è nemmeno iniziata in questo luogo. Apparenze solide… replicate ad ogni livello dell’estensione esistenziale:

Scandalo Libor: fine dei conti correnti gratuiti?
L'effetto collaterale dello scandalo-Libor? Molto semplice: le banche, almeno nel Regno Unito, potrebbero utilizzare l'inchiesta sui loro presunti comportamenti fraudolenti (presunti fino ad un certo punto, visto che la Barclays Bank ha dovuto pagare una multa da 453 milioni di dollari) per porre fine ai conti correnti gratuiti.

Lo scrive il Daily Mail, che racconta il punto di vista delle banche. In sostanza, Barclays e compagnia cantante sostengono di essere quasi costrette a caricare i correntisti di passività ‘opache’ per coprire i costi dei conti correnti ‘free’.

Nel Regno Uniti, infatti, a differenza della maggior parte delle altre nazioni, i correntisti possono accedere ai servizi base (conti correnti, bancomat e carte di credito) senza alcun tipo di costo. O meglio, precisiamo, senza alcun tipo di costo palese.

Palese, perché i conti correnti 'free' sono un miraggio anche in Inghilterra. Lo spiegava molto bene qualche giorno fa James Coney, sempre sul Dailymail.
 
'Credetemi', diceva ai suoi lettori 'la maggior parte delle persone paga il suo conto corrente, in un modo o nell'altro'. Come? semplice: se si va in rosso, ecco gli interessi passivi con cui si paga il proprio conto corrente. Se si usa un'assicurazione, si paga con una carta di credito, si investono i proprio risparmi utilizzando un broker della propria banca senza verificare attentamente tutti i dettagli, si paga per il proprio conto corrente.
 
Se si usa una carta di debito, si paga il proprio conto corrente. Se si ha un mutuo o un prestito che si sta restituendo, si paga per il proprio conto corrente.

Ma qui si sta andando oltre: secondo Sir David Walker, che siede sulla poltrona più importante della Barclay's dopo le dimissioni del suo predecessore, proprio lo scandalo Libor è stata 'una conseguenza del non far pagare per i conti correnti'. Come se le banche fossero state costrette a tenere comportamenti scorretti nei confronti dei loro clienti, insomma.

Mettiamola così: se la conseguenza diretta di tutta questa vicenda sarà che, perlomeno, i correntisti saranno al corrente dei soldi che vengono loro sottratti come spesa e saranno in grado di fare delle scelte, almeno sarà successo qualcosa di positivo.

Ma le banche troveranno comunque il modo di lucrarci su, su questo non ci sono dubbi.
Link

Apparenze: come l’utilizzo del linguaggio attraverso la scelta dei termini più caldeggiati dal Controllo.

Evasione. Monti: non usare più aggettivo ‘furbi’ per evasori…
Link

Leggiamo tra le righe: sempre ed in ogni circostanza.

Siamo veramente in crisi? Un anno fa pensavamo meno di esserlo ma lo eravamo di più perché non era ancora venuto il balzo che ci ha fatto ragionare più profondamente sulle condizioni dell'Italia’, ha aggiunto il presidente del Consiglio. Secondo Monti è come se ora fosse 'venuta meno una polvere di benessere' dalla quale pensavamo di essere ricoperti fino ad un anno fa.
 
Il cambiamento di mentalità ha permesso il realizzarsi della riforme strutturali che il governo ha attuato da quando è in carica, seppure appesantite dal grave peso del debito pubblico.
 
Per il capo del governo il cambiamento di mentalità - e di azione conseguente - intervenuto in questo anno non è accaduto solo a livello italiano 'ma anche sul piano europeo: 

anche in Europa c'è stato nell'ultimo anno un soprassalto per crescere meglio e di più' e si deve essere coscienti che 'governare l'Italia non è scindibile da governare l'Europa'…
Link

Qual'è il vero fine, lo scopo di ogni atto travestito da altre fattezze? Modificare la struttura (ecosistema) scompattata dal 'divide et impera' in una unicità all'insegna della stessa polarizzazione?

Specie aliene.
Le specie alloctone (specie che si sono originate ed evolute in un luogo differente in cui si trovano… Link) sono tra le principali cause dell’estinzione di quelle indigene… Solo nel nostro Paese - secondo quanto riporta l’Iucn (Invasive species specialist group) riguardo alle ‘alien species’ - ci sono addirittura 223 specie alloctone tra funghi, piante, anfibi, rettili, mammiferi, uccelli e crostacei. Qualche esempio? 

Uno su tutti, lo scoiattolo grigio del Nord America, nome scientifico ‘Sciurus carolinensis’. È arrivato nel Belpaese come innocuo animaletto da compagnia, poi introdotto intenzionalmente in tre aree, in Piemonte nel 1948, in Liguria nel 1966 e Lombardia nel 1994, con rilasci di pochi animali che hanno dato origine a popolazioni ora in forte espansione. 

Ma non fatevi ingannare dal simpatico aspetto dello scoiattolino perché questa specie costituisce una grave minaccia per lo scoiattolo rosso nostrano (Sciurus vulgaris) con cui può competere, trasmettendo pure alcune malattie. Dove arriva lo scoiattolo grigio, molto spesso, quello rosso si estingue.

Tutta colpa di un virus (Parapoxvirus) che lo scoiattolo grigio, quasi del tutto immune, trasmette al cugino rosso causandone la morte. Senza contare i danni che lo scoiattolo newyorkese può causare anche agli alberi, devastando le coltivazioni di noccioli e pioppi… 
 
Le invasioni biologiche sono spesso caratterizzate da un periodo di colonizzazione relativamente lento, seguito a uno di forte espansione. Quindi i tentativi di eliminare specie invasive hanno maggiore possibilità di successo se vengono eseguiti prima che la specie sia diffusa, cioè negli stadi iniziali di colonizzazione. Se, invece, le specie alloctone si sono già largamente riprodotte, si dovrà tenere conto di tecniche capaci di mitigare gli effetti nocivi sulla biodiversità, anche se sostanzialmente è troppo tardi per un’azione efficace
Link 
 
Scrivevo ieri del concetto di ‘Fenotipo esteso’. Ebbene, che dire? Questa concreta notizia lo autentica più di mille altre parole:

virus e modifiche all’ambiente – come se la ‘regia’ fosse dentro al corpo, ma non inerente al reame della mente, bensì a quello invisibile e celato del Mondo dei microorganismi genetici. L’apparenza deriva dall’intenzione del Mondo sottile, che non appare mai direttamente. Per questo motivo occorre vederlo attraverso il ‘Metodo Indiretto’…ma prima che abbia superato il 'punto di non ritorno'. Dopo, sarà troppo tardi.

La Buitoni è un'azienda alimentare italiana produttrice di pasta, prodotti da forno (fette biscottate, buitost, ...) e alimenti per l'infanzia, il cui marchio è attualmente di proprietà della multinazionale svizzera Nestlé per quanto riguarda i prodotti surgelati e le salse, mentre per quanto riguarda la pasta secca, pasta all'uovo e fette biscottate, il marchio è in concessione decennale all'italiana Newlat SpA…
Link 
 
La Buitoni è parte del marchio Nestlè, il quale agisce indirettamente su una realtà, pur non palensando la propria presenza. Tutto quello che deriva da una situazione è mosso da una ‘causa sottile’:

l'innovazione è il filo conduttore che caratterizza tutto il percorso del marchio Buitoni fin dagli inizi, con l'intuizione circa l'impiego del grano duro per ottenere una pasta migliore in termini di gusto, consistenza e conservazione rispetto al grano tenero fino ad allora impiegato nella produzione della pasta
 
Con la prima farina da commercio e i semolini di grano duro, la famiglia Buitoni diventa fornitrice di Casa Savoia e nel 1861 presenta all'Esposizione Italiana Agraria Industriale di Firenze la sua nuova pasta per minestra.
 
Dal 1870 è il figlio maggiore Giovanni a prendere le redini dell'azienda e nel 1884 avviene la svolta: si avvia la produzione della pastina glutinata, una nuova specialità dietetica per bambini e malati, che porterà Buitoni a diventare la prima azienda in Italia, ancora a prevalenza contadina, a concepire prodotti per un'alimentazione controllata che non rinunciano al gusto della tradizione
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Questo ‘cambio di marcia’ all’insegna dell’innovazione deriva dallo stampo che oggi ha dato alla luce il consumismo sfrenato ed inquinante, che tutti noi ben conosciamo. Un qualcosa di non sostenibile nel Tempo:

L’idea della pasta al glutine era venuta a Giovanni Buitoni che ricercava un prodotto innovativo. L’intuizione, secondo l’anedottica aziendale, sarebbe venuta dopo aver letto il De frumento di Jacopo Beccari (chimico bolognese nato nel 1682), ma in realtà era lo sviluppo di una pasta simile già prodotta in Francia. Dopo una lunga serie di esperimenti, nell’ottobre 1883, nacque la pasta glutinata che fu lanciata sul mercato nei primi mesi dell’anno successivo.

Così i Buitoni entrarono nel nascente mondo della dietetica ed ottennero subito successo e riconoscimenti: 'dopo pazienti studii e lunghi esperimenti i Buitoni riuscirono a preparare una pastina speciale che ebbe subito un largo consenso di approvazione nel mondo scientifico per la sua intima composizione e per il suo potere nutritivo, e favore nel pubblico per il sapore gradito e per la facile sua digeribilità, la pastina glutinata che contiene il 15% di glutine secco, alla quale poi successero, la pastina poliglutinata con il 20%, la pastina iperglutinata al Somatose che ha il 10% di Somatose e il 30% di glutine. Ove si pensi alla grande quantità di sostanze azotate contenute da queste pastine si comprenderà subito la loro importanza nella nutrizione dei bambini, dei malati, dei convalescenti'.

Ma il successo dell’azienda Buitoni era derivato dalle oculate scelte manageriali ed anche la pasta al glutine si inserì nel ciclo gestionale prima come effetto ed in seguito come causa dell'ottima direzione imprenditoriale

Ad esempio, già alla fine dell’Ottocento, i Buitoni avevano 'abbozzata una prima organizzazione di vendita con l’assegnazione delle zone più importanti a piazzisti e con la creazione di qualche deposito nei posti maggiormente tagliati fuori dalle vie di comunicazione'. Nello stesso tempo il successo dei prodotti specialistici dietetici sviluppò il packaging e la pubblicità. Ancora la pasta tradizionale veniva venduta sfusa mentre quella al glutine era impacchettata e, seppure in confezioni rudimentali, il prodotto Buitoni si identificava così sugli scaffali facendo bella mostra di sé
 
Ormai si era aperta una nuova via di comunicazione tra la Buitoni ed i consumatori: la pubblicità, in pochi anni, passò dai punti vendita alla carta stampata, dalle locandine affisse nei negozi alle inserzioni commerciali. La prima réclame sulla stampa fu del 1893. Inoltre in quegli anni, la varietà dei prodotti dietetici impose la stampa di un catalogo e di un listino prezzi. Queste comunicazioni, che all’inizio erano 'annunci piuttosto dimessi nel testo e quasi sempre privi di illustrazioni', 'realizzati con estrema semplicità tipografica', in pochi anni assunsero 'una fisionomia più definita, dovuta alla maggiore cura che [venne] posta nell’impaginazione e nella scelta delle illustrazioni e dei commenti', fino ad arrivare a pubblicare certificati ed attestati rilasciati dalle più importanti autorità mediche e ad impiegare, precorrendo i tempi di cinquant’anni, i membri della famiglia reale quali testimonial della pastina glutinata, essendo la Buitoni divenuta fornitrice ufficiale della casa reale nel 1907
Link

Ecco il ritornello dell'attuale danza dei Tempi. Oggi il Glutine è un problema per molte persone e che dire del packaging che riempie le discariche di contenitori vuoti usati con l’intelligenza di un somaro?

Come per il parco auto, il packaging non ha conosciuto nessuna evoluzione.

La bio plastica è usata ancora molto poco perché le persone non intendono pagare ancora di più i prodotti. La scelta è, infine, solo nostra, tuttavia la scelta è apparente perché esiste un ‘cartello’ che decide anche per noi.

Allo stesso Tempo il processo dipende anche da noi se solo 'noi' lo intendiamo davvero andando al di là di ogni tipo di 'pigrizia', anche di Natura Incantesimale.

Noi siamo una variabile importante e non sostituibile. Il ‘telecomando’ è a casa nostra e noi decidiamo ‘cosa vedere’vero?

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 20 agosto 2012

L'impossibile nella sua forma pura.



Il triangolo di Penrose o triangolo impossibile è un oggetto impossibile, ovvero può esistere solamente come rappresentazione bidimensionale e non può essere costruito nello spazio, poiché presenta una sovrapposizione impossibile di linee parallele con differenti costruzioni prospettiche... Link

Utilizzando il Metodo Indiretto e l’Analogia Frattale possiamo ‘ragionare’ in altri termini nella vegetazione Temporale, che va a formare la cosiddetta ‘realtà’, ossia quella partizione del ‘Tutto’ che emerge alla luce del Sole, scambiata come unico aspetto vero/solido/evidente/concreto della Vita

Diciamocela tutta: 

è il nostro punto prospettico che celebra uno ‘scenario’ piuttosto che un altro. Per questo motivo nell'ambito Spirituale si parla spesso di 'illusione' e nell'ambito Scientifico si parla spesso di 'impossibile':

ognuno 'vede' coi proprio occhi e ognuno 'difende la propria verità'.

Se ci convinciamo di un aspetto relativo ad una ‘cosa’, quell’aspetto verrà consolidato dalla nostra attenzione e diverrà ‘reale’. In 'realtà', non esiste nessuna differenza tra questo scenario e qualsiasi altro, così come non esiste nessuna differenza per il cervello che, semplicemente, elabora delle informazioni al livello che attualmente gli ‘compete’. 

È, dunque, possibile determinare lo - stato dell’arte – di una realtà emersa, ad esempio, in una 'tribù' isolata di umani, avendo la possibilità di poterli controllare/monitorare silenziosamente, attraverso l’utilizzo della propria conoscenza distillata nel Tempo, nella pazienza e nella dedizione alla propria causa.

Controllo ed evoluzione sono la stessa cosa?

Cosa è definibile ‘naturale’ e cosa ‘artificiale’?

Il ‘declino’ di un Impero è naturale? E la ‘fine’ di una razza? Si può dire che, ad esempio, gli Indiani d’America siano andati incontro alla loro estinzione per cause naturali? 

No, per il semplice motivo che essi non si sono affatto estinti. Tuttavia, questo ragionamento è perlomeno ‘zoppo’, perché ho utilizzato un termine ‘ambiguo’ nella mia elaborazione d’articolo; quale? Il termine ‘estinzione’. Ossia? Ho utilizzato un termine ‘totale’ in luogo di uno ‘parziale’, infatti il ‘potere bianco’ ha pensato bene di lasciarne in Vita un piccolo numero.

Perché? Per almeno due motivi:
  1. uno naturale, ma imposto, a causa della biodiversità  
  2. uno artificiale, e voluto, a causa della propria strategia della separazione e dell’esempio per ogni altra forma di ‘resistenza’.
Lo so. Lo so. Il mio ragionamento sta seguendo delle linee storiche e temporali piuttosto bizzarre. Tuttavia, perché non potrebbe essere autentico? 

Solo perchè 'complesso' e perchè non siete abituati a seguire altre vie al di fuori di quelle legate all'abitudine?

Utilizzando un 'termine mobile’, come quello precedentemente evidenziato (estinzione), si lascia ‘spazio’ alla possibilità deduttiva di ‘andare oltre’ al senso trasportato dalla frase attraverso le parole frutto di un ragionamento individuale. Questi termini ‘mobili’ costituiscono delle vere e proprie ‘porte’ su altri ‘Mondi della Possibilità’. A volte questa ‘mobilità’ permette di sgusciare letteralmente via dall’ambito in cui il ‘ragionamento altrui’ tendeva a polarizzare; del tipo:

i nativi americani non si sono estinti. Cioè? La frase è basata sul falso. Allora? Non la condivido.

Capite la sottigliezza? Il ragionamento viene come dribblato senza nemmeno prendere in considerazione il valore aggiunto che contiene. Viene semplicemente snobbato, prendendo un’uscita laterale della logica contenuta, più o meno volutamente, nell’ambito del mezzo del discorso.

Non importa se 'cinquanta milioni' di persone sono state trucidate. Importa, in quel momento, che quella razza non si sia estinta. Ma, importa veramente? No. Quell’antitesi tra termini, risuona in ogni individualità in maniera toccante, veicolando il pensiero in maniera trasversale. È come trovarsi sul ballatoio del primo piano di una palazzina; ci sono tre porte chiuse che ci ‘chiedono’ di andarcene o di aprirne una o più d'una: cosa faremo?
 
La nostra decisione che 'fattezze' avrà? Sarà il frutto di un volere altrui o il naturale emergere di una nostra risoluzione dell’intreccio di sensorialità che ci colpiscono?

È possibile 'dirottare' un ragionamento, inserendo al suo interno perlomeno un ‘termine mobile’, molto simile ad uno 'scambio' tra diversi percorsi su rotaia.

Di fronte ad ‘individui di mezzo’, ossia che rispecchiano la media consapevole umana, il risultato sarà sempre quello di una veicolazione del loro ‘ragionare’. E, badate bene, la ‘consapevolezza’ è un qualcosa che esula da qualsiasi status civile preconfezionato. Essa non dipende dal livello di studi o dalla casta sociale di appartenenza, né dalla quantità di denaro posseduta… 

Essa è il frutto unicamente personale di un cammino lungo il sentiero dell’esperienza umana 3d. Essa si arricchisce in maniera biodiversa, ossia in una maniera che va oltre al ragionamento matematico. Uno più uno, secondo questa ‘Luna’, non sempre esprime un totale di due. Potrebbe anche esprimere uno step vicino al tre, al quattro o all’uno… Tutto è possibile.

E 'tutto' è controllabile. Sempre. Dipende dal 'livello di Controllo' che vogliamo prendere in considerazione. Allo stesso Tempo, qualsiasi tipo di Controllo dovrà sempre ammettere che l’intero processo è continuamente sfuggevole, proprio a causa di quel fattore biodiverso, che non permetterà mai di avere interamente, nel Tempo, la certezza della fermezza di qualsiasi processo evidenziato, analizzato e standardizzato.

La verità è sempre composta da 'mezze verità', che rendono sfuggevoli la comprensione totale di un luogo dimensionale. Un ‘termine mobile’ è una porta biodiversa. A volte, la presenza di questi termini è ‘non voluta’, nel senso che la sorgente non poteva tenere in considerazione la presenza biodiversa che, in quel momento, partecipava in almeno uno dei componenti della Massa in ascolto.

I ‘termini mobili’ esistono in ogni ambito dello scibile umano. Possono essere edifici, mezzi, situazioni, cose, presenze, parole, sensi, momenti, etc.

Tutti insieme danno luogo ad un vero e proprio ‘labirinto’ della possibilità in cui siamo inseriti. Per essere efficaci necessitano di una presenza umana, ossia di una entità capace di assumerli come una pillola per il controllo della pressione. Ovvio, perché stiamo narrando di umani e io sono umano, per cui è un discernimento tra umani, ma non è detto che il tutto si fermi alla sola nostra ‘latitudine’.

Occorre sviluppare un metodo che metta l’umano da parte, pur utilizzandolo come centro.

Ok? È questa la ‘matematica’ di quinta dimensione. Una realtà che prende in considerazione le due facce della medaglia allo stesso Tempo:

come l’alieno Griffin in Man in Black III.

La ragione, in filosofia, è la facoltà per mezzo della quale si esercita il pensiero, soprattutto quello rivolto ad argomenti astratti. La ragione è ritenuta dalla maggior parte dei filosofi una facoltà universale, tale da essere condivisa tanto dagli umani quanto, teoricamente, da animali (per i quali si preferisce parlare di istinto), o intelligenze artificiali che userebbero la ragione intesa come calcolo

Sono molti i pensatori che si sono dedicati allo studio di questa nozione, dando luogo a molteplici prospettive, spesso reciprocamente incompatibili.
 
L'originario significato di ragione come discorso lo si ritrova nell'antico modello argomentativo della geometria di Euclide, il quale, facendo uso di premesse iniziali per giungere a delle conclusioni, si serviva a loro volta di quest'ultime come premesse per ulteriori conclusioni.
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Domanda: 

e se le ‘premesse iniziali’ fossero ‘di parte’? Le ‘conclusioni’ come sarebbero? E le ‘ulteriori conclusioni’?

Risposta: 

non è possibile non avere ‘premesse inziali’ non di parte, ossia, le premesse iniziali sono sempre ‘di parte’, alias, riferibili a precisi attaccamenti esistenziali di entità che, in qualche maniera, hanno trovato il modo di essere un po’ più in ‘diretta’ rispetto al resto della Massa, che vive costantemente nella ‘differita’ della realtà.

La 'differita' rende maggiormente controllabili e strumentalizzabili, soprattutto se raccolti in 'infrastrutture' offerte dal Controllo stesso (Matrix).

Ma anche questo è un processo a scatole cinesi: 

chi può dire dove ‘termini’? E chi può seguire interamente il suo percorso quando, ad esempio, passa tra le trame decisionali/possibili di una vecchina che sta decidendo di attraversare o meno la strada sotto casa?

Nel calcio si dice: la palla è rotonda. Ossia ‘tutto è possibile’… Mai dire mai.

La ragione, in questo senso, era intesa come la facoltà, o il processo, in grado di produrre inferenze logiche. A partire da Aristotele, che si rifece al modello euclideo, tali ragionamenti sono stati classificati sia come ragionamenti deduttivi (che procedono dal generale al particolare) sia come ragionamenti induttivi (che procedono dal particolare al generale), sebbene alcuni pensatori non siano d'accordo nel vedere l'induzione come un ragionamento. 

Nel XIX secolo, Charles Peirce, filosofo americano, ha aggiunto a queste due una terza categoria, il ragionamento adduttivo, intendendo ‘ciò che va dalla migliore informazione disponibile alla migliore spiegazione’, che è diventato un importante elemento del metodo scientifico

 Nell'uso moderno, ‘ragionamento induttivo’ include spesso ciò che Peirce ha denominato ‘adduttivo’…
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  1. ragionamenti deduttivi, che procedono dal generale al particolare
  2. ragionamenti induttivi,  che procedono dal particolare al generale
  3. ragionamenti adduttivi, ciò che va dalla migliore informazione disponibile alla migliore spiegazione.
Ecco spiegato come il moderno metodo scientifico possa essere manipolabile da un controllo esterno/interno allo stesso Tempo. La sua ‘cecità’ è di Natura Antisistemica ed ha lo scopo di ‘trattenere nelle 3d’:

la ‘migliore informazione disponibile’ che Natura ha? Da lei discenderà la ‘migliore spiegazione disponibile’. È logico che tutto quello che la scienza pensa di avere capito dipende dall’input che ha introdotto nella propria capacità di ragionare.

I primi due ragionamenti sono lo ‘zoom’ della capacità umana di discernere e rispecchiano la direzione biunivoca della possibilità che si riflette e viene riflessa (‘ritmo’ di Ighina, ad esempio). Il terzo ragionamento è Antisistemico, cioè dipende dalla Natura del corpo docente presente in Terra 3d:

trattenere per rafforzare/permettere nel Tempo la Conoscenza di Se Stessi.

Paradossale, vero?

Il terzo stato quantico della possibilità attraverso il presente è rispecchiato dal momentum umano: da noi. Ma si potrebbe andare avanti per interi trattati con questa discorsività…

Lasciamo andare da ‘solo’ il processo di emersione e ricerca delle informazioni. Ognuno tragga la propria verità.

L'inferenza è il processo con il quale da una proposizione accolta come vera si passa a una seconda proposizione la cui verità è dedotta dal contenuto della prima
 
Inferire è quindi trarre una conclusione. 

Inferire X significa concludere che X è vero; un'inferenza è la conclusione tratta da un insieme di fatti o circostanze. Gran parte dello studio della logica esplora la validità o non validità di inferenze e implicazioni. 
 
Esiste una differenza tra implicare e inferire. Se scriviamo che tutti gli uomini sono mortali e Socrate è un uomo, implichiamo che Socrate è mortale, ma un lettore così attento da notare la nostra implicazione e pensare 'quindi Socrate è mortale', inferisce che Socrate è mortale
 
'E quando qualcuno vi propone di credere a una proposizione voi dovete prima esaminare se essa è accettabile, perché la nostra ragione è stata creata da Dio, e ciò che piace alla nostra ragione non può non piacere alla ragione divina, sulla quale peraltro sappiamo solo quello che, per analogia e spesso per negazione, ne inferiamo dai procedimenti della nostra ragione'.
Guglielmo da Baskerville in Il nome della rosa pag. 139, Umberto Eco

In linguistica si parla di 'formulazione di inferenze' nello schema di Jakobson sulla lingua intesa come sistema di segni utili alla comunicazione. Si tratta di un procedimento che non prevede nessun emittente volontario ma solo la presenza di un oggetto che viene interpretato come messaggio

Esempio. 

Oggetto: 'case dai tetti spioventi' → messaggio interpretato: 

'qui nevica spesso'. La formulazione di inferenze consiste quindi nella capacità di formulare deduzioni traendo informazioni da un oggetto reale.
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In informatica, un motore inferenziale è un algoritmo che simula le modalità con cui la mente umana trae delle conclusioni logiche attraverso il ragionamento. Fa parte dei software detti 'sistemi esperti'.
 
Analogamente al comportamento logico, il motore inferenziale può trarre delle conclusioni di tipo deduttivo (o 'forward chaining', quando da un principio di carattere generale ne estrae uno o più di carattere particolare) oppure di tipo induttivo (o 'backward chaining', quando accade il contrario).
 
Il meccanismo del motore inferenziale è basato su delle 'regole' di soluzione del problema che vengono scelte ed attuate a seconda del problema in oggetto.
 
Un motore inferenziale è costituito dai seguenti elementi:
  1. interprete: decide la regola da applicare;
  2. schedulatore: decide l'ordine di esecuzione delle regole;
  3. memoria di lavoro: in essa viene memorizzato un elenco delle operazioni svolte e da svolgere;
  4. rafforzatore di consistenza: ha il compito di testare la veridicità delle ipotesi fatte.

Chi è il ‘rafforzatore di consistenza’? Chissà perché risuona tanto, alle mie orecchie, molto simile al 'suono' di: Massa umana. Chi sono coloro che sono descritti nei tre punti precedenti?
 
Leggiamo il monito espresso da Wikipedia nei giorni scorsi:  

gentile lettrice, gentile lettore,
il comma 29 del disegno di legge in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali (rif.) - se approvato dal Parlamento italiano - imporrebbe ad ogni sito web, a pena di pesanti sanzioni, di rettificare i propri contenuti dietro semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine
 
Wikipedia riconosce il diritto alla tutela della reputazione di ognuno - già sancito dall'articolo 595 del Codice Penale italiano - ma con l'approvazione di questa norma sarebbe obbligata ad alterare i contenuti delle proprie voci indipendentemente dalla loro veridicità, anche a dispetto delle fonti presenti e senza possibilità di ulteriori modifiche. Un simile obbligo costituirebbe una limitazione inaccettabile all'autonomia di Wikipedia, snaturandone i principi fondamentali
 
Wikipedia è la più grande opera collettiva della storia del genere umano, in continua crescita da undici anni grazie al contributo quotidiano di oltre 15 milioni di volontari sparsi in tutto il mondo. Le oltre 930 000 voci dell'edizione in lingua italiana ricevono 16 milioni di visite ogni giorno, ma questa norma potrebbe oscurarle per sempre. 
 
L'Enciclopedia è patrimonio di tutti. Non permettere che scompaia. 
 
Con l'approvazione di questa norma sarebbe obbligata ad alterare i contenuti delle proprie voci indipendentemente dalla loro veridicità.

Continuiamo...
 
Un 'sistema esperto' è un programma che cerca di riprodurre le prestazioni di una o più persone esperte in un determinato campo di attività, ed è un'applicazione o una branca dell'intelligenza artificiale.
 
I programmi utilizzati dai sistemi esperti sono in grado di porre in atto procedure di inferenza adeguate alla risoluzione di problemi particolarmente complessi, a cui potrebbe, se posto in una dimensione umana, porre rimedio solo un esperto del settore disciplinare in cui rientra la questione da risolvere. Ciò implica che tale sistema possa avvalersi in modo risoluto e autorevole delle istanze inferenziali che soggiacciono al corretto funzionamento del programma, cosicché sia capace di superare le incertezze e le difficoltà su cui volge la propria attività.
 
I sistemi esperti si differenziano dunque da altri programmi simili, in quanto, facendo riferimento a tecnologie elaborate in funzione dell'intelligenza artificiale, sono sempre in grado di esibire i passaggi logici che soggiacciono alle loro decisioni

proposito che, ad esempio, non è attuabile da parte della mente umana.
 
Il sistema esperto si compone in sostanza di tre sezioni:
  1. una base di conoscenza, in cui sono accumulate le regole deduttive e i dettami procedurali di cui il sistema si serve nel suo operato;
  2. un motore inferienziale, in cui il programma si occupa di applicare in concreto le nozioni contenute nella base dati;
  3. un'interfaccia utente, che permette interazione fra il soggetto umano e il programma che deve dare risposta ai sui problemi.
Queste informazioni sono piuttosto generiche, ed estremamente flessibili per ciò che concerne la designazione di un programma con una tale definizione. Non esistono infatti sistemi capaci per davvero di soddisfare nella sua interezza il tipo di conoscenza che dovrebbe caratterizzare un sistema di tale fatta

Difatti, nella maggior parte dei programmi, le componenti che presiedono alle procedure di inferenza, non riescono ad attenere il rigore connaturato ad un algoritmo, in quanto nelle situazioni altamente complicate sarebbe troppo dispendioso analizzare ogni possibilità

si ricorre così allo stratagemma dell'euristica, che, tramite ragionamenti approssimativi (fuzzy logic), sacrifica la sicurezza dell'algoritmo per giungere a risultati altamente probabili, ma comunque fallibili.
 
Classificazione.
I sistemi esperti si dividono in due categorie principali. 

Sistemi esperti basati su regole.
I sistemi esperti basati su regole sono dei programmi composti da regole nella forma 'If' condizione 'Then' azione (se condizione, allora azione). Dati una serie di fatti, i sistemi esperti, grazie alle regole di cui sono composti, riescono a dedurre nuovi fatti. Per esempio, supponiamo di avere un problema di salute, forniamo al sistema esperto i seguenti fatti:
  1. ho mal di testa
  2. sono raffreddato
  3. la temperatura corporea è di 38 °C
Il sistema esperto assume i fatti e sceglie una regola così formata:
 
If ((mal di testa) And (raffreddore) and (temperatura = 38)) Then (Il suo problema è Influenza).
 
Esempi di sistemi a regole sono Jess e Clips.
 
Sistemi esperti basati su alberi.
Un sistema esperto basato su alberi, dato un insieme di dati ed alcune deduzioni, creerebbe un albero che classificherebbe i vari dati. Nuovi dati verrebbero analizzati dall'albero e il nodo di arrivo rappresenterebbe la deduzione.
 
È da notare che un sistema esperto non è 'intelligente' nel senso comune della parola, ossia in modo creativo. Le deduzioni di un sistema esperto non possono uscire dall'insieme di nozioni immesse inizialmente e dalle loro conseguenze

Ciò che li rende utili è che, come i calcolatori elettronici, possono maneggiare una gran quantità di dati molto velocemente e tenere quindi conto di una miriade di regole e dettagli che un esperto umano può ignorare, tralasciare o dimenticare.
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I fatti rappresentano l'informazione: essi sono essenzialmente delle assegnazioni attraverso le quali introduciamo conoscenza nel sistema...
 
Le regole sono componenti che possono produrre conoscenza a partire dai fatti. Esse sono composte da due parti, antecedente e conseguente. L'antecedente è costituito da condizioni che devono essere soddisfatte affinché la regola venga attivata; il conseguente è composto da azioni che vengono svolte dalla regola...

Il motore funziona in questo modo: confronta le condizioni di tutte le regole con tutti i fatti contenuti nella base dei fatti. Per ogni regola le cui condizioni sono soddisfatte, viene eseguita l'azione corrispondente.
 
Tutto il codice in Jess (strutture di controllo, assegnamenti, chiamate a procedure) prende la forma di una chiamata a funzione. In particolare una chiamata a funzione è una lista: se la testa della lista è il nome di una funzione esistente, la lista è una chiamata a funzione.
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Abbiamo riprodotto l’immagine di ‘quello che siamo adesso’.

Pensiamo davvero di essere noi, sempre al 100%, a decidere cosa sia meglio fare in un determinato istante? Perché le nostre reazioni di fronte ad eventi molto simili (ad esempio i capricci del proprio figlio) sono diverse di volta in volta? A volte più forti, a volte più tolleranti. Perché noi reagiamo a qualcosa, convinti di quel che ‘vediamo’, ma in realtà siamo mossi da ‘pressioni sottili’, che esulano dal ‘veduto’ ma capaci di influenzare in maniera anche preponderante.

Ieri sera, verso le 20, mi sono alterato per una situazione particolare che stavo vivendo; una situazione che solitamente era ‘digerita’ in maniera diversa dalla mia persona. Da cosa è dipeso questo improvviso scoppio d’ira? 

 Dal grande caldo? Dal mio nervosismo? Dalla eventuale stanchezza? Forse. In parte. Ma, quando ho letto questa notizia sono letteralmente trasalito, perché ho trovato conferma ‘indiretta’ (Metodo Indiretto) di una tendenza ripetuta in maniera altalenante o a ‘grappolo’ (Analogia Frattale):
 
terremoto di magnitudo 3.7 nel Cosentino.
Un sisma di magnitudo 3.7 è stato avvertito alle 19.45 tra il cosentino e il potentino, nei pressi di Rotonda (Potenza). Le località prossime all'epicentro del sisma che ha colpito la provincia di Cosenza sono i comuni di Laino Castello, Mormanno e Papasidero. L'epicentro della scossa, secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è stato registrato a 5 chilometri di profondità. Dalle verifiche effettuate dalla sala situazione Italia del dipartimento della Protezione civile non risultano danni a persone o cose.
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L’ora collima ‘precisamente’. Anzi,  giustifica il leggero ritardo della mia reazione (circa alle 20). Infatti queste onde viaggiano anche attraverso le Ley Lines della Terra e necessitano di Tempo per propagarsi e maturare effetti sulle persone più o meno sensibili alla loro presenza.

Le Ley Lines sono ‘grandi vie di comunicazione sottile della Terra’. Attraverso la loro innervazione (paragonabile al sistema nervoso umano) si propagano le reazioni delle persone che hanno vissuto forti emozioni, appunto, proprio come l’esperienza di un terremoto (anche senza danni a cose o a persone, ma certamente influente sul loro stato emotivo e sensoriale, ossia generante Paura).

Chiediamoci, allora, quanto siano corrette le ‘premesse iniziali’ che regolano questo cosiddetto ‘Sistema Esperto’, che scambiamo per unica realtà. 

Il paradigma ha 'gambe' ma cerca di non usarle molto, perché soffre di una certa ‘pigrizia’. La stessa ‘dinamica’ che attanaglia l’umanità quando, come acqua isolata dalla sua sorgente, avviene la formazione di una regione paludosa riconosciuta per consuetudine/abitudine come ‘unica realtà’.

In ogni palude che si rispetti, si sviluppa una certa fauna che trae sostentamento da quella composizione del territorio. Senza stazionare, con le premesse, nel loop che non permette di trarre conclusioni diverse dal – è nata prima la palude o gli animali che la abitano – sgusciamo subito via dalla melmosa situazione, permeando il ragionamento con una diversa e ‘nuova’ premessa iniziale:

la palude è opera di coloro che traggono, adesso, giovamento dalla sua presenza.

Rompiamo il loop. Anzi, stazioniamogli al di sopra…


Introduciamo il nuovo input (Fenotipo Esteso) e attendiamo quale dipendenza esso provochi:

una reinterpretazione dell'evoluzione dal punto di vista dei singoli geni, i soli veri ‘soggetti’ su cui agirebbe la selezione naturale, e di cui gli organismi (monocellulari e pluricellulari) non sarebbero altro - usando un linguaggio ovviamente metaforico ed antropocentrico - che le 'macchine da sopravvivenza' da essi programmate per garantirsi il successo nella propria perpetuazione.
 
Il concetto del fenotipo esteso spinge ancora più in là questa ‘svalutazione’ dell'organismo a favore del gene

Il biologo parte dall'osservazione di numerosi casi in cui il comportamento di animali ha la capacità di influenzare a proprio vantaggio l'ambiente e altri animali. Da questi fatti Dawkins deduce che è arbitrario limitarsi a identificare come manifestazione esteriore (fenotipo, appunto) dei geni associati a questi comportamenti solo i comportamenti stessi e le caratteristiche (anatomiche, psicologiche) dell'organismo che ne sono alla base. 

I geni che determinano nei castori la funzionalità dei denti ed il loro istinto non hanno come fenotipo solo questi due aspetti, ma anche la diga che il castoro costruisce ed il lago che si forma
Link

La ‘Massa Critica’ determina la concentrazione del grado di attenzione proposto/indotto da ‘pressioni sottili’, che ci circondano/permeano, come ad esempio:

la presenza, la posizione e l’allineamento di Pianeti attorno alla Terra, attorno al Sistema Solare, attorno alla Via Lattea, etc.

Infine, tutto dipende anche da noi; non solo da noi…

Il Libero Arbitrio è ‘elastico’ e si allarga in maniera direttamente proporzionale alla Consapevolezza raggiunta e maturata ai vari livelli di classificazione dell’aggregazione energetica umana (giusto per rimanere nell’ambito inerente anche alla presenza umana).

Tutto è ‘Naturale’, ma c’è sempre una grande differenza in termini di qualità d’equilibrio. È il fare sempre ‘100’ ma disponendo gli ‘ingredienti’ in maniera sempre diversa. Che differenza c’è tra un serial killer e un agente di polizia se li vestiamo esattamente alla stessa maniera?

Non c’è nessuna differenza esteriore, ma certamente al loro interno qualcosa li differenzierà. Ecco cosa intendo quando scrivo di un totale che dà sempre ‘100’ ma con valore aggiunto/sostanza diverso

Questo è un ‘mentalismo’? Per me assolutamente, no. Lo è nella misura in cui devo usare la mente, come canale, per comunicare con gli altri. Sino a quando ‘sceglieremo’ di fare così, esprimeremo dei mentalismi, ma non per questo dovremo appartenere alla mente. No?

Il Cuore si esprime anche attraverso la Mente…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 17 agosto 2012

Sherlock Holmes, presenze ombra, plastica e frattali.




Tutto quello che è ‘fatto’ dalla Natura ha la stessa ‘mano’. Quello che ‘fa’ l’uomo ha, per ora, fattezza diversa. Si direbbe che esista un’altra ‘matrice’ (biodegradabilità diversa) che regola la ‘creatività’ umana:

la biodegradabilità è una proprietà delle sostanze organiche e di alcuni composti sintetici, di essere decomposti dalla natura, o meglio, dai batteri saprofiti

Questa proprietà permette il regolare mantenimento dell'equilibrio ecologico del pianeta

Una sostanza decomponibile, viene attaccata da alcuni batteri che ne estraggono gli enzimi necessari alla decomposizione in prodotti semplici, dopodiché l'elemento viene assorbito completamente nel terreno. Una sostanza non decomponibile (o decomponibile a lungo termine), rimane nel terreno senza venire assorbita, provoca inquinamento e favorisce diverse problematiche ambientali.
 
Condizioni e conseguenze.
Perché un composto possa essere considerato biodegradabile è necessario che in natura esista un batterio in grado di decomporre il materiale. Tutti i composti organici naturali, come la carta, sono facilmente decomponibili; invece, tutti i prodotti sintetici moderni (esclusi alcuni speciali, come la bioplastica) non possono essere decomposti dalla natura, poiché nessun batterio è capace di elaborare un enzima che semplifichi il materiale

La sostanza non biodegradabile più conosciuta al mondo è la plastica. 

Un materiale non biodegradabile non viene assorbito dal terreno e rimane identico nel tempo, quindi contribuisce all'inquinamento della zona dove si trova; ma tuttavia, non tutti i composti non biodegradabili sono pericolosi: esistono tipi di composto che non danneggiano la vita dell'ecosistema, e che quindi lasciano immutata la situazione.
 
Sostanze.
Le sostanze non biodegradabili più comuni sono le materie plastiche, che sono formate principalmente dal carbonio, l'idrogeno e l'ossigeno

questi elementi sarebbero decomponibili, ma, dalla loro unione, si è formata una molecola troppo complessa per essere decomposta in natura.

La categoria di materiali meno decomponibili è composta dagli idrocarburi clorurati.
 
La situazione attuale.
La biodegradabilità dei composti sta diventando un problema, poiché la maggior parte degli oggetti che utilizziamo ogni giorno, è formata da materiali che contengono materiali non decomponibili. Molti stati stanno lavorando su questo problema, ma attualmente non si è ancora giunti ad una soluzione utilizzabile, se non la sostituzione della plastica con altri materiali biodegradabili.
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L’equilibrio che l’umanità sta mantenendo è d’altro tipo, rispetto a quel livello di sostenibilità che possiamo 'immaginare' leggendo in noi stessi. Gli umani non sono stupidi. Mandano navi spaziali ad esplorare il Sistema Solare e hanno raggiunto un livello di conoscenza tale da risultare ‘ben visibili’ all’interno dell’economia dello Spazio. 

Gli inquinanti umani sono una realtà anche al di fuori della solida Terra. Ossia, la stessa ‘mano’ muove l’umano a caratterizzare il 'tutto'. Il comportamento umano è simile ad un vessillo piazzato su ogni nuova proprietà. Esso dichiara ed identifica una presenza 'ombra'...


La 'soluzione d’equilibrio' trovata è quantomeno non sostenibile nel lungo Tempo:
  • la maggior parte degli oggetti che utilizziamo ogni giorno, è formata da materiali che contengono materiali non decomponibili
  • le materie plastiche, sono formate principalmente dal carbonio, l'idrogeno e l'ossigeno: questi elementi sarebbero decomponibili ma, dalla loro unione, si è formata una molecola troppo complessa per essere decomposta in natura.
Questa ‘molecola’ complessa ed apparentemente ‘immortale’, o ‘non biodegradabile’, forma materiale non assorbito dal terreno che rimane identico nel Tempo:

questo è un preciso frattale, che riporta l’immagine conferita nella 'matrice'. L’immagine dell’entità ispiratrice che, ad immagine e somiglianza, viene ritratta dal riflusso della Creazione.

Queste entità sono evidenti solo attraverso il riflesso della loro ‘presenza’ tra gli umani. Non solo. Le entità hanno dato luogo anche a ‘forme pensiero’ che resistono al trascorrere del Tempo. Questa 'resistenza' è la non biodegradabilità dei composti utilizzati maggiormente attraverso il mezzo dell’abitudine terrestre.


Lo scorso mese Draghi aveva detto che la Banca centrale europea avrebbe fatto ‘tutto il necessario’ per mantenere l'Euro…
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Tutto il necessario. Ossia? Sino a quale punto si può spingere la Bce? Anche oltre al livello di biodegradabilità?
 
L’attuale economia si sorregge su gambe artificiali, costruite proprio con lo stesso materiale non biodegradabile che caratterizza tutti i processi produttivi dell’industria 3d umana. La Terra come può tollerare una simile presenza? Essa ha una infinita capacità di combinazione d’elementi e conosce il modo per rinnovare e trasformare ogni presenza ospite. La plastica potrebbe essere ‘dissolta’ per vie naturali, se solo venisse meno l’input che le conferisce un senso

La plastica è un riflesso di una presenza sottile ma tangibile, perlomeno per gli effetti derivanti dal suo stazionamento nel campo della possibilità umana terrestre…

Perché questa 'differenza strutturale’ tra prodotti della Natura e umani?

Osserviamo qualsiasi frutto della terra: 

non esiste nessun ‘pericolo’ di inquinamento derivante da alcuna parte compositiva del ‘frutto’. Il packaging è tanto perfetto quanto interamente smaltibile nel giro di pochissimo Tempo. Non esistono parti meccaniche, elettriche, etc., tutto è organico e idoneamente funzionale.

Per comprendere questa caratteristica è sufficiente osservare lo 'stile' (la 'mano', il tratto) di un qualsiasi disegnatore o illustratore di fumetti, ad esempio: 

lo ‘stile’ è un marchio indelebile inerente alla ‘mano’ che ha ritratto un Mondo secondo il proprio ‘carattere e senzienza’. Esso è inconfondibile e riconoscibile tra gli altri.

Ora, lo ‘stile’ che caratterizza l’operato umano, a ‘chi appartiene’?
  
Me lo chiedo, non riconoscendomi nel suo retaggio.

A chi rassomiglia questa 'opera inquinante’, disegnata dal movimento umano sullo/nello scenario 3d? Attenzione; non è questo un 'particolare' solo legato alla mancanza di consapevolezza umana, naturale, frutto di un cammino ancora evidentemente in atto e lontano dal suo epilogo. No. Tra questa 'mancanza naturale' (si) è inserito qualcosa d'altro; un 'qualcosa' riferibile certamente ad altra ‘mano’

SPS ha più volte trattato l’argomento ‘parassita’ e continuerà a farlo per altro Tempo ancora, perché è chiaro ed evidente, che una simile ‘ombra’ abbia personalizzato un reame, apparentemente, solo umano. La sua opera ispiratrice è corposa, nel senso di evidente, visibile, se solo si accetta di triangolare da un punto prospettico diverso dal consueto, uscendo dal loop, dal cerchio di contenimento… dalla ‘Caverna di Platone’.

Consapevolezza allargata.

Coscienza.
Il termine coscienza deriva dal latino 'Cum-scire' (‘sapere insieme’) ed indicava originariamente un determinato stato interiore di un individuo che può in qualche modo descrivere e comunicare ad altri

Anticamente con 'coscienza' si intendeva qualcosa di diverso da ciò che si ritiene oggi nell'ambito psicologico e filosofico. Non tutti gli antichi dividevano l'uomo in mente e corpo. Anzi, era molto diffusa l'idea (oggi tornata alla ribalta) che l'uomo avesse tre funzioni relativamente indipendenti chiamate ‘centro intellettivo’, ‘centro motore-istintivo’ e ‘centro emozionale’, collocate rispettivamente: 
  1. in una parte dell'encefalo, 
  2. nella parte terminale della colonna vertebrale (dove un tempo nell'uomo compariva la coda) 
  3. nella zona del plesso solare, in quelli che sono oggi chiamati ‘gangli del simpatico e del parasimpatico’. 
Ebbene ‘coscienza’ indicava quello stato interiore di sintonia tra i tre centri (sapere insieme) che, se raggiunto, permetteva all'uomo di elevare la propria ragione
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Elevarsi per semplificare: questo è il processo naturale della biodegradibilità.
  
Questo ‘sapere insieme’ è sia relativo all’ambito umano, come una sola e grande unità, sia all’ambito individuale, ma sempre con eguale orchestrazione unitaria di eventi al suo interno. Il ‘succo’ della questione mette in evidenza una sorta di unità da raggiungere attraverso l’esperienza 3d di se stessi riflessi negli altri e viceversa.

Il cammino è individuale ma riguarda anche gli altri. Tutto ciò mette in evidenza una struttura, un modello che si corregge o, meglio, che si auto corregge nel Tempo, lungo l'asse del quale, la presenza parassita ha il proprio senso.

La ‘nota musicale’ che contraddistingue ha un apparato di ricetrasmissione che è stato deviato, almeno nella sua parte più ‘bassa’, da un qualcosa di ‘estraneo’ e che rimane sempre nell’ombra, pur modificando il campo sensoriale e percettivo umano

Una strategia chiara messa in campo dal lato oscuro della Forza.

Prenderne atto equivale ad aumentare la propria ‘sapienza non scritta’, ossia quel particolare stato d’animo capace di sovralimentare le strutture più calcificate della possibilità. Una simile presa di coscienza veicola al raggiungimento di un diverso ambito del possibile, permeando l’oceano del ritenuto impossibile…

Spostando al di là, ancora una volta, le ‘Colonne d’Ercole’.

Assumiamo l’Analogia Frattale come strumento principe per camminare anche al buio, almeno sino al momento in cui la luce si accenderà da sola per acquisita capacità di colui/coloro che camminano desiderandola.

- A volte può sembrare leggermente inverosimile, fare grandi congetture basandosi su minimi dettagli.
- Non è affatto così. I piccoli dettagli sono di gran lunga i più importanti…
- Se avesse davanti uno sconosciuto? Cosa può dire di me?
- I gioielli che non porta ci svelano più cose… Era fidanzata. L’anello non c’è più, ma la pelle più chiara suggerisce che ha passato del tempo all’estero sfoggiandolo con fierezza…
Sherlock Holmes

Deduzione. Perspicacia. Attenzione. Osservazione:

Analogia Frattale… alias ‘essere desti, svegli, inclini al proprio equilibrio che deriva dall’osservatore animico mixato all’operato sensibile umano e non solo da quello parassita polarizzante a cascata il tutto’.

Cosa molto ardita e difficoltosa da mettere in atto e, in seguito, 'da mantenere sempre in atto', come una fanaleria accesa per default. È un ‘nuovo’ senso

Una facoltà latente o repressa o male indirizzata…

In un reame di luce tutto lascia un’ombra.

Come non vederla?

Tutto ciò che esiste di non biodegradabile è il riflesso di quell’ombra, del quale operato, l’umanità non è altro che la cieca ‘portabandiera’.

Dipende anche da noi.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com