mercoledì 1 febbraio 2012

Dopo la neve, buon tempo viene.




Dopo la neve, buon tempo viene.
 
Così recita la proverbialità italica emanantesi dalla propria regionalità o biodiversità. È possibile notare la diretta verosomiglianza tra il significato di ‘quello che viene dopo ad un certo fenomeno’, espresso dal proverbio sopracitato, e quello che accade ad esempio in Borsa, dopo una tendenza ribassista, che fa puntualmente temere per il peggio, mentre offre in realtà l’opportunità di partecipare all’inizio di un nuovo trend rialzista, perlomeno nel breve periodo di tempo.

Ossia, ciò che intuisco, osservando la saggezza di questo proverbio, è quella grande capacità di non farsi influenzare dall’apparenza delle ‘cose’

Dopo il brutto tempo viene sempre il bel tempo.

Se cercassimo di 'fare nostra' questa vera e propria ‘lezione di Vita’, che permette di interpretare una caduta copiosa di neve, in maniera tale da rimanerne solo affascinati, al limite giocosi-gioiosi, ma nulla di più in termini di appesantimento energetico in relazione a quello che 'viviamo percependo' nelle 3d, allora potremmo sempre rimanere ‘neutri’, non ‘attaccati’ alla situazione emersa come ambito della possibilità.

La posizione consapevole permette di mantenere ben salda la centralità, riuscendo persino a scorgere, intuitivamente e mnemonicamente, addirittura il potenziale futuro celato nella manifestazione attuale.

Non solo. Riuscendo a mantenersi ‘stabili’, non facendosi imbrigliare dal carattere illusorio del fenomeno, si può godere della ‘bellezza’ del fenomeno stesso, pur rimanendo ‘fermi’ nella visione nitida di quello che il fenomeno stesso ‘annuncia tra le righe’: senza prenderlo troppo sul 'serio', senza farsi fagocitare 'testa e piedi'.

Questa decodifica del ‘segnale’ diventa saggezza, con il trascorrere del tempo. L’illusione di un fenomeno è da intendersi a livello del ‘fenomeno che verrà dopo’, a livello di 'futuro presente': futuro annunciato nel presente.

Non a livello fisico, bensì a livello di potenziale. 

Nella fisicità, è ovvio, che il fenomeno è reale e concreto. Può fare ‘male o bene’ in funzione di una miscellanea di leggi ed eventi vibrazionali diversi e in funzione della ‘storia’ individuale e collettiva. Un’illusione è relativa alla sua potenzialità, da non intendersi mai come ‘definitiva’, mentre nelle 3d si manifesta tramite condensazione energetica, diventando ‘reale’ e, dunque, con un certo ‘peso specifico’.

Non fermarsi alle apparenze significa vedere sempre ‘oltre’ al fenomeno che si annuncia nella 'concretezza percepita come unica realtà'.

Come prevedere con chi farà affari la camorra.
Conoscere in anticipo i movimenti della criminalità organizzata. Sapere, per esempio, come si spostano i flussi del narcotraffico. Chi stringerà affari con la camorra, quali sono i bersagli del cyber-crime. O dove la corruzione riuscirà a infiltrarsi. 

Così da intervenire sul sistema preventivamente, perché lo scenario preconizzato non si realizzi e le sorti della società volgano, invece, a favore della giustizia. Non siamo ai livelli di Minority Report. Siamo oltre. Al posto dei veggenti di Steven Spielberg, qui c'è un pool di veri esperti di computer science, data mining, scienze sociali e cognitive. Che fa sul serio. Sono i ricercatori del neonato Crime Exploratory (o CrimEx), un Osservatorio sul crimine e l'export della corruzione, costituitosi nell'ambito del progetto europeo FutureICT e coordinato dal Laboratorio per la simulazione dei fenomeni sociali (Labss-Istc) del Cnr di Roma.
 
'L'illegalità è un business fiorente, in continua crescita, trasformazione ed evoluzione', ha detto Rosaria Conte, dell'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione, nel corso della conferenza di lancio di CrimEx. 

Per avere un'idea del giro d'affari: solo negli Stati, la corruzione muove tra gli 800 e i 2mila miliardi di dollari. Il traffico di droga s'aggira globalmente sui 320 miliardi di dollari. La guerra al terrorismo, dall'11/9, è costata mille miliardi di dollari. Mentre in Italia le mafie sono la prima industria nazionale, con guadagni (stimati al ribasso) per 150 miliardi di euro all'anno, pari al 15-20% del Pil

'È urgente adottare un approccio radicalmente innovativo e multidisciplinare per affrontare una delle sfide sociali ed economiche più complesse del nostro futuro', ha esortato Conte. Intercettazioni, controlli fiscali, retate sono utili, certo. Ma si tratta di metodi vecchi, che arrivano quasi sempre tardi e hanno un successo parziale. Servono tecniche più sofisticate

Il futuro della lotta alla criminalità organizzata si giocherà sui modelli computazionali del crimine. 'Si tratta di software che consentono di analizzare enormi reti di dati o simulare le dinamiche sociali collegate alle attività criminali', spiega Barbara Sonzogni, ricercatrice dell'Istc-Cnr Gli esperti del data-mining, per esempio, sono capaci di estrarre informazioni cruciali dalla combinazione di grandi database, individuando possibili pattern su come evolverà un certo fenomeno. Per capire: il fatto che Cosa Nostra abbia messo radici negli Stati Uniti, mentre la 'ndrangheta abbia attecchito in Germania o la camorra si sia radicata nella Francia meridionale non è casuale. Ci sono ragioni storiche, economiche, demografiche, sociali, culturali che determinano l'andamento di certi flussi. 

La sfida del futuro è combinare gli elementi giusti e accorgersene prima che si verifichino. Un po' come quando si uniscono alcuni punti di una figura e si intuisce a colpo d'occhio quale disegno si andrà a configurare.
 
Altra grande risorsa, nella quale sono specializzati quelli dell'Istc-Cnr, sono le simulazioni ad agenti, qualcosa che ricorda, alla lontana, i giochi di ruolo tra amici, dove ci sono quelli che interpretano la parte di cittadini, chi fa il ladro, chi il poliziotto. 'Le simulazioni ad agenti sono vere e proprie ricostruzioni virtuali che permettono di modellizzare un fenomeno reale e studiarne tutte le evoluzioni possibili, al variare delle variabili in gioco', spiega Sonzogni. La ricercatrice ha realizzato uno studio di questo tipo sulla camorra in Campania: date le premesse attuali (popolazione, tasso di occupazione, lavoro nero, reddito ecc.) e impostate le regole d'interazione tra i cosiddetti agenti (imprenditori, camorristi, forze dell'ordine), la simulazione gira al computer e determina quale sarà il futuro scenario a seconda delle impostazioni di partenza

'Abbiamo osservato che la repressione dell'illegalità è efficace nel ridurre il racket, ma fino a un certo punto: l'effetto deterrente non è direttamente proporzionale', ha spiegato Sonzogni. 'Intensificare le punizioni sopra una certa soglia, cioè, non porta a riduzioni altrettanto significative della criminalità. Di contro, se i controlli delle forze dell'ordine sono troppo deboli, la criminalità prende il sopravvento'. 

Ma è emerso anche un altro dato: 'Se nelle interazioni si introducono variabili culturali, si riduce l'imitazione sociale che porta a delinquere'. La cultura è un altro efficace contrasto dal basso.
 
Le simulazioni ad agenti sono estremamente utili per prevedere in anticipo i rischi sociali e soprattutto testare gli interventi più efficaci contro le mafie. 'Non abbiamo davvero un'idea precisa di cosa funzioni e cosa no per contrastare le organizzazioni criminali', ha aggiunto Conte.
 
'Il nostro obiettivo è seguire questo approccio innovativo, altamente tecnologico, ma allo stesso tempo fondato su solide base teorico-scientifiche', ha concluso Conte: 'Siamo convinti che il coinvolgimento di diverse competenze, dalle scienze sociali e cognitive alla criminologia, dall'intelligenza artificiale alla scienza della complessità, dall'economia alla psicologia, permetterà un vero e proprio cambio di paradigma nella lotta contro la criminalità'. 

Magari non basterà per realizzare il migliore dei mondi possibili, ma il meno peggio sì.
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  • capaci di estrarre informazioni cruciali dalla combinazione di grandi database, individuando possibili pattern su come evolverà un certo fenomeno
  • la sfida del futuro è combinare gli elementi giusti e accorgersene prima che si verifichino. Un po' come quando si uniscono alcuni punti di una figura e si intuisce a colpo d'occhio quale disegno si andrà a configurare.
L’ambito che emerge con sempre maggiore vigore, in SPS, è quello relativo all’analogia frattale. L’osservazione di verità superiori riflesse e diluite in verità direttamente comprensibili, in funzione del livello dell’osservatore e della osservazione consapevole a quel livello: nel nostro caso il livello è quello delle 3d.

Tornando alla notizia precedente, come reagiranno gli ‘esperti’ quando l’intelligenza artificiale, ottimamente programmata, evidenzierà verità ‘scomode’ per l’Antisistema? Ossia quando metterà in chiara relazione gli ambiti ‘governativi’ con quelli di ramificazione mafiosa, cosa accadrà? 

Oppure l’algoritmo è già stato programmato in maniera ‘opportuna’ per cogliere sul fatto solo scippatori e ladri di galline?

Ciò che 'già adesso sappiamo tutti', ossia la grande collusione del potere politico con quello mafioso, verrà dimostrata anche dalla prodigiosa capacità elaborativa dei computer? Ripeto, per chi non avesse colto: ciò che già adesso sappiamo tutti!
 
Però ben vengano tutti i metodi che si ritengono utili al fine di dimostrare delle ‘verità nascoste’.

Attraverso l’analogia frattale è istantanea la conferma di questa sottile comunione del malaffare. Come? Beh… attraverso ‘somiglianze’ che non verrebbero certamente prese in considerazione, come ‘prove’, da nessun tribunale al Mondo. Ad esempio, certe ‘dimenticanze misteriose’ che accadono troppo spesso in ambito giudiziario

Un altro frattale che rivela la 'non intenzione', da parte delle ‘Autorità’, di rivelare questo legame occulto Mafia-Politica è quello riflesso dal comportamento della gente che protegge i mafiosi, ‘nascosti’ in città e paesi, allorquando gli organi di vigilanza inscenano parodie, di tanto in tanto, tentando di penetrare il ‘fortino’ di turno.

Con il tempo e la narrazione in SPS, l’analogia frattale crescerà sempre di più, arrivando a dimostrare tutto il celato che ci attornia ed avvolge come una corda impigliata nella nostra facoltà di discernere.

Occorre sempre tenere ben saldi in mente questi due concetti basilari:
  1. l’intreccio delle leggi Cosmiche e Planetarie a ‘regolare’ le 3d
  2. il ‘vuoto dimensionale’, descritto nell’articolo di ieri, come decodifica al proprio livello di verità troppo ‘alte’ per essere recepite in maniera ‘concreta’ nelle 3d.
Questi due punti, se non ben 'stabilizzati' in noi stessi, daranno luogo ad uno smarrimento 3d conseguenziale dell’individuo non consapevole. Il ‘vuoto esistenziale’ che sappiamo molto bene tutti quanti riconoscere nella società globale.

Lo smarrimento globale è un fenomeno ‘pronosticabile’ da una entità  sovrasensibile in costante osservazione del costrutto umano, che l’ha attirata tramite la liberazione del proprio polo magnetico, durante la fase di ‘caduta’. Queste entità parassite stazionano attorno alla nostra capacità di co creazione, avendoci del tutto ‘conquistati’ a livello inconscio

Tutto quello che co creiamo deriva dal loro grande potere ispirante. Le illusioni rimangono tali, ma una volta condensate nelle 3d, diventano concrete: reali.

Reali e illusorie allo stesso istante. Dipende da noi. Da quale punto prospettico le ‘viviamo’?
 
Termino, per oggi, evidenziando la grande illusione tecnologica, che sottintende la costituzione del parco autoveicoli in circolazione. Quello che ci fanno credere a proposito delle vetture d’uso comune è che la tecnologia sviluppata sia sempre più al top della possibilità. Ma se ci pensiamo bene, la tecnologia è stata sempre più perfezionata nella sola direzione già presa:

quella illusoria relativa allo sfruttamento energetico. 

La diretta conseguenza, che nasce nella percezione della massa, nel tempo,  è una mancanza di alternativa.

Altra fenomenale illusione.

Il motore a scoppio a moto alternato è un divoratore di energia, ed è usato come mantenitore del concetto di continuo bisogno di grandi quantità di energia, e conseguente uso smodato di risorse e il loro relativo impoverimento...
 
L'auto in generale è un affronto all'intelligenza umana ,oltre a consumare risorse inquina, ci priva pure di spazi, ma soprattutto non rende lavoro ma consuma solamente.
 
Quando presentano la Moto GP o la Formula 1, facendola apparire come apice della tecnologia, con enormi scie di calore e quindi energia dispersa nell'ambiente, per non parlare del rumore, anch'esso energia dispersa, e di rumore ne fanno tanto, in realtà vedo Valentino a cavallo di un prototipo ottocentesco, e mi scappa da ridere quando vedo ingegneri costruire le moto con l'aspirazione frontale in linea ai gas di scarico poveri di ossigeno di chi gli sta davanti...
 
Tutte le auto sono dei catorci divoratori di energie,  altamente impattanti, pericolosi, privatrici delle nostre libertà, delle nostre Vite, e vanno trattati come tali, per cui in ogni caso bisogna liberarsene...
Marini Andrea

È una tranquilla notte di Regime. Le guerre sono tutte lontane. Oggi ci sono stati soltanto sette omicidi, tre per sbaglio di persona.
 
L'inquinamento atmosferico è nei limiti della norma. C'è biossido per tutti

Invece non c'è felicità per tutti. Ognuno la porta via all'altro.

Così dice un predicatore all'angolo della strada, uno dall'aria mite di quelli che poi si ammazzano insieme a duecento discepoli. Ce n'è parecchi in città. Dai difensori dei diritti dei piccioni alla Liga artica. Siamo una democrazia. Ogni tanto, sul marciapiede, si inciampa in qualcuno con le mani legate dietro la schiena. Forse la polizia lo ha dimenticato la notte prima. 

Ho guardato in alto, oltre le insegne illuminate e, obliqua su un grattacielo, c'era la Luna. Le ho detto: 'cosa ci fa una ragazza come te in un posto come questo?'...
Baol  - Stefano Benni.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

martedì 31 gennaio 2012

Il vuoto dimensionale.




Questa notte mi sono ’balenati’ in continuazione, per la mente, due termini particolarmente sfuggevoli:   

vuoto dimensionale

Il fatto che fossero ‘uniti’ dalla mia percezione, a formare una sorta di costrutto, mi ha fatto supporre, al risveglio di questa mattina, che fossero quello che rimaneva di un più ampio discorso, che avevo completamente lasciato al di là del 'velo del sogno'.

Questo frammento di verità ha certamente un senso, anche se rimasto l’unico rappresentante dell’intera struttura di ‘segnale’ originale. Osservando questi termini in maniera sufficientemente intuitiva, ho potuto constatare che si riferissero ad un concetto di ‘orientamento’ dell’individuo, nel momento in cui esperimenta la dualità e dunque la ‘scelta’ continua, che nelle 3d contribuisce alla radicale manifestazione della nostra capacità di co creazione. 

Questo 'orientamento' è inerente al fatto di poter riuscire a svincolarsi dallo stato di smarrimento che ‘ci ha’, allorquando cerchiamo di interpretare razionalmente delle verità vibrazionalmente superiori al nostro livello di consapevolezza.  Un esempio potrebbe essere questo:

Studente: Cosa m’impedisce di sperimentare il mio sè più profondo?
Insegnante: Nulla.
Studente: Allora, perché non ne ho esperienza?
Insegnante: Per paura.
Studente: Così, è la paura a impedirmelo?
Insegnante: Nulla te lo impedisce.
Studente: Ma non hai appena detto che è la paura il motivo per cui non riesco a sperimentare questo stato di coscienza?
Insegnante: Sì, ma non te lo impedisce.
Studente: E dunque cosa lo fa?
Insegnante: Nulla.
 
Studente: Allora che ruolo gioca la paura?
Insegnante: Se sei in prigione, cosa temi di più quando sogni di essere libero?
Studente: Di tornare in prigione... Così stai dicendo che ho paura di sperimentare il mio sè più profondo perché ritornerò nella mia ignoranza?
Insegnante: No. Sto dicendo che la tua paura dell’ignoranza ti tiene nell’ignoranza.
Studente: Sono confuso. Pensavo che tu avessi detto che temo l’esperienza del mio sè superiore, ma ora sembri dirmi che ho paura del mio sè umano.  Quale dei due?
Insegnante: Hai paura di tornare al tuo sè umano dopo aver sperimentato il frammento-Dio in te.
Wingmakers

Ecco. In funzione del nostro livello di ‘attenzione e consapevolezza’, questa verità può risultare sfuggevole in termini di comprensione pratica. La possiamo intuire ma difficilmente attuare nelle 3d, vivendo attraverso l’usualità scandita dalle lancette dell’orologio del tempo deviato. 

È proprio una sorta di ‘vuoto dimensionale’, ossia un ‘decadimento’ della coppia ‘comprensione-usufruizione’ tridimensionale

Quello che cerchiamo di capire, e che forse intuiamo, non è direttamente applicabile nelle 3d, proprio per via di una sorta di ‘vuoto’ relativo alla ‘dimensione’ in cui ci troviamo; con il termine ‘dimensione’ intendo alludere sia alla nostra sfera individuale, sia a quella dell’energia stratificata, di cui uno ‘strato’ è proprio quello 3d.

Una verità ad alta vibrazione non può essere compenetrata a pieno da una consapevolezza più bassa. Se ci cerca di fare ciò, allora può accadere di trovarsi come in un ‘vuoto esistenziale', caratterizzato dalla mancanza di capacità di quadratura del sistema di navigazione del nostro ‘veicolo’ bio psico fisico. Come se possedessimo una capacità difficilmente utilizzabile in un determinato ‘luogo'; ad esempio, il saper volare mentre si vive in una comunità sotterranea: 

è un fuori luogo, un ‘vuoto dimensionale’.

Al fine di compenetrare una verità a più alta vibrazione, occorre ‘diluirla’ attraverso la propria capacità frattale di osservarla al proprio livello di frequenza, ossia riportandola o scorgendola direttamente riflessa nel luogo in cui siamo auto installati: nelle 3d.

Ecco perché tutti quei libri ‘spirituali’, ad esempio, che tentano di diffondere verità meravigliose, ma praticamente ‘vuote’ nelle 3d, a causa dell’incomprensione pratica delle individualità costituenti la massa, possono solo contribuire ad effettuare una sorta di semina in quei ‘terreni’ più fertili o meglio disposti a lasciarsi compenetrare per compenetrare. I tempi della massa sono diversi e molteplici, secondo biodiversità e 'sicurezza' di specie.

Le ‘dimensioni’ individuali e globali ‘dialogano’ con consapevolezze, o frequenze, diverse, il cui frattale diretto è la differenziazione in termini di tipologie di linguaggio esistenti nelle 3d. Ogni ‘clan’ parla alla propria maniera e l’incomprensione sembra essere l’unico dato effettivo, che balza all’occhio dell’osservatore superficiale.

In realtà quella difficoltà nella comprensione deriva dal controllo parassitario - un altro effetto benintesi -, dal ‘dividi et impera’; una conseguenza riflettente la verità superiore della biodiversità e della differenza vibrazionale del segnale, da dimensione a dimensione. Senza una decodifica del segnale, opportunamente demodulato alla nostra frequenza esistenziale 3d, il rischio è quello di male interpretare  e di alimentare la confusione percepita a ‘terra’ e il senso di smarrimento che ne consegue.

L’ago della bilancia, come al solito, siamo noi stessi.

IX
Vacuità qui, Vacuità lì, ma l'universo infinito rimane sempre davanti ai nostri occhi. Infinitamente grande e infinitamente piccolo; nessuna differenza, poiché le definizioni sono scomparse e non si vedono limiti

Così pure circa l'Essere e il non-Essere. 

Non perdere tempo in dubbi e discussioni che non hanno nulla a che vedere con ciò. Una cosa, tutte le cose: si muovono e si mescolano, senza distinzione. Vivere in questa realizzazione significa essere privi di ansietà circa la non-perfezione. Vivere in tale fede è la strada al non-dualismo, poiché il non-duale è uno con la mente fiduciosa. Parole! La Via è oltre il linguaggio, poiché in essa non c'è...
 
Nessun ieri
Nessun domani
Nessun oggi.
Sosan Hsin Hsin Ming: il Libro del Nulla

Questo è il ‘paragrafo’ finale del ‘Libro del Nulla’, che secondo me tenta di trasmettere delle verità ad alta vibrazione ad individualità che non possono ancora, mediamente, essere compenetrate. La conseguenza del ‘nutrirsi’ di questa verità poco diluita rientra nell’ambito del ‘vuoto dimensionale’, ossia nella mancata usufruzione ‘pratica’ dell’insegnamento nella coerenza della Vita di tutti i giorni

Il rischio è lo smarrirsi ancora di più, perdendo il ‘senso’ dell’ago della bussola, che punta verso il centro piuttosto che verso un punto cardinale tra quelli conosciuti. Il puntamento alla nostra centralità non è compreso a fondo dai sistemi di ‘guida’ automatici dell’individualità stessa, causando una sorta di cortocircuito nella capacità applicativa di quello che si è riusciti ad intuire.

La mancanza della coerenza nella Vita di tutti i giorni, mancanza inconscia per via di una non adeguata decodifica del segnale ricevuto, comporta nel breve/medio termine lo sgretolamento del proprio senso di autostima e la relativa svalutazione di sé. Un terreno propedeutico al radicamento della malattia e della continuazione del 'loop'.

Ecco come una verità superiore, inadatta vibrazionalmente a 'compenetrare per essere compenetrata', può risultare addirittura ‘dannosa’ per l'individualità non pronta e, di conseguenza, per la globalità scaturente. Questo meccanismo di base è definibile ‘naturale’, in quanto se lo riportiamo alla dimensione del bimbo, ad esempio, viene naturale modulare ‘verità’ conosciute dagli adulti, in maniera tale che inizi ad essere comprensibile anche per il bimbo stesso. 

Un passo alla volta, nel rispetto del proprio tempo.

Questa ‘diluzione’ della vibrazione del ‘significato’ non comporta una riduzione della portata del significato, ossia non si perde nulla del valore aggiunto vettorialmente trasportato nel segnale; il frattale lo ricaviamo direttamente dall’Omeopatia, attraverso la diluizione del principio in parti tali da renderlo presente, anche senza più la presenza del principio stesso, ossia attraverso ‘clonazione’ del principio ad un livello più ‘comprensibile’ per la struttura individuale in ascolto.

Esistono le dimensioni ed esiste il vuoto tra le dimensioni

Il vuoto è quella ‘protezione’ che mantiene/contiene l’energia nelle proprie fasce di competenza vibrazionale. Gli anelli del libero arbitrio, se vogliamo. L’immagine del cerchio, della sfera, dell’equilibrio, dell’orbita degli elettroni, del salto quantico, della consapevolezza, etc.

Cos'è la biodegradazione?
La biodegradazione è il processo, mediato da microrganismi, che permette la degradazione della plastica in elementi inorganici e biomassa. In presenza di ossigeno si ottiene biossido di carbonio, acqua e biomassa. In assenza di ossigeno si ottiene biogas (biossido di carbonio e metano) e biomassa. 

La biodegradazione delle plastiche risulta essere utile quando la velocità di smaltimento mediante biodegradazione è corrispondente alla velocità di generazione dei rifiuti plastici (es. conferimento all'impianto di trattamento). 

È chiaro che una bassa velocità di biodegradazione rispetto alla corrispondente velocità di produzione comporta l'accumulo dei rifiuti e rende la biodegradazione inutile da un punto di vista sociale. Per questo motivo, dichiarazioni di biodegradabilità devono essere associate a degli standard che definiscano i l termine, le condizioni, i tempi, ecc. all'interno di un contesto di recupero del rifiuto plastico.

In mancanza di standard, il concetto di biodegradabilità non soltanto è aleatorio ma fondamentalmente fuorviante. Un prodotto detto 'biodegradabile', sulla base di considerazioni non condivise e non operative dal punto di vista del recupero dei rifiuti, è fuorviante perché induce a far credere che i prodotti 'biodegradabili' siano positivi per l'ambiente quando questo non è provato.
Link

Ecco la derivazione pratica dello smarrimento sociale, che deriva dal vuoto dimensionale: 

una stretta dipendenza, dettata dalla paura di non comprendere, dall’autosvalutazione delle proprie capacità innate. L’inganno prolifera in un simile terreno propenso a demandare all’esperto di turno, a sua volta un clone ad immagine e somiglianza Antisistemica, che contribuisce a veicolare caos ammantato d’illusoria verità:

fuorviante perché induce a far credere che i prodotti ‘biodegradabili’ siano positivi per l'ambiente quando questo non è provato.

Ovvio che il ‘biodegradabile’ è un effetto da conseguire, ma attraverso un cammino in equilibrio del concetto stesso di ‘sostenibilità’ nel tempo. Avendo ben presente l’ambito in cui ci si muove e un’ampia prospettiva da cui osservare. In mancanza di ciò, l’unico effetto sarà di alimentare questa verità:

va peraltro osservato come la definizione ‘oxo-biodegradabile’ non è sorretta da alcun riferimento normativo e pertanto assume un significato prettamente commerciale
Link

Perchè il cibo spazzatura crea dipendenza.
Perché ci piace tanto? Che cosa spinge a ordinare un hamburger e a chiedere una porzione doppia di patatine fritte, possibilmente con salse dai colori improbabili? 

Perché questi alimenti creano dipendenza (junk food addiction la chiamano negli Usa, con lo stesso termine che si usa per le droghe)? 

E, soprattutto, come fare per evitare il consumo compulsivo di cibo non solo poco ricco di principi nutritivi ma addirittura dannoso per la nostra salute e responsabile di gran parte delle patologie legate all'obesità?
 
La ricerca più interessante sull'argomento è stata fatta in America nel 2010 presso l'Istituto Scripps di Jupiter ('Dopamine D2 receptors in addiction-like reward dysfunction and compulsive eating in obese rats'). Ha dimostrato che il junk food agisce come una vera e propria droga sull'organismo, inducendo in chi ne consuma abitualmente una dipendenza paragonabile a quella di una sostanza stupefacente qualsiasi

Abbiamo intervistato la dottoressa Valentina Chiozzi, biologa nutrizionista e dottore in Scienze fisiologiche e neuroscienze, per farci spiegare meglio come stanno le cose.

D: Dottoressa Chiozzi, perché questi cibi attraggono così il nostro palato?
R: Studi come quello americano hanno scoperto che questo tipo di alimenti, arricchiti in laboratorio con sali, zuccheri e grassi per renderli più appetibili al nostro palato, agiscono sui recettori della dopamina in maniera del tutto simile a come fanno le droghe. In altre parole, innescano quel meccanismo che porta poi alla dipendenza fisica.
D: Come accade?
R: La dopamina è un ormone endogeno, cioè prodotto direttamente dal nostro corpo: questo tipo di cibo stimola i recettori che secernono l'ormone ma non appena questi recettori non sono più stimolati il corpo sente 'la mancanza' dell'ormone. Ecco spiegato perché questo tipo di cibo, se consumato abitualmente, crea una dipendenza non solo psicologica ma anche fisica. In medicina si usa un termine, 'craving', per indicare la ricerca spasmodica di questo tipo di cibo junk, spazzatura.
D: Parliamo non solo di cosa è ma anche di come è consumato il junk food.
R: Questo è un altro aspetto importante del problema, da non sottovalutare. Il junk food ha indotto nei consumatori una nuova esperienza di masticazione: se i cibi sono facili da masticare e deglutire, perché molto morbidi, si avrà voglia di buttar giù velocemente un secondo boccone, e poi ancora un altro e così via. Non solo: il junk food ha introdotto la brutta abitudine di non consumare i pasti con calma seduti a tavola, ma di masticare continuamente snack dalla mattina alla sera, in maniera compulsiva, quasi fossimo dei ruminanti, magari davanti alla televisione o, per i ragazzi, con un videogioco in mano. 

Non dimentichiamo poi che un cosiddetto pranzo completo al fast food è ricchissimo di grassi e può arrivare a contenere 2000 calorie, cioè il fabbisogno giornaliero calorico di una persona media. Una cifra spropositata, ma assolutamente priva di principi nutritivi come le vitamine e i sali minerali.
D: Come evitare la dipendenza da junk food?
R: Bisogna cominciare da piccoli: è stato dimostrato che l'educazione al gusto dei bambini comincia già nel ventre materno

Fondamentale poi è il periodo di svezzamento, quando il bambino si accosta ai sapori. Una madre incinta che abusa di junk food trasmette al futuro bambino la propensione per questo gusto. Vorrei ricordare che non stiamo parlando di un problema meramente estetico: l'obesità infantile è in aumento di tutto il mondo occidentale e comporta patologie legate a una eccessiva assunzione di cibi ricchi di conservanti, coloranti e zuccheri, come i succhi di frutta. Penso ad esempio al deficit di attenzione, all'iperattività e a tutte le malattie metaboliche o dell'apparato cardio-vascolare.
Link

McDonald's - ogni momento è giusto da McDonald's. Vieni e scegli il tuo menù ideale!

È attivo in SPS un osservatorio sull’andamento aziendale della catena mondiale di fast food per eccellenza, ossia quel McDonald's che non smette mai di registrare trimestri con ‘numeri’ in continua crescita. Il declino, o la riconversione, di questa azienda sarebbe la cartina tornasole dello stato di consapevolezza umana globale.

Quale frattale migliore per misurarla?

La verità, opportunamente diluita, è molto meglio ‘digeribile’… e la dipendenza che crea è altamente consigliabile... andando 'oltre' al vuoto dimensionale.

La nostra preoccupazione maggiore è di evitare di fare pazzie... e finisce che siamo i più matti di tutti.
La nave dei folli

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 30 gennaio 2012

Un Progetto che emerge nel tempo.




In questa giornata di fine gennaio, che vede già sciogliersi quella poca neve caduta nel fine settimana, un timido Sole irrompe nella routine stagionale, che riempie il tempo assegnato all’inverno. Un inverno, tutto sommato, mite e scarso in precipitazioni ‘naturali’ d’ogni tipo. 

Qualche settimana fa era scesa a terra quella 'neve chimica’, frutto dell’appesantimento delle particelle di inquinanti nell’aria, a causa di correnti fredde provenienti dall’est Europa. Da quel ‘momento’ ho notato in me una strana costipazione polmonare, caratterizzata da tosse molto leggera ma insistente e ho notato, nella globalità che mi attornia, un’eruzione di virus influenzale

 Sembra che, da dopo quello strano episodio ‘chimico/naturale’, si sia innescato un influsso influenzale diffuso. Che sia questa l’origine delle epidemie annunciate, dagli ‘esperti’, mesi prima che giungano in una nazione?
  
Questo tipo di previsione, logica e razionale ed estranea ad ogni valenza ispirativa sovrasensibile, è molto plausibile se ipotizziamo una Natura artificiale del fenomeno influenzale. Tenendo molto bene in considerazione ciò che afferma il Dottor Hamer, ossia che l’influenza è la fase riparatoria di uno ‘shock’ accusato qualche tempo prima, è tuttavia possibile allargare questo raggio della consapevolezza, ammettendo anche la Natura ‘dolosa’ del bacillo influenzale. 

Ciò spiegherebbe anche il perché di questa ‘prevedibilità’ della malattia influenzale, che non solo si sposterebbe, naturalmente trasportata dall’aria e dalla globalizzazione sociale, ma anche attraverso sistemi di diffusione 'aerosol' controllati all’origine.

Coloro che si ammalano d’influenza, poi, sono inquadrabili nell’ottica di Hamer, ossia come diretto 'sfogo post trauma'; che cosa s’intende per ‘trauma’ o shock? Un evento che ha ‘sorpreso’, un fatto inaspettato, un accadimento ‘strano’, che ha costretto il ‘centro 3d umano’ a fiutare la possibilità di un pericolo per l’andamento esistenziale previsto a livello conscio. 

Questo ‘fiutare’, allargando le narici, provoca delle lesioni interne 'riparabili' attraverso l'atto del secernere muco, ossia proprio quello sgradevole effetto che si forma durante la fase evidente di un'influenza e che viene ‘sedato’ immediatamente attraverso i medicinali Antisistemici e costosi, forniti dall’industria farmaceutica

A tal proposito, se s’intendiamo ridurre quegli effetti sgradevoli della malattia, ricordiamoci del rimedio più efficace ed economico che si possa trovare, forse, anche in farmacia:

tre gocce di acqua ossigenata per orecchio, da ‘assumere’ entro le 14 ore dai primi sintomi influenzali. Non è una leggenda poichè io mi curo così da quando ho scoperto questo principio.

Ciò che non si esprime si imprime, per cui le tracce mnemoniche del ‘trauma’ rimangono incise in profondità, procurando una cicatrice o ‘memoria storica’ in noi. A distanza di un ‘anno’, o in funzione dei cicli 'brevi' individuali, aspettiamoci di tornare a vivere lo stesso trauma e la relativa influenza, che torneremo molto probabilmente a sedare 'artificialmente’.

Ciò spiega l'origine e la funzione delle epidemie influenzali di massa.

Karma e libero arbitrio s’interfacciano, dando luogo a loop complessi, sempre più difficili da comprendere e sciogliere. Anche per questo motivo è prevedibile una diffusione influenzale su larga scala. Riassumendo, le due modalità imperanti di previsione dell’influenza derivano dalla conoscenza di:
  1. una diffusione programmata del virus dall’alto (frattale della neve chimica e delle scie chimiche)
  2. una conoscenza della memoria storica attiva nella società (epidemie influenzali stagionali massive).
Quella neve ‘chimica’, condensata nell’aria dal freddo e caduta per terra, è come se fosse la ‘prova’ che le leggi Cosmiche, miscelate a quelle Planetarie, ci forniscono frattalmente per comprendere certi meccanismi Antisistemici di controllo e drogaggio globale

Quello che intendo portare avanti in SPS è l’innesco dell’antica capacità degli ‘Sciamani’ di poter leggere con convinzione i ‘segni’, che tutt’intorno a noi accadono con vivo senso e come vere e proprie ‘risposte’, o cartine tornasole delle verità, sempre esistenti ad ogni livello della vibrazione d’essere.

Tornare ad essere 'Neo - Sciamani' significa tornare a respirare i ritmi naturali che ci competono, anzi… significa tornare ad essere quello che già eravamo ma molto più ‘ricchi’ di quel valore aggiunto derivante dall’esperienza di Sé intercorsa nel frattempo. Davvero molto più ‘ricchi’…
 
Eruzioni solari, cosa succede adesso?
Sulla Terra starebbe per scatenarsi la più grande tempesta solare dal 2005. Lo rivelano i telescopi che hanno visto il Sole emettere una fiammata improvvisa classificata di potenza M9, cioè appena poco al di sotto della massima energia. Le particelle cariche scagliate verso la Terra sono conosciute come ‘espulsione di massa coronale’, o CME, e dal picco dell’ultimo ciclo solare di 11 anni non se ne era più verificata una così intensa. Le grandi tempeste solari avvengono di solito in seguito a un percorso abbastanza (ma non del tutto) coerente nel tempo.
 
Come scrive The Atlantic, la tempesta solare causerà problemi per alcuni satelliti e renderà più belle le aurore boreali nelle regioni artiche vicino ai poli magnetici della Terra. Su una scala che va da S1 a S5, la perturbazione magnetica in arrivo si colloca al livello S3. Che cosa avverrà nei prossimi mesi? 

Per rispondere, occorre ricordare che nel 1859 si verificò una tempesta solare così potente che i telegrafi funzionavano senza bisogno di batterie. È un po’ come se, per fare un paragone con i giorni nostri, l’aria incominciasse a ricaricare gli iPhone senza bisogno di inserire il trasformatore.
 
Come raccontò al New York Times un operatore del telegrafo dell’epoca, ‘abbiamo osservato l’influenza sulle linee fin dal momento di iniziare le nostre attività, alle 8 in punto, ed è proseguita con una tale intensità fino alle 9.30 da costringerci a disinserire le batterie da ciascuno dei due capi della linea e a lavorare utilizzando la sola corrente atmosferica’. Un operatore di Boston scrisse via telegrafo a un destinatario di Porland: 

Le mie batterie sono disconnesse, e stiamo lavorando con la corrente aurorale. Come ricevi i miei messaggi?’. E la risposta fu: 

‘Meglio di quando abbiamo le batterie in funzione’.
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I satelliti che hanno 'problemi', come abbiamo già letto anche in SPS nei mesi scorsi, sono sempre di più:

Un secondo satellite giapponese potrebbe essere stato danneggiato dalla tempesta solare. 'Abbiamo perso ogni contatto con Midori-2: non siamo ancora certi che vi sia una relazione di causa ed effetto con la tempesta solare', ha spiegato Junichi Moriumi, portavoce dell’ente spaziale giapponese Jaxa

Midori-2, lanciato nel dicembre 2002, è un satellite per le osservazioni ambientali. 

Jaxa ha già sofferto danni al satellite di comunicazioni Kodama, spento per precauzione ma che dovrebbe riprendere servizio dopo il passaggio della tempesta. Il rischio maggiore per i satelliti è che le particelle cariche ad alta energia emesse dalla corona solare danneggino i sensori dei computer di bordo…
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Le notizie ‘curiose’, lette in Rete, che parlano di batterie dei cellulari che non si scaricano grazie agli effetti della tempesta solare, sono secondo me il ‘mettere le mani avanti’ da parte dell’Antisistema, ossia il pre allertare la massa di una possibilità molto concreta, che dunque non dovrebbe sorprendere più di tanto

È una strategia molto sottile di blindare il senso di meraviglia umana. In realtà cosa nasconde? Nasconde, o tenta di celare, quella più ampia verità inerente all’esistenza della free energy, come effetto naturale e come diretta conseguenza di cause molto più grandi ed incomprensibili per il livello di consapevolezza medio raggiunto.

Se allarghiamo ulteriormente il raggio della prospettiva consapevole del ’panorama’ osservato, possiamo addirittura arrivare ad immaginare il perché la Terra sia 'divenuta' il teatro perfetto per l’inscenamento dell’esperienza umana nelle 3d.

Iniziamo a notare la stessa modalità di ‘fare’, che ancora oggi imperversa sul Pianeta, ossia il ‘distruggi e costruisci’, il cui diretto frattale è il disboscamento progressivo ed inaudito della foresta Amazzonica.

A cosa alludo? Alla scomparsa dei dinosauri. 

Non intendo ora scrivere del ‘come’ siano scomparsi, ma sul fatto inequivocabile che non ci siano più in questo piano temporale e dimensionale. La loro scomparsa avviene secondo la stessa modalità in auge ancora oggi: creare il 'problema' per poi avere la scusa di intervenire.

Questa ‘decisione’ sarebbe intercorsa proprio perché la posizione della Terra rispetto al Sole, e rispetto a ciò che era già accaduto nel reame ramificato del tempo, è ‘perfetta’ per non avere pressochè nessuna manifestazione evidente dell’esistenza dell’energia naturale o free energy ed, al contempo, perfetta per essere idonea alla manifestazione vitale naturale nelle 3d. 

Se andiamo ad osservare la fascia asteroidale tra Marte e Giove, ossia quella relativa all’ex Pianeta Maldek:

il professor Arguelles, basandosi sui suoi decennali studi, sostiene che la razza umana abbia tentato tre volte di abitare il Sistema Solare
  1. la prima volta a Maldek, pianeta che è stato poi smembrato nell'attuale cintura di asteroidi; 
  2. la seconda su Marte e poi, quando anche sul pianeta rosso la vita non sarebbe stata più possibile;
  3. sulla Terra…

Le cronache dell’Enuma Elish, tradotte da Sitchin dalle tavolette Sumere, dimostrano l’esistenza di un Pianeta che è stato distrutto in qualche modo ed in qualche ansa del tempo: Marduk.

I nomi si rassomigliano e, coincidenze a parte, credo per empatia in queste descrizioni, che hanno viaggiato a lungo nel tempo, sino a raggiungerci ancora una volta.

Il viaggio umano verso il Sole è inequivocabile: 

Maldek, Marte, Terra. 

Questo è il frattale che dimostra che tutto è in un ordine perfetto, secondo il campo morfogentico del Piano Divino. Ciò non toglie, tuttavia, che sia intercorsa, nel 'mezzo', un’opera di manipolazione cosciente ad opera di entità parassite, liberamente esistenti nell’oceano della ‘possibilità’, derivanti dalle ‘cantine del Creatore'. 

Liberate nel momento stesso della Creazione, al fine di tornare a conoscersi ancora più a 'fondo' e poter aumentare il ‘valore aggiunto’ delle proprie parti meglio disposte, assemblate, compenetrate, etc.

La ‘scelta’ della Terra in luogo di Marte è stata effettuata per la distanza ‘corretta’ dal Sole.

Ovviamente, il potere parassitario che ha svolto l’opera o ha approfittato di stravolgimenti naturali, ha concepito un piano idoneo al mantenimento della razza umana sotto al proprio controllo, per fini di sopravvivenza, causando lo slittamento Planetario oppure cercando di opporsi con intelligenza ad una forza inarrestabile che procede inesorabilmente verso la Luce: la nostra

Anche a questo 'livello' possiamo notare un miscuglio di forze diverse, che operano vettorialmente secondo potenze, altrettanto diverse, diluite nella prospettiva 3d.

Per comprendere meglio questa miscellanea delle ‘forze’ in gioco, non esiste un preciso termine già impiegato nella nostra lingua, ma un tentativo astratto è stato compiuto nel campo dell’arte dell'immaginazione scritta o fantascienza, come diretta premonitrice di un futuro probabile:

Grok è una parola coniata da Robert Heinlein in un romanzo. Significa comprendere completamente un argomento, succhiarne il significato, assorbirlo e farlo proprio.

Grok è un neologismo della lingua inglese, nato ed usato prevalentemente gli anni sessanta in relazione alla cultura hippie ed ancora in uso nell'ambito informatico, che significa avere assimilato pienamente il concetto. In Italiano viene adattato in groccare.
 
Nello specifico, grok o groccare significa avere completamente compreso, assimilato e fatto proprio, quasi digerito, un argomento o un concetto ed averlo reso parte di sé, per un suo ulteriore sviluppo. Il modo di dire groccare la pienezza indica il compimento del groccare, l'incorporazione finale del concetto.
 
Il verbo ‘grokkare’ fu inventato da Robert Heinlein nel suo romanzo 'Straniero in terra straniera', dove era una parola marziana che significava letteralmente 'bere' e, per senso traslato, figurativamente 'comprendere', 'amare' o 'essere uno con'.
Link 
 
Ciò che mi preme evidenziare, è la possibilità di avere sempre uno ‘zoom’, inerente alla propria vibrazione d’essere o consapevolezza, capace di poter assumere le verità non manifeste, nel nostro caso nelle 3d, nella diretta usufruizione e comprensione delle stesse secondo la metodologia dell’analogia frattale

Un modello di ‘giustizia celeste’ previsto nella coesistenza delle leggi Cosmiche e Planetarie, il cui ‘groviglio’ rende meno evidenti le verità sottintese, ossia la ‘memoria’ spirituale che abbiamo accumulato al di fuori dell’esperienza umana 3d. Grazie a questo ‘zoom’, sempre idoneo e inerente al nostro ‘livello’, è possibile assurgere al 'non manifesto' attraverso la visione del diretto e manifesto riflesso frattale.

Ciò è possibile perché ‘Legge’.

'Il vero senza menzogna, è certo e verissimo. 

Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una. E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento

Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l'ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui. La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente e con grande industria. 

Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. 

Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l'oscurità fuggirà da te. È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo. 

Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui. È perciò che sono stato chiamato Ermete Trismegisto, avendo le tre parti della filosofia di tutto il mondo.
 
Ciò che ho detto dell'operazione del Sole è compiuto e terminato'
Tavola smeraldina di Ermete Trismegisto 

Per mezzo di ciò l'oscurità fuggirà da te. È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida…
 
Non mi hanno mai parlato più chiaramente di adesso questi scritti ‘ermetici’. Una volta possedute le 'chiavi', esistenti ad ogni livello della vibrazione per 'adattamento', tutto diventa interpretabile secondo la lunghezza d’onda più opportuna e, comunque, sempre inerente al livello della vibrazione di colui che ‘osserva’.

Il segnale si ‘apre’ e si decodifica in funzione del livello dell’interrogazione, ricordando la fioritura di una Rosa.


Segnale dopo segnale, verità dopo verità, il cammino procede secondo un ‘senso’ e una ‘direzione’ non-scritti ma ‘caldeggiati’. Il raggio traente del Piano Divino è cosparso del ‘Tutto’ e nel ‘Tutto’

È possibile percepirlo come un calore a cui abbiamo dato il nome di ‘Amore’; un 'calore' di cui sappiamo ancora veramente poco.

Grok...

Amami, anche se io non ti amo.
Amami, anche se non merito l'Amore.
Amami, anche se io non so amare
e amami anche se non esiste l'Amore.
Mary Treadwell

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com