venerdì 28 ottobre 2011

Osservare la Natura è capire se stessi.




Se facciamo opera di osservazione ‘presente’ di quello che succede in noi e fuori di noi, evitando di rimanere impigliati nella fitta trama di tutto quello che ‘ci accade e ci porta via’, praticamente ad ogni istante della nostra percezione esistenziale, allora progressivamente assisteremo all’emergere di una nuova, o diversa, ‘forma’ della realtà in cui siamo inseriti

Ossia, potremo constatare che la realtà 3d ‘che ci dicono’ non è l’unica realtà, ma una delle infinite che può materializzarsi dalla somma algebrica di quello che ‘è’ ad ogni istante il genere umano intero. Ognuno di noi può vivere nella propria ‘realtà’, e vivere il proprio ‘processo’, tuttavia ognuno di noi fa capo e partecipa alla totalità della realtà scolpita dalle ‘unioni’, consapevoli o meno, degli altri

È come un gioco ad incastri sottile, come degli ingranaggi che insieme fanno girare parti del meccanismo più grandi e persino sfuggevoli, i cui effetti sono pressoché non ancora compresi.

Per osservare questo ‘schema’ all’opera, occorre svilupparne consapevolezza e, al momento, utilizzare l’immaginazione creativa per renderlo ‘visibile’ o maggiormente comprensibile.

Immaginiamo, allora, come delle 'cupole d’energia' o delle sfere d’energia, attorno a noi. All’interno di quelle sfere siamo come a ‘casa nostra’. Lì dentro possiamo anche essere dei ‘Re’, ma non è detto in quanto l’Antisistema è riuscito a penetrare anche a quel livello, anzi da un certo punto di vista ‘nasce tutto da quel livello’ che è certamente in disarmonia.

Come a dire che a casa nostra c’è parecchio disordine e sporcizia per cui si creano le condizioni cardine per ‘ospitare’ qualche forma d’esistenza parassitaria: dipende da noi.

Per semplificare la visione, lasciamo perdere questo ulteriore approfondimento, per oggi, e limitiamoci a vedere attorno a noi una sfera d’energia ‘amica’. Ognuno di noi ne ha una, per cui immaginiamo di vedere tante sfere che si muovono. Perché una sfera? Perché in questa dimensione è la forma più ‘economica’ di equilibrio energetico e sostenibile possibile:

perchè una bolla di sapone è sferica? Una bolla di sapone è sferica, perché questa è la sua configurazione più efficace.
Kevin Spacey in K-Pax

L’etere è possibile immaginarlo come un oceano ‘infinito’ di sfere o ‘palline’, che urtandosi trasmettono informazione a velocità inimmaginabile

Qualche anno fa, al congressoIl coraggio delle idee’ tenutosi al ‘Circolo Culturale P. L. Ighina’ a Montegrotto Terme, Padova, conobbi un ragazzo che aveva montato sul piazzale antistante l’ingresso al Centro, uno strano macchinario che permetteva di collegarsi con ‘l’altra parte dell’Universo’ in maniera istantanea. 

Mettendomi in mano un capo di una corda e tenendo l’altro egli stesso, e agitandola in maniera ‘serpeggiante’, mi disse che quello era il modo che il genere umano utilizzava per comunicare, un modo lento di propagazione dell’informazione, mentre poi diede un colpo secco alla corda, tirandola verso di sé, dimostrando che in quel modo l’informazione raggiungeva in maniera diretta l’altra parte della corda.

Ecco... seguendo questo principio, se l’Etere è immaginabile come una serie di moltissime sferette adiacenti l’una all’altra, è sufficiente imprimere un ‘colpo’ alla sfera più vicina a noi per ottenere all’istante una comunicazione con distanze ‘infinite’, rimanendo sul piano della distanza, che di per sè non esiste in quanto è solo una differenza strutturale della vibrazione tra due 'estremità'.

Tutto questo meccanismo delle sfere viene replicato frattalmente dall’esistenza delle nostre sfere d’energia vitale individuale. Noi facciamo parte dello stesso meccanismo, ma ad un altro livello vibrazionale. La nostra sfera non è staccata dalle altre ma in perenne adiacenza, per cui c'è uno scambio continuo d'informazione con l'ambiente circostante

Le dislocazioni delle sfere non sono statiche ma scorrono secondo le correnti energetiche esistenti nell’Etere, come molto ben evidenziato dalle correnti marine e oceaniche.

Questo scorrimento ci porta a esperienziare diversamente la conduzione esistenziale 3d. Rimangono certamente valide ed auto esistenti tutte le leggi Universali di cui abbiamo molto spesso sentito parlare, le quali si riflettono su tutti i livelli vibrazionali dell’energia in numero sempre maggiore man mano che si manifesta la densità. 

Aumenta la complessità e la comprensione diventa più difficile nelle 3d, per esempio.

Se allarghiamo la prospettiva possiamo riuscire ad immaginare alcuni livelli della Creazione, riuscendo a maturare consapevolezza di quello che non possiamo vedere ma percepire in funzione delle ‘tracce’ che lascia nelle 3d, dal momento in cui la legge d’analogia frattale lo sta a dimostrare a pieno. Le 'tracce' in questione sono simili al concetto di impronta digitale 3d

Il nostro comportamento ‘inspiegabile’, in termini di genere umano medio, è proprio un effetto concreto dell’opera di controllo parassitario a cui siamo sottoposti da lungo tempo.

Difficilmente, prendendo un singolo individuo, si riscontra il ‘modello’ che sta portando alla distruzione della Terra. Quel modello emerge solo se si analizzano gruppi di individui, sino a raggiungere la massa intera.

Questa è la prova dell’esistenza del Controllo extra dimensionale in atto.

Il tutto è infine idoneo al nostro livello esistenziale, ossia ‘abbiamo quello che meritiamo’, ma questa è un’altra parte del discorso…

Un corpo solido risulterebbe quindi essere solo una porzione di spazio fluido in movimento rispetto allo spazio fluido circostante e i suoi atomi non sarebbero altro che sfere di spazio fluido rotanti sul proprio asse.
 
La materia sarebbe quindi l’effetto di una semplice rotazione dello spazio fluido o Etere e le caratteristiche peculiari di un atomo sarebbero dovute alla differente velocità di rotazione
Da 'L’Etere' di Marco Todeschini

L’esistenza della legge d’analogia frattale è dimostrata anche dall’immagine in apertura di articolo, la quale ritrae il comportamento ‘collettivo medio’ della Natura, ossia la temperatura media riscontrata a Vigevano nel 2011, e quello degli esseri umani, nell’esempio in questione inerente all’andamento dell’indice italiano di Borsa in un determinato periodo. Questo periodo non è casuale e il suo andamento è replicato ad ogni livello temporale descritto dall’analisi ciclica.

È possibile osservare come la ‘tecnica di movimento’ utilizzata dalla Natura e dal comportamento umano siano del tutto simili, 'trappole e illusioni' comprese. Seguendo questa ‘prassi’ è possibile osservare l’apice di un movimento in maniera pressoché certa.


Ciclicità inserita nella dualità. Dualità inserita nella ciclicità...

Gli eventuali ‘ritorni di fiamma’ non raggiungono mai i massimi/minimi di un ciclo e quella è la riprova che un movimento è terminato, sancito da un’inversione della sequenza di massimi e minimi caratterizzanti il trend in atto o di quello che è a tutti gli effetti un nuovo trend.

Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù.
Dal film ‘L'attimo fuggente

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 27 ottobre 2011

Stati sovrapposti e loro senso.




Questa mattina, qualche tempo prima e indefinito che la sveglia suonasse, ero già sveglio. O meglio, ero in una fase di dormiveglia o di ‘sogno lucido’, non so. Ero sveglio ma poi mi addormentavo e poi mi svegliavo… 

Ebbene, in quella sequela di stati diversi ho percepito come un ‘segnale continuo’ tra le onde. Mi sono ritrovato a pensare, come ispirato o guidato da quel segnale

Non è la prima volta che accade, ma questa volta mi è rimasto 'qualcosa' di quell’esperienza, dopo che ho messo i piedi giù dal letto. Sembra una modalità diversa della ricezione di informazioni dalle dimensioni sottili; una modalità ‘intelligente’ atta a superare le mie attuali difese o resistenze inconsce o mancanze. 

Questo è uno dei modi per veicolare informazioni, in termini di consapevolezza, oltre i filtri dell’attuale status globale individuale. 

È un modo raggiunto in maniera ‘sagace’ dall’energia dell’Universo attraverso gli stadi del Sé Superiore e grazie alla costanza nel seguire un certo percorso coerentemente, mantenendosi aperti all’intenzione naturale distribuita nell’atto del dare e del ricevere

Che cosa è giunto e che cosa ricordo? 

Ecco… cercherò di essere chiaro, perché non è facile cimentarsi nella descrizione a parole di una ‘immagine’ tanto completa ed esaustiva ed ‘auto descrivente’.

Leggiamo prima questa citazione inerente al Paradosso del gatto di Schrödinger:

(Chiuso in una scatola con un meccanismo particolare che lo può anche uccidere) dopo un certo periodo di tempo il gatto ha la stessa probabilità di essere morto quanto l'atomo di essere decaduto. Visto che fino al momento dell'osservazione l'atomo esiste nei due stati sovrapposti, anche il gatto resta sia vivo sia morto fino a quando non si apre la scatola, ossia non si compie un'osservazione
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Qualsiasi oggetto è 'neutro' di suo, dal punto di vista di un osservatore esterno. È la nostra osservazione che lo ‘carica’ in qualche modo. Poniamo di avere davanti a noi un coltello. Di per sé esso conserva tutte le potenzialità che gli sono proprie. Esso esiste nella propria dimensione ed è libero di essere quello che è descritto dalla propria summa vibrazionale inerente a tutto ciò che è stato nelle sue ‘esperienze’ precedenti, dato che le sue componenti subatomiche hanno 'storie' diverse, che si miscelano insieme al fine di formare l’attuale forma di coltello.

In lui esiste anche l’intenzione della ‘mano’ che l’ha forgiato e che l’ha caricato di un preciso significato. Pensiamo al coltello ma allo stesso tempo ad un essere umano.

L’osservatore 'superiore' ha la facoltà di determinare l’uso di un oggetto o di un essere vivente

Il libero arbitrio esiste all’interno di un preciso ‘raggio’ vibrazionale. È elastico e può anche sovvertire questo meccanismo quando le condizioni energetiche interiori dell’osservato lo permettono, ossia quando è intercorsa una crescita talmente radicata da aumentare la sua entropia sino a creare un ponte oltre la sfera del possibile. 

Non esiste nulla di eternamente insormontabile o di statico.

Questo balzo quantico è descritto frattalmente da quello che può succedere all’elettrone quando salta di livello energetico.
Si direbbe che il tutto sia coeso nello ‘stressare’ una certa condizione, relativa alla sostanza vivente, sino ad ‘incoraggiarla’ ad eseguire il balzo e, per così dire, ad evolvere tramite una sua trasformazione sostanziale.

Sino a quel punto le leggi Universali mantengono lo status in equilibrio, questo perché si tende ad una sorta di risparmio energetico, non perché manchi l’energia all’Universo ma perché è più saggio ottimizzarla.

L’equilibrio può essere d’ogni tipo, persino a carattere di dominio di una specie su di un’altra.

Tornando all’esempio del coltello, come lo utilizzeremo? 

Egli è nelle 3d silente, passivo, pre costituito, disponibile per ogni utilizzo che venga deciso, da altri, di questa sua presenza. L’individuo che lo utilizza per cucinare, ad esempio, carica la sua intenzione nell’oggetto e il coltello assume quella caratteristica vibratoria, viene polarizzato da quella sua funzione imposta, scelta, decisa da altri

Questa vera e propria forma d’onda aggancia l’oggetto colorandolo di una precisa intenzione. Il coltello non si può opporre a questa intenzione superiore, almeno nella sua attuale forma aggregata ed al suo attuale livello energetico.

Il suo libero arbitrio è limitato in questo, mentre esiste ad un altro livello frequenziale che è certamente non distante dalla sua attuale 'destinazione d’uso', essendo il caso non esistente. Le sue componenti subatomiche saranno coese a livello di attrazione con quello che nella loro forma complessiva stanno esperimentando.

L’osservatore può anche decidere di utilizzare il coltello per fare del male, caricando questa forma d’onda nel coltello. La polarizzazione ricevuta è tale da rimanere familiare in quella forma materiale. Come a dire che l’intenzione si manifesta e vive nel corpo dell’osservato sino a quando l’osservato non riesce a ‘divincolarsi secondo crescita evolutiva’ da quella situazione ereditata come imposizione ‘superiore’.

L’essere umano esegue questa polarizzazione superiore in ogni ambito che riesce ad osservare nelle 3d. Carica la propria intenzione sugli 'oggetti, sull'ambiente, su tutto quello che riesce ad abbracciare con la propria apertura consapevole o inconsapevole.  A sua volta l’essere umano è sottoposto all’analogo ‘trattamento’ da parte di entità superiori, per livello vibrazionale, secondo la legge frattale ed attrattiva Universale.  

È nostra responsabilità accorgerci di questo funzionamento dell’energia condensata nella forma.

Lo dobbiamo comprendere con il cuore e la mente perché anche se inconsapevolmente funziona allo stesso modo. I ‘danni’ che possiamo arrecare a noi stessi e all’Universo intero possono essere importanti e l’Universo stesso cerca di renderci partecipi della sua ‘danza’ tramite le modalità più coerenti con il nostro attuale livello della consapevolezza.

I principi della Fisica sono validi nelle 3d, ma la questione è molto più profonda di quello che si vuole ‘misurare’. La consapevolezza passa attraverso l’espansione della visuale. È già stato scoperto e reso pubblico. La Fisica è stata trascesa ma la massa non è stata resa partecipe attivamente della scoperta:

Il Principio di Indeterminazione rappresenta la chiave di volta della meccanica quantistica, confermato da oltre ottant'anni di esperienze, in quanto sancisce il sostanziale indeterminismo comportamentale delle entità appartenenti al mondo subatomico, che quindi sono oggetto di studio della meccanica quantistica, sottraendosi totalmente ai criteri della fisica classica

Nelle formulazioni moderne della meccanica quantistica il Principio di indeterminazione di Heisenberg resta il suo principio base, compatibile coi postulati di essa e con le esperienze accumulate in ormai quasi un secolo
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Chi ha ‘caricato’ il genere umano di questo ‘colore’?

Le entità parassite contano su di noi per essere aiutate ad ‘andare avanti’; paradossalmente il carceriere è il carcerato. Allo stesso tempo è valido anche il contrario perché siamo in una compartecipazione o compensazione energetica in chiave evolutiva…

Quando dai forma a un nuovo pensiero, qualcosa prende vita. E quando dai forma a questo nuovo pensiero, esso lotta, lotta e lotta per trovare posto nel tempo e nello spazio, per raggiungere la luce del giorno. 

Quindi continua a pensare questo nuovo pensiero e lo aiuterai a trovare la strada.
Mike Dooley

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

mercoledì 26 ottobre 2011

La luce sugli anziani.




 

Uno dei punti caldi della ‘socialità italica’ è il nodo delle pensioni. Il tormentone è continuo come un tam tam nella foresta:

La maggioranza avrebbe trovato un accordo soft sulle pensioni… L’accordo è stato svelato ieri sera dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, nel corso della trasmissione Ballarò: ‘L’accordo prevede 67 anni per donne e uomini del settore pubblico e di quello privato, gradualmente aumentando l’età pensionabile dal 2012 al 2025’. Lasciate praticamente intatte le pensioni di anzianità.
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Alla domanda ‘che cos’è la vecchiaia?’, cosa rispondereste? Ecco la definizione ‘tipica’ che si può leggere e pensare al giorno d’oggi:

Vecchiaia. Periodo della vita caratterizzato dal progressivo decadimento dell'organismo.
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Dunque ‘diventare vecchi’ significa letteralmente ‘andare a pezzi’? E basta? Osserviamo come se fossimo dei ‘visitatori esterni’, non abituati alla convergenza ideale dettata dai luoghi comuni. Cosa vedremmo e cosa penseremmo? 

Che perlomeno questa società ghettizza gli anziani, li discrimina, tende a sminuirli e a farli sentire come dei pesi per il resto della collettività. In che modo accade e si perpetua questo segnale globale di annichilimento dell’anziano? 

Anche in questo caso accade in infiniti modi, però tutti riconducibili ad una doppia causa sovrapposta:
  • paura di morire
  • controllo dell'energia.
Questa società dell’immagine tende a valorizzare il corpo giovane, bello e tendente alla perfezione stilistica e visiva, sul modello del 'Discobolo' immortalato nella flessuosa arte scultorea che è giunta sino a noi. La televisione manda in onda visioni da capogiro legate all’avvenenza ed alla presenza, non importa se ‘vuota’, di corpi senza imperfezioni apparenti.

Il mondo dello sport rigetta, dal proprio contesto, atleti che a 30/35 anni sono definiti ‘vecchi’. Il mondo del lavoro discrimina gli individui che hanno oltrepassato i 35/40 anni e che non sono in possesso di una esperienza significativa in qualche ambito particolare della mansione lavorativa.

Questa società è concorrenziale, per cui la diminuita ‘forza fisica’ diventa un evidente handicap, che ‘taglia fuori’ inesorabilmente le persone che si apprestano, in realtà, a vivere una nuova ed importante fase della propria Vita.

A livello inconscio si genera un senso di auto svalutazione di sé, che si compara ogni giorno con quello che i media e la società intera generano come segnale di riferimento.

Il metro del giudizio è inerente all’apparenza. 

Infatti gli appartenenti al 'jet set' curano particolarmente la loro immagine perché è con quella che riescono a lavorare, a prosperare, a sopravvivere. In quell’ambiente si riesce a rimandare l’invecchiamento più che nel resto della socialità e la differenza la fa la disponibilità economica, ancora una volta.

Si mette una ‘pezza’ alla ruga. 

In quell’ambiente, poi, invecchiare è molto spesso anche sinonimo di ‘cambiare bene’. Sean Connery è divenuto ancora più attraente con il passare degli anni.

Ecco che quello che si può definire ‘affascinante grazie alla maturità’ vale in un certo contesto, magari nell’ambito dello ‘spettacolo’ o in quello della Vita sentimentale, ma non vale invece nel settore lavorativo nel quale si affaccia la massa

È un po' il concetto di quel 'vedere e non toccare' che è inerente al popolo, all'assenza di privilegi.
 
In quell’ambito lavorativo si viene scartati anche se assomigliamo a George Clooney, ma abbiamo 45 anni e non possiamo vantare un valore aggiunto esperienziale/pratico che ci renda appetibili. Ma, pensiamo u nattimo, appetibili per cosa? Per 'onorare' le logiche affaristiche ed 'imprenditoriali' legate all’Antisistema.

La necessità di avere un lavoro ci rende ‘deboli’. 

Il lavoro sfrutta energeticamente gli individui in cambio di denaro che serve per sopravvivere. Denaro che successivamente ‘torna’ con gli interessi nelle pieghe Antisistemiche in altri svariati modi. Quindi noi alimentiamo il Mondo in cui viviamo in cambio della ‘spremitura’ della nostra esistenza fisica, che dopo quattro decenni circa inizia a trasformarsi ancora in un qualcosa di 'diverso'.

La trasformazione è legata all’esperienza di Vita e fa parte delle regole del ‘gioco’.

È l’inizio di una nuova partenza, di una nuova tappa del viaggio, propedeutica ad avanzare con maggior coesione lungo un percorso diverso da quello conosciuto in precedenza. Questa nuova spinta è propedeutica a raggiungere un altro ‘picco’, ossia un nuovo cambio nella struttura complessiva del complesso corpo-mente-anima: l’età dell’anzianità.

Fino a pochi decenni fa, nelle nostre culture l’anziano era considerato il latore della saggezza, della tradizione e della stirpe. Gli anziani erano i garanti dell’identità sociale. Oggi le tradizioni sono ampiamente infrante, la ‘stirpe’ è stata singolarizzata. L’anziano ha da lungo tempo perso la sua importanza in quanto sostenitore della società e creatore della sua identità

Non solo, la vecchiaia ‘non deve esistere’, gli anziani vengono tutti valutati sulle categorie esteriori della gioventù; ciò che conta è la ‘fitness’, essere in forma, il concetto della ‘saggezza’ è stato degradato a vocabolo straniero
Da ‘Una nuova cultura dell’invecchiamento’ di Dietrich Kumrow

Un anziano non è misurabile attraverso il suo peso sociale in termini di 'mantenimento', ossia attraverso la sua trasformazione in un numero pubblico a cui viene legata una pensione e un senso di appesantimento per la collettività ancora giovane. 

La Vita è una ruota che gira. Prima  o poi tocca a tutti di passare per quelle ‘latitudini’. Solitamente la nostra 'leggerezza' cambia non appena passiamo dall’altra parte della barricata. Perché? Perché ci apprestiamo a vivere quello che mai avremmo volutamente vissuto.

Anche in questo la dualità è necessaria.

Di fronte all’avanzamento dell’età siamo tutti uguali, esattamente come è scritto a sproposito, 'della legge e della totalità', nelle aule dei tribunali italiani. Questa saggezza del processo biologico è basilare per maturare valore aggiunto, il quale non si materializzerebbe mai se rimanessimo per sempre nello stato di guerrieri che basano tutto sulla forza fisica e sull’intelligenza della guerra concorrenziale.

Tutto scorre e tutto si trasforma.

Gli anziani sono un dono per l’intera collettività. La loro memoria storica è un patrimonio dell’umanità da tutelare e salvaguardare. Solo adesso comprendo perché sono stato sempre attirato dalle biografie e dalle autobiografie. Perché le storie personali raccontate in quelle occasioni costituiscono un ambito meraviglioso nel quale riflettersi per meditare e assaporare la preziosità di tutti quegli anni trascorsi a trasformarsi in un qualcosa che è molto simile al frutto che contiene il seme della nuova Vita, che inizia a plasmarsi già in quella attuale.

È tutto collegato e tutto sensato. Non abbiamo nulla da ‘gettare via’ di noi. Tutto serve per lo scopo della Vita…

Molto presto proporrò un 'servizio' dedicato a questa particolare e profonda ‘tappa’ dello scorrimento esistenziale.

La mia personale dedica alla dimensione degli anziani, i quali, evadendo dall’etichetta negativa del linguaggio, costituiscono la quintessenza di un percorso da onorare e ricordare come una preziosità superiore. Molto spesso anche nella loro solitudine trovano il modo di trasmutare se stessi in se stessi. Ancora se stessi ma diversi...

Vorrei far sì che si sentissero meno soli, più valorizzati e ricchi di amor proprio. Vorrei che tornassero ad essere i pilastri portanti delle loro famiglie allargate e sfilacciate.

Vorrei che lasciassero un ricordo di sé degno di un'intera Vita trascorsa a 'sgomitolare se stessi'…

La via della liberazione di quell’infelice spirito della vecchiaia non passa dal rifiuto delle tradizionali immagini della vecchiaia, ma dalla comprensione del proprio compito biografico originario che consiste nel fare il bilancio, elaborare e perfezionare la propria Vita e nel volgere lo sguardo sul nucleo essenziale interiore

Ogni persona anziana fa un bilancio, in consapevolezza o in confusione, volente o nolente… 

Agli anziani si propone la meravigliosa sfida di lavorare alla propria metamorfosi personale, e quindi dell’intera società, attraverso l’evoluzione di sé, del proprio Sé superiore… E questo del tutto senza costrizioni, grazie alla scoperta fatta in libertà di ciò che è essenziale.
Da ‘Una nuova cultura dell’invecchiamento’ di Dietrich Kumrow

Questa frase di Rudolf Steiner, presente nel sito
www.artemedica.it , è molto significativa:

un passo nella coscienza richiede tre passi nello sviluppo morale.

In essa c’è ‘tutto’, persino la logica frattale, il ‘riflesso’ di quello che ‘si è’ attraverso quello che ‘si fa’.

Un discepolo una volta si lamentava con il maestro: 'Ci racconti delle storie, ma non ci sveli mai il loro significato'.
Il maestro disse: 'Che ne diresti se qualcuno ti offrisse un frutto e lo masticasse prima di dartelo?'.
 
Nessuno può sostituirsi a te per trovare il tuo significato. Neppure il maestro.
Da ‘Il Canto degli Uccelli’ di Anthony De Mello

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com