giovedì 4 agosto 2011

Il raggio traente evolutivo.




Quest’oggi leggerete un articolo ‘speciale’ o, forse, ‘unico’ nel suo genere in questo Blog. L’ho intenzionalmente costituito di quasi sole citazioni, non perché non ho voglia di scrivere, ma bensì perché occorre sondare le sempre più vaste vie della (bio) diversità. Ho anche inserito due autocitazioni da SPS; spero perdoniate questo mio piccolo peccato di venalità egoica.

L’antefatto è: cosa è veramente l’evoluzione? 


Una riflessione che merita di essere 'onorata' tramite un po' di considerazione, in quanto qualche giorno fa ho letteralmente subito una folgorazione mentre stavo ‘facendo altro’, disperso tra le pieghe della materia pensiero. 

Torno a citare Rudolf Steiner ed il suo splendido ‘Le cronache dell’Akasha’, uno sforzo creativo vastissimo a cui dovremmo attingere con molta più ‘pazienza e lungimiranza’. Nel libro viene descritta la storia umana dal punto di vista più aperto possibile, grazie all’estensione della prospettiva mediante  l'aggancio dell’opera delle entità superiori che ci hanno preceduto nel percorso esistenziale. Percorso che non parte dalla Terra ma da altri Mondi precedenti


Io sono partito da questa considerazione:


Quello che abbiamo chiamato ‘evoluzione’, l’ho percepito chiaramente come un qualcosa di ‘artefatto’, di ingegnerizzato, nel senso di 'già vissuto da altri', che per esperienza hanno co creato delle modifiche in termini di migliore adattamento al continuum esistenziale’.
Link

Gli spiriti della Goetia sono porzioni del cervello umano.
Aleister Crowley citato da Carlo Dorofatti in ‘Anima e realtà’

Il pensiero di Malanga, che unisce il mondo spirituale a quello extraterrestre, quello di Castaneda che unisce la mente di entità multidimensionali alla nostra, la possibilità che il pensiero sia, in definitiva, l’etere che scorre ed è presente ovunque e che sia una sorta di precedente ‘semilavorato’, le espressioni di Steiner che favoriscono una attività sottile di grandi entità che ‘ispirano’ il genere umano a progredire, il tema genetico esposto da Sitchin… tutto concorre a mettere mano al concetto stesso di ‘evoluzione’.


Li vede, signor Rango, tutti i miei amici e i miei vicini? Lo sa come fanno ad arrivare a fine giornata? Loro credono! Credono che le cose andranno meglio… Credono contro ogni previsione ed evidenza che domani sarà migliore di oggi. Le persone devono credere a qualcosa. E in questo momento, credono in lei…
Da Rango

La situazione economica e finanziaria dell'Italia è solida ma i mercati, scossi da una crisi planetaria, non riescono a riconoscere il vero valore dei suoi titoli di debito e delle sue banche.
Da Yahoo

Il punto è: a ‘cosa’ l’Antisistema ci ha fatto credere?
  
Non era facile distaccare l’essenza dall’individuo, eppure è successo. Come è stato possibile 'abdicare' in questa maniera? Per due motivi fondamentali, secondo me:

 
1.    evolvere
2.    tendere una trappola.

 
La ‘trappola’ è verso quelle ‘energie oscure’ che mai avrebbero accettato di venire alla luce, se la nostra essenza fosse stata sempre ‘centrata’ nell’individualità. Mentre l’evoluzione è un qualcosa che va rivisto alla luce della 'trappola'.

Evolvere è in definitiva ‘depurarsi’… polarizzare l’intero ‘spazio’ con l’essenza. Trasmutando il negativo in positivo ci si evolve, ma contemporaneamente ‘ci si sposta’ da una dimensione all’altra, perché divenuti più ‘leggeri’, dando così luogo al fenomeno dell’Ascensione, o meglio, seguendo il flusso, la corrente ascensionale che spira sempre come una opportunità velata dai sensi.

È come un palloncino che, migliorando la qualità della miscela di ‘gas’ contenuti, s’eleva verso il cielo…

L’evoluzione, per come la intendiamo, è un qualcosa di ‘collaterale’, suppongo.

Aggancio un filo ‘logico’ nuovo in me a proposito di questo fenomeno tanto importante. Possibile che l’illusione giunga persino a questo livello?
 
Che cos’è l’evoluzione?

È un ‘andare avanti’ migliorando ogni processo relativo alla sfera ‘esistenziale’ (e, in definitiva, tornare ad essere quelli che si era al di fuori del tempo, ma interamente polarizzati nell'assoluto: conoscendo se stessi). L’evoluzione la intendiamo quasi sempre come un processo fisico-mentale, mentre il lato spirituale è stato completamente svuotato dal contesto religioso, rimasto pressochè ‘fermo’ dai giorni della Creazione (non c’è speranza al di fuori di me)…
Link


Aprire gli occhi è anche comprendere l'artificialità delle 'cose', come la differenza che passa tra i gesti consapevoli degli attori al cinema e quelli inconsapevoli degli attori che non sanno di esserlo (noi, mentre viviamo), oppure la differenza che c'è tra i colori e la luminosità di un film americano e uno italiano (fateci caso)... 

L'uomo apprende dalla storia comune solo una piccola parte degli avvenimenti vissuti dall'umanità in epoche primordiali, e i documenti storici gettano luce su alcuni millenni soltanto. Anche ciò che c'insegnano l'archeologia, la paleontologia e la geologia, ha limiti assai ristretti; e a questa insufficienza si aggiunge l'incertezza di tutto ciò che è basato su testimonianze esteriori. 


Osserviamo infatti come l'insieme di un avvenimento o la fisionomia di un popolo, anche non molto lontano da noi, restino alterati quando vengano ad illuminarli nuovi documenti storici. Confrontiamo la descrizione che diversi storici ci danno del medesimo fatto e, ci accorgeremo di trovarci su un terreno assai malsicuro. 

Tutto ciò che appartiene al mondo sensibile esteriore è sottoposto all'azione del tempo, e il tempo a sua volta distrugge ciò che nel tempo ha origine

Ora, la storia esteriore non può che fondarsi appunto su quello che il tempo ha conservato; e chi, fermandosi ai documenti esteriori può affermare che in essi sia conservato appunto l'essenziale?
Da ‘Le cronache dell’Akasha’ – Rudolf Steiner

È questo il concetto di ‘storia e tempo deviati’ ad opera dell’Antisistema, in qualità di un riflesso indotto della nostra opera di smemorizzazione del sé: un effetto opportuno ovviamente.

Dobbiamo chiarirci che, ogni qualvolta in un essere si sviluppa una nuova facoltà, un'altra perde di forza e d'acutezza...
Da ‘Le cronache dell’Akasha’ – Rudolf Steiner

Così è stato a scapito della chiaroveggenza in virtù dell’intelletto. 

Tutta la natura terrestre ha subito delle trasformazioni; continenti prima abitati furono distrutti, altri ne sono sorti. I predecessori degli Atlanti abitavano un continente, ora sparito, la cui parte principale si estendeva a sud dell'Asia attuale; negli scritti teosofici vengono chiamati Lemuri

Dopo esser passati attraverso diversi gradi d'evoluzione, degenerarono in gran parte, e i loro discendenti intristiti si trovano oggi, tra i popoli selvaggi, in alcune parti del globo. Solo una piccola parte dell'umanità lemurica era capace di continuare a evolversi, e da questa ebbero origine gli Atlanti. Anche più tardi si svolse di nuovo un fatto simile: la maggior parte della popolazione atlantica degenerò, e da una piccola parte di essa ebbero origine i così detti Ariani che costituiscono la nostra attuale umanità civilizzata.

I Lemuri, gli Atlanti e gli Ariani sono, secondo la denominazione della scienza occulta, razze radicali dell'umanità. Si pensino, oltre a queste, due razze radicali precedenti i Lemuri, e due razze radicali successive agli Ariani; in tutto abbiamo sette razze. Queste razze radicali provengono sempre l'una dall'altra nel modo già accennato a proposito dei Lemuri, degli Atlanti e degli Ariani; ed ogni razza radicale ha qualità fisiche e spirituali completamente diverse da quelle della razza precedente... 

‘Uomini’ non potevano più essere ma non erano ancora ‘esseri d'amore’

I suddetti ‘mezzi super-uomini’ si valsero dell'entità umana per acquistare ciò che ancora mancava al loro perfezionamento. Divennero i suscitatori della saggezza umana; perciò furono chiamati ‘portatori di luce’ (Lucifero)


La giovane umanità ebbe dunque due specie di guide: esseri d'amore ed esseri di saggezza. 

La natura umana si trovò posta fra l'amore e la saggezza, allorché prese, su questa Terra, la sua forma attuale. Gli esseri d'amore le diedero l'impulso all'evoluzione fisica, gli esseri di saggezza le diedero invece quello verso il perfezionamento dell'essere interiore. Per effetto dell'evoluzione - fisica l'umanità progredisce di generazione in generazione, formando nuove stirpi e nuove razze; per effetto dello sviluppo interiore avviene il progresso dei singoli individui i quali, perfezionandosi, diventano sapienti, saggi, artisti, tecnici, ecc. 

L'umanità fisica progredisce di razza in razza; ogni razza tramanda a quella susseguente, per mezzo dell'evoluzione fisica, le sue qualità percettibili ai sensi. Regna qui la legge dell'ereditarietà: i figli portano in sé le caratteristiche fisiche dei padri. Al di là di questo esiste un perfezionamento spirituale animico, che può avvenire soltanto in virtù dell'evoluzione dell'anima stessa

Veniamo così a trovarci di fronte alla legge dell'evoluzione dell'anima attraverso la vita terrestre, che si ricollega alla legge e al mistero della nascita e della morte.
Da ‘Le cronache dell’Akasha’ – Rudolf Steiner

Il concetto di evoluzione che tutti abbiamo ‘imparato a somatizzare’ sin dai tempi della scuola elementare è perlomeno privo di un ‘nesso logico spirituale’. Quale?

La negazione della componente immanente umana. 


La continuità esistenziale, non concepita dalla mente scientifica moderna, relativa ad un ‘progetto che proviene e supera ogni orizzonte concepibile’. Che cosa è, infine, un campo morfogenetico? Una guida. Ora, se ci ‘addestrano’ a non credere a nulla di ‘intangibile’, chi è allora che ‘guida’ il processo evolutivo? Chi è questo ‘campo’? Se la nostra Vita termina con la fine del corpo fisico, che senso abbiamo nel panorama evolutivo?

Tutto ciò risuona tanto di ‘illusione’ e di ‘freno esistenziale’: un ‘blocco’ messo in atto da chi? Forse solo dalla nostra stessa ignoranza.



Del resto, che cosa significa l'espressione 'non essere ancora pronti?'...
  
Steiner ci ragguaglia in merito a quegli esseri che, essendo ‘partiti prima’, adesso sono ‘più avanti’. Gli stessi esseri che sembrano avere ‘progettato’ l’equipaggiamento corporeo fisico di cui beneficiamo ogni giorno della nostra percezione di esistenza. Allora cosa è l’evoluzione se non una ‘ingegnerizzazione progressiva’ installata nel reame mobile del tempo/spazio


È come ricevere un flusso di materia pensiero pre digerita ed usufruire di un corpo progettato per esperienziare le 3d nella maniera migliore. A quale scopo? Proseguire sull’onda del tempo verso un obiettivo di maggiore 'completezza'. Il materiale Wingmakers, a tal scopo, è molto specifico e particolareggiato.


Siamo energia divina che muove macchine perfette (i nostri corpi), facendo surf di perfezione in perfezione ed espandendo progressivamente il concetto di perfezione stessa.

Osservate una vostra mano aperta: avete davanti e a disposizione una sincronica strumentazione di analisi e controllo, progettata dall’esperienza e dall’intelligenza spirituale di entità (ancora noi stessi?) che hanno vissuto la mancanza precedente dell’utilità di quella mano. Ogni organo è il frutto dell’attività di reingegnerizzazione… 


Non si può ridurre il tutto alla mitizzazione del concetto di 'Natura'. L'intelligenza della Natura è guidata... è in un certo modo 'artificiale'.

Respiriamo pensiero altrui e agiamo in corpi artificiali perfettamente innestati nel contesto 3d inerente al luogo che ci ospita, proprio come descritto in Avatar.

 
La tecnologia spirituale costituisce ancora quel passo che manca alla consapevolezza del genere umano attuale.

L’evoluzione insegnata nelle scuole è un’altra illusione dell’Antisistema.



La condizione di partenza del Creatore è un 'cerchio bianco', non ben definito, comprendente il 'tutto'. Dividendosi ha dato luogo alla comparsa del 'cerchio del Tao', bianco/nero, in cui luce e ombra si sono distinte, o meglio le ombre sono venute alla superficie del cerchio. Evolvere significa tornare alla condizione di 'cerchio bianco' (unitario) ma con la consapevolezza di aver conosciuto l'ombra che è ricompresa nella luce...

Per fare questo, nelle 3d dobbiamo onorare al meglio il raggio traente che ci 'ispira' a respirare artefatti sottili elaborati da coloro che ci hanno preceduti, o elaborati da noi stessi in precedenza. Questo è il respiro evolutivo della Creazione: una reingegnerizzazione a base di esperienza.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 3 agosto 2011

Espressioni, pastiglie e terremoto (2).

 

 
 
Un 'corpo' che si muove, anche esternamente all’orbita terrestre, ha effetti su di noi... allo stesso modo di un natante che passa in prossimità della costa alterando il moto ondoso dalla sua posizione di 'quiete', il quale si ‘abbatte’ per forza di cose sulla riva, dove i bagnanti registrano uno strano aumento delle onde chiaramente percepibile

Adesso ne sono certo, per cui riporto anche questo esempio. Nel mio giro quasi quotidiano in bici, mi fermo in un luogo nella campagna attorno a casa mia. Mi riposo un attimo, faccio della respirazione e mi lascio andare ad una sorta di breve meditazione/osservazione di me stesso e del paesaggio raggiungibile con lo sguardo.

Ebbene…  mi sono accorto che quando passa un aereo sopra di me, e ne passano moltissimi essendo sopra alla direttrice d’atterraggio dell’aereoporto della Malpensa, i suoi effetti in termini di ‘aria smossa’ si fanno sentire quasi immediatamente a terra. Non è un caso

Me ne sono accorto nel tempo, perché delle strane alitate di vento deciso si alzavano dal nulla, ogni volta che passava un velivolo, e duravano giusto il tempo necessario ad annunciarlo al resto del Mondo: trenta secondi? Sì, più o meno. Gli aerei che passano non viaggiano al massimo della loro altezza, relativa alla velocità di crociera, ma sono più bassi, però non tanto bassi come potreste immaginare, infatti li si vede ancora piuttosto piccoli, eppure il loro effetto fisico non passa inosservato. Cosa voglio dire?
  • che dobbiamo imparare ad osservare gli effetti e le cause, ma in maniera espansa, tramite una ‘seconda vista’ quantico/intuitiva
  • che dobbiamo imparare a ‘vedere’ tutto ciò che si ‘muove’ e a relazionarlo a noi nell’insieme delle ‘cose’, come un grande concerto d’eventi
  • che dobbiamo imparare a capire che ogni fenomeno ci raggiunge e ci riguarda da molto vicino
  • che dobbiamo imparare ad assumere ciò che vediamo come ad un grande ‘esempio’, un frattale che narra di noi, di come siamo fatti.
È una questione di altezza e di peso il tempo di passaggio? Se rimaniamo in un ambito 3d, probabilmente sì. Pensiamo ad un Pianeta come Giove, quale onde possa smuovere nel Cosmo e quali effetti possa avere nonostante la distanza dalla Terra.


Pensiamo a cosa possa procurare, in termini di ‘effetti secondari’, il cosiddetto allineamento di più Pianeti. Infatti cosa osserva la scienza che studia i movimenti planetari? Esattamente ‘cosa fanno’ e ‘quali configurazioni stanno tracciando tra di loro i Pianeti.
 
Ecco perché un Pianeta più vicino o più lontano può procurare ‘riflessi’ sulla Terra e dunque sull’umanità. Ma quel ‘riflesso’ sarà casuale? Ossia come sono interpretabili le azioni umane indotte, che avvengono sulla Terra in seguito ad una determinata ‘figura’ planetaria tracciata? 
 
Caos, caso, destino, fato, fortuna, sfortuna, volontà, intenzione, buono o cattivo esito… come possono spiegarsi le vicissitudini che viviamo alla luce anche di questo fenomeno tanto lontano quanto sfuggevole?

Dipende da noi e da quanto siamo centrati in noi stessi, da quanto ci conosciamo.
 
Il ‘nulla è per caso’ è valido quando abbiamo il ‘pallino’ delle operazioni, altrimenti è un ‘subire’, anche se comunque l’insegnamento è sempre opportuno, anche se molto più diluito nel tempo è il suo significato evolutivo.
 
Sostengo, da tempo, che il genere umano è coinvolto/inserito in una struttura di controllo/assorbimento dell’energia  vitale, ad opera di entità parassite, che si alimentano della nostra funzione di 'generatori'. Ovviamente la loro ‘traccia’ non è direttamente riscontrabile, in termini di viva presenza, perché agiscono ed esistono in un altro 'luogo dimensionale'

Castaneda scrive che ‘ci hanno dato la loro mente’. Carlo Dorofatti afferma che il ‘pensiero è una sostanza in cui siamo inseriti’ e che ‘ è del materiale che, allo stato attuale, non generiamo ma che riceviamo’

Non è la stessa cosa? 

Il controllo è molto profondo e subdolo, perché ‘la mano che ci inseriti in questi contesto si è ritratta dimensionalmente’. Come possiamo accorcergi della presenza di queste entità? In molti modi, in realtà, però tramite una legge, quella dell’analogia frattale, possiamo osservare la loro indiretta presenza tramite il riflesso, la scia che lasciano nel Mondo 3d.

Un riflesso molto evidente è il Mondo/Modo che 'stiamo costruendo': la negazione del vivere in armonia. Cosa significa? 

Per chi stiamo costruendo questo Mondo? 

Non certo per noi, in termini di ‘buon futuro’. Perché se non si cambia il modus operandi, non rimarrà molto di questo Mondo. Dunque? Ciò equivale a dire che queste entità non temono la fine di questo Mondo, essendone al di fuori, ma temono di non sopravvivere se mancherà loro l’energia vitale prodotta dal genere umano. Ognuno ha il proprio tallone d’Achille. Per cui, volenti o nolenti, prima o poi dovranno concedere che il genere umano cambi rotta, in maniera sempre controllata, al fine di non distruggere questo ecosistema planetario ed in definitiva la loro ‘riserva di caccia’

Per questo motivo gli Usa hanno alzato il tetto del debito...
A meno che possano trasferirsi in un altro Mondo direttamente assoggettabile alle loro mire esistenziali, nel quale fare ripartire ancora un volta il medesimo disegno concettuale di sfruttamento totale di risorse ed opportunità…
 
Uno scenario o l’altro non muta la polarità del fatto che, sino a quando il genere umano non si risveglierà verso se stesso, allora queste entità avranno il grande vantaggio di non essere 'viste' nè direttamente percepite, per cui potranno continuare a coltivare i 'campi umani' senza nessun timore di essere fermate

Il loro operato è in linea con il Piano Divino: perché no? 

Esistono anch’esse per ‘conoscere se stesse’ e sino a che l’umanità non le aiuterà, allora esse continueranno a tessere ed a ordire fitte trame di possesso e di sfruttamento altrui, non ritenendo possibile auto produrre il proprio cammino evolutivo senza l’apporto e la dipendeza altrui.
 
È un loop molto esteso, quello della lontananza dal proprio sé. Non riguarda il solo genere umano, ma il genere umano è frattalmente collegato al tutto, così come le entità parassite sono definite in questo modo da me/noi solo perché le temiamo e non le conosciamo. 

Gettando luce tra le diversità e le ritenutà ostilità, allora è possibile venire a capo della situazione. Ma questa fase ‘viene dopo’, perché ‘prima’ ci dobbiamo accorgere che esistono… cosa assai difficile se siamo impegnati sempre a ‘fare altro’

Sempre troppo lontani da noi stessi, dall’attimo divino eterno presente in cui si co crea l’esistenza.
 
In un prossimo articolo vorrò trattare unitamente i concetti relativi al ‘Potenziale Superfluo (Zeland) vs gli Specchi Esseni’. Perché? Perché fa parte della direzione di cammino intrapresa…
 
È un linguaggio che ci sfugge quello della Natura:
 
La contraddizione, che tanto sconcerta il modo di pensare ordinario, deriva dal fatto che dobbiamo usare il linguaggio per comunicare la nostra esperienza interiore, la quale per sua stessa natura trascende la possibilità della lingua.
D.T. Suzuki citato da Fritjof Capra ‘Il tao della fisica’
 
L’altro giorno ho chiaramente percepito la realtà come un qualcosa di assolutamente perfetto. Un qualcosa di ‘itinerante’ ma che si muove di perfezione in perfezione. 

Ad un certo punto, ho vissuto come una 'schiarita del panorama' osservabile in me, innanzitutto delineandosi gli ambiti della scala polare legata al ragionamento di quel momento, ossia:
 
evoluzione o ingegneria/ingegnerizzazione della Vita.
 
Quello che abbiamo chiamato ‘evoluzione’ l’ho percepito chiaramente come un qualcosa di ‘artefatto’, di ingegnerizzato, nel senso di ‘già vissuto da altri, che per esperienza hanno co creato delle modifiche in termini di migliore adattamento al continuum esistenziale’

Per ‘altri’ intendo quelle creature/essenze che ci hanno preceduti e che, in qualche modo, sono più avanti nel processo di ‘inspirazione’ ad opera del Creatore. Rudolf Steiner ne parla nel suo profondo libro ‘Le cronache dell’Akasha’, e ovviamente non solo lui. Anche Dante o Tolkien, e tantissimi altri, ce ne hanno dato un assaggio.
 
Il nostro corpo è perfetto.

Ogni ambito è stato progettato allo scopo di superare asperità esistenziali legate ad un certo tipo di scenario attraversato. Come non notare che le ciglia, quei 'quattro peletti' quasi senza senso, riescono a deviare una goccia di sudore ai lati, proteggendo in  questa maniera l’occhio, il quale deve poter contare su una perfetta visibilità in ogni ambito ed occasione?
 
Tutto ciò è sinonimo di attenzione, di perfezione. Percepiamone il grande senso compiuto...

Osserviamo, a tal esempio, una vettura molto costosa:

non è forse la quintessenza della perfezione attualmente raggiungibile, escludendo la tecnologia d’avanguardia militare e spaziale?
 
Non siamo il corpo, però siamo anche il corpo – almeno sino a che ne stazioniamo al suo 'interno', sino a che ne abbiamo necessità, e ne abbiamo ancora grande necessità... oh sì.

Il corpo si vuole bene, si auto guarisce, non mente.

Ascoltiamolo un po’ di più perche parla sempre di noi e della nostra funzione ‘ponte’ tra dimensioni diverse. Le sue 'espressioni' costituiscono un linguaggio vivente, così come la Terra è viva e si manifesta anche attraverso i moti dei terremoti, in conseguenza diretta anche della nostra funzione di 'pastiglie' per la sua evoluzione... perchè 'nulla è per caso e tutto è opportuno'.
 
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

martedì 2 agosto 2011

Espressioni, pastiglie e terremoto (1).





Ti avverto, chiunque tu sia.
Oh, tu che desideri sondare gli Arcani della Natura,
se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi
non potrai trovarlo nemmeno fuori.
Se ignori le meraviglie della tua casa,
come pretendi di trovare altre meraviglie?
In te si trova occulto il Tesoro degli Dei.
Oh, uomo conosci te stesso e conoscerai l'Universo degli Dei.
Oracolo di Delfi 
 
Che cosa significa ‘conoscere se stessi’? Molto spesso ci riempiamo  o sciacquiamo la bocca con il significato diluito di certe espressioni, che da sempre supponiamo di comprendere, che da sempre gravitano tutt’intorno a noi, che una certa tradizione non ben specificata avrebbe partorito e tramandato per noi, che all’occorrenza s’accendono di significati che ben si sposano con la situazione che stiamo vivendo in un dato istante. E poi? 

Una volta terminata 'l’estasi citatoria', che cosa rimane in noi di un simile 'ingoio archetipico'? È come prendere una pastiglia la cui opera si risolve nell’introduzione della nostra ‘sfera’ di un campo di forze capace di ‘fare qualcosa’, come l'interazione con la situazione riscontrata, per poi dissolversi nel tempo miscelandosi nel mare magnum della nostra essenza. 

Certamente, queste 'espressioni/pastiglia', un effetto lo hanno nell’immediato, ossia ledono un dolore o uno stato negativo o un vuoto, dopodichè ‘segnano il passo’. Ora, tralasciando 'l’accumulo di un farmaco' che può anche farsi sentire nel lungo tempo in termini di 'effetti collaterali/leggere attentamente il foglietto illustrativo', il ‘momento presente’ gode di uno stato ‘depurato’ dai sintomi di disagio che ci avevano indotto ad assumere un rimedio esterno, e poi torna alla propria ‘normalità’ per evidenti cause di 'forma maggiore'. 

Ossia, se un ‘mal di testa’ era stato procurato da una situazione di stress, una volta passato il dolore in maniera artificiale, si torna a fare (senso del dovere) esattamente ancora la stessa cosa che ci aveva procurato/portati alla generazione del dolore.
 
Che cosa significa in termini sopracitati? 

Che il ‘conoscere se stessi’ ci sfiora la Vita, s’annuncia e se ne va come un alito di vento, respinto dalle ‘condizioni a terra’ che ‘ci hanno’.   
 
Ma non disperiamo, perché in realtà la questione è quantica e sempre sincronica, ossia opportuna. Si ‘cresce’ sempre anche se non ce ne accorgiamo. Ci si conosce sempre un po’ di più, anche se non sembra. Perché? Perché, ricordiamocelo sempre, siamo inseriti in una ‘scuola autoeducativa’.

La sua ‘Natura’ è di questo tipo, per cui nulla è lasciato al caso se veramente non lo intendiamo noi stessi. Voglio dire che il caos esiste se lo 'permettiamo' noi. Il caos è una variante della Vita come la Poesia, ad esempio

Non è negabile la sua esistenza, ma in un reame illusorio come questo, esso è vero quanto è vera la storia del ‘Signore degli Anelli’. Tutto dipende da noi. Noi siamo i Maghi, gli Incantatori e i Disincantatori. Tutto ruota attorno a noi, dipende da noi, ed allo stesso tempo ne siamo ricompresi dipendendo dal ‘Tutto’

Abbiamo capito che questo classico ‘loop’ in cui ci si imbatte regolarmente, affrontando la questione dal punto di vista ‘terrestre/lineare/sensoriale’ è by passabile alzando il nostro livello prospettico, da cui possiamo osservare la ‘stanza’ che ci contiene, assumendola come solo uno scenario, un territorio, un esempio di quello che possiamo co creare. 

Da questo punto di vista, le ‘cose’ si appianano diventando comprensibili. Il loop, il giro vizioso, la resistenza, il soffitto che ci blocca, vengono meglio inquadrati in un ambito di possibilità regolato dal senso intimo della nostra presenza dimensionale: evolvere conoscendo se stessi.

Ok. Esiste un ‘filo d’oro’ che collega l’intera nostra esperienza 3d e nulla sfugge al ‘senso’ del ‘Io sono’.

Osserviamoci meglio, dunque. La nostra presenza in noi stessi è la chiave per ‘essere’. Il rametto che langue nella corrente del torrente rigonfio d’acque, è una immagine di noi che deve mutare polarità; in una parola occorre ‘guidare’ la nostra esistenza e non farsi ‘trascinare’ da Forze non ben specificate. 

Forze che esistono e che si prestano a fare per noi quello che dovremmo fare in prima persona. Forze che, immancabilmente, prima o poi tornano a ‘presentare il conto’.
È un dare ed avere la soluzione energetica di questo ‘luogo’, se ci limitiamo a crederci quegli esseri limitati che abbiamo imparato a 'soppesare'. 

La dipendenza da un Dio esterno è la pillola che ci tiene lontani da noi stessi. Come ci possiamo conoscere se cerchiamo dell’altro? 

Anche in questo caso occorre non disperare perché l’analogia frattale, una legge cosmica, è sempre presente è ci permette in ogni modo di poter ‘capire’ che quello che stiamo cercando/osservando ‘al di fuori’, siamo sempre e solo noi. Perché? Perché tutto ci riflette

Dunque, non esiste un concetto di ‘giusto o sbagliato’, ma solo di ‘tempo’. 

Quanto ci metteremo a capire che… 

Quanto tempo occorre ad ognuno di noi? Questa dimensione è un reame spazio/tempo, o meglio, tempo/spazio, come sostiene anche David Wilcock quando assume le due polarità, appena citate, come i due ‘sbocchi’ possibili in cui l’albero cosmico è inserito. Alle estremità della 'scala' esistono le due polarità che ‘colorano’ le due metà dell’Universo; da una parte lo spazio/tempo e dall’altra il tempo/spazio. 

Che cosa significa? Che ci possiamo spostare quanticamente in uno o nell’altro ‘emisfero’. Ricordiamoci che questo Universo 3d è di Natura duale, per cui troveremo dualità sempre ed in ogni ambito, sino a che non riusciremo a trascendere la questione dimensionale/auto educativa

Se ci trasferiamo nella dimensione tempo/spazio, è il tempo il fattore ‘dominante’. È solo una questione di tempo da cui emerge anche lo spazio percorso e percorribile. Ma la variabile da cui s’eroga tutto il resto, è e rimane sempre il tempo

Agire sul tempo permette di controllare gli eventi. 

Per questo siamo stati veicolati in una bolla temporale deviata: il tempo 12/60 è artificiale, come spiega molto bene Arguelles nel senso di un’intera esistenza: la sua. Perché?
 
Beh… non inserisco link, questa volta: pensateci su da soli. È persino intuibile… non tanto nell’analisi dei numeri utilizzati dall’Antisistema - 12/60 – ma nell’intuizione del contesto frattale che sottintende una simile ‘strategia’

È come racchiudere un gregge tramite una staccionata: si ha un maggiore controllo. E se questa ‘staccionata’ fosse invisibile? Chi se ne accorgerebbe? E se ci fossero dei ‘cani pastori’ che ci vincolano a stare all’interno del perimetro a noi assegnato, quello ‘sicuro’? 

Che cosa rappresentano le leggi? 

Non sono molto simili a delle valvole di regolazione del flusso, delle valvole di non-ritorno? Chi legifera? Attraverso quale potere lo fa? Quale 'iniziazione' ha ricevuto? 

Perché in Italia non si sa chi vince al Superenalotto? 

E se non vincesse nessuno, in realtà? Come possiamo essere tanto ciechi? Come possiamo permettere che accada un atto simile? È un esempio, quello del Superenalotto, troppo distante dall’argomento trattato? Per niente, perché è regolato dall’assonanza con il termine ‘illusione frattale’. 

Le leggi sono come l’assenza pubblica del nome del vincitore del jackpot da cento milioni di Euro: sono finte, un costrutto, una barriera tra due dimensioni diverse, sono le ‘colonne d’Ercole’ regolarmente da superare… ed allo stesso tempo ‘utili’ per tutte quelle individualità che ne hanno necessità, dal momento in cui non trovano in sé quello che forse possono vedere fuori di sé, ossia sempre la stessa immagine personale proiettata in ogni modo possibile ed immaginabile.

Quel Dio che riteniamo il ‘Padre’ è una ‘scia chimica’ della nostra vera essenza: noi stessi che ricordiamo noi stessi.

Conosci te stesso.

Scosse di terremoto in Sicilia, Veneto e Lombardia.
Magnitudo di 2.7 e 2.3 tra Messina ed Enna, di 3 e 2.1 tra Mantova e Rovigo: nessun danno.

Milano - Scosse di terremoto da Nord a Sud, in Italia, nella notte tra martedì e mercoledì (tra il 26 e il 27 luglio).
Sicilia - Due scosse di magnitudo 2.7 e 2.3 sono state registrate nella notte tra Messina ed Enna, rispettivamente alle 5:31 e alle 5:42. I comuni più vicini agli epicentri dei due sismi sono stati Castel di Lucio e Mistretta nel messinese, Sperlinga nell'ennese. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose.
Veneto e Lombardia - Scosse di magnitudo 3 e 2.1 sono state invece avvertite tra Mantova e Rovigo, rispettivamente alle 3:13 e alle 3:23. I comuni più prossimi agli epicentri dei due sismi sono stati quelli mantovani di Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Felonica e Sermide, e quelli rodigini di Bergantino, Calto, Castelmassa, Castelnovo Bariano e Ceneselli. Anche in questo caso non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose. Questo mese la zona è stata interessata da scosse di terremoto già altre tre volte, il 17 (magnitudo 3.1 e 2.8) ed il 18 luglio (2.7).
Link 
 
Mercoledì ho vissuto una giornata 'drammatica' per carenza energetica vitale. Mi chiedevo il perché, quando ho letto questa notizia. 

Qualcosa mi si è acceso chissà dove, e immediatamente ho agganciato della sostanza/pensiero particolare: un ricordo o un’ispirazione, chissà. 

Avevo scritto, qualche tempo fa, questo articolo in cui avevo certamente compreso che le mie presunte ciclicità erano agganciate alle ciclicità della Terra, infatti i due grandi e ‘regolari’ terremoti, che si sono susseguiti ad un anno esatto di distanza nel 2010 e nel 2011, Cile e Giappone, mi avevano gettato in una situazione grave a livello di energia personale

Quello stato era andato avanti per almeno una settimana. Ciò che ho vissuto mercoledì, al suo apice, è stato molto simile; come una sconnessione da me stesso, un 'nonsense' esistenziale. La medesima cosa che mi è successa altre volte, quando ad esempio, poi, sono venuto a sapere che, quel dato giorno, la Terra era stata sfiorata da un asteroide insolitamente vicino.

Facciamo parte di un ecosistema.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
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