venerdì 1 luglio 2011

Archetipo, immagine, realtà.




Cosa s’intende per ‘induzione’?
Il metodo induttivo o induzione (dal latino inductio, dal verbo induco, presente di in-ducere), termine che significa letteralmente ‘portar dentro’, ma anche ‘chiamare a sé’, ‘trarre a sé’, è un procedimento che partendo da singoli casi particolari cerca di stabilire una legge universale... 
 
Uno dei primi filosofi a ricorrere a questo concetto fu Aristotele, il quale, attribuendo a Socrate il merito di averla scoperta, sosteneva che l'induzione fosse, appunto, ‘il procedimento che dai particolari porta all'universale’.
 
Secondo Aristotele, la conoscenza umana si può svolgere in due direzioni, scegliendo una delle due seguenti strade: avere una prima conoscenza sensibile del particolare e da questa risalire all'universale (via dell'induzione, appunto), o seguire la strada opposta, cioè partire dall'universale per andare al particolare (via della deduzione).
Da Wikipedia 
  
Abbiamo osservato nell’articolo di ieri come ci sia la seria possibilità, dimostrata per indu/deduzione, che attraverso l’atto dell’immaginare si possa effettivamente teletrasportare un ‘potenziale’, ossia proprio quel tipo di potenziale inerente all’essenza meditativo/immaginifica interpretata in un dato momento. 

Ciò s’innesta nell’ampio panorama che descrive la Legge d’Attrazione e la sua ingannevole ambiguità.

L’opera che ha condotto un certo tipo di sapere a permeare dal’ basso’ gli strati sociali più massivi, rientra in un piano di ‘annegamento da troppa informazione’. La negazione dell’esatto modello che aveva da sempre imperato, sino ad un certo punto della storia deviata umana: il mantenere nell’ignoranza.

Ciò a cui siamo tutti quanti interessati è uno tsunami informativo di dimensioni asfissianti, a cui si dovrebbe rispondere attraverso una logica di ‘ignoranza selettiva’: ossia l’applicazione di un metodo induttivo e deduttivo.

Indurre e dedurre è un po’ il ‘ricordare’ quel ‘solve et coagula’ di alchemica ispirazione e, in definitiva, il frattale della ciclicità tridimensionale in cui ci siamo auto installati, luogo in cui ‘tutto scorre’.

L’assenza di movimento apparente descrive comunque corpi in attività, come un vulcano. La Terra ruota su se stessa? E chi lo dice? La Fisica e le immagini dei satelliti e la linea d’ombra, etc. Ciò che si muove nelle 3d potrebbe essere fermo nelle dimensioni più alte e potrebbe sembrare fermo se osservato da grande distanza, quando il Pianeta diventa un puntino nello Spazio. Cosa significa questo effetto? 

Che tutto è inerente ad una prospettiva da cui s’inquadra la sensazione dell’atto del guardare.

I moderni telescopi osservano lo Spazio con altro tipo di ‘vista’ ed osservano ‘cose’ ed aspetti diversi dal come li poteva scorgere l’umanità di qualche decennio fa. 

‘Tutto scorre’, ma anche ‘tutto dipende’
   
L’atto del ‘dipendere’ introduce una serie di ‘carichi passivi’, ossia di particolari ‘esterni’ che influiscono sull’atto del generare l’osservazione. È un bene? Forse, è solo un 'aiuto'. Meglio inquadrare questo aspetto nell’ottica del bicchiere mezzo pieno.

L’osservazione dipende. E allora l’immaginare? Non è anche l’opera immaginativa una sorta di osservazione? Infatti, anche l’immaginare dipende da tutta una serie di fattori; prima di tutto dipende dalla capacità di concentrazione e di visualizzazione, ossia di maturare quella data e viva ‘presenza’ in tutto quello che facciamo. 

Questa ‘presenza’ permette di moderare la dipendenza da troppi altri fattori. La dipendenza è come un rumore di fondo relativo alla tridimensionalità. Allo stesso tempo garantisce che quello che accade in termini di ‘resistenza’ è condiviso con tutti, ossia è per tutti e fa parte dello scenario che ci ospita. Per induzione o deduzione possiamo scavalcare l’opera della dipendenza; in che modo? 

Lasciandoci andare, semplificandoci nella struttura del ‘tutto’, divenendo flessibili come l’acqua, che non conosce resistenza perché immediatamente si adatta:

a questo punto ci troviamo di fronte a qualcosa di impersonale (che può originarsi da dimensioni esterne ma, a questo punto, anche interiori) che prende la forma del contenitore che trova, o al quale viene data una forma (che sia energetica o addirittura fisica) che asseconda le nostre possibilità interpretative, psicologiche e sensoriali
Nient’altro che se stessi – Carlo Dorofatti

Infatti:

Dobbiamo ricordare che le dimensioni dell’Universo sono molteplici. Su queste dimensioni (Mondi paralleli) si sviluppano le forme, la Vita  e l’intelligenza in maniera profondamente diversificata e differente rispetto al piano materiale considerato dai nostri sensi.
 
Una ‘dimensione’ non è solo un sinonimo di ‘Mondo parallelo’, ma una qualsiasi sequenza di realtà supportata da un rapporto stabile di leggi. Per esempio, sullo stesso piano temporale, Ere tra loro molto lontane e distinte da eventi importanti (come glaciazioni o grandi cataclismi), possono essere considerate cicli storici compiuti, volte definite della spirale temporale e, quindi, ‘dimensioni’ diverse, anche se rispettano le stesse matrici di Leggi
Nient’altro che se stessi – Carlo Dorofatti

Il ‘fuoco’ che vediamo nelle fotografie inerenti ai fenomeni spaziali non è lo stesso fuoco che brucia sulla Terra: ha un’altra ‘consistenza’. Potrebbe anche non bruciare, come asseriscono molte canalizzazioni. Il Sole, da questo punto di vista, potrebbe allora essere abitabile da esseri o essenze abilitate a quelle caratteristiche particolari, perché no? 

La ricchezza e l’abbondanza regnano sovrane nell’ambito creativo. Per questo motivo, nelle 3d, è tanto difficile manifestare direttamente le abilità magiche di cui siamo dotati. Perché? Perché veniamo qua per imparare e fare esperienza del ‘anche chi siamo quando siamo senza ali’. 

Eppure il ciclo prevede che si possa tornare a fare quello ‘che sappiamo e che siamo’, anche sulla Terra 3d. Ecco che, allora, l’opera immaginativa può rappresentare uno degli svariati canali a nostra disposizione per agganciare quel lato ‘magico’ che abbiamo ‘appeso al chiodo’ prima di emergere dal 'lato' della nascita fisica.

Quando immaginiamo qualcosa, abbiamo la possibilità di fare ‘copia/incolla’ e trascinare la clonazione energetica a livello cellulare, teletrasportando dimensionalmente un potenziale di modello risonante con la nostra intenzione: i miracoli accadono proprio così. 

Non urgono necessità di carattere medicinale per 'guarire' e l’effetto placebo lo dimostra ampiamente.

L’attenzione deve essere riposta sull’opera ‘viva’ dimostrata dal coinvolgimento cellulare. Le cellule riescono ad agganciare quel potenziale immaginato e a trasformarlo concretamente, dal suo potenziale alla sua concretizzazione fisica. Occorre credere che lo si può fare. 

Il non crederlo è una delle dipendenze a cui siamo sottoposti. Dipendenze che si sono, in seguito, sviluppate nel Mondo sociale in maniera frattale, in seguito alle dinamiche ‘inerenti’ e riflessive della nostra presenza nel luogo che ci rispecchia fedelmente. Il potere che si nutre di questo atto è, ovviamente, di Natura Antisistemica, ed è ampiamente riflesso nella tipologia sociale emersa sino al giorno d’oggi: quel Mondo che ci soffoca di dipendenze.

Il ‘fallimento’ della Grecia è un ‘punto di vista’. L’opera programmata del Governo Centrale è del tipo a lenta discesa o affermazione. Si sta togliendo la carica esplosiva alla possibilità del default improvviso ed inaspettato, in maniera tale da potere utilizzare quella ‘immagine’ per agire sottilmente sugli altri Stati che seguono a ruota per intimo potenziale deflagrante. 

Cosa significa ‘essere già quello che si desidera o s’immagina?’

Certamente non che dobbiamo trasformarci in attori di noi stessi (quello lo facciamo già usualmente, ed inconsciamente combiniamo ‘disastri’), ma semplicemente che dobbiamo già ‘essere’ quello che desideriamo, perché le cellule già implementano quel modello strutturato tramite l’immaginazione creativa e la nostra parte animica già esprime quello stesso desiderio

Insomma, manchiamo solo noi, a livello tridimensionale, all’appuntamento con la nostra ‘felicità’ in termini di auto realizzazione.

Questa è davvero una chiave/ponte molto importante, secondo me.

E ci tornerò molto spesso, descrivendola sempre più nel particolare, utilizzando l’analogia frattale e tutto quello che ne consegue. La ‘clonazione’ più immediata è quella che effettuiamo a livello cellulare, senza necessità di strumentazioni tecnologiche sofisticate

Ricordiamo sempre che le ‘cose’ appartengono a dei punti prospettici. Non esiste il bianco o il nero, ma una gradazione di grigio. Questa gradazione è influenzata dalla capacità Antisisitemica di ipnosi ed incantesimo attraverso l’imposizione di un modello mediatico asfissiante tramite i molti ‘canali’ a disposizione. 

La prospettiva indotta è caratterizzata una certa polarità o ‘colore’, diciamo più vicino al nero che al bianco; ma che non potrà mai divenire completamente nero, in quanto esistono forze naturali che lo impediscono… da qua il discorso ciclico di questa densa dimensione.

Ecco un esempio, ancora sulla Grecia:

Non è vero che la Grecia è insolvente. Come hanno fatto notare due economisti, Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff, il default di uno Stato ha a che fare più con la volontà di pagare che con la capacità di saldare i propri debiti. Ed è innegabile che il Paese ha al proprio arco ancora parecchie frecce per aggiustare le cose: conta su un patrimonio molto vasto, potrebbe tagliare la spesa in modo drastico (come sta cercando di fare, del resto), schiacciare l'acceleratore sul versante delle tasse e migliorare la produttività, se fosse pronta a fare sacrifici importanti

‘Piuttosto che la solvibilità’, dice Simon Nixon, ‘la sfida per la Grecia è se i cambiamenti richiesti siano politicamente possibili’.
Da Yahoo 
 
Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com'era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo
 
Benvenuto nella tua desertica nuova realtà.
Morpheus a Neo in Matrix.

L'ignoranza è un bene.
Cypher in Matrix.

Immaginiamo un Mondo migliore: il Mondo che intendiamo e non quello che non intendiamo.

Comunicazione ai gentili lettori: per un paio di settimane mi considererò in vacanza. Per cui continuerò ad alimentare SPS ma con delle ‘pillole senza inchiostro’ quotidiane ad orario variabile. Grazie. Tanta serenità.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 30 giugno 2011

Teletrasporto cellulare.



L’articolo di quest’oggi è particolare, ossia ho accettato, ancora maggiormente, di ‘lasciarmi andare’ e seguire l’onda di ricerca. Secondo ispirazione ed intuizione, nella sincronicità del cammino del Conosci Te Stesso. Con fede/fiducia in seguito alla necessità di porre una domanda; questa: perché?

Le Zone Tributarie sono i catalizzatori del risveglio del Navigatore di Totalità nello strumento umano al fine di aiutare l’umanità a scoprire il Gran Portale...

In generale, le Zone Tributarie Planetarie sono create in forma di libri, arte, poesia e film… e sono finalizzate alla preparazione di una specie...
Wingmakers

Abbiamo dei luoghi ‘fisici’ in cui è accumulato un certo potenziale? La mente va immediatamente all’incendio della biblioteca di Alessandria o a ciò che esprimeva Steiner a proposito dell’avvento della stampa a caratteri mobili: una possibilità in più per le forze oscure di agire sull’umanità. Cioe? 

I libri come forma di ‘preparazione di una specie’. I libri come veicolo di forze oscure nella specie.

Il consueto ‘tacco-punta’ o ‘pari e patta’?

Ricordiamo sempre che siamo in una dimensione ciclica, per cui duale, in cui dobbiamo imparare a 'surfare le onde', destreggiandoci nell’eterno attimo presente: il terzo stato quantico della materializzazione 3d. 

L’ora e adesso, il qui, l’Io Sono

Avremo sempre l’imbarazzo della scelta, il dubbio, la sensazione di dover scegliere e di essere davanti ad un importante bivio esistenziale da affrontare con tutta la nostra presente presenza. Il mio ‘risveglio’ è scaturito, guarda caso, dalla scoperta di un… libro.  

L’evoluzione nell’universo materiale vi ha fornito di un veicolo della vita, il vostro corpo umano. 

 
La Sorgente Primaria ha dotato il vostro corpo del più puro frammento della sua realtà, il vostro navigatore di totalità. Questi è il misterioso frammento della Sorgente Primaria che agisce da luce pilota dell’anima umana – fondendo gli aspetti mortali e quelli eterni. 

 
Riuscite a immaginare cosa significa avere un frammento della Sorgente Assoluta insito nella vostra stessa natura? Riuscite a immaginare il vostro destino nel fondervi con un vero frammento della Sorgente Primaria del Grande Universo? 

 
Nessun limite può essere messo sui vostri poteri del Sé o sulla vostra eterna possibilità.
 
Wingmakers Speak - Capitolo 13 - La Funzione del Navigatore di Totalità - Camera 15

Le Zone Tributarie… sono finalizzate alla preparazione di una specie… sono i catalizzatori del risveglio… Di cosa? Del risveglio del Navigatore di Totalità, ossia di quella parte ‘divina’ che è in noi: la particella divina della Sorgente Primaria. È un risveglio del divino nel corpo fisico, ossia nelle 3d: la famosa discesa vibrazionale. 

Qual è lo scopo di questo risveglio? Scoprire il Gran Portale:

Il Gran Portale è l’irrefutabile scoperta scientifica del Navigatore di Totalità, e come esso vive ed esprime le sue funzioni all’interno dello strumento umano. Il Gran Portale è la scoperta più profonda di una specie umanoide, poichè definisce la specie come membro della comunità galattica…
 
Il Gran Portale è una lente attraverso la quale l’umanità può osservare la Sorgente di Realtà e, di conseguenza, comunicare. Il Gran Portale è la scoperta apice dell’umanità e introduce un profondo cambiamento in tutti i settori della popolazione

Coniuga scienza, metafisica, arte e il superuniverso, mettendo l’umanità nella posizione di abbracciare tutte le dimensioni del multiverso stando nella terza dimensione.
Wingmakers

Bellissima citazione. Cosa è il Navigatore di Totalità, allora? È la nostra Anima. Dunque la nostra Anima è una particella della Sorgente Primaria. Attraverso il Gran Portale l’umanità potrà ‘muoversi senza movimento’ ed ‘abbracciare tutte le dimensioni del multiverso stando nella terza dimensione’.

Ripeto: stando nella terza dimensione. Ciò non contraddice l’Ascensione ma ritaglia un ambito nel reame del tempo in cui è possibile che accada questa opportunità. Come direbbe l’amico Carlo: si tratta di umanizzare il divino

È come un teletrasporto energetico, una modalità di viaggio nel tempo laddove si parte da una condizione di assenza del tempo e di una gran sete di esperienza fisica, insomma di una gran voglia di ‘menare le mani’.

Abbiamo due tipi diversi di ‘network’ 3d planetari, già di per se ben sviluppati:
  1. internet
  2. noosfera
Cos'è il passaggio dalla biosfera - noosfera?
Secondo le profezie, la fine del ciclo 1987-2013 coincide con un preciso punto-evento geologico - evolutivo: la transizione biosfera-noosfera.
Link

La noosfera è sia la mente della Terra, che la prossima grande era dell’evoluzione terrestre. Per trasformarci con la Terra dobbiamo unificarci e divenire una sola mente. Questo è il significato della noosfera…

Per iniziare a sperimentare il nuovo terreno della noosfera, la Mente Unica della Terra, José Argüelles/Valum Votan ha proposto cinque semplici precetti:
 
1. Sottomissione – del proprio ego a Dio, il Potere Supremo.
2. Nutrirsi di luce – Diventiamo vegetariani, e coltiviamo un orto.
3. Essere felici – Ogni nostro pensiero, ogni inclinazione che abbiamo, tutto ha una carica che entra a far parte dell’ambiente psichico in cui tutti viviamo. Fermiamo l’inquinamento mentale ora, e chiediamoci se i nostri pensieri sono felici, negativi o neutri. La noosfera è la somma di tutte le cariche mentali che noi vi immettiamo.
4. Cambiare Frequenza – Tutti vivono in un programma inconscio detto tempo meccanico artificiale. Esso crea una frequenza detta 12:60 – calendario irregolare di 12 mesi, ora dell’orologio meccanico di 60 minuti. Per realizzare il cambiamento più fondamentale per la salvezza della Terra, cambia la tua frequenza! Segui il sincronario delle 13 Lune di 28 giorni, e passa parola! È la frequenza del tempo naturale, 13:20, e sarà così nel 2013 – vivere nella sincronicità!
5. Amare tutti – La noosfera è l’abbraccio universale della mente della Terra.
Link

V.I. Vernadsky (1863 1945) geochimico e esperto di minerali sovietico E' noto per il suo libro del 1926 The Biosphere, dove ipotizza che la vita è la forza geologica che da forma alla terra. Nella teoria originale di Vladimir Vernadsky, la noosfera è la terza fase dello sviluppo della Terra, successiva alla geosfera (materia inanimata) e alla biosfera (vita biologica). Così come la nascita della vita ha trasformato in maniera significativa la geosfera, così la nascita della conoscenza ha trasformato radicalmente la biosfera...

Per Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955), gesuita, paleontologo e filosofo francese la noosfera è una specie di 'coscienza collettiva' degli esseri umani che scaturisce dall'interazione delle loro menti e si è sviluppata con l'organizzazione e l'interazione degli stessi a mano a mano che essi hanno popolato la Terra.
   
Più l'umanità si organizza in forma di reti sociali complesse, più la noosfera acquisisce consapevolezza.

Questa è un'estensione della Legge di complessità e coscienza di Teilhard, legge che descrive la natura dell'evoluzione dell'universo. Pierre Teilhard de Chardin sostenne, inoltre, che la noosfera sta espandendosi verso una crescente integrazione e unificazione che culminerà in quello che egli definisce Punto Omega, che costituisce il fine della storia...
Link

Mère parla di ‘movimento di coscienza’ senza movimento: ‘noi siamo costretti ad usare parole che parlano di movimento perché per noi tutto si muove sempre, ma questo mutamento di coscienza non è un movimento… Non che io sia stata questa o quella persona tutta la Vita: sono stata il momento psichico importante di quelle esistenze… Adesso che tutto sta come venendo al pettine, le cose riemergono così, in quanto parte del lavoro... 

Perché… le cellule, al momento in cui avevo avuto queste visioni, vi avevano partecipato, in parte: nel senso che ne avevano sentito la vibrazione, dentro di loro; tutte quelle vibrazioni hanno partecipato insomma alla formazione di tutte queste cellule, e adesso loro le rivivono.

Pensiamo alla Legge d’Attrazione. Ci dicono che dobbiamo desiderare senza attaccamento. Sentirci già esauditi. Cò non significa che dobbiamo fare gli attori e recitare; no, non saremmo mai credibili alla luce del Giudice interno. Ci sentiremmo quasi ridicoli. Però se agganciamo il pensiero di Mère, cambia qualcosa di radicale nella nostra prospettiva

le cellule, al momento in cui avevo avuto queste visioni, vi avevano partecipato, in parte: nel senso che ne avevano sentito la vibrazione, dentro di loro

Le cellule ‘partecipano’ allo sforzo immaginifico.

L’immaginazione teletrasporta dell’energia, alle cellule del nostro corpo. Da dove giunge questa energia? Proprio dalla scena visualizzata. Quella scena virtuale è capace di scatenare una reazione che raggiunge il corpo fisico tramite il trasporto cellulare wireless multidimensionale.

Le cellule del corpo si connettono al potenziale cellulare evocato e catturano un imprinting, adattandosi di conseguenza

Quando le cose non vanno nella maniera intesa? Quando evochiamo una grande carica di entusiamo/energia dello stesso tipo a livello di plesso solare – le classiche farfalle nella pancia. Perché?

Perché intervengono forze naturali che tendono a livellare quel potenziale ‘fuori stagione’, come una sorta di Polizia che interviene per disperdere dei manifestanti. Ora, è ovvio che un simile operato corrisponde ad una legge cosmica attiva in questo piano dimensionale complesso, per cui occorre mantenersi al di fuori da ogni modalità di giudizio: così è.

Evitare il ‘potenziale superfluo’ descritto da Zeland.

Un esempio inerente alla capacità cellulare di replicare l’immaginato è il momento in cui usciamo da una sala cinematografica. In quel momento e per circa qualche minuto siamo l’attore principale, una sua estrapolazione tridimensionale. Pensiamo come lui, agiamo come lui, siamo allegri o tristi come lui…

A tal proposito, ho vissuto un’esperienza significativa mentre andavo in bici nel mio consueto giro d’allenamento. In un momento di caduta energetica, mi sono sorpreso mentre pensavo al duello iniziale espresso nel film Troy: ebbene, improvvisamente ho vissuto un aumento esponenziale dell’energia fisica

In quel momento le cellule hanno teletrasportato la forza dell’eroe in me, donandomi parte del suo impeto.

È questa una gran verità.

La verità che esprime la nostra natura divina desiderosa di animare un corpo umano. Tramite l’arte in generale possiamo assorbire la forza impressa in alcuni luoghi chiave; luoghi non così lontani come possiamo ritenere di avere capito. 

La nuova fascia che cinge la Terra, la Noosfera, è direttamente collegata ad ognuno di noi. Il ‘sapere’ è veicolato dappertutto secondo una modalità ‘senza fili’ o wireless, come Tesla intuì cento anni fa, ipotizzando la possibilità di veicolare l’energia elettrica in maniera libera e gratuita senza la necessità di fili o apparecchiature varie.

La Noosfera è, secondo me, una Zona Tributaria, un accumulo di informazioni a cui attingere in piena e libera coscienza, nella modalità ‘cellulare’ sopra riportata.

Curioso il nome utilizzato, vero? Intendo il termine ‘cellulare’…

Perché tutto ciò? Torniamo a bomba all’inizio d’articolo… Perché?

Perché tutto è in evoluzione: movimento senza movimento. Immaginazione che genera Mondi ed energia. Illusioni o realtà? Non importa nemmeno capirlo… l’importante è godere del ‘viaggio’

Il viaggio avviene nel reame del tempo: sbuca nella densità, alla luce del Sole. Quel Sole che ‘prima’ non vedevamo e che ‘ora’ ci scalda come il più amabile dei Genitori.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 29 giugno 2011

Nascere/arrivare in modo diverso.




Prima parte.

Dall’alto di un aereo, che viaggia a 900 km/h, non si percepisce la sensazione della velocità: tutto è quasi fermo, come se stessimo 'camminando' tranquillamente. La velocità è diversa da quel punto di vista, è relativa a quella prospettiva proprio come se fosse una frequenza con una propria caratterizzazione

Cambiando frequenza, che in questo caso s’identifica con una diversa altezza, le cose cambiano. Il piano di riferimento diventa la superficie terrestre e la velocità si manifesta: la frequenza/altezza trasforma la 'sensazione d’appartenenza', da quasi ferma a velocissima. 
   
Se rimanessimo in quella situazione d’illusorio immobilismo, saremmo ‘diversi’ rispetto al vivere la densità della superficie? Certamente, sì. 

Seppure ‘immobili’, rispetto allo scenario esterno, ci si può muovere all’interno dell’aereo, ma in uno spazio delimitato, che esula da quello che succede all’esterno. Il freddo esterno non riguarda l’interno. Le condizioni atmosferiche esterne sono diverse da quelle interne, ossia l’interno è ‘artificiale’ rispetto all’esterno: l’interno è ‘illusorio’ e creato apposta per sostenere la nostra presenza. 

La carlinga ci ‘sostiene’ in ogni senso e la struttura tecnologica ha una guida propria, un pilota automatico che ‘promette’ di condurci verso la nostra meta. Ma il pilota automatico è disinseribile ed un essere umano può mettersi alla guida del velivolo al suo ‘posto’, oppure il pilota automatico può subire un guasto, una manomissione, etc. Cosa significa? 

Che siamo dentro ad un costrutto ‘meccanico/illusorio’ atto a permettere l’inscenamento di un programma prestabilito: un ologramma.

È una intelligenza ‘spaventosa’ quella che ha ‘previsto’ tutto ciò.

Giunti a questo punto della trattazione frattale della verità, io intendo sempre immaginare che questa ‘intelligenza spaventosa’ sia riassunta nel Piano Divino, sia il Piano Divino stesso. Non mi ‘costa’ nulla e lo preferisco, nel senso che prima o poi si raggiungerà il livello in cui si può emergere veramente alla luce; sempre che il concetto di ‘luce’ abbia senso una volta giunti alla Sorgente – dove tutto è luce.

Le prospettive cambiano unitamente alla nostra presenza consapevole.

La nostra ‘presenza’ muta il piano vibrazionale in cui c’inseriamo. Cosa significa il rapportarsi a questa multidimensionalità?
  
Lo scaling multidimensionale (MDS, dall'inglese MultiDimensional Scaling) è una tecnica di analisi statistica usata spesso per mostrare graficamente le differenze o somiglianze tra elementi di un insieme… In pratica questa tecnica parte con un sistema con tante dimensioni quanti gli elementi del sistema, e riduce le dimensioni fino a un certo numero N. 

Nel fare questo quindi c'è un'inevitabile perdita di informazione (loss) ed esistono quindi diversi algoritmi per fare scaling multidimensionale, che si adattano meglio alle diverse situazioni di utilizzo: in particolare si distinguono algoritmi metrici e non-metrici.
Da Wikipedia 
 
Scalando il ‘panorama’ abbiamo una perdita di informazione, ma sino ad un certo punto, come dimostrano gli algoritmi alla base della compressione dei dati. Questa ‘perdita’ è immaginabile come il vuoto di memoria che ci colpisce quando ci trasferiamo da una dimensione superiore a quella inferiore, ossia è in un certo senso ‘prevista’. Perché? 

Per vivere il 'viaggio' nella dimensione inferiore in maniera auto educativa. 

Ovvio che lo scenario 3d che ci ospita è interessato ampiamente da questa ‘falla’ nelle informazioni che lasciamo a ‘casa’. In questa maniera l’esperienza è più vera.

La perdita di informazioni non è una vera ‘perdita’, ma un filtro 'passa/non passa'. In realtà le informazioni complete subiscono un processo di ‘semplificazione’ opportuna ed inerente al ‘luogo’ che dovremo visitare, proprio come fare i bagagli per andare in vacanza: una rappresentanza di tutto quello che abbiamo in casa e che, comunque, rimane in casa e non ‘si perde’, come un 'cancellare e riavvolgere', ossia 'ripetere'.

Il movimento è relativo al Mondo percepito ma non è relativo a colui che si trasferisce. È quell’atto del trasferirsi che è senza movimento. Il resto si muove in quanto neurosimulazione realistica. Noi siamo in possesso delle chiavi per eseguire i balzi quantici tra una dimensione e l’altra, ma in questa ‘versione’ non le ricordiamo. Non le ricordiamo dal momento in cui ci identifichiamo con ‘colui che ci rappresenta qua’: con il costrutto corpo/mente.

In realtà non le abbiamo mai perdute ma sono appannaggio della realtà superiore che si muove da piano in piano, a suo piacimento: tutte le nostre Vite sovrapposte, come le dimensioni, e capaci di scorrere allo stesso tempo. Tempo che non esiste ed esiste allo stesso tempo: dipende

Ogni tentativo di ‘comprendere’ lascia indifferente la trama dell’intessuto, risulta fuorviante ed impoverente a lungo andare, perché molto presto ci convinceremo che è tutto maledettamente complesso. In realtà, la situazione in cui ci troviamo è frutto di un ‘teletrasporto’ che toglie dalla scena osservata la ‘causa prima’: la ragione del teletrasporto.

In aggiunta rimaniamo anche senza una memoria completa, per cui ‘appariamo senza avere più nessuna ragione superiore’: la dobbiamo riconquistare.
Chi ‘ci crederà’ se non ci crediamo nemmeno noi in prima persona?   


Secondo l’algoritmo di Kruskal, che troviamo risolto in Wikipedia, i 4 punti da collegare dipendono da un punto specifico, nella fattispecie ‘B’. Se oscuriamo ‘B’ gli altri punti non si ‘vedranno’. È un po’ il concetto di server nel Mondo dei computer. Si instaura una dipendenza, un collo di bottiglia, un ‘difetto’ della rete

Spento il server, gli altri computer funzionano ancora, ma allo stato individuale, ossia come singola entità, senza più avere accesso alla ‘ragione storica della massa di memoria accessibile’. La singola entità può avere degli sprazzi di informazione registrati in macchina e può avere capacità più o meno diverse di poter attivare altre modalità di connessione tra ‘simili’: infrarossi, wi-fi, Blothoot, etc. 

Ecco probabilmente come siamo ‘messi’ allo stato attuale delle ‘cose’. Stiamo attivando una nuova rete di comunicazione per, infine, giungere ancora al server dove sono immagazzinate le informazioni relative alla nostra ‘missione’. Quel 'server' non è ancora ‘casa’ ma costituisce la prima tappa da conquistare, anzi, la seconda: la prima è relativa al risveglio.

Il Conosci Te Stesso sembra la via più veloce di accesso al punto comune, in quanto ognuno di noi contiene l’intera ‘mappa’ olografica che consente di muoversi nelle infrastrutture dell’Universo.

L’algoritmo di Kruskal identifica una verità ma ad un livello ancora ‘inferiore’: non risolutivo della sete di informazione che ci contraddistingue. Un modello ‘circolare’, chiuso, accentrante come gran parte delle verità che emergono analizzando la sfera Celeste attraverso lo stato attuale della mente:

Zone Tributarie.            
Le Zone Tributarie sono i catalizzatori del risveglio del Navigatore di Totalità nello strumento umano al fine di aiutare l’umanità a scoprire il Gran Portale. Sono divise in tre distinte categorie:
 
-  Zone Tributarie del Superuniverso
-  Zone Tributarie Galattiche
-  Zone Tributarie Planetarie
 
Le Zone Tributarie del Superuniverso sono sette e costituiscono il deposito della conoscenza richiesta alla scoperta del Gran Portale per un sistema sostenitore di vita in un determinato universo. Queste sono gli archetipi di tutte le altre Zone Tributarie - sia galattiche che planetarie.
 
Le Zone Tributarie Galattiche sono anch’esse sette e hanno stretta somiglianza con le loro controparti del Superuniverso. Sono generalmente trasposte da specialisti provenienti dalla Razza Centrale e istituite vicino o dentro il nucleo galattico di una galassia sostenitrice di vita che possiede un numero sufficiente di vita intelligente senziente.
 
Le Zone Tributarie Galattiche sono poi trasposte a livello planetario come flussi di dati sensorii codificati. Di solito questo avviene poco dopo che un sistema planetario istituisce la sua prima fase della tecnologia OLIN o network di comunicazione globale.
 
I Sistemi Tributari Planetari sono una serie articolata di contributi in forma d’arte e di testi scritti creati dai membri di una specie che ha interagito adeguatamente con le Zone Tributarie Galattiche nello stato di sogno. In qualche caso, possono includere opere provenienti da altri sistemi planetari della stessa galassia. 

In generale, le Zone Tributarie Planetarie sono create in forma di libri, arte, poesia e film. Non sono flussi di dati sensorii codificati, come nel caso delle Zone Tributarie Galattiche, e sono finalizzate alla preparazione di una specie.
Wingmakers
 
Non esiste solo il modello della nascita per giungere sino a questo Mondo.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com