venerdì 24 settembre 2010

L'Autunno che vediamo.







Prendo a prestito una espressione di Gurdjieff:

“Il livello cosmico d’essere di ogni Creatura vivente è determinato:
innanzitutto, da quello che mangia
in secondo luogo, da ciò che respira
terzo, dall’ambiente dove vive.
Sono queste le tre caratteristiche cosmiche del suo essere”.
Fonte: “Frammenti di un insegnamento sconosciuto” di P.D.Ouspensky

 Non entro nel merito di ciò che si spiega nel libro, a proposito di scala degli Idrogeni, di ottave, etc., ma tengo buono questo costrutto per sviluppare l’analogo frattale. Ad un certo livello quella rappresentazione trinitaria, diventa questa:
  • cibo
  • aria
  • casa
Cioè? Il nostro livello cosmico d’essere diventa la nostra spiritualità umanizzata in Terra. Ci trasferiamo in “basso” con il nostro punto prospettico. Nel luogo dove va in scena la rappresentazione della Vita. Qua e adesso

Cosa rappresentano quei tre punti sulla Terra?

Il luogo dove soggiorniamo con maggiore continuità con il nostro essere "incapsulato" nella sua struttura fisica

Ebbene com’è la "qualità" di questi tre aspetti? 

Come l’Antisistema ha anticipato gli eventi, mettendo in mostra una conoscenza stupefacente delle nostre necessità? Lo sappiamo ormai tutti. Come un serpente tentatore ha convinto una certa categoria di umani a produrre inquinando per ottenere “benessere”. Un altro tipo di “trinità”. Se sostituiamo al termine benessere, che è solo un fine irraggiungibile in questa modalità, il termine “egoismo”, otteniamo questa nuova “triplice alleanza”:
  • produzione
  • inquinamento
  • egoismo
Riletto alla luce delle parole di Gurdjieff, il significato dell’operato umano rappresenta il suo livello cosmico dell’essere riflesso dal comportamento terreno. Analizzando i tre termini sopraccitati a quale "luce" stiamo facendo riferimento?

C’è perlomeno una “deviazione” energetica a cui ci siamo agganciati. Può essere, questa “presenza” riassunta nelle tematiche di Steiner relative alle “entità” che entrano nello spazio divino/terreno dell’uomo per bloccarlo nell’evoluzione, ma che in realtà ne provocano solo uno schiacciamento, una compressione tesa a sviluppare una reazione “uguale ma contraria”, ossia di puro sviluppo.

Nulla è per caso. Tutto è opportuno.

Ciò che “siamo” adesso è tuttavia rappresentato da un intreccio di difficoltà dense ed apparenti. L’ago della bussola volge al brutto tempo, o almeno la percezione generalizzata è questa. Il lavoro su se stessi deve rappresentare proprio il raggiungere una prospettiva mutata rispetto allo stato di “grigiore” generale, rappresentato ad esempio dal fumo dell’inquinamento o dalla stagione autunnale appena iniziata. 

Infatti l’Autunno non è grigio bensì carico di bellissimi colori.

Cosa scegliamo di vedere?   

Lo stato delle “cose” che ci circondano ci rappresenta. E lo fa in maniera diversa per ognuno di noi. È incredibile ma è così. Pur vedendo tutti la stessa immagine, ognuno di noi la filtra con il proprio stato d’essere presente. Ognuno di noi vede in maniera diversa pur osservando la medesima scena e pur trovando accordo sulle fattezze della scena “ripresa”. È il significato di quella scena che è diverso dentro di noi, ciò che rappresenta e che “colora” le profondità dell’essere.

La scena è ciò che “mangiamo”, il significato che gli diamo è ciò che “respiriamo”, ciò che ne deriva intimamente è “l’ambiente in cui viviamo”.

Tutti insieme questi tre punti ci “onorano” e ci identificano in uno spazio tridimensionale, in cui ci muoviamo in direzioni direttamente proporzionali alla nostra consapevolezza.

* La splendida immagine è tratta da questo blog www.cancelloedarnonenews.com  in cui c'è anche un bell'articolo poetico sull'Autunno. Grazie :)

giovedì 23 settembre 2010

Un mondo che crolla "tra le righe".






Crollo dei politici in Germania.
I tedeschi non hanno fiducia nei loro politici. Appena il 17% crede a deputati e ministri, a qualunque partito appartengano, secondo il sondaggio della Management.com, allargato a 27 diverse categorie professionali.
Un risultato che spiega come l'astensione vada crescendo di elezione in elezione anche nel paese di Angela Merkel. Solo i venditori di auto usate ottengono un voto altrettanto scadente. Per fare un paragone, in un diverso sondaggio, i politici italiani raggiunsero appena l'8%.
Ai suoi tempi, Gerhard Schröder dovette subire l'onta di una commissione sulle sue bugie elettorali e fu subito soprannominato «Pinocchio». Forse solo i tedeschi possono pretendere che i candidati dicano la verità prima del voto, ma il troppo è troppo: Gerhard aveva promesso una cosa, immediatamente dopo la vittoria fece l'esatto contrario. Una truffa? La commissione assolse il Cancelliere: si era sbagliato nei calcoli. Ma gli elettori non lo perdonarono. Come non perdonano i liberali del ministro degli esteri, Guido Westerwelle. Aveva promesso generosi sconti fiscali e di investire nell'istruzione. Non ha realizzato nulla: colpa della crisi, si è giustificato. Ma un politico, ritengono in Germania, dovrebbe conoscere la situazione. Se si votasse domenica, l'Fdp, i liberali che governano la Germania assieme ai democristiani della Merkel, rischierebbero di non superare nemmeno lo sbarramento del 5%.
C'è una speranza, secondo il sondaggio: la fiducia aumenta tra i cittadini giovanissimi, tra i 14 e i 19 anni, i quali sono il doppio più ottimisti degli adulti, ma forse perché non si interessano alla politica. E comunque anche la loro non è certo una quota rassicurante.
Tra le categorie che riscuotono invece la fiducia dei cittadini, troviamo al primo posto quanti si occupano della salute (medici, infermieri e farmacisti), che giungono al 50%. I banchieri, come era da prevedere, vengono bocciati: solo il 9% dei tedeschi si fida di loro, contro il 13,7% degli svizzeri e il 17,7% degli austriaci. Anche pastori protestanti e preti cattolici, dopo i recenti casi di pedofilia, ottengono voti pessimi: ha fiducia in loro il 16% dei tedeschi. Ma appena il 10% degli austriaci.
I tedeschi stimano con quote sempre inferiori alla sufficienza i pompieri, i poliziotti e, in misura minore, gli avvocati. E in verità neanche i giornalisti se la passano bene. Appena un terzo dei tedeschi ritiene degni di fiducia i miei colleghi. In genere li considerano manipolabili dai politici e dalle grandi società.
Fonte: Yahoo

Questa notizia è molto rilevante in termini di consapevolezza e non solo. Per dimensione e per target, ossia quella popolazione tedesca che è  "seguita" alle generazioni dell’orrore, del sonno del Nazismo. Quando un intero popolo rinunciò ad essere se stesso, seguendo a ruota l’ideologia fortissima di Hitler & Co. 

Anche se quella situazione fu figlia di "mire" spietate pianificate in ben altre coordinate geografiche. 

Ricordo come il frattale Saddam Houssein replicherà, decine d’anni dopo, quello di Hitler. Ad unire questi due personaggi c’è una cosa sola: il loro inizio e la loro mesta fine e l’energia che li ha “animati”.

Le generazioni tedesche, riunite dopo il crollo del muro di Berlino del 1989, costituiscono un esempio di raro rinnovamento individuale e globale. Il popolo tedesco è “cresciuto”, è maturato tantissimo dopo l’esperienza de conflitto mondiale. Hanno saputo unire la loro pragmaticità naturale ad un nuovo senso di appartenenza relativo alla Terra, la loro alta “carica nazionale” al richiamo di un mondo aperto e condiviso. Ricordo che la Germania ospita un numero molto elevato di extracomunitari, di cui la comunità Turca è forse l’apice più evidente.

Queste mie semplici parole vogliono esprimere il mio personale senso di ammirazione per questo popolo, tanto ricco di "buon fare", che più volte si è perso per “strada” ma che, alla fine, sembra avere trovato un equilibrio duraturo degno di nota. Insomma, si cade per imparare a rialzarsi. I tedeschi lo hanno dimostrato in pieno.

La notizia di apertura di articolo, “poggia” su questa solida struttura sociale; ossia se la popolazione è rispecchiata in quello che è sviscerato più sopra, allora significa veramente che “qualcosa sta cambiando”.

Il malcontento può essere anche una moda da cavalcare, per coloro che intendono solo impossessarsi di una “poltrona” e continuare a godere degli “antichi” privilegi che ne conseguono. Ma può essere anche “vero”; foriero di cambiamento. 

La differenza con l’Italia è già molto evidente, ad esempio. Infatti, in generale, all’estero le persone con cariche pubbliche che “sbagliano”, vengono dimesse e ritenute responsabili dell’operato

In Italia questo non avviene. 

La "Casta" è molto forte e unita e si protegge sempre. Quando “salta” qualcuno è perché funge solo da capro espiatorio. Le “cupole” esistono dappertutto ed in ogni “ansa” professionale. Però in Italia, queste sono davvero particolari: molto chiuse in se stesse, arcigne.

Se dobbiamo cercare il cambiamento concreto, lo dobbiamo cercare dapprima in nazioni più “aperte” e, paradossalmente, la Germania è proprio una di queste Terre. Il popolo tedesco è noto per essere duro, tenace, quadrato, logico, epico; sembra che non ci sia posto per la “fantasia e la creatività” italica. Eppure in risultati reali, il popolo tedesco riesce a fondere insieme il proprio lato solido a quello “importato” più “etereo”. Risultato? Una strana e virtuosa miscellanea di sana compartecipazione alla Vita.

L’Italia può lanciare le idee, essere sempre presente nell’innovazione ad ogni livello. Può contribuire alla crescita globale in questa maniera, ma poi si ferma inesorabilmente lì. Perché? Perché gli italiani sono troppo individuali, nella loro diversità geografica e grado di comune intesa. 

Gli italiani sono diventati mediamente "pigri". Vivono di luce riflessa...

È come cercare di mettere insieme dei galletti che abitano in uno stretto pollaio. Pur ricchi di grandi doti si azzufferanno in continuazione. Il cambiamento reale verrà dapprima in altri luoghi.

Il tratto comune è che la fiducia nelle persone e nelle amministrazioni pubbliche è pari a percentuali risibili. 

Ora, dobbiamo fare attenzione a questo malcontento, perché può essere voluto e non “nativo”. L’Antisistema è molto astuto e subdolo. Utilizza per i proprio scopi ogni modalità dell’essere umano. La manipolazione, l’astuzia sottile, l’inganno è assai utilizzata e diffusa. Alla fin fine, per lo scopo di ancorare il genere umano il più tempo possibile alla dimensione densa. 

Ma  quale è il vero scopo di tutto ciò? Nella conferenza “Influssi Luciferici, Arimanici, Asurici” tenuta da Rudolf Steiner a Berlino il 22 marzo 1908, egli fu estremamente chiaro a tal proposito, spiegando che questi “influssi” energetici all’interno dell’uomo, crescono e mutano insieme all’evoluzione stessa dell’uomo. Sono essi stessi parte dell’evoluzione umana. Tutto ha un senso.

Ciò che sembra bloccare “scioglie”. Ciò che sembra favorire “coagula”.

E tutto insieme “insegna”.

“Dobbiamo presentare al nostro animo il corso dell’evoluzione dell’umanità da un punto di vista ben preciso. Già altre volte l’abbiamo fatto: ma oggi cercheremo di farlo anche da un altro punto di vista

Abbiamo spesso guardato indietro ai tempi che hanno preceduto il grande diluvio atlantico, ai tempi in cui i nostri antenati ossia le nostre stesse anime nei corpi dei nostri antenati vivevano nell’antico continente atlantico situato fra Europa, Africa e America. Abbiamo guardato indietro a tempi ancora più antichi, che designiamo come i tempi lemurici, nei quali le anime umane che oggi sono incarnate stavano ad un livello d’esistenza assai inferiore all’attuale

Cercheremo ancora una volta oggi di risalire a quell’antica epoca. Per cominciare diremo: l’uomo ha conseguito il suo gradino attuale nella sfera del sentimento, della volontà, dell’intelligenza, e perfino nell’ambito della sua figura, inquantoché a dar forma all’esistenza terrestre hanno cooperato quelle entità spirituali che nell’universo sono superiori all’uomo

Abbiamo più volte descritto quali entità spirituali abbiano contribuito a ciò. Abbiamo parlato degli spiriti che chiamiamo i troni, degli spiriti della saggezza, degli spiriti del movimento, della forma, della personalità e così via

Sono questi i grandi artefici ed architetti dell’esistenza: sono queste le entità che passo per passo hanno fatto progredire il nostro genere umano fino al punto attuale dell’esistenza. Oggi però dobbiamo anche chiaramente rappresentarci che anche altre entità e altri spiriti sono intervenuti, oltre a quelli che hanno fatto progredire l’evoluzione umana. 

Sono in certo modo intervenute determinate entità spirituali che si contrappongono come nemiche alla potenze spirituali del progresso. E possiamo indicare per ognuno dei periodi evolutivi sia per il periodo lemurico, sia per l’atlantico, sia anche per il postatlantico in cui viviamo oggi, quali sono le entità spirituali che hanno per così dire ostacolato l’evoluzione quali sono le entità spirituali che si sono contrapposte come nemiche alle entità che intendono solo far progredire l’umanità...
 
Se in ogni pietra, in ogni pianta, in ogni animale l’uomo avesse veduto lo spirituale, mai egli sarebbe caduto nell’errore e perciò nel male; bensì, se su di lui avessero influito solo gli spiriti del progresso, l’uomo sarebbe stato preservato da tutte le illusioni a cui sempre dovrà soggiacere se si fonderà soltanto sulla testimonianza del mondo dei sensi. 

Ebbene, che cosa hanno intrapreso contro questa tentazione, contro l’errore e l’illusione dovuti al mondo dei sensi, le entità spirituali che intendono trattenere l’uomo nella corrente del progresso? Hanno intrapreso questo: che l’uomo concretamente, e questa volta a buona ragione, fosse per così dire trasportato fuori del mondo dei sensi (naturalmente la cosa è avvenuta lentamente e per grado, ma queste ne sono le cause); in tal modo hanno ridato all’uomo la possibilità di portare e realizzare il proprio karma

Così, se le entità cui spettava di pareggiare la tentazione degli spiriti luciferici hanno portato nel mondo dolori e sofferenze ed anche la morte che vi è connessa, le altre entità invece cui spettava di correggere ciò che nel mondo dei sensi fluisce dall’errore, hanno dato all’uomo la possibilità, attraverso il karma, di mettere da parte ogni errore , di cancellare ogni male da lui introdotto nel mondo.
Infatti che cosa sarebbe successo se l’uomo fosse esclusivamente caduto nel male, nell’errore? In tal caso l’uomo a poco a poco sarebbe diventato, per così dire, una cosa sola col suo errore; e gli sarebbe stato impossibile di progredire; perché con ogni errore, con ogni menzogna, con ogni illusione, noi ostacoliamo la via del progresso”.
Fonte: Rudolf Steiner 

Le “modalità” cambiano di pari passo all’evoluzione, al tempo, alla spinta collettiva. È sufficiente notare questa dinamica riflessa praticamente in ogni “cosa” umana. In ogni artefatto dell’uomo è immediatamente evidente; un esempio lo sviluppo dei personal computer, dei cellulari, dei videogiochi, delle attività lavorative, etc. Tutto scorre…

Domanda 22 - Quali sono oggi i principali assoggettamenti di un discepolo mantenuti dalla Gerarchia? Gli stessi di un tempo? Per esempio, insensibilità alle impressioni, inerzia, paura, materialismo, ecc.?
 
Anche qui, la Gerarchia non è unanime. Dal punto di vista del Lyricus, di cui conosco meglio la prospettiva, attualmente ci sono tre assoggettamenti principali nei discepoli di oggi:
 
1. Agiscono in un CoD (Cave of Disconnection=Antro di Scollegamento) che mina lo spirito di collaborazione e di condivisione richiesto per ravvivare e rivitalizzare gli insegnamenti. La metafora dell’antro è, a tal proposito, pertinente perché un discepolo tende naturalmente a mantenere gli insegnamenti esoterici come esoterici. Questo si applica non solo al Sentiero di Saggezza della Loggia Bianca, ma anche ai campi collegati della genetica, della fisica delle particelle, della teoria del suono e della luce, della cosmologia, della nuova psicologia, e così via. I discepoli hanno bisogno di educarsi in tutte queste aree perché sono tutte tra loro collegate a ciò che chiama l’umanità.
 
2. Gli insegnamenti del Sentiero Sacro non sono né rigidi né completi. I discepoli devono conservare la loro flessibilità e disponibilità non solo per sviluppare gli insegnamenti contemporanei in nuovi territori di espressione, ma anche nel cercare come gli insegnamenti possano essere sintetizzati o ibridati con i nuovi insegnamenti che stanno emergendo. I discepoli tendono a restare bloccati nei paradigmi tradizionali e a proteggere il loro interesse intellettuale per amor dell’ego e per l’abitudine alla comodità.
 
3. E’ difficile rendere l’esoterico essoterico a meno che non sia chiaramente mostrato dalla natura etica che il discepolo manifesta nella sua vita. In altre parole, la coerenza di giuste relazioni e la volontà per il bene si esprime fedelmente nella corrente della vita dell’individuo. Ciò necessita che una persona abbia un approccio di comunicazione eccezionalmente disciplinato, e uso il termine ‘comunicazione’ nel suo significato più ampio.
Fonte: Wingmakers

 

mercoledì 22 settembre 2010

La nostra missione di "recupero".





A volte sto molto bene. Altre volte conosco l’esatto contrario. Sembra una cosa normale, no? È nell’ambito della ciclicità, dello stato duale. In fondo siamo alla ricerca di un equilibrio, di un centro, i cui estremi sono proprio gli stati di benessere e malessere toccati in alternanza. Ognuno di noi è un laboratorio vasto quanto l’Universo stesso, in noi succedono le stesse reazioni che avvengono sul Sole o nel Cosmo più profondo. 

Nascono e muoiono mondi interi, costellazioni, galassie. 

L’energia “oscura” che occupa misteriosamente lo Spazio è replicata nei nostri organismi dalla forza energetica che ci alita la Vita in continuazione e che confondiamo con l’energia, tratta dal cibo, per muovere il nostro “esoscheletro” fisico. Tutto ciò che ci circonda interagisce con noi; ci colpisce con forza, ma noi non riusciamo a comprendere le dinamiche dello “scontro” che, a volte fa bene, a volte fa male. 

La differenza sta tutta nel nostro centro attrattivo magnetico. 

Il nostro “adesso”. In quale stato versa? In parole semplici: come siamo in questo momento? La “pace” che proviamo è la polarità del “chi siamo adesso”. La “paura” che proviamo è la polarità del “chi siamo adesso”. 

C’è un qualcosa di “itinerante” in noi. 

E non mi riferisco ai centri superiori del “sentire”. Mi riferisco a qualcosa di più immediato, situato nelle zone primarie di percezione legate al vivere in Terra o al sopravvivere in Terra. Cervello biologico, mente logica, razionalità: stupendi strumenti di “lavoro” messici a disposizione, sviluppati come ausilio alla Vita terrena, strumentazione di bordo della nostra “nave” terrestre

Cosa succederebbe se il pilota di un mezzo da sbarco spaziale, non riuscisse più a comandare la strumentazione artificiale di bordo? Non tanto nei movimenti quanto nell’uso, nel ricordo del “come si fa ad usare con senso originario la strumentazione di bordo?”. Il cervello è un organo concepito per strutturare logicamente l’esperienza di Vita. Una stretta competenza da attivare non appena raggiunta la “superficie”, nei nove mesi prima della nascita. Un aiuto, una facilitazione, proprio come gli strumenti dell’esploratore moderno

Una volta attivato, entra in modalità di controllo, by passando le altre funzioni “superiori” che, al momento, non sono così importanti; è una questione di priorità. La priorità massima è la difesa e la preservazione del “corpo” in quanto contenitore del “pilota” e dunque della Vita e del senso della “missione”. È tutto nella “norma” ciò che succede.

Solo che la “norma” doveva essere diversa! 

Il processo di esplorazione doveva rimanere cosciente, invece la strumentazione di bordo ha mantenuto il controllo a tempo indefinito. Perché? Perché le condizioni a Terra, gravitazione compresa e l’energia oscura che è fuoriuscita dalle “cantine” del Creatore, hanno compartecipato ad offuscare il ricordo di sé del “pilota”, disperdendo nel tempo la sua lenta caduta nell’oblio, la sua discesa, il suo stazionamento, il suo stato d’ibernazione vegetale.

Al giorno d’oggi sono attivi tutti i centri di controllo previsti all’origine della missione. Tutto funziona alla perfezione. Tutto ciò che ha il compito illusorio di preservare l’equipaggio, il pilota. I sistemi automatici pensano a tutto. il pilota può continuare a rimanere nello stato di catatonia, perché risvegliarlo? 

È la mente che porta a spasso il “padrone” addormentato. 

L’Antisistema rappresenta ciò che, ad un livello più grande, è appena stato descritto! È una energia che illude e conferisce un miraggio a conferma dell’evoluzione, identificata nella necessità di benessere, agio, sicurezza, protezione. Per questo ci sono sempre state guerre: per "protezione". Le logiche di controllo sanno alla perfezione come ingannare i figli immemori del Creatore. 

In questa “sacca” dell’Universo, siamo caduti in una enorme rete, tesa da colui che sapeva che saremmo “passati di qua”, che saremmo arrivati. Una energia di Amore oscura: dimentica anch’essa del proprio sé. Ignorante la Luce.

Questo è l’unico modo per renderla sensibile e aiutarla a “comprendere”

E noi ci siamo “spenti” coscientemente per un certo periodo di tempo per permettere tutto ciò. È parte della nostra missione, del "progetto". Una missione di “recupero” e di scoperta e valorizzazione. La “sveglia” è stata puntata prima della discesa. Il tempo sta per scadere…