martedì 17 agosto 2010

Estate 2010, Hara, Atlas ed il suono "liberatore".






Oggi ho la necessità di riflettere sul significato della “stranezza” percepita in questa estate 2010, come se vivessi in una “bolla” fluttuante nell’Universo. Dato che nulla è per caso, tutto è opportuno e chi cerca trova, ecco cosa è giunto sino a me:

Che periodo intenso stiamo vivendo quest’estate. In questo momento su di noi agiscono sia vibrazioni positive che negative. A seconda di come risponderete a quest’energia la vostra vita cambierà. Siamo nel periodo temporale di cui si parla da anni. Non dobbiamo più aspettare il cambiamento, ci siamo dentro, siamo noi stessi coloro che stavamo aspettando. È ora di trasformarsi e ascendere in una frequenza più elevata.

Il lato positivo è che Saturno è uscito dalla vergine, così come Marte. Il mese scorso quando Marte attraversava la Vergine molte persone hanno avuto filo da torcere. La Vergine governa la salute, la malattia e il corpo. Molti si sono ammalati perché dovevano trasformare l'energia negativa trattenuta all'interno del corpo. In effetti, le cose vanno avanti così da tre anni, con un po' di fortuna dovremmo aver ripulito il corpo dalle critiche, dal giudizio, dal controllo e dai blocchi dovuti alla paura, affinché si trasformi in corpo di luce. Coi pianeti nella croce cardinale dobbiamo confrontarci con più problemi a livello planetario che a livello corporeo.

Nessuno di voi ha avuto un dolore che va dalla nuca alle spalle, la destra o la sinistra, nelle scorse settimane? Io decisamente sì. Ho chiesto alle mie guide cosa stesse accadendo e la risposta è stata che il cervello rettiliano viene rilavorato o trasformato. Ho poi ricevuto un email a proposito di un nuovo suono che arriverà nel nostro Sistema Solare molto presto. L'email si chiama Il Suono Cosmico che Libera il Salto dell'Umanità Terrestre e potete trovarlo su: http://quantumlightconnections.com. Sottotitolo: I sistemi di controllo della coscienza vengono disattivati: l'arrivo del "Tono" cambia permanentemente la realtà fisica.

Mi piacerebbe riportare una parte di quell'articolo. Dice: "Una delle principali cose che hanno tenuto a freno l'umanità è un sistema che ha trasmesso su di noi costantemente quella forma pensiero che alcuni chiamano "l'Agenda degli illuminati", sostanzialmente un insieme di programmi negativi. Non possiamo ignorare questo fatto, perché ben oltre metà dell'umanità è stata contaminata (contro la volontà collettiva) con una struttura energetica simbiotica che agisce da recettore, sotto la nuca, e si assicura che continuiamo ad ascoltare". La base della nuca è il punto in cui si trova il cervello rettiliano che spesso viene chiamato il cervello portante. Questo ci ha mantenuto su pensieri negativi della mente invece di impiegare il cuore per pensare. Con la disconnessione di quest'energia che parte dal cervello rettiliano alcuni hanno avvertito rumore o dolore alle orecchie. Potrebbe diventare molto fastidioso, perché a volte il rumore è altissimo. Questa disconnessione, o se preferite trasformazione, si sta completando proprio ora.

La rimanente parte dell'articolo dice: "Sta arrivando un evento che inizierà e terminerà con un nuovo suono cosmico in risonanza con l'Universo locale. La Bibbia lo chiama "La Parola", e accorda il tono per tutta la realtà fisica manifestata. Questo suono è anche una chiave che permette a molte strutture energetiche orientate al controllo, a lungo tenute salde al loro posto, di sbloccarsi per essere rimosse. Il nuovo suono rimpiazza il vecchio a frequenza minore, e così facendo innalza l'intera scala. Attivando una struttura di consapevolezza nuova chiama a sé l'intera umanità permettendole il ritorno alla piena consapevolezza. Questo suono chiave a cui ci riferiamo arriverà all'improvviso, come dice la bibbia: "in un batter d'occhio". I veli saranno separati; i sistemi di controllo umani, basati su vecchia energia, giungeranno finalmente al termine e non saranno più efficaci. La lunga battaglia delle anime umane sarà stata vinta, e potremo così riavere indietro i nostri veri sé".

Quand'è che questo suono sarà udibile, o forse lo stiamo già ascoltando? Il tempo ce lo dirà! Scrissi di questo suono su Allerta Planetaria nell'Agosto 2009. In quel momento avemmo un'eclissi lunare in allineamento al Cigno. In base a quello che ho letto, il suono della creazione del nostro universo parte dal Cigno. In astrologia il Cigno si trova in Acquario a 13 gradi. L'eclissi lunare dello scorso anno si è verificata il 6 Agosto e la luna era a 13 gradi nell'Acquario. Questo evento sonoro era stato regolato per iniziare durante quell'eclissi ma aveva bisogno di qualcosa che lo attivasse. Non so quando ci sarà questa attivazione. Il sole sarà a 13 gradi nel Leone il 6 Agosto 2010. C'è la possibilità che questo suono possa essere attivato in quel momento, se non prima. Credo che l'opposizione esatta di Saturno ad Urano a 0 gradi nell'Ariete/Bilancia del 25-26 Luglio (giorno del buco nero per il Nuovo Anno Maya) abbia significato la fine della creazione e l'inizio di una nuova realtà. Il Sole è adesso nel Leone a regolare il cuore e l'amore incondizionato…

Ricordate, quando l'energia vi sembra troppo intensa, fate un respiro e mettetevi a fare qualcosa di divertente. La gioia e le risate sono quello che sperimentiamo nella vibrazione più alta. Quando avviene qualcosa che non vi piace, rideteci su e poi osservate l'energia mentre cambia in positivo. Amore a voi e vita nella gioia di vivere.

Fonte: StazioneCeleste

Al sito
www.isis-emergence.info, María Pastor offre la possibilità di “disattivare l’impianto rettiliano che blocca la nostra Kundalini”, il che ricorda molto ciò che Mahala sostiene nel suo articolo sopra riportato che, per la zona interessata dai dolori, si può maggiormente riferire al tema affrontato relativo all'Atlas. Riporto una parte del contenuto del sito, perché a volte, inspiegabilmente, non si riesce ad aprire la pagina web:

"L'impianto rettiliano è un impianto energetico inseritoci all'epoca della Lemuria dai rettiliani che non appartengono alla luce; si trova a livello dell'hara. Blocca la nostra energia kundalini e le impedisce di piazzarsi al suo giusto posto che è in verticale.
Sono 5 le memorie che sono connesse a questo impianto rettiliano. Queste memorie sono:
  • L'attaccamento: affettivo, ai luoghi, alle persone, agli oggetti, alle situazioni, etc.  
  • Le dipendenze: sesso, droga, alcool, tabacco, cibo, etc.  
  • La gelosia  
  • La possessività 
  • Il potere: in questa memoria includo il controllo e la manipolazione, poiché si controlla e si manipola per avere il potere.
Queste 5 memorie sono collegate all'impianto rettiliano. Questo significa che potete sempre lavorare su queste memorie con qualsiasi altro strumento scelto da voi ma che sino a quando l'impianto è presente queste memorie potranno sempre essere riattivate. L'impianto rettiliano è il motore di queste 5 memorie.
Il mio lavoro consiste, per prima cosa, nel disattivarlo ed in seguito nel piazzare la Kundalini al suo giusto posto che è in verticale. La Kundalini verrà piazzata nel vostro corpo eterico affinché in seguito voi possiate attivarla nel vostro corpo fisico. Dico precisamente di piazzarla e non di attivarla. L'attivazione verrà fatta da voi in base al vostro proprio ritmo ed in base al vostro livello di coscienza. Diciamo pure che tutti i parametri necessari saranno presenti affinché questo possa realizzarsi nel corpo fisico senza forzare le porte chiuse, che sono: 
  • l'impianto rettiliano che è di natura energetica
  • l'Atlas, la prima vertebra cervicale, che è di natura fisica. 
I rettiliani soprattutto non vogliono che noi si abbia la possibilità di ritrovare questa energia poiché noi possiamo diventare così creatori della nostra vita, vogliono farci restare come pecore e continuare a nutrirsi così delle nostre energie negative collegate alle 5 memorie sopracitate. Attraverso questo impianto che ci collega direttamente a loro, si nutrono delle nostre paure, collere, frustrazioni, etc. che sono come delle nuvole elettriche che escono da noi ed entrano in loro riempiendoli di questa energia elettrica che li fa stare così bene. Questi rettiliani sono veramente qui tra noi. Possono trovarsi in noi, su di noi o nei nostri corpi sottili. Ne esistono diversi tipi. Durante le sedute viene fatta pulizia di tutti questi occupanti abusivi. 
 
Atlas.
Io consiglio di farsi rimettere a posto l'Atlas, la prima vertebra cervicale, se si desidera terminare il lavoro di Isis Emergence. Tutti gli esseri umani hanno una lussazione al livello dell'Atlas. Ho compreso che questo è il secondo blocco a livello fisico lungo la colonna vertebrale. Molte persone hanno visto un'immagine molto precisa durante le sedute, di una sorta di manico che collega l'hara all'Atlas. È come se venissimo tenuti da questa maniglia che ci guida come dei burattini.
Ho compreso inoltre che questa lussazione è una porta aperta alle entità per succhiarci le nostre energie. È quindi molto importante farsi rimettere a posto l'Atlas per ri-chiudere questa porta. Non farsi riposizionare l'Atlas non impedisce il riposizionamento del cobra, ma rimarrà un disturbo al livello del collo, della nuca che si farà sentire poiché la lussazione devia l'energia".
 
Considero queste informazioni basilari per il proseguo del nostro cammino ascensionale. Non affermo che c’è la necessità di correre in massa per farsi disattivare l’impianto rettiliano o farsi "sistemare" l'Atlas, perché questi due aspetti, ne sono certo per "analogia", verranno disattivati e/o "sistemati" per cause “naturali”, come abbiamo letto da Mahala. Tuttavia avendone coscienza possiamo pensare da noi e maturare l’intento di "accomodare" o di equilibrare, in quanto esseri divini.

Nella home page del sito (nella sua parte finale) in questione è importante leggere cosa riporta Richard Sauder, “Dottore in Scienze Politiche, che si è fatto conoscere negli Stati Uniti per avere scritto due libri in cui si parla di basi sotterranee e sotto marine costruite nel quadro del bilancio segreto (Black budget) delle risorse militari americane. Questo bilancio segreto non è dichiarato nei Congressi ma ammonta ogni anno a decine di miliardi di dollari”. Per chi fosse interessato riporto nuovamente il link.

Per chi fosse interessato a sapere qualcosa di più in merito all'hara può leggere l'illuminante articolo apparso a questo link, di cui riporto una "lieve porzione":

"Non è possibile divenire un uomo intero senza l'hara, senza la conquista del «centro» psicosomatico. Acquistare l'hara addestrandosi significa anche aprirsi la via lungo la quale l'uomo può divenire intero".
Citazione dal libro di Karl Graf Dürckheim - Hara. Il centro vitale dell'uomo secondo lo Zen.

Se intenderete queste parole, queste due frasi, unite al significato "alternativo" e complementare di ciò che ho scritto più sopra, comprenderete una visione multilaterale di questo importante aspetto sottile che ci vincola. "Sentite con il cuore" :)  

   

lunedì 16 agosto 2010

Verità scomoda, dura, difficile da accettare.





Nell’assistere “impietrito” allo svolgimento di trama, scene, testi, musiche di Agorà, l’ultimo film di Alejandro Amenábar, il mio spirito si è unito sentitamente al dramma evidenziato nel finale, attraverso l’assassinio di Ipazia; una “doppia” morte ed un insabbiamento, pressoché totale, nello scorrere del fiume della storia manipolata.

Costei fu, prima di tutto, una donna libera.

In una società a cavallo di una profonda crisi sociale, politica e religiosa (siamo ad Alessandria d’Egitto, ancora colonia romana, nel 391 dopo Cristo), la “dotta” Ipazia insegna nel Serapeo, l’antica biblioteca che conteneva gran parte del “sapere” accumulato nel corso del tempo; ma alle sue “spalle” si muove in gran velocità il movimento religioso cristiano che, ormai, ha “conquistato” anche l’imperatore romano. Quando scoppiano gli scontri tra pagani e cristiani, la velocità degli eventi raggiunge l’apice allorchè quest'ultimi, incoraggiati da un editto by Impero Romano, ottengono il “permesso” di entrare nel Serapeo e di farne quello che vogliono, il che ovviamente significa, disonorarne l’uso distruggendone il prezioso “contenuto”. Ipazia fugge cercando di portare via qualche “pezzo” di sapere impareggiabile, ma non va molto lontano, infatti ottiene la “protezione” del prefetto romano ed ex suo allievo innamorato, per cui rimane ad abitare in città. 

Il finale è davvero tragico e vede la morte di Ipazia ad opera del ex schiavo, anch’esso innamorato di lei, ora libero perché entrato a fare parte dei fratelli Parabolani, durante le appena trascorse “rivolte” cittadine. La morte gli viene “impressa” dall’ex schiavo per pura “misericordia” e senso verticale del dolore, come unica soluzione possibile, di fronte al totale annichilimento della donna, e per evitarle una ben più fisicamente dolorosa morte per lapidazione.

È il caso di dire davvero, “pace all’Anima sua”…

È questa un’altra storia devastante che emerge dalla rilettura della “striscia” impazzita del passato, una sorta di bidone della spazzatura nel quale l’Antisistema, attraverso l’opera dell’uomo, ha sepolto le molte “altitudini” presenti in ogni tempo, considerate pericolose per lo svolgersi del proprio piano di “sbarramento” del cammino dell’umanità verso l’illuminazione.

Al giorno d’oggi e da sempre, si può dire, la società dell’uomo si è regolarmente considerata la depositaria della legge di Dio e, addirittura, capace di parlare in nome di Dio; il sapere del tempo è sempre stato considerato come sufficiente o definitivo, al fine di imporre anche l’azione della forza per convincere le masse ad aderire agli svariati credo che sono stati presentati, di volta in volta, sulla “tavola imbandita” dell’uomo. Eppure le “cose” sono andate avanti, progredite, mutate; il pensiero umano si è sciolto da dosso talune catene evidentemente troppo visibili alla luce del Sole.
Oggi, tali catene, esistono ancora ma non sono più tanto considerabili, in quanto rese invisibili dalle illusioni tecnologiche dei media e dal controllo biologico dovuto ad una alimentazione rovesciata ed a una scienza del farmaco incantatrice.

Una gabbia senza catene né sbarre” – Morpheus in Matrix

Tornando a ciò che il film Agorà “imprime” dentro di me in modo apportatore di verità e ossigeno, posso elencare questi miei appunti:
  • la figura della donna è già pienamente colpita in questa epoca, infatti il vescovo Cirillo, poi divenuto santo, non esita a condannarla a morte anche se indirettamente (ovvio).
  • la figura dei Santi, oggetto di venerazione ancora oggi da parte di una vastissima platea globale, è alla base di una centralità religiosa che li prende ad esempio per questioni di “virtù” sopra alle righe ma che, in realtà, non sempre corrisponde a verità (ovvio).
  • la perdita dell’antico sapere contenuto nel Serapeo, ad opera della furia cristiana, autorizzata dal potere romano nella “mani” di un imperatore ancora minorenne a quel tempo, in “sella” ad un impero in fase di caduta inesorabile. Le sue decisioni non erano certamente “sue” (ovvio).
Vediamo allora chi erano i Parabolani:

I Parabolani, o meglio Parabalani ("coloro che rischiano la vita"), furono i membri di una confraternita cristiana che nella Chiesa delle origini si dedicavano sotto giuramento alla cura dei malati, specie degli appestati, e alla sepoltura dei morti, sperando così di morire per Cristo.
È stato affermato, pur senza prove sufficienti, che la confraternita nacque durante la peste di Alessandria durante l'episcopato di Dionisio di Alessandria (seconda metà del III secolo). In questo evento sta la giustificazione del loro nome: essi rischiarono la vita  per esporsi a malattie contagiose. Oltre a svolgere opere di misericordia essi costituivano anche la guardia del corpo del vescovo.
Non avevano né ordini né voti, ma erano elencati tra il clero e godevano di privilegi e delle immunità del clero. La loro presenza ad incontri pubblici o nei teatri era vietata dalla legge. A volte si è registrato un ruolo molto attivo nelle controversie ecclesiastiche, come nel Secondo concilio di Efeso: qui bastonarono diversi vescovi che avrebbero potuto opporsi al loro vescovo, Dioscoro.
Furono probabilmente parabolani guidati dal lettore Pietro a uccidere barbaramente Ipazia.
Fonte: Wikipedia

Essi, dunque, affondano le origini del loro nome, in un tempo in cui furono portatori responsabili di aiuti sociali; ma la loro funzione è poi divenuta un’altra. Sono stati trasformati in una sorta di milizia integralista, una guardia del corpo del “vescovo” di turno. Di fatto ricordano tanto quello che fa una moderna Agenzia segreta, compresa l’opera “sporca di pulizia”. Inoltre "ambivano" a morire come gli attuali "terroristi" integralisti islamici. La storia che si ripete!

Chi era il vescovo Cirillo?

Perseguitò i novaziani, gli ebrei e i pagani, sino a quasi annientarne la presenza nella città. Il clima di violenza da lui inaugurato ai danni dei pagani, degli ebrei e dei cristiani considerati eretici fu fra le cause che portarono all'omicidio della filosofa e scienziata pagana Ipazia, trucidata dalla confraternita dei parabolani. Divenuto Vescovo e Patriarca di Alessandria nel 412, secondo lo storico Socrate Scolastico acquistò «molto più potere di quanto ne avesse avuto il suo predecessore» e il suo episcopato “andò oltre i limiti delle sue funzioni sacerdotali”.
 
Chi è “oggi”?

È considerato il più importante padre della Chiesa orientale dopo Atanasio di Alessandria, venerato dalla Chiesa ortodossa, dalla Chiesa copta e dalla Chiesa cattolica, che lo proclamò santo e dottore della Chiesa, in particolare Dottore dell'Incarnazione, il 28 luglio 1882.
Fonte: Wikipedia

Più nel particolare:

Venerato dalla Chiesa cattolica:
San Cirillo di Alessandria (†444), vescovo di Alessandria d'Egitto, teologo e dottore della Chiesa, celebrato il 27 giugno
Fonte: Wikipedia

La vicenda emersa, grazie ad un film, implica delle motivazioni sconvolgenti qualora accettassimo di mettere in discussione delle credenze o illusioni o effetti speciali di cui soffriamo da tempo (o da sempre?). Se accettassimo di toglierci tutte le maschere ideologiche, si potrebbe meglio comprendere con il cuore, ciò che certi messaggi portano per noi; lo scrivo perchè ognuno vede dal proprio punto prospettico, come è giusto che sia, per cui rispetto e assenza di giudizio devono essere facoltà comunemente utilizzate, perchè c'è anche chi vede e sostiene altre visioni, come ad esempio qua. Ora torniamo a "noi".

A chi, ogni giorno nel mondo, si elevano preghiere? Di quale fattezza e costituzione sono fatte le colonne su cui si poggia l’edificio religioso?
Avevo già scritto qua   della pericolosità di elevare preghiere a “semidei” che, poi, si nutrono dell’energia di chi li ”aggancia”. A maggiore ragione il discorso vale anche per le “figure” di persone che si sono macchiate di veri e propri crimini che, solitamente, dovrebbero portare direttamente in prigione, e che invece godono di una sorta di “ammirazione” autorizzata dagli “enti” religiosi.
Perché scrivo questo? 

Perché quantisticamente siamo energia, e l’energia attira altra energia. 

Se noi preghiamo “altri” per intercedere, chiediamo un “favore” ed emettiamo un “debito”; ma nei confronti di chi? Del “Lato oscuro” travestito da falsa luce. In questa maniera ci ammantiamo della stessa mancanza di luce emessa da colui o coloro a cui stiamo chiedendo aiuto. Lo so, è difficile da credere ma è come fare un patto con il diavolo, dove per diavolo si deve intendere “ignoranza della luce”.

Facciamo attenzione dunque alla preghiera. È una “tecnologia” che funziona davvero, ma che non sappiamo ancora “maneggiare” o non ricordiamo più come utilizzare. La preghiera dovrebbe essere rivolta a se stessi o per aiutare gli altri.

Chiedere ad un presunto Santo (decretato da chi?) di intercedere è come autorizzare un principio energetico sempre “vivo” ad interagire tra i nostri campi energetici.

La pericolosità dell’atto della santificazione è molto alta e costituisce il frattale minore dell’opera religiosa, per cui è in un certo senso la “prova” della infondatezza stessa delle religioni a carattere umano.
Ecco, per esempio, cosa si “pubblicizza” in questo libro, scritto addirittura dalla massima autorità vivente della Chiesa cattolica, Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI:

Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa.
«I santi sono come le stelle all’orizzonte della nostra storia, che irradiano in continuazione luce nel mondo in mezzo agli annuvolamenti di questo tempo, in mezzo alla sua oscurità, cosicché possiamo vedere qualcosa della luce di Dio. E se qualche volta siamo tentati di dubitare della bontà di Dio a causa delle vicissitudini della storia, se siamo assaliti dal dubbio anche nei confronti dell’uomo, perché non sappiamo se sia buono o piuttosto intimamente cattivo e pericoloso, se dubitiamo anche della Chiesa a causa delle controversie e delle miserie che la travagliano, allora guardiamo a questi uomini che si sono aperti a Dio, a questi uomini nei quali Dio ha preso forma. E da essi riceveremo di nuovo luce Joseph Ratzinger.
Fonte:
www.libreriadelsanto.it

Sinceramente mi viene da rabbrividire. Percepisco una grande, aperta, attuale opera di pianificazione di annichilimento dell’uomo in quanto principio divino “dormiente”. Tale “opera” si avvale dell’antica conoscenza perduta, tolta al resto dell’umanità al fine di manipolarla il più lungamente possibile.

È tutto alla rovescia.

Già applicando questo “filtro” la visione si definisce e si normalizza. Senza paraocchi le illusioni vengono meno

“I santi sono come le stelle all’orizzonte della nostra storia, che irradiano in continuazione luce nel mondo in mezzo agli annuvolamenti di questo tempo, in mezzo alla sua oscurità, cosicché possiamo vedere qualcosa della luce di Dio”.
La osservate la legge quantistica espressa nelle parole del "Santo Padre"? Quella è assoluta verità. Ma adesso, per esempio, che sappiamo chi fu veramente San Cirillo d’Alessandria, chiediamoci quale sia l’entità della luce che la sua energia può irraggiare su di noi!
 
“E da essi riceveremo di nuovo luce”.

Prego per le loro Anime smarrite e null’altro.  Certe "finestre", aperte nel tempo, vanno inesorabilmente chiuse tramite compassione e consapevolezza.

Non ho nulla da chiedere a questi "fari" avvolti tra le nebbie del proprio tempo che s'illudono di sopravvivere alla propria ignoranza e di mercificare ancora le proprie passate azioni.

 

domenica 15 agosto 2010

Una scuola, un teatro... e noi.





Lo scopo della Vita è… essere qua in questo momento con tutto il proprio essere, assaporando tutto ciò che succede come una preziosa opportunità. Mentre viviamo la sincronia degli eventi, scopriamo diversi livelli di “attenzione” o di consapevolezza; osservando dai diversi piani, la prospettiva muta d’apparenza, ma il filo conduttore che ci tiene qua è sempre lo stesso: quello è lo scopo della nostra Vita. Terminato il nostro tempo, questo “filo” viene ritirato, come fa la nave con la propria ancora.

Viviamo in una densità del tempo, diversa dal solito, in questi anni: più eterea.

Una densità da vicinanza di un cambiamento sempre più maturo, da spirito di frontiera, da commistione fra nuovo e vecchio. E nel rapporto di “miscela” ci muoviamo in maniera nuova, come in sfere di tempo leggere e trascinate all’apparenza. Tante bolle portate dalla corrente. A volte stiamo a testa in giù, altre volte di traverso e poi, quando a testa alta affrontiamo una nuova giornata, ci chiediamo cosa ci sia di strano oggi. Sensazioni di piccole “punture” qua e là, agitano il panorama corporeo.

Cosa mai avremo mangiato la sera prima?

Allora un senso come di paracadutismo o di nausea ci trapassa, alla velocità della luce, per poi lasciarci solo un retro pensiero di sollievo: “per fortuna il dolore non si è fermato, altrimenti mi avrebbe ucciso”. E, solo per questo, sentiamo sollievo e siamo persino felici.

Questione di prospettive diverse.

La forza di uno scampato pericolo? O lo shock addizionale per spingerci avanti? Che importa? Il risultato corrisponde alla spinta universale, al suo incoraggiamento a “ritrovarsi”. Il landing sul pianeta è stato difficile. Dove si trova adesso l’astronave madre? Abbiamo perso i contatti? Non udiamo più nessuna voce attraverso il nostro sistema ghiandolare oppresso? Cosa stiamo facendo per ripararlo? Sarà opportuno ripararlo? Oppure è meglio vivere lungamente come Ulisse sull’isola della maga Circe?

Osserviamoci da “altezze” diverse; osserviamo non gli altri ma noi stessi… le nostre "regole" le stiamo scrivendo noi?

In un momento della nostra storia individuale siamo caduti opportunamente: siamo venuti qua proprio per questo!

Cadiamo per imparare a rialzarci con “gambe” sempre più solide. Ecco lo scopo

Sarà l’unico?

Mi ha colpito molto ciò che ha segnato il pensiero e dunque la Vita del Pascoli, ad esempio:

Pascoli ebbe una concezione dolorosa della vita, sulla quale influirono due fatti principali: la tragedia familiare e la crisi di fine ottocento.
La tragedia familiare colpì il poeta quando il 10 agosto del 1867 gli fu ucciso il padre. Alla morte del padre seguirono quella della madre, della sorella maggiore, Margherita, e dei fratelli Luigi e Giacomo. Questi lutti lasciarono nel suo animo un'impressione profonda e gli ispirarono il mito del "nido" familiare da ricostruire, del quale fanno parte i vivi e idealmente i morti, legati ai vivi dai fili di una misteriosa presenza. In una società sconvolta dalla violenza e in una condizione umana di dolore e di angoscia esistenziale, la casa è il rifugio nel quale i dolori e le ansie si placano.
L'altro elemento che influenzò il pensiero di Pascoli, fu la crisi che si verificò verso la fine dell'Ottocento e travolse i suoi miti più celebrati, a cominciare dalla scienza liberatrice e dal mito del progresso. Pascoli, nonostante fosse un seguace delle dottrine positivistiche, non solo riconobbe l'impotenza della scienza nella risoluzione dei problemi umani e sociali, ma l'accusò anche di aver reso più infelice l'uomo, distruggendogli la fede in Dio e nell'immortalità dell'anima, che erano stati per secoli il suo conforto:
...tu sei fallita, o scienza: ed è bene: ma sii maledetta che hai rischiato di far fallire l'altra. La felicità tu non l'hai data e non la potevi dare: ebbene, se non hai distrutta, hai attenuata oscurata amareggiata quella che ci dava la fede...
Fonte: www.cronologia.leonardo.it    

Una storia tremenda di sofferenza, terminata essa stessa con la morte per cancro. Quando una malattia terminale come il cancro ci colpisce è perché non abbiamo compreso a fondo le lezioni che la Vita voleva insegnarci. Non abbiamo avuto la giusta chiave di lettura dello scopo della malattia, perché ci sfuggiva lo scopo della Vita e, dunque, sfuggiva il senso della nostra esistenza in Terra.

Ma tutto ciò descrive solo un processo di lenta maturazione, come il frutto sull’albero, che avviene di incarnazione in incarnazione. Nulla è mai perduto…

“Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle…”
Da “La mia sera” di Giovanni Pascoli