mercoledì 4 agosto 2010

Shock addizionale dal Sole.





"Segnali dal futuro" è un film del 2009 diretto da Alex Proyas ed interpretato da Nicolas Cage, nel quale la scena finale è una immane esplosione solare che distrugge la Vita sulla Terra. In un video su internet David Wilcock parla del progetto Montauk e della macchina messa a punto per vedere il futuro ed ora smantellata, perché chiunque la interrogasse non riusciva ad andare oltre al 2012.

Non intendo sottolineare questo aspetto, che certamente incute timore, nell’evidenziare la notizia che il Sole è in piena attività proprio in questi giorni:

"Gli scienziati della Nasa tengono sotto stretto controllo il Sole: l'attività sulla sua superficie sta registrando dei picchi fuori dal comune

Previsto per la notte tra il 3 e il 4 agosto uno tsunami solare.

Sono dei veri fuochi d'artificio quelli che vengono registrati in questi giorni dai satelliti puntati verso il Sole. Gli scienziati della Nasa nelle scorse ore hanno registrato un'esplosione fuori dal comune: l'evento si è verificato in corrispondenza di una macchia solare grande quanto il pianeta Terra. Un fenomeno che, secondo la Nasa, può essere collegato a un'eruzione di dimensioni ancora maggiori.
Queste esplosioni sono emissioni della corona solare che spingono nello spazio circostante onde di gas: uno tsunami solare, che secondo gli scienziati interessa anche la Terra. L'onda d'urto viaggia nello spazio e va a scontrarsi sul naturale scudo magnetico che circonda il nostro pianeta. Il primo effetto visibile dello tsunami sarà una vera 'invasione' di aurore boreali. Sono previste spettacolari luci visibili dai cieli del Nord Europa e del Nord America. Sono le più brillanti e colorate degli ultimi anni.
 
Ma si tratta di un fenomeno che va oltre queste spettacolari emanazioni. Gli astrofisici che stanno monitorando il sole spiegano che si tratta della prima eruzione di simili proporzioni diretta al nostro pianeta e sottolineano che un'esplosione come questa potrebbe distruggere i satelliti che incontra sulla sua strada. Le conseguenze sarebbero gravissime: le comunicazioni terrestri subirebbero danni significativi. Secondo le previsioni della Nasa, rilanciate dal Telegraph, l'Inghilterra potrebbe trovarsi senza elettricità e subire lunghi periodi di black-out. 

Anche le comunicazioni sarebbero pressoché impossibili.
 
Una devastante tempesta solare è prevista per il 2013. Secondo la Nasa, le nostre reti informatiche e quelle elettriche potrebbe essere distrutte dal picco di attività solare previsto per i prossimi anni".
Fonte: Yahoo

Che dire ? Non si tratta di un film di fantascienza o della trama di un romanzo d’immaginazione, è la realtà dei nostri tempi, dei nostri giorni. Lo stato d’animo che occorre sviluppare è un vortice che ha sede, origine, dal cuore. Ciò che succede è opportuno per risvegliare il maggior numero di Anime possibili. È l’inizio più concreto della fase di trasformazione più “audace” dai tempi della Creazione. E noi siamo gli attori principali chiamati a scrivere il proseguo della trama che ci vede, in ogni caso, come protagonisti principali.

Dall’antichità giunge una “voce” comune che narra di “divinità” che scesero in Terra per interagire in qualche modo con il grado di sviluppo raggiunto dalla popolazione locale di quei tempi. Ed è sempre voce comune che quelle entità sarebbero ritornate un giorno. Lasciamo perdere ogni retro pensiero sull’origine e sulle intenzioni di quei visitatori delle stelle; persino nelle preghiere cristiane come ad esempio nel “Mistero della fede”, si recita “…Nell’attesa della tua venuta…”, ovvio riferito al ritorno del Cristo. Ma riferimenti di questo tipo sono contenuti pressoché in ogni religione o culto che si analizzi in maniera seria, siano essi antichi o attuali.

L’umanità è in attesa del “Salvatore”, ma presto capirà che, questa volta, non verrà nessuno responsabilizzandosi in questo modo; siamo e saremo solo “assistiti”, ma il compito principale spetterà solo a noi. Il mutamento dovrà avvenire nei nostri cuori che si dovranno “aprire”… il resto sarà una conseguenza “logica” di questa apertura.

Nessun salvatore dunque.

È terminata l’epoca in cui era possibile dipendere da una dinamica tanto “frivola”, semplicistica e de responsabilizzante. Ognuno di noi contribuisce a “disegnare” il futuro comune, lavorando su se stesso, ricordando “chi egli è”.
 
Nel rispetto delle leggi universali, il genere umano è chiamato a “fare” come per sostenere un esame di altissimo livello, possiamo dire addirittura di “specializzazione”.

Nessuna preghiera a nessuna divinità.

Le preghiere vanno indirizzate al proprio sé, a se stessi: le preghiere sono energia d’intenzione, sono pensieri che contengono il potenziale del desiderio. A livello quantistico interagiscono con la struttura della materia, modellando dal potenziale l’apparizione dell’opera d’arte del proprio più intimo volere.

Basta delegare ad "altri" il proprio "potere" ed il proprio futuro.

Il Padre Solare è in gran fermento per ogni creatura sotto la sua responsabilità; il suo aiuto risiede in  queste onde d’energia ad alto potenziale.

A volte uno schiaffo risuona meglio di una eterna ed immobile comprensione: chiamiamolo uno shock addizionale!

Nessun senso di colpa per nessun peccato originale. 

Siamo amati per quello che siamo ad ogni istante dell'evoluzione.  Ciò che succederà sarà sempre e solo opportuno.

Il tempo dell’attesa è terminato: chi tornerà a trovarci non sarà il Salvatore ma i fratelli che potranno aiutarci a continuare il “lavoro” di apertura verso i piani sottili della Creazione; nel rispetto del libero arbitrio e, dunque, del nostro volere.

Siamo in tempo. Tutto è in ordine perfetto.

 

martedì 3 agosto 2010

Il buio del Cosmo è luce trasportata.




Papà secondo te c'è qualcuno sugli altri pianeti?
Non lo so, però io dico che se ci siamo solo noi mi pare uno spreco di spazio!
 
Questa breve citazione dal film Contact introduce una riflessione, sicuramente non nuova, che però appare, almeno quando la si formula, piuttosto paradossale:

perché lo spazio cosmico è buio?

Perché lo spazio è buio o nero, mentre sulla Terra, di giorno, c’è luce? Lo spazio aperto che è più vicino al Sole rispetto alla superficie terrestre, è senza luce, mentre la grande fonte di luce cosmica, il “lampadario” del Sistema Solare, il Sole, dovrebbe illuminarlo a giorno sempre. Perché non è così?

Dopo un primo ed imbarazzante attimo di sospensione e senso di svuotamento, sono giunte delle “immagini” con delle possibili risposte. La creatività umana prontamente al lavoro! Con buona pace di tutti coloro che si sono cimentati nel passato a dare una plausibile spiegazione, arrivo adesso io, un “ignorante” ma senza fette di salame sugli occhi né interessi di parte. L’osservazione giunge dal mondo dei frattali e, più precisamente, dalla visione di come si propaga un’onda anomala negli spazi aperti oceanici; spazi aperti che ricordano molto, in scala, gli enormi spazi cosmici. 

In seguito di uno “shock”, come un terremoto, sotto la superficie delle acque, si libera un potenziale energetico che crea la potenza per trasmettere forza e direzione ad una certa mole di massa acquea. Questa energia è insita, mischiata all’acqua e sino a che si trova negli spazi aperti, rimane come appiattita sulla superficie, sul pelo d’acqua, viaggiando a raggio dal punto di “creazione”.

Sino a quando non incontra un ostacolo, come un’isola o la costa delle terre “ferme”, non ci accorgeremo nemmeno dell’esistenza di questo “treno” d’onda e, soprattutto, della potenza mascherata tra le molecole d’acqua. Giunta in prossimità dell’ostacolo, la profondità dal fondale diminuisce, permettendo all’energia “aggregata” di liberarsi in altezza.

Ciò che succede descrive il principio quantistico della duplice Natura dell’energia, la quale può essere un’onda oppure una particella, ma non tutte e due le “cose” insieme. Nel nostro caso i due stati equivalgono alla formazione dell’onda marina piatta, nascosta, e all’apparizione dell’onda in altezza, ben visibile e distruttiva in potenza.

In poche parole ciò che mi preme sottolineare è che l’onda o impulso d’onda è visibile quando c’è un ostacolo che lo riesce ad evidenziare, proprio come la costa terrestre o un isola. Secondo questo principio, nel Cosmo, che è costituito da onde d'energia, possono scorrere onde d’energia intensissima in maniera invisibile, sino a che “qualcosa” non permette loro di scaricare il potenziale “trasportato”, proprio come nel caso della luce solare.

Un “ostacolo”, come un pianeta, funge proprio da rivelatore di quella parte del “contenuto” dell’onda che istantaneamente è libera di manifestarsi, apparendo sotto forma di luce (in questo caso).

Stiamo dunque parlando di un vero e proprio sistema di trasporto, di trasmissione naturale di un contenuto e, tutto ciò, ricorda molto una parte della trama del film "K-Pax" con Kevin Spacey, nel quale l'alieno Prot giunge sulla Terra tramite un raggio di luce.

Dunque ecco la mia risposta al perché lo spazio è buio:

lo spazio è buio perché le onde viaggiano in “treni” ad alto potenziale che contengono l’impronta della luce solare, la quale non è libera ancora di manifestarsi sino a quando non trova un “riflettore”, un ostacolo proprio come la superficie terrestre e la sua atmosfera. Per cui avremo la situazione paradossale che sulla Terra, la riflessione continua tra la sua superficie e lo strato delle nuvole e delle varie fasce dell’atmosfera, eleverà la luce ricevuta riuscendo ad illuminare ogni ambito illuminabile.

Trovo questo fenomeno, spiegato in questo modo molto semplice, in estrema risonanza con i processi naturali esistenti sulla Terra che, dunque, insegnano a capire il “grande” dalla loro comprensione ed osservazione.

Cosa fa comprendere ancora questo meccanismo? 

Che ciò che non è ancora manifesto è tuttavia già “contenuto” nel potenziale di un “fenomeno”

Questo principio è molto vicino a ciò che esprime la legge d’attrazione quando evidenzia il comportamento che ognuno di noi dovrebbe avere nel momento in cui ha espresso il proprio desiderio: il lasciare andare vedendosi già in “possesso” di quello che desideriamo, perché quel potenziale è già presente attorno a noi ma non ancora manifesto. Il nostro punto di osservazione dovrà fare da “ostacolo” a quell’onda di potenziale, permettendo al potenziale stesso di evidenziarsi e, per così dire, fissarsi nella densità della materia tridimensionale e, in tal modo, apparire a noi.

Dato che il nostro occhio vede una parte molto limitata dello spettro della luce solare ricevuta, cerchiamo di intuire, in funzione di quello che abbiamo appena capito, quale sia l’enorme potenziale non ancora manifesto che è, tuttavia, già presente tutto intorno a noi.

Quel potenziale è ciò che si sta liberando in questi tempi, autorizzato dal nostro punto prospettico, dal cambio di vibrazione personale e globale, dall’aumento della consapevolezza del genere umano e dall’arrivo di treni d’onda sempre più ricchi di “valore aggiunto”.

La Vita è abbondanza.   
   
 

L'ubiquo e-Sprit (23).



(Cliccare sulla vignetta)

Termina qua, per adesso, la quotidianità della "striscia" immaginifica e dissacrante e-Sprit. Occasionalmente proporrò dei singoli "pezzi"; la produzione di 23 strisce termina con questa vignetta relativa all'unione, al senso della Vita umana innestato, fuso, "sposato" con le condizioni persino climatiche del pianeta, persino al senso omnicomprensivo del grande diluvio universale...

Spero di avere strappato qualche sorriso con questa mia "innocente" iniziativa :)

Grazie per la pazienza...