Oggi ci faremo un ‘giretto’ per le vie ‘disperse’ della menzogna nel Mondo. Vedremo come la manifestazione delle 'polveri sottili', che vengono combattute a ‘suon’ di sporadiche domeniche a piedi, non siano altro che il frattale evidente di un più sottile status inerente alla mancanza di trasparenza che vige nella società globale ad ogni livello.
Sono partito con questa riflessione grazie ad una domanda:
perché le 'autorità' mentono alla gente?
Prima osservazione basilare: è così, vero? Lo percepite che viviamo in uno stato di oscuramento della verità?
Non intendo, oggi, riferirmi a verità esoteriche o legate a concetti ‘complottistici’ vari, bensì intendo riferirmi a verità taciute e risapute da coloro che possono accedere a dati e informazioni privilegiate e secretate, e da coloro che recitano una parte sociale da cui traggono evidenti profitti personali in termini materiali e di 'potere' apparente.
Quanto ‘ciò che accade’ nasconde quello che ‘potrebbe accadere’?
Viviamo in un Mondo in cui, mediamente, si diffida di tutto e di tutti. Si vive in un perenne stato di ‘difesa’, come se da un momento all’altro qualcosa o qualcuno dovesse improvvisamente ‘portarci via tutto’.
Ma ‘portarci via tutto’ che cosa?
Certamente ‘cose materiali’. Il sistema pensionistico che cambia come un camaleonte, allontanando sempre più il momento del termine della corsa lavorativa, ne è un esempio, minando l’aspettativa per il futuro.
Cosa ne sarà del domani? Che cosa crea energeticamente nel Mondo questa modalità diffusa di pessimismo e oscurantismo? Lo stesso tipo di energia e di ‘forme pensiero’…
Questa 'onda grigia' si aggancia al Pianeta a causa del magnetismo prodotto dal vorticare della Terra. La gravità tiene schiacciato a sé tutto quello che esiste nella propria ‘morsa’. Ciò permette all’aria di non disperdersi nello spazio, ma anche a tutto il resto di rimanere in sospensione o schiacciato al suolo.
È chiaro che non si può giudicare l’atto gravitazionale in sé, ma è possibile semmai comprendere che il nostro comportamento è responsabile della generazione dei modelli, che poi inevitabilmente, nel bene o nel male, ‘ricadranno su di noi’, sulle nostre 'teste'.
Iniziamo il viaggio tra le estremità polari della responsabilità e della menzogna.
L'inquietante macchia nera davanti alle coste del Brasile.
Continua ad allargarsi la macchia di petrolio al largo delle coste del Brasile. Continua dall'8 novembre. Da quando, cioè, si è aperta una falla in un pozzo di trivellazione a circa 1.200 metri di profondità, nel Campo do Frade, a 370 km dalle coste di Rio de Janeiro.
Il pozzo è di proprietà della impresa statunitense Chevron.
Nelle ultime ore sta piovendo sui vertici della Chevron anche l'accusa di utilizzare una tecnica chiamata ‘dispersione meccanica’ che farebbe affondare il greggio in profondità dando al contempo l'impressione che la superficie del mare si stia pulendo.
Secondo Greenpeace, che cita immagini satellitari della NASA, la macchia di petrolio a largo delle coste del Brasile è più ampia di 1500 chilometri quadrati, mentre altre fonti parlano di oltre 2000 chilometri quadrati. La Chevron nega e dichiara una ampiezza 10 volte minore, aggiungendo che sta facendo il possibile per rimediare.
Il ministro brasiliano dell'Energia, Edison Lobão, ha dichiarato che la Chevron sarà severamente sanzionata in caso si dimostrino responsabilità per crimini ambientali.
Sette funzionari della Chevron sono stati chiamati a rispondere dala polizia. I responsabili Chevron rischiano fino a tre anni di prigione per il crimine di inquinamento, e la compagnia statunitense può andare incontro a multe milionarie. La presidente del Brasile, Dilma Russeff, ha incaricato un inchiesta sui fatti, alla luce di strane incongruenze tra la situazione reale e le dichiarazioni di tecnici Chevron.
L'impresa petrolifera brasiliana Petrobras, che gestisce un pozzo attiguo a Campo do Frade, avvisò la compagnia statunitense della perdita il 7 novembre, arrivando perfino a prestare un modulo sonar per individuare la perdita, visto che la Chevron ne era sprovvista, segnala il portale Vocero. Nell'area della macchia di petrolio a largo delle coste del Brasile, inoltre, vi sono un numero di imbarcazioni anti-inquinamento inferiore alle 18 dichiarate dalla Chevron, hanno fatto sapere fonti della polizia, aggiungendo che la macchia di petrolio si sta allontanando dalle coste verso il mare aperto, spinta dalle correnti. Il tratto di mare di Campo do Frade è ricco di animali marini, ad esempio balene, ed attraversato da rotte migratorie di alcuni pesci.
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Questo esempio attualissimo esprime la verità che è nascosta dall’imponenza della menzogna. La forma d’onda emanata nel Mondo da questa ‘azione’ è negativa.
A sua volta un frattale che denuncia lo stato in cui versa il Mondo. Non un fatto negativo ma un fatto che evidenzia un ‘bollino’ sulla mappa geografica del cammino dell’uomo: voi siete qua. E sottinteso: cosa farete adesso?
Questo fatto è simile ad un'emozione umana e probabilmente rappresenta proprio una emozione della Terra stessa. Ricordo che una emozione rappresenta il ‘dove si è’ rispetto ad un cammino impostato, in maniera analoga ad un moderno navigatore per auto.
L’emozione non è né positiva né negativa ma identificativa.
Va capita e lasciata andare e non dovrebbe mai essere fonte di autosvalutazione, rancore, senso di colpa, etc. Essa è una indicazione molto simile alla spia dell’auto che si accende quando manca qualcosa o che identifica la temperatura dell’impianto di condizionamento impostata, ad esempio.
Osserviamo la dimensione della menzogna e della reiterazione di comportamenti allineati con l’Antisistema anche nelle notizie successive.
Non prende il via l'auto elettrica cinese.
L'auto elettrica cinese non riesce a partire, malgrado i notevoli sforzi di un governo che non nasconde l'ambizione di essere il numero uno mondiale del settore.
Da qualche anno Pechino cerca di sviluppare l'industria locale a colpi di sovvenzioni e regolamenti. Incentivi sono previsti sia per gli acquirenti sia per i venditori sia per le municipalità. Secondo gli esperti, il governo cinese avrebbe investito, da dieci anni a questa parte, 154 milioni di dollari (quanto gli Stati Uniti e il Giappone) soltanto nella tecnologia delle batterie elettriche. E 15,4 miliardi di dollari sono previsti per l'insieme dell'industria entro il 2020.
Non solo. Le vetture ibride ed elettriche saranno esentate dalle restrizioni alla circolazione imposte in diverse città cinesi e non saranno sottoposte al sistema di sorteggio delle nuove targhe di immatricolazione.
L'obiettivo di Pechino è di mettere su strada una flotta di un milione di veicoli elettrici entro il 2015 e di 5 milioni entro il 2020. Un obiettivo che, secondo gli analisti, è molto poco realizzabile.
Da una parte infatti il governo cinese non trova soluzioni per rendere l'auto elettrica una soluzione pulita: l'elettricità usata per farla circolare proviene dal carbone e la Cina subisce una pressione internazionale senza precedenti per ridurre le sue emissioni di CO2. Dall'altra, il veicolo elettrico si scontra con barriere di tipo tecnologico, come il peso della batteria, il costo, l'autonomia limitata.
I principali acquirenti restano le municipalità, costrette a dotarsi di flotte di taxi o bus elettrici. Ma le vendite ai privati rimangono sporadiche. Secondo Ihs Global Insight, nel 2015 solo 97 mila veicoli elettrici saranno venduti in Cina.
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Quanto veramente la Cina intende perseguire questa via? E quanto invece risente del ‘Controllo’? Leggiamo quanto sia diversa la realtà espressa dall’azienda Tesla, leader nella produzione d’avanguardia di auto elettriche.
Auto elettriche: Tesla dice addio alla Roadster e punta tutto sulla Model S.
La piccola, agile e subito riconoscibile Tesla Roadster, a breve sarà fuori produzione.
Lo ha annunciato, in questi giorni, Elon Musk, amministratore delegato di Tesla Motors: la elegante e sportiva Roadster, che ha debuttato in California nel 2008 e, in poco tempo, è diventata un oggetto di culto per chi persegue uno stile di vita eco chic, ma anche per chi – più semplicemente – ha voglia di farsi notare, sarà mandata in pensione, in favore della Model S, che con le sue dimensioni di berlina da famiglia stravolgerà l'immagine della californiana Tesla.
Addio, dunque, alla spider a due posti secchi dal telaio e carrozzeria realizzati da Lotus, equipaggiata con un motore elettrico in grado di fare raggiungere alla Roadster i 201 km/h, un'accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 3,9 secondi e un'autonomia di 395 km... La tecnologia EV per Tesla si trasferirà verso la Model S, una berlina elettrica da famiglia, che l'azienda californiana (un paio d'anni fa entrata nell'orbita del Gruppo Daimler, che ne detiene il 10% circa delle quote capitale) porterà al debutto nel 2012.
La vettura, che si annuncia come una concorrente per Chevrolet Volt, Opel Ampera e Nissan Leaf, e testimonia un certo cambio di tendenza nel settore delle auto elettriche (sempre meno esclusive, sempre più improntate a vetture per la famiglia), sarà anch'essa elettrica al 100% e garantirà un'autonomia sorprendente di circa 480 km, variabili a scelta del cliente a seconda della capacità della batteria.
Ci saranno, infatti, diverse versioni: un po' come avviene per i veicoli 'tradizionali', suddivisi in diversi livelli di potenza, la Model S avrà diversi livelli di autonomia: 257, 370 e 480 km, e sarà proposta – secondo le indiscrezioni trapelate in questi giorni sul Web – a circa 35 mila, 41 mila e 55 mila euro.
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Dunque? Può essere che la Cina non abbia la tecnologia per sviluppare un’auto simile? Ricordo che la Cina è ormai in grado di raggiungere lo Spazio tramite la propria tecnologia.
Il costo della Model S è ancora troppo alto, va bene, però in un mercato a larga scala come quello cinese e in un momento di ‘vacche grasse’ come quello che vive il colosso asiatico, potrebbe benissimo essere abbattuto drasticamente. Tesla Motors ha collaborazioni con Toyota e ‘ricomprende’ parte del Gruppo Daimler. Ciò fa capire che non è un segreto il ‘come’ si possa costruire un’auto elettrica dalle prestazioni da benzina.
Non c’è ancora la volontà di rifondare un settore il quale potrebbe davvero ‘far ripartire il Mondo’. Se la Cina fosse davvero libera di fare, secondo un modello nuovo o proprio, l’empasse attuale sarebbe ridicola. Ciò testimonia che il potere parassitario, che si annida dietro al Controllo, che possiamo identificare nelle sue innumerevoli teste globali, è ancora assolutamente padrone della situazione.
La menzogna difende lo status quo. Leggiamo ancora…
Neutrini più veloci della luce, studio boccia scoperta italiana.
Un team internazionale di scienziati che in Italia studiano le stesse particelle che secondo altri colleghi sarebbero più veloci della luce, affermano che test da loro condotti contestano questo risultato.
L'annuncio della scoperta, avvenuto a settembre, sostenuta la settimana scorsa da nuovi studi, ha provocato agitazione nel mondo scientifico, perché sembra suggerire che le idee di Albert Einstein sulla relatività, e su molta della fisica moderna, fossero basate su presupposti sbagliati.
Il primo team di ricerca, quello dell'esperimento Opera presso il laboratorio del Gran Sasso, ha annunciato che i neutrini sparati dal centro di ricerca Cern in Svizzera sono arrivati 60 nanosecondi prima della luce.
Ma i membri di Icarus, un altro esperimento in corso sempre al Gran Sasso, sostengono che le loro misure sull'energia dei neutrini in arrivo contraddicono quel risultato…
Secondo la teoria della relatività di Einstein, nulla può viaggiare più rapidamente della luce. L'idea è alla base della cosmologia attuale e sul comportamento della vasta varietà di particelle che compongono il cosmo.
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Come posso ‘permettermi’ di dire che questa è una menzogna?
Primo: questo è il mio libero pensiero.
Secondo: questo è il mio libero sentire.
Terzo: perché questa scoperta aprirebbe nuovi scenari giudicati ‘pericolosi’ dall’attuale paradigma e rischierebbe di sconquassare lo strato di nebbie perenni e di cieli d’alluminio che ci mantengono in cattività.
Andiamo avanti.
Deutsche Bank potrebbe essere l'untore del contagio.
Potrebbe essere la banca più importante della Germania di Frau Merkel l'anello di congiunzione della crisi sovrana dall'Europa agli Stati Uniti. Sono tante le ombre che si allungano su Taunus, la filiale americana di Deutsche Bank, nonchè ottava holding bancaria.
È la dimostrazione che il vero rischio di propagazione del contagio è rappresentato dall'interconnessione globale delle banche, prima ancora di quella del debito sovrano degli stati.
L'istituto tedesco ha in pancia un'ingente quantità di debito europeo, ma è anche esposta in maniera rilevante al settore immobiliare statunitense. Una situazione definita esplosiva dagli esperti di mercato secondo cui DB potrebbe diventare il canale di connessione tra le due sponde dell'Atlantico, mettendo a rischio le rispettive economie…
Fa pensare la posizione assunta da Paul Achleitner, direttore finanziario della compagnia assicurativa Allianz nonchè ex dirigente di Goldman Sachs, che ha ammesso recentemente di essere preoccupato per questa situazione.
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Non c’è nessuna trasparenza. I vertici della banca tacciono o affermano la loro versione della realtà al fine di preservare il proprio ‘territorio’.
Un reame frutto di azioni secolari, che non intendono assolutamente perdere né diluire. L’azione di un ego immane è all’opera coinvolgendo per osmosi le migliaia di 'maestranze' che traggono beneficio senza minimamente domandarsi cosa stiano procurando al di fuori della propria atmosfera programmata.
L’indifferenza che attanaglia le persone che si identificano con il ‘marchio del proprio posto di lavoro è assoluta e contribuisce al mantenimento dello strato di nebbie ipnotizzanti se stessi ed il resto della globalità. Ecco che, a turno, qualcuno di tanto in tanto si fa vivo denunciando pubblicamente l’ovvio.
Crisi: Stark, manca fiducia in Capacità azione politici.
La crisi del debito europea è legata in primo luogo a una mancanza di fiducia nella capacità di azione dei politici. Lo ha sottolineato Juergen Stark, membro dimissionario del Comitato Esecutivo della Bce, a Dublino.
‘La crisi del debito sovrano è soprattutto una crisi di fiducia - ha affermato Stark - manca la fiducia nella capacità dei politici di fare la cosa giusta o di fare la cosa giusta nel modo giusto’. Secondo Stark sussiste inoltre ‘il timore di un impatto di più lungo termine della crisi sulla crescita economica e l'occupazione’…
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Ma persino l’ovvio ha una propria polarità.
Non sempre viene ascoltato, vissuto, respirato, concepito… Esso evidenzia uno stato delle ‘cose’ riflesso, ossia, la classe dei politici, ad esempio, riflette la condizione generale ‘permessa’ dalla massa.
Per cui è ovvio 'questo livello della realtà' ma non è ancora ovvio che dipende dagli individui che non innescano quella scintilla di responsabilità che dovrebbe fare la differenza.
In questo modo le persone continuano a nutrirsi di rancori sterili, alimentati dalle televisioni, e continuano a prendersela con fantomatici capri espiatori, i quali fungono da parafulmini per abili menti controllate, a loro volta, dall’azione parassitaria, che continua a rimanere invisibile per gran parte dell’umanità affacendata a ‘guardare in altro modo’.
Osserviamo come ormai le infrastrutture Antisistemiche vengano sostenute tramite dei 'colossi d’argilla', come la Bce, programmati per il mantenimento 'ad libitum' dello status quo. Se queste istituzioni non smetteranno per tempo di continuare a generare funzioni d’onda disarmoniche per il cammino evolutivo spirituale dell’umanità e della Terra, andremo certamente incontro ad una implosione che si configura sempre più devastante, in luogo di un cambiamento che potrebbe invece risultare molto meno invasivo.
L’evoluzione è come l’acqua: inarrestabile.
I Btp non piacciono più. Ormai li compra solo la Bce.
Addio Btp. Gli investitori che comprano i titoli di Stato italiani sono una razza in via di estinzione. Non servono conferme ufficiali per raccontare l'evidenza.
Basta ripercorrere quanto accaduto durante le ultime aste di govies tricolori per prenderne coscienza: solo la Banca centrale europea e le istituzioni finanziarie dello Stivale sono oggi ancora disposte a fare la loro parte per sostenere Roma.
Secondo gli addetti ai lavori la vera domanda che il mercato si dovrebbe porre è quanto a lungo questa situazione durerà prima che venga imboccato il punto di non ritorno, ossia quello in cui le stesse banche saranno costrette a disfarsi dei Btp o a prendere almeno coscienza che non possono fare altro che restare fuori dal mercato.
Per alcuni analisti i dubbi sono pochi: è solo questione di tempo.
È, infatti, opinione condivisa che questo scenario si concretizzerà, nonostante il nuovo governatore della Bce, Mario Draghi, abbia permesso nelle ultime settimane una campagna acquisti dei Btp dai volumi più consistenti del recente passato. ‘L'Italia dei titoli di Stato, che rappresenta il più grande mercato obbligazionario in Europa e il terzo nel mondo, è stata particolarmente instabile dall'inizio di luglio’, dicono gli esperti di Barclays Capital, segnalando che a salvarla ci ha pensato la Bce, rivestendo il ruolo di principale compratore.
Il broker che ha passato in rassegna le aste di Roma dall'inizio di luglio alla fine di settembre conclude la sua analisi, notando che lo sforzo è stato minimo per gli acquirenti domestici, mentre gli stranieri hanno scaricato il rischio, snobbando la carta italiana e i suoi allettanti rendimenti.
‘Niente è inaspettato: tutti coloro che possono uscire preferiscono starne fuori’, chiosano alla banca inglese, constatando: ‘Gli acquirenti sono solo coloro per i quali la vendita equivale al suicidio’.
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È curioso che tutta questa saggezza, espressa da Barclays Capital, venga detenuta da una banca a sua volta già fallita e salvata dal proprio Stato di appartenenza.
Ormai siamo allo sbando totale.
Nei libri di 'storia deviata' si ricorderà tutto questo come un periodo paradossale, proprio come adesso si studia il tempo intercorso in certe epoche, giudicandolo in maniera assolutamente diversa dal come lo si sarebbe potuto osservare vivendolo. Perché?
Perché la verità viene sempre nascosta dalla menzogna riflessa dalle autorità. Perché?
Perché gli imperi sono sempre stati a favore dei 'pochi', che dunque hanno sempre ‘dovuto’ sentirsi in grado di difendersi dai molti. Nel tempo i ‘pochi’ sono riusciti a sviluppare tecnologie per il controllo della massa sempre più efficaci.
I ‘pochi’ sono sempre stati gli stessi. Ricordiamo a titolo di esempio che Sitchin ha rilevato un numero di poche centinaia di Anunnaki all’opera per il controllo del Mondo. Il vertice della piramide è ‘stretto’ e la sua base addirittura staccata dal resto della ‘figura. Che cosa mai vorrà dire?
La menzogna è un velo che avvolge tutto e tutti. Le sue ‘teste’ sono dappertutto, persino in noi stessi, dal momento in cui non solo le alimentiamo, ma si generano grazie a noi.
Ecco quali mantra l’Antisistema provvede ad emanare:
il futuro appartiene al carbone.
Si parla tanto di energie rinnovabili, ma nel primo decennio di questo secolo è il carbone che continua a dominare sull'intero pianeta. Il suo consumo è balzato del 55%.
E pensare che si tratta della fonte energetica più vecchia e inquinante.
A questo argomento è dedicato uno dei capitoli del World Energy Outlook, il rapporto annuale pubblicato dall'Agenzia internazionale dell'energia. Mentre il dibattito sul nucleare occupa uno spazio preponderante, in seguito al disastro ambientale in Giappone, con diverse nazioni europee che hanno deciso di battere in ritirata, non va dimenticato che il carbone rimane una fonte primaria, grazie anche alla Cina e all'India che vi fanno ampiamente ricorso.
Tra il 2000 e il 2010 il consumo globale di petrolio è salito dell'1,1% l'anno, quello del gas del 2,7% e quello di carbone del 4,4%: un ritmo quattro volte superiore a quello del greggio...
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Non per nulla stranamente la Cina è sempre più citata nella ‘progressione’ delle dinamiche globali:
fotovoltaico, perdite e fallimenti a catena.
Perdita trimestrale record (57 milioni di euro) per il produttore tedesco di pannelli solari Q-Cells. Amministrazione controllata per la francese Photowatt.
Fallimento per l'americana Solyndra, malgrado il mezzo miliardo di dollari di crediti garantiti dall'amministrazione Obama.
L'orizzonte dell'industria fotovoltaica, un settore sempre più dominato dai produttori cinesi, sembra essersi oscurato nelle ultime settimane.
Dalla Spagna alla Francia, il ribasso delle tariffe di acquisto dell'elettricità solare finanziata dalla bolletta del consumatore ha destabilizzato l'industria del fotovoltaico, e soprattutto il suo anello debole, quello degli installatori.
A monte della filiera, i produttori di celle fotovoltaiche sono, dal canto loro, minacciati da una sovrapproduzione mondiale. I progressi tecnici, ma soprattutto l'apertura di fabbriche molto grandi hanno permesso una rapida diminuzione dei costi di produzione attraverso economie di scala. Risultato: oggi si assiste a una ristrutturazione, inevitabile, dell'industria del fotovoltaico.
Complice anche la fortissima concorrenza dei fabbricanti cinesi, che nel 2010 hanno assicurato la metà della produzione mondiale...
C’è il tentativo di demonizzare la Cina? Oppure la Cina è parte del 'problema'? Essa costituisce un polo attrattivo diverso dal panorama Antisistemico? Secondo me le due cose insieme. Come potrebbe essere altrimenti? In lei si annida anche il ‘nuovo’, come in ogni altro Paese, ma quanto tempo necessita al fine di manifestarsi?
Non esistono solo aziende troppo grandi per fallire, ma anche ‘idee’ troppo globali per essere messe addirittura in discussione. L’abitudine rende ciechi e alimenta le nebbie.
Nell’articolo inerente alla perdita di petrolio in Brasile, citato più sopra, si era scritto della tecnica della ‘dispersione meccanica’. Vediamo che cos’è:
Coagulazione: le particelle della fase dispersa, venendo a contatto tra loro, interagiscono mutuamente per formare aggregati di massa maggiore che precipitano per azione della forza di gravità.
Preparazione dei sistemi colloidali.
I sistemi colloidali si possono ottenere con vari metodi (ampiamente descritti in letteratura), qui ci limiteremo a citare:
- soluzione diretta: molte sostanze possono dare dispersioni colloidali per semplice miscelazione con acqua o altro liquido, con o senza controllo della temperatura. Tra i sol liofili si possono preparare per questa via la sospensione di gelatina in acqua, la gomma o il polistirene in benzene, il polivinilacetato in acetone. Tra i sol liofobi passano a dispersione colloidale in contatto con acqua molti solfuri o idrossidi metallici.
- dispersione meccanica: la trasformazione per dispersione di sostanze in sistemi colloidali può essere ottenuta anche con mezzi puramente meccanici. Allo scopo di realizzare un colloide con questa tecnica, possono servire i mulini colloidali, che permettono di effettuare una macinazione spinta della sostanza fino ad ottenere particelle appunto di dimensioni colloidali.
Si usa la forza di gravità e del peso dell’acqua, nel caso di petrolio in mare. La coagulazione viene 'incoraggiata' in qualche modo, ad esempio, anche meccanicamente.
Viene realizzato un ‘colloide’, ossia qualcosa che, a causa del cambiamento delle caratteristiche delle varie componenti, si crea, si addensa e precipita. Esso rappresenta il frattale del Controllo e della ‘nebbia’ che avvolge il Mondo:
un colloide è una sostanza che si trova in uno stato finemente disperso, intermedio tra la soluzione omogenea e la dispersione eterogenea. Questo stato ‘microeterogeneo’ consiste quindi di due fasi: una sostanza di dimensioni microscopiche (diametro da 1 nm a 1 μm) dispersa in una fase continua.
La differenza con le soluzioni consiste nel fatto che queste ultime sono sistemi omogenei contenenti ioni o molecole di soluto disperse in un solvente libere di muoversi le une rispetto alle altre; esse risultano inoltre limpide… I sistemi colloidali, invece, sono sistemi eterogenei, che si presentano torbidi, non seguono le precedenti leggi…
Molte sostanze a noi familiari sono colloidi, come per esempio il burro, la maionese, l'asfalto, la colla, la nebbia ed il fumo.
A seconda del tipo di fase dispersa (liquido, solido o gas) e fase continua si possono distinguere numerosi tipi di dispersioni colloidali: ad esempio sol e aerosol.
Tipi di dispersioni colloidali:
- Nebbia, spray liquidi
- Fumo, particolato, polvere
- Schiuma da barba, panna montata
- Latte, maionese, sangue
- Pasta dentifricia, Au o Ag colloidali
- Polistirene o poliuretano espansi, aerogel
- Opale, formaggio
- Plastiche pigmentate, vetro, leghe metalliche.
Il termine ‘colloide’ si deve al chimico scozzese Thomas Graham il quale iniziò i primi studi sui colloidi attorno al 1860: egli divise le sostanze in due categorie in base alla loro capacità di attraversare particolari membrane animali e vegetali, tramite processo di dialisi, denominando cristalloidi quelle capaci di attraversarle e colloidi le altre.
Tale distinzione risultò però insufficiente in quanto una stessa sostanza può dar luogo a soluzioni colloidali in acqua e non colloidali con altri solventi. Per tale motivo si preferisce parlare di sistemi colloidali, indicando con tale termine quei sistemi che presentano un insieme di proprietà quando determinate sostanze vengono poste in soluzione…
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Il latte e il formaggio sono dunque dei colloidi.
Una delle 'colonne' dell’alimentazione classica e moderna è una ‘colla’. I colloidi introdotti nel nostro organismo lo permeano dall’interno, non permettendo alle sostanze digerite di essere assorbite dalle funzioni organiche del corpo.
Il formaggio come è recepito dall’abitudinarietà sociale? Come ‘necessario’. Altra menzogna.
Il formaggio è ‘come’ la nebbia: un colloide.
I nostri Colon sono ridotti come scarichi fognari malfunzionanti ed imbrattati da tutto quello che ci confluisce dentro a causa dell’incuria inconsapevole della parte ‘alta’ dell’organismo.
Effetto Tyndall: quando le particelle di polvere disperse nell'aria sono investite da un raggio di luce solare che penetra attraverso le fessure di una finestra, diventano visibili ed appaiono come punti brillanti.
Questo fenomeno è detto effetto Tyndall e consiste appunto nella diffusione della luce che attraversa una soluzione colloidale:
- quando un raggio luminoso investe una soluzione, la attraversa direttamente
- quando un raggio luminoso investe una dispersione, la luce viene diffusa in tutte le direzioni.
L'effetto Tyndall è dovuto al fatto che il diametro medio delle particelle disperse è maggiore della lunghezza d'onda della radiazione luminosa (nello spettro visibile). Questo effetto è evidente per un osservatore disposto perpendicolarmente alla direzione del fascio luminoso; al contrario, un raggio luminoso è invisibile, qualunque sia la posizione dell'osservatore, se passa attraverso una soluzione vera e propria o un liquido puro in quanto il diametro medio delle particelle è minore della lunghezza d'onda dei raggi luminosi (l'interazione materia-radiazione è quindi minima o nulla).
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Nulla è per caso. Percepisco una grande verità dietro alla menzogna che s'alimenta in questa versione della realtà. Ma il mio pensiero sarà elaborato in un prossimo articolo.
Leggiamo infine anche questa porzione della nuova regolamentazione europea inerente alle etichette alimentari. Ringrazio l’amico Massimo per la segnalazione:
Nulla di nuovo sul 'fronte occidentale', dunque. Huston, continuiamo ad avere un problema…
Che cosa sta succedendo all’ecosistema ad opera ‘nostra’ per riflesso Antisistemico?
Si sta cercando di coprire sempre più vaste aree del Globo affinchè la luce non possa colpirlo a pieno, in maniera tale da eliminare o ridurre sensibilmente l’apporto di nuova energia e di informazioni provenienti dal Cosmo.
La Terra è un essere vivente con una propria 'pelle'.
Attraverso la pelle respira e si energizza. Se noi la ‘vestiamo’ di sostanze colloidali riduciamo la sua capacità di respirazione e rallentiamo il suo cammino evolutivo.
La Terra ha, come tutti gli esseri viventi, una struttura sottile come quella identificata dai Chakra.
Sono certo che i disastri procurati dall’incuria umana sono esattamente sopra ai principali Chakra della Terra.
La Terra farà di tutto per scrollarsi di dosso questa pelle sintetica che l’Antisistema gli ha appiccicato addosso. Essa ad un certo punto dovrà farlo, se i suoi abitanti non inizieranno a comprendere che la propria azione, il proprio comportamento è parte basilare del proprio e del suo ‘problema di respirazione’.
Osserviamo le ‘macchie’ sempre più espanse dei deserti. Non è difficile comprendere la sofferenza della Terra. Infatti, sotto ai deserti molto spesso cosa si nasconde? Il petrolio…
Tutto sommato, toglierlo da lì non è una cattiva intenzione.
La piena verità è una Terra davvero sorprendente. Ancora di più se a percorrerla è un individuo ‘appena nato’ come il genere umano.