venerdì 1 luglio 2011

Archetipo, immagine, realtà.




Cosa s’intende per ‘induzione’?
Il metodo induttivo o induzione (dal latino inductio, dal verbo induco, presente di in-ducere), termine che significa letteralmente ‘portar dentro’, ma anche ‘chiamare a sé’, ‘trarre a sé’, è un procedimento che partendo da singoli casi particolari cerca di stabilire una legge universale... 
 
Uno dei primi filosofi a ricorrere a questo concetto fu Aristotele, il quale, attribuendo a Socrate il merito di averla scoperta, sosteneva che l'induzione fosse, appunto, ‘il procedimento che dai particolari porta all'universale’.
 
Secondo Aristotele, la conoscenza umana si può svolgere in due direzioni, scegliendo una delle due seguenti strade: avere una prima conoscenza sensibile del particolare e da questa risalire all'universale (via dell'induzione, appunto), o seguire la strada opposta, cioè partire dall'universale per andare al particolare (via della deduzione).
Da Wikipedia 
  
Abbiamo osservato nell’articolo di ieri come ci sia la seria possibilità, dimostrata per indu/deduzione, che attraverso l’atto dell’immaginare si possa effettivamente teletrasportare un ‘potenziale’, ossia proprio quel tipo di potenziale inerente all’essenza meditativo/immaginifica interpretata in un dato momento. 

Ciò s’innesta nell’ampio panorama che descrive la Legge d’Attrazione e la sua ingannevole ambiguità.

L’opera che ha condotto un certo tipo di sapere a permeare dal’ basso’ gli strati sociali più massivi, rientra in un piano di ‘annegamento da troppa informazione’. La negazione dell’esatto modello che aveva da sempre imperato, sino ad un certo punto della storia deviata umana: il mantenere nell’ignoranza.

Ciò a cui siamo tutti quanti interessati è uno tsunami informativo di dimensioni asfissianti, a cui si dovrebbe rispondere attraverso una logica di ‘ignoranza selettiva’: ossia l’applicazione di un metodo induttivo e deduttivo.

Indurre e dedurre è un po’ il ‘ricordare’ quel ‘solve et coagula’ di alchemica ispirazione e, in definitiva, il frattale della ciclicità tridimensionale in cui ci siamo auto installati, luogo in cui ‘tutto scorre’.

L’assenza di movimento apparente descrive comunque corpi in attività, come un vulcano. La Terra ruota su se stessa? E chi lo dice? La Fisica e le immagini dei satelliti e la linea d’ombra, etc. Ciò che si muove nelle 3d potrebbe essere fermo nelle dimensioni più alte e potrebbe sembrare fermo se osservato da grande distanza, quando il Pianeta diventa un puntino nello Spazio. Cosa significa questo effetto? 

Che tutto è inerente ad una prospettiva da cui s’inquadra la sensazione dell’atto del guardare.

I moderni telescopi osservano lo Spazio con altro tipo di ‘vista’ ed osservano ‘cose’ ed aspetti diversi dal come li poteva scorgere l’umanità di qualche decennio fa. 

‘Tutto scorre’, ma anche ‘tutto dipende’
   
L’atto del ‘dipendere’ introduce una serie di ‘carichi passivi’, ossia di particolari ‘esterni’ che influiscono sull’atto del generare l’osservazione. È un bene? Forse, è solo un 'aiuto'. Meglio inquadrare questo aspetto nell’ottica del bicchiere mezzo pieno.

L’osservazione dipende. E allora l’immaginare? Non è anche l’opera immaginativa una sorta di osservazione? Infatti, anche l’immaginare dipende da tutta una serie di fattori; prima di tutto dipende dalla capacità di concentrazione e di visualizzazione, ossia di maturare quella data e viva ‘presenza’ in tutto quello che facciamo. 

Questa ‘presenza’ permette di moderare la dipendenza da troppi altri fattori. La dipendenza è come un rumore di fondo relativo alla tridimensionalità. Allo stesso tempo garantisce che quello che accade in termini di ‘resistenza’ è condiviso con tutti, ossia è per tutti e fa parte dello scenario che ci ospita. Per induzione o deduzione possiamo scavalcare l’opera della dipendenza; in che modo? 

Lasciandoci andare, semplificandoci nella struttura del ‘tutto’, divenendo flessibili come l’acqua, che non conosce resistenza perché immediatamente si adatta:

a questo punto ci troviamo di fronte a qualcosa di impersonale (che può originarsi da dimensioni esterne ma, a questo punto, anche interiori) che prende la forma del contenitore che trova, o al quale viene data una forma (che sia energetica o addirittura fisica) che asseconda le nostre possibilità interpretative, psicologiche e sensoriali
Nient’altro che se stessi – Carlo Dorofatti

Infatti:

Dobbiamo ricordare che le dimensioni dell’Universo sono molteplici. Su queste dimensioni (Mondi paralleli) si sviluppano le forme, la Vita  e l’intelligenza in maniera profondamente diversificata e differente rispetto al piano materiale considerato dai nostri sensi.
 
Una ‘dimensione’ non è solo un sinonimo di ‘Mondo parallelo’, ma una qualsiasi sequenza di realtà supportata da un rapporto stabile di leggi. Per esempio, sullo stesso piano temporale, Ere tra loro molto lontane e distinte da eventi importanti (come glaciazioni o grandi cataclismi), possono essere considerate cicli storici compiuti, volte definite della spirale temporale e, quindi, ‘dimensioni’ diverse, anche se rispettano le stesse matrici di Leggi
Nient’altro che se stessi – Carlo Dorofatti

Il ‘fuoco’ che vediamo nelle fotografie inerenti ai fenomeni spaziali non è lo stesso fuoco che brucia sulla Terra: ha un’altra ‘consistenza’. Potrebbe anche non bruciare, come asseriscono molte canalizzazioni. Il Sole, da questo punto di vista, potrebbe allora essere abitabile da esseri o essenze abilitate a quelle caratteristiche particolari, perché no? 

La ricchezza e l’abbondanza regnano sovrane nell’ambito creativo. Per questo motivo, nelle 3d, è tanto difficile manifestare direttamente le abilità magiche di cui siamo dotati. Perché? Perché veniamo qua per imparare e fare esperienza del ‘anche chi siamo quando siamo senza ali’. 

Eppure il ciclo prevede che si possa tornare a fare quello ‘che sappiamo e che siamo’, anche sulla Terra 3d. Ecco che, allora, l’opera immaginativa può rappresentare uno degli svariati canali a nostra disposizione per agganciare quel lato ‘magico’ che abbiamo ‘appeso al chiodo’ prima di emergere dal 'lato' della nascita fisica.

Quando immaginiamo qualcosa, abbiamo la possibilità di fare ‘copia/incolla’ e trascinare la clonazione energetica a livello cellulare, teletrasportando dimensionalmente un potenziale di modello risonante con la nostra intenzione: i miracoli accadono proprio così. 

Non urgono necessità di carattere medicinale per 'guarire' e l’effetto placebo lo dimostra ampiamente.

L’attenzione deve essere riposta sull’opera ‘viva’ dimostrata dal coinvolgimento cellulare. Le cellule riescono ad agganciare quel potenziale immaginato e a trasformarlo concretamente, dal suo potenziale alla sua concretizzazione fisica. Occorre credere che lo si può fare. 

Il non crederlo è una delle dipendenze a cui siamo sottoposti. Dipendenze che si sono, in seguito, sviluppate nel Mondo sociale in maniera frattale, in seguito alle dinamiche ‘inerenti’ e riflessive della nostra presenza nel luogo che ci rispecchia fedelmente. Il potere che si nutre di questo atto è, ovviamente, di Natura Antisistemica, ed è ampiamente riflesso nella tipologia sociale emersa sino al giorno d’oggi: quel Mondo che ci soffoca di dipendenze.

Il ‘fallimento’ della Grecia è un ‘punto di vista’. L’opera programmata del Governo Centrale è del tipo a lenta discesa o affermazione. Si sta togliendo la carica esplosiva alla possibilità del default improvviso ed inaspettato, in maniera tale da potere utilizzare quella ‘immagine’ per agire sottilmente sugli altri Stati che seguono a ruota per intimo potenziale deflagrante. 

Cosa significa ‘essere già quello che si desidera o s’immagina?’

Certamente non che dobbiamo trasformarci in attori di noi stessi (quello lo facciamo già usualmente, ed inconsciamente combiniamo ‘disastri’), ma semplicemente che dobbiamo già ‘essere’ quello che desideriamo, perché le cellule già implementano quel modello strutturato tramite l’immaginazione creativa e la nostra parte animica già esprime quello stesso desiderio

Insomma, manchiamo solo noi, a livello tridimensionale, all’appuntamento con la nostra ‘felicità’ in termini di auto realizzazione.

Questa è davvero una chiave/ponte molto importante, secondo me.

E ci tornerò molto spesso, descrivendola sempre più nel particolare, utilizzando l’analogia frattale e tutto quello che ne consegue. La ‘clonazione’ più immediata è quella che effettuiamo a livello cellulare, senza necessità di strumentazioni tecnologiche sofisticate

Ricordiamo sempre che le ‘cose’ appartengono a dei punti prospettici. Non esiste il bianco o il nero, ma una gradazione di grigio. Questa gradazione è influenzata dalla capacità Antisisitemica di ipnosi ed incantesimo attraverso l’imposizione di un modello mediatico asfissiante tramite i molti ‘canali’ a disposizione. 

La prospettiva indotta è caratterizzata una certa polarità o ‘colore’, diciamo più vicino al nero che al bianco; ma che non potrà mai divenire completamente nero, in quanto esistono forze naturali che lo impediscono… da qua il discorso ciclico di questa densa dimensione.

Ecco un esempio, ancora sulla Grecia:

Non è vero che la Grecia è insolvente. Come hanno fatto notare due economisti, Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff, il default di uno Stato ha a che fare più con la volontà di pagare che con la capacità di saldare i propri debiti. Ed è innegabile che il Paese ha al proprio arco ancora parecchie frecce per aggiustare le cose: conta su un patrimonio molto vasto, potrebbe tagliare la spesa in modo drastico (come sta cercando di fare, del resto), schiacciare l'acceleratore sul versante delle tasse e migliorare la produttività, se fosse pronta a fare sacrifici importanti

‘Piuttosto che la solvibilità’, dice Simon Nixon, ‘la sfida per la Grecia è se i cambiamenti richiesti siano politicamente possibili’.
Da Yahoo 
 
Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com'era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo
 
Benvenuto nella tua desertica nuova realtà.
Morpheus a Neo in Matrix.

L'ignoranza è un bene.
Cypher in Matrix.

Immaginiamo un Mondo migliore: il Mondo che intendiamo e non quello che non intendiamo.

Comunicazione ai gentili lettori: per un paio di settimane mi considererò in vacanza. Per cui continuerò ad alimentare SPS ma con delle ‘pillole senza inchiostro’ quotidiane ad orario variabile. Grazie. Tanta serenità.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 30 giugno 2011

Teletrasporto cellulare.



L’articolo di quest’oggi è particolare, ossia ho accettato, ancora maggiormente, di ‘lasciarmi andare’ e seguire l’onda di ricerca. Secondo ispirazione ed intuizione, nella sincronicità del cammino del Conosci Te Stesso. Con fede/fiducia in seguito alla necessità di porre una domanda; questa: perché?

Le Zone Tributarie sono i catalizzatori del risveglio del Navigatore di Totalità nello strumento umano al fine di aiutare l’umanità a scoprire il Gran Portale...

In generale, le Zone Tributarie Planetarie sono create in forma di libri, arte, poesia e film… e sono finalizzate alla preparazione di una specie...
Wingmakers

Abbiamo dei luoghi ‘fisici’ in cui è accumulato un certo potenziale? La mente va immediatamente all’incendio della biblioteca di Alessandria o a ciò che esprimeva Steiner a proposito dell’avvento della stampa a caratteri mobili: una possibilità in più per le forze oscure di agire sull’umanità. Cioe? 

I libri come forma di ‘preparazione di una specie’. I libri come veicolo di forze oscure nella specie.

Il consueto ‘tacco-punta’ o ‘pari e patta’?

Ricordiamo sempre che siamo in una dimensione ciclica, per cui duale, in cui dobbiamo imparare a 'surfare le onde', destreggiandoci nell’eterno attimo presente: il terzo stato quantico della materializzazione 3d. 

L’ora e adesso, il qui, l’Io Sono

Avremo sempre l’imbarazzo della scelta, il dubbio, la sensazione di dover scegliere e di essere davanti ad un importante bivio esistenziale da affrontare con tutta la nostra presente presenza. Il mio ‘risveglio’ è scaturito, guarda caso, dalla scoperta di un… libro.  

L’evoluzione nell’universo materiale vi ha fornito di un veicolo della vita, il vostro corpo umano. 

 
La Sorgente Primaria ha dotato il vostro corpo del più puro frammento della sua realtà, il vostro navigatore di totalità. Questi è il misterioso frammento della Sorgente Primaria che agisce da luce pilota dell’anima umana – fondendo gli aspetti mortali e quelli eterni. 

 
Riuscite a immaginare cosa significa avere un frammento della Sorgente Assoluta insito nella vostra stessa natura? Riuscite a immaginare il vostro destino nel fondervi con un vero frammento della Sorgente Primaria del Grande Universo? 

 
Nessun limite può essere messo sui vostri poteri del Sé o sulla vostra eterna possibilità.
 
Wingmakers Speak - Capitolo 13 - La Funzione del Navigatore di Totalità - Camera 15

Le Zone Tributarie… sono finalizzate alla preparazione di una specie… sono i catalizzatori del risveglio… Di cosa? Del risveglio del Navigatore di Totalità, ossia di quella parte ‘divina’ che è in noi: la particella divina della Sorgente Primaria. È un risveglio del divino nel corpo fisico, ossia nelle 3d: la famosa discesa vibrazionale. 

Qual è lo scopo di questo risveglio? Scoprire il Gran Portale:

Il Gran Portale è l’irrefutabile scoperta scientifica del Navigatore di Totalità, e come esso vive ed esprime le sue funzioni all’interno dello strumento umano. Il Gran Portale è la scoperta più profonda di una specie umanoide, poichè definisce la specie come membro della comunità galattica…
 
Il Gran Portale è una lente attraverso la quale l’umanità può osservare la Sorgente di Realtà e, di conseguenza, comunicare. Il Gran Portale è la scoperta apice dell’umanità e introduce un profondo cambiamento in tutti i settori della popolazione

Coniuga scienza, metafisica, arte e il superuniverso, mettendo l’umanità nella posizione di abbracciare tutte le dimensioni del multiverso stando nella terza dimensione.
Wingmakers

Bellissima citazione. Cosa è il Navigatore di Totalità, allora? È la nostra Anima. Dunque la nostra Anima è una particella della Sorgente Primaria. Attraverso il Gran Portale l’umanità potrà ‘muoversi senza movimento’ ed ‘abbracciare tutte le dimensioni del multiverso stando nella terza dimensione’.

Ripeto: stando nella terza dimensione. Ciò non contraddice l’Ascensione ma ritaglia un ambito nel reame del tempo in cui è possibile che accada questa opportunità. Come direbbe l’amico Carlo: si tratta di umanizzare il divino

È come un teletrasporto energetico, una modalità di viaggio nel tempo laddove si parte da una condizione di assenza del tempo e di una gran sete di esperienza fisica, insomma di una gran voglia di ‘menare le mani’.

Abbiamo due tipi diversi di ‘network’ 3d planetari, già di per se ben sviluppati:
  1. internet
  2. noosfera
Cos'è il passaggio dalla biosfera - noosfera?
Secondo le profezie, la fine del ciclo 1987-2013 coincide con un preciso punto-evento geologico - evolutivo: la transizione biosfera-noosfera.
Link

La noosfera è sia la mente della Terra, che la prossima grande era dell’evoluzione terrestre. Per trasformarci con la Terra dobbiamo unificarci e divenire una sola mente. Questo è il significato della noosfera…

Per iniziare a sperimentare il nuovo terreno della noosfera, la Mente Unica della Terra, José Argüelles/Valum Votan ha proposto cinque semplici precetti:
 
1. Sottomissione – del proprio ego a Dio, il Potere Supremo.
2. Nutrirsi di luce – Diventiamo vegetariani, e coltiviamo un orto.
3. Essere felici – Ogni nostro pensiero, ogni inclinazione che abbiamo, tutto ha una carica che entra a far parte dell’ambiente psichico in cui tutti viviamo. Fermiamo l’inquinamento mentale ora, e chiediamoci se i nostri pensieri sono felici, negativi o neutri. La noosfera è la somma di tutte le cariche mentali che noi vi immettiamo.
4. Cambiare Frequenza – Tutti vivono in un programma inconscio detto tempo meccanico artificiale. Esso crea una frequenza detta 12:60 – calendario irregolare di 12 mesi, ora dell’orologio meccanico di 60 minuti. Per realizzare il cambiamento più fondamentale per la salvezza della Terra, cambia la tua frequenza! Segui il sincronario delle 13 Lune di 28 giorni, e passa parola! È la frequenza del tempo naturale, 13:20, e sarà così nel 2013 – vivere nella sincronicità!
5. Amare tutti – La noosfera è l’abbraccio universale della mente della Terra.
Link

V.I. Vernadsky (1863 1945) geochimico e esperto di minerali sovietico E' noto per il suo libro del 1926 The Biosphere, dove ipotizza che la vita è la forza geologica che da forma alla terra. Nella teoria originale di Vladimir Vernadsky, la noosfera è la terza fase dello sviluppo della Terra, successiva alla geosfera (materia inanimata) e alla biosfera (vita biologica). Così come la nascita della vita ha trasformato in maniera significativa la geosfera, così la nascita della conoscenza ha trasformato radicalmente la biosfera...

Per Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955), gesuita, paleontologo e filosofo francese la noosfera è una specie di 'coscienza collettiva' degli esseri umani che scaturisce dall'interazione delle loro menti e si è sviluppata con l'organizzazione e l'interazione degli stessi a mano a mano che essi hanno popolato la Terra.
   
Più l'umanità si organizza in forma di reti sociali complesse, più la noosfera acquisisce consapevolezza.

Questa è un'estensione della Legge di complessità e coscienza di Teilhard, legge che descrive la natura dell'evoluzione dell'universo. Pierre Teilhard de Chardin sostenne, inoltre, che la noosfera sta espandendosi verso una crescente integrazione e unificazione che culminerà in quello che egli definisce Punto Omega, che costituisce il fine della storia...
Link

Mère parla di ‘movimento di coscienza’ senza movimento: ‘noi siamo costretti ad usare parole che parlano di movimento perché per noi tutto si muove sempre, ma questo mutamento di coscienza non è un movimento… Non che io sia stata questa o quella persona tutta la Vita: sono stata il momento psichico importante di quelle esistenze… Adesso che tutto sta come venendo al pettine, le cose riemergono così, in quanto parte del lavoro... 

Perché… le cellule, al momento in cui avevo avuto queste visioni, vi avevano partecipato, in parte: nel senso che ne avevano sentito la vibrazione, dentro di loro; tutte quelle vibrazioni hanno partecipato insomma alla formazione di tutte queste cellule, e adesso loro le rivivono.

Pensiamo alla Legge d’Attrazione. Ci dicono che dobbiamo desiderare senza attaccamento. Sentirci già esauditi. Cò non significa che dobbiamo fare gli attori e recitare; no, non saremmo mai credibili alla luce del Giudice interno. Ci sentiremmo quasi ridicoli. Però se agganciamo il pensiero di Mère, cambia qualcosa di radicale nella nostra prospettiva

le cellule, al momento in cui avevo avuto queste visioni, vi avevano partecipato, in parte: nel senso che ne avevano sentito la vibrazione, dentro di loro

Le cellule ‘partecipano’ allo sforzo immaginifico.

L’immaginazione teletrasporta dell’energia, alle cellule del nostro corpo. Da dove giunge questa energia? Proprio dalla scena visualizzata. Quella scena virtuale è capace di scatenare una reazione che raggiunge il corpo fisico tramite il trasporto cellulare wireless multidimensionale.

Le cellule del corpo si connettono al potenziale cellulare evocato e catturano un imprinting, adattandosi di conseguenza

Quando le cose non vanno nella maniera intesa? Quando evochiamo una grande carica di entusiamo/energia dello stesso tipo a livello di plesso solare – le classiche farfalle nella pancia. Perché?

Perché intervengono forze naturali che tendono a livellare quel potenziale ‘fuori stagione’, come una sorta di Polizia che interviene per disperdere dei manifestanti. Ora, è ovvio che un simile operato corrisponde ad una legge cosmica attiva in questo piano dimensionale complesso, per cui occorre mantenersi al di fuori da ogni modalità di giudizio: così è.

Evitare il ‘potenziale superfluo’ descritto da Zeland.

Un esempio inerente alla capacità cellulare di replicare l’immaginato è il momento in cui usciamo da una sala cinematografica. In quel momento e per circa qualche minuto siamo l’attore principale, una sua estrapolazione tridimensionale. Pensiamo come lui, agiamo come lui, siamo allegri o tristi come lui…

A tal proposito, ho vissuto un’esperienza significativa mentre andavo in bici nel mio consueto giro d’allenamento. In un momento di caduta energetica, mi sono sorpreso mentre pensavo al duello iniziale espresso nel film Troy: ebbene, improvvisamente ho vissuto un aumento esponenziale dell’energia fisica

In quel momento le cellule hanno teletrasportato la forza dell’eroe in me, donandomi parte del suo impeto.

È questa una gran verità.

La verità che esprime la nostra natura divina desiderosa di animare un corpo umano. Tramite l’arte in generale possiamo assorbire la forza impressa in alcuni luoghi chiave; luoghi non così lontani come possiamo ritenere di avere capito. 

La nuova fascia che cinge la Terra, la Noosfera, è direttamente collegata ad ognuno di noi. Il ‘sapere’ è veicolato dappertutto secondo una modalità ‘senza fili’ o wireless, come Tesla intuì cento anni fa, ipotizzando la possibilità di veicolare l’energia elettrica in maniera libera e gratuita senza la necessità di fili o apparecchiature varie.

La Noosfera è, secondo me, una Zona Tributaria, un accumulo di informazioni a cui attingere in piena e libera coscienza, nella modalità ‘cellulare’ sopra riportata.

Curioso il nome utilizzato, vero? Intendo il termine ‘cellulare’…

Perché tutto ciò? Torniamo a bomba all’inizio d’articolo… Perché?

Perché tutto è in evoluzione: movimento senza movimento. Immaginazione che genera Mondi ed energia. Illusioni o realtà? Non importa nemmeno capirlo… l’importante è godere del ‘viaggio’

Il viaggio avviene nel reame del tempo: sbuca nella densità, alla luce del Sole. Quel Sole che ‘prima’ non vedevamo e che ‘ora’ ci scalda come il più amabile dei Genitori.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 29 giugno 2011

Nascere/arrivare in modo diverso.




Prima parte.

Dall’alto di un aereo, che viaggia a 900 km/h, non si percepisce la sensazione della velocità: tutto è quasi fermo, come se stessimo 'camminando' tranquillamente. La velocità è diversa da quel punto di vista, è relativa a quella prospettiva proprio come se fosse una frequenza con una propria caratterizzazione

Cambiando frequenza, che in questo caso s’identifica con una diversa altezza, le cose cambiano. Il piano di riferimento diventa la superficie terrestre e la velocità si manifesta: la frequenza/altezza trasforma la 'sensazione d’appartenenza', da quasi ferma a velocissima. 
   
Se rimanessimo in quella situazione d’illusorio immobilismo, saremmo ‘diversi’ rispetto al vivere la densità della superficie? Certamente, sì. 

Seppure ‘immobili’, rispetto allo scenario esterno, ci si può muovere all’interno dell’aereo, ma in uno spazio delimitato, che esula da quello che succede all’esterno. Il freddo esterno non riguarda l’interno. Le condizioni atmosferiche esterne sono diverse da quelle interne, ossia l’interno è ‘artificiale’ rispetto all’esterno: l’interno è ‘illusorio’ e creato apposta per sostenere la nostra presenza. 

La carlinga ci ‘sostiene’ in ogni senso e la struttura tecnologica ha una guida propria, un pilota automatico che ‘promette’ di condurci verso la nostra meta. Ma il pilota automatico è disinseribile ed un essere umano può mettersi alla guida del velivolo al suo ‘posto’, oppure il pilota automatico può subire un guasto, una manomissione, etc. Cosa significa? 

Che siamo dentro ad un costrutto ‘meccanico/illusorio’ atto a permettere l’inscenamento di un programma prestabilito: un ologramma.

È una intelligenza ‘spaventosa’ quella che ha ‘previsto’ tutto ciò.

Giunti a questo punto della trattazione frattale della verità, io intendo sempre immaginare che questa ‘intelligenza spaventosa’ sia riassunta nel Piano Divino, sia il Piano Divino stesso. Non mi ‘costa’ nulla e lo preferisco, nel senso che prima o poi si raggiungerà il livello in cui si può emergere veramente alla luce; sempre che il concetto di ‘luce’ abbia senso una volta giunti alla Sorgente – dove tutto è luce.

Le prospettive cambiano unitamente alla nostra presenza consapevole.

La nostra ‘presenza’ muta il piano vibrazionale in cui c’inseriamo. Cosa significa il rapportarsi a questa multidimensionalità?
  
Lo scaling multidimensionale (MDS, dall'inglese MultiDimensional Scaling) è una tecnica di analisi statistica usata spesso per mostrare graficamente le differenze o somiglianze tra elementi di un insieme… In pratica questa tecnica parte con un sistema con tante dimensioni quanti gli elementi del sistema, e riduce le dimensioni fino a un certo numero N. 

Nel fare questo quindi c'è un'inevitabile perdita di informazione (loss) ed esistono quindi diversi algoritmi per fare scaling multidimensionale, che si adattano meglio alle diverse situazioni di utilizzo: in particolare si distinguono algoritmi metrici e non-metrici.
Da Wikipedia 
 
Scalando il ‘panorama’ abbiamo una perdita di informazione, ma sino ad un certo punto, come dimostrano gli algoritmi alla base della compressione dei dati. Questa ‘perdita’ è immaginabile come il vuoto di memoria che ci colpisce quando ci trasferiamo da una dimensione superiore a quella inferiore, ossia è in un certo senso ‘prevista’. Perché? 

Per vivere il 'viaggio' nella dimensione inferiore in maniera auto educativa. 

Ovvio che lo scenario 3d che ci ospita è interessato ampiamente da questa ‘falla’ nelle informazioni che lasciamo a ‘casa’. In questa maniera l’esperienza è più vera.

La perdita di informazioni non è una vera ‘perdita’, ma un filtro 'passa/non passa'. In realtà le informazioni complete subiscono un processo di ‘semplificazione’ opportuna ed inerente al ‘luogo’ che dovremo visitare, proprio come fare i bagagli per andare in vacanza: una rappresentanza di tutto quello che abbiamo in casa e che, comunque, rimane in casa e non ‘si perde’, come un 'cancellare e riavvolgere', ossia 'ripetere'.

Il movimento è relativo al Mondo percepito ma non è relativo a colui che si trasferisce. È quell’atto del trasferirsi che è senza movimento. Il resto si muove in quanto neurosimulazione realistica. Noi siamo in possesso delle chiavi per eseguire i balzi quantici tra una dimensione e l’altra, ma in questa ‘versione’ non le ricordiamo. Non le ricordiamo dal momento in cui ci identifichiamo con ‘colui che ci rappresenta qua’: con il costrutto corpo/mente.

In realtà non le abbiamo mai perdute ma sono appannaggio della realtà superiore che si muove da piano in piano, a suo piacimento: tutte le nostre Vite sovrapposte, come le dimensioni, e capaci di scorrere allo stesso tempo. Tempo che non esiste ed esiste allo stesso tempo: dipende

Ogni tentativo di ‘comprendere’ lascia indifferente la trama dell’intessuto, risulta fuorviante ed impoverente a lungo andare, perché molto presto ci convinceremo che è tutto maledettamente complesso. In realtà, la situazione in cui ci troviamo è frutto di un ‘teletrasporto’ che toglie dalla scena osservata la ‘causa prima’: la ragione del teletrasporto.

In aggiunta rimaniamo anche senza una memoria completa, per cui ‘appariamo senza avere più nessuna ragione superiore’: la dobbiamo riconquistare.
Chi ‘ci crederà’ se non ci crediamo nemmeno noi in prima persona?   


Secondo l’algoritmo di Kruskal, che troviamo risolto in Wikipedia, i 4 punti da collegare dipendono da un punto specifico, nella fattispecie ‘B’. Se oscuriamo ‘B’ gli altri punti non si ‘vedranno’. È un po’ il concetto di server nel Mondo dei computer. Si instaura una dipendenza, un collo di bottiglia, un ‘difetto’ della rete

Spento il server, gli altri computer funzionano ancora, ma allo stato individuale, ossia come singola entità, senza più avere accesso alla ‘ragione storica della massa di memoria accessibile’. La singola entità può avere degli sprazzi di informazione registrati in macchina e può avere capacità più o meno diverse di poter attivare altre modalità di connessione tra ‘simili’: infrarossi, wi-fi, Blothoot, etc. 

Ecco probabilmente come siamo ‘messi’ allo stato attuale delle ‘cose’. Stiamo attivando una nuova rete di comunicazione per, infine, giungere ancora al server dove sono immagazzinate le informazioni relative alla nostra ‘missione’. Quel 'server' non è ancora ‘casa’ ma costituisce la prima tappa da conquistare, anzi, la seconda: la prima è relativa al risveglio.

Il Conosci Te Stesso sembra la via più veloce di accesso al punto comune, in quanto ognuno di noi contiene l’intera ‘mappa’ olografica che consente di muoversi nelle infrastrutture dell’Universo.

L’algoritmo di Kruskal identifica una verità ma ad un livello ancora ‘inferiore’: non risolutivo della sete di informazione che ci contraddistingue. Un modello ‘circolare’, chiuso, accentrante come gran parte delle verità che emergono analizzando la sfera Celeste attraverso lo stato attuale della mente:

Zone Tributarie.            
Le Zone Tributarie sono i catalizzatori del risveglio del Navigatore di Totalità nello strumento umano al fine di aiutare l’umanità a scoprire il Gran Portale. Sono divise in tre distinte categorie:
 
-  Zone Tributarie del Superuniverso
-  Zone Tributarie Galattiche
-  Zone Tributarie Planetarie
 
Le Zone Tributarie del Superuniverso sono sette e costituiscono il deposito della conoscenza richiesta alla scoperta del Gran Portale per un sistema sostenitore di vita in un determinato universo. Queste sono gli archetipi di tutte le altre Zone Tributarie - sia galattiche che planetarie.
 
Le Zone Tributarie Galattiche sono anch’esse sette e hanno stretta somiglianza con le loro controparti del Superuniverso. Sono generalmente trasposte da specialisti provenienti dalla Razza Centrale e istituite vicino o dentro il nucleo galattico di una galassia sostenitrice di vita che possiede un numero sufficiente di vita intelligente senziente.
 
Le Zone Tributarie Galattiche sono poi trasposte a livello planetario come flussi di dati sensorii codificati. Di solito questo avviene poco dopo che un sistema planetario istituisce la sua prima fase della tecnologia OLIN o network di comunicazione globale.
 
I Sistemi Tributari Planetari sono una serie articolata di contributi in forma d’arte e di testi scritti creati dai membri di una specie che ha interagito adeguatamente con le Zone Tributarie Galattiche nello stato di sogno. In qualche caso, possono includere opere provenienti da altri sistemi planetari della stessa galassia. 

In generale, le Zone Tributarie Planetarie sono create in forma di libri, arte, poesia e film. Non sono flussi di dati sensorii codificati, come nel caso delle Zone Tributarie Galattiche, e sono finalizzate alla preparazione di una specie.
Wingmakers
 
Non esiste solo il modello della nascita per giungere sino a questo Mondo.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

martedì 28 giugno 2011

Persuadere secondo etica: movimento senza movimento.




In occasione del recentissimo lancio del ‘The Blueprint’ da parte di Italo Cillo, ho potuto trovare ampie risonanze tra il relativo contenuto e tutto ciò che ho conosciuto e maturato in questi anni, attraverso le letture e le stesure di articoli in SPS di natura ‘ispirata’. 

Cillo, nell’esordio della sua presentazione, afferma che:
  • il tuo Amore e la tua Passione per l’Attività che svolgi potrebbero essere la causa della tua Rovina!
  • se credi che: successo della tua Attività = dedizione alla tua passione… potresti essere vittima di un errore Fatale!
  • contro ogni previsione, la realtà è il Contrario di ciò che immagini!
Affermazioni forti. Affermazioni che condivido e che mi sento di ‘confermare’. Perché ho sentito di dover chiamare il ‘luogo dimensionale’ in cui ci siamo auto installati, con il nome di Antisistema? 

Perché la percezione di Vita è completamente ribaltata.

Come afferma Cillo: ‘tutto ciò è controintuitivo’. Eppure è così. Questa panoramica o prospettiva permette di ordinare e polarizzare il flusso informativo che viene elaborato dai nostri sensi di base e dalla mente: tutto torna. È semplice, allora, capire perché quello che vediamo accadere nel Mondo è un’aberrazione del concetto base dell’abbondanza universale: perché stiamo vivendo la sua esatta negazione.

Il potere che si occupa di questo sulla Terra 3d, è un’energia di controllo e separazione di Natura egoica. Il frattale che lo dimostra molto chiaramente è la ‘figura’ del monarca e della linea di discendenza e amministrazione del potere stesso: la nobiltà.

Nell’arco variegato descritto dalla storia deviata, tutto ciò era molto più evidente nel passato, quando la società era platealmente suddivisa e faceva parte delle proprietà di famiglie, casati, linee nobiliari, etc. le quali amministravano la Vita della massa attraverso la regolazione dell’attività nei campi, il loro mantenimento nell’ignoranza, l’evidente stato di guerra continuo, le malversazioni più disparate, l’unione d’intenti con il potentato delle religioni: una vera e propria società a delinquere insomma. Non c'è punto di vista che tenga... a parte, paradossalmente, il Piano Divino.

Un altro evidente frattale è la nascita di organismi nazionali e sovranazionali, poi, come quelli che possiamo conoscere con nomi pittoreschi, quali ‘Mafia’.

Che cosa rappresenta la figura di un Dittatore, oggi? Viene molto spesso evidenziato, dagli organi dei mass media, come questa figura sia assolutamente negativa. Il potere più grande che giudica quello più piccolo. Potere più piccolo che è fatto ad immagine e somiglianza di quello più grande. Potere più grande che si ‘trasforma nella forma’ ma non nella sostanza, e per fare questo, mette in risalto l’opera delle sue sfere minori, facilmente sacrificabili alla luce del cambiamento che sta avvendendo in tutto il Sistema Solare. 

La caduta e la cacciata, imminenti, di Gheddafi esprime lo ‘sgancio’ del Dittatore da parte della struttura madre da cui deriva per ‘ispirazione’. È un capro espiatorio che serve a ‘ciò che rimane’ per insabbiare lo stato dell’arte. 

La massa rimane confusa ed è come gettare manciate di sabbia negli occhi. Ma è un tentativo terminale di un potere in fuga, che teme per la propria sopravvivenza: l’atto finale che conduce alla ‘resa’. Un modello a ‘cupole’ che perde pezzi. 

Il sistema finanziario globale è pronto per collassare su se stesso. 

I Governi stanno facendo qualcosa per evitare la caduta? Per nulla. Hanno tirato i remi in barca. Perché? Perché s’intuisce quando non c’è più nulla da fare. I generali nazisti lo capirono già molto tempo prima che gli eventi iniziassero a precipitare, che ‘era finita’. Lo si ‘sente’… 

Esiste tuttavia anche una stretta figura di irriducibili che non riescono a contemplare altra via al di fuori  di quella tracciata, ed il vero pericolo viene da costoro, i quali hanno molto probabilmente il controllo militare della situazione. Il Pianeta è grande e la popolazione numerosa: se si agisce con la forza sulle masse, queste si metteranno su un cammino di fuga, dando luogo al caos che permette ad un regime che sta cadendo a pezzi di poter dire ancora la sua attraverso l’uso della forza e la possibilità di risolvere le ‘cose’ tramite azioni dirompenti e violente.

Il codice che si instaura in situazioni di questo tipo è di tipo ‘marziale’, e i diritti delle persone vengono messi in secondo piano, per cui cosa deve accadere per far sì che questo ritorno di fiamma militare non possa procurare troppi danni? 

Occorre un potere esponenzialmente superiore che intervenga finalmente con decisione.

Esiste, allo stato delle ‘cose’, un simile potere sulla Terra odierna? Sembra proprio di no. Per cui l’intervento richiesto deve giungere da ‘fuori della Terra’. Il frattale è l’esistenza dell’Onu e la sua capacità di autorizzare interventi di Polizia internazionale

La corruzione dell’Onu è da tenere in considerazione in funzione del potere imperante allo stesso livello di rappresentanza, ma al livello superiore di ‘ispirazione’ la sua figura è concepita come organismo necessario in funzione del dato momento storico che intercorre. Ossia, venendo meno il potere 3d che influenza l’Onu, l’Onu stesso recupera la sua funzione ideale ed equilibrante.

Ciò che deve giungere da ‘oltre la Terra’ non è un Salvatore ma una manifestazione massiva di esistenza oltre le nuove Colonne d’Ercole: probabilmente la manifestazione di una Federazione Galattica

Il concetto di ‘Salvatore’ è legato ad una prima fase del risveglio globale. Ora è di estrema utilità agganciare un modello concettuale legato all’appartenenza di un ordine superiore, dove per ‘appartenenza’ occorre dare un significato più esteso del mero atto ‘dell’appartenere’.

Per appartenenza intendo la libera adesione ad un modello esistenziale nuovo, diverso da quello scolpito per tanto tempo nel concetto di paradigma attualizzato

Le dinamiche che occorrono in Terra 3d lo dimostrano a pieno. Il modello sociale umano attuale è contestualizzato nella Verità olografica e frattale, la quale scorre dappertutto senza possibilità di essere cancellata dalla struttura dell’energia. Per questo ognuno di noi è ‘diverso’ e le impronte digitali confermano senza ombra di dubbio questa vera e propria ricchezza. La materia è intrisa di Verità

Stiamo cambiando.

Tutto nell’Universo è energia caratterizzata da una vibrazione, la quale è modulabile attraverso una frequenza: il ritmo oscillatorio della Terra, la frequenza Shumann, sta passando da 8 a 13 Hertz.

La frequenza si alza, la vibrazione si alza, l’energia si alza; cosa significa? 

Che gli organismi presenti sulla Terra e la Terra stessa sono sottoposti ad un cambiamento. Un essere vivente ed uno apparentemente inanimato sono caratterizzati da una diversa vibrazione esistenziale: entrambi sono però ‘vivi’, senzienti

L’innalzamento vibrazionale comporta delle modifiche anche fisiche. 

Si dice che per contenere più luce, il corpo deve divenire più cristallino: ossia deve adattarsi anche fisicamente. Tra il primo film delle Cronache di Narnia ed il secondo, ad esempio, la Natura ha smesso di parlare con gli esseri umani; è cioè intervenuto un cambiamento vibrazionale, in questo caso negativo, che ha permesso la creazione di una barriera tra regni diversi della Creazione: è quella una fase di ‘discesa’ nella densità della materia

Oggi viviamo l’esatta fase opposta, ossia quella dell’ascensione: un fenomeno naturale di ri salita del ‘cammino’. Un ritorno verso 'casa' attraverso una situazione individuale e di massa molto più ricca rispetto all’antica venuta: a questo è servita questa esperienza nelle 3d.

Il suono è una manifestazione legata alla Creazione; Steiner ci dice che in un futuro procreeremo attraverso l’utilizzo della ‘voce’, per cui il concetto di differenza sessuale non avrà più senso alcuno. Diverremo organismi a sessuati, dal punto di vista odierno della ‘visione’. Ossia ci avvicineremo al concetto di ‘verbo’ o di ‘respiro di Brahma’:

Come il lampo che illumina la tenebra, dal Nulla scaturisce il Verbo. Esso è il principio ordinatore, nerbo della sostanza: Il Verbo trasforma la Sostanza Prima, la ordina, la conosce tutta e la irrora di nuova vita.
Link 
 
La continua azione di espansione e contrazione, genera entro lo spazio un moto, che gli orientali chiamano ‘respiro di Brahma’. Nella metafora che Dio, respirando, emani e ritiri l'universo, così da farlo ciclicamente scomparire e ricomparire.
Link 
 
Mère parla di ‘movimento di coscienza’ senza movimento: ‘noi siamo costretti ad usare parole che parlano di movimento perché per noi tutto si muove sempre, ma questo mutamento di coscienza non è un movimento…’.

Ecco una riflessione d’una lungimiranza tale da permettere di ri comprendere un’alternativa: il movimento senza movimento – la presenza totale… 

La Luna che mostra sempre la stessa faccia verso la Terra: curioso, vero? La Luna è l’astro a noi più vicino e l’unico direttamente osservabile ad occhio nudo. Ebbene, cosa vediamo direttamente, senza la necessità di avere una strumentazione altamente tecnologica e costosa? Che ‘non si muove’.

Certo, la spiegazione fisica e razionale c’è, ma non è questa la ‘chiave’ di lettura a cui io alludo in questo articolo. La famosa esclamazione ‘eppur si muove’ è alla base del movimento ‘fisico’ della Luna: il desiderio, l’intenzione di osservare il movimento, di poter partecipare, di poter usufruire della sua ‘compagnia’

Un modello ispirante in cui ci sentiamo ‘soli e abbandonati’ senza quel movimento: ed il movimento, infine, è giunto proprio secondo il nostro desiderio. Movimento che contribuisce al perpetrare l’inganno del paradigma olografico in corso: la matrice che ci ha.

Movimento che permette di ‘misurare’ lo spazio ed il tempo ed, al dunque, la nostra presenza 3d.

Domani la seconda parte.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

lunedì 27 giugno 2011

Momento psichico e deja vu.




Quest’oggi vorrei scrivere a proposito di una ‘sensazione’ molto strana che 'mi prende' sempre più ultimamente. Non ho ancora ben compreso di cosa si tratti e come venga scatenata. So solo che la vivo con sempre maggiore intensità e con frequenza progressiva. Di cosa si tratta: ecco.  

Che cosa è un ‘deja vu’?
 
'No, tempo, non ti vanterai del fatto che io cambi! I tuoi monumenti, per me, non sono nulla di nuovo... solo nuove vesti per cose già viste' – Shakespeare.

L'esperienza del déjà vu è accompagnata da un forte senso di familiarità, ma di solito anche dalla consapevolezza che non corrisponde realmente ad una esperienza vissuta (e quindi si vive un senso di ‘soprannaturalità’, ‘stranezza’ o ‘misteriosità’): l'esperienza ‘precedente’ è perlopiù attribuita ad un sogno. In alcuni casi invece c'è una ferma sensazione che l'esperienza sia ‘genuinamente accaduta’ nel passato… Alcuni ritengono che il déjà vu sia il ricordo di sogni

L'ipotesi è che, seppure vengano solitamente dimenticati prima del risveglio, i sogni possano lasciare qualche traccia non comune all'esperienza presente nella memoria a lungo termine. In questo caso, il déjà vu potrebbe essere il ricordo di un sogno dimenticato con elementi in comune all'esperienza presente.
Da Wikipedia 
 
Sin dalla tenera età mi sono sempre capitati simili episodi, come penso capitino a gran parte di noi, tuttavia una volta, non ricordo in quale circostanza, riuscii a ‘smentire’ la sensazione di un deja vu, ricordando esattamente la similarità della scena vissuta/osservata, in quel momento, con un’altra vissuta in precedenza: ricordo che per molto tempo non provai più nessun fenomeno di deja vu

Come se la mente si fosse deprogrammata o, forse, ‘offesa’ per un simile atto di coordinamento fra ricordi assolutamente legati a questa Vita, ossia ben identificabili e riassumibili secondo una fredda logica di somiglianza. Dunque tutta la poesia legata ad un simile ed affascinante ‘momento’ va gettata per intero nel ‘cestino’? 

Penso proprio di no. Perché? Perché, dopo qualche anno, iniziai ad avere/vivere una diversa modalità di deja vu: molto più profonda, intensa e apparentemente complessa rispetto alla sua ‘prima’ versione

Ecco dei brevi esempi:
  • se passo davanti ad edifici, d’ogni tipo e caratteristica, ‘sento’ che viene instaurata una strana sorta di comunicazione tra me e ciò che sto osservando
  • andando in giro in bicicletta, molto spesso vengo colpito da intensi flussi di informazioni che si abbattono su di me come se fossi una vera e propria calamita.
Rispetto ad un deja vu ‘classico’ questi ‘nuovi’ momenti sono molto più intensi ed avvolgenti. È come entrare in una nuvola di emozioni diverse o monotematiche, dipende. L’esempio più lampante è quello dell’aereo che s’infila in un enorme banco di nubi bianche, 'intercettato' solo quando vola ad una certa altezza. 

Al di sopra e al di sotto, le nubi non interferiscono, ossia occorre che s’instauri una eguaglianza d’altitudine che, nella fattispecie, può corrispondere ad una vibrazione dell’essere

Che cosa rappresentano questi episodi, estremamente profondi ed alteranti il momentum che vivevo sino ad un attimo prima d’infilarmi nella ‘nube’? Molto probabilmente: uno stato di coscienza ‘alterato’. Quindi, non solo un innesto mnemonico legato ad una somiglianza vissuta o pseudo vissuta, ma molto di più. Il termine che riesco ad agganciare quando ciò accade è: connessione.

Nel ‘Diario di Mère’, la cara amica Loredana ha trovato una sorta di spiegazione di quello che potrebbe accadere. Penso che si tratti della medesima cosa che capita anche a me. Per ora leggiamo alcuni passi dal suo prezioso diario, con la consapevolezza che si tratta di un incrocio sincronico, per cui molto attendibile:

Avevo avuto dei ricordi che mi avevano sempre colpito per il loro carattere particolare… Era come provare… non si può dire proprio l’emozione, ma una certa vibrazione emotiva di una data circostanza. Perché è questa la cosa piena, che rimane, che dura. E allora, viene insieme una percezione un po’ vaga, un po’ sfocata, delle persone che c’erano, delle circostanze, degli avvenimenti – ecco cos’è che crea il ricordo psichico. Spesso non sono per niente gli avvenimenti che la mente considera più memorabili o più importanti in una Vita; ma i momenti in cui, appunto, lo psichico ha preso parte – ha preso parte coscientemente – all’avvenimento. È questo che rimane...

Che cosa è questo ‘essere psichico’?

La domanda di un suo allievo potrà rendere più chiare le idee:

di Vita in Vita le vibrazioni dell’essere sviluppano, arricchiscono e formano la personalità che sta dietro la personalità di facciata. Allora come fa l’essere psichico, appesantito da queste vibrazioni e questi ricordi, a restare libero?
 
Considero, per quello che posso percepire io, l’essere psichico come l’Anima o una sua estremità individualizzata nella mia incarnazione. I tempi della Pnl affinchè avvenga una nuova programmazione nella mente, sono di circa 21 giorni. L’amico Carlo intensifica questa espressione, affermando che mediamente occorre quel numero di giorni affinchè tutte le nostre personalità diverse emergano in noi mentre stiamo vivendo

Una volta che tutte le personalità hanno ‘registrato’ il cambiamento in ‘presa diretta’, il cambiamento stesso può radicarsi in noi. 

Cosa rappresentano queste personalità diverse, che rispecchiano parti anche opposte della nostra ‘appartenenza’? Forse il nostro carattere? Le nostre ‘Lune’? I nostri lati diversi che esprimiamo quando cadiamo in contraddizione con noi stessi? La nostra mancanza di coerenza? Il fatto stesso di avere una intera famiglia di parti dentro di noi, ci rende quel complesso sfuggevole di intima e profonda capacità di essere, in realtà, sempre diversi. Un deja vu ci colpisce intesamente proprio perché ricollega in qualche modo ‘scene coerenti’, come se fossero delle ripetizioni in un’orchestrazione sempre diversa

Nella ciclicità degli eventi, ci può stare una lettura come questa, pur essendo inserita nella biodiversità più assoluta. Secondo me, la ciclicità rispecchia una forma di ‘economia’ naturale, un loop a cui 'tutto tende', un mix di stretta dipendenza per la mente che come una tossicodipendenza assume le vesti, che per default tendono a ‘placarla’ in un mare illusorio di quiete e controllo

Come se la mente fosse alla ricerca di un lido in cui potersi lasciare andare, finalmente, in santa pace. Una modalità di fuga da tutto e da tutti, persino dalle proprie ‘ombre’ che attanagliano la visuale, il respiro, l’attimo presente tramite il ‘resto’ del tempo vissuto e da vivere.

Il meccanismo della reincarnazione è un esempio svuotato di valore dal fatto che tutti sentono di essere stati Napoleone, Giulio Cesare, Cleopatra, etc. Ossia tutti hanno un ‘ricordo’ di sé legato a personaggi famosi della storia; per questo motivo la ‘morale’ logica moderna tende a dire che ‘ciò non è chiaramente possibile’. Ma leggiamo cosa dice ancora Mère:

Quando uno mi viene a dire: io ero quello lì, io ero quello là’ e così via, per me sono solo storie. Si tratta invece di forze, di stati di coscienza che si manifestano in date individualità, in certi momenti di una loro Vita e che, qui o lì, hanno avuto un concreto contatto con la Materia. E tutte queste cose – un poco alla volta, un poco alla volta – si mettono assieme una dopo l’altra, formando un essere cosciente... 

Non che io sia stata questa o quella persona tutta la Vita: sono stata il momento psichico importante di quelle esistenze… Adesso che tutto sta come venendo al pettine, le cose riemergono così, in quanto parte del lavoro. Perché… le cellule, al momento in cui avevo avuto queste visioni, vi avevano partecipato, in parte: nel senso che ne avevano sentito la vibrazione, dentro di loro; tutte quelle vibrazioni hanno partecipato insomma alla formazione di tutte queste cellule, e adesso loro le rivivono. Sicchè ora hanno una possibilità di ampliarsi, di differenziarsi, di sintetizzare, di coordinare certe cose. Con l’impressione di avere vissuto così da tanto, ma tanto tempo.

Questa meravigliosa e stringata spiegazione/sensazione è meritevole di fare comprendere come così tante persone possano pensare di avere vissuto antiche gesta relative allo stesso personaggio: semplicemente agganciamo un ‘potenziale’, un legame psichico inerente a quel dato accadimento. È come se guardassimo un film alla televisione pubblica: ognuno di noi lo può fare

Quando usciamo da una sala cinematografica, per qualche minuto ‘siamo’ il personaggio principale; ci muoviamo e pensiamo come lui. Ecco, probabilmente agganciamo un segnale di questo tipo: una modalità dell’essenza replicabile, respirabile, indossabile, proprio come il concetto di ‘maschera’ pirandelliana: uno, nessuno, centomila.

Ora, però, intendo arricchire ulteriormente questa visuale appena descritta, andando ancora molto più al di là della descrizione di primo approccio con un deja vu. Abbiamo detto che:
  • non che io sia stata questa o quella persona tutta la Vita... sono stata il momento psichico importante di quelle esistenze
  • adesso che tutto sta come venendo al pettine, le cose riemergono così, in quanto parte del lavoro
  • le cellule, al momento in cui avevo avuto queste visioni, vi avevano partecipato, in parte... nel senso che ne avevano sentito la vibrazione, dentro di loro.
Per come sto vivendo io queste sensazioni, sempre più intense e, dunque, ‘opera del lavoro’, posso riassumere che:
  • il momento psichico è legato ad una coordinata spazio/esistenziale e inerente ad una particolare ‘vibrazione’ del presente che attualmente ci caratterizza.
L’esempio è quello di procedere in bicicletta per le vie che, progressivamente, ‘conosciamo’, attraverso un particolare stato d’animo ‘predisposto ‘alla introiezione, alla sensibilità verso l’esterno, come a dire ‘con le antenne levate’ o aperti alla ricezione

A quel punto, allora, potremo agganciare dei potenziali legati al tal luogo che stiamo attraversando.

A me capita che, passando per la piazza centrale di vecchi piccoli paesi, sia letteralmente investito da ondate psichiche di ricordi, nostalgia, urletti di bimbi gioiosi, immagini di vecchi portoni di cortili in cui le rondini avevano i loro nidi… Riflessi di me oppure di altri?
 
Penso, in realtà, che si tratti di una stretta miscellanea di ‘aromaticità’ e quel ‘punto’ sia il frutto di una connessione ad un’ingresso nella ‘matrice’, come se avessimo trovato una porta Usb a cui collegarci al fine di scambiare ‘dati’ o 'punti di vista'

In quel momento tutto è idoneo alla connessione ed allo scambio. Il momento psichico non è solo nostro ma comune, s’innesta come un affluente nel letto del fiume maggiore. È certamente opportuno vivere quella sensazione e sincronicamente auspicabile interscambiare esperienze relative a tempi diversi. Il mix che permette di ‘navigare’ oltre il punto di giunzione è relativo alla nostra particolare vibrazione: quella è la chiave di accesso

Il frattale esistente nelle 3d è costituito dai punti di accesso a internet tramite wi-fi… senza la ‘chiave’ di accesso il segnale non viene colto e la ‘rete’ rimane inaccessibile.

Molto spesso sento una grande ‘tristezza’ provenire dalle case che fiancheggio. Edifici ‘spenti’ che languono in una bassa energia o nell’energia dei trascorsi, che rimane impaludata in circoli viziosi. L’Antisistema ha consentito lo sviluppo di edifici del tutto inadeguati al sereno e salubre scorrimento della Vita 3d.

Case che esprimono una simile funzione irradiando energie emozionali negative – emotività o momento psichico che mi avvolge quando sono in uno stato d’animo particolare. Quel preciso ‘istante’ non è mio, non mi appartiene, ma viene agganciato e vissuto come tale e, molto spesso, confuso con un nostro lato che ci sfugge

L’opportunità di quel momento sarà tale da contraddistinguere ciò che ci ‘appartiene’ da quello che ci ‘assale’. 

Scindere questi due diversi lati della medaglia corrisponde a conoscere meglio se stessi e quello che ci circonda come diretto frutto della nostra ‘immagine’ interiore: in quel senso la tristezza e la nostalgia provate/sentite, diventano il riflesso di qualcosa che davvero ‘lamentiamo’, ma non nella Natura dell’osservato in quel momento. 

Le differenze sottili tra i 7 livelli degli specchi Esseni sono notevoli.

Sto ‘lavorando’ ad una versione ampliata del concetto di reincarnazione, di cui la visione d’insieme, espressa oggi, è una parte costituente importante.
 
Ighina sosteneva che la reincarnazione non esiste

Pur rimanendo convinto che siamo eterni, inizio a maturare l’idea che quell’uomo non stesse esprimendo un punto di vista tanto bizzarro. Secondo me, e mi fermo qua per oggi, la reincarnazione ‘è vera e falsa’ allo stesso tempo, proprio come la scienza dei quanti ci ha insegnato ‘filosoficamente’ a percepire. 

Il punto di differenza o di momento psichico, fa la differenza. Da ‘dove’ osserviamo? Gli stati possibili in cui possiamo trovarci non sono due ma, bensì, tre:
  1. on
  2. off
  3. on/off.
Il terzo stato quantico ‘on/off’ è quello più ‘magico’, in cui tutto è possibile e rappresenta il momento presente.

La miscellanea tra tutte le possibili combinazioni. 

Il punto prospettico da cui osserviamo lo scorrere degli eventi con ‘viva’ partecipazione ‘psichica o animica’.
 
Quel ‘momento’ in cui il regista afferma ‘ciak, si gira’

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com