venerdì 13 maggio 2011

Scuotendo l’albero.




Vivere nella densa struttura tridimensionale è illudersi. Tutto è illusorio e tutto ha una spiegazione. Come possono coesistere questi due aspetti? Dando Vita ad un paradosso: il nostro Mondo

Un Mondo alla rovescia in cui strutturare concretamente il ‘fumo’ invisibile del pensiero, del pre-pensiero, dell’intuizione, dell’ispirazione, della fantasia, dell’immaginazione, della creatività, della Natura divina di cui siamo portatori inconsci. Una ‘mano’ smisurata sta scuotendo l’albero. La genie umana ha ripiegato le proprie ‘ali’, dimenticando il ‘sapore del vento’ e del volo oltre l’apparenza. 

Questo vero e proprio processo di ‘caduta nel sonno’ è scolpito nella figura contrastata della discesa negli Inferi di Lucifero:

Lucifero o Lucifer è una divinità della luce e del mattino della mitologia romana, corrispondente alla divinità greca Eosforo o Fosforo (‘Torcia dell'Aurora’), nome dato alla ‘Stella del mattino’… Più precisamente, Lucifero è considerato essere il nome di Satana prima della sua precipitazione dal Cielo da parte di Dio, e dunque la sua connotazione angelica. Accanto alla coppia umana Adamo/Eva, secondo una tradizione, corrisponderebbe la coppia Michele/Lucifero, intravedendo nell'uno il capo delle schiere angeliche, nell'altra il riferimento degli angeli resisi indipendenti da Dio, con la loro scissione e la conseguente precipitazione negli Inferi.
Da Wikipedia 
 
Ora, rileggiamo un brevissimo passo di quanto asseriva Rudolf Steiner nella sua famosa conferenza sugli ‘Influssi luciferici, arimanici e asurici’:

Queste entità luciferiche hanno dato all’uomo la speranza della libertà; d’altra parte gli hanno anche dato la possibilità del male, la possibilità di cadere nelle passioni e nelle brame sensuali.

Ecco la separazione, la ‘creazione’ del concetto convenzionale del bene e del male. Un atto che avviene ‘dentro’, nella ‘profondità’ del Corpo Astrale ad opera delle forze luciferine. Ecco che, allora, la frase riportata in Wikipedia, inerente la coppia Michele/Lucifero, ‘intravedendo nell'uno il capo delle schiere angeliche, nell'altra il riferimento degli angeli resisi indipendenti da Dio, con la loro scissione e la conseguente precipitazione negli Inferi’, è possibile interpretarla in questa maniera:

la separazione che avviene nell’alto corrisponde alla formazione frattale della medesima ‘immagine’ anche nel basso. La separazione ‘alta’ è l’inizio dell’esperienza creativa ad opera dell’Assoluto, o il Big Bang che la scienza Antisistemica ‘registra’ in tutto noi. La formazione frattale ‘bassa’ è la risposta nella densità vibrazionale che accade ‘ad immagine e somiglianza’.

Nell’immaginario collettivo che ‘funziona’ appunto per immagini o archetipi, ecco la configurazione neuronale delle due immagini di Angeli e Demoni. Nel caso in questione, Lucifero è descritto come un ‘Angelo caduto’, ossia nella sua descrizione è ancora contenuta la sua ‘origine’ comune con le entità del bene. Una sol cosa

E chi è, allegoricamente, Lucifero? Beh, mi sembra chiaro che corrisponda a noi: al genere umano

Chi è ‘caduto’ sulla ‘Terra’? Noi. Perché? Per osservare proprio questa distinzione di quello che era indistinguibile se mantenuto nella sua interezza. La ‘precipitazione negli Inferi’ è la descrizione dello scenario 3d relativo alla Terra

La verità ci segue, è stata solo diluita in virtù del processo omeopatico dell’energia, ma la sua ‘potenza’ non è stata in alcun modo intaccata. Cogliere la sua impronta è, ora, il compito di uomini e donne apertisi al processo Ascensionale condotto progressivamente dal proprio risveglio.
 
Alla luce di questa dinamica non è possibile scorgere nessuna differenza tra bene e male, perché si trascende ogni distinzione, accedendo allo spazio superiore dal quale esse si diramano. Si ‘sale’ di livello. Ma, alla luce di questa dinamica, ossia se non avessimo ‘dimenticato’, che esperienza ‘vera’ avremmo potuto fare nella tridimensionalità? Cosa avremmo potuto imparare di tanto denso anche da fare male? 

Tutto è opportuno.

E a qual fine la schiera degli spiriti arimanici ha tentato l’uomo? L’ha tentato al fine che egli ritenesse solo cosa materiale tutto ciò che esiste nel suo ambiente; al fine che egli non potesse scorgere attraverso tale elemento materiale il vero sostrato della materialità, ossia lo spirituale. Se in ogni pietra, in ogni pianta, in ogni animale l’uomo avesse veduto lo spirituale, mai egli sarebbe caduto nell’errore e perciò nel male; bensì, se su di lui avessero influito solo gli spiriti del progresso, l’uomo sarebbe stato preservato da tutte le illusioni a cui sempre dovrà soggiacere se si fonderà soltanto sulla testimonianza del mondo dei sensi.
Influssi luciferici, arimanici e asurici – Rudolf Steiner

Ecco che la formazione dei movimenti ‘solidi’ dell’Illuminismo e del Verismo, ad esempio, possono essere meglio inquadrati sotto questa luce rivelatrice della motricità che muove il ‘tutto’. Queste dinamiche sono la logica risultante del processo della condensazione dell’energia che deriva come diretto abbassamento della vibrazione dell’Essere ‘Angelico’, che intende ‘fare esperienza di quello che è’. 

Lo stesso processo descritto da Steiner è riconducibile a Lucifero stesso, ossia la sua caduta è l’origine della nostra caduta che, in quanto tale, esprime ‘solo’ il frattale della caduta 'superiore'. Come a dire che il processo di esperienza contenuto in quello superiore dell’evoluzione, parte da molto in ‘alto’: dal Creatore stesso.

L’evoluzione è immanente in relazione alla sfera del Creatore: è in lui ‘contenuta’. Il Creatore è presente in ogni ambito dell’evoluzione e contiene in Sé ogni fine e ogni inizio. L’opera di trascendenza è a ‘carico’ dell’illusorietà della sua ‘discendenza’: il trascendere la separazione al fine di ‘tornare a Casa’.

Gli Human Bit conducono alla Sorgente le informazioni relative alla propria esperienza e, in questo modo, permettono il fluire della Creazione, chiudendo il ‘circuito’.

La sindrome dell'accento straniero è una rarissima disfunzione neurologica che appare in seguito a un ictus o a un forte trauma cranico, costringendo le persone appena svegliate dal coma a riabilitare le proprie funzioni linguistiche con un accento diverso da quello che si conosce. Dal 1941 al 2010 sono stati recensiti in letteratura scientifica solo una cinquantina di casi.
 
Sebbene gli accenti modificati siano a volte di una precisione impressionante, pare che le parti danneggiate del cervello che ospitano le funzioni linguistiche siano quelle che determinano la lunghezza delle vocali o l'intensità del suono, caratteri molto importanti per la determinazione di un accento. Questo significherebbe che si tratta solo di un'impressione nelle persone che ascoltano il paziente, il quale inoltre non si renderebbe subito conto del cambio di accento finché non gli viene fatto notare.
Da Wikipedia 
 
Tutto è illusorio e tutto ha una spiegazione.

Si parla di aree danneggiate del cervello, tentando di dare una spiegazione logica per il corso del paradigma vigente. Ci si ‘ferma’ a questa immagine di ‘imperfezione’, di ristrettezza di capacità, come se la Natura avesse commesso degli errori, evidenziando di fatto una condizione di tensione e di ‘lotta’ con la Natura stessa

Nella supposizione di dover sopravvivere, la nostra capacità co-creativa modella uno scenario di sopravvivenza. 

Che altro potrebbe fare questo potere che s’emana da quello che è scritto nell’inconscio? Che significa che ‘Matrix ci ha'?. Che l’Antisistema ci ha conquistati a livello inconscio, molto vicino alla nostra ‘centrale di potere’. Molto più vicino rispetto all’area del conscio, ad esempio. Area che utilizziamo normalmente e che corrisponde alla mente di superficie che, come un burattino, agisce rispondendo agli influssi sensoriali dell’ambiente recepito come esterno a se stessa. Questo ‘cortocircuito’ produce ulteriore separazione da Sé e dagli altri

È un meccanismo di logica sottile e un altro capolavoro di strategia delle ‘entità parassite’.
 
‘Una moderna pianificazione assomiglia in modo impressionante allo spartito d'una composizione orchestrale, dove le diverse risorse di uomini e di mezzi rappresentano gli strumenti, ed i loro compiti i rispettivi tempi: ebbene, ogni singola risorsa deve iniziare con precisione cronometrica e con tempismo - al momento giusto - e deve suonare la sua parte nell'armonia generale, appunto per non risultare fuori tempo o stonata’.
Sir Basil Liddell Hart

La Blitzkrieg (in italiano guerra lampo), è una tattica militare teorizzata in Germania principalmente da Alfred von Schlieffen e Hans von Seeckt a partire dal 1914, durante la Prima Guerra Mondiale, ed utilizzata per la prima volta dalle grandi unità tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale, basata sull'utilizzo combinato di truppe meccanizzate, aviazione, artiglieria e corazzati in una o più manovre rapide e travolgenti volte a sfondare le linee nemiche nei loro punti più deboli per poi procedere all'accerchiamento ed alla distruzione delle unità isolate, senza dar loro la possibilità di reagire, dato il costante stato di movimento delle unità attaccanti

Perno essenziale della Blitzkrieg è l'unità (Einheit). 

Essa è organizzata in cunei di sfondamento corazzati, supportati da fanteria d'assalto. Le unità corazzate garantiscono alle truppe attaccanti una forte superiorità di fuoco e di movimento laddove queste indendono sfondare. Inoltre l'ampio utilizzo di unità meccanizzate permette una costante fluidità allo schieramento, permettendo rapide conversioni, e rendendo più agile l'eventuale rettifica del piano di attacco.
Da Wikipedia
 
L’uomo compie frattalmente quello che i propri sensi profondi recepiscono essere funzionante ad altri livelli, nemmeno presi in considerazione dalla logica imperante. Azione che rappresenta esclusivamente la legge dell’analogia frattale sempre all’opera, come il vento o le correnti marine attorno e sul Globo.
 
Le origini della Blitzkrieg sono oscure… Anche se considerato uno stile di guerra moderno, le basi strategiche del Blitzkrieg sono vecchie almeno quanto la guerra stessa. Strategie simili vennero impiegate da Alessandro Magno nell'epoca classica; Napoleone ne era maestro; e furono impiegate su scala più piccola da entrambe le parti nella prima guerra mondiale…
Da Wikipedia 
 
Le basi strategiche del Blitzkrieg sono vecchie almeno quanto la guerra stessa’. E la guerra è molto ‘vecchia’. Esiste da quando l’uomo si è rassegnato alla sopravvivenza. Per cui questa operatività deriva dall’alto e descrive una analogia attuata da ‘forze’ che esulano il piano tridimensionale.

Flächen und Lückentaktik: tattica 'delle superfici e dei vuoti'. Una volta penetrati in forze oltre le linee nemiche, gli attaccanti dovevano sfruttare al massimo la mobilità appena acquisita, evitando di dissanguarsi in scontri settoriali contro i capisaldi nemici (superfici) ma 'scivolando' negli spazi liberi o debolmente difesi (vuoti). 

L'obiettivo, infatti, non era l'eliminazione fisica del nemico, ma la riduzione della sua capacità operativa. Per questo i target di missione erano in questa fase le linee di comunicazione radio e stradali, i depositi, le stazioni ferroviarie ed i comandi.
Da Wikipedia 
 
Capite? Siamo stati ‘tagliati fuori’. Il tempo è stato deviato. La storia è stata deviata. Tutto è stato capovolto. I valori scambiati per debolezze e viceversa ‘… Scivolando negli spazi liberi o debolmente difesi (vuoti)…’.

Tutto torna se osserviamo dal punto di vista dell’analogia frattale. Basta leggere una qualsiasi fonte, in punti significativi del messaggio, fosse anche una fonte che narra di cucina o di storia dell’abbigliamento, non cambia l’esito dell’osservazione deduttiva attuato in questa forma di lungimirante penetrazione del tessuto esistenziale. Perché? Perché la verità è dappertutto e come il Creatore è ubiqua.

L'ubiquità è la capacità di trovarsi in più luoghi nello stesso momento. La parola deriva dal latino ubique che significa ‘in ogni luogo’. La filosofia medioevale utilizzava questa proprietà per spiegare la capacità di Dio di essere presente contemporaneamente in ogni posto del suo creato. Secondo l'Antico Testamento Dio possiede sia l'ubiquità che l'onnipresenza, ovvero la capacità di trovarsi in tutti i luoghi in un dato momento.
Da Wikipedia 

Come espresso dall’immagine dell’occhio di Ra, l’occhio che tutto vede, oggigiorno le web cam, le camere immesse in ogni cellulare di nuova generazione, i satelliti, etc. rappresentano proprio la realizzazione, più o meno inconscia, da parte di una parte dell’umanità di ‘replicare’ la stessa immagine di ubiquità. Se tutte queste immagini giungessero in una ‘stanza’ contemporaneamente, ebbene, non saremmo molto lontani dal concetto precedentemente espresso. Se poi, le nanotecnologie 'respirate in noi' inviassero loro segnali relativi ad ognuno di noi, la ‘tracciabilità’ sarebbe totale e il concetto di onnipresenza sarebbe esattamente riprodotto

In questa realtà gli ‘strati’ dei potenziali sono tutti presenti allo stesso tempo.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 12 maggio 2011

Eppur si muove...




Quando si leva il ‘tappo’ della vasca ricolma d’acqua, si crea un vortice che ha svariati effetti, tra i quali la partenza di un fenomeno sincronico di svuotamento sistematico del ‘bacino’ smaltato costituito dalle pareti stesse della vasca.


Il 'contenitore' prende a svuotarsi. 


Se, ora, prendiamo questa immagine e la assumiamo come un frattale di quello che succede ‘in’ noi quando decidiamo di compiere una ‘scelta’, ebbene potremo meglio osservare quella dinamica quantica che si innesca, conducendo sino a noi tutta una serie di eventi concentrati in pochissimo tempo. Se, in corrispondenza di una scelta, vivessimo uno ‘sblocco’ di un determinato problema, magari tra i più importanti e remoti che ci affligge, allora il togliere questo ‘tappo' assumerebbe il significato di liberare una vera e propria ‘slavina’ nella nostra Vita manifesta


Tutto ciò che ‘fuoriesce’ da noi, o viene trasmutato, inizia a ‘colorare’ gli eventi in maniera diversa. 


È come essere proiettati alla velocità della luce nel Cosmo, come viaggiare nel sogno. Il vortice ‘ci ha’ e il ‘tutto’ deve passare da un collo di bottiglia che schiaccia, aumentando in seguito la velocità dello scorrere, o di ‘uscita’, in maniera eccezionale, come utilizzando la forza del campo gravitazionale di un Pianeta allo stesso modo di un detonatore di spinta per effettuare un vero e proprio balzo.


Una immagine molto simile a quella ipotizzata di un buco nero.

Questo fenomeno è quello che registriamo quando consciamente, o inconsciamente, cambiamo qualcosa nella struttura del nostro microcosmo. Adrenalina pura…


Ma questo movimento è ‘reale’? Ossia è misurabile attraverso una strumentazione umana? No. Non è un movimento quantificabile se non in termine di cambiamenti accaduti nella propria Vita. Ossia ci si trova alla ‘corte’ di un reame dimensionale diverso, che esula dalla misura ma non dall’osservazione, cioè ‘esiste seppure non esiste o non venga registrato’


Cosa è un cambiamento nella/della nostra Vita? 


Non è nulla che la scienza possa ‘misurare’. È la semplice derivazione di uno ‘scatto’ d’energia. Energia non riconosciuta dall’Antisistema. Perché? Perché il riconoscere ufficialmente questo ‘nuovo’ Mondo comporterebbe un crollo del 'consueto' e una derivante rinascita. Una cosa buona? Certamente, ma dipende sempre da quale ‘fonte’ o prospettiva si osservi la dinamica. Dal punto di vista dello status quo è difficile rilasciare il ‘tappo’ in quanto la sopravvivenza di chi si ‘nutre’ del paradigma in corso dipende proprio dal mantenimento delle ‘tensioni’ delle tensostrutture illusorie dell’energia impiegata e piegata a tal scopo.


Un'altra illusione, come in un gioco di specchi.

Questa dinamica si alimenta di paura ed è alimentata dalla paura. Ecco un altro ‘perno’ o snodo focale d’una importanza senza eguali. Le entità parassite si nutrono di energia della famiglia della paura generata dai 'controllati', ossia dalla specie umana. Ma a sua volta è la forma pensiero stessa della paura che, a monte, muove le entità parassite a vivere di questa carenza energetica. Cosa voglio dire? 

Che siamo una sol cosa, infine, e che il ‘carceriere’ soffre della stessa nostra ‘malattia’, che tenta di combatterla nel modo che conosce come forma di ‘abitudine’: sfruttare gli altri. Castaneda ci ha passato anche questo messaggio: ‘la nostra paura è la loro paura’. Cosa significa? Che è un processo frattale proprio come Gerard Athias, ad esempio, lo ha riscontrato nell’ereditarietà della malattia dell’albero genealogico. Proprio come Vianna Stibal lo ha riscontrato quando ha teorizzato e scoperto l’utilizzo delle forme di onda Theta:

Imparerete come lavorare su quattro Livelli, diversi da tutto ciò che siete:
  1. il Livello Subconscio delle Convinzioni
  2. il Livello Genetico
  3. il livello storico
  4. il Livello dell’Anima.
È attraverso la rimozione e la sostituzione dei Programmi su questi quattro Livelli che viene reso possibile al corpo di sconfiggere malattie fisiche e di rimuovere blocchi emozionali. Il lavoro sulle Convinzioni vi consente di creare la vita che volete, poiché è vero che noi creiamo la nostra realtà ed è vero che siamo tutti connessi a Dio. Condividerò con voi gli strumenti per cambiare quello in cui avete creduto in passato e per modificare gli effetti negativi che queste Convinzioni hanno avuto su di voi, consentendovi di creare oggi la vita che desiderate.
ThetaHealing - L’eterna giovinezza di corpo mente e spirito - Vianna Stibal

Lo riuscite a percepire cosa significhi comprendere gli ‘altri’? Riuscite a sentire quale carica energetica bloccata riesce a liberare una simile modalità dell’essere? Non intendo il solo concetto di ‘perdono’, ma il mettersi proprio nei panni altrui, anche se fossero ‘panni di entità parassite’. 


Osservando il frattale che sorregge una situazione è possibile applicarlo ad ogni dimensione. Le entità parassite sono conosciute ad ogni latitudine, ed identificate con i nomi più diversi, per cui chiamatele come volete ma suppongo che ci siamo capiti 'a chi o a cosa' mi stia riferendo.

Le forme pensiero, le eggregore, il paradigma, le abitudini e le credenze non valgono solo per il genere umano, ma sono estensibili ad ogni forma di Vita sensiente o meno, perché nelle tre dimensioni tutto si concretizza in forme ‘stabili’ ma astratte di loop; fa parte della Natura dell’energia a questo livello della sua densità. 


Un livello che tende sempre a 'stabilizzarsi', dando luogo al concetto di bene e di male. 


In realtà tutto è opportuno per concorrere a questa forma di ‘economizzazione’ dell’energia, come un gatto che si raggomitola per affrontare il freddo. Cosa ‘affronta’ l’energia divenuta tridimensionale? Il proprio ‘viaggio’ o discesa, o meglio, ciò che trova lungo questo viaggio, perché non si risolve l’equazione asserendo che tutto è energia, ma che tutto è energia modellata e modellante. Esistono diverse forme di aggregazione dell’energia, mentre scorre e ‘scende’, e tali forme aggregative dipendono dalla 'programmazione' o caratterizzazione della frequenza, della vibrazione, della profondità raggiunta. 


Ad un certo punto, l’energia attraversa dei ‘territori’ la cui impronta morfologica obbliga a comportarsi in un determinato modo che, prima, diversamente non ‘esisteva’. Quindi? 


Quindi esiste una sorta di programmazione insita nella discesa vibrazionale


Infatti, non basta pensare che, scadendo la vibrazione, accada una densificazione. Perché accade? Perché esiste una ‘legge’. Ma cosa è una legge? Una programmazione accaduta ‘prima’ della discesa dell’energia, quindi descrive una intenzione ben precisa. Una legge è una intenzione. Questa programmazione può essere, ad esempio, bianca o nera, e permettere la derivazione di tutte le tonalità di ‘grigio’ possibili. Questa programmazione è paragonabile ad una ‘abitudine’, e non è detto che sia ‘definitiva’


In questo senso, l’evoluzione trova ampio margine di sviluppo e di scorrimento. È la famosa ‘equazione’ dell’architetto in perenne mutazione.

Da tutto ciò percepisco che le entità parassite, non solo sono parti di noi come lo può essere un globulo rosso, ma anche che il nostro ‘problema’ è il loro ‘problema’. Per cui siamo tutti nella medesima ‘barca’ e occorre remare tutti insieme nella stessa direzione. Questo ‘sforzo’ di comprensione è un tentativo dettato dalla consapevolezza di essere tutti insieme 'Uno'.

L’Uno non è inerente alla sola specie umana.

È nell’accostamento ‘fisico’ che l’evoluzione può effettuare un nuovo balzo.
  
Sembra che nulla possa sostituire il confronto in carne e ossa tra due popolazioni di origine diversa affinché una lingua si muova, si arricchisca o si impoverisca, a seconda dei punti di vista… Una lingua in perenne movimento.
Ricordo sempre che la ricerca delle news giornaliere è sincronica con il ‘cammino’ giornaliero.

Ho imparato che ogni condizione è determinata da un bisogno; altrimenti, essa non si verificherebbe. Il sintomo è solo un effetto esterno: per eliminare la causa mentale dobbiamo esplorarci internamente. È per questo motivo che forza di vololontà e disciplina non risultano utili: esse combattono solo l’effetto esterno.  


Sarebbe come tagliare le erbacce di un giardino senza estirparne le radici. Per tale ragione, prima di cominciare a ripetere le affermazioni dei Nuovi Schemi Mentali, dobbiamo operare sulla disponibilità a eliminare il bisogno delle sigarette, della cefalea, del sovrappeso e di altri fattori. Quando il bisogno scompare, l’effetto esterno svanisce: nessuna pianta può vivere con le radici tagliate.
Guarisci il tuo corpo - Louise Hay

Cosa è reale e cosa illusorio? Il modello basato sul denaro è reale? Cosa è il denaro? O meglio, cosa era? Era un qualcosa di solido e tangibile, ma ora non lo è più, se non per gli effetti che è in grado di produrre attorno a noi. 


Ci accorgiamo del denaro solo perché produce effetti e ha, dunque, un’ombra


Il denaro è ormai virtuale. Frattale che descrive la sua illusorietà o convenzionalità. Anche quando è condensato in fruscianti banconote, che cosa è? Che differenza c’è tra quelle banconote e quelle del Monopoli? Certamente una ‘pesante convenzione sociale’ ma anche un'altrettanto ‘pesante imposizione sociale. 


Qualcuno lo ha scelto per noi e ‘noi’ lo abbiamo autorizzato, mediante genuflessione. Nel termine ‘genuflettersi’, c’è la particella ‘gen’ che ricorda certamente l’immagine del ‘gene’:

Il gene è l'unità ereditaria fondamentale degli organismi viventi.
In quel termine è insito un comportamento virale di ‘abbandono’ verso qualcosa/qualcuno.  A prescindere dalle traduzioni etimologiche che si trovano in Rete, lo strano sentore che appiccica addosso la fonetica di questo termine è vagamente macabro. Se osserviamo che la genuflessione viene esesguita davanti ad una ‘icona’, allora la ‘cosa’ diventa ancora più macabra, dal mio punto di vista.

Allora il termine diventa:  l'unità ereditaria fondamentale degli organismi viventi che si ‘lega’ ad una forma pensiero, ad una forma radionica di sottomissione

Il gioco è fatto. La trasmissione di quell’atto, ripetuto infinite volte nel corso della storia deviata, si propaga costantemente attraverso i 4 livelli descritti dal ThetaHealing. Cosa significa? Che il comandamento è insito dentro di noi proprio come un virus, e che le sue forme di derivazione possono agire nelle maniere più estese e creative possibili. Una su tutte: l’accettazione di un modello Antisistemico che ‘ci attende’ sin dalla nostra nascita e che, in un certo senso, addirittura ‘ci precede’.

Perché le Banche hanno tutto questo grande potere? Perché hanno eliminato l’alternativa:


Bitcoin: una moneta online che sfida banche e governi.


Sul finire dell'anno scorso, quando WikiLeaks cominciò a rilasciare le scottanti comunicazioni di svariati dipartimenti statali, molte persone hanno pensato di mostrare solidarietà con il gruppo facendo loro una donazione. Scoprirono però che molte agenzie di pagamento si rifiutavano di trasferire i fondi a WikiLeaks a causa, secondo alcuni, di pressioni governative. Paypal addirittura arrivò a bloccare il loro account impedendogli quindi di accedere ai fondi che avevano già disponibili.


'Hey Visa, Mastercard, Paypal: quelli sono soldi miei!', scrisse su Tweeter Jeff Darvis all'epoca. 'Come vi permettete di di dirmi come devo o non devo spenderli?'.


Gli intermediari come punto di passaggio obbligato.
Per effettuare transazioni online è necessario avere un account con un sito di terze parti come PayPal ed affidare a lui la richiesta di pagamento nei confronti del beneficiario scelto. Il concetto di 'contante elettronico' non è nemmeno mai esistito, cioè una forma di danaro che potesse essere scambiata in maniera anonima e senza intermediari.


Cioè, non c'è mai stato fino ad ora.


Vero danaro digitale.
Bitcoin5, un progetto Open Source creato nel 2009 da Satoshi Nakamoto, è la prima moneta al mondo digitale, distribuita ed anonima… E' quindi sempre stato necessario avere un intermediario fidato che togliesse l'importo trasferito dal conto del pagante e lo aggiungesse a quello del beneficiario.


Bitcoin è la prima moneta digitale online che risolve il problema del double spending (letteralmente "spendere due volte", NdT) senza utilizzare un intermediario… 


Un concetto rivoluzionario.
Bitcoin è potenzialmente rivoluzionario per diversi motivi. Tanto per cominciare, non è possibile inflazionare a piacimento la moneta… Ma probabilmente ancora più rivoluzionario è il fatto di non aver bisogno di intermediari per le transazioni, e quindi i governi non possono imporre loro leggi arbitrarie. Ed il completo anonimato di Bitcoin rende difficoltoso il perseguire i singoli utenti… Dato che Bitcoin è un progetto open source, e dato che il database è presente in tutta la rete peer2peer creata dai suoi utenti, non ci sono ditte in cui fare irruzione, o citare in giudizio, o far chiudere. Anche se mettessero offline bitcoin.org e rimosso il software sul sito, attualmente ospitato su sourceforge14, la moneta e le sue transazioni continuerebbero a funzionare esattamente come prima. Come per bittorrent, fermare uno degli individui che compone il sistema peer-to-peer avrebbe un impatto minimo sul resto della rete. E siccome la moneta è veramente anonima non ci sono identità da tracciare.

Quanto può durare questo ‘castello di carte’ se l’umanità apre gli occhi? È come dire: ‘ok. Basta con il Monopoli, giochiamo ad altro adesso’. È la stessa cosa. 

È una convenzione.

Può una convenzione dare ‘sicurezza’? Può una convenzione diventare un ‘demone’? Possiamo noi tutti 'sacrificare' le nostre Vite al fine di ottenere una simile ed effimera sicurezza? Ciò non è dissimile da quando la Chiesa vendeva posti in Paradiso. Cosa ottenne comportandosi in quel modo? Che Lutero si ‘divise’ concependo un’altra forma di indottrinamento, oltre ad inflazionare la propria ‘credibilità’ agli occhi del... futuro.

Questa grande capacità di comunicazione basata sull’illusione è il frattale evidente che santifica l’illusorietà di questo scenario tridimensionale, progettato dalla vibrazione dell’energia al fine di auto educare ed, alfine, di evolvere e trascendere i limiti auto imposti

In questa ‘economia’ rientrano tutte le forme esistenziali della Creazione: tutte quante, nessuna esclusa. L’Uno le abbraccia tutte quante. Noi e loro non esistiamo se non come proiezione illusoria tesa a permettere una severa neurosimulazione del Piano Divino. È una ‘scuola’ molto seria ma che, se vissuta in pace ed armonia, diventa quanto di più piacevole e divertente possa esistere.
  
Il mutare, il divenire sono illusori.


Nelle comunicazioni avvenute dopo la stesura dei libri 'Incontri' e 'Colloqui' i nostri Maestri hanno cominciato ad intrattenerci sempre di più sul concetto della Divinità, sulla natura di Dio-Assoluto, su come si può conciliare il 'divenire' del relativo con l''essere' dell'Assoluto, facendoci capire che per scoprire la vera natura di ciò che non fa parte della realtà della quale siamo a conoscenza, dobbiamo liberarci di tutte quelle sovrastrutture create per spiegare un mondo sconosciuto con la sola metrica di quello che ci è consueto


Riportiamo integralmente le parole del Maestro Kempis, in una comunicazione di molti e molti anni fa e che Egli ci rivolse proprio per introdurci nell'argomento centrale di queste ultime Verità. 


'L'illusione del movimento in una proiezione cinematografica è data dal susseguirsi dei fotogrammi e dalla persistenza delle immagini sulla retina dell'occhio; questo vi insegna la vostra scienza. In realtà la visione di un film è un lavoro mentale perché è un fenomeno che avviene nel veicolo mentale dell'individuo.

Se qualcuno vi dicesse che tutto quanto quello che voi vedete è simile all'illusione di cui ora parlavo, sono sicuro che voi prendereste quel qualcuno per pazzo. Pure considerate: in possesso di una visione relativa, chiusi in una forma densa, voi potreste essere oggetto di una illusione simile a quella di cui vi parlavo


In realtà esiste solo l'Eterno Presente e l'Infinita Presenza. 


Nel piano fisico voi avete cognizione dello spazio perché, chiusi in una forma, per raggiungerne un'altra, una delle due deve spostarsi entro l'agente che lo separa. Nell'astrale è il desiderio o la volontà che possono rendervi presenti laddove desiderate e dove volete. Nel mentale è il pensiero che vi dà l'immediata sensazione di un reale contatto fra voi e l'oggetto del vostro pensiero. Nello spirituale, al di fuori di ogni limitazione, si ha coscienza dell'Eterno Presente e dell'Infinita Presenza di ogni cosa. 


Un oceano si può considerare un insieme di gocce; pure ciascuna goccia esiste solo nell'attimo in cui viene prelevata dalla massa dell'oceano e solo allora si può dire che ne sia vicina o lontana. Allo stesso modo se voi risalite alla radice dello essere vostro comprendete di essere uno nel Tutto e che lo spazio è del piano relativo, poiché solo li si ha l'illusione che esso esista


Come il movimento è una successione di punti, il tempo ne è una di attimi, in ciascuno dei quali vi è una particolare disposizione degli oggetti dell'Universo. La vostra mente, passando da un attimo all'altro, secondo una successione convenzionale, con il ricordo crea l'illusione del movimento, del cambiamento, del tempo.'


Dopo aver suscitato il nostro interesse all'argomento presentato con queste parole, i nostri Maestri ci hanno condotto a scoprire la necessità che ci fosse illustrata quella Realtà che rappresenta il corollario di tutto l'insegnamento. 


Accettando il concetto che in astratto il Cosmo, considerato al di fuori dell'osservazione che ne fa l'individuo, è immobile, possiamo veramente paragonarlo ad una bobina cinematografica, in cui ogni attimo di questo Cosmo rappresenta un fotogramma del film. Ogni istante ha una sua architettura ed è costruito in modo diverso dall'istante antecedente: l'evoluzione della materia e della vita macrocosmica risulta dall'osservazione, fatta anche a posteriori, delle mutazioni che vi sono fra istante precedente ed istante successivo. Il Cosmo, sia esso fisico, astrale, mentale è tutto esistente in queste situazioni cosmiche che i nostri Maestri hanno paragonate a fotogrammi. Il fotogramma è l'unità elementare delle situazioni cosmiche, così come l'unità elementare del piano fisico è l'unità elementare della materia fisica... Come l'unità elementare compone, attraverso a varie aggregazioni, le forme, ecco che le unità elementari delle situazioni (i fotogrammi) compongono la vita dell'individuo. 


Le materie di ciascun piano sono rappresentate secondo un ciclo vitale che deriva dal modulo fondamentale secondo il quale il Cosmo è ideato.


Unitamente a queste serie di fotogrammi che rappresentano il ciclo cosmico della materia, della vita macrocosmica, vi è un’altra infinità di fotogrammi che rappresentano la nascita, l'evolvere, il trasformarsi degli individui. La vita macrocosmica si compenetra e compenetra la vita microcosmica: il 'dossier' Cosmo è costituito da tutte queste cartelle riguardanti la vita macrocosmica e la vita microcosmica.


Emanazione e riassorbimento di un Cosmo esistono, ma non sono eventi oggettivi, sono illusori


Il mondo fisico che cade sotto i nostri occhi e che appare come un perenne 'divenire' è in realtà un eterno 'essere'. Le leggi che la scienza umana scopre sono in effetti l'aspetto illusorio e mutevole di altre leggi immutabili che costituiscono il fondamento del Cosmo


Il mondo che l'uomo percepisce è un caleidoscopio di forme in perenne apparente mutazione che in realtà non mutano affatto, poiché ciascuna mutazione esiste nell'eternità. Il trascorrere illusorio, nasce dalla visione limitata di un mondo limitato


Il viaggio nello spazio e nel tempo si compie solo attraverso allo spostarsi della consapevolezza individuale.
Note riassuntive dal libro 'Oltre l'illusione'.

La prossima tappa che desidero affrontare, nel processo di smantellamento dell’illusione, è relativa al concetto di reincarnazione. Ovviamente è una tappa inerente ad un prossimo articolo di SPS. Lo ‘smantellamento’ è da intendersi come il trascendere un velo che ha certamente un senso ed un perché, ma ad un livello 'inferiore'.

Per cui il mio processo non è di ‘ribellione’ ma bensì di ‘Ascensione’ mediante apertura di ‘porte e centri’ chiusi da sin troppo tempo. È un atto ‘lecito’ e non comporta nessuna ‘controindicazione’…


Questo è il diario on line della mia scelta di Vita: nulla di più. Se volete… solo un’altra illusione.


Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011





mercoledì 11 maggio 2011

Paura, eh?







11 maggio terremoto a Roma: la bufala di Bendandi fa il boom di ferie.
Molti romani hanno preso ferie per l'11 maggio 2011. Non è vacanza, e non siamo nemmeno vicino al weekend. Lo strano 'ponte' è dovuto alla misteriosa profezia, ormai nota, secondo la quale l'11 maggio 2011 la capitale sarebbe stata colpita da un violento terremoto e distrutta.

La profezia di Bendandi gira da tempo in rete, e da tempo è stata bollata come una bufala: protezione civile ed esperti di vulcanologia hanno più volte ripetuto che non c'è motivo di allontanarsi da casa. Ma il tam tam tra social network e tv è stato abbastanza per scatenare il panico, e nonostante le rassicurazioni della protezione civile, in molti hanno deciso di stare a casa dal lavoro per potersi allontanare dalla città. Un insolito boom di ferie nella capitale: rispetto all'11 maggio 2010 si registra un 20% in più di assenze dal lavoro. Una vera psicosi.
Da Yahoo 

È proprio il caso di dire: la paura fa 90

Ma che cosa significa questo ‘detto’. Molto probabilmente che la paura 'ricomprende' tutto (tutti gli altri numeri che, nel caso specifico, alludono ai numeri possibili delle estensioni del gioco del Lotto). Questo è un bellissimo caso di frattale analogico, ossia di ‘piccola’ verità che racchiude ed esprime a ‘raggiera’ le verità più grandi. 

Anche da questa prospettiva si può comprendere il ruolo ‘centrale’ della paura, la grande paura di… vivere. Se al posto del termine ‘vivere’ agganciamo l’allegorico termine di ‘vincere’, ritroviamo ancora il medesimo sentire, ossia la paura di vincere, che ad esempio coglie una squadra di calcio minore allorquando è in vantaggio sulla squadra più blasonata ed il tempo non sembra trascorrere mai e le gambe e la mente diventano come di… gesso.

La paura.

Nel caso sopracitato, paura di morire. Morire… La Grande Sorella che arriva per tutti è ritenuta, giustamente, l’unico ‘effetto’ parificante a cui siamo integralmente sottoposti. La ‘livellatrice’ provvede a ‘cancellarci’ da questo Mondo, a terminarci e ad annullare una ‘casualità’ che, non si sa bene come e perché, ci aveva portati ad affiorare sulla Terra.

Di che cosa si ha, in realtà, paura? 

Di scoprire di essere stati uno ‘scherzo’ di Natura e che la nostra Vita sia l’unica Vita e dunque che non si abbia un senso nell’economia dell’Universo. Questa ‘piccolezza’ conduce l’umanità a vivere come se l’unica chance assegnata fosse proprio questa unica ed eccezionale Vita. Bene. Se fosse davvero così, perché, mi chiedo, la gran parte della gente passa metà della sua Vita, quella ‘migliore’ teoricamente, a lavorare e a formarsi nelle scuole? 

E, quando il paradigma in corso le ‘scarica’ dal Mondo del lavoro, le riduce ad interpretare modelli di Vita basati sulla riduzione e lenta sparizione dal contesto sociale? Allora, se la maggior parte di noi pensa di essere uno ‘scherzo di Natura’, perché non vive in maniera coerente con un simile pensiero? 

Forse, qualcuno potrebbe dire che in realtà succede, ma non è esattamente così, a mio modo di vedere, perché la gran parte della gente vive di lavoro per mancanza di alternativa ma anche per senso di responsabilità verso se stessi e verso i proprio figli.

Usciamo dalla visione impoverente che avvolge ogni dinamica globale.

La comunità umana è più centrata di quanto i ‘luoghi comuni’ possano fare supporre. Si dice ‘meglio un giorno da leone che cento da pecora’, poi il tutto si riduce, mediamente, a tirare tardi nel fine settimana, a bere un po’ di più, a lasciarsi andare quando c’è la possibilità. Togliamoci dalla testa ciò che si vede nei film, come certe ‘esagerazioni’ sociali

Quel modello è basato sul focus di quello che fa una minoranza e non è rappresentativo seppure 'virale'.

La media non è rispecchiata da quei modelli di Vita ai ‘limiti di tutto’. Insomma, siamo stati tutti adolescenti, diciottenni, venticinquenni, trentenni, etc. e lo sappiamo benissimo che il corpo e la mente, dopo un po’, non ce la fanno più a reggere un certo tipo di Vita. Scatta qualcosa dentro che ci fa, per fortuna, cambiare. Perché? A cosa corrisponde questa dinamica? Che cosa è?

È certamente qualcosa che ci fa capire di non essere solo quello che ‘vediamo, pensiamo, sentiamo’ attraverso i sensi. Non è una prova, questa? Basta riflettere, nemmeno meditare. È logica spiccia. Mera considerazione basata sui fatti. Eppure non lo facciamo volutamente ma lo subiamo attraverso le ‘lezioni’ della Vita.

Cosa significa avere paura di morire, allora? Io penso che significhi, in definitiva, anche paura di avere fallito l’appuntamento con quello che ci eravamo prefissati di ‘fare’ in questa Vita. Questa è una verità sottile, nascosta, celata, oscurata dalla più grande paura possibile: soffrire durante l’atto del ‘passaggio’, un po’ come per la donna è la paura del dolore vissuto durante una gravidanza. È come una prova, una iniziazione… a che cosa? Ad un qualcosa che nemmeno riusciamo a comprendere ma che ‘riteniamo anche remotamente possibile’: esistere per sempre

Anche questo fa paura, no? 

E poi c’è la paura di quello che ci potrebbe succedere se le religioni dicessero la verità; ossia? Andare all’Inferno o soffrire nel tempo indefinito del Purgatorio. Ma anche se fosse, le religioni stesse affermano che ‘tutto dipende da noi’, che la 'dannazione o la salvezza' dipendono dal comportamento che abbiamo tenuto in Vita. 

Nel corso del tempo si era diffusa  addirittura la credenza di poter acquistare la ‘salvezza’. Queste dinamiche mettono in evidenza come l’umanità abbia sempre tentato di aggirare ‘l’ostacolo’ invece di puntare diritto su di lui

La paura corrisponde a questa dinamica giroscopica di mantenere l’individuo il più possibile sul proprio ‘asse di rotazione’, tentando di tentarlo a cercare e trovare quel centro grazie al quale poter superare ciò che sembra insuperabile. La ‘cura’ può venire solo da noi stessi

È paradossale, lo so. È come scambiare lucciole per lanterne, invertire il senso di quello che ci hanno insegnato a ‘sentire’. Il bene ed il male alla rovescia. Ma che scrivo? No. Il bene ed il male unificati nel senso di opportunità del vivere. In funzione di ‘come siamo fatti’ avremo necessità di un cocktail diverso di queste due energie: il bastone e la carota, insomma. Le nostre impronte digitali affermano che ognuno di noi è ‘unico’, speciale, Uno

Ciò corrisponde all’archetipo dell’eletto, osservato ad esempio in Matrix. Un ‘modello’ metaforico della nostra unicità inserita nel contesto omnicomprensivo degli ‘altri’. Una sol cosa, in realtà. Facciamo del male a qualcuno e lo capiremo immediatamente. Perché? Perché qualcosa dentro di noi non smetterà più di tormentarci e se non riusciremo a trasmutare questa ‘sensazione’ in atti di pragmatica ‘conversione’, sconteremo questo atto in un ‘futuro’ imprecisato in cui non crediamo ma che sentiamo anche possibile: ancora paura.

Perdonare: una possibilità di terribile efficacia.

Lasciare l’altro in balia delle proprie ‘scimmie’, della incapacità di potersi sfogare e, dunque, di riflettere...

Gli individui sono stati responsabilizzati dall’Antisistema. Il ‘guadagnarsi da vivere’ cosa è, se non prendere atto di questa momentanea separazione dalla condizione divina che ci contraddistingue. Le entità parassite è come se non avessero dimenticato chi noi siamo. È come una parte di noi che ‘sa’ e che ci vieta di fare questo  o quello, perché dice ‘Hey, ma tu sei Dio, come puoi abbassarti a fare questo?’. 

Chiamiamolo Ego o Satana, il risultato non cambia: siamo sempre e solo noi. 

La violenza che fuoriesce dalle maglie della società è una dinamica che sfocia dall’incontro di più forze ‘alleate’ nei due grandi schieramenti che prendono il nome di bene e male, bianco e nero, Yin e Yang, etc. e noi rappresentiamo quel 'punto di incontro'

Tutto è preposto al nostro ultimo e definitivo ‘volere’. L’ultima decisione è sempre la nostra ed è sempre stata la nostra. Chi decideva di schiacciare il grilletto della propria arma, allorquando il superiore ordinava di puntare, mirare e… sparare? Perché si schiaccia quel dispositivo? Perché esiste un esercito che difende un dittatore e un esercito che lo combatte? I due eserciti sono fatti della stessa ‘pasta’, eppure si combattono. Entrambi hanno fattezze simili, hanno le stesse modalità di gioire e di soffrire, hanno famiglie e sentimenti simili, stesse modalità di alimentarsi e di pensare… eppure l’uno combatte l’altro. Cosa c’è nel ‘mezzo’?
 
C’è il ‘dovere’, un giuramento, un senso di fedeltà, un indottrinamento, una ipnosi di base. Simile che combatte simile. Dove succede una cosa analoga nell’ecosistema della Vita sulla Terra, oltre alla sfera umana? Eliminando alcune eccezioni, che certamente esisteranno ma che esprimono solo il nostro riflesso, non mi sembra che una tale dinamica sia stata allargata dai 'flussi' naturali alle altre forme viventi. Ripeto, non esiste un ambito di 'simile che attacca simile' in maniera esponenziale come succede ed è successo all’umanità. Cioè, non mi sembra che esista o sia esistita la prima guerra mondiale delle formiche, per esempio. 

I feroci dinosauri non si sono estinti a causa di una guerra d’indipendenza. È la società umana che ha introdotto il concetto della guerra su questo Pianeta. Le facoltà umane hanno ‘permesso’ di sviluppare questa dinamica aggressiva e fondata sul senso del possesso e del controllo.

Questa immagine, tuttavia, mi sento di poter affermare che non appartenga alla specie umana, ma è stata ‘ereditata’ in qualche maniera da un’altra sfera dimensionale. Anche se intimamente ci riguarda, perché tutto quello che succede ha un senso, non è ‘nostra’. Ora, non voglio tornare sul concetto del controllo ad opera di entità parassite sovrasensibili, ma solo rammentare da quale ‘piano’ giunge la ‘mano che controlla’ e che esprime in continuazione paura di perdere questa situazione dominante silenziosa, sete di energia e, dunque, di controllo sulla specie divina addormentata umana

A cascata tutto si propaga e si sviluppa. Le cause vengono confuse con le conseguenze.

A quale livello della percezione ci poniamo? Da quale quota decidiamo di osservare? Questa è la fonte del giudizio e della separazione. È come dire tutti la stessa cosa senza capire che diciamo tutti la stessa cosa. Davvero pazzesco. L’opera del controllo è totale ed affine, intimamente, a scrollarci di dosso le ‘ragnatele’ che ci hanno caratterizzato dopo la ‘caduta’. Il controllo vive della nostra energia ma sottilmente ci spinge al risveglio. Lo scenario tridimensionale  che ci accoglie, che abbiamo ‘colonizzato’, è neutro per sua Natura; noi lo abbiamo personalizzato attraverso quello che ‘siamo’

L’Antisistema compie solo il proprio dovere.

Tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare, vero? Vero. Infatti il ritenere la dualità superata, osservandola da un piano più ‘elevato’, non è sufficiente al fine di superare i nodi stessi intrecciati nella dualità.

Noi ‘viviamo’ contemporanemente a più livelli. 

Su quale di questi livelli decidiamo di sostare più a lungo? Ecco una bella chiave di lettura di quello che ‘ci succede’. Per capirlo frattalmente è sufficiente osservare se stessi mente si pensa, ad esempio:
  • a sé 
  • agli altri 
  • alla propria famiglia 
  • al lavoro 
  • allo Stato 
  • all’Europa 
  • al Pianeta
In ognuno di questi ‘livelli’ noi abbiamo una nota vibrazionale diversa. Eccoli i 'famosi' livelli o dimensioni. È come amministrare un patrimonio di mille euro e uno di un milione di euro: è diverso, no? Ma in realtà cosa cambia? 

Cambia solo la concezione/percezione che abbiamo e che ci facciamo in termini di ‘consapevolezza’.

Lo posso fare? Sono in grado?

Ogni scenario è possibile ed è già esistente nello ‘spazio delle variabili’ dipinto da Vadim Zeland o anche descritto dalle Guide di cui ci hanno tradotto il sentire i membri del CerchioFirenze77. I coniugi Hicks ci dicono che i nostri desideri sono missili lanciati all’Universo e che la nostra Anima diventa subito quello che desideriamo. La differenza tra ‘noi’ e la nostra Anima è rappresentata dallo spazio vibrazionale che ci separa

La scatola guida delle emozioni ci indica il ‘dove siamo’ rispetto al percorso, ad uno dei percorsi che conducono al ‘luogo’ vibrazionale in cui troveremo quanto desiderato: si dice ‘realizzarsi’ in termini sociali.

Come è possibile che esistano tutti questi scenari allo stesso ‘momento’. Quanta energia e spazio ci vogliono? Osserviamo, a tal proposito, cosa sta succedendo alle memorie dei computer. Nei primi anni 80, il Commodore64 aveva 64 Kb di memoria! Oggi una fotografia della mia macchina Reflex/Digitale Canon ha almeno necessità di 1 Mb di memoria. Cosa è successo? Si ha avuto necessità di spazio e lo si è ottenuto. Gli hard disk arrivano e superano già il Tera byte. Non è un problema questo. 

Lo spazio non è un problema.

Arriviamo agli ‘scenari’ ed alla loro contemporanea esistenza. Esiste un frattale sulla Terra che dimostra questa possibilità: la biodiversità. Rimanendo in ambito umano, è sufficiente che ognuno di noi si trasferisca di nazione e/o continente per trovare condizioni diverse in cui si è letteralmente ‘diversi’. Vivere nella giungla Amazzonica non è esattamente come vivere nel centro di Londra. Questi scenari esistono allo stesso tempo e la nostra figura ‘itinerante’ li può visitare tutti: dipende da noi. Per cui possiamo capire che nemmeno questa possibilità costituisce un problema.

Gli scenari esistono già anche a livello della realtà percepita, ed esistono in maniera ‘ubiqua’.

L’immagine che ho in mente spiega anche come si possa ‘risparmiare’ energia per mantenere tutte le possibilità ‘aperte’. Eccola: corrisponde al modello di autolavaggio delle macchine.


Quando si entra per primi in un moderno ‘tunnel’ per lavare in automatico la vettura, è possibile osservare che è tutto in uno stato ‘silente’, ossia i dispositivi sono solo in stand-by. Appena si entra nel raggio di azione della fotocellula iniziamo a sentire e vedere acqua che cade sulla vettura e sapone che viene cosparso un po’ dappertutto, poi continuando sul rullo trattore, non appena ci avviciamo alle prime spazzole, queste iniziano a mettersi in movimento: solo in quel momento l’energia richiesta aumenta. 

In quel momento noi ci siamo avvicinati ai sensori.

Quella energia è fornita a monte ed il prezzo da pagare è compreso nella somma che abbiamo versato al proprietario, ossia, quell’energia è stata innescata dalla nostra decisione di ‘lavare la macchina’. Allo stesso modo, l’intero ‘spazio delle varianti’ potrebbe reggersi su questo concetto, certo molto più evoluto e raffinato, senza necessità ovvie di nessun tipo di denaro, ma bensì di utilizzo della nostra forza direzionale esistenziale: cosa faremo per raggiungere ciò che desideriamo?

Cosa facciamo per raggiungere i nostri desideri? E di che tipo di desideri ci ammantiamo?

Quest’ultima domanda costituisce un altro ‘capitolo’.

Una delle cose più incredibili che scoprii, mentre lavoravo con i miei clienti, è che tutti noi abbiamo la chiave per tutelare la nostra salute, i nostri corpi e la nostra vitalità.
ThetaHealing - L’eterna giovinezza di corpo mente e spirito VIANNA STIBAL

Nella neo-scienza della cimatica, è stato provato che le onde sonore generano forme geometriche nella materia. Nella futura scienza della realtà multidimensionale, si potrà scolpire delle forme d’onda per entrare nei campi biogenetici e catalizzare processi biochimici, ristabilire la guarigione cellulare ed innescare i campi elettromagnetici codificati all’interno delle funzioni cellulari del Sistema Nervoso Centrale (SNC).
Estratto da: La Musica del Lyricus – Wingmakers

Facciamo un attimo di silenzio dentro di noi e permettiamoci di ‘sentire’: domandiamoci allora ‘che cosa è una malattia?’ alla luce di ciò che abbiamo letto. Quale può essere la sua vera causa? Quale informazione sottile conduce sino a noi? Quale funzione ha? È possibile ritenerla come una sorta di maledizione? È possibile concepire l’esistenza di malattie incurabili? Che cosa sappiamo di noi stessi e della nostra malattia? Quale legame funge da collante tra le due dimensioni della salute e della malattia? Esiste una separazione ‘di fatto’ tra queste due modalità del ‘sentirsi’? In cosa consiste quel motivo di continuità che sentiamo tra gli intervalli di salute e malattia? Cosa ci spinge, quando siamo malati, a guarire? Cosa ci spinge, sottilmente, quando siamo in salute ad ammalarci? 

Esiste la malattia? Esiste la salute? 

Che cosa è e che cosa rappresenta un ipocondriaco, un malato immaginario? Che cosa è e che cosa rappresenta l’effetto placebo?

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011