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mercoledì 20 ottobre 2010

Discernere tra le voci interiori.





Questa è la Mia voce,
ascoltala per non sbagliare e non soffrire più.
Solo coloro che hanno conosciuto il male possono apprezzare l’amore,
il bene e la luce.
Ho contato i battiti del tuo cuore,
so quando e come sarà la tua fine e ciò che vivrai dopo.
Andare al di là del tempo è un modo per comprendere l’eternità,
è un modo per conoscere ciò che è sempre stato lì.
Lascia che l’amore sia in te,
allora sarai veramente libero perché la tua vera volontà è la Mia
e non quella del tuo io inferiore
poiché tu sei quello che Io sono.
Quando Io sarò in te,
tu sarai alla fine te stesso
e la tua vita sarà un paradiso,
Io sarò tutto per te,
da te stesso otterrai ciò di cui hai bisogno e molto di più.
Fonte:  www.angelinet.com 
  
Ringrazio la Grande Anima di  Loredana, per avermi fatto conoscere questo meraviglioso scritto! Ognuno di noi è diverso, per cui ciò che valgono per me queste parole risuona direttamente nella mia essenza. Sono provvidenziali proprio in questo periodo...

Meraviglioso, anche perchè sono una risposta ad una domanda balenante proprio questa mattina.
 
"A chi appartiene la voce che sento dentro in continuazione? Chi è quella parte sempre lucida che osserva in ogni circostanza della Vita? Ho la necessità di comprendere chi è a parlare!".
 
La Cabala parla del "nostro avversario" e di una voce flebile che sussurra dentro di noi. Colui che parla ad alta voce è il "nostro avversario". Da qui la necessità di comprendere a chi appartengono le voci. La figura classica dell'uomo alle prese con un angioletto e un diavoletto, avverte e segnala questa duplice/duale presenza.
 
Non intendo queste parole in termini religiosi, bensì in sostanza ben diversa. Ad esempio il cervello biologico dispensa una gran mole di attività, fra le quali anche il ruolo della malattia come diretto seguito di un conflitto che non ci appartiene nemmeno (genitori, nonni, etc.). Eppure tutto ciò rientra sempre in una "matematica" divina che non lascia nulla al caso.
 
Se abbiamo ereditato quel tal conflitto appartenente/generato dalla mamma, ad esempio, ci sarà un motivo che riguarda anche noi stessi. 

Il nostro Karma, in qualche modo lo ricomprende
 
Questo meccanismo permette di osservare all'opera il concetto dell'Uno, ossia il piano globale che unisce ogni costrutto dell'esistenza. Quel conflitto non è mio ma adesso l'ho ereditato io e devo fare di tutto per risolverlo, pena la trasmissione ai miei figli.
 
Ciò che non si risolve passa alla generazione successiva. La responsabilità è davvero notevole! Solo che l'Antisistema ha cancellato questa antica consapevolezza nel genere umano, facendolo sentire come un insieme di individui staccati e separati gli uni dagli altri.
   
 

martedì 8 giugno 2010

Andare oltre alla critica: cambiare in prima persona..




India, Bhopal: 7 condanne, multa 10.600 dlr a Union Carbide.
Un tribunale indiano ha condannato oggi ad una multa di 500.000 rupie (10.600 dollari) l'ex unità locale dell'azienda chimica americana Union Carbide e a due anni di carcere ciascuno sette ex dipendenti, riconoscendoli colpevoli di negligenza per non aver impedito uno dei più gravi incidenti industriali della storia.
Nel 1984, l'impianto della Union Carbide di Bhopal, nell'India centrale, rilasciò una nube di gas tossico che provocò, secondo i dati del governo, la morte di 3.500 persone.
Gli attivisti sostengono invece che a seguito dell'incidente morirono complessivamente 25mila persone, tra i decessi immediati e quelli registrati nel corso degli anni successivi.
Tra i condannati, il più alto in grado è Keshub Mahindra, all'epoca dell'incidente presidente di Union Carbide India Ltd e oggi numero uno di Mahindra & Mahindra, produttrice indiana di veicoli e trattori.
I condannati possono presentare ricorso, processo che in India può durare anni.
La sentenza ha riguardato solo i dirigenti indiani dell'ex unità locale di Union Carbide: per la compagnia e i dirigenti stranieri, sono stati istruiti processi separati.
Fonte: Reuters

Su Wikipedia  c’è una “descrizione” di ciò che è successo molto dettagliata e i "moniti", dello staff, scritti in testa all’articolo la dicono lunga sul grado di “coerenza” dei contenuti. Merita una lettura

Ciò che è successo a Bhopal è molto simile a ciò che successe a Seveso nel 1976 e a chissà quanti altri “incidenti” dovuti alla mancata messa in funzione dei sistemi di sicurezza previsti solo in fase teorica. Negligenza, irresponsabilità, legge del profitto ad ogni costo, ecc. Le solite brutte “cose”. Come il costruire interi paesi alle pendici di un vulcano, o nel letto prosciugato di un fiume, o sotto la vetta instabile di un monte, o troppo vicino al mare. A volte ripenso al Vajont e una “lancia” di tristezza riesce ancora a “bucarmi” il plesso solare:

Sono stati commessi tre fondamentali errori umani che hanno portato alla strage: 
  • l'aver costruito la diga in una valle non idonea sotto il profilo geologico; 
  • l'aver innalzato la quota del lago artificiale oltre i margini di sicurezza; 
  • il non aver dato l'allarme la sera del 9 ottobre per attivare l'evacuazione in massa delle popolazioni residenti nelle zone a rischio di inondazione.
 
Le autorità, dopo disastri di questo tipo, si riempiono la bocca col termine “responsabilità mancate” e non mancano mai i richiami alla responsabilità di tutti; ma col solito monito è difficile che avvenga un cambiamento virtuoso. La massa vede chi li rappresenta al governo come una “casta” di intoccabili e non ha fiducia in nessuno di loro, che pur contribuisce ad eleggere. Le fazioni, poi, si dividono quel che resta di buono, causando nuovamente quella divisione, separazione, che ricorda tanto il frattale di ciò che riguarda intimamente ognuno di noi

Così non si va da nessuna parte.

10000 dollari di multa per il disastro di Bhopal fanno sinceramente piangere; anche se non si misura la perdita umana col denaro, è comunque il denaro il mezzo di “paragone” accettato da tutti.

Tra le “vittime” e i dispensatori della “legge” c’è, nel mezzo, un muro che allontana la fiducia; questo muro è fatto del “passato”, degli errori che sono stati perpetrati e perpetuati e che, adesso, aleggiano come ectoplasmi sopra alla società. Questi errori costituiscono delle forme di energia-pensiero, che bloccano il flusso del cambiamento.
Il passato dovrebbe insegnare qualcosa e non servire come “scusante” per non fare nulla o per continuare ad agire nel “segno”, nella moda, nella tendenza che ha portato i “fallimenti” dei modelli di civiltà. Siamo qua per imparare ed è solo prendendo spunto dal passato evidente, che possiamo slanciarci oltre le colonne di sbarramento delle eggregore, da "colui che veglia".

Certe forme di pensiero magnetiche, come quelle appena citate, sono in grado di fissarsi nell’ambiente e di determinare dei comportamenti di massa di qualsiasi tipo; basti vedere cosa successe alla pressoché intera popolazione germanica durante gli anni del nazismo. Vediamole come delle forme d’incantesimo che, nelle fiabe, nei libri e nei film, fanno tanto “scenografia” per ambientare storie mozzafiato, la cui veridicità viene regolarmente ignorata dai più “grandi”.

Quasi al 100%, se avessimo la possibilità di sedere alla Camera o al Senato, ci comporteremmo come tutti coloro che, adesso, è tanto facile criticare. Perché? Perché quei luoghi sono letteralmente imbevuti dell’energia legata alla manipolazione del concetto di lecito, morale, etico, condiviso, etc. Non è facile per chi ci sta dentro, fare qualcosa. Chi ci sta dentro “segnala”, attraverso il proprio comportamento ciò che non va alla massa, ma non può fare molto altro da dentro. Al limite si può tirare fuori, ma è davvero difficile avere la meglio sull’incantesimo che domina ed impera.
La massa dovrebbe capire che “qualcosa non va” e, senza fare rivoluzioni, dovrebbe instaurare un processo di trasmutazione delle finalità esposte dall’esempio negativo irradiato dai politici. Come? Tramite il proprio comportamento individuale

I futuri politici giungeranno dalla massa stessa;  i giovani di oggi. 

“Per stare bene al mondo bisogna essere furbi”: quanti genitori passano questa “modalità” ai propri figli, come se fossimo in guerra contro un nemico invisibile che, poi, non è che solo e sempre il “noi stessi”.

Pensiamoci bene: siamo più responsabili noi nei confronti dei nostri figli o un politico nei confronti della massa?
 
"L'autista di scuolabus ha in mano la nazione più di un ministro di un Papa o di un'autorità.
E c'è una terra di mezzo tra il torto e la ragione. La maggior parte del mondo la puoi trovare là".
 
Temporale (Safari – di Lorenzo Jovanotti)

 
  

martedì 20 aprile 2010

Lo specchio "neutro" che non giudica.





Titolo: Aig, considera potenziali azioni legali contro Goldman Sachs
Ora: 20/04/2010 09:07
MILANO(MF-DJ)--American International Group Inc. sta considerando potenziali azioni legali contro Goldman Sachs Group Inc. e altre banche di Wall Street per l'occultazione di importanti informazioni su alcuni Cdo legati ai mutui subprime, che hanno causato gravi perdite al colosso assicurativo. Aig è alla ricerca di prove del fatto che gli strumenti di investimento siano stati venduti in modo fraudolento dalle banche. Entrambi i portavoce di Aig e Goldman hanno evitato commenti.
MF-DJ NEWS

Titolo: Rai, Marrazzo; pronto a rientrare, mai commesso alcun reato 
Ora: 20/04/2010 09:13
ROMA (MF-DJ)--"Il 30 aprile scade la mia aspettativa come presidente della regione e consigliere regionale. Dal primo maggio torno a disposizione dell''azienda, torno al mio lavoro". Così l'ex governatore del Lazio, Piero Marrazzo, in un'intervista a Il Messaggero, dopo che la Corte di Cassazione ha stabilito che ha avuto il ruolo di "vittima predestinata" in una "imboscata" organizzata da alcuni carabinieri.

Marrazzo ha infatti spiegato di aver "scelto il silenzio, in questi sei mesi, per rispetto verso i giudici, gli investigatori e l'Arma dei Carabinieri, ma sottolinea di "non aver commesso alcun reato" e di aver sempre "detto la verità". L''ex governatore ammette comunque di "aver sbagliato come uomo, nella mia vita privata" e aggiunge che le dimissioni erano necessarie in quanto "gesto di responsabilità' verso i cittadini e gli elettori".
MF-DJ NEWS

Queste due notizie tanto diverse per tema trattato, hanno in realtà, nella loro intimità, un filo conduttore; ciò che succede in ambito economico, tra AIG e Goldman Sachs evidenzia la lotta fra “lupi” che si scatena quando i tempi mettono alle strette le relazioni gerarchiche nel “branco”, così come la vicenda di Marrazzo mette in evidenza, allo stesso modo, quelle ombre che si annidano da sempre nel mondo intricato della politica, degli affari, delle lobby, della mercificazione in generale

Narrano, cioè, dello stesso problema etico e morale.

Ho preso spunto da queste due notizie piuttosto stomachevoli, anche per fare notare come, ancora una volta, le responsabilità vengano fatte scivolare ad arte sugli “altri”, come sempre!  Ad esempio, per rimanere ai casi più "frivoli", lo vediamo nel doping sportivo, come nelle beghe sociali messe in bella mostra a Forum, come le liti teletrasmesse per routine. 

Il concetto di responsabilità è una lama affilata che dovrebbe migliorare un “processo”, mentre solitamente non viene mai accettato dai diretti interessati, i quali sotto l’influsso del potente ego, non riescono a maturare sufficiente “spinta” per accettare la “lezione” subita. In questo modo le lezioni si succederanno a catena, sino a quando la “maturazione” legata alla consapevolezza del “chi si è”, riuscirà ad avere la meglio sulle fitte maglie “gravitazionali” che aleggiano “tutte attorno a noi” (come la pubblicità ci ricorda sempre).  Il prendersi le proprie responsabilità, affermato da Marrazzo, suona molto semplicistico.  

È semplice notare questo processo sugli altri. “Altri” che non vedono e non credono. Per cui, dal proprio punto di “vista” non è altrettanto semplice considerarsi in un simile stato “educativo”. Cosa manca? Tra le altre “cose”, manca quella capacità di vedersi rispecchiati e riflessi da tutti gli “altri”, cosa che puntualmente succede perché “legge” Universale. Abbiamo visto, settimana scorsa, come questa legge (degli specchi) sia destinata ad essere compresa e affrontata con “fare” diverso, nuovo; ossia “rispecchiare” ma mettendosi in una posizione neutra. Vale a dire, esprimere di rimando l’immagine di colui che abbiamo di fronte, senza aumentarne la “potenza”, senza generare nuovo Karma. Ripeto, il “porgere l’altra guancia” disegna proprio questa verità. Il non cedere alle “tentazioni” di rabbia, provocazione, ira, vendetta, etc. contribuiscono a renderci dei “canali” perfetti e puliti per l’evoluzione propria ed altrui (che è la stessa cosa). Il sentire la “causa comune”, l’essere “sulla stessa barca”, il percepirci come attori o fratelli, renderebbe tutto più semplice.

Cosa fare? Benedire colui che ci sta di fronte e che si “atteggia”, colui che si riflette in noi come noi ci riflettiamo in lui (sembra quasi di recitare il “Padre Nostro”). È una chiamata di valori della responsabilità etica, morale, esistenziale; non solo nei confronti dei nostri figli o della nostra famiglia o dei nostri genitori o amici, ma nei confronti di “tutti e tutto”. gentilezza, pazienza, comprensione, compassione, accettazione, faranno di noi degli uomini diversi, perché si accetterà di vivere dal cuore, si comprenderà quanto ricca ed abbondante sia la creazione e quanto “povero” sia ancora il nostro punto prospettico basato sulla mente logica e razionale, retaggio dei tempi relativi alla sopravvivenza: vibrazione del tutto antitetica rispetto ai tempi correnti che, invece, prevedono una frequenza di elevazione verso la comprensione della nostra Natura essenzialmente spirituale, di energia d’Amore senza limiti, proprio come descritto anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri.

Vorrei terminare questo articolo, evidenziando la figura umana di Piero Marrazzo e legandola a doppia mandata a quella di Enzo Tortora; ai quei tempi l’opinione pubblica, la massa, lo giudicò colpevole ancora prima di subire un processo (come ancora succede oggi); questo non è essere “neutri” ma giudicare, inveire, prendere posizione. Per quel motivo Tortora non ce la fece a sopravvivere; pur essendo riuscito a difendersi davanti ai giudici e a dimostrare la sue estraneità alle accuse che lo avevano colpito come una pioggia improvvisa. Ognuno di noi, tramite le intenzioni, trasmette energia verso il punto osservato e, questa energia, può anche fare molto male (questa è l’origine delle cosiddette “fatture” o della magia). 

Immaginate cosa è giunto all’uomo Tortora in quei momenti! È stato come crocifiggere ancora una volta. E lo abbiamo fatto tutti noi insieme, la moltitudine. Per quel motivo, poi, Tortora morì di cancro qualche anno dopo. Oggi lo ricordiamo come una vittima, un giusto e non ci sentiamo minimamente responsabili di quello che abbiamo fatto

Al tempo, avevo una ventina di anni, e anche io avevo pensato che lui fosse colpevole e che fosse un “poco di buono”; anche io sono responsabile della sua "fine"

Chiedo perdono alla sua Anima e benedico il suo “ricordo”

Intendo essere neutro. Intendo aiutare ed essere aiutato…
Inviamogli tutta la Luce di cui ha bisogno e benediciamolo

Purificando il suo Karma purifichiamo anche il nostro e quello della Madre Terra. Grazie!