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giovedì 3 novembre 2011

Angeli e Demoni nel cucchiaio.




Leggiamo delle porzioni di news ‘rilevanti’ facendo opera di ascolto del messaggio codificato nelle frasi e nelle parole ‘messe insieme’ secondo ordini mentali diversi; messaggio codificato funzionale alla lunghezza d’onda di chi si sintonizza in maniera ‘nativa’, ossia facendo astrazione di sé dal tutto, ripulendo il proprio ‘canale’ dalla gran parte delle ‘interferenze’ Antisistemiche in circolazione.

Sintonizziamo prima la nostra vibrazione leggendo qualcosa di coerente:

Mentre l’umanità evolve, viene raggiunta una prospettiva più elevata che vi permette di vedere ed abbracciare altre verità. La metafisica è semplicemente al di là del fisico o ciò che chiamiamo ‘spirito’. La nostra definizione di spirito è ciò che esiste quando il mondo fisico viene rimosso
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Vestiamo i panni dell’osservatore e ‘lasciamoci andare’ rimanendo nella nostra centralità: tutto è in perfetto ordine e nulla accade per caso. La ‘corrente’ ci guiderà sicura verso il punto dove dovremo essere, dove dobbiamo essere, dove ‘siamo’.

Per Rovi è importante che le emittenti rendano accessibili i loro contenuti ai consumatori. Altrimenti avverrà come per la musica, con la diffusione della pirateria. Mentre smartphone e tavolette rendono sempre più familiare la convergenza di tv e web, occorre che questa modalità sia accessibile anche sullo schermo più grande della casa. 

E i costruttori di televisori dovranno lottare contro la concorrenza degli altri mezzi: computer, tavolette e smartphone. Tutti quanti a caccia di consumatori-spettatori.
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I ‘contenuti’ sono importanti in quanto forniscono ‘risposte’ alla sete di risposte umana. Questo in linea teorica. Cosa succede in questa realtà? Senza un motore di ricerca non si saprebbe nemmeno ‘dove andare’ navigando in Rete

Questo fatto mette in risalto un ‘vuoto’ interiore diffuso tra la gente che ‘non sa dove andare’ ma che, comunque’ è ‘spinta ad andare da qualche parte’. 

Questa ‘ignoranza’ è palese. Chi si occupa di ‘traghettare’ le persone? Chi ha dipinto in questa funzione il ‘divin poeta popolare’ Dante Alighieri? Caronte:

un vecchio e canuto o un nocchiero con la barba e gli occhi infuocati o un Demone severo, ordinato e sistematico
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Un’entità capace di 'tanto', oggi riflessa nella funzione dei motori di ricerca. L’obolo da pagare è sempre lo stesso: energia. Sia essa sotto forma di moneta che di attenzione e/o di alimentazione 'elettrica'. 

La figura del Demone è concreta e si agita in ognuno di noi, facendo parte della dualità

È il nostro 'centro giroscopico' che può interrogare la polarità senza cadervi o parteciparvi passivamente. Si direbbe che osservando l’abisso in cui 'si è caduti', qualcuno potrebbe anche averci spinto alle spalle, ma quanto quell’azione è stata sorprendente per noi stessi? In fondo non lo desideravamo? Esplorare le 3d, i Mondi, le Galassie… se stessi.

La ‘lotta’ dimostrata dai costruttori, la loro concorrenza, è tesa alla ricerca avida di ‘consumatori-spettatori’, ossia di una ‘riserva di caccia’ personale, nella quale catalizzare ‘massa’ da sfruttare. Massa che deve dimenticare chi essa sia e limitarsi ad essere spettatrice di una programmazione decisa da altri. Questa ‘isola di Circe’ è l’anticamera dell’antro nel quale bolle il calderone con dentro la ‘rana ignara’

La circuiteria mediatica attuale ha la funzione di ipnotizzare, paralizzare, manipolare… Come un moderno Caronte, traghetta lontani da sé, ossia conduce dove ‘non vorremmo andare’. La sua è una logica inversa come diretto riflesso Antisistemico

La legge d’attrazione non prevede la particella negativa del linguaggio, per cui la ‘scelta’ in realtà non esiste, se insistiamo a porgere l’altra guancia senza battere ciglio. La consapevolezza con la quale si affronta questo ‘viaggio’ determina il livello di partecipazione al viaggio stesso:

vorremmo fare una crociera da clandestini, da pelapatate oppure da facoltosi turisti?

In questo reame del paradosso, noi siamo dei facoltosi turisti convinti di essere dei clandestini, per cui vivendo nella paura di essere ‘scoperti’ non esitiamo ad offrirci di fare i pelapatate per tutta la Vita

Il lavoro diventa l’unica alternativa in un viaggio in cui ci sembra di non condurre il timone personalmente, eppure i motori della nave hanno necessità della nostra energia per procedere. Per cui dobbiamo anche scendere nella sala macchine Antisistemica e metterci a ‘pedalare’ o a spalare carbone.

Noi siamo gli artefici di tutto questo: rinunce comprese.

Le misure.
L'intervento sicuramente più doloroso per le famiglie italiane sarebbe il prelievo forzoso sui conti correnti: l'ipotesi prevalente è orientata verso il 6 per mille, in linea con quanto fatto dal Governo Amato nel 1992 per difendere la lira dagli attacchi della speculazione internazionale. 

Per un risparmiatore che ha in banca 10mila euro, significherebbe un prelievo di 60 euro… Tutto da inserire in un decreto legge in modo da portare subito in cassa soldi freschi senza guardare molto all'etica.
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Ecco come l’Antisistema può approvvigionarsi di altro ‘carbone’ per i propri motori, ossia per sopravvivere in questa modalità della sua essenza. In questo regime di ‘paura e sospetto’ l’atmosfera si carica delle stesse caratteristiche e 'il fuori diventa come il dentro’. 

Paura e sospetto: non ci si fida più di niente e di nessuno, nemmeno di se stessi.

Nemmeno di se stessi

E, mi chiedo, dove andremo a finire vivendo in un simile stato di ‘rinuncia’? Probabilmente si continuerà a vivere da clandestini e da grandi potenziali ‘pelapatate’, fornendo passivamente l’energia per mantenere stabile un modello paradossale che, altrimenti, cadrebbe subito a pezzi, perchè non auto sostenibile.

Non è il 6 per mille il problema ma è la modalità con cui viene disposto. 

Polarizzando la massa con altra insicurezza e mancanza di alternativa. Caricando l’ambiente di negatività. Contribuendo a mantenere saldamente il timone della ‘nave’ e la regia inerente al viaggio in mano ‘altrui’.

La bancarotta di MF Global non è sintomatica di un problema maggiore nel settore finanziario, ma è solamente un caso isolato. Lo ha detto il presidente della Federal reserve, Ben Bernanke, nella conferenza stampa al termine della riunione dell'Fmoc sui tassi d'interesse.

‘Appare essere un caso isolato - ha detto Bernanke - e non può avere nessun impatto significativo sulla stabilità finanziaria’. MF Global ha presentato istanza di fallimento a inizio settimana…
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Dalla ‘regia’ giungono sempre segnali contradditori se confrontati con ciò che ‘succede’ attorno a noi

Lo possono fare perché noi dimentichiamo sistematicamente quello che avevano detto solo ‘ieri’. Non ricordiamo e non siamo in grado di valutare per coerenza l’operato della regia.

Ci siamo dipinti, però, un ‘colore’ di tutto quello che è la Società, e quel ‘colore’ non mente affatto

Ma ci dimentichiamo anche del colore nella fretta giornaliera. La corrente ci porta sempre ‘via’. La direzione è contraria, la corrente è contraria, il vento è contrario, le gambe sono contrarie… La nave procede al contrario

Eppure la polarità è sempre presente allo stesso tempo e siamo noi che ‘scegliamo’ inconsciamente. Non ci credete? Bene, ve lo dimostro:

siete a tavola. Avete di fronte un cucchiaio. Lo prendete incuriositi e lo osservate facendolo girare avanti e indietro, ossia visionando l’alternanza delle sue due facce, una convessa e l’altra concava.

Come viene ritratta la vostra immagine riflessa sulla superficie lavorata del cucchiaio, facendolo girare di 180 gradi in alternanza?
 
Non ve lo scrivo io. Andate a fare una prova. Quando capirete, quale scelta farete? È tutto nelle vostre ‘mani’…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

mercoledì 2 dicembre 2009

Viaggiare nello spartito musicale della Creazione.





Nella attuale stesura del copione della crisi economica internazionale, gli Stati hanno comprato “tempo” ( come testimonia anche il ministro Tremonti) iniettando quantità spropositate di denaro, stampato fresco, nei gangli vitali delle strutture di veicolazione della “moneta”. Hanno dunque barattato energia denaro con energia tempo, ottenendo uno stop momentaneo delle evolventi in corso, e spostando il peso del debito accumulato dal privato al pubblico. Ma il modo di “fare” business non sta cambiando. 
“Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario” G.Orwell. 
A quale verità si riferiva l’illustre letterato inglese? Sappiamo benissimo che siamo immersi in un piano dimensionale in cui la verità regna sovrana; è tutto vero! Infatti per ognuno dei 6 miliardi di umani abitanti della Terra, la propria visione delle “cose” corrisponde alla propria verità. Lo spazio/tempo in cui viviamo porta alla manifestazione di quello al quale maggiormente pensiamo; e dato che pensiamo in maniera quasi continua alle nostre paure, ecco che le nostre paure vengono a manifestarsi. Le nostre paure sono una verità. Viviamo tra i due limiti imposti dalla dualità, ed entrambi descrivono verità in un mondo di illusioni. Viviamo tra i due emisferi degli opposti, veri entrambi. Chi, dunque, può dire di essere nel vero o di sostenere il contrario, in una struttura che fa da specchio ai nostri pensieri? Ognuno si specchia negli altri e ne riceve un diretto riflesso. Ognuno vive la propria verità. "Alzando" la nostra consapevolezza, possiamo iniziare a scorgere, tuttavia, un livello di verità più grande; quello imposto da una organizzazione che si è ritagliata un simile compito, grazie al consenso degli “attori” che hanno votato e lottato per questa scelta. La verità dell’Antisistema. Vediamo cosa si intende per “totalitarismo”:

“Il concetto di totalitarismo è un idealtipo usato da alcuni scienziati politici e storici per enucleare le caratteristiche di alcuni regimi nati nel XX secolo, che mobilitarono intere popolazioni nel nome di un'ideologia o di una nazione. Il termine totalitarismo, inoltre, è usato nel linguaggio politico, storico e filosofico [1] per indicare "la dottrina o la prassi dello Stato totalitario", cioè di qualsiasi stato intenda ingerirsi nell'intera vita anche privata dei suoi cittadini, al punto da identificarsi in essi o da far identificare essi nello Stato”.
Fonte: Wikipedia

L’Antisistema nasce dalle nostre paure esteriorizzate, imprime con il tempo uno stato di totalitarismo, nutrendosi del flusso di energie che i suoi costruttori (tutti noi) hanno bruciato al fine di portarlo alla manifestazione, ed irrorando i costruttori con il diretto riflesso di ciò che li ha animati e caratterizzati nel relativo processo creativo: la paura. L’Antisistema rappresenta le nostre paure manifeste, nasce da questa componente umana, e riesce a far identificare i cittadini nello Stato che si identifica nei cittadini…
Che cosa è un “idealtipo”? La comprensione sfugge leggendo le definizioni classiche, però questa che riporto, fa comprendere qualcosa:

"L'idealtipo è da considerare come una connessione "ideale", indipendente dalla realtà del caso in esame: la connessione è evidente ma non necessariamente reale, per cui il rapporto tra idealtipo e caso singolo è quello di un'"interpretazione (Deutung)".
Fonte: Wikipedia

A prescindere dal suo significato storico/letterale, che per me lascia il tempo che trova, cerco invece di “sentire” quello che questo termine e questa porzione di definizione mi evocano in profondità; cioè ad una connessione ideale, una interpretazione, una  illusione, un incantesimo, una verità. Passando da uno stato all’altro giungiamo, ancora una volta, ad una verità percepita; partendo da un pensiero o addirittura dall’immaginazione, giungiamo ad una verità:
  • una connessione ideale      (che prevede una mente che “osserva”)
  • una interpretazione        (che instaura una prospettiva)
  • una  illusione              (che manifesta l’intento)
  • un incantesimo         (che copre le altre verità)
  • una verità.            (che diventa evidente per la massa)
I piani delle diverse verità si intersecano in maniera indissolubile: comprendere “dove” ci si trova non è facilmente accessibile, perché non riusciamo più a vedere la “mappa” con la scritta “voi siete qui”. In realtà questa mappa non è mai scomparsa, è sempre al solito posto, solo che i nostri sensi si sono fatti irretire dalla struttura melense dell’abitudine imposta dal modo di vivere legato al cosiddetto benessere moderno votato sempre maggiormente alla visione esterna e materiale di noi stessi. L’incantesimo trova proprio evidenza nelle abitudini, che così vengono definite:

"Azioni eseguite meccanicamente e in maniera reiterata: si agisce in un determinato modo perché si è sempre agito così. Nello studio sociologico, le abitudini costituiscono una regolarità che rende le azioni prevedibili e garantiscono così la corrispondenza tra aspettative e comportamenti, rendendo possibile agli attori il controllo e la gestione del contesto".
Fonte: www.sociologia.tesionline.it

È ovvio che nel caso dell’umanità i processi sono invertiti ma solo in maniera apparente, ossia gli attori siamo sempre tutti noi, anche se comprendiamo che uno sparuto gruppo di “persone” ha il controllo planetario. Pertanto i veri attori sembrano caratterizzare questa elite, anche se invece rimaniamo sempre e solo tutti noi i veri e diretti responsabili di quello che "accade". Abbiamo semplicemente manifestato ed avuto ciò che volevamo: demandare ad "altri" il controllo e perderci nelle nostre paure.
È complicato cercare di rendere evidente e comprensibile quello che “percepisco” di questo mondo; a volte si susseguono delle vere e proprie immagini dei piani costituenti la struttura che sottintende al gioco della vita; ciò che è giudicabile vero è falso e vero allo stesso istante e viceversa. Questo succede perché il nostro punto di vista è troppo “basso” per comprendere quello che è “sopra”. Il piano divino scorre nell’eterno e ha, per così dire, pazienza infinita, perché quello che conta maggiormente è il “viaggio”. Dalla percorrenza del viaggio si impara appunto a “viaggiare”, a conoscere e sviluppare saggezza. Si cresce e si evolve durante il viaggio e non quando si arriva a “casa” e si depongono le valigie per lasciarsi andare, stanchi e soddisfatti, sul divano per finalmente “riposare”. La meta non è in discussione. La “casa” è sempre li ad attenderci. Allora cerchiamo di goderci al massimo questo viaggio attraverso la nostra evoluzione, attraverso il tempo e lo spazio delle numerose esperienze e chiediamoci “perché siamo qua?”. Il solo chiederselo apre orizzonti nuovi, spinge come una piacevole brezza le vele del nostro vascello animico. Gettiamo le abitudini nell’oceano della trasmutazione. Apriamo gli occhi per discernere la giusta rotta. Ed aumentiamo la consapevolezza che una nave senza equipaggio e con solo il capitano, è destinata ad un ben magro destino… lo smarrimento.

Noi lasciamo il porto
per il mare aperto
la nave va
s’alza il vento piano
siamo già lontano
la nave va
guarda il mare si muove già
guarda più in là
Contro il cielo nero
sopra un mare duro
la nostra nave va
la tempesta è sopra noi
qui sopra di noi

Arriveremo vedrai
sì io te lo giuro
l’arcobaleno vedrai
sì io son sicuro
vedrai…

“Il viaggio” - Mango