Quale “necessità”. Quale “vetro. E… come si “rompe”?
“È una realtà dove non ci sono esseri liberi, perché ciascuno è servo d’una macchinazione tetra e ineluttabile; una trama sottile e tortuosa di denaro e di ossessioni… governa e opera in questo mondo… muove gli umani e li avviluppa ai piedi d’una potenza ambigua, fredda come la morte e indecifrabile…”.
L’Attore - Mario Soldati
“E in questo mondo… pesa il sospetto che il male non si trovi situato là dove i fatti sembrano individuarlo, nei volti beffardi e servili di coloro che in noi chiamiamo malvagi; ma ancora altrove, in un punto molto più lontano, dove non ne avvertiamo che gli echi e i lampi; o forse invece molto vicino:
forse nelle pieghe segrete della nostra stessa anima…”…
Mai devi domandarmi - Natalia Ginzburg
Rivista di letteratura italiana XXIII Link
E, questo, è il “tuo” essere “dentro” a qualcosa, che ti limiti a respirare come se fosse normale. Come auto istupidito.