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lunedì 20 dicembre 2010

Gettare "zavorra" per andare in profondità.





Nei precedenti due articoli si è parlato di scenario 3D, come  di un terreno disponibile ad ospitare le esperienze di Vita delle individualità  incarnate animiche. Su tale base, le “magie co creative” degli umani si mostrano, a prima vista, in tutta la propria dissonanza con coloro che le hanno create: noi stessi. 
 
Perché?
 
Perché abbiamo perduto il filo di connessione tra la vera causa e il principio di reazione della manifestazione del “reale”. Ossia, ognuno di noi continua a co creare la realtà, però non è più consapevole di questo fenomeno regolato da vere e proprie leggi celesti. Questa dimenticanza è frutto delle energie che dominano in questo scenario 3D:
  • la gravità planetaria
  • il magnetismo
  • il tempo

Oltre all’azione di energie “spirituali”:
  • il Karma
  • il libero arbitrio
  • la legge d’ottava.

Su tutte queste forme di potenti plasmatori della densità, vige il Piano Divino e, a cascata, l’intenzione di dover/voler esplorare le proprie profondità, sulla infinita spinta del Creatore che desidera conoscere ciò che si nasconde nelle proprie “cantine”.
 
La causa principale della “caduta” del genere umano è insita in questa spinta primordiale, in questa caratteristica innata del senso della Creazione:

conoscere se stessi

Ora, l’intera progenie del Creatore, frammentato in infinite scintille “intelligenti”, procede anche solo per inerzia, come potrebbe essere a prima vista la spinta che fa ancora girare i pianeti sul loro asse, nel proprio cammino esplorativo ed esperienziale – anche senza memoria del perché. Come le sonde Voyager, uscite dal Sistema Solare, ed ancora attive nel funzionare automaticamente, secondo funzioni programmate decenni or sono.
 
Pensiamoci bene: per conoscere quello che si nasconde dentro di noi, anche come sola Natura dell’omnicomprensiva intelligenza che regola la Creazione, cosa dovremmo fare?
Dovremmo portare alla luce o evidenziare la nostra intera gamma di “possibilità”. Quindi di cosa si dovrebbe necessitare?

Proprio di un supporto, di un terreno, di uno scenario capace di sostenere il peso della co creazione, quindi di una dimensione la cui vibrazione è molto lenta, in maniera tale da dare alla luce una realtà solida delle proprie “aspettative”. Per vivere in una simile dimensione occorre anche raggiungerla. Per cui, all’origine, le Anime hanno iniziato a sviluppare delle estremità atte a supportare l’immersione nelle profondità del rallentamento frequenziale della propria capacità di “brillare”.

Da qua è iniziata la “caduta”, che altro non è se un progressivo rallentamento delle funzioni di base animiche, ma non nel senso che è l’Anima a cadere d’intensità, bensì che è l’Anima che inserisce una parte di sé in un sonno-esoscheletro, come in un batiscafo, che scende in profondità verso il diverso tipo di “suolo” che si cela in un lontano luogo attrezzato appositamente al fine di manifestare luce e buio del sé: appunto questo scenario 3D.

Vivere nella Terra 3D è stato ed è difficile, perché con il tempo si perde il senso a cascata della co creazione, si perde la capacità di osservare la direzione della co creazione: non si è più consci che il proprio mondo interiore, i propri pensieri e immaginazione, determinano il mondo esteriore. In questa cancellazione della priorità, il mondo esteriore inizia a riversarsi in quello interiore, come una serie di vasi comunicanti ed ubbidienti alle leggi della fisica, determinando l’appesantirsi della “caduta”. 
 
L’accumulo di esperienza ha generato dei “mostri” all’esterno, che si sono irradicati nella ruota della reincarnazione, che altro non è che un blocco note con scritto sopra “a che punto siamo nell’opera che ci siamo prefissati”.  
 
L’Antisistema è quell’insieme di energie che permettono allo scenario 3D di continuare ad oscillare e, dunque, ad esistere per permetterci di “andare avanti”
 
L’Antisistema può essere ripulito energeticamente dalla nostra azione collettiva illuminata, proprio come si fa con una casa, dandogli aria e pulendola.
Esso è necessario e, in determinate circostanze può apparire come un incantesimo. 
 
Esso è come il nostro inconscio che è il diretto frattale.

Dalla logica spirituale sino alla logica fisica, tutto ha senso, scopo, significato.

L’intera infrastruttura che lega il corpo all’Anima è ancora in essere, cioè qualsiasi cosa ognuno di noi possa pensare di questo mondo 3D non nega l’esistenza ed il senso dell’intero “perché”!

Giunti a questo punto e toccato il fondo, abbiamo potuto esprimere tutto ciò che si nascondeva nelle nostre “cantine”, nel bene e nel male: lo abbiamo ancora tutti quanti negli occhi cosa siamo stati capaci di generare.

Adesso che lo sappiamo esattamente, perché gli abbiamo dato la luce dei riflettori, possiamo iniziare a riemergere, conoscendoci meglio. Questa emersione è un processo individuale, in assenza di un “richiamo” massivo della Sorgente.
Il tessuto della co creazione è solidale con il senso primigenio dell’unità, occorre solo tornare a comprenderlo.  
 
La “caduta” non è stata solo una mancanza, ma è stata una necessità, come il gettare zavorra da una mongolfiera per farla alzare, anche se in questo caso, il gettare zavorra ha equivalso a scendere. 
 
Questa zavorra, gettata al “vento”, si trova ancora oggi nel Dna così detto “spazzatura”.

È tutto pronto se solo lo vogliamo con ardente intensità.
Di tanto in tanto la scienza scopre, alla propria maniera e coi propri tempi, delle parti di verità. Questa verità, per essere accettata al suo più grande livello, ossia quella consapevolezza che ognuno di noi è il responsabile di ciò che lo circonda, necessita di essere introdotta nella società globale tecnologica per piccole dosi:   

Cervello è illusionista, ci inganna su dimensione cose.
Il mondo è pieno di illusioni ottiche e il ''grande illusionista'' è il nostro cervello: gli oggetti non sono uguali per tutti, le loro dimensioni dipendono dalle dimensioni del nostro cervello, da quant'è grande l'area neurale deputata alla vista. Lo dimostra uno studio del Wellcome Trust Centre for Neuroimaging (Londra). Gli esperti hanno misurato le dimensioni della corteccia visiva primaria dei volontari e osservato che, più piccola è tale area, più forti sono le illusioni ottiche.
Fonte: Yahoo

Tutto è illusione, ma non nel senso che non esiste, bensì che esiste in quanto temporaneo volere di un nostro desiderio di manifestarlo: egli esprime una condensazione di noi stessi.

La morale è quella di non immedesimarsi in esso o farsi possedere dal proprio potere mal compreso.
L’illusione 3D, come abbiamo provato vivendo, è molto di più di una mera illusione perché possiede un valore intrinseco molto concentrato: quello di incantare colui che è immemore.
 
Nelle “Cronache di Narna III- il viaggio del veliero” si evidenzia molto bene proprio questo aspetto: il nemico non esiste, non c’è un esercito da combattere.
 
È tutto dentro di noi. Il dentro, le paure che si sviscerano fuori…

Le vibrazioni atomiche e molecolari nel corpo umano producono campi di energia elettromagnetica e acustica che regolano e catalizzano i processi biochimici. Queste vibrazioni biologiche naturali sono regolate dall’ottava di una dimensione più elevata di vibrazione fondamentale che funziona a livello quantico. Il Lyricus fa riferimento a queste vibrazioni di base come alle Strutture d’Informazioni Inderivate (Underivative Information Structures – UIS).
Determinate vibrazioni acustiche e scale musicali fanno sì che l’elica all’interno della molecola del DNA si srotoli, distendendo la spina dorsale del DNA e rendendo le basi esposte più accessibili al loro accoppiamento ed attivazione, in modo particolare quando questo si collega a ciò che gli scienziati definiscono DNA “spazzatura” o quiescente. Le frequenze sonore possono essere tracciate per penetrare nella molecola del DNA, scoprire ed attivare i nucleotidi e – se utile – le corrispondenti cellule nervose.
Estratto da: Wingmakers - La Musica del Lyricus 

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2010