giovedì 12 agosto 2021

Nella terra del dubbio l’unica certezza è la “verità”.



Sei in una strategia. Ovvero, è possibile immaginare che sei “dentro” alla mente di qualcun altro. In tale di-segno. Ci sei precipitato sin da subito: 

da piccolo? 

No: appena ti sei manifestato al mondo, eri già in tale f-orma di interno. Sei sulla Terra, alla luce del Sole? Soprattutto, sei nell’AntiSistema o come vuoi chiamare il luogo comune “Inferno”. 

Scherzi a d’arte, insomma. 

Laddove, lo “scherzo” rischia di non finire mai, diventando “destino” a cui non puoi opporti. Vero? Infatti, dove trovi la “forza” per farlo: messo come sei, qua “dentro”, la forza che ti rimane è giusto quella per sopravvivere. E non pensare che chi è giovane e forte e fisicamente prestante, sia nel pieno possesso della propria “potenza”. No: 

rimane sempre il potenziale contemporaneo ma in quanto ad opportunità da r-ac-cogliere (interconnessione, ricordo, “Fare…”)

qualcosa che non esiste ma c’è. Ok?

Qualcosa che ne puoi anche fare a meno, intanto… respiri ugualmente. Qualcosa su cui non puoi mettere la mano sul fuoco, perché hai dimenticato in toto. Allora, qualcosa che si ripercuote al contrario, come rovesciando ogni concetto: 

passando dal sostanziale al “di fatto” o alla rivelazione della verità, ch’è una e basta. Stop. Se proprio intendi credere alla molteplicità della verità, basata sul dipendere dal luogo in cui vieni educato, allora dovresti proprio accorgerti che le “verità” vengono sempre dopo alla verità. Ad esempio: 

all’interno di un teatro, vanno in onda infinite rappresentazioni artistiche. 

No?

Ecco che tali opere sono sempre relative o permesse dall’insistenza dell’edificio del teatro, che rimane la verità. Se allora sopravvivi sempre dentro al teatro, ad un certo punto potrai c®edere in una o più “verità” interne all’infrastruttura, seppure continui ad esserci la verità “teatro”

È sostanziale. Ci sei? 

mercoledì 11 agosto 2021

Gusci vuoti perché svuotati.



Internet, il Web, la Reteo tale “dimensione” che esiste ma non c’è (se togli la corrente alle macchine che la permettono), è un artifizio che qualcuno ha progettato. 

Chi? 

È sufficiente “sapere (informarsi)” in Wikipedia, per togliersi ogni dubbio? Come no: chiederesti un consiglio a chi ti vuole vendere quel “consiglio”? 

Quale direzione credi che insista, in società? 

Che tipo di “spinta”… E perché? L’informazione non manca mai, ma è sempre relativa alias ad arte, di p-arte. E in tale Buco Nero continua a succedere che, ad esempio, se metti in memoria dei link a notizie rilevanti (che ti interessano) per vedere dopo qualche anno “che effetto che fa” rileggerle e riprenderle in considerazione alla luce degli sviluppi delle notizie stesse, bè… molto spesso quei link non funzioneranno più

ops… “ci dispiace ma sembra che questo collegamento non sia più funzionante”. 

Che disdetta. Vero? 

Tutto questo deodora o sa… di voluto o organizzato. Un po’ come ogni “pellicola (non importa se digitale o meno)” che perde colore, definizione, atmosfera, etc. non appena trascorrono degli anni, come a sostenere che “sei nel reame del tempo”, laddove tutto v’è s-oggetto inesorabilmente

Infatti, rivedere un “film” di una decina di anni fa (2011 e non anni ’90) solitamente fa ricadere in un simile luogo comune; laddove sembra di assistere alla proiezione di qualcosa di assolutamente vetusto e invece è solo il 2011

Ricordi il 2011, ad esempio? 

martedì 10 agosto 2021

No Vax, No Green Pass, No Martini: No party…


È questo ciò che più temi: 

non poter più concederti alla “normalità”. 

Vuoi mettere? In cambio di tale “destino minaccioso” saresti disposto a cedere su tutto. Ovvero, a mettere sulla bilancia te Vs “te”: 

giustizia con “giustizia”. 

Perline colorate in cambio di... tutto.

E, un colpo al cerchio e uno alla botte … ti sei ritrovato in una versione del mondo AntiSistemica, ma, ridipinta per l’occasione da “Sistema”, anche se distante anni luce dal come dovrebbe essere (che rimane utopia qua “dentro”).

Io non posso entrare… senza Green Pass: 

fino al 5 agosto 2021, questo divieto era riservato ai “cani”.
E neanche a tutti o in tutti gli esercizi... 

Mentre “una volta” era riservato ad altre categorie di persone e, bada bene, ogni volta è sempre stato “normale” = digerito dalla società, proprio perché mors tua vita mea. Sapendo che tocca a qualcun altro, ti sei come sollevato:

è meglio, sei migliore di loro.

E allora tra le righe pensi: “il peggio è passato”. 

Beata ignoranza. Vero?