mercoledì 22 novembre 2017

La mattanza.




Se (se) i veicoli possono cambiare fonte di alimentazione (dal petrolio ed i suoi derivati, all’energia elettrica di qualsiasi natura) allora significa che puoi cambiarla anche tu:
ecco cosa sostanzia qualsiasi s-oggetto/evento che succede tutt’attorno a (e dentro di) te “qua”.
Ogni mutamento ti riguarda, sempre (sempre).
Non tanto perché sei speciale, quanto – di più – perché “così” è il funzionamento dell’ambiente in toto. 
La singolarità umana si è presa la scena ed i riflettori “qua (così)”, ma… dovresti accorgerti che il livello che controlla il processo AntiSistema, non è – attual mente – totalmente in “mani” umane. 
La singolarità gerarchica immanifesta dominante è un principio molto più vicino alla condizione caratteristica della malattia, del virus, della ruggine, della muffa, del calcare, etc. ossia, di tutt3 ciò che tende ad essere rifless3 ambientalmente da tracce frattale espansi sul modello dell’uso e consumo tra le righe, sottile seppure evidente. 
Di ciò che avvolge, trasforma, creando sostanza analoga al principio che organizza, orienta, pianifica, intende, progetta, “sogna”, la “tua” esperienza di vita “qua (così)”:
il fenotipo esteso frattale espanso del “gene egoista (per dirla alla Dawkins)”… 

martedì 21 novembre 2017

Grafica mente.



  
 “Che cos’è?
Non lo so. Più che altro è una sensazione
Come fai a saperlo?
Lo so. E basta…
È come se non dovessi pensare. Io so le cose e basta. Cose che non ho mai fatto prima
Come dei ricordi sepolti da qualche parte nella mia testa. Solo che non sono i miei ricordi. Però non credo che sono cose del passatosono del presente”.
Stranger Things
Se (se) il significato, la funzionalità, la funzione ed il funzionare… sono agganciate (“respirate” come dei pensieri senza pensatore, nell’aria) e, in una prima fase, sembrano (danno luogo) “solo” sensazioni, come puoi descrivere tutt3 ciò ed in un certo senso “padroneggiare l’accadimento”?
Se (se) ricorri sempre ad una interfaccia per la comunicazione e per la decodifica, di conseguenza (allora) dipenderai sempre da detta interfaccia, nel “caso” specifico… dal linguaggio, dalla mente “qua (così)” riconfigurata, dal pensiero polarizzato AntiSistemicaMente, dai… pensieri senza pensatore, stess3.
Si, perché… sono ispirazione (ide3) che possono avere qualsiasi “natura”, alias, genitorialità
E “qua (così)”, per almeno una percentuale media, uniforme, dell’80 per cento… qualsiasi “emissione” è un feedback frattale espanso (legge e strumento) della compresenza singolare gerarchica immanifesta sotto (alla) dominante. 
Così come l’inquinamento rappresenta la medesima forma di coniugazione sottile, in-diretta, avente gli “attributi (proprietà)” conferiti alla/nella simbologia divina:
compresenza
ubiquità
non località
leva
wireless
effetto.
E se invece non usassi le parole?...”.
Stranger Things
Il principale limite della comunicazione in psicoanalisi è il linguaggio”.
Wilfred Bion

lunedì 20 novembre 2017

Quando lo scandalo emerge è troppo tardi.



Vedo sì, Prometeo, e voglio darti il consiglio migliore, anche se tu sei già astuto. Devi sempre sapere chi seie adattarti alle regole nuove:
perché nuovo è questo tiranno che domina tra gli dèi.
Se scagli parole così tracotanti e taglienti, subito anche se il suo trono sta molto più in alto, Zeus le può sentire:
e allora la mole di pene che ora subisci ti sembrerà un gioco da bambini…”.
Eschilo, Prometeo incatenato
devi sempre sapere chi sei
e adattarti alle regole nuove
perché nuovo è questo tiranno che domina tra gli dèi…
Ossia, devi sempre ricordarti di te. 
L’auto adattamento è sopravvivenza, però. 
Fai attenzione alle “regole nuove...” ed al “nuovo... tiranno che domina...”: 
la particella “nuov3” è causale, gerarchica e singolare
Tale ammonimento ha un senso, una origine (“è già success3”) e una morale, ma (ma) di tutt3 ciò non rimane altro “qua (così)” che… parole svuotate dentro, erose AntiSistemicaMente (anche se sempre significative a livello di accortezza e potenziale).
L'invito a "stare al proprio posto", a non "sconfinare" in ruoli che non... sono propri, a conoscere i propri limiti è quello mosso da Apollo a Diomede… e ad Achille… nell'Iliade; in quanto, come rammenta Apollo allo stesso Poseidone, gli uomini non sono altro che “dei miseri mortali che, come le foglie, ora fioriscono in pieno splendore, mangiando i frutti del campo, ora languiscono e muoiono…”… Iliade XXI…
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