venerdì 11 ottobre 2013

Il diritto.




Che cos’è il “diritto”? Per meglio comprenderlo, lasciamoci andare e seguiamo l’onda, chiedendoci:
a quale gioco sta giocando l’umanità?
Beh, perché necessariamente di un “gioco” si tratta. L’umano gioca a vivere, ossia, “si trova a vivere e dunque prova a vivere”, meglio, “sopravvive”. 

È, pertanto, un “gioco delle parti” che permette tutto quello che, meglio conosci, come “quel flusso di azioni Temporali che vanno dal tuo passato al tuo presente, tendente alla tracciatura del tuo futuro”…

Se tutti gli umani interpretassero la stessa parte, che ne sarebbe della funzionalità e del funzionamento dello scenario 3d?

Chi più, chi meno, gli individui hanno una "dotazione di serie", in termini di facoltà, per quanto riguarda il “diritto ad interpretare quella parte che davvero hanno scelto di interpretare”. Questo “diritto” non è scritto da nessuna parte, tuttavia, e non si ricorda nemmeno una stretta di mano nel sancire una simile proposizione.

La "parte scelta", in realtà, corrisponde sempre all’attualità che contraddistingue l’individuo. Solo che non lo sembra affatto. Perché? Perché le “cose” sono dannatamente confuse e sottili, in termini di apparenza. Per cui, la Vita sembra scegliere, come un abito inverso, chi la indosserà e non viceversa

giovedì 10 ottobre 2013

L’importante è la salute.

 

Se cerchi, in quel film continuo che è la “storia”, qualcosa che vada oltre alla notizia, al singolo fatto, all’episodio, alla convenzione derivante dalle date ufficiali di apertura e chiusura di epoche, imperi, guerre, leggi, etc. allora emergerà uno schema di base che pulsa in continuazione come un Quasar.
Questo schema è un “motore di composizione” a livello subliminale, ossia, un segnale codificato che spinge/ispira le masse e gli ordini precostituiti nell’amministrarle, a seguire/muoversi/pensare in un certo qual modo, derivante dallo schema di azione subliminale sottinteso dal segnale non apparente…

Che cosa significa?

Che l’intera infrastruttura della “storia” è un unico filo conduttore che proviene da un passato senza inizio e che spinge verso un futuro senza fine (continuità/loop).

Se si riesce ad isolare il “codice” emergeranno uno o più "algoritmi" (Link).

Un algoritmo è un procedimento che risolve un determinato problema attraverso un numero finito di passi…
Link 
 
Un "segnale pulsante" è l’equivalente di un movimento automatico, come ad esempio, quello della pulsazione del Cuore, il cosiddetto, battito cardiaco.

I moderni dispositivi tecnologici di comunicazione hanno la possibilità di essere agganciati ad un segnale Gps. Cioè, l’usufruitore dell’apparecchio è rintracciabile quando porta con sé l’apparecchio stesso. Questo perché il dispositivo è “tracciabile”, ossia, “emette un segnale univoco che viene riconosciuto attraverso triangolazione dei dati registrati nell’insieme tecnologico (memoria) disponibile per coloro che controllano il processo”.
Quindi, è come se un moderno cellulare pulsasse allo stesso modo del Cuore e del codice che alimenta la direzione di spinta dell’umanità (triangolazione).

mercoledì 9 ottobre 2013

Nonni terribili.


 
 
Dal punto di vista “innocente” dei bimbi, a che servono i nonni?

Egoicamente, a “fare regali” ai nipotini…

Si è sempre in naturale antagonismo con i genitori e in simpatia con i propri nonni.
Gertrude Stein

I nonni sembrano avere una “marcia in più” nell’immaginario collettivo; essi suscitano una sorta di “simpatia” naturale in coloro che in un certo senso ne “dipendono”. È ancora un loop, come si può chiaramente intuire. Tutti gli individui (a parte le biodiversità) passano per le medesime tappe:
  • giovani (figli)
  • adulti (genitori)
  • anziani (nonni).

I nonni sono giovani/figli e adulti/genitori cresciuti. Hanno, quindi, maturato diverse esperienze dirette di Vita che sono entrate direttamente a far parte del “bagaglio” personale dell’individuo “imbiancato”.

Come avranno influenzato il sottostante complesso individuale, certe situazioni tipiche, relative a questo paradigma?

I nonni ricordano le loro "mancanze":
come figli che non hanno avuto quello in cui credevano
come genitori che non hanno avuto quello in cui credevano
come nonni che intendono dare quello che non hanno ricevuto ma in cui credevano.
Tipicamente, la vicenda dei nonni è questa. Per cui, essi si trasformano in una sorta di “Babbo Natale” duraturo per l’intero periodo dell’anno. I nipotini, molto argutamente e per istinto, lo sanno benissimo e si approfittano della situazione di favore.