lunedì 27 giugno 2011

Momento psichico e deja vu.




Quest’oggi vorrei scrivere a proposito di una ‘sensazione’ molto strana che 'mi prende' sempre più ultimamente. Non ho ancora ben compreso di cosa si tratti e come venga scatenata. So solo che la vivo con sempre maggiore intensità e con frequenza progressiva. Di cosa si tratta: ecco.  

Che cosa è un ‘deja vu’?
 
'No, tempo, non ti vanterai del fatto che io cambi! I tuoi monumenti, per me, non sono nulla di nuovo... solo nuove vesti per cose già viste' – Shakespeare.

L'esperienza del déjà vu è accompagnata da un forte senso di familiarità, ma di solito anche dalla consapevolezza che non corrisponde realmente ad una esperienza vissuta (e quindi si vive un senso di ‘soprannaturalità’, ‘stranezza’ o ‘misteriosità’): l'esperienza ‘precedente’ è perlopiù attribuita ad un sogno. In alcuni casi invece c'è una ferma sensazione che l'esperienza sia ‘genuinamente accaduta’ nel passato… Alcuni ritengono che il déjà vu sia il ricordo di sogni

L'ipotesi è che, seppure vengano solitamente dimenticati prima del risveglio, i sogni possano lasciare qualche traccia non comune all'esperienza presente nella memoria a lungo termine. In questo caso, il déjà vu potrebbe essere il ricordo di un sogno dimenticato con elementi in comune all'esperienza presente.
Da Wikipedia 
 
Sin dalla tenera età mi sono sempre capitati simili episodi, come penso capitino a gran parte di noi, tuttavia una volta, non ricordo in quale circostanza, riuscii a ‘smentire’ la sensazione di un deja vu, ricordando esattamente la similarità della scena vissuta/osservata, in quel momento, con un’altra vissuta in precedenza: ricordo che per molto tempo non provai più nessun fenomeno di deja vu

Come se la mente si fosse deprogrammata o, forse, ‘offesa’ per un simile atto di coordinamento fra ricordi assolutamente legati a questa Vita, ossia ben identificabili e riassumibili secondo una fredda logica di somiglianza. Dunque tutta la poesia legata ad un simile ed affascinante ‘momento’ va gettata per intero nel ‘cestino’? 

Penso proprio di no. Perché? Perché, dopo qualche anno, iniziai ad avere/vivere una diversa modalità di deja vu: molto più profonda, intensa e apparentemente complessa rispetto alla sua ‘prima’ versione

Ecco dei brevi esempi:
  • se passo davanti ad edifici, d’ogni tipo e caratteristica, ‘sento’ che viene instaurata una strana sorta di comunicazione tra me e ciò che sto osservando
  • andando in giro in bicicletta, molto spesso vengo colpito da intensi flussi di informazioni che si abbattono su di me come se fossi una vera e propria calamita.
Rispetto ad un deja vu ‘classico’ questi ‘nuovi’ momenti sono molto più intensi ed avvolgenti. È come entrare in una nuvola di emozioni diverse o monotematiche, dipende. L’esempio più lampante è quello dell’aereo che s’infila in un enorme banco di nubi bianche, 'intercettato' solo quando vola ad una certa altezza. 

Al di sopra e al di sotto, le nubi non interferiscono, ossia occorre che s’instauri una eguaglianza d’altitudine che, nella fattispecie, può corrispondere ad una vibrazione dell’essere

Che cosa rappresentano questi episodi, estremamente profondi ed alteranti il momentum che vivevo sino ad un attimo prima d’infilarmi nella ‘nube’? Molto probabilmente: uno stato di coscienza ‘alterato’. Quindi, non solo un innesto mnemonico legato ad una somiglianza vissuta o pseudo vissuta, ma molto di più. Il termine che riesco ad agganciare quando ciò accade è: connessione.

Nel ‘Diario di Mère’, la cara amica Loredana ha trovato una sorta di spiegazione di quello che potrebbe accadere. Penso che si tratti della medesima cosa che capita anche a me. Per ora leggiamo alcuni passi dal suo prezioso diario, con la consapevolezza che si tratta di un incrocio sincronico, per cui molto attendibile:

Avevo avuto dei ricordi che mi avevano sempre colpito per il loro carattere particolare… Era come provare… non si può dire proprio l’emozione, ma una certa vibrazione emotiva di una data circostanza. Perché è questa la cosa piena, che rimane, che dura. E allora, viene insieme una percezione un po’ vaga, un po’ sfocata, delle persone che c’erano, delle circostanze, degli avvenimenti – ecco cos’è che crea il ricordo psichico. Spesso non sono per niente gli avvenimenti che la mente considera più memorabili o più importanti in una Vita; ma i momenti in cui, appunto, lo psichico ha preso parte – ha preso parte coscientemente – all’avvenimento. È questo che rimane...

Che cosa è questo ‘essere psichico’?

La domanda di un suo allievo potrà rendere più chiare le idee:

di Vita in Vita le vibrazioni dell’essere sviluppano, arricchiscono e formano la personalità che sta dietro la personalità di facciata. Allora come fa l’essere psichico, appesantito da queste vibrazioni e questi ricordi, a restare libero?
 
Considero, per quello che posso percepire io, l’essere psichico come l’Anima o una sua estremità individualizzata nella mia incarnazione. I tempi della Pnl affinchè avvenga una nuova programmazione nella mente, sono di circa 21 giorni. L’amico Carlo intensifica questa espressione, affermando che mediamente occorre quel numero di giorni affinchè tutte le nostre personalità diverse emergano in noi mentre stiamo vivendo

Una volta che tutte le personalità hanno ‘registrato’ il cambiamento in ‘presa diretta’, il cambiamento stesso può radicarsi in noi. 

Cosa rappresentano queste personalità diverse, che rispecchiano parti anche opposte della nostra ‘appartenenza’? Forse il nostro carattere? Le nostre ‘Lune’? I nostri lati diversi che esprimiamo quando cadiamo in contraddizione con noi stessi? La nostra mancanza di coerenza? Il fatto stesso di avere una intera famiglia di parti dentro di noi, ci rende quel complesso sfuggevole di intima e profonda capacità di essere, in realtà, sempre diversi. Un deja vu ci colpisce intesamente proprio perché ricollega in qualche modo ‘scene coerenti’, come se fossero delle ripetizioni in un’orchestrazione sempre diversa

Nella ciclicità degli eventi, ci può stare una lettura come questa, pur essendo inserita nella biodiversità più assoluta. Secondo me, la ciclicità rispecchia una forma di ‘economia’ naturale, un loop a cui 'tutto tende', un mix di stretta dipendenza per la mente che come una tossicodipendenza assume le vesti, che per default tendono a ‘placarla’ in un mare illusorio di quiete e controllo

Come se la mente fosse alla ricerca di un lido in cui potersi lasciare andare, finalmente, in santa pace. Una modalità di fuga da tutto e da tutti, persino dalle proprie ‘ombre’ che attanagliano la visuale, il respiro, l’attimo presente tramite il ‘resto’ del tempo vissuto e da vivere.

Il meccanismo della reincarnazione è un esempio svuotato di valore dal fatto che tutti sentono di essere stati Napoleone, Giulio Cesare, Cleopatra, etc. Ossia tutti hanno un ‘ricordo’ di sé legato a personaggi famosi della storia; per questo motivo la ‘morale’ logica moderna tende a dire che ‘ciò non è chiaramente possibile’. Ma leggiamo cosa dice ancora Mère:

Quando uno mi viene a dire: io ero quello lì, io ero quello là’ e così via, per me sono solo storie. Si tratta invece di forze, di stati di coscienza che si manifestano in date individualità, in certi momenti di una loro Vita e che, qui o lì, hanno avuto un concreto contatto con la Materia. E tutte queste cose – un poco alla volta, un poco alla volta – si mettono assieme una dopo l’altra, formando un essere cosciente... 

Non che io sia stata questa o quella persona tutta la Vita: sono stata il momento psichico importante di quelle esistenze… Adesso che tutto sta come venendo al pettine, le cose riemergono così, in quanto parte del lavoro. Perché… le cellule, al momento in cui avevo avuto queste visioni, vi avevano partecipato, in parte: nel senso che ne avevano sentito la vibrazione, dentro di loro; tutte quelle vibrazioni hanno partecipato insomma alla formazione di tutte queste cellule, e adesso loro le rivivono. Sicchè ora hanno una possibilità di ampliarsi, di differenziarsi, di sintetizzare, di coordinare certe cose. Con l’impressione di avere vissuto così da tanto, ma tanto tempo.

Questa meravigliosa e stringata spiegazione/sensazione è meritevole di fare comprendere come così tante persone possano pensare di avere vissuto antiche gesta relative allo stesso personaggio: semplicemente agganciamo un ‘potenziale’, un legame psichico inerente a quel dato accadimento. È come se guardassimo un film alla televisione pubblica: ognuno di noi lo può fare

Quando usciamo da una sala cinematografica, per qualche minuto ‘siamo’ il personaggio principale; ci muoviamo e pensiamo come lui. Ecco, probabilmente agganciamo un segnale di questo tipo: una modalità dell’essenza replicabile, respirabile, indossabile, proprio come il concetto di ‘maschera’ pirandelliana: uno, nessuno, centomila.

Ora, però, intendo arricchire ulteriormente questa visuale appena descritta, andando ancora molto più al di là della descrizione di primo approccio con un deja vu. Abbiamo detto che:
  • non che io sia stata questa o quella persona tutta la Vita... sono stata il momento psichico importante di quelle esistenze
  • adesso che tutto sta come venendo al pettine, le cose riemergono così, in quanto parte del lavoro
  • le cellule, al momento in cui avevo avuto queste visioni, vi avevano partecipato, in parte... nel senso che ne avevano sentito la vibrazione, dentro di loro.
Per come sto vivendo io queste sensazioni, sempre più intense e, dunque, ‘opera del lavoro’, posso riassumere che:
  • il momento psichico è legato ad una coordinata spazio/esistenziale e inerente ad una particolare ‘vibrazione’ del presente che attualmente ci caratterizza.
L’esempio è quello di procedere in bicicletta per le vie che, progressivamente, ‘conosciamo’, attraverso un particolare stato d’animo ‘predisposto ‘alla introiezione, alla sensibilità verso l’esterno, come a dire ‘con le antenne levate’ o aperti alla ricezione

A quel punto, allora, potremo agganciare dei potenziali legati al tal luogo che stiamo attraversando.

A me capita che, passando per la piazza centrale di vecchi piccoli paesi, sia letteralmente investito da ondate psichiche di ricordi, nostalgia, urletti di bimbi gioiosi, immagini di vecchi portoni di cortili in cui le rondini avevano i loro nidi… Riflessi di me oppure di altri?
 
Penso, in realtà, che si tratti di una stretta miscellanea di ‘aromaticità’ e quel ‘punto’ sia il frutto di una connessione ad un’ingresso nella ‘matrice’, come se avessimo trovato una porta Usb a cui collegarci al fine di scambiare ‘dati’ o 'punti di vista'

In quel momento tutto è idoneo alla connessione ed allo scambio. Il momento psichico non è solo nostro ma comune, s’innesta come un affluente nel letto del fiume maggiore. È certamente opportuno vivere quella sensazione e sincronicamente auspicabile interscambiare esperienze relative a tempi diversi. Il mix che permette di ‘navigare’ oltre il punto di giunzione è relativo alla nostra particolare vibrazione: quella è la chiave di accesso

Il frattale esistente nelle 3d è costituito dai punti di accesso a internet tramite wi-fi… senza la ‘chiave’ di accesso il segnale non viene colto e la ‘rete’ rimane inaccessibile.

Molto spesso sento una grande ‘tristezza’ provenire dalle case che fiancheggio. Edifici ‘spenti’ che languono in una bassa energia o nell’energia dei trascorsi, che rimane impaludata in circoli viziosi. L’Antisistema ha consentito lo sviluppo di edifici del tutto inadeguati al sereno e salubre scorrimento della Vita 3d.

Case che esprimono una simile funzione irradiando energie emozionali negative – emotività o momento psichico che mi avvolge quando sono in uno stato d’animo particolare. Quel preciso ‘istante’ non è mio, non mi appartiene, ma viene agganciato e vissuto come tale e, molto spesso, confuso con un nostro lato che ci sfugge

L’opportunità di quel momento sarà tale da contraddistinguere ciò che ci ‘appartiene’ da quello che ci ‘assale’. 

Scindere questi due diversi lati della medaglia corrisponde a conoscere meglio se stessi e quello che ci circonda come diretto frutto della nostra ‘immagine’ interiore: in quel senso la tristezza e la nostalgia provate/sentite, diventano il riflesso di qualcosa che davvero ‘lamentiamo’, ma non nella Natura dell’osservato in quel momento. 

Le differenze sottili tra i 7 livelli degli specchi Esseni sono notevoli.

Sto ‘lavorando’ ad una versione ampliata del concetto di reincarnazione, di cui la visione d’insieme, espressa oggi, è una parte costituente importante.
 
Ighina sosteneva che la reincarnazione non esiste

Pur rimanendo convinto che siamo eterni, inizio a maturare l’idea che quell’uomo non stesse esprimendo un punto di vista tanto bizzarro. Secondo me, e mi fermo qua per oggi, la reincarnazione ‘è vera e falsa’ allo stesso tempo, proprio come la scienza dei quanti ci ha insegnato ‘filosoficamente’ a percepire. 

Il punto di differenza o di momento psichico, fa la differenza. Da ‘dove’ osserviamo? Gli stati possibili in cui possiamo trovarci non sono due ma, bensì, tre:
  1. on
  2. off
  3. on/off.
Il terzo stato quantico ‘on/off’ è quello più ‘magico’, in cui tutto è possibile e rappresenta il momento presente.

La miscellanea tra tutte le possibili combinazioni. 

Il punto prospettico da cui osserviamo lo scorrere degli eventi con ‘viva’ partecipazione ‘psichica o animica’.
 
Quel ‘momento’ in cui il regista afferma ‘ciak, si gira’

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 24 giugno 2011

Dinamiche che sfuggono (2).





Gli eventi sono 'guidati' sottilmente dalla sincronicità, un fenomeno che ci riguarda molto da vicino, ma in maniera particolare, diciamo ‘in un modo allargato, espanso, di osservare la fluidità e la fruizione di quello che ci accade’:

Prima di leggere oltre, fate a voi stessi questa domanda:
'È per mio merito che sono arrivato a leggere le parole che sto ora leggendo?'.

Pensateci attentamente. Ricordate la stringa di eventi che nel tempo vi ha condotto proprio qui. Ricordate come avete trovato questa particolare pagina web? Non è stato per caso

È stata una stringa d’evento orchestrata.

Le stringhe d’evento sono progettate da gruppi multipli di coscienza e, dunque, la risposta alla domanda posta sopra è: no. Non è stato per merito vostro, ma voi ora siete qui in cooperazione con altre forme di coscienza.
 
Considerate i 6,2 miliardi di persone che popolano il pianeta. Quanti leggeranno proprio queste stesse parole che state leggendo ora voi? Cento? Mille? Diecimila? Centomila? Un milione? Dipende dal potere di una stringa d’evento. Dipende dal potere delle coscienze che co-creano la stringa d’evento. Dipende dalla risonanza delle coscienze che attivano la stringa d’evento. Ma, soprattutto, dipende dall’allineamento della stringa d’evento con la volontà della Sorgente Primaria
 
Vi diciamo che, a dire il vero, non è una questione di numeri. Ciò su cui fa conto lo spirito non è il numero ma, piuttosto, la qualità che fa sì che ci si senta limpidi e connessi con la Sorgente Primaria. Così è anche la natura di questa specifica stringa d’evento. È progettata a questo effetto, e per permettere a coloro che pervengono a questo sentimento di trasmetterlo alla popolazione dell’intero pianeta con metodi che siamo miseramente incapaci di descrivere a parole

Comunque, è corretto dire che questa stringa d’evento toccherà il pianeta in modo più ampio di quanto possiate ora immaginare. Ci sono molte diverse varietà di stringhe d’evento. Alcune dipendono più da forze esterne che da una mescolanza di coscienze che operano in cooperazione. Alcune sono di natura più individuale – come nel caso della nascita o del trapasso di un’anima, mentre altre sono progettate per funzioni universali. Alcune sono progettate per catalizzare mentre altre per prevenire.
 
Vogliamo assicurarvi che, mentre leggete queste parole, nella vostra coscienza stanno avvenendo dei cambiamenti che chiariranno la vostra connessione con la Sorgente Primaria e vi abiliteranno a trasmettere questa chiarezza. La trasmissione di questa migliore chiarezza non avviene con le parole, e neppure con le azioni; per lo più è nella visione che mantenete dentro il vostro cuore e la vostra mente.
 
Questa visione è assistita nei dipinti associati con questo disco. Sono simboli che potete tenere nel vostro occhio mentale. Ci sarà un’immagine o simbolo che eserciterà un richiamo su di voi. Tenete questa immagine nella mente come se fosse la chiave alla porta chiusa che si frappone tra voi e la Sorgente Primaria. Allo stesso modo, ci sarà una parola o una frase che vi attirerà,tenetela nel vostro cuore

Queste attiveranno la stringa d’evento contenuta in quella esperienza progettata in minima parte da voi e in gran parte da un collettivo di coscienze a cui potete fare riferimento come ai WingMakers.
Link
  
C’è una profonda miscellanea di energie all’opera. Molta ‘intenzione’ potenziale deriva dall’al di là delle colonne del tempo. I Grandi Osservatori stazionano ‘oltre’, secondo il principio della contemplazione dinamica ed omnicomprensiva, che fece supporre ad Einstein di 'non poter risolvere un problema vivendoci dentro'. 

Ogni soluzione inerente a quel modo di fare/essere sarà un pagliativo, una trovata posticcia, un prendere tempo sino a quando l’entità umana riuscirà ad ‘abbracciare le cose’ da un piano superiore della vibrazione energetica.

Nel numero 22 della rivista ‘Vivi Consapevole’ c’è un articolo intitolato ‘È questo il Mondo che vogliamo?’:

Perché ci rendiamo la Vita sempre più difficile?
I Governi antepongono metodicamente gli interessi delle grandi banche e delle grandi imprese multinazionali a quelli dei cittadini. Queste, infatti, sono immuni da colpe, non sono condannabili e le multe per i crimini commessi sono insignificanti rispetto ai profitti ottenuti grazie ai crimini stessi. In conclusione: le grandi banche e multinazionali sono al di sopra delle legge, anzi, più precisamente sono loro a fare le leggi e a governare…
 
Tutto questo è possibile… vivendo come si aspettano che viviamo.
 
Siamo prevedibili, ma non solo:

non ci conosciamo mentre ‘loro’ conoscono molto bene come noi siamo fatti.

Il frattale che lo dimostra è questa società costituita da tanti 'estranei', che mediamente stanno insieme il tempo necessario per ‘fare qualcosa d’indotto’ e si sfiorano senza in realtà sapere nulla gli uni degli altri, come il concetto di ‘amicizia’ in Facebook. Quanti degli svariati ‘amici’ li conosciamo realmente? Ma non solo in Internet: anche nella Vita 3d.

L’interfaccia del linguaggio è quanto di più incomodo potessimo sviluppare ai fini conoscitivi. Va bene per dare ordini e comandare o servire, poi, il resto dell’utilità si disperde nelle anse inconsapevoli del sé.
 
Per questo motivo la Poesia è un costrutto pressochè astratto: una nobiltà vestita di cenci. Un principio superiore che si traveste di materia in maniera superba, ma che la maggior parte delle persone fatica a percepire attraverso il filtro dei propri sensi comuni e l’utilizzo deviato del linguaggio ‘tecnico’ usualmente invocato:

Quando esprimiamo una richiesta, è utile anche verificare che nella nostra mente non vi siano pensieri del tipo seguente, i quali, automaticamente, trasformano in pretese le richieste: 
  • dovrebbe pulire dove ha sporcato
  • è il suo dovere fare quello che le dico
  • merito un aumento di stipendio
  • sono giustificato per farli rimanere fino a tardi
  • ho diritto ad avere maggior tempo libero.
Quando formuliamo i nostri bisogni in questi modi, finiamo per giudicare gli altri quando non fanno quello che chiediamo
 
La canzone di Brett.
Se capisco chiaramente
che non implichi alcuna pretesa,
di solito risponderò quando mi chiami.
Ma se mi vieni di fronte
come un capo potente
ti sembrerà di avere sbattuto contro un muro.
E quando mi ricordi
così tanto a fin di bene
tutte le cose che hai fatto per me,
preparati:
ti scontrerai di nuovo!
E allora puoi gridare,
puoi sputare,
lamentarti, gemere e infuriarti;
la spazzatura lo stesso non la porterò fuori.
Ora anche se cambierai stile,
ci metterò un po’ di tempo
per perdonare e dimenticare.
Perché mi sembra che tu
non vedessi che anch’io ero un essere umano
a meno che mi adeguassi alle tue aspettative.
Le parole sono finestre (oppure muri) – Marshall B. Rosenberg

Le dinamiche energetiche d’ogni tipo costituiscono quell’unica grande onda che emerge dal potenziale. Che cosa è il Creatore? O chi è il Creatore? Un ‘film’ già visto? 
 
I Nuovi Codici Temporali codificheranno le energie di Unità e Connessione a tutti i Livelli. Codificheranno l’energia a spirale e ciclica del dispiegarsi dello Spazio/Tempo, come nelle Dimensioni Superiori, e consentiranno la riconnessione con la Natura e con il Pianeta come un Essere di Luce. Consentiranno ai Singoli esseri Sovrani di collegarsi in Comunità di Luce per contribuire alla ri-creazione della Terra come una Casa Multi-Dimensionale per il Nuovo Essere di Luce Umano Angelico che state diventando.
 
Tutti i Siti Sacri all’inizio erano codificati con questi schemi di Multi-Dimensionalità, ma questi sono stati persi dopo che l’umanità è discesa nella terza dimensione ed ha iniziato ad allontanarsi dalla pura Luce del Cuore Cosmico. Ora, Amati, visto che state tornando, questi luoghi Sacri vengono Ricollegati e Riattivati alla loro originale Luce e Scopo. Vi preghiamo di comprendere, Amati, che non è necessario distruggere la Terra o i suoi Luoghi Sacri al fine di purificare e guarire. Questo processo di purificazione e di guarigione avviene mentre la Terra si riallinea con il Cuore Cosmico e si muove in avanti nel suo Viaggio attraverso i restanti Stargate del 2011 e 2012.
 
Ho recentemente parlato della costellazione di Ofiuco e la 13° Casa dello Zodiaco Stellare. Quando l’Eclisse Lunare inizierà, la luna sorgerà  su Stonehenge nella Costellazione/Casa di Ofiuco ed attiverà i Codici del Tempo in questo Complesso per allinearsi con le frequenze di Luce Cosmica. Allo stesso tempo anche il complesso di Giza si attiverà ed allineerà nel processo di ricalibrazione

Poi, questi nuovi codici del Tempo saranno trasmessi attraverso il sistema della Griglia planetaria che forma il Corpo di Luce della Terra e tutti i Luoghi Sacri e Nodi che sono pronti si attiveranno e ricalibreranno i Nuovi Codici del Tempo.
Link 
 
Avete presente le immagini accelerate di un fiore che sboccia? Ecco… Una vera e propria meraviglia: ho davvero tanta voglia di piangere per la gioia. Percepisco che quel giorno si avvicina.

Il fiore di un sogno…

La teoria generale dei sistemi ebbe origine dal pensiero di matematici, fisici e ingegneri tra la fine degli anni 40’ e gli inizi degli anni 50’… La comunicazione e l’autoregolazione attraverso la comunicazione erano considerate dei requisiti essenziali per l’operatività dei sistemi, le informazioni riguardanti il passato venivano riportate nel sistema andando ad influenzare il futuro

Questo processo di 'retroazione autocorrettiva' fu denominato da Norbert Wiener 'cibernetica'

La cibernetica comprende lo studio di autoregolazione, autoriproduzione, adattamento, elaborazione ed immagazzinamento dell’informazione e i comportamenti finalizzati. Negli anni 50’ anche Gregory Bateson , un antropologo, venne a contatto con il pensiero cibernetico, che pensò immediatamente potesse essere applicato per descrivere le interazioni umane, ed elaborò i concetti di comportamento simmetrico e asimmetrico (o complementare) ed osservò che la società da lui esaminata conteneva due tipi di forze, una di queste spingeva verso schemi di progressivo antagonismo, fino alla rottura da parte di un gruppo, e l’altra sosteneva l’adattamento, il compromesso e la coesione sociale

Ciascuna parte reagiva alle reazioni dell’altra, attraverso forze in equilibrio dinamico e la teoria dei sistemi poteva spiegare questo equilibrio con la nozione di autogoverno attraverso la retroazione

L’informazione che giungeva da una data azione veniva ricorsivamente reintroiettata nel sistema, che gli consentiva di regolare l’attività successiva modificandola. 

Si sarebbe verificata una retroazione negativa (l’informazione riportava il sistema allo stato iniziale e diminuiva la deviazione), mentre la retroazione positiva (l’informazione aumentava la deviazione del sistema dal proprio stato iniziale) sarebbe stata scoperta più tardi.
Link 

Ecco una riflessione che scrivo per chi colga il segno e per l’amico Carlo, in qualità di fautore dell’accensione della miccia:

le informazioni riguardanti il passato venivano riportate nel ‘sistema’ andando ad influenzare il futuro: un processo di ‘retroazione autocorrettiva’.

 
ll linguaggio e la mente hanno i loro limiti. La verità è inesauribile’ – Vauvenargues.

L’Amico Amos ha pensato bene di fornire un servizio gratuito di frasi altamente meritevoli in termini di saggezza e consapevolezza. Ho inserito in SPS, nella colonna di destra, il form per aderire a questa gentile proposizione. Grazie a tutti gli ‘attori’ in gioco…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 23 giugno 2011

Dinamiche che sfuggono (1).




Cosa sappiamo di quello che succede nel Mondo se ciò che ci riguarda da più vicino, molto spesso, ha le stesse sembianze camaleontiche del tentativo di capire una scienza specialistica come quella del nucleare? Cosa voglio dire? 

Che è stata dimostrata l’astrazione che il singolo individuo ‘vive’ allorquando si presta ad usufruire di un servizio moderno, interfacciato dal lavoro degli altri. Cioe? Prendiamo l’atto del mangiare, ad esempio: un bimbo che mangia un succulento panino imbottito, in realtà, non sa cosa sta mangiando.

Ossia non riesce a mettere in relazione il contenuto di quell’invitante e saporito ‘prodotto’, con la sua origine. Lì dentro c’è semplicemente qualcosa di ‘buono’.

Non importa se quella ‘essenza inerte’ una volta era stata una ‘essenza viva’. Non importa, nel senso che lo si ignora, e per i bimbi è proprio così: ignorano. L’interfaccia che è stata creata e disposta ‘attorno’ è pressochè totale. I genitori sono convinti che quei ‘contenuti’ siano in linea con le ‘aspettative’ di crescita organiche dei loro figli, per cui la catena alimentare diventa una linea di sangue: pesce grande mangia pesce piccolo.

Le mode conducono e veicolano nuove forme d’apparenza coadiuvate sempre dalla medesima interfaccia dissociativa, come se ‘per magia’ noi potessimo usare determinate ‘cose’ che appaiono nel Mondo senza una paternità precisa e senza nessuna diretta conseguenzialità nè responsabilità.

Il nostro nuovo ‘gadget’ necessita di ‘materia prima’ al fine di essere assemblato o modellato: materia prima che è inerente a questo piano 3d del Mondo. Ecco un esempio:

Passione extension? I capelli arrivano dai templi Indù.
Per fede o per bisogno: sono migliaia le donne indiane che si radono i capelli che poi rivendono ai parrucchieri per realizzare le extension che fanno impazzire le donne occidentali. I capelli più usati infatti provengono dall'India, dove nei templi Indù la rasatura viene fatta per motivi religiosi…
Da Yahoo 
 
Ora, ho sentito parlare del ‘potere contenuto nei capelli’, un potere relativo alla nostra continuità esistenziale, infatti ci sono religioni o forme di culto 'minoritarie' che prevedono di non tagliare mai i capelli, perché con essi si perderebbe anche parte del nostro ‘senso’, della storia esperienziale in cui ci siamo inseriti con un evidente scopo evolutivo. 

La figura di Sansone è famosa in questo senso:

Dalila allora lo tormenta fino alla noia e alla fine Sansone le rivela il suo segreto: se il suo capo fosse rasato, perderebbe tutta la forza. Dalila comprende che questa volta Sansone le ha detto la verità e quindi chiama i capi dei Filistei. Questi le portano il denaro e si mettono in agguato. La notte Dalila fa addormentare Sansone sulle sue ginocchia, chiama un uomo adatto e gli fa radere le sette trecce.

Persa la forza, Sansone viene sopraffatto…
 
Nel Kebra Nagast (La Gloria dei Re), antico testo etiope del IV secolo d.C., vi è un’ampia sezione particolarmente significativa per i fedeli Rastafari, nella quale è raccontato di come un angelo annunci alla madre del neonato Sansone, che il figlio avrebbe un giorno liberato Israele dai Filistei, e la inviti a farlo crescere illibato, ovvero il più possibile vicino a Dio (il concetto della purezza è estremamente importante nella cultura olistica Rastafari)...
 
I credenti Rastafari sono comunemente conosciuti per i cosiddetti dreadlocks, delle lunghe e dure trecce che caratterizzano la chioma di alcuni fedeli (si tratta di una pratica facoltativa). I dreadlocks costituiscono la realizzazione materiale di un voto biblico, il Nazireato, descritto nella Legge Mosaica (Numeri 6) e custodito nella Cristianità dalla sola tradizione etiope

Questa pratica ascetica comporta la consacrazione del proprio capo e dunque l'astensione dalla tonsura e dalla pettinatura, generando naturalmente le celebri trecce (Giudici 16:13-19); implica inoltre una dieta vegetariana e l'astensione da tutto ciò che sia impuro (ad esempio alcolici e tabacco).
 
Il libro sacro etiope intitolato Kebra Nagast, ovvero la 'Bibbia segreta del Rastafari', racconta dettagliatamente di come l'angelo apparve alla madre di Sansone, ammonendola di non tagliargli i capelli e farlo crescere puro, illibato e nazireo. La figura finale di Sansone pelato, cieco, incatenato, è dunque un esempio di ciò che può accadere a chi usa il metallo di Babilonia e disubbidisce i comandi divini

Bisogna quindi conservare la propria integrità fisica e morale, e i dreadlocks sono un simbolo da custodire gelosamente.
Da Wikipedia 
 
Una esagerazione? Ormai ho compreso che la verità è sparsa ad arte dappertutto; dunque qual'è il principio di saggezza contenuto in questa ‘vicenda’? 

La propria auto educazione alla luce della conoscenza, consapevolezza, disciplina e responsabilità ‘contenute’ e sentite per noi all’interno del Mondo e per il Mondo contenuto in noi stessi. 

Il perché di una disciplina, molte volte, funge da deterrente per ‘fuggire’ da quel certo principio, che possiamo anche intuire, ma che rifuggiamo in quanto espresso sotto forma di ‘credo’ o dogma a cui non sentiamo interiormente di poter aderire

Le forme minori di culto solitamente intimoriscono proprio perché ci lasciano alla mercè della nostra mancanza di autorità nel discernere. È più facile ‘scegliere’ di essere un cristiano piuttosto che un  Rastafari: che cosa penseranno gli altri se io…

La vicenda dei capelli che provengono dall’India al fine di poter ‘modificare’ all’istante le apparenze delle donne occidentali, francamente, suona molto ‘artificiale’: molto spesso si pensa che il tal ‘modo di fare’ sia il frutto di un ‘prodotto’ non naturale, ossia che quei capelli possano essere di natura sintetica, proprio come il bimbo non sa che la carne che mangia è proprio di quel ‘tenero’ animale che, in forma di cucciolo, ma non solo, gli sembrava tanto grazioso e simpatico.

Cosa sappiamo delle dinamiche intercorrenti nel Mondo? Molto? Poco? In realtà non importa. Perché? Perché il tutto è riportato in un’ottica di ‘sopravvivenza’. 

Il percepirsi come ‘precari’ della Vita, autorizza a fare della Vita tutto quello che si ‘vuole’, fermo restando che, alla fine, si fa tutto quello che ‘vuole’ un potere esterno a noi: un controllo intriso nella carne e nell’inconscio.

Uno stretto giro di chimica e quantistica conoscenza, che riversano in noi la propria identità caratterizzata dalla paura di ‘morire’. È, infine, una delle nostre ‘personalità’ anche questa: forse la più sfuggevole. Quella che più di ogni altra dovevamo fare emergere al fine di poterla ‘misurare’.

Siamo positivi suvvia. Lo possiamo sempre essere, pur parlando di cose ‘scabrose’. È sufficiente inquadrare questa porzione di Mondo in maniera prospettica, ricomprendendola da un piano più alto della percezione, estraendoci, 'allungandoci' come se ci alzassimo sulle punte dei piedi per apparire più grandi. 

Da quella nuova posizione possiamo osservare con altro ‘fare’.

Cosa sappiamo delle dinamiche che plasmano il Mondo? Ecco un altro esempio:

A metà del 19° secolo nel Wuerttemberg, vennero coltivati a farro più di 200.000 ha contro i 12.000 di frumento. Intorno al 1970 la superficie coltivabile del Baden-Wuerttemberg era costituita ancora da 1.000 ha di farro, laddove la maggior parte di questa superficie spettava alla produzione di grano verde. 

La ragione di ciò sta sicuramente nel fatto che il frumento, con l’aggiunta di concime artificiale, letteralmente ‘esplode’, ossia consente grossi raccolti, mentre invece il farro rifiuta ogni aiuto alla crescita artificiale

Attecchisce su quasi tutti i suoli, tuttavia predilige il terreno calcareo. Attecchisce perfino su quei terreni dove non crescerebbe più il frumento. La coltivazione del farro avviene ancora soprattutto in Svizzera, Belgio, Germania a Austria.
 
Al contrario del frumento il farro non è privo di involucro e richiede perciò una fase aggiuntiva nel processo lavorativo di elaborazione della farina.

È proprio perché non si lascia modificare nella propria costituzione originaria che è stato estromesso da molte regioni, facendo posto all’orgoglioso , manipolabile frumento. 

 Soltanto in Svizzera il farro ha potuto mantenersi ininterrottamente, soprattutto nell’Emmental, il che ha senz’altro a che vedere con il particolare attaccamento alla terra degli abitanti di questa regione… Santa Ildegarda di Bingen scriveva sul farro nel 12° secolo: ‘Il farro è il miglior cereale, procura giusta carne a che ne mangia e gli appresta buon sangue. Rende l’anima dell’uomo lieta e piena di serenità’.
Cereali e Pianeti nel’umana spirituale alimentazione – Emma Graf

Ecco le dinamiche Antisistemiche in chiave ‘parassitaria’ che emergono come frattali dello stato umano:
  • viene preferito il frumento perché manipolabile e perché ha una fase di lavorazione in meno
  • propedeutico allo sviluppo di sostanze artificiali, alias estraneazione da sè
  • atto ad un maggiore raccolto, ossia maggiore attaccamento all’avere e maggiore distacco dalla propria sfera intima.
È proprio perché non si lascia modificare nella propria costituzione originaria che è stato estromesso da molte regioniquesta è una chiave di lettura umana che si è sempre propagata nel tempo deviato

Il ‘diverso’ è sempre stato allontanato, combattuto, annichilito. 

La biodiversità, la ricchezza della Vita, non ne poteva non risentire. Le poche qualità di cereali coltivati oggigiorno lasciano intendere proprio questo impoverimento continuo del flusso d’abbondanza universale. La manipolabilità del frumento è simile a quella dell’intero genere umano, schiavo delle proprie paure che hanno preso il sopravvento generando il regime Antisistemico 3d. 

Un sistema di navigazione ‘artificiale’ che sta cercando di sopravvivere oltre al proprio compito primordiale ed oltre a se stesso ed alla propria ‘scadenza’. Per carità, Blade Runner ha dimostrato che non tutto quello che ‘scade’ è da considerarsi obsoleto e senza anima, ma in realtà il suo accumulo di esperienza costituisce sempre un grande valore aggiunto, dal punto di vista dell’intero movimento evolutivo globale. 

La famosa frase ‘Io ho visto cose che voi umani neanche immaginate…’ lascia proprio una testimonianza del fatto che la prospettiva deve necessariamente ri comprendere ogni ambito della creazione, perché tutto concorre a maturare ricchezza esperienziale ed esistenziale. Un 'grande' Hacker, se arrestato, viene subito assunto presso le Agenzie governative segrete: che cosa vorrà mai dire questa ‘prassi’? 

Che la 'ricchezza' è un vero valore aggiunto di cui non se ne può proprio fare a meno.

La frase dei cartoon ‘Se non li puoi battere, unisciti a loro’, espressa con toni sempre molto vivaci e spiritosi, esprime un punto di vista di opportunità; è logico che una simile espressione a 'più valenze', ovviamente non solo positive, esprima nella sua 'fredda logica' anche una verità superiore molto simile ad un ribaltamento dei piani o dei poli magnetici, nel senso di inversione del paradigma in corso

La massa critica guida questo principio degli assi; quando la massa cambia polarità, tutto cambia di ‘segno’. Terra compresa…


Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com