Senza consapevolezza, rimani esattamente “qua, così”, nella “tua” parte.
Già. Ma... di quale consapevolezza si tratta?
Sì, perché… è sempre di una consapevolezza che si tratta.
Infatti, non è possibile non avere consapevolezza.
Semmai, la differenza “è” nel tipo di consapevolezza, dal momento in cui… la sedimentazione dell’informazione, non la cancella mai del tutto (potenzialmente).
La condizione di realtà manifesta “qua, così” e di realtà potenziale, equivale – nella sostanza – alla compresenza auto deviante, immanifesta, dominante (“è già successo”) ed alla compresenza di ciò che “già sei”.
Il tutto, "mixato" ed orientato a 1) manifestare l’intenzione dominante, 2) manifestare la condizione potenziale, 3) manifestare la memoria frattale espansa (la traccia, il registro, l’informazione ambientale a tuttotondo, fedele, originale, autentica, etc. al di là di ogni tipo di deviazione, interferenza, effetto collaterale, ragione fondamentale, dualità azione/reazione, etc.) e 4) allo stesso tempo, ma più miopicamente, al/il contrario (condizione "qua, così")...
Come a dire che, allo stesso tempo, in ogni possibile configurazione ambientale di realtà manifesta, la natura infrastrutturale della caratteristica frattale espansa risulta (“è”) inalienabile, ma (ma)… la distinzione tra le parti (dominante e dominat3) è in grado di convincere tutto ciò che abita “a valle”.
Fermo restando la copertura globale della memoria frattale espansa che, conseguentemente, “c’è ma non esiste e/o viceversa (la medesima situazione che ammanta la dominante)”.
Cosa genera (ispirandola), dunque, la concezione “astratta” della eggregora?