giovedì 23 settembre 2010

Un mondo che crolla "tra le righe".






Crollo dei politici in Germania.
I tedeschi non hanno fiducia nei loro politici. Appena il 17% crede a deputati e ministri, a qualunque partito appartengano, secondo il sondaggio della Management.com, allargato a 27 diverse categorie professionali.
Un risultato che spiega come l'astensione vada crescendo di elezione in elezione anche nel paese di Angela Merkel. Solo i venditori di auto usate ottengono un voto altrettanto scadente. Per fare un paragone, in un diverso sondaggio, i politici italiani raggiunsero appena l'8%.
Ai suoi tempi, Gerhard Schröder dovette subire l'onta di una commissione sulle sue bugie elettorali e fu subito soprannominato «Pinocchio». Forse solo i tedeschi possono pretendere che i candidati dicano la verità prima del voto, ma il troppo è troppo: Gerhard aveva promesso una cosa, immediatamente dopo la vittoria fece l'esatto contrario. Una truffa? La commissione assolse il Cancelliere: si era sbagliato nei calcoli. Ma gli elettori non lo perdonarono. Come non perdonano i liberali del ministro degli esteri, Guido Westerwelle. Aveva promesso generosi sconti fiscali e di investire nell'istruzione. Non ha realizzato nulla: colpa della crisi, si è giustificato. Ma un politico, ritengono in Germania, dovrebbe conoscere la situazione. Se si votasse domenica, l'Fdp, i liberali che governano la Germania assieme ai democristiani della Merkel, rischierebbero di non superare nemmeno lo sbarramento del 5%.
C'è una speranza, secondo il sondaggio: la fiducia aumenta tra i cittadini giovanissimi, tra i 14 e i 19 anni, i quali sono il doppio più ottimisti degli adulti, ma forse perché non si interessano alla politica. E comunque anche la loro non è certo una quota rassicurante.
Tra le categorie che riscuotono invece la fiducia dei cittadini, troviamo al primo posto quanti si occupano della salute (medici, infermieri e farmacisti), che giungono al 50%. I banchieri, come era da prevedere, vengono bocciati: solo il 9% dei tedeschi si fida di loro, contro il 13,7% degli svizzeri e il 17,7% degli austriaci. Anche pastori protestanti e preti cattolici, dopo i recenti casi di pedofilia, ottengono voti pessimi: ha fiducia in loro il 16% dei tedeschi. Ma appena il 10% degli austriaci.
I tedeschi stimano con quote sempre inferiori alla sufficienza i pompieri, i poliziotti e, in misura minore, gli avvocati. E in verità neanche i giornalisti se la passano bene. Appena un terzo dei tedeschi ritiene degni di fiducia i miei colleghi. In genere li considerano manipolabili dai politici e dalle grandi società.
Fonte: Yahoo

Questa notizia è molto rilevante in termini di consapevolezza e non solo. Per dimensione e per target, ossia quella popolazione tedesca che è  "seguita" alle generazioni dell’orrore, del sonno del Nazismo. Quando un intero popolo rinunciò ad essere se stesso, seguendo a ruota l’ideologia fortissima di Hitler & Co. 

Anche se quella situazione fu figlia di "mire" spietate pianificate in ben altre coordinate geografiche. 

Ricordo come il frattale Saddam Houssein replicherà, decine d’anni dopo, quello di Hitler. Ad unire questi due personaggi c’è una cosa sola: il loro inizio e la loro mesta fine e l’energia che li ha “animati”.

Le generazioni tedesche, riunite dopo il crollo del muro di Berlino del 1989, costituiscono un esempio di raro rinnovamento individuale e globale. Il popolo tedesco è “cresciuto”, è maturato tantissimo dopo l’esperienza de conflitto mondiale. Hanno saputo unire la loro pragmaticità naturale ad un nuovo senso di appartenenza relativo alla Terra, la loro alta “carica nazionale” al richiamo di un mondo aperto e condiviso. Ricordo che la Germania ospita un numero molto elevato di extracomunitari, di cui la comunità Turca è forse l’apice più evidente.

Queste mie semplici parole vogliono esprimere il mio personale senso di ammirazione per questo popolo, tanto ricco di "buon fare", che più volte si è perso per “strada” ma che, alla fine, sembra avere trovato un equilibrio duraturo degno di nota. Insomma, si cade per imparare a rialzarsi. I tedeschi lo hanno dimostrato in pieno.

La notizia di apertura di articolo, “poggia” su questa solida struttura sociale; ossia se la popolazione è rispecchiata in quello che è sviscerato più sopra, allora significa veramente che “qualcosa sta cambiando”.

Il malcontento può essere anche una moda da cavalcare, per coloro che intendono solo impossessarsi di una “poltrona” e continuare a godere degli “antichi” privilegi che ne conseguono. Ma può essere anche “vero”; foriero di cambiamento. 

La differenza con l’Italia è già molto evidente, ad esempio. Infatti, in generale, all’estero le persone con cariche pubbliche che “sbagliano”, vengono dimesse e ritenute responsabili dell’operato

In Italia questo non avviene. 

La "Casta" è molto forte e unita e si protegge sempre. Quando “salta” qualcuno è perché funge solo da capro espiatorio. Le “cupole” esistono dappertutto ed in ogni “ansa” professionale. Però in Italia, queste sono davvero particolari: molto chiuse in se stesse, arcigne.

Se dobbiamo cercare il cambiamento concreto, lo dobbiamo cercare dapprima in nazioni più “aperte” e, paradossalmente, la Germania è proprio una di queste Terre. Il popolo tedesco è noto per essere duro, tenace, quadrato, logico, epico; sembra che non ci sia posto per la “fantasia e la creatività” italica. Eppure in risultati reali, il popolo tedesco riesce a fondere insieme il proprio lato solido a quello “importato” più “etereo”. Risultato? Una strana e virtuosa miscellanea di sana compartecipazione alla Vita.

L’Italia può lanciare le idee, essere sempre presente nell’innovazione ad ogni livello. Può contribuire alla crescita globale in questa maniera, ma poi si ferma inesorabilmente lì. Perché? Perché gli italiani sono troppo individuali, nella loro diversità geografica e grado di comune intesa. 

Gli italiani sono diventati mediamente "pigri". Vivono di luce riflessa...

È come cercare di mettere insieme dei galletti che abitano in uno stretto pollaio. Pur ricchi di grandi doti si azzufferanno in continuazione. Il cambiamento reale verrà dapprima in altri luoghi.

Il tratto comune è che la fiducia nelle persone e nelle amministrazioni pubbliche è pari a percentuali risibili. 

Ora, dobbiamo fare attenzione a questo malcontento, perché può essere voluto e non “nativo”. L’Antisistema è molto astuto e subdolo. Utilizza per i proprio scopi ogni modalità dell’essere umano. La manipolazione, l’astuzia sottile, l’inganno è assai utilizzata e diffusa. Alla fin fine, per lo scopo di ancorare il genere umano il più tempo possibile alla dimensione densa. 

Ma  quale è il vero scopo di tutto ciò? Nella conferenza “Influssi Luciferici, Arimanici, Asurici” tenuta da Rudolf Steiner a Berlino il 22 marzo 1908, egli fu estremamente chiaro a tal proposito, spiegando che questi “influssi” energetici all’interno dell’uomo, crescono e mutano insieme all’evoluzione stessa dell’uomo. Sono essi stessi parte dell’evoluzione umana. Tutto ha un senso.

Ciò che sembra bloccare “scioglie”. Ciò che sembra favorire “coagula”.

E tutto insieme “insegna”.

“Dobbiamo presentare al nostro animo il corso dell’evoluzione dell’umanità da un punto di vista ben preciso. Già altre volte l’abbiamo fatto: ma oggi cercheremo di farlo anche da un altro punto di vista

Abbiamo spesso guardato indietro ai tempi che hanno preceduto il grande diluvio atlantico, ai tempi in cui i nostri antenati ossia le nostre stesse anime nei corpi dei nostri antenati vivevano nell’antico continente atlantico situato fra Europa, Africa e America. Abbiamo guardato indietro a tempi ancora più antichi, che designiamo come i tempi lemurici, nei quali le anime umane che oggi sono incarnate stavano ad un livello d’esistenza assai inferiore all’attuale

Cercheremo ancora una volta oggi di risalire a quell’antica epoca. Per cominciare diremo: l’uomo ha conseguito il suo gradino attuale nella sfera del sentimento, della volontà, dell’intelligenza, e perfino nell’ambito della sua figura, inquantoché a dar forma all’esistenza terrestre hanno cooperato quelle entità spirituali che nell’universo sono superiori all’uomo

Abbiamo più volte descritto quali entità spirituali abbiano contribuito a ciò. Abbiamo parlato degli spiriti che chiamiamo i troni, degli spiriti della saggezza, degli spiriti del movimento, della forma, della personalità e così via

Sono questi i grandi artefici ed architetti dell’esistenza: sono queste le entità che passo per passo hanno fatto progredire il nostro genere umano fino al punto attuale dell’esistenza. Oggi però dobbiamo anche chiaramente rappresentarci che anche altre entità e altri spiriti sono intervenuti, oltre a quelli che hanno fatto progredire l’evoluzione umana. 

Sono in certo modo intervenute determinate entità spirituali che si contrappongono come nemiche alla potenze spirituali del progresso. E possiamo indicare per ognuno dei periodi evolutivi sia per il periodo lemurico, sia per l’atlantico, sia anche per il postatlantico in cui viviamo oggi, quali sono le entità spirituali che hanno per così dire ostacolato l’evoluzione quali sono le entità spirituali che si sono contrapposte come nemiche alle entità che intendono solo far progredire l’umanità...
 
Se in ogni pietra, in ogni pianta, in ogni animale l’uomo avesse veduto lo spirituale, mai egli sarebbe caduto nell’errore e perciò nel male; bensì, se su di lui avessero influito solo gli spiriti del progresso, l’uomo sarebbe stato preservato da tutte le illusioni a cui sempre dovrà soggiacere se si fonderà soltanto sulla testimonianza del mondo dei sensi. 

Ebbene, che cosa hanno intrapreso contro questa tentazione, contro l’errore e l’illusione dovuti al mondo dei sensi, le entità spirituali che intendono trattenere l’uomo nella corrente del progresso? Hanno intrapreso questo: che l’uomo concretamente, e questa volta a buona ragione, fosse per così dire trasportato fuori del mondo dei sensi (naturalmente la cosa è avvenuta lentamente e per grado, ma queste ne sono le cause); in tal modo hanno ridato all’uomo la possibilità di portare e realizzare il proprio karma

Così, se le entità cui spettava di pareggiare la tentazione degli spiriti luciferici hanno portato nel mondo dolori e sofferenze ed anche la morte che vi è connessa, le altre entità invece cui spettava di correggere ciò che nel mondo dei sensi fluisce dall’errore, hanno dato all’uomo la possibilità, attraverso il karma, di mettere da parte ogni errore , di cancellare ogni male da lui introdotto nel mondo.
Infatti che cosa sarebbe successo se l’uomo fosse esclusivamente caduto nel male, nell’errore? In tal caso l’uomo a poco a poco sarebbe diventato, per così dire, una cosa sola col suo errore; e gli sarebbe stato impossibile di progredire; perché con ogni errore, con ogni menzogna, con ogni illusione, noi ostacoliamo la via del progresso”.
Fonte: Rudolf Steiner 

Le “modalità” cambiano di pari passo all’evoluzione, al tempo, alla spinta collettiva. È sufficiente notare questa dinamica riflessa praticamente in ogni “cosa” umana. In ogni artefatto dell’uomo è immediatamente evidente; un esempio lo sviluppo dei personal computer, dei cellulari, dei videogiochi, delle attività lavorative, etc. Tutto scorre…

Domanda 22 - Quali sono oggi i principali assoggettamenti di un discepolo mantenuti dalla Gerarchia? Gli stessi di un tempo? Per esempio, insensibilità alle impressioni, inerzia, paura, materialismo, ecc.?
 
Anche qui, la Gerarchia non è unanime. Dal punto di vista del Lyricus, di cui conosco meglio la prospettiva, attualmente ci sono tre assoggettamenti principali nei discepoli di oggi:
 
1. Agiscono in un CoD (Cave of Disconnection=Antro di Scollegamento) che mina lo spirito di collaborazione e di condivisione richiesto per ravvivare e rivitalizzare gli insegnamenti. La metafora dell’antro è, a tal proposito, pertinente perché un discepolo tende naturalmente a mantenere gli insegnamenti esoterici come esoterici. Questo si applica non solo al Sentiero di Saggezza della Loggia Bianca, ma anche ai campi collegati della genetica, della fisica delle particelle, della teoria del suono e della luce, della cosmologia, della nuova psicologia, e così via. I discepoli hanno bisogno di educarsi in tutte queste aree perché sono tutte tra loro collegate a ciò che chiama l’umanità.
 
2. Gli insegnamenti del Sentiero Sacro non sono né rigidi né completi. I discepoli devono conservare la loro flessibilità e disponibilità non solo per sviluppare gli insegnamenti contemporanei in nuovi territori di espressione, ma anche nel cercare come gli insegnamenti possano essere sintetizzati o ibridati con i nuovi insegnamenti che stanno emergendo. I discepoli tendono a restare bloccati nei paradigmi tradizionali e a proteggere il loro interesse intellettuale per amor dell’ego e per l’abitudine alla comodità.
 
3. E’ difficile rendere l’esoterico essoterico a meno che non sia chiaramente mostrato dalla natura etica che il discepolo manifesta nella sua vita. In altre parole, la coerenza di giuste relazioni e la volontà per il bene si esprime fedelmente nella corrente della vita dell’individuo. Ciò necessita che una persona abbia un approccio di comunicazione eccezionalmente disciplinato, e uso il termine ‘comunicazione’ nel suo significato più ampio.
Fonte: Wingmakers

 

mercoledì 22 settembre 2010

La nostra missione di "recupero".





A volte sto molto bene. Altre volte conosco l’esatto contrario. Sembra una cosa normale, no? È nell’ambito della ciclicità, dello stato duale. In fondo siamo alla ricerca di un equilibrio, di un centro, i cui estremi sono proprio gli stati di benessere e malessere toccati in alternanza. Ognuno di noi è un laboratorio vasto quanto l’Universo stesso, in noi succedono le stesse reazioni che avvengono sul Sole o nel Cosmo più profondo. 

Nascono e muoiono mondi interi, costellazioni, galassie. 

L’energia “oscura” che occupa misteriosamente lo Spazio è replicata nei nostri organismi dalla forza energetica che ci alita la Vita in continuazione e che confondiamo con l’energia, tratta dal cibo, per muovere il nostro “esoscheletro” fisico. Tutto ciò che ci circonda interagisce con noi; ci colpisce con forza, ma noi non riusciamo a comprendere le dinamiche dello “scontro” che, a volte fa bene, a volte fa male. 

La differenza sta tutta nel nostro centro attrattivo magnetico. 

Il nostro “adesso”. In quale stato versa? In parole semplici: come siamo in questo momento? La “pace” che proviamo è la polarità del “chi siamo adesso”. La “paura” che proviamo è la polarità del “chi siamo adesso”. 

C’è un qualcosa di “itinerante” in noi. 

E non mi riferisco ai centri superiori del “sentire”. Mi riferisco a qualcosa di più immediato, situato nelle zone primarie di percezione legate al vivere in Terra o al sopravvivere in Terra. Cervello biologico, mente logica, razionalità: stupendi strumenti di “lavoro” messici a disposizione, sviluppati come ausilio alla Vita terrena, strumentazione di bordo della nostra “nave” terrestre

Cosa succederebbe se il pilota di un mezzo da sbarco spaziale, non riuscisse più a comandare la strumentazione artificiale di bordo? Non tanto nei movimenti quanto nell’uso, nel ricordo del “come si fa ad usare con senso originario la strumentazione di bordo?”. Il cervello è un organo concepito per strutturare logicamente l’esperienza di Vita. Una stretta competenza da attivare non appena raggiunta la “superficie”, nei nove mesi prima della nascita. Un aiuto, una facilitazione, proprio come gli strumenti dell’esploratore moderno

Una volta attivato, entra in modalità di controllo, by passando le altre funzioni “superiori” che, al momento, non sono così importanti; è una questione di priorità. La priorità massima è la difesa e la preservazione del “corpo” in quanto contenitore del “pilota” e dunque della Vita e del senso della “missione”. È tutto nella “norma” ciò che succede.

Solo che la “norma” doveva essere diversa! 

Il processo di esplorazione doveva rimanere cosciente, invece la strumentazione di bordo ha mantenuto il controllo a tempo indefinito. Perché? Perché le condizioni a Terra, gravitazione compresa e l’energia oscura che è fuoriuscita dalle “cantine” del Creatore, hanno compartecipato ad offuscare il ricordo di sé del “pilota”, disperdendo nel tempo la sua lenta caduta nell’oblio, la sua discesa, il suo stazionamento, il suo stato d’ibernazione vegetale.

Al giorno d’oggi sono attivi tutti i centri di controllo previsti all’origine della missione. Tutto funziona alla perfezione. Tutto ciò che ha il compito illusorio di preservare l’equipaggio, il pilota. I sistemi automatici pensano a tutto. il pilota può continuare a rimanere nello stato di catatonia, perché risvegliarlo? 

È la mente che porta a spasso il “padrone” addormentato. 

L’Antisistema rappresenta ciò che, ad un livello più grande, è appena stato descritto! È una energia che illude e conferisce un miraggio a conferma dell’evoluzione, identificata nella necessità di benessere, agio, sicurezza, protezione. Per questo ci sono sempre state guerre: per "protezione". Le logiche di controllo sanno alla perfezione come ingannare i figli immemori del Creatore. 

In questa “sacca” dell’Universo, siamo caduti in una enorme rete, tesa da colui che sapeva che saremmo “passati di qua”, che saremmo arrivati. Una energia di Amore oscura: dimentica anch’essa del proprio sé. Ignorante la Luce.

Questo è l’unico modo per renderla sensibile e aiutarla a “comprendere”

E noi ci siamo “spenti” coscientemente per un certo periodo di tempo per permettere tutto ciò. È parte della nostra missione, del "progetto". Una missione di “recupero” e di scoperta e valorizzazione. La “sveglia” è stata puntata prima della discesa. Il tempo sta per scadere… 
 
 

martedì 21 settembre 2010

La gentilezza di cui se ne può fare a meno.






Prendendo atto di questa “strepitosa e gentile” news:

Rai: Esenzione Canone Per Gli Over 75 Con Redditi Sotto Ai 6.700 Euro.
Roma, 20 set. - (Adnkronos) - Buone notizie per gli abbonati Rai ''di lungo corso''. Gli ultra 75enni non dovranno più versare il canone di abbonamento al servizio radiotelevisivo dovuto a partire dal 2008. Possono fruire del beneficio i contribuenti con un reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente a 6713,98 euro (516,46 per tredici mensilità) e che non convivono con altri soggetti diversi dal coniuge stesso…
Il limite di 6713,98 euro va calcolato sommando il reddito del soggetto interessato e quello del coniuge convivente, tenendo conto di ogni possibile entrata indipendentemente dal fatto che sia assoggettata a Irpef o meno secondo le regole ordinarie. Ciò in virtù del fatto che la finalità della norma e' quella di tutelare i soggetti che versano in una condizione di reale disagio economico.
Fonte: Yahoo

Gli over 75 saranno molto felici di questo "aiuto del cielo”. Mi chiedo se coloro che “decidono” si rendano conto di cosa significa “condizione di reale disagio economico” . Il tutto senza nemmeno chiedere se una coppia è in affitto, oppure no. Ma siamo in Italia dove quasi tutti possiedono una casa di proprietà, no? 

Questa mancanza di sensibilità, persino di gentilezza, da parte dello “Stato” è una condizione di specchio della Società. In parole "brevi" la Società descrive lo Stato e lo Stato descrive la Società. Il segnale viene creato, trasmesso e poi ricevuto a boomerang. In che senso?

È come chiedersi se è nato prima l’uovo o la gallina. Non ha senso perché è nata prima l’osservazione intelligente di un “Principio Creativo”. Senza quella osservazione nulla poteva addensarsi, fissare l’energia nella “solida” realtà. La Società ha creato e dunque permesso la nascita dello Stato, il quale  oggi trasmette l’immagine della Società alla Società stessa, solo che nel frattempo lo Stato ha preso Vita, per cui la Società che lo alimenta lo rispecchia anche, ma lo Stato è "vivente" per cui percepisce il suo "potere" e lo intende perseguire e mantenere.

Tutto ciò descrive un principio interattivo bidirezionale; è come il Dottor Frankenstein che crea una forma vivente dotata di libero arbitrio, che mantiene il senso del suo Creatore, gli "appartiene", anche se tuttavia lo può persino uccidere.

Significa che abbiamo quello che “meritiamo”, in quanto le responsabilità sono solo ed esclusivamente degli individui. La “gentilezza” che manca è un sinonimo della diffidenza che i cittadini nutrono l’uno nei confronti dell’altro. È un segno della mancanza di Amore, della chiusura dei loro “Re”, come scrive l’Amico Rino che ringrazio.

E tutto ciò mentre gli Stati spendono cifre folli per ottenere capacità di calcolo sempre più potenti, chissà per quali motivi:

Francia, supercomputer per lo stato.
Due milioni di miliardi di operazioni di calcolo al secondo. Il gruppo informatico francese Bull ha siglato con la società Genci, detenuta al 49% dallo stato, un contratto per sviluppare un supercalcolatore, che dovrebbe essere il più potente in Europa e fra i primi tre al mondo.
La sua potenza di calcolo nel 2011 dovrebbe essere pari a 2,2 petaflop, ovvero due milioni di miliardi di operazioni di calcolo al secondo.
La macchina sarà messa in servizio al Très grand centre de calcul (Tgcc), realizzato dal Commissariato per l'energia atomica (Cea) a Bruyères-le-Châtel, nella regione parigina, e sarà accessibile alla comunità scientifica francese ed europea.
Fonte: Yahoo

Ci sono sempre motivi di “facciata” e motivi di “interesse”. In questo caso, secondo me, i motivi di interesse sono relativi alla fornitura di potenza elaborativa per mantenere con efficacia il potere di controllo sulla Società. Una Società “sana” non permetterebbe un simile contrasto tra le politiche di “gestione” della cittadinanza. È inutile scrivere trattati per dimostrare l’ingiustizia che regna sovrana, basta osservare i frattali all’opera. La potenza organizzativa accumulata non è usata per il benessere cittadino, ma per il mantenimento e la stretta sul controllo cittadino.

In una società in “equilibrio” i cittadini non si “lamentano”. E anche se la moda del lamento è tipica degli italiani, pur lamenti essi rimangono. Ripeto; è uno specchio ciò che ci prende a "calci nel sedere". 

Lamentarsi non serve. 

È una lezione che riceviamo ed è il frutto dei nostri errori. Le persone elette a rappresentanza al Governo, sono irretite dalle forme pensiero che aleggiano nei “palazzi” del potere, edifici secolari ricolmi di energia negativa. Le energie sottili sono “disprezzate” dal sapere scientifico imperante, per cui non si può nemmeno parlare di “piani di bonifica energetica”.

Scrivevo della “gentilezza”. Ebbene dietro a questa facciata c’è molto altro, interi mondi celati da maschere, veli, illusioni:

 
Motivi psicologici per non dissentire.
Oltre alle ragioni culturali, religiose, sociali, e sessuali che ci fanno assentire quando non vorremmo, esiste una miriade di motivi psicologici per non contraddire…
Le quattro trappole del “si”.
Sembra vi siano quattro motivi psicologici principali che ci fanno dire di sì anziché di no. Sono quelli che definisco i tranelli in cui cadiamo.
  1. Voler essere gentili
  2. Voler essere amati/rispettati/accettati
  3. La paura di perdere amici, amanti, lavoro, famiglia, posizione sociale, successo, denaro, beni materiali
  4. La sensazione di non avere il diritto di dire no
Fonte: “Come dire di no” di Corinne Sweet

La mancanza di gentilezza degli “Stati”, in realtà non è una vera “mancanza”, ma in realtà esprime proprio questa serie di punti sopra citati. Lo Stato ha sviluppato una sorta di “gentilezza sui generis”, appunto approvando decreti come quello di apertura di questo articolo. I cosiddetti “ammortizzatori sociali” esistono, esiste una salute pubblica “tutelata” e molte altre iniziative “anti crisi”. 

Ma nella realtà dei fatti, nella Vita di tutti i giorni, chi ne ha mai usufruito? 

Le misure anti depressione economica sono irraggiungibili per delle famiglie di "terrestri" italici. Le somme massime che si devono guadagnare sono letteralmente campate per aria, come ad esempio il calcolo dell’inflazione.

La “gentilezza” degli Stati cela la paura di perdere il proprio potere ed è lo specchio diretto degli individui, la dimostrazione che le paure dei singoli sono state impresse nella “creatura statale”: una creazione fatta ad immagine e somiglianza. Questa "immagine" rappresenta la nostra opera di co creazione. Questa è la realtà che ci rappresenta adesso ma che giunge dal passato. Il “ritardo” nell’espressione di una nuova società è figlio dei dubbi e delle illusioni che attanagliano il tessuto sociale, il singolo che si riflette nella creazione

Cambiando nell’adesso cambiamo il futuro cambiando il passato.