venerdì 19 gennaio 2024

Il solito, prego.


Il radiotelescopio Meerkat scopre un oggetto misterioso a 39mila anni luce da noi… (wow: fra 39mila anni luce saranno risolti finalmente tutti i problemi del mondo).

Viva la libertà, cazzo!”.

Javier Milei

Davvero, devi arrivare a questo? Questo, forse, non significa che è in pericolo la libertà, tanto che devi continuamente celebrarla? È sottile. Pensa a qualcosa che hai e, va da sé, è oramai scontato. Hai qualche necessità di celebrarne l’avvento? Dopo che ti sei abituato? Uhm. Hai forse istituito il giorno della memoria? Perché devi pensare che “non durerà per sempre”? Perché devi pensare a quale “fortuna” hai avuto? 

Perché, quella, altresì, non la consideri la condizione di base

Inalterabile. La normalità. Perché… diversamente, ti sei abituato, giocoforza, sì, ma... a sopravvivere

E, di solito, dove si… sopravvive? 

Bè, quando sei sempre in condizioni difficili, tipo… abbandonato-disorientato nel deserto, naufrago in oceano aperto, isolato tra le nevi copiose delle alte “montagne”, alla mercé della savana senza preparazione alcuna (che fa rima con lacuna), etc. etc. etc.  

Insomma, quando vivi una situazione oltremodo prossima al morire, stai sopravvivendo (nel durante).

Ora, perché il genere “umano”, sulla Terra, da milioni di anni (sic!) sopravvive, invece di imperare? 

giovedì 18 gennaio 2024

Film.


C’è l’utilizzo di tanti “cuoricini”, nel digitale. 

Uno smodato invio di tali meschinità.  Ah, l’amore! Le persone si vogliono bene, si amano, sono tutte amiche, unite, etc. È tutto così “bellissimo”. L’uso di parole “al miele” è al top dell’ipocrisia. Sembra che gli individui non facciano alcuna fatica a… mentire. Sì, sembra di essere in una sorta di eden, ma con la “e” minuscola e “tra virgolette”. 

Come puoi berti tutto questo? Ancora? 

Nonostante il “2020” e a seguire? Questo “girone” deve essere proprio particolare. Probabilmente, è quello che li racchiude tutti quanti…

Lucifero, prima uno degli angeli più belli del firmamento, conduce un giorno una rivolta contro Dio spinto dalla superbia. La rivolta fallisce miseramente e questo angelo, ormai dannato, viene fatto precipitare giù dal cielo. Cadendo sulla Terra il terreno è talmente inorridito che si scansa: si apre un’immensa voragine che sarà appunto l’Inferno

Uhm:

una rivolta contro Dio spinto dalla superbia… (sembra proprio il linguaggio dell’occidente globalista, diciamo gli “Usa” ed… alleati).

Lo “Inferno” è allora il frutto della caduta fisica di “Lucifero”. È il buco che “si scava” durante tale precipitare.  

La rivolta fallisce miseramente e questo angelo, ormai dannato, viene fatto precipitare giù dal cielo… (lo buttano giù dallo “eden”).

Però: dei gran “Signori”. Perché la “rivolta”? Perché Lucifero era “superbo”. Cioè? Bah. Sembra di leggere il trattamento speciale riservato alla Russia, dall’occidente collettivo.

La terra spostata si rialza dalla parte opposta del globo formando la gigantesca montagna del Purgatorio (in sostanza il Purgatorio è un calco dell’Inferno, e capiamo subito quanto questi due mondi, a differenza del Paradiso, sono profondamente legati al nostro mondo terrestre)…

Il... globo: parola di Dante?

Datemi una leva e solleverò il mondo…” = un corpo o “grave” che cade dall’alto, spinge un volume di terra pari a… E sti cazzi. Di conseguenza, dall’altra parte una equivalenza volumetrica viene spinta ad accumularsi. Quindi, se prendi il Purgatorio e lo inserisci nella Terra, colmerai la lacuna. Questo cono corrisponde al cono interiore terrestre. Lo s-vuoto intimo che diventa estremità esterna. Un po’ come lavare i panni in pubblico. O portare fuori qualcosa alla luce solare. Quindi, dall’alto avviene questa spinta che, precipitando, dà luogo ad altri 2 regni. Tra l’altro, “specialistici, organizzati, proprietari”. 2 mondi veri e propri che si auto ricavano da quello che era il pieno terreno. 

Mentre, sopra… “è andato tutto bene”. 

Numeri a ca…saccio.


Primo.

So tante cose di te…”.
Trinity

Fuori i secondi...:

hai 1 gettone
perdi 1 gettone
trovi 1 gettone
perdi 1 gettone
trovi 1 carrello senza gettone
trovi 1 euro…

Morale? Il “carrello” può andare anche senza “gettone”. Magia? No:

 decisione.

Il film segue la storia di Lincoln Six Echo, confinato insieme ad altri suoi simili in una struttura altamente organizzata in clonazione umana a scopo di trapianto e di maternità surrogata…
Il “film” è The Island. Ed era il “2005”. Guarda l’anno “distopico” di ambientazione… e rabbrividisci, perché è già successo.

Anno 2019. Una contaminazione globale ha reso inabitabile quasi l'intera superficie terrestre e i pochi sopravvissuti vivono in una gigantesca struttura altamente tecnologica dove la vita è organizzata e controllata sin nei minimi dettagli, dalla dieta ai singoli contatti tra i vari membri della comunità. Una lotteria organizzata dai gestori della comunità seleziona a cadenza regolare alcuni sopravvissuti per destinarli a un'isola, considerata “l'ultimo ambiente naturale privo di patogeni”, dove l'umanità potrà ricominciare il proprio corso. Il protagonista, Lincoln-6-Echo, aspetta da tre anni di vincere la lotteria, ma, a differenza di tutti gli altri abitanti, mette costantemente in dubbio l'ambiente in cui vive

A differenza di tutti gli altri abitanti, mette costantemente in dubbio l'ambiente in cui vive… (ti ricorda qualcuno in particolare? Ehm…).
Il “protagonista” si chiama Lincoln 6 Echo. 

Un “bel nome”, che sa di… cane. 

Lincoln capisce così che non esiste nessun'isola e che i vincitori sono tutti destinati a una morte orrenda, anche se non ne comprende il motivo, e corre a salvare la sua amica Jordan-2-Delta, che ha appena vinto la lotteria

Ha appena vinto la “lotteria”: che s-fortuna.

Riescono a scappare dalla struttura… che scoprono trovarsi in realtà sottoterra: il paesaggio che vedono dagli edifici è solo un ologramma

Il “sopra” è sotto. L'inferno è in terra. Sottosopra. Come ne’ “I pirati dei caraibi”, ad un certo punto. Ricordi? Fanno girare la Perla Nera, di propria sponte. L'affondano... per passare dall'altra parte.

Perdersi è l'unico modo per trovare qualcosa che sia introvabile, altrimenti chiunque saprebbe dove trovarlo…”.
Capitan Barbossa